Home Regioni Pagina 110

Regioni

Toscana, i giovani costruiscono le politiche culturali del futuro

FIRENZE (ITALPRESS) – Prende il via il viaggio nel futuro con ritorno. E’ questo il percorso che faranno gli 80 giovani, tra i 18 e i 40 anni selezionati su 230 candidati, riuniti oggi alla villa del Gombo chiamati a costruire le politiche culturali pubbliche per il 2030. Si chiama “future method”, ed è il metodo che usa il futuro come strumento. La strategia messa in atto in questa occasione,tra le prime volte in Italia, da “Forwardto” – team di professionisti specializzati in pianificazione – serve a esplorare scenari futuri alternativi ascoltando i giovani dal basso. Lo scopo: disegnare strategie nel presente da applicare al domani. Dopo la riunione plenaria gli 80 giovani saranno divisi in 8 gruppi che rappresentano altrettante sfide: Attrazione, Ambiente, Bellezza, Cambiamenti, Competenze, Impresa, Partecipazione, Tecnologia. Quindi si aprirà il processo in 5 fasi: la fase Open: i ragazzi saranno invitati a aprire la mente. Una sorta di brain storming per predisporsi nel modo più libero e creativo al lavoro di immaginazione; la fase Analysis: si analizzano tutti i futuri possibili che si sono immaginati e ricercati; la fase Explore: si esplorano quei futuri partendo dall’assunto che tutto ciò che non appare irragionevole è inutile.
La fase Strategy: si rientra nel presente per individuare le condizioni attuali e costruire le strategie per disegnare i futuri immaginati; la fase Action: è l’ultimo atto. Di nuovo riuniti tutti in plenaria, ciascuno degli otto gruppi di giovani esporrà ai colleghi ciò che ha pensato e costruito.
Ne uscirà un report collettivo che sarà inviato a tutti i partecipanti che provvederanno quindi a validarlo nei prossimi giorni. Dopo l’ok, l’amministrazione regionale avrà a disposizione una proposta concreta per pensare la Toscana della cultura nel 2030.
(ITALPRESS).

Veneto, Lanzarin “Regione al fianco delle persone vittime di tratta”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Oggi il mio pensiero e la mia vicinanza vanno alle persone vittime di tratta che non hanno ancora avuto l’opportunità di sottrarsi alle reti di sfruttamento e di chiedere aiuto ai servizi che nella regione Veneto sono in prima linea per assistere chi chiede di uscire da condizioni di violenza e coercizione”. Lo afferma l’Assessore alla Sanità e Sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin in occasione della 15° Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani, istituita nel 2006 con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. “Quella odierna è una preziosa occasione per riflettere su un fenomeno che interessa quasi un milione di persone nel continente europeo e che rappresenta, per le organizzazioni criminali transnazionali, il secondo business subito dopo il narcotraffico” – ha proseguito l’Assessore – “La tratta è un fenomeno subdolo, che agisce nell’ombra e mina la società dalle fondamenta. Le vittime hanno molti volti: sono le persone costrette a prostituirsi, sono i minori reclutati e impiegati nelle attività criminali forzate, sono uomini e donne sfruttati nel lavoro, sono giovani donne costrette contro la propria volontà a unirsi in matrimonio. E’ una piaga che è presente su tutto il territorio nazionale e che non ha purtroppo lasciato immune nemmeno il Veneto”.
“In Italia da oltre 20 anni è presente una rete nazionale antitratta, istituita dal Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, attualmente composta da 21 Progetti regionali – ha precisato l’Assessore – Per la prima volta, lo scorso luglio, la Regione Veneto ha assunto in qualità di ente capofila, l’onere della Governance dei progetti di assistenza alle vittime di tratta in tutto il territorio Regionale attraverso il progetto N.A.V.I.G.A.Re (Network antitratta Veneto Intersezioni Governance azioni regionali), nonchè di coordinamento dei 21 progetti esistenti a livello nazionale attraverso la gestione del Numero Verde Nazionale in Aiuto alle vittime di Tratta e/o Grave Sfruttamento (800 290 290): gli interventi promossi sono stati significativi e hanno visto il contributo di professionisti degli enti pubblici e del privato sociale, di mediatori linguistico-culturali e di educatori responsabili dell’accoglienza”.

Nei primi mesi della sua attuazione, il progetto Navigare ha effettuato 846 contatti con persone a rischio di grave sfruttamento in ambito sessuale e lavorativo, anche con l’obiettivo di promuovere corretti comportamenti sullo stile di vita i quali hanno un impatto sulla salute pubblica. Ha inoltre svolto colloqui di valutazione e orientato ai servizi 48 persone potenzialmente vittime di tratta: 21 donne (44%) e 27 uomini (56%). Di questi, 16 persone hanno subito uno sfruttamento in ambito sessuale (33%), 26 in ambito lavorativo (54%), 2 nelle economie illegali e accattonaggio forzato mentre 4 persone non hanno dichiarato alcun sfruttamento. Ad oggi sono 65 le persone accolte presso le strutture del terzo settore che hanno co-progettato gli interventi. “Consapevole che il fenomeno della tratta e del grave sfruttamento ha bisogno di interventi sinergici e coordinati – ha proseguito l’Assessore – nelle prossime settimane convocherò una cabina di regia a cui parteciperanno le varie direzioni regionali e gli organismi strumentali della Regione, gli enti locali e i soggetti del terzo settore impegnati sul tema: svolgerà funzioni di governance e indirizzo rispetto alle linee guida, alle scelte strategiche nelle connessioni con gli altri progetti e definirà le priorità di intervento”.
“Sono inoltre convinta che le persone vittime di tratta possano essere una grande risorsa per il territorio: per questo ho promosso una Start up ‘Laboratori di idee e innovazionè, che prevede lo sviluppo di attività imprenditoriali proprio da parte delle persone beneficiarie del progetto N.A.V.I.G.A.Re. Attraverso la filosofia della seconda chance, è un’occasione per dare un’opportunità a persone in difficoltà, in particolar modo a donne vittime di violenza e tratta, che oltre ad imparare un mestiere avviano un concreto percorso di riavvicinamento al mondo del lavoro”. “Infine, in virtù del fatto che dal 15 giugno gestiamo il numero verde nazionale in aiuto alle vittime di tratta – ha concluso l’Assessore – abbiamo promosso a livello nazionale una campagna di comunicazione coordinata e condivisa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità, diffusa tra i 20 progetti analoghi a quello del Veneto presenti nel territorio italiano: un intervento ulteriore per accendere i riflettori su un tema ancora poco conosciuto ma dalle conseguenze drammatiche sulle vite e sui destini di migliaia di persone”.
(ITALPRESS).

FVG, Zannier “Due milioni di investimenti in viticoltura”

UDINE (ITALPRESS) – La Giunta regionale ha approvato il Bando relativo alla misura Investimenti prevista dal Piano nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo per la campagna vendemmiale 2021/2022. Tale bando, proposto dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, è dotato di 2 milioni di euro da attribuire alle micro, piccole e medie imprese in misura peri al 40 per cento della spesa effettivamente sostenuta, alle imprese intermedie in misura del 20 per cento, e alle grandi imprese in misura del 19 per cento. L’importo delle spese ammissibili, pena la non ammissibilità della domanda, non potrà essere superiore a 250 mila euro. Non potrà nemmeno essere inferiore a tre mila euro per gli investimenti realizzati nelle aziende situate nella ex provincia di Trieste, e a 5 mila euro per gli investimenti da realizzarsi nel restante territorio regionale. Nel caso la dotazione finanziaria del bando risulti insufficiente a finanziare tutte le domande presentate, il competente servizio regionale provvederà a redigere una graduatoria.
Il Bando, ai sensi del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 14 febbraio 2017 n.911, che attua un regolamento e altre disposizioni comunitarie, prevede che le operazioni ammissibili per l’accesso ai benefici possano essere solamente di carattere biennale. Ovvero, si dovranno concludere entro il 2023. Sono ammesse dal bando le spese per l’acquisto dei contenitori di legno per l’affinamento e l’invecchiamento dei vini, e per l’acquisto di specifiche attrezzature isobariche per l’elaborazione dei vini spumanti e frizzanti fino alla fase di pre-imbottigliamento, comprendenti autoclavi, impianti di filtrazione, gruppi frigo e altre attrezzature idonee alla spumantizzazione. Ammesse pure le spese per l’acquisto di macchine, attrezzature, impianti anche finalizzati al condizionamento dei prodotti vitivinicoli e della cantina, alla filtrazione e microfiltrazione di vini e mosti comprensiva del lavaggio e sanificazione dei filtri, alla eliminazione dei gas nei vini e al dosaggio di elementi quali SO2, O2 e altri.
Ammesso pure l’acquisto di strumentazioni analitiche, contenitori e impianti connessi, passerelle o altre strutture atte a rendere accessibile in sicurezza le attrezzature di cantina, nonchè di attrezzature informatiche e relativi programmi informatici finalizzati al controllo degli impianti tecnologici in cantina, e di quadri elettrici collegati agli impianti citati. Tutti gli investimenti descritti, sono finalizzati alla lavorazione delle uve, allo stoccaggio e all’affinamento dei prodotti vitivinicoli, con esclusione delle linee di imbottigliamento e confezionamento e di gestione del magazzino.
(ITALPRESS).

Educazione ambientale, al via “Ri-Creazione” in Toscana

FIRENZE (ITALPRESS) – Oltre 45.000 studenti, più di 2.000 classi, quasi 14.000 ore di lezione, 30 educatori professionali e 104 Comuni coinvolti. Torna fra i banchi di scuola ‘Ri-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritornò, il progetto di educazione ambientale promosso da Sei Toscana, il gestore dei rifiuti della Toscana del sud. Alla presentazione del progetto, oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, sono intervenuti le assessore regionali Monia Monni (ambiente) e Alessandra Nardini (istruzione) e il presidente di Sei Toscana Alessandro Fabbrini.
Dopo il grande successo degli anni passati, è tutto pronto per la settima edizione del progetto che anche quest’anno propone agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, percorsi didattici su rifiuti e ciclo dei materiali per stimolare i ragazze e ragazzi alle buone pratiche, a casa e a scuola.
“Credo con convinzione che la cultura della sostenibilità, l’informazione e la formazione sulle tematiche ambientali siano fondamentali per portarci verso un mondo più verde – dice l’assessora Monni -. Insegnarle e coinvolgere i bambini e i ragazzi delle scuole è il primo passo per diffondere le buone pratiche. Spesso, e lo dico da mamma, sono i nostri ragazzi a spiegare a noi adulti che è possibile condurre stili di vita più sostenibili partendo proprio dalle piccole cose: risparmiare acqua, fare la differenziata, riutilizzare e riciclare ciò che getteremmo via. Ringrazio Sei Toscana e il suo presidente, Alessandro Fabbrini, per questo bellissimo progetto che coinvolgerà i cittadini del futuro”.
L’offerta formativa, articolata con percorsi tematici rivolti alle diverse fasce d’età delle classi coinvolte, si arricchisce quest’anno con un nuovo percorso incentrato sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
“La sostenibilità ambientale – spiega l’assessora Nardini – è tra le più grandi sfide che abbiamo davanti. Le ragazze e i ragazzi in tutto il mondo stanno dimostrando una forte consapevolezza della necessità di un mutamento delle politiche a fronte del cambiamento climatico; tutte e tutti siamo chiamati dare il nostro contributo per rispettare e salvare il nostro pianeta. Non ne abbiamo uno di riserva. Per questo ogni iniziativa che punta a educare al rispetto dell’ambiente le studentesse e gli studenti, fin dal primo ciclo, dalla primaria, riveste un’importanza particolare e perciò voglio ringraziare Sei Toscana per l’impegno nel diffondere la cultura della sostenibilità nelle scuole”.
“Sei Toscana è sempre più impegnata sui temi dello sviluppo sostenibile – aggiunge il presidente Fabbrini -, convinta di voler fare la propria parte per contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 definita dalle Nazioni Unite. Non solo attraverso lo svolgimento dei servizi ambientali, ma anche coinvolgendo a più livelli i cittadini e, come in questo caso, essendo di supporto al sistema formativo-scolastico del territorio. L’obiettivo è di offrire ai ragazzi sempre nuovi spunti di riflessione su queste tematiche, integrando il prezioso lavoro svolto in classe dagli insegnanti”.
“Ri-creazione” intende promuovere anche la responsabilità civica e l’impegno quotidiano per la tutela dell’ambiente, accrescendo la consapevolezza nei ragazzi sui temi legati al ciclo integrato dei materiali. Si basa sulla presenza in aula e sulla partecipazione a lezioni, laboratori e visite ai centri di raccolta comunali e agli impianti di trattamento della Toscana del sud (rese possibili grazie alla disponibilità delle società gestori). Data la situazione sanitaria, studenti e insegnanti possono avvalersi anche della piattaforma didattica www.ri-creazione.it con videolezioni, video-laboratori, schede di approfondimento e materiale di autovalutazione.
Gli insegnanti che desiderano partecipare possono iscriversi gratuitamente su www.ri-creazione.it. Per maggiori info: [email protected]. Il termine ultimo delle iscrizioni è il 31 ottobre.
(ITALPRESS).

Pmi, Zilli “10 mln per rafforzare competitività nell’export in Friuli”

PORDENONE (ITALPRESS) – “Lo strumento finanziario che Finest ha messo a punto di concerto con le amministrazioni di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Provincia di Trento permetterà di ampliare la platea di Paesi in cui sostenere le nostre imprese nel processo di internazionalizzazione: questa è una sfida che la Finanziaria raccoglie a trent’anni di distanza dalla legge istitutiva per stare al passo con i tempi e forte anche di un quadro generale che vede la ripartenza dell’Italia legata all’export, così come riportato nel recente rapporto Sace che stima una crescita dell’11,3 per cento nel 2021 con un ritorno a livelli prepandemia”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli nel corso della presentazione nella sede di Finest a Pordenone del nuovo plafond da 10 milioni di euro, dedicato al sostegno delle Pmi del Nord Est italiano nelle prime fasi dell’internazionalizzazione, a partire dall’export fino all’avvio di processi produttivi sui mercati esteri.
Concretamente Finest interverrà attraverso la sottoscrizione di strumenti di debito emessi dalle Pmi residenti nel Triveneto per i loro progetti di internazionalizzazione, senza limiti geografici: potranno essere sostenuti progetti quindi anche in Paesi come Stati Uniti e Germania, dove si concentra la fetta più ampia di export delle imprese nordestine, finora esclusi dall’operatività di Finest. Presente al lancio del progetto, illustrato dal presidente della finanziaria per l’internazionalizzazione Alessandro Minon e dalla vice Paola Tombolato, anche Francesco Calzavara assessore al Bilancio e patrimonio e enti locali della Regione Veneto.
L’assessore Zilli ha indicato l’utilità dello strumento “soprattutto in un momento di ripresa post pandemica in cui Regione Fvg insieme ai partner Veneto e Provincia di Trento dimostrano di essere in prima fila per vincere la vera sfida, quella dell’export”.
“Il Pil regionale continua ad avere buoni risultati e la previsione dell’Ufficio studi di Confindustria Udine su dati aggiornati a fine luglio forniti da Prometeia di un +5,8 nel 2021 è incoraggiante e stimola la Regione a sostenere tutti gli strumenti finanziari che le nostre partecipate vogliono offrire alle imprese. Anche l’occupazione tiene ed è in controtendenza positiva rispetto al dato nazionale” ha osservato l’assessore, ringraziando i vertici di Finest e rinnovando la fiducia della Regione nelle potenzialità che la finanziaria ha per lo sviluppo dell’internazionalizzazione delle imprese. “Finest e Friulia sono partner imprescindibili per lo sviluppo del territorio”, ha ribadito Zilli.
Lo strumento è pensato appositamente per le imprese di dimensioni minori, impegnate nelle prime fasi di sviluppo dei mercati internazionali. “Rappresenta un unicum nell’attività tipica di Finest – ha spiegato Minon – perchè, essendo costituito da riserve patrimoniali generate dagli utili creati dalla società negli anni non è soggetto ai vincoli della Legge 19/91, che definisce le nostre modalità di intervento e i Paesi su cui possiamo investire. Questo tesoretto ci consente di sviluppare un pacchetto prodotti specifico per le Pmi”.
Minon ha ricordato i dati dell’ultimo censimento Istat che rivelano come per il 99% del totale le Pmi hanno meno di 50 dipendenti, presentano dei limiti di patrimonializzazione e mantengono una struttura familiare. Nonostante queste caratteristiche, il tessuto imprenditoriale nordestino genera il 20% dell’export italiano, con oltre 82,45 miliardi di euro di fatturato estero nel 2020, anno della pandemia, e una crescita +24,6% nei primi sei mesi del 2021.
(ITALPRESS).

Assessore Lanzarin inaugura Week Surgery dello IOV a Castelfranco Veneto

VENEZIA (ITALPRESS) – L’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin ha inaugurato allo IOV – IRCCS sede di Castelfranco Veneto (Treviso) il nuovo reparto di “Week Surgery”, altrimenti detta “chirurgia su cinque giorni”, introdotta in modo strutturato all’Istituto Oncologico Veneto. L’organizzazione è basata su una distribuzione settimanale dell’attività chirurgica e assistenziale, con il vantaggio di rendere più appropriate l’organizzazione e la risposta al paziente. Il reparto è aperto dal lunedì al venerdì, chiude nei fine settimana e nei giorni festivi. All’inaugurazione stamane, con l’Assessore regionale, hanno preso parte il Direttore Generale dello IOV – IRCCS Patrizia Benini, il direttore del Dipartimento di Chirurgia dello IOV Pierluigi Pilati, e il sindaco della Città di Castelfranco Veneto. “Così come previsto dalla programmazione regionale – ha detto l’esponente di Palazzo Balbi – prosegue il potenziamento della sede di Castelfranco dello IOV, con l’attivazione di un servizio prezioso per effettuare interventi chirurgici e procedure diagnostico terapeutiche invasive e semi-invasive che richiedono degenza limitata. Curare al meglio i malati, evitando loro quanto più possibile lunghe degenze è un fattore di qualità non indifferente, che va ad arricchire un ospedale come quello di Castelfranco, via via sempre più centro d’eccellenza in oncologia. L’avvio di questo servizio permetterà inoltre di potenziare altri settori già operativi del nosocomio”.
“La Week Surgery è un modello di organizzazione dell’attività di chirurgia elettiva, di bassa o media complessità, rivolto a pazienti accuratamente selezionati, ai quali vengono erogate prestazioni appropriate, circoscrivendo la loro permanenza in ospedale con una serie di indiscutibili vantaggi, e garantendo all’organizzazione una maggiore razionalizzazione delle risorse, umane e materiali. L’attivazione del reparto dedicato al ricovero ordinario breve – ha sottolineato il dr. Pilati – contribuirà a rafforzare il modello chirurgico per intensità di cure in cui le attività di media e bassa complessità possono essere espletate in continuità tra Week Surgery e Day Surgery, con personale dedicato e in ambienti separati da quelle ordinarie, complesse”.
I posti letto di degenza ordinaria breve che vengono attivati nei nuovi spazi sono 25, di cui 15 attualmente inseriti nel contesto dell’area omogenea degenze chirurgiche al 2° piano e 10 di nuova attivazione al 3° piano. I letti sono multidisciplinari ovvero afferenti a chirurgia dell’esofago e delle vie digestive, urologia oncologica, endocrinochirurgia, chirurgia senologica.
In considerazione dell’aumento dei posti letto in area chirurgica, l’Istituto ha pianificato l’incremento dell’attività chirurgica ordinaria per mezzo dell’aumento delle sedute operatorie settimanali e la riorganizzazione dell’attività di preospedalizzazione, che vedrà l’istituzione di due ambulatori giornalieri dedicati. Allo scopo di garantire la sostenibilità delle sedute è prevista l’acquisizione di ulteriore personale medico specialista e del comparto. L’acquisizione degli nuovi spazi della Week Surgery ed una revisione dell’organizzazione interna dei reparti già attivi permettono all’Istituto di rendere da subito disponibili letti ulteriori per l’attività chirurgica, ma anche di aver predisposto l’ampliamento dell’attività chirurgica in una fase successiva. Parimenti si rende possibile una riorganizzazione dell’area oncologica internista che vedrà un potenziamento dei posti letto per le specialità di Oncologia e di Onco-ematologia.
“Gli interventi effettuati in Week Surgery permettono degenze programmate, seguendo percorsi standardizzati e guidati, comportano riduzione del rischio di complicanze nosocomiali, migliore appropriatezza di utilizzo dei diversi livelli assistenziali per complessità dei casi, razionalizzazione dell’utilizzo del blocco operatorio, snellimento delle liste di attesa. Del resto l’appropriatezza – ha evidenziato il DG Benini – si declina, oltre che nella clinica, nell’organizzazione: la Week Surgery multidisciplinare, al servizio di molteplici specialità chirurgiche e caratterizzata da ricoveri in elezione di durata inferiore o uguale a cinque giorni, si affiancherà alla degenza chirurgica tradizionale. Il suo sviluppo è stato favorito dall’introduzione di moderne tecniche chirurgiche mininvasive e anestesiologiche che hanno permesso una netta riduzione dei tempi medi di degenza post-operatoria. Le professionalità e la tecnologia presenti allo IOV permettono di utilizzare al meglio questa ulteriore opportunità, per dare una sempre migliore risposta alle esigenze assistenziali”.
(ITALPRESS).

Amministrative in Trentino-Alto Adige, ballottaggi a Merano e Brentonico

TRENTO (ITALPRESS) – Ballottaggio a Merano e Brentonico, sindaci eletti in altri 5 Comuni. Questo l’esito delle Amministrative di domenica e lunedì in Trentino Alto-Adige.
A Merano il sindaco uscente Paul Rosch va al 33,3%, e se la vedrà al secondo turno con Dario Dal Medico, che ha ottenuto il 32,7%.
A Brentonico il ballottaggio sarà tra Alessandra Astolfi, in testa con il 43,9%, e Dante Dossi, che ha raggiunto il 36,7%.
I ballottaggi si terranno il 24 e 25 ottobre.
In Alto Adige, a Glorenza eletto sindaco Erich Josef Wallnofer con il 59,1%, seguito da Armin Windegger che si ferma al 40,9%. A Nalles la spunta Ludwig Busetti, con il 57,7%, mentre Joachim Mair è al 42,3%.
Nel Trentino a Bondone eletta sindaca l’unica candidata, Chiara Cimarolli, con 382 voti. A Nogaredo eletto sindaco Alberto Scerbo con il 70,7% dei voti contro il 29,3% di Paolo Bettini. Infine, a Terragnolo vinca Massimo Zenatti con il 56,2% dei voti, seguito da Debora Bufalini con il 24,9%.
(ITALPRESS).

Castagna, protocollo Regione Toscana e Anci per valorizzare il settore

FIRENZE (ITALPRESS) – Se dici Toscana, dici anche castagneti e castagne di qualità, che alimentano una filiera produttiva di eccellenza. E’ questa considerazione alla base del protocollo di intesa che Regione Toscana e Anci Toscana, in rappresentanza delle Unioni dei Comuni montani, firmeranno a tutela di una risorsa di grande valore sia in termini socio-economici che ambientali. In Toscana si trasformano e si commercializzano non solo la castagna, ma anche miele e, in alcune zone, legname.
Negli ultimi anni, fattori ambientali esterni e patogeni, dovuti ai cambiamenti climatici, all’abbandono della coltivazione dei boschi di castagno da frutto, all’ingresso nell’habitat locale di parassiti animali – il cinipide del castagno – e vegetali – il fungo gnomoniopsiscastaneae – hanno causato gravi problemi alle principali produzioni castanicole. Di qui la la necessità di intervenire a sostegno del settore che si è ridotto notevolemente attraverso azioni coordinate e strutturate sull’intero territorio regionale.
“Questo protocollo – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – rappresenta un risultato importante in questa direzione. L’accordo è frutto del lavoro svolto attraverso il tavolo sulla castanicoltura di Anci, insediato per volontà della Regione, che ha consentito un monitoraggio attento sulle criticità e le prospettive. Sarà uno strumento fondamentale – conclude- soprattutto in questa fase di ripartenza di tutte le attività produttive dopo l’emergenza pandemica”.
“Si tratta di un passaggio importante – ha detto Tommaso Triberti, sindaco di Marradi e consigliere del presidente Giani per i rapporti con i Comuni montani e con i piccoli borghi, – per uno dei settori di eccellenza della nostra Regione, che merita di avere un ruolo sempre più centrale nelle scelte strategiche della Toscana. La salvaguardia e la conservazione dei nostri castagneti e la volontà di sostenere e tutelare la castanicoltura sono obiettivi centrali che devono vederci lavorare insieme. Il futuro della montagna passa anche da queste scelte”.
Obiettivo principale è promuovere una strategia di valorizzazione della castanicoltura insieme ad azioni di prevenzione e di tutela dello stato di salute dei castagneti toscani. In particolare, grazie all’accordo verrà sviluppata una rete capillare di monitoraggio e mappatura delle condizioni delle diverse aree di produzione.
Per il miglioramento dello stato di conservazione dei castagneti, sia da frutto che da legno, si punterà alla valorizzazione delle varietà locali e alla diffusione di corrette pratiche agronomiche e cure selvicolturali: per accrescere il valore economico-paesaggistico della castanicoltura, ma anche per favorire investimenti e attività legate al castagno a sostegno dello sviluppo dell’economia territoriale.
(ITALPRESS).