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Draghi “Serve un coordinamento europeo sulle politiche sociali”

OPORTO (ITALPRESS) – La dichiarazione emersa dal Social summit “sembra non essere apparentemente importante, ma non è così. Questo momento rappresenta la fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali. Processo iniziato nel 2017. Ci sono voluti quattro anni per poter portare tutto il Consiglio europeo a condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e dei diritti sociali”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa, a Oporto, al termine della riunione informale dei Capi di Stato e di Governo e della videoconferenza del Vertice UE-India. “Credo che non sarebbe stato possibile se il Regno Unito fosse ancora stato membro dell’Ue, visto che si era tenacemente opposto, per anni e anni, ad ogni azione in questo campo, ritenendola un’area di esclusiva competenza nazionale”, ha precisato ancora Draghi.
“Si tratta di un’occasione molto importante, perché i Paesi cominciano ad accettare l’idea che ci possa essere un’azione di miglioramento da parte della Commissione Europea in materia di diritti sociali”.
“Il momento è quanto mai appropriato – ha detto ancora il premier – perché gli obiettivi sono rilevanti, e stiamo vivendo mutamenti del mercato del lavoro, in parte per la pandemia, in parte per la transizione energetica ed ecologica. Quindi avere un complesso di standard minimi in tema di protezione dei diritti sociali è certamente una garanzia importante. Si aggiunga – ha concluso – che molte delle diseguaglianze che c’erano prima con la pandemia sono esplose, quindi a maggior ragione questo è un passo importante, perché i Paesi fissano e si danno l’impegno di proseguire su questo lavoro con norme e provvedimenti. Questo è il valore dell’impegno preso oggi”.
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8 europei su 10 vogliono Ue più forte nella gestione della crisi Covid

ROMA (ITALPRESS) – Secondo otto europei su dieci (81%), una delle priorità della Conferenza sul futuro dell’Europa dovrebbe essere una migliore gestione dell’UE di fronte alle crisi come la pandemia di COVID-19. Più di un terzo (38%) si trova fortemente d’accordo con questa affermazione. A due giorni dal lancio della Conferenza sul futuro dell’Europa, il Parlamento europeo ha pubblicato i risultati di un’indagine Eurobarometro.
Due terzi degli europei (66%) credono che il progetto dell’UE offra una prospettiva futura ai giovani europei. Una percentuale simile (65%) vede l’UE come un luogo di stabilità in un mondo turbolento.
Più di due terzi degli intervistati sono a favore dell’elezione del Presidente della Commissione europea attraverso la scelta dei candidati principali alle elezioni europee. Meno di un quarto (22%) si dichiara non favorevole a tale processo.
Il doppio dei cittadini europei vede positivamente la possibilità di votare per liste transnazionali nelle elezioni europee (42%). Un cittadino su cinque (19%) è contrario.
Otto europei su dieci (81%) concordano che la Conferenza dovrebbe occuparsi in via prioritaria di una migliore gestione delle crisi, come la pandemia da COVID-19, da parte dell’UE e più di un terzo (38%) si trova fortemente d’accordo.
Gli europei che vogliono essere coinvolti nella Conferenza sul futuro dell’Europa vorrebbero soprattutto farlo attraverso incontri a livello locale, con dibattiti o assemblee di cittadini (44%). Inoltre, i cittadini reputano interessante il coinvolgimento nel processo di raccolta delle idee della Conferenza per mezzo di un sondaggio (34%), la presentazione di idee e proposte ai politici europei e nazionali (31%) e la partecipazione a consultazioni online tramite piattaforme di discussione (30%).
Per più di otto europei su dieci (83%), la Conferenza dovrebbe coinvolgere specificamente i giovani per promuovere nuove idee. Di questi, quattro su dieci (40%) sono totalmente d’accordo.
Secondo due terzi degli europei (66%), il progetto UE offre una prospettiva futura per i giovani europei. Una percentuale simile (65%) concorda sul fatto che l’UE sia un luogo di stabilità in un mondo turbolento, sebbene questo dato sia più basso rispetto al precedente sondaggio del 2018 (-11 punti percentuali).
Il sondaggio sul futuro dell’Europa ha anche esaminato i temi relativi alle elezioni europee e all’elezione del Presidente della Commissione. Secondo il sondaggio, più del doppio degli intervistati (42%) è propenso a sostenere il voto per liste transnazionali nelle elezioni del Parlamento europeo come una buona cosa, rispetto a solo un intervistato su cinque che rifiuta l’idea (19%). Il 36% si dichiara indifferente al tema.
Più di due terzi degli intervistati sono a favore di un processo di elezione del Presidente della Commissione europea che parta dai risultati delle elezioni europee, attraverso la scelta dei candidati principali indicati dai partiti politici a livello europeo, mentre meno di un quarto (22%) si dice contrario.
Mentre il 61% concorda sul fatto che tale processo avrebbe senso solo se i cittadini europei avessero la possibilità di votare per liste transnazionali, secondo due terzi degli intervistati (64%) questo approccio porterebbe più trasparenza al processo di elezione del Presidente della Commissione europea. Inoltre, i cittadini credono che ciò darebbe maggiore legittimità alla Commissione europea (63%) e rappresenterebbe un progresso significativo per la democrazia all’interno dell’UE (62%).
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Lagarde “Politica monetaria influenzata dal cambiamento climatico”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Il cambiamento climatico avrà un impatto sulla stabilità dei prezzi. Quindi la politica monetaria sarà in parte determinata da questo, ci sarà un impatto sui nostri strumenti per il futuro”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo al convegno “The State of the Union” organizzato dall’Istituto universitario europeo.
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L’Eba promuove le banche europee “Restano solide”

ROMA (ITALPRESS) – “Nessun baratro ma un plateau: se le banche gestiranno rapidamente e bene l’aumento dei crediti deteriorati, se i governi interverranno con misure adeguate di sostegno pubblico, l’impennata degli Npl potrà essere evitata e le banche continueranno ad essere parte della soluzione mantenendo aperto il rubinetto del credito”. Lo afferma in un’intervista al Sole 24 Ore Isabelle Vaillant, direttore responsabile per le regole prudenziali dell’Eba (Agenzia Bancaria Europea).
Per Vaillant “l’incertezza sui tempi di uscita della crisi permane ma va controbilanciata con una dose di ottimismo. Il livello attuale della solidità delle banche è per me motivo di ottimismo, mi rende ottimista. Quando le banche europee sono entrate in questa pandemia erano solide e lo sono tuttora. Abbiamo potuto navigare questa crisi economica con il supporto delle banche e questo è potuto accadere perchè abbiamo lavorato molto alla solidità delle banche prima della crisi. Il sistema bancario ha dato finora un contributo importante continuando a erogare prestiti e le banche sono state parte della soluzione. E stanno continuando a prestare. Per me è fondamentale che in questa fase di incertezza le banche possano continuare a finanziare l’economia: dobbiamo fare in modo che si vada avanti così”.
“L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia ma le banche italiane hanno mostrato resilienza, si sono mantenute nella media europea dei ratios patrimoniali – prosegue -. E questo è un buon risultato, perchè non danno segno di aver dovuto assorbire un colpo più duro di altre banche in Europa. Anche nella gestione degli Npl, le banche italiane hanno ridotto le sofferenze nel 2019, e nel 2020 questo trend è continuato, sono rimaste in linea”.
“Dare flessibilità alle regole è stato uno degli interventi chiave – sottolinea il direttore Eba -. Quando abbiamo ritenuto opportuno introdurre le linee guida sulle moratorie, per evitare automatismi, lo abbiamo fatto. E le abbiamo estese quando necessario. Ora è tempo di monitorare la situazione: monitorare, monitorare, questo è quello che l’Eba sta facendo adesso.
Tuttavia in questa fase non abbiamo intenzione di estendere ulteriormente le linee guida. Le moratorie sono scadute o stanno scadendo e la finestra di sospensione degli automatismi si è chiusa. Stiamo monitorando da vicino la situazione: è il nostro compito principale questa primavera, la più alta priorità”.
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Covid, Von der Leyen “Italia aveva ragione a chiedere l’intervento Ue”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Ricordo bene l’inizio della pandemia e l’appello dell’Italia all’Europa. Gli italiani chiesero la solidarietà e il coordinamento dell’Europa, e avevano ragione. L’Europa doveva intervenire ed è quello che abbiamo fatto”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione.
“L’Europa è l’unica regione a esportare vaccini su larga scala ed è anche pronta a discutere ogni proposta per affrontare la crisi in modo pragmatico. E’ il motivo per cui siamo pronti a discutere le modalità della proposta americana per la revoca della proprietà intellettuale sui vaccini”, ha aggiunto.
“La storia d’Europa è una storia di rinascimento. Dopo ogni crisi è venuta una storia di rinascimenti. Questa è la nostra responsabilità. E’ nostra responsabilità arrivare alla fine di questa pandemia e dare un nuovo futuro all’Europa”, ha sottolineato Von der Leyen.
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Bce, resta incertezza nel breve termine ma netto recupero nel 2021

ROMA (ITALPRESS) – “Sebbene la ripresa della domanda globale e la consistente azione di stimolo fiscale stiano sostenendo l’attività a livello mondiale e nell’area dell’euro, l’incertezza sulla recrudescenza della pandemia e lo stato di avanzamento delle campagne vaccinali continua a caratterizzare le prospettive economiche di breve termine. I tassi persistentemente elevati dei contagi da coronavirus nonchè l’estensione e l’inasprimento delle misure di contenimento che ne conseguono seguitano ad agire da freno sull’attività economica nel breve periodo. In prospettiva, l’avanzamento delle campagne vaccinali e il previsto graduale allentamento delle misure di contenimento rafforzano le attese di un deciso recupero dell’attività economica nel corso del 2021”. Così la Bce nel Bollettino economico mensile, aggiungendo che “il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli nel periodo della pandemia rimane il presupposto fondamentale per ridurre l’incertezza e rafforzare la fiducia, sostenendo così l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi nel medio termine”. Secondo la Bce “i dati economici, i risultati delle indagini congiunturali e gli indicatori ad alta frequenza pervenuti segnalano per il primo trimestre di quest’anno una possibile nuova contrazione dell’attività economica, indicando tuttavia una ripresa della crescita nel secondo trimestre. Sebbene le misure di politica di bilancio continuino a sostenere le famiglie e le imprese, i consumatori restano cauti alla luce della pandemia e dei suoi effetti sull’occupazione e sui redditi.
In prospettiva, le campagne vaccinali in corso, che dovrebbero consentire un graduale allentamento delle misure di contenimento, dovrebbero assicurare un deciso recupero dell’attività economica nel corso del 2021″. Quindi “nel medio periodo, la ripresa dell’economia dell’area dell’euro dovrebbe essere trainata da un recupero della domanda interna e mondiale, sostenuto da condizioni di finanziamento favorevoli e dallo stimolo fiscale”.
Infine “il Consiglio direttivo continuerà a fornire abbondante liquidità attraverso le operazioni di rifinanziamento ed è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per far sì che l’inflazione converga stabilmente verso l’obiettivo perseguito, coerentemente con l’impegno a favore della simmetria”.
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Dalla Commissione Europea proposta contro i sussidi distorsivi extra Ue

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea propone oggi un nuovo strumento per affrontare i potenziali effetti distorsivi dei sussidi esteri nel mercato unico. La proposta legislativa segue l’adozione del Libro bianco nel giugno 2020 e un ampio processo di consultazione con le parti interessate. Mira “a colmare il divario normativo nel mercato unico, in base al quale le sovvenzioni concesse dai governi non UE attualmente rimangono in gran parte incontrollate, mentre le sovvenzioni concesse dagli Stati membri sono soggette a un attento esame – spiega la Commissione in una nota -. Il nuovo strumento è progettato per affrontare efficacemente le sovvenzioni straniere che causano distorsioni e danneggiano la parità di condizioni nel mercato unico in qualsiasi situazione di mercato. E’ anche un elemento chiave per realizzare la strategia industriale dell’UE aggiornata anche oggi adottata, promuovendo un mercato unico equo e competitivo, creando così le giuste condizioni affinchè l’industria europea possa prosperare”.
“L’Europa è una superpotenza commerciale e di investimento. Nel 2019 lo stock di investimenti diretti esteri valeva più di 7 trilioni di euro. L’apertura del mercato unico è la nostra più grande risorsa. Ma l’apertura richiede correttezza – spiega la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza -. Per più di 60 anni disponiamo di un sistema di controllo degli aiuti di Stato per prevenire gare di sussidi tra i nostri Stati membri. E oggi stiamo adottando una proposta per contrastare anche i sussidi distorsivi concessi dai paesi extra UE. E’ tanto più importante garantire parità di condizioni in questi tempi difficili, per sostenere la ripresa dell’economia dell’UE”.
Per il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis “i vantaggi ingiusti concessi attraverso i sussidi sono stati a lungo una piaga della concorrenza internazionale. Questo è il motivo per cui abbiamo dato la priorità a reprimere tali pratiche sleali – aggiunge -. Distorcono i mercati e forniscono vantaggi competitivi sulla base del sostegno ricevuto, piuttosto che sulla qualità e sull’innovatività dei prodotti interessati. La proposta odierna completa i nostri sforzi internazionali in questo senso. Livellerà le condizioni di gioco all’interno dell’UE e incoraggerà un cambiamento positivo, pur mantenendo l’apertura che è così vitale per la nostra forza economica”.
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Da Ue via libera a vermi farina gialla essiccati come alimento

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Gli Stati membri hanno approvato una proposta della Commissione europea che consente l’uso di vermi della farina gialla essiccati come nuovo alimento.
A seguito di una rigorosa valutazione scientifica da parte dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, questa è la prima vera autorizzazione a immettere gli insetti come nuovi alimenti sul mercato dell’Ue. Questo nuovo alimento può essere utilizzato come un insetto essiccato intero come spuntino o come ingrediente in numerosi prodotti alimentari, ad esempio come polvere in prodotti proteici, biscotti o prodotti a base di pasta. La strategia Farm to Fork identifica gli insetti come una fonte proteica alternativa che può supportare la transizione dell’Ue verso un sistema alimentare più sostenibile. Milioni di persone consumano già insetti ogni giorno. Inoltre, la Fao qualifica gli insetti come una fonte di cibo sana e altamente nutriente, ricca di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. La decisione formale della Commissione sarà adottata nelle prossime settimane.
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