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Rifiuti urbani, iniziato lavoro per revisione piano in Toscana

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La Giunta regionale a breve presenterà un quadro conoscitivo che sarà propedeutico alla revisione del Piano regionale dei rifiuti. Lo ha comunicato questa mattina, mercoledì 10 marzo, in aula l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni rispondendo ad un’interrogazione in merito “alla programmazione impiantistica regionale nel ciclo integrato dei rifiuti urbani”, presentata dai consiglieri della Lega, Elisa Tozzi, Elisa Montemagni e Marco Landi.
I consiglieri hanno chiesto quali azioni la Giunta intenda assumere “al fine di garantire per ogni ambito ottimale, in particolare per l’Ato Toscana Centro, l’autonomia di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani prodotti” e come intenda “qualificare la politica regionale sui rifiuti urbani a livello regionale al fine di ottemperare ai nuovi obiettivi europei che prevedono specifici obiettivi di recupero per flussi di materia, il recupero energetico e infine un radicale ridimensionamento dell’utilizzo delle discariche”.
La Toscana nella gestione dei rifiuti, ha replicato l’assessore, ha come obiettivo l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani, mentre per il recupero vale il principio della libera circolazione nazionale. Come già prevede il Piano in vigore si stanno incrementando le percentuali di raccolta differenziata, che a livello regionale toccano il 60 per cento, ma che vedono una notevole disomogeneità sul territorio, con zone che superano il 90 per cento e altre, soprattutto al sud della Toscana, con numeri molto bassi. Le nuove norme europee in materia di economia circolare, ha detto Monni, non sono una novità assoluta ma la prosecuzione di quanto già attuato negli anni precedenti. “Certo l’assetto degli impianti sarà uno dei capitoli centrali del nuovo Piano e sarà oggetto di razionalizzazione partendo dagli impianti esistenti – ha precisato l’assessore -. Su questo, come ha sempre fatto, la Regione avvierà un ampio confronto con il territorio e le istituzioni”.
Elisa Tozzi ha giudicato la risposta dell’assessore “esaustiva”. “La carenza degli impianti è il vero nodo cruciale da affrontare – ha aggiunto – soprattutto nell’Ato Centro”.
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Passi avanti per il nuovo ospedale di Padova, ok avvio progettazione

VENEZIA (ITALPRESS) – La Commissione Regionale Investimenti in Tecnologia ed Edilizia – CRITE del Veneto ha autorizzato l’avvio della fase di progettazione del nuovo Ospedale di Padova, che sorgerà nell’area Est della città. La Giunta regionale, nella sua seduta di oggi ha anche approvato la relativa delibera contenente la formulazione Crite per la nuova struttura, con un finanziamento di 4,2 milioni di euro per il bando di progettazione.
L’annuncio è stato dato oggi dal Presidente della Regione, Luca Zaia, affiancato dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, nel corso del consueto punto stampa sulla situazione del Covid in Veneto. “E’ un passo avanti fondamentale – ha detto Zaia – perchè si comincia a progettare concretamente un’opera storica per il futuro della sanità, non solo veneta. Come ho sempre detto, per le formule di finanziamento ci affideremo a un advisor che indichi la soluzione migliore. Tutti i possibili canali di finanziamento finora ipotizzati – ha precisato – sono comunque ancora tutti aperti. Il nuovo ospedale di Padova – ha aggiunto – è tra i progetti individuati dal Veneto per concorrere all’utilizzo del recovery fund. Riteniamo che, per la sua valenza anche economica abbia tutte le carte in regola per ottenere attenzione da questa partita di fondi europei”.
Nella sua conformazione finale, il nuovo Ospedale avrà 1.732 posti letto complessivi su due sedi: 963 nel nuovo manufatto e 769 all’attuale Giustinianeo, dei quali 50 di ospedale di Comunità.
Il costo complessivo è stimato in 590 milioni 511 mila 600 euro, dei quali 481 milioni 692 mila 600 euro relativi all’importo di progetto e 108 milioni 819 mila euro per il costo di attrezzature e arredi. Le spese di progettazione, autorizzata dalla CRITE, ammontano a 44 milioni 765 mila 053,40 euro Iva compresa.
La relazione che accompagna il via libera della CRITE è composta da varie sezioni: gli atti ad oggi sottoscritti, ultimo dei quali il Decreto del Presidente Giunta Regionale nr. 54 del 28 maggio 2020 che ha reso esecutivo l’Accordo di Programma tra le Istituzioni interessate; lo stato attuale della programmazione regionale; il dimensionamento del nuovo Polo Ospedaliero, pari a 200 metri quadri per posto letto, suddivisi tra superficie sanitaria, non sanitaria e per ricerca, didattica e trasferimento tecnologico; il dimensionamento dei parcheggi, le indagini propedeutiche già avviate.
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Riccardi “Da Cividale del Friuli parte modello massivo per vaccinazioni”

CIVIDALE DEL FRIULI (ITALPRESS) – “Abbiamo messo a punto questo modello organizzativo di massa che parte oggi da Cividale e siamo qui per verificare se funziona al meglio: l’avvio è positivo e ora metteremo a punto gli altri aspetti, il coinvolgimento degli specializzandi, della medicina generale e di tutte le forze che potranno essere messe a disposizione nel momento in cui avremo, come auspichiamo, maggiore disponibilità di dosi”.
Lo ha sottolineato il vicegovernatore del Friuli Venzia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, presente all’avvio della prima giornata di sedute “potenziate” di vaccinazione organizzate in accordo con la Regione dalle Aziende sanitarie e i sindaci dei territori interessati e riservate agli ultraottantenni, un piano che ha l’obiettivo di somministrare entro marzo circa 10 mila dosi di vaccino solo nell’area udinese.
“Siamo partiti oggi con gli ultraottantenni residenti nei distretti di Cividale del Friuli e di Tarcento ai quali – ha spiegato Riccardi – è stato riservato il palazzetto dello sport di Cividale del Friuli in via Gaetano Perusini. All’interno di quella struttura tra oggi, venerdì 12 e lunedì 15 marzo, dalle 9 alle 19, saranno effettuate un migliaio di vaccinazioni a seduta.
Sono già state fissate le date del secondo richiamo nelle giornate del 2 e 6 aprile. Anche i 700 ultraottantenni che avevano già effettuato la prima iniezione nei giorni scorsi nella sede del Distretto potranno recarsi al palazzetto per il richiamo”. “Stiamo cercando di utilizzare al meglio i vaccini che abbiamo in disponibilità per le persone over ottanta e che verranno resi disponibili, una volta completata questa fase di priorità definita dal piano nazionale, per la categoria della vulnerabilità che è quella in questo momento in maggiore pressione e che non può essere vaccinata con il vaccino AstraZeneca” ha spiegato ancora il vicegovernatore.
Soddisfatti dell’andamento della prima giornata di vaccinazioni anche il sindaco Daniela Bernardis, il direttore generale di Asufc Massimo Braganti e la direttrice del distretto Anna Paola Agnoletto con il direttore dei Servizi sociosanitari e facente funzioni presso il Distretto di Udine Denis Caporale.
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Cambiano i colori delle regioni, la nuova mappa dell’Italia

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Friuli Venezia Giulia e Veneto passano in zona arancione, la Campania entra in area rossa aggiungendosi così a Molise e Basilicata, le altre due regioni dove le restrizioni sono più forti. Queste, a partire da domani, le principali novità della mappa Covid dell’Italia dopo le ordinanze firmate venerdì 5 marzo dal ministro della Salute, Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia. Da lunedì dunque la situazione sarà la seguente. Zona rossa: Campania, Molise e Basilicata. Zona arancione: Piemonte, Lombardia, Province di Trento e Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo. Zona gialla: Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia. Zona bianca: Sardegna. A questa “fotografia” vanno sovrapposti poi i provvedimenti di restrizione disposti localmente.
In Emilia Romagna, zona arancione, la Regione ha disposto una sorta di zona rossa per le province di Rimini, Ravenna, Cesena, Bologna e Modena. Nelle Marche arancioni diventa rossa da oggi la provincia di Macerata, che si unisce ad Ancona. L’Abruzzo, anch’esso arancione, è punteggiato di rosso con 33 Comuni dove le regole sono più strette, tra i quali Pescara e Chieti. In Lombardia, zona “arancione scuro”, il presidente Attilio Fontana ha disposto la chiusura delle scuole insieme ad altre misure restrittive per aree gioco e parchi. Anche in Toscana, da domani e per tutta la prossima settimana, le scuole di 40 dei 273 comuni rimarranno chiuse. In Liguria, il presidente Giovanni Toti ha disposto la didattiva a distanza per tutti gli studenti delle superiori a partire da domani. Isola “felice” la Sardegna, zona bianca, che ora cerca di difendersi da un possibile ritorno del virus chiedendo il certificato di vaccinazione o il tampone negativo a chi arriva.
Intanto da ieri è in vigore il nuovo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. In base al provvedimento, restano in vigore il sistema a fasce colorate, il coprifuoco e lo stop agli spostamenti tra regioni; inoltre, c’è un’ulteriore stretta sulla scuola, che costituisce una delle novità principali.
Resta il coprifuoco. Dalle 22 alle 5 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute. E’ in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessita’ o per svolgere attivita’ o usufruire di servizi non sospesi. Il nuovo Dpcm conferma il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo ma assieme al prossimo Dpcm, che disciplinerà le misure fino al 6 aprile, Pasqua compresa, potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.
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Campania in zona rossa, Veneto e Friuli arancione

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 8 marzo. Passano in area arancione le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto e in zona rossa la regione Campania.
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Start up innovative, la legge toscana compie un anno

ROMA (ITALPRESS) – La legge toscana per aiutare le start up a nascere e a crescere, mettendo su gambe robuste, compie un anno. E’ stata pubblicata il 3 marzo 2020, approvata su iniziativa del Consiglio regionale. “Una tra le più innovative in Italia – commenta l’assessore all’economia, Leonardo Marras – E a distanza di dodici mesi esatti il bilancio è decisamente positivo”.
Nei giorni scorsi sono stati finanziati tutti i 37 progetti ammessi presentati dopo il bando di agosto. La copertura finanziaria per i cinque che erano stati in prima battuta sospesi, in attesa di nuove risorse, è stata infatti decretata nei giorni scorsi da Sviluppo Toscana. Mancavano 250 mila, che la giunta ha impegnato a fine dicembre in aggiunta al milione e mezzo di euro con cui era stato finanziato l’avviso. Ed ora si può passare alla fase di erogazione, con contributi fino a 50 mila euro a fondo perduto.
La legge consentiva di staccare assegni fino all’80 per cento dei costi ammis La Toscana infatti conta università che brillano in Europa per l’attività di ricerca, che però non sfocia poi in egual misura in aziende capaci di passare la fase iniziale dello sviluppo sibili: risorse europee dei fondi Fesr del settennato 2014-2020. Di fatto la maggior parte degli investimenti proposti sfiora o è pari a 100 mila euro e dunque la Regione ha deciso di finanziare il 50 per cento della spesa.
Ma la novità della legge nata per sostenere le start up innovative, quelle che costituiscono una risorsa importante per lo sviluppo della competitività e dell’economia toscana (e favoriscono anche occupazione giovanile), non sta solo nei contributi a fondo perduto.
La legge regionale prevede la possibilità di partecipazione al capitale di rischio, anche se al momento questa misura non è stata ancora attivata. Oltre ai sostegni diretti ci sono sconti fiscali, (sull’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive), l’idea di un ecosistema di distretti tecnologici da rafforzare nel suo complesso, aiuti mirati anche per l’accesso al credito. “C’è pure una revisione programmata, con valutazioni annuali sugli interventi fatti, le tipologie di imprese che hanno utilizzato i finanziamenti e come li hanno utilizzati – ricorda l’assessore Marras – e verifiche, dopo cinque anni, del tasso di sopravvivenza di queste imprese rispetto ad aziende analoghe del settore di appartenenza”. Insomma, una legge decisamente innovative in un settore determinante. La Toscana infatti conta università che brillano in Europa per l’attività di ricerca, che però non sfocia poi in egual misura in aziende capaci di passare la fase iniziale dello sviluppo. Nelle statistiche ufficiali la Toscana era nona un anno fa per numero di start up. “Per questo – ribadisce Marras – era importante una norma organica”.
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Coronavirus, Zaia “Rischio passaggio Veneto a zona arancione”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Nelle ultime ventiquattro ore sono stati trovati 1.272 positivi su 44.077 tamponi, con incidenza del 2, 88%. 1.349 ricoverati per Covid, di cui in terapia intensiva 155(+10) 1.194(+22) in area non critica. Ci sono stati 17 decessi nelle ultime ventiquattro ore. Sono 16.190 i dimessi”. Lo ha detto Luca Zaia, presidente della regione Veneto, nel corso dell’aggiornamento odierno alla stampa. “Abbiamo dei parametri che ci fanno pensare che siamo a rischio di passaggio all’arancione venerdì. Aspettiamo le valutazioni. E’ un grosso guaio”. Ha aggiunto il presidente del Veneto. “E’ innegabile che ci sia da qualche giorno un aumento e che siamo circondati. Le notizie che arrivano ci portano grande preoccupazione che ci porta ad avere ancora la tuta mimetica: siamo ancora in trincea. Il futuro ci può riservare solo salite e non discese” ha concluso Zaia.
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Coronavirus, in FVG 283 contagi da test molecolare e 196 da antigenico

UDINE (ITALPRESS) – Oggi in Friuli Venezia Giulia su 6.116 tamponi molecolari sono stati rilevati 283 nuovi contagi con una percentuale di positività del 4,63%. Sono inoltre 3.463 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 196 casi (5,66%). I decessi registrati sono 11, a cui si aggiunge un pregresso afferente al 26 febbraio scorso; i ricoveri nelle terapie calano a 61, mentre quelli in altri reparti risultano essere 380. Lo rende noto il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi. I decessi complessivamente ammontano a 2.856, con la seguente suddivisione territoriale: 641 a Trieste, 1.428 a Udine, 596 a Pordenone e 191 a Gorizia. I totalmente guariti sono 62.353, i clinicamente guariti 2.048, mentre le persone in isolamento oggi risultano essere 9.765. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 77.463 persone con la seguente suddivisione territoriale: 14.815 a Trieste, 35.695 a Udine, 16.924 a Pordenone, 9.130 a Gorizia e 899 da fuori regione.
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