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Via libera dal Parlamento Ue alla legge sul clima

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la legge sul clima, concordata informalmente con gli Stati membri in aprile, con 442 voti favorevoli, 203 contrari e 51 astensioni. Questa decisione darà ai cittadini e alle imprese europee la certezza giuridica e la prevedibilità di cui hanno bisogno per pianificare per la transizione decisa con il Green Deal europeo. Dopo il 2050, l’UE punterà a emissioni negative. La normativa aumenta l’obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030 dal 40% al 55%. Con il contributo delle rimozioni con l’uso del suolo dovrebbe salire al 57%.
La nuova legge europea sul clima aumenta l’obiettivo dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) entro il 2030, dal 40% ad almeno il 55%, rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, un’imminente proposta della Commissione sul regolamento LULUCF per regolare le emissioni e le rimozioni di gas serra dall’uso del suolo (dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura), aumenterà i pozzi di carbonio dell’UE e quindi aumenterà de facto l’obiettivo dell’UE per il 2030 al 57%.
La Commissione presenterà una proposta per un obiettivo per il 2040 al più tardi sei mesi dopo la prima revisione globale nel 2023 prevista dall’Accordo di Parigi. In linea con la proposta del Parlamento, la Commissione pubblicherà la quantità massima di emissioni di gas serra che l’UE può emettere fino al 2050 senza mettere in pericolo gli impegni dell’UE nell’ambito dell’accordo. Questo cosiddetto “bilancio di gas serra” sarà uno dei criteri per definire l’obiettivo rivisto dell’UE per il 2040.
Entro il 30 settembre 2023, e successivamente ogni cinque anni, la Commissione valuterà i progressi collettivi fatti da tutti i paesi dell’UE, così come la coerenza delle misure nazionali, verso l’obiettivo UE per la neutralità climatica entro il 2050.
Data l’importanza della consulenza scientifica indipendente, e sulla base di una proposta del Parlamento, sarà istituito un Comitato consultivo scientifico europeo sul cambiamento climatico per monitorare i progressi e valutare se la politica europea è coerente con questi obiettivi.
“Sono orgogliosa che finalmente abbiamo una legge sul clima. Abbiamo confermato un obiettivo di riduzione delle emissioni nette di almeno il 55%, più vicino al 57% entro il 2030 secondo il nostro accordo con la Commissione. Avrei preferito andare anche oltre, ma questo è un buon accordo basato sulla scienza che farà una grande differenza – afferma la relatrice del Parlamento Jytte Guteland (S&D) -. L’UE deve ora ridurre le emissioni nel prossimo decennio, più di quanto abbia fatto nei tre decenni precedenti messi insieme. Abbiamo obiettivi nuovi e più ambiziosi che possono ispirare altri paesi a fare un passo in avanti”.
L’accordo dovrebbe essere formalmente approvato a breve dal Consiglio. Il Regolamento sarà poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. La Commissione prevede di presentare una serie di proposte il 14 luglio 2021 affinchè l’UE possa raggiungere il più ambizioso obiettivo del 2030.
Il Parlamento ha svolto un ruolo importante nello spingere per una legislazione climatica UE più ambiziosa e ha dichiarato un’emergenza climatica il 28 novembre 2019.
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Ue, Gentiloni “Possibile riproporre SURE in futuro”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ possibile discutere del futuro di un meccanismo come Sure, magari concentrandolo più sulla formazione e la riqualificazione dei lavoratori, piuttosto che sull’emergenza. Il fatto di aver funzionato costituisce la premessa per poter discutere di una sua possibile riproposizione in futuro”. Così Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, nel corso di “Una nuova agenda sociale per l’Italia e l’Europa”, il webinar organizzato dal PD e dal Gruppo S&D.
“‘Surè – aggiunge – si è inserita in un contesto particolare, di crisi che ha generato delle conseguenze importanti, in particolare per quanto riguarda il mondo del lavoro e dell’occupazione. Tuttavia, i nostri modelli di economia sociale di mercato hanno funzionato, anche grazie al sostegno di SURE e quindi Europeo”.
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Ungheria, Sassoli “Commissione Ue applichi regolamento su stato diritto”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha scritto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendo alla Commissione di adempiere agli obblighi previsti dai trattati dell’UE per garantire il rispetto dello stato di diritto in tutti gli Stati membri.
“Come indicato dalla nostra risoluzione del 10 giugno 2021, ho scritto alla Presidente della Commissione, a nome del Parlamento europeo e sulla base dell’articolo 265 del TFUE, per invitare la Commissione ad adempiere ai suoi obblighi di custode dei trattati e a garantire la piena e immediata applicazione del regolamento relativo alla condizionalità sul rispetto dello Stato di diritto”, ha detto Sassoli in apertura della sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles.
“Siamo convinti che vi siano alcune flagranti violazioni dei principi dello stato di diritto da parte di alcuni Stati Membri che devono essere sanzionate – ha aggiunto -. Naturalmente, in assenza di reazioni da parte della Commissione nei tempi assegnati dai Trattati, agiremo contro di essa alla Corte di Giustizia”.
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Draghi “L’economia italiana ed europea migliora, torna la fiducia”

ROMA (ITALPRESS) – “La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento. Secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2021 e nel 2022 l’Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, come l’Ue nel suo complesso”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo nell’aula della Camera, in vista del Consiglio Europeo. “Molti degli indicatori che abbiamo a disposizione ci indicano che la ripresa sarà ancora più sostenuta” ha aggiunto “gli ultimi dati sulla fiducia di imprese e consumatori, riferiti al mese di maggio, sono infatti in marcato aumento”. Draghi ha ricordato che “il dato per le imprese, in particolare, è in forte accelerazione rispetto alla tendenza positiva degli ultimi mesi, ed è il dato più alto da febbraio 2018. Anche il commercio estero è ripartito”. Bene anche i dati relativi alle esportazioni: “nel mese di aprile sono cresciute notevolmente non solo rispetto all’anno scorso – quando il loro livello era stato eccezionalmente basso – ma anche rispetto a due anni fa, segnando un +7,4%. Sempre ad aprile, l’indice della produzione industriale è aumentato dell’1,8% rispetto a marzo. La fiducia, insomma, sta tornando”.
“Oggi possiamo dirci ragionevolmente ottimisti per l’evoluzione della situazione europea – ha detto ancora Draghi -. La campagna vaccinale ci sta permettendo di contenere in maniera efficace la pandemia. La ripresa economica procede rapida, e il programma Next Generation EU ci fa guardare con fiducia a una stagione di riforme e investimenti.
“Tuttavia, permangono diverse sfide, a partire dalla gestione della migrazione, che dobbiamo affrontare con attenzione per venire incontro alle richieste dei nostri cittadini – ha aggiunto -. L’Unione Europea è la sede giusta per risolvere questi problemi, ma è importante che i nostri partner comprendano l’urgenza di trovare soluzioni rapide e condivise. Il vostro sostegno è determinante per portare avanti gli interessi italiani in Europa”, ha concluso rivolgendosi ai parlamentari.
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Via libera dall’Ue al Pnrr, Draghi “L’alba della ripresa”

ROMA (ITALPRESS) – “La visita della presidente segna l’approvazione da parte della Commissione del Pnrr. E’ una giornata di orgoglio per il nostro paese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Cinecittà.
“La sfida più importante è l’attuazione del Piano, che siano spesi tutti e bene, in maniera efficiente e con onestà”, ha sottolineato il premier, che ha aggiunto: “Oggi, alla fine della più grande recessione dal Dopoguerra, celebriamo qui quella che spero sia l’alba delle ripresa dell’economia italiana, che sia significativa, duratura e che abbia al centro l’inclusività e la sostenibilità”.
“Sono moltissimi i progetti e i cantieri pronti a partire, tra questi vi è Cinecittà – ha detto ancora Draghi -. Il settore audiovisivo è stato molto colpito ma è tra i più promettenti per il Paese, con il Pnrr investiamo 300 milioni per la costruzione di nuovi studi e nella valorizzazione del patrimonio documentale di Cinecittà”.
“Sono qui per annunciare che avete il pieno sostegno della Commissione europea”, ha affermato Ursula Von der Leyen.
“Next Generation Italia Domani soddisfa i criteri che abbiamo stabilito, è un piano ambizioso e lungimirante e aiuterà a costruire un futuro migliore per gli italiani e per l’Ue”, ha proseguito.
“In quattro settimane spero che il Consiglio approverà il Piano e potremo erogare i fondi”, ha spiegato ancora Von der Leyen.
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Regioni e autonomie locali alla prova della sostenibilità energetica

ROMA (ITALPRESS) – Fonti rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile. Ma anche promozione della cultura della sostenibilità, formazione e informazione rivolta ai funzionari pubblici e al territorio. Sono questi alcuni degli ambiti nei quali si svilupperà la collaborazione avviata oggi tra il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Gestore dei Servizi Energetici, la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha un ruolo di primo piano nella transizione energetica. Grazie al Protocollo d’Intesa, sottoscritto dal Presidente del GSE, Francesco Vetrò e dal Ministro Mariastella Gelmini, il Gestore supporterà il Dipartimento nell’ambito delle attività svolte con le Regioni e le Autonomie locali per la promozione della sostenibilità ambientale sul territorio al fine di dare vita, tra l’altro, a progetti volti a migliorare la vivibilità delle comunità locali e a contrastare il fenomeno della povertà energetica con l’obiettivo di garantire benessere condiviso.
In particolare, il Protocollo prevede che il Dipartimento guidato dal Ministro Gelmini possa avvalersi della collaborazione del GSE per iniziative a sostegno delle Amministrazioni regionali e locali nella programmazione degli interventi a favore della diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili, della riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, della mobilità sostenibile nel trasporto pubblico locale, nonchè dei servizi di pubblica utilità. In questi ambiti, la collaborazione garantirà l’integrazione ottimale dei fondi strutturali e di investimento europei, con gli incentivi gestiti dal Gestore.
“Con l’importante protocollo d’intesa che sigliamo oggi facciamo un passo significativo nell’ottica della transizione ecologica e del potenziamento in tutto il Paese delle fonti rinnovabili. GSE rappresenterà un partner di fondamentale esperienza sia per il Dipartimento degli Affari Regionali sia in futuro per Regioni, Province Autonome ed Enti Locali e questo ci consentirà di collaborare al meglio allo sforzo che il Paese farà per raggiungere gli obiettivi del PNIEC e del PNRR su energia e clima”, ha dichiarato il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. Mettendo a disposizione i dati degli effetti socio-economici su occupazione e distribuzione del reddito nei processi di decarbonizzazione e digitalizzazione del Paese, il GSE supporterà il Dipartimento nel monitoraggio dei livelli di sviluppo locale. Inoltre, allo scopo di contenere la diffusione della povertà energetica, il Gestore metterà a disposizione le analisi realizzate su questo fenomeno, anche con riferimento alle aree di marginalità, le zone montane, le isole minori, le aree industriali e quelle ancora ad alta intensità di carbonio.
“La collaborazione con il Dipartimento guidato dal Ministro Gelmini nasce con l’intento di consolidare l’impegno del GSE al fianco del territorio e dei suoi cittadini, realizzando azioni concrete di supporto al percorso di transizione energetica del nostro Paese”, ha detto il Presidente del GSE Francesco Vetrò. “In questa delicata fase di ripartenza post pandemica l’Italia ha bisogno di indirizzare le risorse messe a disposizione dall’Europa, verso uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale e che ci consenta di sperare in un futuro a basse emissioni di carbonio”.
La collaborazione, infine, riguarderà anche le attività portate avanti dal Ministero degli Affari Regionali con la Conferenza Stato-Regioni, la Conferenza Unificata e con i Comitati Interministeriali. A tale scopo il GSE renderà disponibili i dati del proprio Osservatorio sulla regolazione nazionale e regionale, fornendo supporto agli Enti locali nell’adozione degli atti di pianificazione e di normazione energetica. Tutto ciò al fine di favorire il percorso di transizione energetica del Paese e il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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Fondi Ue, online la nuova guida gratuita all’europrogettazione

TORINO (ITALPRESS) – Un’Europa per tutti, più vicina e a portata di mano sul sito www.guidaeuroprogettazione.eu. E’ online la nuova Guida all’Europrogettazione, completamente rinnovata, “firmata” dal mondo delle Fondazioni italiane di origine bancaria: una bussola innovativa, digitale, gratuita e sempre aggiornata, per aiutare associazioni, imprese e cittadini a muoversi nel complesso mondo dei fondi e dei progetti europei.
Una Guida al passo con le opportunità offerte dalla nuova programmazione europea 2021-2027, che “vale” per l’Italia fino a 350 miliardi di euro, considerando l’insieme dei fondi e dei contributi nazionali e comunitari a disposizione nel settennio. Una piattaforma per condividere e promuovere anche il lavoro delle Fondazioni nel campo dell’attività europea e internazionale e le buone pratiche dei territori nel campo dell’Europrogettazione.
Ideata e promossa dalla Fondazione CRT, la Guida conta oggi sull’adesione di Acri e di altre 7 Fondazioni, oltre a CRT: Cariplo, CRC, Cariverona, CR Firenze, Cassa di Risparmio di Perugia, Bolzano, Trento e Rovereto.
“La crescita dei territori passa anche e soprattutto dall’Europa: un orizzonte entro il quale le Fondazioni come CRT svolgono un ruolo di ‘pontè tra la dimensione locale e quella internazionale, creando reti e collegamenti tra progetti e risorse, e lavorando come aiuto-registi al fianco delle istituzioni per far rinascere le comunità dopo la pandemia – afferma il presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia -. Questa Guida è il nuovo regalo che la Fondazione CRT, in occasione del proprio trentennale, offre alle associazioni non profit, alle imprese e ai cittadini per orientarsi nell’Europa dei prossimi anni, attenta alle persone, al sociale, all’ambiente, alle tecnologie”.
“Fin dal 2016 abbiamo voluto creare uno strumento innovativo e aperto a tutti come la Guida all’Europrogettazione capace di avvicinare e orientare i cittadini all’Europa e al complesso mondo dei fondi e progetti europei – dichiara il segretario generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Siamo particolarmente soddisfatti che nel tempo un numero crescente di Fondazioni abbia deciso di aderire nel supporto di questa importante iniziativa, contribuendo così alla formazione e alla crescita di tanti giovani Talenti. Ora più che mai i fondi europei costituiscono una leva straordinaria per rinnovare il Paese e costruire un futuro più sostenibile per la next generation”.
Cosa offre la nuova Guida? Un sito completamente rinnovato e a misura di utente, con nuovi strumenti e contenuti di approfondimento, case history, interviste e podcast; nuove risorse e attività di formazione che coinvolgeranno i “players” europei e nazionali (agenzie nazionali, rappresentanti delle istituzioni europee, esperti in Europrogettazione) per accompagnare gli stakeholder nel percorso di partecipazione ai programmi e bandi europei; sondaggi e indagini conoscitive sulle necessità dei cittadini europei; presenza sui social rafforzata.
Il pubblico della Guida, più che quadruplicato dal 2016 al 2020, supera la soglia dei 100.000 “utenti unici”, ed è giovane: il 51% degli utenti è under 35, il 70% ha meno di 44 anni. Tra i fruitori della Guida figurano anche diversi atenei italiani, come l’Università degli Studi di Torino, l’Università di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che usano questo strumento come risorsa didattica per gli studenti.
Il contesto conferma l’importanza di cogliere l’opportunità rappresentata da fondi e progetti europei.
Da una parte, l’Italia è uno dei Paesi che beneficia maggiormente dei fondi europei, in termini sia assoluti sia relativi. Si stimano circa 40 miliardi di euro di risorse UE per i Fondi Strutturali, altri 40 miliardi derivanti dai programmi europei, circa 80 miliardi sotto forma di sovvenzioni per la ripresa post-pandemia (Next Generation EU, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR e REACT-EU), circa 120 miliardi di possibili prestiti nell’ambito di Next Generation EU e più di 70 miliardi di euro di cofinanziamenti nazionali; senza considerare i fondi destinati all’Italia in ambito agricolo.
D’altra parte, l’Italia è in fondo alla classifica per capacità di accedere ai fondi europei: secondo un report della Corte dei Conti europea (settembre 2020), l’Italia è penultima per capacità di assorbimento dei fondi del bilancio 2014-2020, con circa il 38% delle risorse effettivamente erogate dall’Unione Europea (ultima la Croazia, ferma al 36% e ultimo Paese entrato nell’Unione). Secondo dati riportati da Acri (giugno 2020), per ogni euro dato all’Europa, l’Italia ha “portato a casa” 60 centesimi (contro 1,55 euro della Gran Bretagna, 1,5 euro dell’Austria, 1,45 euro dell’Olanda e 0,94 centesimi della Germania).
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Verso il via libera dell’Ue al Pnrr italiano

MILANO (ITALPRESS) – E’ stato approvato il Pnrr della Slovacchia (6,3 miliardi di sole sovvenzioni). Il 22 giugno toccherà all’Italia (191,5 miliardi di cui 68,9 miliardi di sussidi e 122,6 miliardi sotto forma di prestiti). La Commissione Europea ha lanciato la cosiddetta “procedura scritta”, ovvero quel metodo di approvazione che non prevede la riunione fisica del collegio dei commissari ma solo l’ok dei gabinetti interessati. Per questa ragione non sono attesi ulteriori commenti al testo, che quindi sarà approvato definitivamente in serata. Domani pomeriggio è prevista la visita della presidente Ursula von der Leyen a Roma. Presenterà a Draghi i risultati dell’esame come sta facendo da una settimana in giro per le capitali europee. Subito dopo partiranno le procedure per il versamento della tranche iniziale di 25 miliardi sotto forma di anticipazione. Dalle prime indicazioni risulta che le valutazioni del piano italiano sono largamente positive. Ha ottenuto tutte A, cioè il massimo voto, e una B alla voce “Costi”. Esattamente la stessa valutazione data a tutti gli altri undici che fanno parte del primo blocco di promossi.
Il piano italiano, fanno sapere da Bruxelles, rispetta i criteri decisi sulla transizione ecologica, che prevedevano un minimo di 37 per cento di investimenti. Il Pnrr italiano arriva al 38%, cioè 59,33 miliardi di cui: 5,27 miliardi all’agricoltura sostenibile ed economia circolare; 23,78 miliardi alla transizione energetica e mobilità sostenibile; 15,22 miliardi all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (Superbonus) ; 15,06 miliardi alla tutela del territorio e risorse idriche. Vanno aggiunti i 9,32 miliardi del Fondo complementare e un miliardo e 31 milioni del fondo React Eu (coesione territoriale), per un totale di 69,96 miliardi.
Un altro 25 per cento del Pnrr va al digitale altra priorità strategica del Next Generation Eu che chiedeva un minimo del 20 per cento di investimenti. Si tratta di 40,73 miliardi, di cui: 9,75 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza della pubblica amministrazione; 24,30 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo; 6,68 miliardi per turismo e cultura.
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