Home Qui Europa Pagina 80

Qui Europa

Ue, Salvini e Meloni firmano la “Carta dei valori” con Orban

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo convinti che la sovranità in Europa sia e debba rimanere in capo alle nazioni europee. L’Unione europea è stata creata da queste nazioni per raggiungere obiettivi che possono essere raggiunti più efficacemente dall’Unione rispetto ai singoli Stati membri. Tuttavia, i limiti delle competenze dell’Unione sono fissati dal principio di attribuzione – tutte le competenze non conferite all’Unione appartengono agli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà”. E’ uno dei passaggi di un appello firmato dai partiti che fanno parte di tre gruppi diversi nel Parlamento UE. Si tratta della “Carta dei Valori per immaginare insieme il futuro dell’Europa”, un passo concreto che segue il vertice di Budapest organizzato lo scorso aprile con Matteo Salvini, Viktor Orbàn e Mateusz Morawiecki.
La Carta dei Valori è stata sottoscritta dai partiti che fanno parte dei gruppi “Identità e democrazia” (Id) e “Conservatori” (Ecr), più Fidesz che ha lasciato il Ppe e fa parte dei non iscritti. Per ID hanno firmato il documento Lega (Italia), RN (Francia), FPOE (Austria), Vlaams Belang (Belgio), DPP (Danimarca), Ekre (Estonia), PS (Finlandia). Per ECR PiS (Polonia), VoX (Spagna), Fratelli d’Italia (Italia), JA21 (Paesi Bassi), EL (Grecia), PNT-CD (Romania), LLRA-KSS (Lituania), VMRO (Bulgaria). Inoltre è stato firmato da Fidesz (Ungheria), non iscritto a nessun gruppo europeo.
“Attraverso una costante reinterpretazione dei trattati da parte delle istituzioni dell’Unione europea negli ultimi decenni, queste delimitazioni si sono spostate significativamente a svantaggio degli stati. Tutto ciò è incoerente con i valori fondamentali dell’Unione e sta portando a un calo della fiducia delle nazioni europee e dei loro cittadini nei confronti di queste istituzioni – si legge nell’appello -. Per fermare e invertire questa tendenza, è necessario creare, oltre al principio di attribuzione esistente, un insieme di competenze inviolabili degli Stati membri dell’Unione europea, e un meccanismo appropriato per la loro protezione, con la partecipazione delle corti costituzionali nazionali o di organismi equivalenti. Tutti i tentativi di trasformare le istituzioni europee in organismi che prevalgono sulle istituzioni costituzionali nazionali creano confusione, minano il senso dei trattati, mettono in discussione il ruolo fondamentale delle costituzioni degli Stati membri, e le controversie sulle competenze che ne derivano sono di fatto risolte con la violenta imposizione della volontà di entità politicamente più forti su quelle più deboli”.
“La Lega ha firmato una Carta dei Valori per immaginare un futuro dell’Europa basato su libertà e identità anzichè su burocrazia e omologazione. Il documento, sottoscritto da partiti che fanno parte di tre gruppi politici diversi nel Parlamento Ue, è un altro passo per costruire un’alleanza solida, allargata e alternativa alla sinistra illiberale, delle tasse e dell’immigrazione selvaggia”, afferma il leader della Lega Matteo Salvini.
Giorgia Meloni, leader di Fdi, critica il “pensiero unico centralista che punta a minare definitivamente i principi di sussidiarietà e di pluralismo solennemente sanciti dai Trattati, a sostituire il principio del consenso e della leale cooperazione tra gli Stati membri con la dittatura della maggioranza che si impone sulle specificità nazionali, a imporre un’agenda globalista e politicamente corretta che attacca tutto ciò che ci caratterizza e ci definisce come esseri umani e come popoli: identità, famiglia, confini, libertà educativa, merito, responsabilità”.
(ITALPRESS).

Ue, Franco “Evitare una stretta di bilancio”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo a favore dell’estensione nella sospensione delle regole al 2022. E siamo per riaprire un dibattito sulla riforma delle regole di bilancio della Ue dalla seconda metà di quest’anno. Penso che nei prossimi trimestri dovremmo evitare una stretta prematura della politica di bilancio in Europa, che rischierebbe di inficiare l’impulso alla crescita indotto da Next Generation EU”. Lo dice il ministro dell’Economia Daniele Franco, in un’intervista al Corriere della Sera, rispondendo a una domanda sul Patto di Stabilità.
“Prima di intraprendere un graduale processo di risanamento, dobbiamo tornare alle tendenze di prima della crisi in termini di traiettoria di crescita del Pil reale, non solo tornare al livello di Pil di prima della crisi – aggiunge -. Credo che le nuove regole debbano evitare effetti pro-ciclici ed essere ragionevolmente semplici da gestire e far rispettare. Vale anche la pena considerare un sistema di regole che i governi e i cittadini dei vari Paesi sentano come proprie, comprese le misure necessarie al suo rispetto. Confido che troveremo una soluzione”.
Il G20 Economia che si svolgerà a Venezia potrebbe raggiungere un’intesa sulla tassazione minima a carico delle grandi aziende. “L’accordo si basa su due pilastri: c’è la questione della riallocazione dei profitti e quella della tassazione minima a livello globale – spiega Franco -. Raggiungere un accordo su entrambi sarebbe importantissimo”.
Per il ministro “il clima è cambiato. L’aria che si respira nel G7 e nel G20 segnala una forte consapevolezza che i regimi nazionali sono ormai inadeguati per la tassazione dei profitti delle grandi imprese che operano su scala multinazionale, sfruttando le leve della globalizzazione e della digitalizzazione. Solo un assetto internazionale condiviso consentirà di tassare queste società in modo equo ed efficace”.
(ITALPRESS).

Covid, von der Leyen “In 18 mesi stati Ue fuori dalla crisi”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Le nostre previsioni economiche di primavera vedevano una crescita del 4,2% quest’anno e del 4,4% nel 2022. I numeri vanno sempre meglio ed entro 18 mesi da oggi tutti e 27 i Paesi membri si saranno ripresi dalla crisi”. Lo ha affermato la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, aprendo il Brussels Economic Forum.
“Questo è il risultato delle decisioni politiche che abbiamo preso sin dai primissimi giorni della pandemia”, ha aggiunto.
“Ora, per il lungo termine, abbiamo iniziato a lavorare su NextGenerationEU. Il nostro pacchetto di 800 miliardi – ha spiegato von der Leyen – è il più grande pacchetto di ripresa in Europa dal Piano Marshall. Due settimane fa, la Commissione ha emesso obbligazioni per finanziare NextGenerationEU. E’ stato un grande successo e siamo pronti per iniziare a erogare il prefinanziamento. In altre parole, i fondi inizieranno ad affluire agli Stati membri e alla nostra economia già a luglio. E’ ciò di cui l’Europa ha bisogno in questo momento. Gli 800 miliardi servono a uno scopo, a una visione del Continente che vogliamo costruire. Non stiamo solo tornando al livello pre-crisi, ma stiamo facendo un balzo in avanti verso il futuro. Quindi questo è solo l’inizio. Abbiamo una strada lunga ed entusiasmante davanti a noi. NextGenerationEU è la ripresa di cui l’Europa ha bisogno ora e per il futuro. Quindi cerchiamo di renderlo un successo, facciamolo insieme”, ha concluso.
(ITALPRESS).

Ue, in arrivo cinque nuove terapie per la cura del Covid

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Cinque nuove terapie potrebbero essere presto disponibili per trattare i pazienti affetti da Covid in tutta l’Ue. A renderlo noto la Commissione europea. Quattro di queste terapie si basano su anticorpi monoclonali in fase di revisione continua da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Un altro è un immunosoppressore, già autorizzato in commercio, il cui utilizzo potrebbe essere esteso per includere il trattamento del Covid. “Stiamo facendo il primo passo verso un ampio portafoglio di terapie per il trattamento del Covid-19 – commenta Stella Kyriakides, commissario europeo per la Salute -. Mentre la vaccinazione sta progredendo a velocità crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di trattamenti sicuri ed efficaci per ridurre il carico di Covid-19. Il nostro obiettivo è chiaro, puntiamo a identificare più candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno tre nuove terapie entro la fine dell’anno”.
(ITALPRESS).

Agricoltura, accordo in Europa sulla riforma della Pac

LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – Il Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione Europea ha raggiunto l’accordo politico sulla nuova Politica Agricola Comune.
“Una riforma storica. Da più di 30 anni non c’era una riforma così strutturata della Pac – commenta il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli -. Elemento qualificante la condizionalità sociale: più diritti per i lavoratori senza incidere sulla burocrazia per le imprese agricole. Tanti elementi che tengono dentro la dimensione ambientale e quella economica. Un accordo che soddisfa molte delle richieste che avevamo fatto al tavolo europeo, adesso sta agli Stati membri creare dei piani strategici nazionali che siano coerenti con le finalità della Pac”.
(ITALPRESS).

Ue, il Consiglio adotta la normativa europea sul clima

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Oggi il Consiglio ha adottato una posizione in prima lettura sulla normativa europea sul clima: si conclude così la procedura di adozione dell’atto che fissa nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. L’adozione fa seguito a un accordo politico raggiunto con il Parlamento europeo il 21 aprile e all’adozione della posizione in prima lettura del Parlamento il 24 giugno.
“Mi rallegro vivamente di questo ultimo passo per l’adozione della prima normativa dell’UE sul clima che sancisce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Raggiungere un accordo sulla normativa europea sul clima è stata una priorità della presidenza portoghese e sono lieto di aver raggiunto questo traguardo”, afferma Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese dell’Ambiente e dell’azione per il clima.
Oltre all’obiettivo della neutralità climatica e all’obiettivo indicativo in base al quale l’UE dovrà adoperarsi per raggiungere emissioni negative dopo il 2050, la normativa europea sul clima fissa un obiettivo climatico vincolante dell’Unione di una riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Con l’obiettivo di garantire che da qui al 2030 siano compiuti sforzi sufficienti per ridurre e prevenire le emissioni, la normatia sul clima introduce un limite di 225 milioni di tonnellate di CO2 equivalente al contributo degli assorbimenti al tale obiettivo. L’Unione punterà anche ad aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030.
Inoltre, la Commissione proporrà, se del caso, un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi. Nel contempo pubblicherà una previsione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, unitamente alla metodologia sottostante utilizzata. Il bilancio è definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO2 equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’accordo di Parigi.
La normativa europea sul clima prevede l’istituzione di un comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, che avrà il compito di fornire consulenza scientifica indipendente e presentare relazioni in merito alle misure dell’UE, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas a effetto serra e alla loro coerenza con la normativa europea sul clima e gli impegni internazionali dell’UE nel quadro dell’accordo di Parigi.
La Commissione avvierà dialoghi con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. Oltre al monitoraggio dell’elaborazione di tali tabelle di marcia, la Commissione agevolerà il dialogo a livello dell’UE e condividerà le migliori pratiche tra i pertinenti portatori di interessi.
Nelle sue conclusioni del 12 dicembre 2019 il Consiglio europeo ha approvato l’obiettivo di realizzare un’UE a impatto climatico zero entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, pur riconoscendo la necessità di predisporre un quadro favorevole che vada a beneficio di tutti gli Stati membri e comprenda strumenti, incentivi, sostegno e investimenti adeguati per assicurare una transizione efficiente in termini di costi, giusta, socialmente equilibrata ed equa, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali in termini di punti di partenza.
(ITALPRESS).

Gentiloni “Unità fuori dal comune per il Recovery Plan”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Recovery arriva al momento giusto. La ripresa è in atto. L’ottimismo è giustificato. L’Unione europea avrà almeno per i prossimi due anni una crescita economica tra il 4 e il 5 per cento. E’ una cosa senza precedenti”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
“Molto dipende da noi italiani, tutti ci stanno a guardare. Abbiamo il debito più alto”, spiega Gentiloni, secondo il quale per questo “l’intera classe dirigente ne deve essere consapevole. Con Draghi siamo fortunati. Servirà unità. Il futuro? Mi limito a dire che in questa fase la circostanza è favorevole”.
“Siamo fortunati perchè c’è una persona come Draghi e una maggioranza di una ampiezza inusuale – sottolinea -. Ma è l’insieme della classe dirigente che deve essere consapevole di quanto sia ambiziosa l’operazione. Anche in Parlamento. Ci vuole una unità fuori dal comune tra forze politiche, sociali, enti locali. Dobbiamo scalare una vetta, non nuotare su un mare di soldi europei. Vale per noi e per gli altri”.
Quanto al Patto di Stabilità, “rilanceremo la revisione in autunno. Dobbiamo cercare un consenso maggioritario per delle regole modificate – aggiunge -. Bisogna tenere conto della situazione attuale. Il debito pubblico dell’eurozona è al 102 per cento. Il Patto di Stabilità e Crescita dovrebbe diventare il Patto di Crescita sostenibile e Stabilità”.
Secondo Gentiloni “le regole devono essere realistiche, altrimenti non sono applicabili. E devono essere utili al futuro dell’economia europea”.
“Per il rilancio c’è molto da fare – aggiunge -. E molto dipende da noi italiani. Abbiamo il debito più alto e utilizziamo i prestiti del Recovery. Quindi ci serve una crescita forte e duratura, e prudenza nella spesa corrente. Tutti ci stanno a guardare”.
(ITALPRESS).

Clima, aiuti Ue per le regioni più colpite dalla transizione

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva l’accordo raggiunto ad aprile tra i negoziatori dello stesso Parlamento e del Consiglio per il prestito del settore pubblico (Public sector loan facility – PSLF) che mira a sostenere gli investimenti degli enti pubblici nei territori più negativamente colpiti dalla transizione climatica.
Lo strumento consiste in sovvenzioni per 1,5 miliardi di euro dal bilancio UE, e da prestiti per 10 miliardi di euro dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Questi fondi dovrebbero mobilitare tra i 25 e i 30 miliardi di euro di investimenti pubblici nei prossimi 7 anni.
Tra i principali miglioramenti ottenuti dai deputati nel corso dei negoziati figurano “un aumento della componente di sovvenzione per le regioni meno sviluppate del 25% della componente di prestito, un’assistenza finanziaria per la preparazione di proposte per i progetti destinati a beneficiare delle risorse dello strumento, delle disposizioni per far sì che i valori fondamentali dell’UE, la protezione dell’ambiente e l’uguaglianza di genere siano rispettati dai beneficiari, dei criteri di assegnazione per determinare quali progetti scegliere, nel caso le richieste dovessero superare risorse disponibili. I progetti scelti saranno quelli promossi dai beneficiari situati nelle regioni meno sviluppate e quelli con i piani di decarbonizzazione e che sosterranno progetti che contribuiscono direttamente al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione per il 2030 e della neutralità climatica dell’UE entro il 2050”.
L’accordo è stato approvato con 635 voti a favore, 35 contro e 21 astensioni.
Lo strumento di prestito per il settore pubblico è un pilastro del meccanismo per una transizione giusta, che include anche l’istituzione del Fondo per una transizione giusta e una componente specifica nell’ambito di InvestEU. L’obiettivo generale è quello di raggiungere la neutralità climatica dell’UE in modo efficace ed equo, senza lasciare indietro nessuno. Più concretamente, lo strumento deve contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione per il 2030 e di un’economia a neutralità climatica entro il 2050.
(ITALPRESS).