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Neutralità climatica, via libera a un Fondo Ue per la transizione

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato un regolamento che istituisce un fondo – con una dotazione pari a 17,5 miliardi di euro – che contribuirà a rendere la transizione verde equa e inclusiva.
Il Fondo per una transizione giusta (JTF) finanzierà progetti che allevieranno in tutta l’UE i costi socioeconomici delle comunità che dipendono fortemente dai combustibili fossili o dalle industrie ad alta intensità di gas a effetto serra e che devono diversificare l’economia locale.
E’ una delle misure che l’UE sta adottando per conseguire il suo obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
“Il successo del Green Deal europeo poggia sulla nostra capacità di attenuare le conseguenze per coloro che sono maggiormente colpiti dalla decarbonizzazione dell’economia. Il Fondo per una transizione giusta fornirà il tanto necessario sostegno alle imprese e ai lavoratori a livello locale, affinchè insieme – in quanto Unione – possiamo contrastare i cambiamenti climatici senza lasciare indietro nessuno”, spiega Nelson de Souza, ministro portoghese della Pianificazione, presidente di turno del Consiglio Ambiente dell’Ue.
(ITALPRESS).

Gli europei hanno un’immagine positiva dell’Ue, ma chiedono riforme

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Un nuovo sondaggio Eurobarometro, commissionato dal Parlamento europeo e condotto tra marzo e aprile 2021, mostra l’impatto sempre più marcato della pandemia di COVID-19 sulla vita personale e sulla situazione finanziaria dei cittadini. Otto intervistati su dieci a livello europeo sono al corrente di cosa sta facendo l’UE per affrontare le conseguenze della pandemia, mentre i cittadini mettono la salute pubblica, la lotta alla povertà, il sostegno all’economia e all’occupazione e la lotta ai cambiamenti climatici in cima alle loro priorità per il Parlamento europeo.
Nel complesso, il sondaggio Eurobarometro di primavera indica un forte sostegno all’Unione europea e un ampio consenso sul fatto che le sfide globali come la pandemia di COVID-19 siano affrontate più efficacemente a livello europeo.
Alla fine del primo trimestre del 2021, il 31% degli europei ha visto la propria situazione finanziaria personale colpita negativamente dalla pandemia, mentre il 26% si aspetta che ciò si verifichi nel prossimo futuro. A livello UE, si ottiene così una maggioranza del 57% (31 più 26), mentre a livello nazionale si registrano importanti variazioni.
In Italia, l’impatto finanziario della pandemia è percepito in maniera più forte, con il 45% che afferma di averne già subito gli effetti e il 31% che prevede di subirne in futuro. Solo il 23% (rispetto alla media UE del 42%) afferma che il proprio reddito non sarà toccato dal COVID.
Nonostante l’impatto finanziario della pandemia, la maggioranza degli intervistati UE (58%) ritiene che i benefici per la salute derivanti dalle misure di restrizione superino i danni economici che potrebbero aver causato. Questa opinione è condivisa nella maggior parte dei paesi dell’UE e suggerisce un cambiamento di approccio rispetto alla seconda metà del 2020, quando una leggera maggioranza di cittadini stimava che i danni economici fossero maggiori rispetto ai benefici per la salute, secondo i dati del sondaggio del PE di ottobre/novembre 2020.
In Italia, l’opinione pubblica è divisa a metà, con il 49% degli intervistati che indica un impatto positivo delle misure per la salute pubblica, e il 50% che indica che i danni a livello economico superano i benefici sanitari.
Gli europei sono ben consapevoli degli sforzi dell’Unione europea per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze: otto europei su dieci hanno sentito, visto o letto di misure o azioni avviate dall’UE per rispondere alla pandemia – e quasi la metà dei cittadini UE (48%) sa quali sono queste misure. Il 48% dei cittadini UE che ne è al corrente si dichiara soddisfatto delle misure, mentre il 50% non lo è. Allo stesso modo, solo il 44% dei cittadini dell’UE è soddisfatto del grado di solidarietà interna tra gli Stati membri nel combattere la pandemia.
In Italia, il livello di soddisfazione per le azioni intraprese dall’UE è più o meno lo stesso della media UE, con il 48% che si dice soddisfatto, mentre il 51% non lo è.
Nonostante le variazioni nelle risposte a breve termine e le differenze tra paesi, i giudizi positivi sull’immagine dell’UE rimangono ad un livello tra i più alti dell’ultimo decennio. In media, quasi un cittadino UE su due (48%) vede positivamente l’UE. Il 35% ha un’immagine neutra, mentre solo il 17% esprime un’opinione negativa. Questo sondaggio conferma il costante aumento della tendenza positiva nei confronti dell’UE negli ultimi dieci anni, nonostante la pandemia e le sue conseguenze sulla vita dei cittadini europei (nel 2012, il 30% dichiarava di avere un’immagine positiva).
La combinazione della visione dei cittadini, talvolta critica, sulle misure concrete adottate per affrontare la crisi con la tendenza positiva a lungo termine sul sostegno di fondo all’Unione europea, spiega anche la netta e costante richiesta di riforme: il 70% degli intervistati dichiara di essere generalmente a favore dell’UE. Tuttavia, meno di un quarto degli europei (23%), si dice a favore dell’UE “per come è stata realizzata finora” – un calo di quattro punti da ottobre/novembre 2020. E quasi la metà degli intervistati (47%) si dichiara “favorevole all’UE, ma non nel modo in cui è stata realizzata finora”.
Il 76% degli italiani vuole che l’UE acquisisca maggiori competenze per affrontare le crisi come la pandemia di COVID-19, mentre il 22% si trova in disaccordo. Una percentuale di favorevoli decisamente alta, anche se in leggero calo rispetto al sondaggio del 2020 (meno 4 punti percentuali). A livello UE, la percentuale dei favorevoli a maggiori competenze è leggermente più bassa (74%).
Alla domanda su quali siano gli aspetti su cui l’UE dovrebbe dare priorità nell’affrontare la pandemia, gli europei identificano come più importante il rapido accesso a vaccini sicuri ed efficaci per tutti i cittadini dell’UE (39%). Ciò rappresenta la seconda priorità per gli intervistati italiani, con più o meno la stessa percentuale: 37%.
Per l’Italia, la prima priorità per l’azione dell’UE è quella di aumentare le risorse per lo sviluppo di trattamenti e vaccini (39%, contro il 29% a livello UE). La terza priorità italiana, anche qui con percentuali decisamente più alte della media UE, è rappresentata dallo sviluppo di una politica sanitaria europea (34% rispetto al 25% della media UE). Le altre priorità sono: stabilire una strategia di crisi europea (28% a livello UE, 23% in Italia) e sostenere l’accesso universale ai vaccini (25% in Italia, 23% in UE).
Interrogati sulle loro aspettative nei confronti del Parlamento europeo, la stragrande maggioranza dei cittadini italiani che hanno partecipato al sondaggio (il 75%, rispetto alla media UE del 49%) vogliono che i loro deputati mettano la salute pubblica in primo piano. Seguono le misure a sostegno dell’economia e alla creazione di nuovi posti di lavoro (54% in Italia, 39% a livello UE), la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale (36% in Italia, 39% in UE) e l’azione contro il cambiamento climatico (24% in Italia, 34% nella media UE).
L’Eurobarometro del Parlamento europeo primavera 2021 è stato condotto tra il 16 marzo e il 12 aprile 2021 nei 27 Stati membri dell’UE. Il sondaggio è stato condotto di persona e completato con interviste online, ove necessario, a causa della pandemia. In totale sono state condotte circa 26.669 interviste.
(ITALPRESS).

Ue, il Patto di Stabilità sospeso anche nel 2022

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha presentato il pacchetto di primavera del semestre europeo in cui fornisce orientamenti di bilancio agli Stati membri impegnati nel processo di graduale riapertura delle loro economie. Tali orientamenti intendono aiutare gli Stati membri a consolidare la ripresa economica, utilizzando al meglio il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), strumento fondamentale e fulcro di NextGenerationEU. Quest’anno il semestre europeo è stato adattato per tenere conto dei collegamenti con i piani di ripresa e resilienza degli Stati membri che illustrano gli investimenti e le riforme che saranno finanziati dal dispositivo.
“L’attivazione, nel marzo 2020, della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita ha consentito agli Stati membri di reagire rapidamente e di adottare misure di emergenza per ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della pandemia – spiega la Commissione in una nota -. Nella comunicazione sulla politica di bilancio del 3 marzo 2021 la Commissione ha chiarito che la decisione di disattivare la clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa sulla base di una valutazione complessiva dello stato dell’economia fondata su criteri quantitativi, il principale dei quali deve essere costituito dal livello dell’attività economica nell’UE rispetto ai livelli precedenti la crisi”.
Sulla base delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione la clausola di salvaguardia generale continuerà ad essere applicata nel 2022 per essere probabilmente disattivata a partire dal 2023.
Per la Commissione “è necessario infatti che la politica di bilancio continui a sostenere l’economia nel 2021 e nel 2022. A tal fine è opportuno che gli Stati membri evitino di mettere fine prematuramente al sostegno e si avvalgano pienamente dei finanziamenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza. L’attuazione degli investimenti e delle riforme nell’ambito di tale dispositivo contribuirà a sostenere la ripresa economica, a promuovere un aumento del potenziale di crescita e occupazione, a ridurre gli squilibri e a migliorare le finanze pubbliche. Nel 2022 è opportuno che le politiche di bilancio nazionali siano progressivamente differenziate e che gli Stati membri mantengano gli investimenti a sostegno della ripresa. Non appena le condizioni lo consentano, gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche atte a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine”.
La Commissione ha adottato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE) per tutti gli Stati membri dell’UE, tranne la Romania, già inserita nel braccio correttivo del patto. Scopo della relazione è valutare la conformità degli Stati membri ai criteri del disavanzo e del debito previsti dal trattato. Dall’analisi è emerso che il criterio del disavanzo è soddisfatto da Bulgaria, Danimarca e Svezia e non è soddisfatto da tutti gli altri Stati membri. Il criterio del debito non è soddisfatto da 13 Stati membri (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Ungheria, Austria, Portogallo, Slovenia e Finlandia).
La Commissione ritiene che in questa fase “non sia opportuno adottare una decisione sull’opportunità o no di sottoporre gli Stati membri alla procedura per i disavanzi eccessivi”. Nel caso della Romania la Commissione raccomanda “di aggiornare il percorso di aggiustamento di bilancio per correggere il disavanzo eccessivo nel 2024”.
La Commissione ha individuato vulnerabilità macroeconomiche dovute a squilibri e squilibri eccessivi per i 12 Stati membri selezionati ai fini dell’esame approfondito nella relazione 2021 sul meccanismo di allerta. Tre Stati membri continuano a presentare squilibri eccessivi (Cipro, Grecia e Italia) mentre altri nove presentano squilibri (Croazia, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia).
(ITALPRESS).

Mattarella “L’Ue imprescindibile per l’Italia”

ROMA (ITALPRESS) – “La concezione di un bene comune più importante di ogni particolarismo ci ha portato ad essere convintamente parte dell’Unione europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo saluto agli ambasciatori stranieri accreditati in Italia prima del tradizionale concerto in occasione dei festeggiamenti del 2 Giugno.
“Celebriamo una ricorrenza particolarmente importante, 75 anni fa il popolo italiano lasciandosi alle spalle le tragedie della dittatura e della guerra scelse la Repubblica. Il progresso realizzato dalla Repubblica Italiana è stato straordinario, ci ha accompagnato una condivisione di valori e prospettiva con le diverse nazioni con cui abbiamo cooperato. Questa dimensione del multilateralismo radicata nella nostra Costituzione – ha aggiunto – ha espresso l’autentica vocazione del nostro Paese, contribuire a realizzare un mondo in pace i cui diritti delle persone e dei popoli trovino piena attuazione secondo le regole assunte dal comunità internazionale. Si tratta di diritti inalienabili e indivisibili, ogni atto di forza contro di essi danneggia la causa della pacifica coesistenza e del sereno sviluppo di relazioni basate sul diritto internazionale”, ha aggiunto.
Mattarella ha poi ricordato la “terribile esperienza della pandemia che ha reso evidente la profonda l’interdipendenza dei nostri destini e dei nostri popoli, soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla. Questa cooperazione è chiamata a sostenere le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che vuole affrontare con successo le sfide della sostenibilità, dei modelli di vita e della lotta alle diseguaglianze. Mi permetto di invitare a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità. La nascita della Repubblica italiana nel 1946 segnava un nuovo inizio – ha proseguito – l’edificazione di una casa comune basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e per la prima volta delle cittadine. Sulle macerie il popolo italiano, il popolo italiano, i popoli del mondo si proposero di non ripetere gli errori del passato, non sempre ci siamo riusciti ma la spinta alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata e rimane robusta e forte. E’ un disegno incompiuto per il quale moltiplicare gli impegni comuni”.
(ITALPRESS).

Covid, Commissione UE: no test di viaggio e quarantena per i vaccinati

BRUXELLES (ITALPRESS) – Con il miglioramento della situazione epidemiologica e l’accelerazione delle campagne di vaccinazione in tutta l’UE, la Commissione propone che gli Stati membri alleggeriscano gradualmente le misure di viaggio. La Commissione ha inoltre proposto di aggiornare i criteri comuni per le aree a rischio e di introdurre un “freno d’emergenza”, per far fronte a eventuali recrudescenze della pandemia, causate da nuove varianti ritenute preoccupanti.
Secondo Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, “le ultime settimane hanno portato a una continua tendenza al ribasso dei numeri dell’infezione, a dimostrazione del successo delle campagne di vaccinazione in tutta l’UE. Parallelamente, stiamo anche incoraggiando la possibilità di test accessibili e ampiamente disponibili. In questo contesto, gli Stati membri stanno ora lentamente revocando le restrizioni COVID-19 sia a livello nazionale che per quanto riguarda i viaggi. Oggi proponiamo che gli Stati membri coordinino questa graduale revoca delle restrizioni alla libera circolazione, tenendo conto del nostro nuovo strumento comune: il certificato digitale Covid dell’Ue. Ora ci aspettiamo che gli Stati membri utilizzino al meglio questo strumento e la raccomandazione per consentire a tutti di circolare di nuovo liberamente e in sicurezza”.
Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ha sottolineato che “la libertà di movimento è uno dei diritti più cari ai cittadini dell’UE: abbiamo bisogno di approcci coordinati e prevedibili per i nostri cittadini che offrano chiarezza ed evitino requisiti incoerenti tra gli Stati membri. Vogliamo poterci muovere verso la riapertura delle nostre società nelle prossime settimane in modo sicuro e coordinato. Poichè la vaccinazione sta progredendo a velocità crescente, possiamo essere certi che la libera circolazione sicura e senza restrizioni possa riprendere gradualmente. Mentre guardiamo avanti con più ottimismo, dobbiamo rimanere cauti e mettere sempre al primo posto la tutela della salute pubblica”.
Secondo la Commissione europea le persone completamente vaccinate in possesso di certificati di vaccinazione in linea con il certificato digitale Covid dell’UE dovrebbero essere esentate dal test di viaggio o dalla quarantena di 14 giorni, dopo aver ricevuto l’ultima dose. Questo dovrebbe coprire anche le persone guarite che hanno ricevuto una singola dose di un vaccino.
Le persone in possesso di certificati in linea con il certificato COVID digitale dell’UE dovrebbero essere esentate dai test di viaggio o dalla quarantena durante i primi 180 giorni dopo un test covid positivo.
Per quanto riguarda il cosiddetto “freno di emergenza”, gli Stati membri dovrebbero reintrodurre misure di viaggio per le persone vaccinate e guarite se la situazione epidemiologica si deteriora rapidamente o se è stata segnalata un’elevata prevalenza di varianti preoccupanti.
Per garantire l’unità familiare, i minorenni che viaggiano con i genitori dovrebbero essere esentati dalla quarantena quando i genitori non devono sottoporsi a quarantena, per esempio a causa della vaccinazione. Anche i bambini sotto i 6 anni dovrebbero essere esentati dai test relativi al viaggio.
(ITALPRESS).

Italia pronta per il mercato infragiornaliero europeo dell’elettricità

ROMA (ITALPRESS) – Con le ultime disposizioni approvate dall’ARERA con la delibera 218/2021 si completa il percorso che permette anche al nostro Paese di partecipare dal prossimo settembre al mercato europeo infragiornaliero dell’energia elettrica, integrando il proprio sistema con la piattaforma continentale di “coupling unico” in contrattazione continua, il progetto Cross Border Intraday “XBID”.
La piattaforma “XBID”, dove partecipano i gestori di mercato e di reti europei, infatti crea un unico mercato infragiornaliero all’ingrosso dell’elettricità dell’UE, dove acquirenti e venditori di energia sono in grado di presentare offerte per scambiare elettricità tra tutti i sistemi europei interconnessi, in modo continuo, nei momenti in cui l’energia è necessaria, fino a un’ora prima rispetto alla consegna.
Mettendo a fattor comune tutte le risorse disponibili si promuove la concorrenza, aumentando la liquidità e facilitando la condivisione delle fonti per la generazione di energia, rendendo più facile per gli operatori gestire eventuali cambiamenti imprevisti nella generazione rinnovabile, nel carico, o eventuali accidentalità.
Il provvedimento completa la modifica dell’organizzazione del mercato infragiornaliero italiano, finora articolato esclusivamente su aste, in modo da consentire l’accesso alla contrattazione continua su scala europea e, nel dettaglio: approva le modifiche al Codice di Rete di Terna (trasmesse ai sensi della delibera 350/2019/R/eel), rilascia al Ministro della Transizione Ecologica il parere alle proposte di modifica del Testo integrato della disciplina del mercato elettrico (TIDME) predisposte dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), modifica la regolazione per garantire le nuove modalità di coordinamento anche con il Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD), nonchè con i nuovi limiti di prezzo.
Le novità si inseriscono nel processo di recepimento della normativa europea sui mercati elettrici di attuazione del ‘disegno europeò dei mercati del giorno prima e infragiornalieri (contenuto nel Capacity allocation and congestion management – CACM).
(ITALPRESS).

Ue, ancora non c’è l’accordo sulla nuova Pac

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Conciliare sostenibilità economica e quella ambientale. E’ l’obiettivo del Governo italiano sulla nuova Politica Agricola Comune dell’Unione Europea. Al Consiglio Ue dei ministri dell’agricoltura e della pesca che si è svolto a Bruxelles si sono fatti dei passi avanti, ma ancora un pieno accordo tra Stati membri, Parlamento Europeo e Commissione non è stato raggiunto. Si è deciso quindi di rinviare i colloqui alla prossima riunione in programma a giugno.
I ministri hanno approvato le conclusioni del Consiglio sulle priorità dell’UE per il vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, che si terrà a New York a settembre. Hanno convenuto sull’importanza del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite come “evento di riferimento e una reale opportunità per rimodellare i sistemi alimentari a livello globale”. Il 26-28 luglio a Roma si svolgerà un pre-vertice.
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Pac, Patuanelli “La condizionalità deve essere elemento fondante”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Credo sia necessario che ciascuno Stato membro, il Parlamento europeo e la Commissione europea negli ambiti di loro competenza facciano dei passi indietro per fare alcuni passi avanti tutti assieme”. Questo il commento del ministro delle Politiche agricole e alimentari Stefano Patuanelli rilasciato ai giornalisti a margine delle discussioni sulla riforma della Politica agricola comune al Consiglio agricoltura e pesca a Bruxelles. “E’ necessario chiudere l’accordo sulla nuova Pac post 2020, comprendere le esigenze dei sistemi agricoli dei diversi Stati e fare uno sforzo sull’architettura verde e sulla condizionalità sociale”, che sono “i due elementi ancora in discussione”. Patuanelli ha poi aggiunto che “il dibattito va avanti” e “da parte nostra c’è la massima disponibilità a trattare su diversi argomenti”, ma l’elemento della condizionalità deve essere “un elemento fondante della nuova Pac”. Il ministro è fermo anche sulla necessità che “vengano garantiti i diritti dei lavoratori” e al contempo “non vengano introdotte misure penalizzanti dal punto di vista burocratico per le aziende e per gli Stati membri”.
(ITALPRESS).