FIRENZE (ITALPRESS) – Sono 1.058 i nuovi casi positivi registrati oggi in Toscana che portano, così, a 158.170 il numero totale dei positivi dall’inizio dell’epidemia. Dei nuovi casi, 1.036 sono stati confermati con tampone molecolare e 22 da test rapido antigenico. I nuovi casi sono lo 0,7% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,5% e raggiungono quota 134.643 (85,1% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 13.182 tamponi molecolari e 10.142 tamponi antigenici rapidi, di questi il 4,5% è risultato positivo. Sono invece 11.566 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 9,1% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 18.828, +2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.163 (41 in più rispetto a ieri), di cui 174 in terapia intensiva (2 in più). Si registrano 13 nuovi decessi: 6 uomini e 7 donne con un’età media di 79,5 anni (4 a Firenze, 3 a Prato, 2 a Massa Carrara, 1 a Lucca, 1 a Pisa, 2 a Arezzo). L’età media dei 1.058 nuovi positivi odierni è di 44 anni circa (il 20% ha meno di 20 anni, il 21% tra 20 e 39 anni, il 34% tra 40 e 59 anni, il 18% tra 60 e 79 anni, il 7% ha 80 anni o più).
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Coronavirus, in Toscana 1.058 nuovi positivi e 13 decessi
Pronti i bandi per ristori a maestri sci e pro loco in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale della Toscana attiva i ristori per i maestri di sci e le Pro Loco. Saranno presentati domani mattina alle 12.45, in una conferenza stampa che si terrà nella sala consiliare del palazzo del Pegaso.
Il provvedimento, frutto dell’iniziativa dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana, è reso possibile grazie ai risparmi conseguiti dal bilancio del Consiglio regionale.
Alla conferenza stampa, che si svolgerà con accesso contingentato e sottoposto a richiesta di accredito alla mail dell’Ufficio stampa
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Cambia la mappa del Covid, i nuovi colori delle regioni
Basilicata e Molise in zona rossa, Lombardia, Marche e Piemonte passano in area arancione, Sardegna prima e al momento l’unica regione che può vantarsi di finire nella zona bianca. Un “riconoscimento” per l’isola dove il contagio sembra correre meno del resto del Paese. Secondo la Coldiretti saranno circa 12mila i bar, ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi che potranno rimanere aperti la sera in Sardegna con il passaggio alla zona bianca e che significa stop al coprifuoco dalle 22 alle 5 e dove è permesso il servizio al tavolo e al bancone anche dopo le 18.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze che entrano in vigore alla mezzanotte di oggi. Scelte assunte dopo le valutazioni della Cabina di regia e dalle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico. Nuove ordinanze assunte sotto il peso delle varianti, in special modo quella inglese la cui alta contagiosità che sta provocando un’impennata dei casi. La mappa dell’Italia del Covid a questo punto vede due regioni in rosso, Basilicata e Molise, in arancione Piemonte, Lombardia, Marche, Trento e Bolzano, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania. In giallo Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia. Infine bianca la Sardegna.
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Coronavirus, Giani “In Toscana 1068 contagi in ultime 24 ore”
FIRENZE (ITALPRESS) – “I nuovi casi registrati in Toscana sono 1.068 su 19.116 test di cui 14.034 tamponi molecolari e 5.082 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 5,59% (9,6% sulle prime diagnosi)”. Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani anticipando alcuni dati del contagio al Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime 24 ore. “Una bella notizia: Iacopo Melio ce l’ha fatta!- ha aggiunto Giani nel suo post- Ha sconfitto il Covid e ora è tornato a casa, ti aspetto presto al mio fianco in Regione per le sfide che ci attendono!”.
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Dall’Europa 312 mln di risorse per l’agricoltura toscana nel 2021-22
FIRENZE (ITALPRESS) – “La Toscana avrà a disposizione circa 312 milioni di euro di risorse europee da gestire nella programmazione 2021-2022. Questi soldi dovranno essere per forza impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025. Se i termini non saranno rispettati si corre il rischio di incorrere nel disimpegno, cioè nel ritiro delle risorse, che saranno tolte anche dalle programmazioni successive. Per questo è essenziale che la Toscana migliori la sua capacità di spesa in agricoltura, che adesso è sul livello della sufficienza, ma che ha molto margine di miglioramento”. A dirlo l’assessore regionale all’agricoltura e vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi nel suo intervento al convegno “Verso gli Stati Generali dell’agricoltura”, che si è tenuto questa mattina a Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo. “L’emergenza Covid ha ribadito a tutti l’importanza della salute, un concetto ampio del quale la sanità in senso stretto è solo una parte – ha spiegato l’assessore – La salute abbraccia anche le condizioni ambientali di vita e l’alimentazione, dunque tutto il sistema salute è strettamente collegato anche a quello che mangiamo ed al cambiamento climatico. L’Europa, consapevole del fatto che nel mondo l’agricoltura è la seconda causa di inquinamento, ci dà indicazioni stringenti e vincola le sue risorse al sostegno di un’agricoltura che lotta contro il cambiamento climatico, ma come declinare queste risorse è compito della politica, così come è compito dei nostri rappresentanti a tutti i livelli presidiare sui criteri per la ripartizione dei fondi, perchè l’Italia è lunga e varia e le esigenze delle diverse Regioni possono confliggere”. “Sta a noi lottare per le priorità del nostro territorio – ha aggiunto Saccardi – A livello nazionale stiamo discutendo dei nuovi criteri di ripartizione e la Toscana, che attualmente è piuttosto penalizzata su questo fronte, potrà vedere significativi miglioramenti. Nel frattempo sto gestendo due anni di transizione e definendo nuove linee di intervento, che ritengo strategiche per il futuro della nostra agricoltura, che dovrà essere sempre più di qualità, ma anche attenta alla sostenibilità ed al mercato”.
Saccardi ha illustrato ai rappresentanti del mondo agricolo presenti alcune ‘novità’ introdotte dalla Regione Toscana nelle linee di intervento sulle quali si baseranno i bandi per l’assegnazione delle risorse europee.
“Destineremo 50 milioni all’anno al biologico – ha detto – risorse più che raddoppiate rispetto alla programmazione precedente che prevedeva il 20%. Questo, in una terra come la Toscana dove il già il 32% della produzione è biologica, può portare ad un vero cambio di passo. Inoltre ho chiesto di inserire una novità, la ‘Certificazione di sostenibilità’. Un milione di euro sarà destinato alle aziende che investiranno per fare dei percorsi di miglioramento, ottenendo una certificazione ‘globalè che attesti sia la qualità del prodotto che il rispetto dell’ambiente e l’eticità dell’azienda”.
“Altro fronte innovativo sul quale ho scelto di investire almeno 3 milioni di euro – aggiunge Saccardi – è quello della distribuzione del biologico. Abbiamo molte produzioni biologiche di estrema qualità, ma è necessario aiutarle a stare sul mercato perchè a fronte di un sistema della grande distribuzione e delle mense sensibile al biologico e pronto a recepire, manca un collettore, una piattaforma logistica per aiutare la distribuzione e facilitare l’incontro tra la domande e l’offerta del biologico”. Tra gli altri fronti sui quali la Toscana investirà ci saranno il benessere animale, la valorizzazione dei giovani, i progetti di filiera che promuovono tutto il territorio e non la singola azienda, l’olivo toscano e la cultura dell’olio.
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Vaccini, via a somministrazione forze ordine a Trieste
TRIESTE (ITALPRESS) – “Anche la significativa adesione registrata stamani dimostra l’efficienza dell’organizzazione del sistema sanitario regionale e la consapevolezza diffusa, anche tra gli operatori delle forze dell’ordine, che la vaccinazione rappresenta al momento la vera unica arma per sconfiggere il virus”. Lo ha detto oggi a Trieste il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che, assieme all’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti e al prefetto di Trieste Valerio Valenti, ha partecipato all’ospedale di Cattinara alle operazioni di vaccinazione anti-Covid delle forze dell’ordine. Nel dettaglio, 350 persone appartenenti alle varie articolazioni dello Stato che saranno richiamati per la seconda dose il 18 e il 19 maggio.
Come ha ricordato Riccardi, in regione sono ormai quasi 100mila le dosi somministrate, un andamento che potrà essere confermato dall’arrivo programmato del vaccino anche dopo il mese di marzo.
“Una condizione, quest’ultima – ha puntualizzato – che dovrà fare i conti con le disponibilità delle case farmaceutiche che hanno sottoscritto i contratti con l’Unione europea”.
Da parte sua l’assessore Roberti ha parlato di “una bella giornata” in cui emerge un’organizzazione rodata ed efficiente, con l’auspicio che quanto prima si possa passare all’immunizzazione di massa per tornare a riacquistare la normalità. “L’unico rammarico oggi – ha detto – è che in questa squadra manchino gli uomini e le donne della Polizia municipale, le cui prenotazioni sono state bloccate dalle ormai note vicende legate alla Privacy”. Infine, il prefetto Valenti ha sottolineato l’ennesima dimostrazione di un rapporto proficuo tra l’Amministrazione regionale e gli Uffici dello Stato. Una collaborazione che ha permesso nell’emergenza di parlare in maniera chiara ai cittadini con una sola autorevole voce.
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Scuola, Donazzan a Bianchi “Aumentare docenti sostegno in Veneto”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Ho colto con favore l’invito del Ministro Bianchi ad avviare una positiva interlocuzione con i territori a partire dal raccogliere le necessità della scuola a livello regionale, perchè sono convinta che da un positivo confronto possano arrivare risposte concrete per il mondo della scuola del Veneto”. Così l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan annuncia di avere inviato al neoministro dell’istruzione Patrizio Bianchi una nota nella quale vengono riassunte le criticità e priorità della scuola in Veneto.
“Tra i vari aspetti – sottolinea l’assessore Donazzan – evidenzio la necessità di incrementare sensibilmente le risorse, umane ed economiche, e di maggiore trasparenza nei criteri di attribuzione nazionale. Serve aumentare i docenti di sostegno, i dirigenti scolastici e dare risposte a questioni rimaste in sospeso come, ad esempio, quella dei 3.000 docenti in possesso del diploma del vecchio istituto magistrale che solo in Veneto sono stati licenziati in massa e oggi, se va bene, possono usufruire di un contratto annuale. Sono tutti problemi seri ai quali va data risposta sul piano nazionale”.
Tra gli aspetti segnalati nel documento, la necessità di investire sull’offerta di istruzione e formazione professionale quale strumento fondamentale per lo sviluppo delle competenze dei giovani, per assicurare competenze alle imprese e per contrastare la dispersione scolastica ed educativa.
L’offerta di istruzione e formazione regionale in Veneto coinvolge 20.000 studenti (12% della popolazione scolastica regionale) ed è finanziata per il 28% da risorse nazionali, che negli ultimi anni si è ridotto da 29 a 23,6 milioni di euro, a fronte delle risorse regionali che ammontano a 60,4 milioni di euro l’anno, in costante aumento.
“E’ una priorità quella di rilanciare l’offerta e dare nuove prospettive di sviluppo all’offerta di istruzione e formazione professionale – puntualizza Donazzan, – elemento da integrare con il rilancio nell’offerta nel campo degli istituti tecnici superiori, facendo attenzione alle sovrapposizioni con le lauree professionalizzanti”.
Per quanto riguarda i docenti per le scuole primarie e scuole d’infanzia si evidenzia la necessità di aumentare del numero di posti disponibili per la laurea in Scienze della formazione primaria, mentre in merito all’organico del personale docente e ATA la necessità di trasparenza dei criteri di attribuzione e riduzione del turn over.
“Un aspetto al quale teniamo molto in Veneto – conclude Donazzan – riguarda le scuole paritarie per i quali servono maggiori e tempestivi finanziamenti. Come del resto è fondamentale per favorire il diritto allo studio dobbiamo pensare all’estensione dei contributi alle famiglie anche per il trasporto scolastico”.
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Coronavirus, Giani “Dati ci portano a rimanere in zona arancione in Toscana”
FIRENZE (ITALPRESS) – “Oggi siamo in zona arancione, non posso certo prevedere cosa avverrà nella cabina di regia di venerdì però i primi elementi di valutazione dei dati che forniremo questa settimana probabilmente ci portano a rimanere in zona arancione”.
Lo ha detto il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, a margine di una iniziativa svoltasi oggi a Firenze, parlando della situazione di pericolo di diffusione del contagio da Covid-19 in Toscana. “Le preoccupazioni della zona rossa non sembrano così forti come apparivano magari qualche giorno fa, però noi vogliamo prevenire-ha aggiunto Giani-, e per prevenire ci sono chiaramente dei focolai in Toscana, soprattutto con queste varianti dette brasiliane ed africane, che sono preoccupanti per la rapidità di diffusione del contagio. Quindi ad esempio io” questo pomeriggio “sarò a Monteroni d’Arbia dove stiamo preparando una tamponatura a tappeto della popolazione, come abbiamo fatto a Chiusi e a Sansepolcro. Stamattina parlavo con il sindaco di Cecina dove si prepara una cosa del genere”. “Noi accanto alla zona arancione-ha concluso Giani- prevediamo tutta una seria di restrizioni Comune per Comune, tipo la chiusura delle scuole, dove questo può essere elemento di contagio, e la zona rossa dove questo preoccupa per la varianti”.
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