BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – A ottobre 2020 la produzione industriale è aumentata del 2,1% nell’area dell’euro e dell’1,9% nell’area UE, rispetto a settembre 2020, secondo le stime di Eurostat. A settembre 2020, la produzione industriale era cresciuta dello 0,1% nell’area dell’euro e dello 0,3% nell’UE. Nell’ottobre 2020 rispetto a ottobre 2019 la produzione industriale è diminuita del 3,8% nell’area dell’euro e del 3,1% nell’UE.
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A ottobre la produzione industriale +2,1% in Eurozona
Ue, Conte “Accordo storico sul Recovery Fund”
ROMA (ITALPRESS) – “E’ stato un Consiglio europeo che possiamo definire storico: ieri è stato raggiunto l’accordo sul bilancio pluriennale e sul Next Generation Ue, un altro passo avanti per rendere concreto il programma di risorse straordinarie. Abbiamo raggiunto questo risultato senza rinunciare a nessuno dei nostri principi, abbiamo ribadito il principio dello Stato di diritto e non abbiamo toccato il regolamento sulla condizionalità del bilancio legato sullo stato di diritto”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa da Bruxelles, al termine del vertice del consiglio europeo che ha superato i veti di Polonia e Ungheria.
“Avendo superato i veti – aggiunge – il clima si è rasserenato anche da parte di altri paesi che sono stati più diffidenti rispetto al nuovo programma di finanziamento, non c’è stato nessun segnale di nervosismo. Non ci aspettiamo un cammino irto per le ratifiche nazionali, ci vorrà un pò di tempo, sarà difficile partire prima di febbraio”. Il presidente del Consiglio ha ricordato Antonio Megalizzi, il giovane giornalista rimasto colpito e ucciso nell’attentato di Strasburgo l’11 dicembre del 2018: “il programma Next Generation Eu ci fa ben sperare, offre una sfida di grande responsabilità e dalle enormi responsabilità, questo programma è dedicato a giovani come lui, anche se lui non c’è più”.
Parlando delle questioni interne alla maggioranza dopo le fibrillazioni di queste ore, Conte ha spiegato che sulla governance ci sarà un confronto, “dobbiamo assicurare il veicolo che ci consenta di poter monitorare migliaia di cantieri che nasceranno in Italia. Ben vengano tutte le proposte per cercare di offrire in modo costruttivo delle soluzioni – ha spiegato – ma questa struttura non vuole e non può esautorare la responsabilità di tutti i soggetti attuatori, abbiamo però bisogno di una cabina di monitoraggio. Andrò avanti con la fiducia di ogni singola forza di maggioranza e di tutte le forze di maggioranza collettivamente.
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Accordo in Consiglio Europeo su bilancio e Recovery Fund
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – C’è l’accordo sul Recovery Fund e il Bilancio Ue in Consiglio Europeo. Lo annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Superato quindi il veto di Ungheria e Polonia. “Ora possiamo iniziare con l’implementazione delle politiche per ricostruire le nostre economie. Il pacchetto di misure porterà avanti la transizione verde e digitale”, scrive Michel.
“L’Europa va avanti! Accordo in Consiglio UE sul prossimo bilancio Next Generation EU. 1,8 trilioni di euro per alimentare la nostra ripresa e costruire un’UE più resiliente, verde e digitale. Congratulazioni alla Presidenza tedesca del Consiglio Europeo”, commenta la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen.
“Veti superati, accordo raggiunto al Consiglio Europeo. Si conferma la condizionalità sullo stato di diritto – spiega il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola -. Adesso acceleriamo ancora di più, perchè le risorse del Quadro Finanziario Pluriennale e del Next Generation EU diventino progetti per cambiare e far ripartire Italia ed Europa”.
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Brexit, dalla Commissione Ue misure d’emergenza per l’eventuale No Deal
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Europea ha presentato una serie di misure per assicurare la reciproca connettività stradale e aerea con il Regno Unito, oltre che del diritto di pesca nelle rispettive acque, in vista di un possibile scenario di mancato accordo con Londra in vista della Brexit. L’obiettivo è quello di coprire il periodo in cui non vi è alcun accordo in vigore. Se si arriverà a un no deal, esse cesseranno dopo un periodo prestabilito. “I negoziati sono ancora in corso. Tuttavia, anche se la fine della transizione è molto vicina, non c’è garanzia che, se e quando un accordo sarà trovato, possa entrare in vigore in tempo – ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. E’ nostra responsabilità essere preparati a tutte le eventualità, inclusa quella del No Deal, alla data del primo gennaio 2021. Questo è il motivo per cui adottiamo queste misure oggi”.
La Commissione ha invitato tutte le parti interessate di tutti i settori a prepararsi a tutti i possibili scenari a partire dal primo gennaio e propone quattro misure di emergenza per mitigare alcune delle perturbazioni significative che si verificheranno il primo gennaio nel caso in cui non sia ancora in vigore un accordo con il Regno Unito. Dal punto di vista dell’attività aerea, viene proposto un regolamento per garantire la fornitura di alcuni servizi aerei tra il Regno Unito e l’Ue per 6 mesi, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso. Per quanto riguarda la sicurezza aerea, si propone un regolamento che garantisca che vari certificati di sicurezza possano continuare a essere utilizzati negli aeromobili dell’Ue senza interruzioni, evitando così il fermo degli aeromobili. Si chiede inoltre la connnettività del trasporto merci e passeggeri su strada per 6 mesi, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso ai trasportatori dell’Ue.
Sulla pesca, si tratta di una proposta di regolamento per il mantenimento dell’accesso reciproco delle navi dell’Ue e del Regno Unito alle reciproche acque dopo il 31 dicembre 2020.
In una nota emanata da Bruxelles, la Commissione Europea garantisce che lavorerà a stretto contatto con il Parlamento Europeo e il Consiglio al fine di facilitare l’entrata in applicazione, il primo gennaio 2021, di tutti e quattro i regolamenti proposti. “La preparazione per il primo gennaio 2021 è ora più importante che mai – si legge -. Le perturbazioni avverranno con o senza un accordo tra l’Ue e il Regno Unito sulle loro future relazioni. Questa è la naturale conseguenza della decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione e di non partecipare più al mercato unico e all’unione doganale dell’Ue. La Commissione è sempre stata molto chiara su questo punto”.
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Bce, il Piano per l’emergenza pandemica sale a 1.850 miliardi
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio Direttivo della Bce ha deciso di aumentare la dotazione del programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) di 500 miliardi di euro. Il totale sale quindi a 1.850 miliardi di euro, “in considerazione delle ricadute economiche della recrudescenza della pandemia”, spiega la Banca Centrale Europea.
L’orizzonte degli acquisti netti nell’ambito del PEPP è stato inoltre esteso almeno fino alla fine di marzo 2022. In ogni caso, il Consiglio direttivo effettuerà acquisti netti fino a quando non valuterà che la fase di crisi per il coronavirus sia terminata.
La Bce ha inoltre deciso di estendere il reinvestimento dei pagamenti del capitale da titoli in scadenza acquistati nell’ambito del PEPP almeno fino alla fine del 2023.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00 per cento, 0,25 per cento e -0,50 per cento. Il Consiglio direttivo si aspetta che i tassi di interesse chiave della BCE rimangano ai livelli attuali o inferiori “fino a quando non avrà visto le prospettive di inflazione convergere in modo robusto a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore, al 2 per cento entro il suo orizzonte di proiezione”, si legge in una nota.
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Covid, Mattarella-Governo “Azione europea contro la terza ondata”
ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto in video conferenza l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e i ministri degli Esteri, dell’Economia e degli Affari Europei, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri ed Enzo Amendola, alla vigilia del Consiglio Europeo.
Secondo quanto si apprende, in merito alla lotta al Covid è emersa la necessità di un segnale europeo per misure comuni per scongiurare la terza ondata, anche dal punto di vista del coordinamento delle misure, ad esempio sulle quarantene per chi va all’estero. Riguardo al cambiamento climatico, alcuni Paesi europei vedono con fatica l’obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni entro 2030. La linea emersa dalla riunione è quella di contemperare le loro esigenze con quella di non penalizzare chi invece come l’Italia è andata avanti.
Sull’ipotesi di veto e Ungheria e Polonia sul bilancio, dopo qualche segnale positivo apparso nella tarda mattinata, si aspetta di conoscere le reali intenzioni nei due Paesi e lo stato delle trattative condotte dalla presidenza tedesca.
Per i problemi della sicurezza è emersa l’esigenza, per quanto riguarda il terrorismo fondamentalista di avviare un’azione comune contro la diffusione dell’odio sul web, di lavorare perchè l’insegnamento religioso sia compatibili con il rispetto dei valori europei e per favorire scambio di informazioni tra i Paesi membri.
Sulla Turchia è stata ribadita la linea espressa dal premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera, ossia il sostegno a un quadro di sanzioni, ma evitando di provocare un’escalation e un maggiore isolamento di Ankara.
Sulla Brexit infine è stata ribadita la posizione italiana, che è quella di guardare con grande attenzione alla fondamentale collaborazione con un Paese amico e alleato come la Gran Bretagna, senza però creare il precedente di un Paese che abbia tutti i vantaggi di un membro Ue senza essere soggetto ai vincoli e alle regole interne.
Non si è parlato di maggioranza, rimpasti, crisi di governo, elezioni, e argomenti simili, trattandosi di una riunione con all’ordine del giorno esclusivamente i temi del Consiglio europeo.
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Conte “Nel Recovery Plan 9 miliardi per la sanità”
ROMA (ITALPRESS) – “Il Piano contribuirà, insieme alle altre azioni del governo già intraprese, a rafforzare la nostra sanità, così duramente colpita dalla pandemia, per tutelare la salute di tutti. Due direttrici sono emerse come fondamentali: l’importanza dei presidi territoriali sociosanitari per una rete di assistenza diffusa e prossima ai cittadini e l’esigenza di promuovere l’ammodernamento tecnologico e strutturale degli ospedali progredendo al contempo nello sviluppo della telemedicina e promuovendo la ricerca di base e applicata in campo medico”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’introduzione della bozza del Piano di ripresa e resilienza, in discussione al Consiglio dei ministri.
Al capitolo salute, secondo la bozza del piano, sono destinati 9 miliardi, mentre il capitolo di spesa più importante, quello sulla transizione green, prevede un investimento di 80 miliardi, pari al 40,8% del totale. “Il piano prevede interventi per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, migliorare l efficienza energetica degli immobili, a partire da scuole e ospedali. Saranno promosse nuove forme di mobilità locale sostenibile e le grandi opere di completamento dei collegamenti ferroviari del Paese”, si legge nella bozza, che prosegue: “il Pnrr ha azioni specifiche anche per migliorare la qualità dell’ aria nei centri urbani, favorire l economia circolare, mitigare i rischi di dissesto idrogeologico e ripulire le acque interne e marine. Questi interventi saranno anche un investimento nella bellezza del nostro Paese, nei suoi borghi, nei suoi edifici storici, nelle aree verdi urbane e nella salvaguardia del territorio e delle foreste”.
Il premier Conte nell’introduzione insiste sull’importanza del New green deal: “Vogliamo un Paese più verde, con sistemi di produzione e trasporto dell’energia compatibili con gli obiettivi di riduzione dei gas clima alteranti e più resiliente rispetto agli eventi climatici estremi. Vogliamo un Paese più coeso, più attento al benessere dei cittadini, sia nei grandi centri urbani, sia nei borghi sia nelle tante, troppe ‘periferiè d’Italia. Non si può tollerare l’aumento disuguaglianze di genere, nella società, tra Regioni e territori, indotto da politiche passate errate, che non hanno saputo frenare una dinamica dannosa per la crescita economica e per la tenuta del tessuto sociale. Nessuno deve essere lasciato solo”.
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Recovery Fund, Gentiloni “Non ci faremo fermare dai veti”
ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo tornare ad una vita piena ma con una società ed un’economia diverse e migliorate e il contesto europeo è fondamentale a questo fine. Gli impegni di queste settimane sono tese a mantenere le politiche di sostegno alle nostre economie nella misura necessaria e per tutto il tempo che sarà necessario perchè la verità sulle conseguenze finanziarie su questa crisi nessuno le conosce fino in fondo”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo all’ultimo appuntamento dei Dialoghi italo-francesi 2020 organizzati dalla Luiss sul tema “Strumenti per rilanciare le economie italiana e francese nel contesto Covid-19”.
“Quindi guai a rallentare in politiche di questo tipo. La seconda condizione è superare i veti ingiustificati, perchè lo Stato diritto non è un optional, ma fa parte della Costituzione europea e i paesi che li pongono sono tra i maggiori beneficiari di questi fondi. Noi non ci faremo bloccare da questi veti, cittadini europei e mercati possono starne certi – ha proseguito -. Infine dobbiamo impegnarci all’effettiva applicazione di questi piani che devono cercare di risolvere alcune strozzature e colli di bottiglia che ci sono nei vari paesi”.
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