VENEZIA (ITALPRESS) – “Con questo progetto proponiamo alle scuole un percorso per imparare a conoscere gli strumenti più efficaci per costruire un curriculum di successo ed inserire i CV degli studenti nel database regionale di ClicLavoro di Veneto Lavoro. Da un lato puntiamo ad informare i giovani, verso una sorta di cittadinanza digitale attiva, e dall’altra proponiamo una serie di azioni verso i docenti”.
Questa la dichiarazione dell’Assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione del Veneto Elena Donazzan a margine della presentazione di “Talenti al lavoro”, progetto della Regione del Veneto realizzato in collaborazione con Veneto Lavoro, che ha l’obiettivo di avvicinare sempre più il mondo della scuola a quello del lavoro.
L’iniziativa, presentata stamane a Vicenza presso una delle scuole aderenti, il CFP San Gaetano, insieme a Fabio Menin, Direttore Unità Organizzativa Programmazione e gestione formazione professionale e istruzione della Regione del Veneto, intende aiutare gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado, pubbliche e paritarie, e delle scuole della formazione professionale del Veneto a navigare nel mercato del lavoro al quale stanno per affacciarsi, anche con l’aiuto dei propri insegnanti.
“Ci siamo posti l’obiettivo di fornire ai docenti gli strumenti giusti ad accompagnare i loro giovani studenti giovani verso il mondo del lavoro – precisa Donazzn -. Il mercato del lavoro è un ambito molto dinamico ed in continua evoluzione, per seguirlo è necessario un aggiornamento costante. E’ necessario che gli insegnanti conoscano il ruolo strategico che la Regione del Veneto, attraverso il suo assessorato al lavoro, svolge nel mettere a disposizione strumenti specifici a queste giovani generazioni a cui gli insegnanti dedicano larga parte della loro vita. Aggiornare i docenti su questi aspetti è essenziale per garantire il corretto accesso agli strumenti dei ragazzi stessi”.
In tal senso la Regione ha inviato una nota congiunta con l’Ufficio Scolastico Regionale a tutti i direttori scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, pubbliche e paritarie, e delle scuole della formazione professionale per proporre di aderire all’iniziativa, che prevede una serie di servizi ed eventi che saranno realizzati nei primi mesi del 2022 finalizzati, da un lato, alla promozione e alla valorizzazione del curriculum quale strumento fondamentale per la ricerca attiva di lavoro e, dall’altro, alla formazione di insegnanti e operatori della Scuola sulle dinamiche del mercato del lavoro e sulle opportunità offerte dai tirocini estivi di orientamento. L’adesione va formulata entro il 4 dicembre.
Le scuole e gli studenti aderenti potranno partecipare a un ciclo di webinar dedicati alla conoscenza del mercato del lavoro regionale, delle sue caratteristiche e dei settori più attrattivi, impareranno come attirare l’attenzione delle aziende attraverso la creazione di un curriculum vitae efficace e come utilizzare al meglio le funzionalità di ricerca delle offerte di lavoro e gli altri strumenti messi a disposizione da ClicLavoro Veneto, il portale istituzionale della Regione del Veneto sulle tematiche del lavoro, della formazione e dell’istruzione. Al personale della scuola è dedicato un webinar che approfondisce il tirocinio estivo di orientamento e le disposizioni che ne regolamentano la promozione e la gestione in Veneto.
Nell’ambito del progetto è previsto, inoltre, un contest nel quale gli studenti saranno chiamati a sfidarsi nella proposta di idee creative e originali su come sia possibile valorizzare il CV come strumento essenziale per approcciare il mondo del lavoro. I vincitori saranno premiati nel corso di un evento organizzato dalla Regione, con l’opportunità di svolgere un’esperienza presso una prestigiosa azienda del Veneto.
Gli istituti scolastici secondari di secondo grado e le scuole della formazione professionale del Veneto interessate ad aderire all’iniziativa “Talenti al lavoro” possono compilare e inoltrare online a Veneto Lavoro la scheda di adesione disponibile nella pagina dedicata di ClicLavoro Veneto, www.cliclavoroveneto.it/talentiallavoro, e su www.orientati.org, entro il 4 dicembre 2021.
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Scuola, al via in Veneto il progetto “Talenti al lavoro”
Famiglia, Rosolen “Protocollo FVG con Trentino per buone pratiche”
TRENTO (ITALPRESS) – Avviare un confronto e uno scambio delle buone pratiche, mettendo a sistema e diffondendo le politiche e le misure più virtuose per valorizzare la famiglia. E’ questo l’obiettivo che si prefigge il protocollo d’intesa siglato oggi a Trento tra l’assessore regionale alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia Alessia Rosolen e la collega di Giunta della Provincia autonoma Stefania Segnana, alla presenza del presidente Maurizio Fugatti. L’iniziativa si inserisce all’interno del Festival della famiglia che preso il via oggi a Trento. Il documento, che avrà la durata di tre anni, prevede che le due istituzioni lavorino contemporaneamente su più fronti per promuovere e diffondere nei propri territori politiche “family friendly”. Ciò fa parte di un percorso che vede il Friuli Venezia Giulia quale ente promotore di una “rete famiglia” aperta a tutte le Pubbliche amministrazioni, agli enti del Terzo settore e ai soggetti privati con l’obiettivo di mettere a sistema e diffondere le politiche e le misure più virtuose anche attraverso l’adesione alle reti nazionali e internazionali che si occupano di questo specifico argomento.
“Il protocollo d’intesa siglato oggi – spiega l’assessore Alessia Rosolen – rappresenta il primo atto della Giunta dopo l’approvazione del disegno di legge quadro sulla famiglia. Il documento trova il suo fondamento sulla coerenza e sulla complementarietà degli strumenti messi in atto dall’Amministrazione regionale per massimizzare l’impatto e l’efficacia delle politiche: da un lato l’implementazione di servizi per tutta la famiglia, dall’altro la creazione di una rete in grado di connettere i Comuni e di aumentare la loro capacità di valorizzare le misure a favore dei nuclei familiari. Il protocollo rappresenta un ulteriore passo verso la realizzazione di un sistema di misurazione e valutazione degli effetti prodotti dalle azioni che l’Amministrazione regionale ha messo in campo”. Dal canto suo, l’assessore Stefania Segnana ha posto in risalto come il protocollo vada ad arricchire una già importante attenzione che la Provincia di Trento riserva in questo ambito ad esempio con l’agenzia istituita per dare supporto alla famiglia nelle sue varie fasi.
Tra le azioni previste dal protocollo figurano la promozione di strumenti quali marchi famiglia, standard famiglia, piani famiglia, distretti famiglia, sussidiarietà orizzontale nonchè sistemi premianti nella vita amministrativa e di governo dell’Istituzione. L’intento è quello di far maturare una consapevolezza di maggior favore nei confronti della famiglia, in collaborazione e con la partecipazione diretta di tutti gli attori e gli organismi della società civile che costituiscono e rappresentano sul territorio il sistema famiglia. Inoltre è prevista anche l’attivazione di processi virtuosi per promuovere il miglioramento delle politiche di conciliazione tra vita familiare e lavorativa, sistemi di responsabilità sociale di impresa e welfare aziendale che vede coinvolti Istituzione, Imprese e Famiglie, al fine di accrescere una cultura di gestione del personale in azienda orientata alla famiglia.
Infine il documento sostiene l’adesione a reti nazionali ed europee con l’obiettivo di mettere a sistema e diffondere le politiche e le misure più virtuose per valorizzare la famiglia, quale cardine e motore della società, favorendo il suo benessere e sostenendo la natalità.
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Covid, in Veneto 2.082 positivi e 6 vittime
VENEZIA (ITALPRESS) – Sono 2.082 i nuovi casi di Coronavirus in Veneto: per il quarto giorno consecutivo la regione registra un numero di contagi sopra quota duemila. Nelle ultime 24 ore si contano anche 6 decessi. I dati emergono dal bollettino della Regione. Il totale dei positivi, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sale a 513.531, quello delle vittime a 11.947. Schizza in alto il numero dei ricoveri. I pazienti ricoverati nei reparti medici sono ora 513 (+25), quelli in terapia intensiva 93 (+3).
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Abruzzo, Marsilio “No a cancellazione edizione notturna Tgr Rai”
PESCARA (ITALPRESS) – “Sopprimere la terza edizione dei tg Regionali significa spegnere la voce del Servizio Pubblico sul territorio per quasi dodici ore al giorno e mortificare il ruolo delle sedi regionali. Una scelta incomprensibile da parte della Rai che anche attraverso l’informazione di prossimità caratterizza la propria funzione di Servizio Pubblico. La Tgr dovrebbe piuttosto essere potenziata a beneficio delle regioni svantaggiate geograficamente ed economicamente, in cui la Rai è indispensabile presidio di pluralismo informativo”. Lo dichiara il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
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Toscana, potenziata la rete regionale del trapianto di rene
FIRENZE (ITALPRESS) – Potenziare la Rete regionale del trapianto di rene: questo l’obiettivo dell’accordo sull’attività chirurgica tra le Aziende ospedaliero-universitarie di Firenze, Pisa, e Siena, che è stato condiviso e approvato stamani alla presenza dell’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini. Le Aou fiorentina, pisana e senese sono le strutture ospedaliere sedi di Centri regionali autorizzati per il trapianto del rene, nell’ambito dello specifico programma regionale che evidenzia il ruolo della Rete tra Centri trapianto, nell’ottica della presa in carico dell’insufficienza renale cronica. “Questo accordo rafforza ulteriormente la collaborazione dei nostri professionisti a livello interaziendale, favorendo la massima sinergia tra i Centri regionali di trapianto di rene e la condivisione delle migliori tecniche trapiantologiche a tutela della salute della persona in attesa di intervento e nel rispetto delle volontà del donatore – commenta il presidente Eugenio Giani -. L’intesa consentirà, inoltre, di sviluppare attività di ricerca e di sperimentazione clinica in modo condiviso e integrato, pur mantenendo ciascuna azienda la propria specificità. Questa collaborazione, che oggi viene formalizzata tramite un accordo sottoscritto dalle parti, è un punto di arrivo e di partenza, che permetterà di potenziare l’efficienza del nostro sistema sanitario, attraverso la costituzione di un’èquipe di chirurghi altamente specializzata, in grado di praticare le tecniche più avanzate, mettendo insieme le migliori esperienze, frutto anche di una formazione professionale continua”.
“Le tre Aziende, sedi di Centro trapianto di rene – dichiara Simone Bezzini – pur nella loro individualità, condividono l’obiettivo che la collaborazione tra i professionisti delle tre realtà aziendali costituisca un momento fondamentale nel miglioramento quantitativo e qualitativo del trapianto di rene a livello regionale e un modello di riferimento anche per le altre Regioni, essendo una delle prime esperienze di questo tipo avviate. La collaborazione tra professionisti permette di assicurare la massima efficienza e sinergia nel processo trapiantologico renale e l’interscambio di professionisti ed expertise presenti nelle tre Aziende, per favorire il miglioramento complessivo della Rete trapiantologia regionale”.
Le direzioni generali, rappresentate rispettivamente da Rocco Damone, Silvia Briani e Antonio Barretta, insieme ad Adriano Peris, responsabile Organizzazione toscana trapianti, e Alberto Rosati, coordinatore regionale del Programma trapianto rene, hanno definito un accordo con gli obiettivi di sviluppare il Programma regionale di trapianto del rene; implementare le buone pratiche; potenziare la donazione da vivente; sviluppare programmi di ricerca comuni.
La collaborazione permetterà anche di costituire un pool regionale di chirurghi esperti nel trapianto di rene, la cui professionalità comprenda le tecniche più avanzate (prelievo d’organo da donatore, trapianto di rene singolo e doppio da donatore cadavere, trapianto di rene da donatore vivente). Tale pool sarà in grado di integrare le professionalità già esistenti presso i singoli Centri trapianto, in modo da favorire lo sviluppo omogeneo regionale del migliore expertise in ambito chirurgico.
“Crediamo convintamente nell’importanza strategica della rete interaziendale per i trapianti, non solo come sinergia fra ospedali del sistema sanitario toscano, ma come collaborazione fra professionisti di alto livello capaci di condividere competenze, esperienze e passione nell’impegno al servizio dei pazienti – afferma Rocco Damone, direttore generale della Aou Careggi -. Un accordo che va oltre il significato programmatico, ponendo le basi per un ulteriore evoluzione del modello sanitario della nostra regione”.
“I trapianti rappresentano un’indiscutibile chance di sopravvivenza per i pazienti in lista d’attesa, oggi ancor di più rispetto agli anni pionieristici in cui a Pisa si cominciava a effettuarli – aggiunge il direttore generale dell’Aou pisana Silvia Briani – perchè nel frattempo le tecniche chirurgiche si sono affinate e la sensibilità alla donazione degli organi si è accresciuta nella popolazione. Ma bisogna fare di più e, quindi, ben venga questo accordo fra le tre aziende ospedaliero-universitarie che potenzia la rete del trapianto di rene, perchè gli obiettivi della rete sono da sempre anche i nostri obiettivi”. “Questa iniziativa – spiega Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou senese – consentirà ai tre programmi di trapianto di rene delle Aziende ospedaliero-universitarie toscane di rafforzarsi grazie a una delle risorse più preziose per un contesto di sanità pubblica: la collaborazione fra aziende del servizio sanitario toscano. E’ questa la strada da percorrere per migliorare e coniugare appropriatezza ed efficienza delle cure”.
“La donazione d’organi – aggiunge Adriano Peris, responsabile Organizzazione toscana trapianti – non è solo un gesto di assoluto altruismo e di straordinario senso civico, ma anche un atto di fiducia nel sistema, impegnato a preservare e impiegare nel migliore dei modi questa straordinaria possibilità di salute e di vita. L’accodo interaziendale è un altro importante tassello per l’applicazione della delibera regionale 1450 del 2018 che fa della Toscana la prima regione in Italia ad aver deliberato il nuovo modello delle reti trapiantologiche, come previsto dalla normativa nazionale e dalla Conferenza Stato/Regioni. I primi risultati sono già verificabili con un aumento significativo di donatori effettivi, reso possibile anche da un puntuale e tempestivo sistema di feedback condiviso con i professionisti”.
“La Toscana, prima in Italia, ha dato vita a un programma regionale di trapianto renale che supera la logica del singolo Centro trapianti per mettere assieme, in una logica di rete, tutte le migliori professionalità del servizio sanitario toscano – sottolinea Alberto Rosati, coordinatore regionale Programma trapianto rene -. Quello che oggi stiamo costruendo rappresenta il modello a cui si ispireranno tutte le altre Regioni, per adeguare le loro organizzazioni di trapianto. L’accordo fra le tre aziende sedi di Centro trapianto di rene è un passaggio fondamentale di questo progetto”.
La collaborazione interaziendale permette, inoltre, anche di attivare la mobilità temporanea dei professionisti tra le tre sedi per l’attività valutativa, chirurgica di trapianto, di ricerca e di formazione e di disporre di tutte le tecnologie avanzate, i processi di informatizzazione e le facilities presenti nei diversi centri. Inoltre vengono potenziate le attività di ricerca e sperimentazione clinica condivisa, al fine di promuovere lo standard più elevato possibile nell’ambito delle tecniche chirurgiche trapiantologiche e delle tecniche di conservazione d’organo; accrescere la capacità di attrazione di risorse e di partecipazione a reti, partnership e gruppi di ricerca di livello nazionale e internazionale; promuovere attività di ricerca, sviluppo e innovazione; produrre articoli e pubblicazioni scientifiche.
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Job&Orienta, Veronafiere sospende il delegato alla sicurezza
VERONA (ITALPRESS) – In seguito alle segnalazioni di affollamento di questa mattina nell’area esterna della fiera, causato anche dalla procedura di verifica del green pass per l’accesso alla prima giornata di JOB&Orienta, Veronafiere ha sospeso dall’incarico il delegato alla sicurezza del quartiere fieristico e rende noto “di aver implementato ulteriormente tutte le misure del protocollo di prevenzione”.
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Covid, Zaia “Restiamo zona bianca, ma inesorabile incremento contagi”
VENEZIA (ITALPRESS) – In Veneto, oggi, sono 2.066 i casi di contagio da Covid-19 registrati a fronte dell’effettuazione di 24.888 tamponi molecolari e 97.550 antigenici. L’indice Rt è pari a 1,35 mentre l’incidenza è: 226,1 su 100.000. L’occupazione dei posti letto è al 7% per le terapie intensive e al 6% per l’area medica. “Il Veneto continua ad essere zona bianca – commenta il Presidente della Regione, Luca Zaia – ma la situazione delineata dal report quotidiano richiede una riflessione importante. Oggi, infatti, ci confrontiamo con una giornata in cui si superano già i 2.000 contagi. L’impatto delle vaccinazioni sta garantendo la tenuta sul fronte del numero dei pazienti ricoverati ma la cosa certa è che siamo di fronte ad un lento e inesorabile incremento del contagio con proiezioni importanti rispetto alla crescita”.
“La situazione richiede di tenere alta la guardia – prosegue il Governatore – rimane fondamentale il rispetto delle regole, l’uso della mascherina, soprattutto in condizioni di assembramento, e dobbiamo continuare a impegnarci in un grande lavoro di squadra. Ovviamente, non viene meno l’invito alla vaccinazione con la terza dose per chi ha già maturato i requisiti come tutti coloro che hanno più di quarant’anni e si sono sottoposti alla seconda dose da più di 5 mesi. Ma un appello va fatto anche a non escludere la possibilità di vaccinarsi, secondo le indicazioni della comunità scientifica, con le prime dosi che quotidianamente continuano a essere inoculate. Qualora un cittadino abbia dubbi sul vaccino o sulla profilassi si rivolga al suo medico curante che, da esperto, potrà dare ogni indicazione utile”.
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Via libera al bilancio consolidato per il 2020 in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato il Bilancio consolidato per l’anno 2020. L’atto è stato approvato con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario di tutti i gruppi di opposizione. Come ha spiegato il vicepresidente della commissione di Controllo Andrea Pieroni (Pd), illustrando l’atto all’aula, il bilancio consolidato trae origine dal sistema di rilevazione economico-patrimoniale e dal sistema di contabilità finanziaria ai sensi del Decreto legislativo 118 del 2011, modificato dal Decreto legislativo 126 del 2014 che prevede, per le Regioni, anche i risultati della gestione del Consiglio regionale. “E’ uno strumento – ha ricordato – per leggere l’azione amministrativa degli enti territoriali nel suo insieme”.
Il Bilancio Consolidato i compone di tre documenti: stato patrimoniale, conto economico, relazione sulla gestione e nota integrativa.
L’atto – che riflette l’andamento di 23 soggetti visti nel loro insieme – registra nel 2020 un risultato economico positivo di 323 milioni 771mila 979 euro, di poco inferiore a quello dell’esercizio precedente (meno 0,67 per cento) e un valore complessivo della produzione di quasi 10 miliardi e mezzo di euro (10.413.805.224), con un incremento di 400 milioni rispetto al 2019. Pieroni ha sottolineato come la maggior parte dei proventi derivi dai tributi regionali (circa 8 miliardi e mezzo) e siano destinati in grandissima parte alla sanità toscana. Tra le caratteristiche di particolare rilievo, da segnalare l’incremento delle immobilizzazioni; la crescita di liquidità per attivo circolante; la riduzione dei debiti finanziari; la riduzione dei proventi da tributi e l’incremento dei proventi per trasferimenti correnti; i costi stabili sia per beni e servizi che per il personale; l’incremento per trasferimenti correnti e per contributi a investimenti.
Rispetto all’esercizio 2019 il “perimetro di consolidamento”, del Gruppo di amministrazione pubblica (Gap) della Regione, che comprende gli enti, gli organismi strumentali (il Consiglio regionale) e le società partecipate che si è deciso di consolidare, registra l’ingresso di due nuovi soggetti: la Fondazione Alinari per la fotografia toscana (Faf), costituta nel 2019 per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio fotografico Alinari, e l’Istituto degli Innocenti – azienda di servizio alla persona.
La Regione, in occasione dell’approvazione della nota di aggiornamento al Defr 2020, aveva definito gli indirizzi agli enti dipendenti e alle società partecipate per assicurarne il concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica. In particolare, gli enti dipendenti avrebbero dovuto contenere i costi di funzionamento della struttura, raggiungere il pareggio di bilancio e assicurare un tendenziale mantenimento del livello dei servizi. Relativamente alle società partecipate, invece, gli indirizzi principali erano il mantenimento delle spese di funzionamento e la spesa del personale allo stesso livello dell’esercizio precedente, non procedere alle assunzioni di personale, ridurre le spese per incarico di studio e consulenza del 20 per cento e segnalare, nella relazione sul governo societario allegato al bilancio, l’adozione di specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale. La verifica sul raggiungimento di tali obiettivi è stata oggetto di valutazione della Corte dei Conti nel luglio scorso, in occasione della Parifica del Rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2020, mediante specifici capitoli contenuti nella relazione allegata alla decisione della Corte dei Conti stessa.
Il presidente della commissione di Controllo Alessandro Capecchi (FdI) ha posto l’accento sul fatto che “non sono state ricomprese nel consolidamento tutta una serie di società che insieme non arrivano al 10 per cento, che la legge considera la soglia possibile, non obbligatoria, per il non consolidamento”. “E’ una scelta politica che a noi non convince fino in fondo – ha spiegato – perchè sarebbe importante analizzare i numeri che riguardano la razionalizzazione di tutte le società, anche di quelle che rimangono all’esterno. Si tratta comunque di realtà che valgono decine di milioni di euro e che secondo noi dovrebbero essere ricomprese nel perimetro”. Altra questione, quella dei tempi. “La commissione ha ricevuto il parere dei revisori dei conti poche ore prima di esprimersi – ha detto Capecchi – è evidente che questo non è il modo di lavorare. Inoltre quattro società su ventuno hanno inviato i loro conti in ritardo, soprattutto il parco di San Rossore-Massaciuccoli”. Infine, un problema di competenze. “Io credo che sia compito della commissione di Controllo verificare non solo il bilancio, ma anche le modalità attraverso le quali si raggiungono gli obiettivi nelle società partecipate, e discutere per stabilire se gli strumenti prescelti siano coerenti con la programmazione” ha rilevato Capecchi. “Il presidente del Consiglio ha detto che la commissione di Controllo non è competente sui cambiamenti societari e statutari – ha aggiunto -; interpretazione che non condivido e per cui adirò al Collegio di garanzia”. “Mi riservo – ha concluso – di dare anche le mie dimissioni dalla presidenza della Commissione, perchè io sono abituato a stare in un posto se posso lavorare, altrimenti no”.
Elisa Tozzi (Lega) ha osservato che esiste un vizio di fondo, dovuto al fatto il legislatore nazionale ha ricalcato le norme esistenti per le società di capitale anche per gli enti pubblici. “Però il bilancio consolidato – ha detto – può essere uno strumento di programmazione perchè dà uno spaccato di un intero sistema, ci dà il modo di porci domande sull’efficacia di gestione e sull’effettiva utilità di una serie di società. Per questo è importante che ci si possa dare il tempo necessario per valutare la gestione di questi enti e per capire la direzione che stiamo prendendo, altrimenti passa la logica ‘della distribuzione dei pani e dei pescì”.
Anna Paris (Pd) ha spiegato come l’ente regione sia un soggetto molto particolare e che il problema dell’irrilevanza esiste sempre, anche nei gruppi privati. “Nel pubblico è intervenuta la normativa che ha messo dei paletti, che la Regione Toscana ha utilizzato. Ha stabilito di inserire nel perimetro il soggetto più rilevante tra gli irrilevanti, l’Istituto degli Innocenti, e ha fatto bene perchè un bilancio consolidato è molto impegnativo e molto complesso”. La consigliera ha inoltre osservato come nel bilancio si dimostri che le consolidate “reggono a prescindere da mamma Regione” e ha proposto una lettura del documento per segmenti di attività economica.
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