BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Abbiamo avuto una discussione lunga e dettagliata con i leader dei gruppi politici del Parlamento sulle priorità della prossima presidenza slovena. Ci siamo concentrati su temi strategici importanti, ad esempio come aumentare la resilienza dell’Unione europea, come affrontare la crisi sanitaria ancora in corso, o la questione della sicurezza informatica e lo stato di diritto”. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dopo un incontro con i leader dei gruppi politici e il Governo sloveno e il suo Primo Ministro, Janez Jansa, per discutere il programma della prossima presidenza di turno del Consiglio dell’UE.
“E’ stata una discussione ad ampio raggio incentrata sulle priorità delineate dalla Presidenza. La Presidenza slovena arriva in un momento cruciale per l’Europa, mentre cerchiamo di ricostruire la nostra Unione dopo la pandemia di COVID-19. Non vedo l’ora di lavorare con il primo ministro Jansa e i gli altri ministri nei prossimi mesi”, ha aggiunto Sassoli.
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Ue, Sassoli “Presidenza slovena in un momento cruciale”
Vaccini, mobilitazione europea per la sospensione dei brevetti
ROMA (ITALPRESS) – Il 29 maggio si terrà una nuova giornata di mobilitazione europea della campagna “Right2Cure #NoprofitOnPandemic”, di cui la Cgil è tra i promotori italiani. Ottenere la sospensione temporanea dei brevetti su vaccini e farmaci anti-covid: è questo l’obiettivo che si pone il vasto cartello di oltre cento associazioni con la raccolta di un milione di firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Tutti hanno diritto alla protezione da Covid: Nessun Profitto sulla pandemia”.
La Cgil, insieme a Cisl e Uil, organizzerà presidi nelle città italiane con banchetti informativi e per la raccolta delle firme sulla petizione europea.
La campagna, si legge nel comunicato del Comitato promotore italiano, torna nelle piazze “di fronte a quella che sembrerebbe una sconcertante chiusura del Consiglio Europeo sulla sospensione dei brevetti anti Covid-19”, tanto più dopo il voto favorevole del Parlamento Europeo a questa sospensione, proposta in un emendamento ad una risoluzione approvata il 19 maggio scorso.
Per il Comitato, la proposta delle licenze obbligatorie “di fatto abbandona i Paesi più poveri ad una trattativa estenuante e perdente con i colossi di BigPharma”, ed è “del tutto fuorviante, o semplicemente inutile, insistere sullo sblocco delle esportazioni da parte di USA e UK, che niente hanno a che vedere con la liberalizzazione delle licenze”.
Per la Cgil e per gli altri promotori di Right2cure, “la strada per soddisfare il bisogno drammatico di vaccini a livello mondiale è quella della sospensione temporanea dei brevetti, così come chiesto da mesi da India e Sudafrica, che – si ricorda nella nota – hanno rilanciato in questi giorni con una nuova proposta, allargata anche ai farmaci anti Covid-19 e ai kit diagnostici”.
In attesa della riunione del Consiglio Generale Trips del WTO dei prossimi 7 e 8 giugno, in cui “l’Italia potrà ancora giocare un ruolo importante”, sabato prossimo la Cgil e le altre 109 organizzazioni aderenti al Comitato italiano si mobilitano per la raccolta delle firme per l’ICE da Bergamo a Roma, da Torino a Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Avellino, Bari, Matera, Cosenza, per citare alcune città.
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Aereo dirottato, il Consiglio Ue propone sanzioni per la Bielorussia
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Consiglio europeo condanna fermamente l’atterraggio forzato del volo Ryanair a Minsk (Bielorussia) il 23 maggio 2021, “che ha messo in pericolo la sicurezza aerea, e la detenzione da parte delle autorità bielorusse del giornalista Raman Pratasevich e di Sofia Sapega”. E’ quanto si legge nelle conclusioni della riunione dei capi di Stato e di Governo dell’Ue che si è svolta a Bruxelles.
Il Consiglio europeo “esige che Raman Pratasevich e Sofia Sapega siano rilasciati immediatamente e che sia garantita la loro libertà di circolazione; chiede all’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale di indagare con urgenza in merito a questo incidente inaccettabile e senza precedenti; invita il Consiglio ad adottare quanto prima ulteriori inserimenti in elenco di persone ed entità sulla base del pertinente quadro delle sanzioni; chiede al Consiglio di adottare ulteriori sanzioni economiche mirate e invita l’alto rappresentante e la Commissione a presentare senza indugio proposte a tal fine”.
Inoltre il Consiglio Europeo “chiede a tutti i vettori con sede nell’UE di evitare il sorvolo della Bielorussia; chiede al Consiglio di adottare le misure necessarie per vietare il sorvolo dello spazio aereo dell’UE da parte delle compagnie aeree bielorusse e impedire ai voli operati da tali compagnie aeree di accedere agli aeroporti dell’UE; esprime solidarietà alla Lettonia a seguito dell’espulsione ingiustificata di diplomatici lettoni”.
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Bielorussia, Borrell “Ue chiede l’immediata liberazione di Pratasevich”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Il 23 maggio le autorità bielorusse, con un atto inammissibile, hanno costretto un aereo civile a effettuare un atterraggio di emergenza a Minsk. L’aereo, di proprietà di una compagnia dell’UE, che volava tra due capitali dell’UE e trasportava più di 100 passeggeri, è stato costretto ad atterrare da un aereo militare bielorusso. Uno dei passeggeri del volo, il signor Raman Pratasevich, giornalista indipendente bielorusso, è stato trattenuto dalle autorità bielorusse e gli è stato impedito di salire sull’aereo all’aeroporto di Minsk per la sua destinazione originale. Questo è l’ennesimo tentativo palese delle autorità bielorusse di mettere a tacere tutte le voci dell’opposizione”. Lo afferma in una nota l’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, in merito alla vicenda del volo Ryanair da Atene a Vilnius dirottato a Minsk.
“Chiediamo l’immediata liberazione dell’onorevole Pratasevich – spiega Borrell -. Le autorità bielorusse hanno messo a repentaglio la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio. E’ necessario condurre un’indagine internazionale su questo incidente per accertare eventuali violazioni delle regole dell’aviazione internazionale. Questa situazione sarà sollevata nella prossima riunione del Consiglio europeo. L’UE valuterà le conseguenze di questa azione, compresa l’adozione di misure contro i responsabili”.
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A Roma il G20 della Salute “Vaccinare il mondo rapidamente”
ROMA (ITALPRESS) – “Mentre ci prepariamo per la prossima pandemia, la nostra priorità deve essere quella di garantire che tutti noi superiamo quella attuale insieme. Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo velocemente”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto i lavori del Global Health Summit che assieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha firmato la Dichiarazione di Roma.
“La pandemia da Covid-19 ha devastato le nostre società. Più di 3,4 milioni di persone sono morte a causa del virus secondo i dati ufficiali, ma il bilancio delle vittime è sicuramente molto più alto. La crisi globale non è finita. Dobbiamo agire in fretta – ha aggiunto – altrimenti questi costi umani, economici e sociali rischiano di salire ancora in modo significativo. Dopo un anno e mezzo, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Per la prima volta, la normalità si avvicina. Purtroppo, in molte altre aree del mondo, la pandemia non accenna a diminuire. Le differenze nei tassi di vaccinazione sono sconvolgenti. Sono state somministrate quasi 1,5 miliardi di dosi di vaccini, in oltre 180 paesi in tutto il mondo. Solo lo 0,3% di queste si trova in paesi a basso reddito, mentre i paesi più ricchi ne hanno somministrate quasi l’85%. Queste disparità non sono solo inaccettabili. Sono anche una minaccia”.
“Finchè il virus continua a circolare liberamente in tutto il mondo, può mutare pericolosamente e compromettere persino la campagna di vaccinazione di maggior successo. Dobbiamo assicurarci che i vaccini siano più disponibili per i paesi più poveri. E’ essenziale consentire la libera circolazione di materie prime e vaccini oltre i confini”, ha aggiunto.
Draghi ha poi sottolineato che probabilmente ci sarà la necessità di più cicli di vaccinazione in futuro, “e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche”. Il presidente del Consiglio si è detto poi soddisfatto dei risultati raggiunti, “la pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi. L’impegno delle organizzazioni internazionali sarà fondamentale, la rimozione di divieti all’esportazione e garantire un flusso continuo della catena di fornitura dei dispositivi medici. Abbiamo scoperto che l’apertura completa dei confini è fondamentale per produrre i vaccini e garantire che le dosi siano distribuite a tutti. Se c’è una parte di mondo che si è comportata meglio – ha proseguito – questa è l’Europa, avevamo disperatamente bisogno di vaccini ma abbiamo continuato ad esportare a paesi che invece bloccavano le loro esportazioni. Questa è la realtà della nostra esperienza”.
Infine Draghi ha rassicurato sul mantenimento degli impegni da parte dei paesi presenti al Summit: “C’è alla base la convinzione delle parole sincere e questo ci porta a non avere dubbi sul fatto che gli impegni verranno mantenuti in futuro. C’è forse anche il desiderio di rimediare alle ingiustizie e iniquità avvenute nel periodo più difficile. Ora non ho alcun dubbio che gli impegni pesi in termini di aiuto verranno mantenuti, ma è molto importante attrezzarsi per la prossima volta quando ci sarà una pandemia che ci sorprenderà per evitare l’egoismo”.
Il vertice “è il primo passo, il lavoro continuerà, c’è un gran desiderio di continuare per arrivare a risultati concreti non solo per l’immediato ma anche per il futuro”, ha concluso. Secondo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen la Dichiarazione di Roma “è un evento storico e speciale. Per la prima volta abbiamo il G20 e i paesi si sono impegnati per dei principi di base, quello del multilateralismo. Quello che è importante è che si tratta di un no molto chiaro al nazionalismo in tema sanitario, un chiaro no ai divieti di esportazione, un chiaro no alle strozzature e ostacoli e i paesi del G20 si sono accordati su questo. Noi – ha sottolineato – dobbiamo agire adesso per mettere sotto controllo la pandemia in tutto il mondo, non solo in alcuni paesi ma ovunque. Ormai abbiamo dei vaccini sicuri ed efficaci e questo è stato possibile grazie agli investimenti fatti, ma il divario tra paesi ad alto e basso reddito resta troppo ampio”.
“Il primo obiettivo di oggi è dare un incentivo ai paesi a medio e basso reddito con azioni pratiche, prima di tutto dobbiamo consentire le esportazioni delle dosi di vaccino nel resto del mondo mantenendo le filiere aperte. Prima del vertice i nostri partner industriali si sono impegnati per 1,3 miliardi di dosi di vaccino che saranno consegnate entro la fine di quest’anno verso i paesi a basso reddito, senza nessun profitto. Oltre a questo i nostri partner industriali si sono impegnati per 1,3 miliardi di dosi supplementari per il 2022”. Infine il green pass europeo. “Il nostro obiettivo è essere pronti a giugno, ieri è stato raggiunto un accordo politico ed è una pre condizione per andare avanti. Siamo a maggio e stiamo cercando di fare dei test nei vari stati membri, che devono fare la loro parte – ha concluso Von der Leyen – gran parte di loro sono pronti. L’Italia sta facendo un lavoro eccellente. Siamo pronti a giugno con un certificato europeo per rilanciare il turismo. L’Oms ha approvato il certificato, abbiamo dato dei criteri a tutti gli stati membri e questo consente una interoperatività con i paesi terzi. La prospettiva è applicare il green pass anche ai paesi terzi che aderiranno”.
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Accordo Parlamento-Consiglio Ue sul certificato Covid per i viaggi
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – I negoziatori del Parlamento e del Consiglio Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul Certificato Covid digitale UE per facilitare la libera circolazione durante la pandemia.
Il certificato sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Attesterà se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha un risultato recente di test negativo o è guarita dall’infezione. In pratica, si tratta di tre certificati distinti. Il quadro comune dell’Unione Europea permetterà agli Stati membri di emettere tali certificati che saranno poi accettati negli altri paesi dell’UE.
Secondo l’accordo, il regolamento del Certificato Covid digitale UE resterà in vigore per 12 mesi. Il certificato non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.
Per sostenere la disponibilità di “test abbordabili e accessibili”, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare “almeno 100 milioni di euro” nell’ambito dello Strumento di sostegno di emergenza per l’acquisto di test (tamponi) per l’infezione da SARS-CoV-2 allo scopo di rilasciare i certificati UE. Di tale finanziamento dovrebbero beneficiare in particolare le persone che quotidianamente o frequentemente attraversano le frontiere per andare al lavoro o a scuola, visitare parenti stretti, cercare cure mediche, o per prendersi cura dei propri cari, così come i lavoratori essenziali.
I negoziatori hanno concordato che, se necessario, potrebbero essere mobilitati ulteriori finanziamenti oltre i 100 milioni, previa approvazione delle autorità di bilancio.
I Paesi UE non devono imporre ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l’autoisolamento o i tamponi, “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica” in risposta alla pandemia di COVID, tenendo conto anche delle prove scientifiche disponibili, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)”. Tali misure dovrebbero essere notificate agli altri Stati membri e alla Commissione al più tardi 48 ore prima.
In base all’accordo, i Paesi UE devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per le persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato ndall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) (attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen). Spetterà ai Paesi UE decidere se accettare anche i certificati delle vaccinazioni effettuate con gli altri vaccini utilizzati in base alle procedure di autorizzazione di emergenza nazionali o con quelli elencati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’utilizzo di emergenza.
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Migranti, Letta “L’Ue è drammaticamente indietro”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Chiediamo in maniera forte un cambiamento delle politiche europee, un rafforzamento delle politiche di safe and rescue e che ci sia una maggiore capacità da parte dei Paesi europei di partecipare nella condivisione delle rilocalizzazioni”. Così il segretario del Partito democratico oggi a margine di un incontro a Bruxelles con l’Alto rappresentate Ue per la politica estera Josep Borrell. L’Europa ha fatto molti passi avanti su diversi temi come le questioni finanziarie e sociali, ma sulla questione migratoria siamo drammaticamente indietro e non è possibile continuare così”, ha concluso Letta.
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Migranti, Johansson: “L’Ue sarà al fianco dell’Italia”
ROMA (ITALPRESS) – “Stiamo già parlando con le autorità libiche e con il governo ad interim di Abdel Hamid Dbeibah ci sono riscontri e opportunità positive, sono pronta a impegnarmi per esplorare la possibilità di chiudere un nuovo accordo con la Libia senza aspettare le elezioni di dicembre”. Lo afferma Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari Interni, in un’intervista al quotidiano La Repubblica, in merito all’immigrazione.
“Sto contattando i governi dell’Unione per mettere i piedi un sistema di ridistribuzione volontario e provvisorio per aiutare l’Italia ad affrontare l’estate”, spiega Johansson, per la quale “è fondamentale che l’Italia riceva la solidarietà europea”. E aggiunge: “Abbiamo imparato che la ridistribuzione volontaria non è abbastanza e dunque l’approvazione della riforma delle politiche migratorie con i ricollocamenti obbligatori è essenziale”.
“Negli ultimi mesi siamo andati avanti piano perchè a causa del Covid abbiamo avuto pochi incontri fisici con i ministri mentre un tema così divisivo va affrontato guardandosi negli occhi. A breve potremo riprendere a vederci di persona e andare avanti”, spiega la commissaria europea, che alla domanda se sarà possibile chiudere la riforma entro l’estate risponde: “No, ci vorrà più tempo”.
“Penso che l’Italia riceverà un aiuto con la redistribuzione, ma al momento non posso dire di più. Non so ancora se procederemo con una seconda dichiarazione come quella di Malta o se useremo un meccanismo diverso – prosegue -. Intanto lavoriamo anche per bloccare le partenze”. Oggi Johansson sarà in Tunisia con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese “per un accordo globale che da un lato consenta al Paese di riprendersi dalla forte crisi economica causata dal Covid, dall’altro per fornirgli le risorse per contrastare i trafficanti di esseri umani”.
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