TRIESTE (ITALPRESS) – “Il bando per la concessione e l’erogazione di aiuti a favore delle imprese attive nella produzione di prodotti agricoli rappresenta una nuova linea contributiva per il Friuli Venezia Giulia che si affianca alle misure classiche previste dal Programma di sviluppo rurale (Psr). Con questo strumento, che ha una capienza iniziale di 600mila euro, vogliamo privilegiare gli investimenti per l’acquisto di macchinari e attrezzature realizzati da attività di dimensioni più ridotte rispetto a quelle che di solito riescono a beneficiare dei contributi europei”. L’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, commenta così la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale. “Questo bando – sottolinea Zannier – è pensato soprattutto per quei settori oggi in difficoltà per le condizioni attuali del mercato e per la forte concorrenza come, per esempio, la zootecnia”.
“Si tratta di una misura particolarmente agile che in futuro – aggiunge l’assessore – potrà essere utilizzata in modo diverso in base alle nuove esigenze del comparto in tempi estremamente più brevi rispetto a quelli del Programma di sviluppo rurale (Psr)”. Gli aiuti previsti dal bando sono concessi tramite il Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo. Viene finanziato l’acquisto di macchinari e attrezzature, anche usati, nel limite massimo del loro valore di mercato, con una spesa ammissibile per singola domanda di aiuto tra un minimo di 10mila e un massimo di 150mila euro. L’aiuto è concesso fino all’intensità massima del 40 per cento della spesa ritenuta ammissibile, elevabile fino a 60 per cento per i giovani agricoltori o per gli agricoltori già insediati nei cinque anni precedenti la domanda di aiuto. “Attualmente abbiamo previsto una dotazione di 600mila, ma a breve – conclude Zannier – sarà ampliato il plafond a disposizione delle imprese interessate a questo innovativo strumento”.
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Agricoltura, Zannier “Al via bando per acquisto macchinari in Friuli”
Dal 7 giugno anche Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto in zona bianca
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 7 giugno. Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto passano in zona bianca.
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Stati generali della salute in Toscana, dalle Rsa grido d’allarme
FIRENZE (ITALPRESS) – Formazione, ricerca, edilizia: saranno questi i cardini sui quali si concentrerà il contributo delle tre Università toscane in preparazione degli Stati generali della Salute. Rinviata alla prossima occasione la consueta audizione con l’assessore Bezzini per il monitoraggio sullo stato di attuazione della campagna vaccinale Covid-19 in Toscana per via della convocazione della conferenza Stato-Regioni, la commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), ha proseguito nelle audizioni per gli Stati generali della Salute. Sono stati sentiti i rappresentanti delle Università, delegati dai rettori: Fabio Marra (Università di Firenze); Riccardo Zucchi (Università di Pisa) e Francesco Dotta (Università di Siena). Sempre nella seduta di ieri pomeriggio, giovedì 3 giugno, sono stati sentiti i rappresentanti del Comitato di coordinamento delle Rsa per anziani, Maurizio De Scalzi, Andrea Blandi e Paolo Migliorini. Il comitato aveva avanzato un’esplicita richiesta di audizione per rappresentare la situazione critica delle Rsa. Occasione propizia, quella di ieri, dopo l’incontro che lo stesso Coordinamento ha avuto martedì con l’assessore regionale al sociale, Serena Spinelli. Quello delle audizioni per gli Stati generali della Salute è un percorso appena avviato dalla terza commissione, ha ricordato il presidente Sostegni, e porterà alla definizione di un documento conclusivo da consegnare alla Giunta in vista dell’appuntamento del prossimo autunno. Un processo partecipativo che vede ora in primo piano il Consiglio regionale e che chiama in causa ogni cittadino attraverso una consultazione online sul sito web del Consiglio regionale,che resterà aperta fino al 30 giugno.
Le tre Università hanno espresso il proposito di produrre un documento condiviso, per rappresentare alla Regione un quadro dettagliato di proposte. Sono stati anticipati i temi più rilevanti: “Formazione in campo medico-sanitario, ricerca e potenziamento dell’edilizia, in particolare per la formazione di studenti delle scuole di area medica”, preannuncia Fabio Marra (Firenze). “Tra le tre Università c’è già una grossa interlocuzione e interazione a vari livelli”, ha aggiunto Francesco Dotta (Siena), che in particolare segnala già i temi “della medicina di precisione e della salute nelle città”. Riccardo Zucchi (Pisa) conferma le linee condivise, segnalando in particolare “alcuni settori specifici, come chirurgia robotica, big data management, terapia oncologica avanzata”, fino a un progetto di “salute unica, che comprenda anche la medicina veterinaria”. Con l’auspicio di uno sforzo “per raggiungere una reale integrazione e coordinamento, su cui possiamo essere ottimisti a livello universitario consente ottimismo, ma che dev’essere ad ampio spettro tra livelli e strutture”. Il vicepresidente Andrea Ulmi (Lega) ha sollecitato un pronunciamento “sull’abbattimento del numero chiuso”, la consigliera Donatella Spadi (Pd) ha evidenziato la necessità di “integrare le Università con le realtà dei territori”.
Per le Rsa, De Scalzi, Blandi e Migliorini hanno rappresentato una situazione “a rischio chiusura”, caratterizzata da “problemi gravi che richiedono interventi tempestivi, se non immediati, se si vuole scongiurare il rischio concreto di chiusura di molte strutture”. Una situazione rappresentata martedì nell’incontro con l’assessore Spinelli: “le questioni sul tavolo da molti mesi restano senza risposta”, dice il comitato. La carenza di personale, “prima di tutto di infermieri, ma anche di operatori socio-sanitari”, un numero di posti letto vuoti “che è intorno ai 2mila 500 sugli 11mila 800 complessivi accreditati e convenzionati”, il riconoscimento economico da parte della Regione, “che è lo stesso da undici anni”, i ristori insufficienti “a fronte dei costi sostenuti dalle Rsa per conto del sistema sanitario durante la pandemia” e, insieme, il rischio “di nuove aperture già autorizzate a livello locale, di strutture che si preparano, al di fuori dei limiti consentiti, ad accogliere fino a 200 posti e con una nuova offerta complessiva di 2mila posti”.
Il presidente Sostegni ha manifestato l’intenzione di “invitare l’assessora Spinelli in commissione già in una delle prossime sedute”, per rispondere alle istanze di un “sistema che deve essere salvaguardato” e per “capire quale sarà il ruolo che le Rsa dovranno avere nei prossimi anni”. Sollecitazioni ad affrontare subito il tema anche dai consiglieri Donatella Spadi (Pd) e Giovanni Galli (Lega).
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Veneto, Zaia “Assalto alle prenotazioni per il vaccino agli over 12”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Abbiamo aperto le prenotazioni vaccinali per i ragazzi dai 12 anni in su e c’è stato l’assalto, abbiamo già 250mila prenotazioni. In agenda abbiamo 700mila posti dal 24 giugno al 4 agosto per una popolazione di 1.300.000”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante la conferenza di aggiornamento circa l’andamento del virus in regione. “Da domani a mezzogiorno apriremo le liste vaccinali per gli operatori del turismo, per loro ci sono 9mila posti disponibili già da subito. Nelle ultime 24ore abbiamo somministrato 20mila vaccini, siamo al 98% della copertura per gli over 80, 87,7% per i 70-79 anni, 81,5% per i 60-69 anni, 71% per i 50-59 anni e 56% per i 40-49 anni”, ha aggiunto Zaia.
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Vaccino, Toscana attiva linea prenotazione per chi si sposa
FIRENZE (ITALPRESS) – A chi sta convolando a nozze sarà sufficiente una telefonata per prenotare il vaccino anti Covid. Annunciata ieri, la linea sarà attiva da domani 2 giugno e il numero da chiamare è lo stesso a cui in Toscana ci si può da tempo rivolgere per qualsiasi informazione sull’emergenza sanitaria in corso: lo 055.9077777, un call center rivolto a tutti i cittadini e attivo dalle 9 alle 16 di ogni giorno. Al telefono gli sposi dovranno comunicare i propri dati e la data prevista delle nozze, dopodichè saranno richiamati dalle Asl di residenza che si occuperà di fissare la data dell’iniezione. Quel giorno sarà necessario portare con sè una copia delle pubblicazioni di nozze. Se dunque gli sposi hanno meno di trenta anni potranno in questo modo accelerare ed anticipare la loro vaccinazione.
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Vaccino, il Molise guida la classifica delle regioni “virtuose”
ROMA (ITALPRESS) – Molise in testa per punture di vaccino somministrate in rapporto alla popolazione. Nella ‘top fivè oltre al Molise ci sono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Umbria. In coda Sicilia, Calabria, Sardegna, Trentino Alto Adige e Veneto. Se si guarda invece al numero di vaccinati (ossia che hanno ricevuto entrambe le punture o, se già positivi, la dose di vaccino adeguata) rispetto alla popolazione in testa ci sono Basilicata, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, mentre in coda risultano Sardegna, Trentino Alto Adige, Lazio, Campania e Calabria. E’ quanto emerge dal rapporto dell’agenzia di big data Mediacom043 relativo all’andamento delle somministrazioni di vaccino anti Covid nelle regioni. La parziale discrasia tra le due graduatorie deriva da una serie di fattori, tra cui – molto importante – le diverse strategie adottate dalle Regioni. Secondo Mediacom043, la graduatoria più rilevante ai fini dell’analisi della velocità di vaccinazioni è comunque la prima, quella che riguarda la percentuale di punture di vaccino somministrate in rapporto alla popolazione.
Benchè la situazione si presenti variegata, con regioni del Nord, del Sud e del Centro che appaiono sia in testa che in coda, il Nord-Ovest è la circoscrizione più avanti nelle vaccinazioni mentre il Mezzogiorno accusa – con eccezioni come Molise, Abruzzo e in parte anche Basilicata- un ritardo, in particolare nelle Isole, dove si è indietro – sempre rispetto alla popolazione – sia sulle punture totali di vaccinazione che sui vaccinati. Da evidenziare che, tra le regioni del Nord, la situazione peggiore la presenta il Trentino Alto Adige (con la Provincia autonoma di Bolzano che fa meglio di quella di Trento).
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Dalla Regione Veneto 3.7 mln a Portogruaro per area laghetti
VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, ha finanziato, attraverso un contributo di oltre 3 milioni e 700.000 euro al Comune di Portogruaro, i costi per la prosecuzione di un intervento di bonifica a ridosso del centro storico dove – nella parte nord occidentale della città – è presente un grande capannone industriale, unico edificio superstite dello stabilimento industriale della ex fabbrica Perfosfati che produceva concimi chimici.
“Tutta l’area era interessata da contaminazione diffusa sia per la matrice terreni che acque sotterranee – spiega l’assessore Bottacin -. L’amministrazione comunale, data l’estensione dell’area, nel tempo è intervenuta per stralci ma senza riuscire a completare l’intervento. Con questo nostro contributo finanziario, per il quale abbiamo impegnato 3.735.000 euro, il Comune potrà ora procedere a bonificare un’ampia superficie di oltre 11.000 metri quadrati e corrispondente al settimo lotto dell’intervento denominato ‘area dei laghettì”.
L’intervento prevede la messa in sicurezza permanente mediante asportazione dei terreni contaminati nelle aree con minore profondità di contaminazione e il realizzo di diaframma plastico verticale in cemento-bentonite e capping superficiale a sconfinamento delle aree maggiormente interessate in profondità.
“Come d’abitudine, anche in questo caso – conclude l’Assessore – abbiamo applicato un approccio altamente scientifico nell’individuazione dell’area oggetto del finanziamento, partendo dall’anagrafe dei siti contaminati predisposta dal nostro braccio operativo rappresentato da Arpav e che è poi stato ulteriormente analizzato dagli uffici regionali sulla base di aggiuntivi elementi di raffronto”.
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Toscana, la “Serantini” diventa istituto storico della Resistenza
FIRENZE (ITALPRESS) – Un fatto di notevole rilievo che accresce l’importanza e l’autorevolezza dell’intero patrimonio culturale del territorio pisano e di tutta la Toscana”. Sono le parole con cui l’assessora all’istruzione e alle politiche della memoria della Regione Toscana Alessandra Nardini commenta la decisione del Consiglio Generale dell’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea “F. Parri” con cui il 21 maggio scorso ha accolto la richiesta della Biblioteca Franco Serantini di Pisa per il riconoscimento di “Ente Associato” all’Istituto Nazionale. “Ora – prosegue Nardini – anche Pisa e la sua provincia hanno un Istituto Storico della Resistenza e sono certa che la Biblioteca Serantini saprà svolgere nel migliore dei modi, come ha sempre fatto, i suoi compiti di ricerca, archivio, divulgazione e didattica sulla storia del Novecento. Rivolgo un sentito ringraziamento al presidente dell’Istituto Parri Paolo Pezzino e alla direzione della Biblioteca Serantini che assieme a socie e soci hanno operato con tenacia e dedizione per raggiungere questo risultato”. “Colgo l’occasione – conclude l’assessora – per ribadire il mio impegno affinchè la Regione Toscana prosegua il lavoro di valorizzazione e sostegno della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani”.
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