FIRENZE (ITALPRESS) – Dopo un anno di stop forzato, torna Tartufesta, la mostra mercato del tartufo e dei prodotti tipici del territorio di Montaione, e lo fa con un’edizione speciale, domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre. Stand enogastronomici, artigianato, escursioni a piedi e a cavallo, caratterizzano questa kermesse, che fa scoprire uno dei borghi più belli d’Italia guidati dall’inconfondibile aroma del tartufo bianco.
La manifestazione è stata presentata questa mattina, mercoledì 27 ottobre, a palazzo del Pegaso, alla presenza di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale e del consigliere Enrico Sostegni. “Non solo una tradizione popolare, ma un’eccellenza dei nostri territori che portano alto il nome della Toscana nel mondo. Un’espressione alta della qualità diffusa della nostra regione”, dice il presidente Mazzeo. “Siamo felici di lanciare oggi l’ennesimo messaggio di speranza. Si riparte in presenza, so con quanta fatica il sindaco di Montaione abbia lavorato perchè possa svolgersi in sicurezza. Si proverà a raccontare un pezzo importante del nostro territorio. Enogastronomia, qualità dell’ambiente, tutela dell’ambiente”. Il presidente dell’Assemblea toscana vuole ringraziare prima di tutto “i tartufai, che in questi mesi hanno continuato a lavorare con impegno e dedizione per sostenere la qualità ambientale dei nostri territori”.
“Siamo molto contenti che il presidente Mazzeo abbia accolto l’idea del sindaco di presentare qui Tartufesta, che è l’insieme delle caratteristiche fondamentali di Montaione e ha tutti i tratti della Toscana conosciuta nel mondo: il paesaggio, la capacità di unire eventi culturali importanti, il territorio e la parte enogastronomica”, aggiunge Enrico Sostegni. “Questa festa è un modo importante per richiamare tutto il territorio – aggiunge il consigliere – e coinvolge il centro commerciale naturale, una scommessa che la Toscana ha fatto in passato e non sempre ha funzionato. A Montaione funziona benissimo”.
Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, il vicesindaco, Luca Belcari, e la presidente del centro commerciale naturale Borgo Alto, Marianna Lenzi.
“Non è stato un anno semplicissimo – osserva il sindaco -, era importante tornare a celebrare la festa più importante per la nostra comunità. Non è neppure un momento fortunato per le ricerca del tartufo, ma la stagione del turismo enogastronomico è ripartita, ci sono buone aspettative anche per le vacanze natalizie”.
“Dopo un anno di stop, abbiamo voluto ripartire con un’edizione speciale per quella che è la manifestazione più importante del borgo di Montaione – aggiunge il vicesindaco -. Si celebra il prodotto d’eccellenza del nostro territorio, il tartufo bianco, e attorno al tartufo bianco, i prodotti tipici all’interno del centro storico, le nostre castagne il ‘PortaFuorì e il mercatino di arti e mestieri, che si svolge lunghe le vie del borgo”.
Il coinvolgimento del centro commerciale naturale costituisce il valore aggiunto di questa edizione: “Per noi di ‘Borgo Altò è la prima esperienza – dice Marianna Lenzi -, siamo soddisfatti, l’amministrazione comunale ci supporta. Si tratta di un forte impegno per rilanciare un settore come la ristorazione e far conoscere prodotti della zona. Abbiamo organizzatòPortaFuorì (il borgo medievale si abbellirà con allestimenti a tema dei commercianti, con l’apertura straordinaria dei negozi del centro storico, ndr) – gestito da tutti i commercianti del Comune di Montaione, per dare più valore alla festa”.
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Tartufesta, Montaione torna a scoprire le ricchezze del territorio
Formazione, 624 mila euro per riqualificazione green in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Continua l’investimento della Regione Toscana sulla formazione. Arrivano altri 624 mila euro per sostenere percorsi di acquisizione di competenze e riqualificazione di lavoratrici e lavoratori. “Nello specifico – spiega l’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini – abbiamo approvato due delibere per sostenere e accompagnare chi lavora in settori interessati dai processi di transizione green e digitale e per rafforzare i percorsi di formazione rivolti a lavoratrici e lavoratori coinvolti in processi di riconversione, ristrutturazione aziendale e reindustrializzazione”.
L’assessora si riferisce nel primo caso alla delibera che stanzia 300 mila euro di risorse del Por Fse 14-20 su un avviso pubblico destinato ad agenzie accreditate per l’elaborazione di progetti formativi finalizzati a sviluppare l’uso e la conoscenza delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione da un lato e a acquisire conoscenze e sviluppare strategie per rispettare l’ambiente e promuovere uno sviluppo sostenibile dall’altro, attraverso l’uso di energie rinnovabili, la riduzione dei consumi e il riciclo dei rifiuti. Il bando rientrerà nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. Allo stesso tempo, una seconda delibera integra con 324.437 euro, provenienti da economie su precedenti progetti, le risorse stanziate alcuni mesi fa attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione sull’avviso pubblico da 1 milione e mezzo di euro emanato nell’ambito della strategia regionale Industria 4.0 e rivolto a percorsi di formazione per la riqualificazione e ricollocazione di lavoratrici e lavoratori legati a piani di riconversione, ristrutturazione aziendale e reindustrializzazione. Alla scadenza dell’avviso nello scorso giugno, sono stati presentati 76 progetti, attualmente in corso di valutazione, il cui ammontare complessivo si attesta ben al di sopra dei finanziamenti inizialmente stanziati.”E’ un’integrazione di risorse – aggiunge l’assessora – che abbiamo ritenuto più che opportuna alla luce della strategicità dei settori su cui stiamo intervenendo e dal numero di richieste che sono arrivate”.
“La transizione e le trasformazioni che stanno interessando i processi produttivi e con loro l’intera società – conclude Nardini – devono essere un’opportunità e non, invece, un rischio per chi attualmente è impiegato in quei settori. Dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro e far sì che se ne possano creare di nuovi. Per questo siamo impegnati ad investire il più possibile nella formazione, per accompagnare questi processi e le due delibere che abbiamo approvato in Giunta si inseriscono proprio in questo quadro”.
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Vaccino, Fedriga “Le Regioni sono pronte per la terza dose”
ROMA (ITALPRESS) – “Le Regioni sono pronte per la terza di vaccino. E’ stato fatto un grande sforzo organizzativo, dalle agende vaccinali agli operatori, fino alle strutture, noi siamo disponibili a organizzare la somministrazione della terza dose di vaccino se la scienza dirà che è utile farla. Dobbiamo seguire le indicazioni ufficiali e scientifiche per tutelare la salute dei cittadini e l’economia del Paese”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a RaiNews24.
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Ok della Giunta del Veneto all’aggiornamento del Piano Rifiuti
VENEZIA (ITALPRESS) – “In assoluta continuità con il piano precedente, che ci ha portato a consolidare la posizione di Regione più virtuosa in Italia nella gestione dei rifiuti e tra le migliori in assoluto in Europa, l’aggiornamento del Piano è stato condiviso con i principali stakeholders”. Con queste parole l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin annuncia che la Giunta ha approvato l’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti. Ricordando che la normativa europea prevede l’autosufficienza regionale con unico ambito territoriale omogeneo per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani e la libera circolazione da e verso il territorio regionale per quanto riguarda i rifiuti speciali, l’aggiornamento del Piano si è concentrato su entrambi i fronti, anche se con possibilità reali di intervento ovviamente molto più incisive sul fronte dei rifiuti solidi urbani.
“Nel pieno rispetto delle norme europee – dettaglia l’assessore -, è stata garantita al massimo la gerarchia di gestione dei rifiuti che prevede, nell’ordine: la riduzione a monte del potenziale rifiuto, l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti, il riciclaggio dei materiali, il recupero di energia, il conferimento in discarica”.
Gli obiettivi del piano sono di arrivare entro il 2030 a una raccolta differenziata pari all’84%, un risultato in verità già oggi superato da diversi comuni veneti, e a una riduzione della produzione di rifiuto urbano residuo pari a 80 chilogrammi per abitante all’anno rispetto agli attuali 119″.
“Questi obiettivi, ragionevolmente ottenibili – prosegue Bottacin -, ci garantirebbero i seguenti risultati attesi: nessuna nuova discarica o ampliamento di discarica rispetto a quanto già autorizzato, nessun ulteriore termovalorizzatore o incremento di potenzialità rispetto a quanto già autorizzato. Saranno dunque possibili solo miglioramenti degli impianti esistenti”.
“Ma non solo: il piano prevede inoltre di arrivare alla tariffa unica regionale di conferimento del rifiuto residuo – sottolinea l’assessore – con l’introduzione di un contributo incentivante per i territori virtuosi e di un contributo per il disagio per i territori che ospitano impianti di smaltimento”.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali, pur non potendo le Regioni vincolarne i flussi, vengono previsti focus specifici soprattutto per quanto riguarda il fine vita dei pannelli fotovoltaici, delle batterie al litio, dei veicoli convenzionali, dei rifiuti contenenti amianto, dei Pfas e altro ancora.
“Relativamente ai siti da bonificare abbiamo inoltre introdotto una metodologia di priorità di intervento definita con la collaborazione dell’Università di Padova attraverso analisi multicriteriali Come per ogni nostro intervento – conclude Bottacin – un approccio massimamente. scientifico nell’affrontare la tematica, che peraltro non manca di tenere in considerazione le proposte espresse anche dalle associazioni di settore, come ad esempio Legambiente a cui, in una costante interlocuzione, abbiamo sempre dato ascolto”.
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Fedriga “Grazie a vaccino tutelati salute cittadini ed economia”
TRIESTE (ITALPRESS) – “Come Amministrazione regionale non possiamo che ringraziare il mondo medico-scientifico che in pochi mesi ha messo a disposizione un vaccino che ci ha consentito di tutelare la salute dei nostri cittadini e l’economia del nostro Paese. In questo momento dobbiamo sottolineare con forza e chiarezza che la grande maggioranza delle persone vuole tornare alla normalità attraverso la razionalità e il buon senso”.
Lo ha affermato questa mattina a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in apertura del Congresso nazionale di microchirurgia in corso di svolgimento all’Ospedale di Cattinara.
“Non si tratta di una via ipotetica – ha aggiunto Fedriga -. E’ invece una strada obbligata per portare la nostra Regione e l’Italia intera fuori dalla pandemia grazie all’alleanza strategica stretta fra le istituzioni che governano il territorio e gli enti scientifici”.Nel corso del suo intervento il governatore Fedriga ha voluto ringraziare pubblicamente il direttore della Clinica di Chirurgia plastica, Zoran Marij Arnez, prossimo alla pensione. “Arnez lascia in eredità un team preparato e professionisti all’altezza che – ha sottolineato il governatore – rappresentano un arricchimento per il nostro territorio e per il settore medico della nostra Regione”.
“Con esempi di questo tenore si riesce ad essere fortemente attrattivi per altri professionisti. Questa Amministrazione sta lavorando infatti per potenziare il nostro sistema di cura e per rendere il Friuli Venezia Giulia – ha concluso Fedriga – sempre più attrattivo anche da un punto di vista sanitario”.
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Oltre 1,8 mln ai consultori familiari in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – Su proposta dell’Assessore alla Sanità, alle Politiche sociali e alla Programmazione Sociosanitaria, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale del Veneto ha adottato il piano operativo 2021 per il sostegno della natalità e della genitorialità nell’ambito delle competenze dei consultori familiari. Il provvedimento destina a quest’ultime strutture delle Aziende sanitarie del Veneto la somma di 1.867.352,39 euro, ripartito in modo proporzionale alla popolazione residente.
“La delibera si inserisce nella programmazione delle politiche sociali sottolinea l’assessore Lanzarin – in linea con quanto avviene in tutti i Paesi europei, mirando alla crescente valorizzazione della famiglia, attraverso l’adozione di iniziative volte a sostenerla nei diversi ambiti. Iniziative che nel promuovere politiche specificatamente familiari, si interessano della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, di attività a favore della prima infanzia e delle responsabilità genitoriali. Questo anche in continuità con quanto è stato posto in rilievo dalla Conferenza Unificata delle Regioni e delle Province autonome riguardo agli interventi per favorire la natalità e a supportare la genitorialità”.
Il programma di sostegno della natalità e della genitorialità nell’ambito delle competenze sociali dei Consultori familiari delle 9 Aziende ULSS del Veneto si pone in continuità con le iniziative già attivate nel territorio dalla Regione. Il piano, infatti, ha l’obbiettivo specifico di accompagnare la neo-genitorialità e la genitorialità nelle diverse fasi del ciclo di vita: sostenere il ruolo del genitore sul piano educativo e relazionale, nonchè implementare le sue competenze nella gestione della quotidianità familiare e dei relativi conflitti; promuovere la capacità della figura materna di favorire l’attaccamento del bambino quale suo bisogno primario alla nascita; prevenire o ridurre gli esiti negativi delle più frequenti condizioni di criticità dei legami familiari, costituite: dal rischio di depressione post-partum nelle neo-mamme; dalle conflittualità e dalle contese sui figli durante la separazione coniugale; dalle crisi adolescenziali dei figli; dalla difficoltà di integrazione per le famiglie immigrate; prevenire o ridurre forme di isolamento sociale dei nuclei familiari, esasperate dalla pandemia in corso.
“I continui mutamenti culturali che caratterizzano la società attuale richiedono un Consultorio familiare attrezzato per quanto attiene alle competenze professionali così da qualificare la risposta ai bisogni della famiglia – aggiunge l’Assessore -. Un’esigenza che è resa ancora più indispensabile dall’attuale pandemia, e le conseguenze che ha prodotto a livello sociale. I destinatari finali del piano sono le famiglie, con particolare attenzione ai nuclei con neo genitori. Tramite una rete di consulenze e interventi mirati, condotti con metodologia appropriata da equipe composte da figure professionali specifiche, potranno essere sostenute al fine di una maggiore solidità dei legami familiari e di una loro capacità di tenuta di fronte a quelle prove della vita che troppo facilmente tendono a spezzare o deteriorare irrimediabilmente i rapporti interni al nucleo. Questo anche nell’ottica di una migliore integrazione delle famiglie stesse all’interno del contesto sociale di appartenenza”.
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Toscana, al via bando 2021 per aiutare imprese sui mercati esteri
FIRENZE (ITALPRESS) – Il via libera della giunta c’è stato il 18 ottobre e all’inizio di novembre è attesa la pubblicazione. Torna il bando di sostegno all’internazionalizzazione per le imprese toscane, tenuto la prima volta a battesimo nel 2007. “Una leva importante per la crescita – commenta l’assessore all’economia Leonardo Marras – in una regione come la Toscana tradizionalmente vocata all’export e fatta di micro, piccole e medie imprese meno attrezzate, da questo punto di vista, nel presentarsi da sole sui mercati stranieri” . A disposizione per il 2021, con le risorse che saranno aggiunte successivamente, ci sono 8 milioni e mezzo di euro di contributi a fondo perduto per progetti di investimento: da un minimo di 10 mila ad azienda ad un massimo di 400 mila euro nel caso dei consorzi. La notizia del bando arriva nel giorno della partecipazione della Regione al Roadshow “Destinazione Export”, iniziativa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con una serie di seminari online pensati per offrire alle imprese le istruzioni per l’uso sugli strumenti messi a disposizione per aiutarle nell’internazionalizzazione.
E giunge peraltro in un momento in cui più indicatori segnalano una ripresa economica che anche in Toscana procede a ritmo accelerato, dopo la crisi innescata dal Covid, con un export (un pò indietro e ancora in affanno moda e industria cartaria secondo l’analisi di Irpet) che ha già recuperato i valori precedenti alla pandemia. “Aiutare le piccole e medie imprese a farsi conoscere o meglio conoscere sui mercati esteri, per consolidare o recuperare competitività che già avevano, diventa dunque importante. Le imprese più piccole, le più diffuse in Toscana, hanno bisogno di sostegno da questo punto di vista”.
Nel nuovo bando non mancano comunque novità rispetto al passato: novità a vantaggio delle aziende e che aiuteranno a centrare gli obiettivi che si prefigge. Dal 2018, ad esempio, ci sono sempre stati bandi ‘a sportellò, con domande finanziate in base all’ordine di presentazione e fino a esaurimento delle risorse. La prima innovazione sarà il ritorno adesso di una graduatoria di merito: la seconda l’attribuzione automatica dei punteggi, con successivi controlli e verifica dei requisiti formali di ammissibilità sui soli progetti in posizione utile per ricevere finanziamenti (e dunque con un risparmio sulle spese istruttorie ma anche maggiore velocità).
La rilevanza o innovatività di un progetto sarà misurata non solo sulla base delle priorità tecnologiche stabilite dalle strategie di innovazione per la specializzazione intelligente (Ris3), ma anche di quelle introdotte dal piano nazionale di ripresa e resilienza e dal piano per la ripresa d’Europa. Le imprese del turismo avranno la precedenza rispetto alle altre fino al 10 per cento delle risorse stanziate. Rimangono in effetti quelle che più hanno sofferto il contraccolpo delle limitazioni negli spostamenti imposte nelle fase più acuta della pandemia. Quanto alla validità economica del progetto presentato, le annualità 2019 e 2020 saranno considerate in modo ponderato, in modo da tenere conto dell’eccezionalità del periodo interessato dagli effetti economici causati dall’emergenza sanitaria.
Il bando, che rientra tra le misure del programma regionale Giovanisì per l’autonomia dei giovani in quanto rivolto anche alle imprese giovanili, rimarrà aperto a novembre per quindici giorni. Tutti i progetti dovranno concludersi ed essere rendicontati entro il 31 dicembre 2022. Sarà finanziato con risorse del fondo europeo per lo sviluppo regionale, il Fesr. Dal 2014 con questa misura sono state sostenute oltre 1300 imprese che per la promozione dell’export hanno potuto complessivamente contare su 47 milioni di euro. Gli investimenti finanziabili dovranno essere rivolti a paesi esterni all’Unione europea.
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Finanze, Fedriga “Da nuovo patto Stato-Regione 2 miliardi in 5 anni”
TRIESTE (ITALPRESS) – “Abbiamo ottenuto un risultato sopra ogni aspettativa, cambiando radicalmente il passo e di questo ringrazio il Governo: rispetto ai tendenziali di bilancio dello Stato, che per il periodo considerato imputano al Friuli Venezia Giulia contributi del valore di più di 4 miliardi di euro, la Regione avrà a disposizione risorse per 2 miliardi di euro nel quinquennio 2022-2026”. Lo ha comunicato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in merito ai contenuti del nuovo patto di finanza pubblica che sarà siglato con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e che consentirà nei prossimi cinque anni di disporre di “risorse che potranno essere utilizzate per garantire migliori servizi ai nostri cittadini e più ampie opportunità al nostro territorio”. Fedriga ha ottenuto consenso unanime dall’Aula al termine della sua informativa che è stata seguita da un ordine del giorno approvato a pieni voti in cui il Consiglio regionale autorizza il presidente a stipulare l’accordo.
“Gli anni pregressi sono stati particolarmente distorsivi a discapito del Friuli Venezia Giulia, ma il Governo ora lo ha riconosciuto e ne sono soddisfatto”, ha commentato il governatore illustrando assieme all’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli il quadro pregresso e facendo notare che il Fvg avrebbe dovuto versare ogni anno allo Stato il 13,3 per cento del proprio bilancio, mentre tutte le altre Regioni autonome restavano sotto la quota del 10 per cento. Il lievitare della compartecipazione al saldo di finanza pubblica negli ultimi dieci anni è stato, del resto, un crescendo: nel 2011 il versamento era stato di 370 milioni, nel 2012 di 686 milioni, nel 2013 di 778 milioni, nel 2014 di 966 milioni, nel 2015 di 945 milioni, nel 2016 di 861 milioni, nel 2017 di 855 milioni e nel 2018 di 858 milioni.
“Già nel 2019 – ha proseguito Fedriga – con il patto siglato tra questa Amministrazione e l’ex ministro Tria si era fatto un passo importante, contenendo il saldo a 686 milioni e mantenendolo per il 2020 a 726 milioni e a 716 milioni nel 2021, ma oggi abbiamo fatto una vera e propria corsa, perchè la posizione di partenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze prevedeva che dovessimo versare allo Stato 836 milioni ogni anno per dieci anni”.
Respingendo la richiesta dello Stato di fissare un contributo perenne considerata inaccettabile e dopo mesi di “negoziazione importante” dal 2022 dai 836 milioni previsti inizialmente si passerà a un versamento di 432,7 milioni (-403,3 mln); dal 2023 al 2025 si passerà da 836 milioni a 436,7 (-399,30 mln) per ciascuna annualità; nel 2026 da 836 milioni a 432,7. La cifra leggermente superiore nei tre anni intermedi dell’accordo – 2023, 2024 e 2025 – è legata all’ulteriore patto di finanza pubblica con il Governo che prevede un contributo complessivo di 200 milioni da parte di tutte le Regioni italiane, sia ordinarie che speciali. Nel complesso si tratta di un risultato di straordinario peso, ha osservato il governatore, che fa calare la percentuale di compartecipazione del Fvg dal 13,3 al 6,74 per cento e aumenta concretamente il raggio d’azione “perchè la capacità finanziaria di una Regione è direttamente correlata alla capacità di esercitare l’autonomia”.
“Un processo di maggiore autonomia che credo sia fondamentale anche per le Regioni ordinarie – ha indicato Fedriga -: non ritengo infatti che debbano essere solo alcune Regioni del nord a chiedere maggiori competenze, ma anzi penso che molte, se non tutte, le Regioni del sud abbiano il diritto e le capacità per gestire meglio sul territorio alcune funzioni rispetto allo Stato”. Infine, per il 2021 l’intesa attribuisce alla Regione l’importo di 66,6 milioni di euro, pari ad un terzo delle risorse previste a compensazione del contributo alla finanza pubblica.
“Il Governo viste le palesi disparità ha riconosciuto a Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia questa quota che richiederà quindi un nuovo assestamento a novembre”, ha spiegato Fedriga.
Per l’assessore Zilli la sigla del patto è “un riconoscimento importante del lavoro che la Giunta ha fatto in questi mesi e che oggi si concretizza: abbiamo apprezzato la spinta unanime da parte del Consiglio regionale a riconoscere il valore dell’autonomia, che è piena se si esplica in un percorso in cui il contributo al saldo di finanza pubblica è delimitato dalla temporaneità e dal riconoscimento delle clausole di salvaguardia dell’autonomia del Fvg”.
L’assessore ha poi reso noti altri punti dell’intesa, come ad esempio la proposta di impegno, da parte della Regione, a partecipare a fini conoscitivi ai lavori della Commissione tecnica per i Fabbisogni standard e la conferma esplicita che è con il metodo dell’accordo che lo Stato e la Regione regolano i reciproci rapporti finanziari.
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