BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Al Consiglio europeo i leader dei 27 Paesi membri hanno fatto il punto della situazione vaccini, della revisione al sistema di autorizzazioni delle esportazioni e di politica estera, riservando una particolare attenzione alla questione turca. E’ emerso che il numero di casi di Covid-19 in Europa sta nuovamente aumentando, ma si nota una diminuzione della mortalità “segno dei risultati della campagna di vaccinazione sulla popolazione over 80”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il problema sono principalmente le esportazioni, ma stando a quanto è stato detto in sede di Consiglio europeo, i 27 sono generalmente d’accordo con il nuovo meccanismo di autorizzazione delle esportazioni. L’Unione europea continuerà dunque con l’export dei suoi vaccini, soprattutto attraverso il Covax per favorire i Paesi a basso-medio reddito, ma valuterà con più attenzione gli altri casi.
Sul tema dell’export è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sostenendo come l’America sia disposta a lavorare a fianco dell’Europa al fine di garantire una catena degli approvvigionamenti efficiente. Biden ha parlato anche della Cina e di come Ue e Usa debbano collaborare nella difesa dei valori democratici. Per quanto riguarda la politica estera poi, la Russia è stata rimandata al prossimo Consiglio europeo, mentre si è discusso della questione turca. Von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel hanno concordato con i leader europei di affrontare “un dialogo di alto livello con la Turchia su questioni di interesse reciproco, quali la salute pubblica, il clima e la lotta al terrorismo, nonchè su questioni regionali”.
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Al Consiglio Europeo focus su export vaccini e Turchia
Vaccini, dalla Commissione Ue nuova stretta all’export
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha approvato una revisione al suo sistema di autorizzazioni delle esportazioni, già in vigore da gennaio, aggiungendo i criteri di “reciprocità e proporzionalità”, attraverso i quali gli Stati membri e la Commissione europea stessa potranno valutare caso per caso “se esportare i vaccini” sia “appropriato oppure no”. Lo ha sottolineato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, nel corso di una conferenza stampa in merito alla trasparenza e al meccanismo di autorizzazione dell’export dei vaccini. D’ora in avanti, dunque, l’Unione europea valuterà se “il Paese verso il quale sono destinate le dosi di vaccino pone a sua volta delle restrizioni sull’export di vaccini o delle materie prime” e se “la situazione nel Paese di destinazione dei vaccini sia migliore o peggiore di quella europea”.
Seguendo le modifiche al meccanismo di autorizzazione, la Commissione europea ha fatto sapere che “saranno 17 i Paesi” verso i quali deciderà se continuare a esportare le dosi di vaccini o meno, tra cui rientrano Israele, Norvegia, Serbia, Svizzera, Bielorussia e Albania. Restano invece esclusi dall’applicazione del nuovo strumento, e quindi continueranno a ricevere i vaccini, “i 92 Paesi a basso e medio reddito del Covax”. Dombrovskis ha poi ricordato che l’Unione europea è “il primo grande esportatore di vaccini a livello globale” e, da quando il meccanismo di autorizzazione delle esportazioni dei vaccini è stato avviato, “su 381 richieste di esportazione, solo una è stata rifiutata e 33 Paesi hanno potuto beneficiare dell’export dei vaccini europei”.
Secondo la commissaria europea per la salute Stella Kyriakides, la revisione al sistema di approvazione dell’export dei vaccini “arriva in questo momento in cui la situazione è ancora allarmante”, ribadendo che i criteri aggiunti “non sono un divieto all’esportazione”.
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Ue, Draghi “La prima autonomia strategica sia sui vaccini”
ROMA (ITALPRESS) – “La pandemia rende evidente l’opportunità di investire sulla capacità produttiva di vaccini in Europa. Dobbiamo costruire una filiera che non sia vulnerabile rispetto agli shock e alle decisioni che vengono dall’esterno. E abbiamo già iniziato, sostenuti dal Governo, a stabilire accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del consiglio europeo.
“La Commissione Europea ha istituito una Task Force, guidata dal Commissario Thierry Breton, per rafforzare la produzione continentale. Si parla spesso di autonomia strategica – ha aggiunto -. Spesso se ne parla in riferimento alla difesa e alla sicurezza, al mercato unico. Ma io credo che la prima autonomia strategica sia in fatto di vaccini oggi. La sicurezza riguarda anche le materie prime e le catene del valore della transizione ecologica”.
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Bce, 514 milioni di contributi per la vigilanza 2020
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Banca centrale europea (BCE) ha annunciato che i contributi totali a carico delle banche per 2020 ammontano a 514,3 milioni di euro. I costi di vigilanza complessivi si sono attestati a 535,3 milioni di euro lo scorso anno, registrando un aumento molto contenuto dello 0,3% rispetto al 2019. A seguito delle rettifiche per il risultato positivo di 22 milioni di euro del 2019 e per un importo di 1 milione di euro a titolo di rimborsi alle singole banche, la BCE richiederà ai soggetti vigilati contributi pari a 514,3 milioni di euro.
In esito alla revisione condotta nel 2019, la BCE ha introdotto la fatturazione ex post, per cui i contributi saranno addebitati alle banche in base ai costi effettivi sostenuti e non a quelli stimati. I singoli contributi per il 2020 saranno riscossi nel secondo trimestre del 2021.
Le banche vigilate direttamente dalla BCE contribuiranno per 476,5 milioni di euro mentre quelle sottoposte alla sua vigilanza indiretta per 37,8 milioni.
I costi delle attività di vigilanza inizialmente stimati dalla BCE per il 2020 ammontavano a 603,7 milioni di euro, superiori del 12% rispetto al 2019. Tuttavia, a seguito della pandemia di coronavirus (COVID-19), i livelli di priorità delle attività sono stati significativamente ridefiniti; sono state ad esempio ridotte le visite periodiche presso le banche e le ispezioni in loco, ed è stata posticipata la prova di stress 2020 a livello di UE coordinata dall’Autorità bancaria europea (ABE). Le spese per l’anno in questione sono state pertanto inferiori alle aspettative.
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Recovery, Gentiloni “Prima tranche possibile prima dell’estate”
MILANO (ITALPRESS) – “Si tratta del 13% dell’ammontare totale di quello che i paesi chiedono (la prima tranche di 20 miliardi) e può arrivare prima della pausa estiva. Naturalmente tutti dobbiamo un pò correre: noi nel dialogo con i diversi paesi, e diversi paesi del formulare i propri piani o nel ratificare, servono ancora molte ratifiche, siamo più o meno a metà. Se questi passi vengono fatti nell’ordine giusto, io credo che poi la Commissione molto facilmente andrà a emettere questo debito comune sui mercati finanziari e su questa base, per i piani che saranno approvati, potrebbe dare il 13% prima della pausa estiva”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, nel corso del webinar “No Women No Panel – Senza Donne non se ne parla” su Next Generation Ue e politiche per la parità di genere, organizzato da Rai Radio1 e Commissione Europea.
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Von der Leyen “Il 70% degli europei vaccinato entro l’estate”
ROMA (ITALPRESS) – “Sono estremamente fiduciosa che raggiungeremo l’obiettivo”. Lo dice in un’intervista al quotidiano La Repubblica la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, rispondendo alla domanda se sia concreto il target da di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro la fine dell’estate.
“Solo insieme saremo capaci di uscire dalla pandemia e da questa profonda crisi, come abbiamo dimostrato in primavera quando con il Next Generation Eu abbiamo trovato un approccio comune sul versante economico – aggiunge -. Quando abbiamo negoziato i contratti con aziende che avevano richieste da tutto il mondo, a farlo eravamo 450 milioni di europei. Nessun Paese da solo avrebbe ottenuto un portafoglio di vaccini tanto vasto e oggi vediamo quanto sia importante disporre di una ampia scelta perchè puoi sempre avere problemi con un produttore. Non posso nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se 4 o 5 Stati membri avessero avuto i vaccini e gli altri no: sarebbe stato devastante per l’unità europea e avrebbe distrutto il mercato unico. E’ vero che stiamo attraversando situazioni molto critiche, ma tutti realizziamo che miglior approccio per uscirne è quello di lavorare uniti a livello europeo”.
Sui rapporti con gli altri Paesi in merito ai vaccini, la Von der Leyen sottolinea: “Chiedo maggiore apertura perchè l’Europa è tra le regioni del pianeta che esporta di più ma serve reciprocità altrimenti non posso spiegare ai nostri cittadini perchè noi forniamo vaccini ad altri Paesi che li producono o hanno tassi di immunizzazione più alti e da parte loro non riceviamo nulla. Nel contratto con AstraZeneca è previsto che l’azienda consegni all’Unione sia dagli impianti europei sia da quelli britannici, ma finora non abbiamo ricevuto nessuna fornitura da parte loro mentre la produzione europea di AstraZeneca ha lasciato la Ue verso il Regno Unito. AstraZeneca deve consegnare all’Europa anche dalla Gran Bretagna”.
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Ue, Borrell “Rimanere uniti, lavorare insieme contro la pandemia”
ROMA (ITALPRESS) – “Un anno fa, quando abbiamo lanciato l’operazione Irini era anche l’inizio della pandemia che ha cambiato le nostre vite e causato milioni di morti nel mondo. Dobbiamo rimanere uniti e lavorare insieme, solo così vinceremo la pandemia”. Lo ha detto l’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell al termine dell’incontro con il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio. “Oggi abbiamo avuto un importante dialogo con il ministro Di Maio riguardo alla Libia, riguardo alle prospettive che abbiamo per la pace e per la nuova leadership che abbiamo in questo paese – ha aggiunto -. La strada è ancora lunga e richiede sforzi di consolidamento però c’è una finestra di opportunità che dobbiamo sfruttare. Ringrazio l’Italia per l’importante contributo che ha sempre fornito su questo dossier”.
“Sono molto grato a Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE, per la sua presenza oggi alla Farnesina in una giornata di grande valore simbolico per l’Italia, nella quale ricordiamo le numerose vittime di Covid. Oltre ad aver affrontato dossier internazionali come la Libia e i rapporti con la Russia, con Josep abbiamo concordato su quanto sia necessario concentrare tutti gli sforzi europei per rafforzare la campagna vaccinale”, afferma il ministro degli Esteri Di Maio.
“Proprio poche ore fa una buona notizia: l’Agenzia europea del farmaco ha dato il via libera ad AstraZeneca confermando la sua efficacia – aggiunge -. Voglio ringraziare pubblicamente Josep anche per la forte solidarietà dimostrata all’Italia sul caso Regeni durante il Consiglio Affari Esteri di gennaio. Giungere alla verità sul barbaro assassinio di Giulio è una priorità non solo per l’Italia, ma per l’intera Unione Europea. La pandemia ci ha mostrato quanto siamo fragili e quanto sia quindi indispensabile unirsi e lavorare insieme per vincere sfide globali”.
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Dopo il parere dell’Ema la vaccinazione AstraZeneca riprende
ROMA (ITALPRESS) – “Il governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca. La somministrazione del vaccino Astrazeneca riprenderà già da domani. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”. Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi.
La raccomandazione del Comitato di Farmacovigilanza (PRAC) di EMA, nella riunione di oggi, 18 marzo 2021, ha confermato il favorevole rapporto beneficio/rischio del vaccino antiCovid19 AstraZeneca, escludendo una associazione tra i casi di trombosi e il vaccino Covid 19. Ha inoltre escluso, sulla base dei dati disponibili, problematiche legate alla qualità e alla produzione. Sentito il ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità, AIFA rende noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021. Pertanto, domani, non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, AIFA procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.
(ITALPRESS).









