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Telefonata Draghi-Von der Leyen “L’Ue acceleri sui vaccini”

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Al centro dello scambio di vedute – rende noto Palazzo Chigi – è stato in particolare l’obiettivo prioritario di un’accelerazione nella risposta sanitaria europea al Covid-19, soprattutto per quanto riguarda i vaccini. Nella telefonata sono stati inoltre discussi il Recovery Fund e l’esigenza di una gestione europea dei flussi migratori mirata a una maggiore proporzionalità tra responsabilità e solidarietà degli Stati Membri.
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La Commissione Ue propone stop al Patto di Stabilità fino al 2023

MILANO (ITALPRESS) – La Commissione europea darà più tempo ai Paesi europei per mettere a posto i loro conti lasciando sospeso fino al 2023 il Patto di Stabilità. Lo hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa il vice presidente Valdis Dombovskis e Paolo Gentiloni, commissario Ue per l’Economia.
Una notizia certamente positiva per l’Italia. Ma soprattutto una forte apertura di credito nei confronti di Mario Draghi. Il suo governo, se non ci saranno sorprese resterà in carica per tutto il 2022. “La clausola di salvaguardia che sospende il Patto di Stabilità resterà in vigore fino 2023”, annuncia Dombovskis.
La linea dell’austerità, sostenuta da falchi del nord, di cui l’ex premier lettone è uno dei punti di riferimento, è stata battuta. E’ passata, invece la strategia di Paolo Gentiloni sostenuta dalla Francia e dalla Spagna.
“Alla luce di una recessione che presenta ancora molte incertezze dovute alla pandemia e ad una campagna vaccinale da mettere in sesto, il Patto di stabilità e crescita dovrà restare sospeso anche l’anno prossimo”, aggiunge Dombrovskis.
La decisione ufficiale verrà presa a maggio, quando la Commissione, in base alle previsioni economiche di primavera farà le sue raccomandazioni ai singoli Paesi.
Ottenere il rinvio non è stato facile. Fino a qualche giorno fa, infatti, la comunicazione ufficiale di Bruxelles era di altro tipo. Prevedeva, infatti, il ripristino del Patto di Stabilità, seppure con gli adattamenti del caso già a partire dall’1 gennaio dell’anno prossimo. Voleva dire che la legge finanziaria da approvare in autunno avrebbe dovuto tenerne conto. I “falchi” del Nord volevano mantenere questa impostazione tenuto conto che, secondo tutte le previsioni già l’anno prossimo dovrebbero aver recuperato le perdite causate dal virus.
Italia e Spagna invece arriveranno all’appuntamento con un anno di ritardo e anche in Francia ci sono problemi.
Nella conferenza stampa di oggi, sia Dombrovskis che Gentiloni non nascondono l’esistenza di profonde divisioni all’interno dell’Eurozona. La revisione delle regole del Patto di Stabilità e crescita “suscita divisioni in Europa”. Il vicepresidente della Commissione ammette la “possibilità di discutere, ma l’importante è che ci sia consenso”. “Se non ora quando?”, ribatte il commissario all’Economia: “Dopo una crisi di tale entità i motivi per trovare un consenso sono più forti di prima, l’importante è avere una base politica”.
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Recovery, Gentiloni “Possibile che il 13% arrivi già prima dell’estate”

ROMA (ITALPRESS) – La prima parte dei fondi per il Recovery Plan arriverà prima dell’estate. Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, è ottimista sui tempi di arrivo dei primi finanziamenti europei. “In queste settimane si sta discutendo sui piani nazionali: ciascun paese presenta le proprie proposte per attingere alla quota prestabilita delle risorse europee, il dialogo è costante con i paesi, abbiamo ricevuto bozze da una ventina dei paesi, non abbiamo ricevuto piani definitivi da nessuno dei 27 paesi”, ha detto nel corso dell’audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato “con l’approvazione iniziale di questi piani è prevista l’erogazione del 13% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate ai paesi, noi lavoriamo affinchè sia possibile erogare ai piani approvati questo 13% prima della pausa estiva. Sono abbastanza ottimista sia possibile arrivare a questa erogazione prima della pausa estiva”.
Gentiloni ha sottolineato che “il piano italiano è molto importante, il nostro Paese avrà il maggior numero di risorse, sono tante, la bozza presentata dal governo precedente credo sia una base importante, coerente con alcune soglie di priorità stabilite dalla commissione, sono obiettivi molto importanti per l’Italia. Il governo italiano sta lavorando per rafforzare la bozza presentata a partire dalla qualità e selezione degli investimenti e sono certo che il governo troverà il modo e i tempi giusti per coinvolgere parlamento, Regioni, sindaci e forze economiche”.
Per il commissario europeo la sfida dell’Italia si gioca tutta sui tempi di attuazione degli obiettivi del Recovery: “E’ una sfida terribile ma anche una straordinaria opportunità: nella seconda parte dell’anno potremmo avere una velocità di crescita con livelli mai visti negli ultimi 20 anni in Italia”.
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Ue, Draghi “Autonomia e coordinamento per la difesa”

ROMA (ITALPRESS) – Si è concluso il Consiglio Europeo che si è svolto in videoconferenza. Stamani il premier Mario Draghi, secondo quanto si apprende, è intervenuto nella sessione “Sicurezza e Difesa” sottolineando l’importanza dell’autonomia strategica dell’Unione europea in un quadro di complementarietà con la NATO e di coordinamento con gli Stati Uniti. Per il presidente del Consiglio occorre essere autonomi e al contempo coordinati, e questo può essere più facile con l’amministrazione Biden. Draghi ha sottolineato come esistano anche nuove minacce e l’Unione Europea debba continuare a rinforzare la cooperazione con la Nato. Il rilancio dell’agenda transatlantica è un obiettivo cruciale.
Ieri il premier al Consiglio Ue aveva evidenziato la necessità di accelerare sui vaccini anti-Covid: “Per rallentare la corsa delle mutazioni occorre aumentare le vaccinazioni. Serve un’azione coordinata a livello europeo, rapida e trasparente”, ha detto il presidente del Consiglio. Le aziende che non rispettano gli impegni non dovrebbero essere scusate secondo Draghi, che ha sollecitato un approccio comune sui test e un coordinamento per l’autorizzazione all’export. Per Draghi, infine, c’è la possibilità di dare priorità alle prime dosi alla luce della recente letteratura scientifica.
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Sassoli al Consiglio Ue “Non si può tornare al mondo pre-pandemia”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La pandemia ci ha dato nuove responsabilità e doveri: la responsabilità di fare delle scelte e il dovere di farlo nell’interesse generale e non di pochi. I vaccini saranno una parte fondamentale della nostra ripresa a lungo termine e nessuno dovrà essere lasciato solo. Abbiamo bisogno di un’azione che porti una risposta trasversale all’Europa con benefici tangibili per i nostri cittadini”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, nel suo intervento al Consiglio Ue.
“La via europea, ci ha permesso di evitare la concorrenza tra i paesi europei e impedire che paesi ricchi si accaparrassero la maggior parte dei vaccini. Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini. Un approccio comune consente anche di monitorare, indagare e sanzionare ogni tentativo di frode ai danni degli Stati membri”, ha aggiunto Sassoli, per il quale “la risposta alla crisi deve prevedere più democrazia”.
“Ovviamente le case farmaceutiche dovrebbero onorare i loro obblighi contrattuali, ma dovremmo anche continuare ad agevolare tutte le soluzioni pratiche di concessione di licenze che permettano di accelerare la vaccinazione su grande scala dei nostri cittadini – ha sottolineato il presidente dell’Europarlamento -. Per aumentare in tempi rapidi la produzione è essenziale affrontare le carenze e le strozzature nella catena di approvvigionamento. La nostra ripresa economica sarà più forte se la diffusione dei vaccini sarà maggiore”.
“Più in prospettiva, questa pandemia dovrebbe portarci a una riflessione sul rapporto tra protezione della proprietà intellettuale e il massiccio finanziamento pubblico erogato per la ricerca a livello europeo”, ha aggiunto.
“La drammatica crisi attuale ha di fatto istituito competenze in capo all’Unione europea in materia di salute pubblica che dovremmo forse nel tempo codificare. La pandemia ci ha mostrato infatti che decisioni importanti sulla sicurezza, la salute, l’approvvigionamento di materiale medico e di vaccini, la ricerca e la produzione, la regolazione della circolazione e della apertura e chiusura delle nostre frontiere possono essere pienamente governate solo nella dimensione europea – ha concluso Sassoli -. La lezione che ci offre la pandemia non potrà farci tornare al punto di partenza. Sarebbe un errore, uno spreco di energie e non avremmo la possibilità di affrontare le sfide future. Siamo chiamati a costruire una politica europea della salute, radicando competenze precise in materia nelle istituzioni dell’Unione Europea. Converrete con me che non potrà essere più un tabù emendare i trattati per arricchirli e rendere efficace la risposta europea”.
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Covid, Michel “Accelerare la produzione dei vaccini in Ue”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La nostra lotta contro la pandemia di Covid-19 continua. Rimane impegnativa a causa dell’emergere di nuove varianti e della necessità di trovare il giusto equilibrio tra le restrizioni e il flusso regolare di beni e servizi nel mercato unico”. Lo scrive il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, nella lettera di invito per il Consiglio Ue di domani e venerdì.
“La nostra priorità continua ad essere quella di accelerare le vaccinazioni in tutta l’UE – spiega Michel -. Ciò significa accelerare il processo di autorizzazione, nonchè la produzione e consegna. Richiederà, ad esempio, la ricerca di soluzioni per riunire i produttori attraverso le catene di approvvigionamento al fine di aumentare la produzione nell’UE. Comprende anche la garanzia che le consegne di vaccini siano prevedibili e che le aziende farmaceutiche rispettino i loro impegni”.
“Le nuove varianti sono diventate i ceppi dominanti in molti Stati membri. Ciò implica migliorare la nostra capacità di sequenziamento e preparare le basi per gli aggiornamenti dei vaccini. Potrebbero essere ancora necessarie misure restrittive sui viaggi non essenziali per contenere la diffusione del virus. Tuttavia, il flusso di beni e servizi nel mercato unico, nonchè il ruolo svolto dai corridoi verdi, rimangono essenziali”, sottolinea il presidente del Consiglio Ue.
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Sale l’inflazione nell’Eurozona

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Balzo dell’inflazione nell’Eurozona a gennaio. Secondo i dati Eurostat, è salita a +0,9%, rispetto a -0,3% di dicembre. I tassi annuali più bassi sono stati registrati in Grecia, Slovenia e Cipro, i più alti in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. A gennaio, il contributo più elevato al tasso di inflazione annuo dell’area dell’euro è venuto dai servizi, seguiti dai beni industriali non energetici e da cibo, alcol e tabacco. Nell’Unione Europea, l’inflazione annua è stata dell’1,2% a gennaio 2021, in aumento rispetto allo 0,3% di dicembre.
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Gentiloni “Con Draghi l’Italia può spostare gli equilibri in Europa”

ROMA (ITALPRESS) – “A questo punto l’Italia può diventare protagonista della rinascita europea”. Lo dice in un’intervista al quotidiano La Stampa il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, per il quale grazie a un “effetto Draghi” il nostro Paese può tornare a credere in “una nuova ricostruzione” e a giocare “un ruolo decisivo nell’Unione”.
“Un’Italia finalmente virtuosa può spostare gli equilibri interni all’Unione – sottolinea Gentiloni -. Vuol dire un’Italia più concentrata sulle riforme strutturali per una crescita sostenibile e meno disattenta alla dinamica del debito, all’instabilità finanziaria, allo spreco di denaro pubblico”. Per il commissario europeo “l’effetto Draghi conta molto. E l’azione del suo governo, che va esattamente in questa direzione, è fondamentale perchè ricrea fiducia nel Paese e aiuta a superare le eventuali resistenze degli altri Stati membri sui meccanismi di riforma del Patto. Questo è un fattore importantissimo a Bruxelles, ma se mi permette lo è anche a Roma”.
“Con le correzioni e le integrazioni fatte al Recovery nelle ultime settimane abbiamo già una buona base, coerente con le priorità Ue – sottolinea il commissario Ue -. Ma restano ancora parecchi passi avanti da fare, sia sugli impegni di riforma sia sulle procedure di attuazione. Il tempo stringe, ma anche in questo caso il governo Draghi ha il profilo giusto e una base parlamentare adeguata a compiere questi sforzi ulteriori”.
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