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Coronavirus, variante inglese rilevata anche in Friuli Venezia Giulia

PALMANOVA (ITALPRESS) – “Anche in Friuli Venezia Giulia è stata rilevata la variante inglese del Coronavirus grazie ad un sequenziamento compiuto da un gruppo di lavoro interamente regionale su materiale giunto da una persona che risiede in regione di rientro da Londra”. A darne notizia è il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi. “Secondo quanto ci è stato da poco comunicato – spiega Riccardi – il virus è stato individuato nei primi giorni dell’anno in una donna di rientro dall’Inghilterra con un volo da Londra. Come da protocollo, i passeggeri che atterrano all’aeroporto di Ronchi dei Legionari e provenienti dal Regno Unito, sono stati sottoposti ai test per verificare eventuali presenze del virus”.
“In un caso – prosegue il vicegovernatore Riccardi – il tampone antigenico rapido è risultato positivo e, di conseguenza, è stato effettuato anche un secondo test molecolare per verificare l’effettiva conferma della presenza del Covid. Su quest’ultimo materiale è stata compiuta la sequenza genica grazie alla collaborazione tra la struttura complessa di Igiene e Sanità pubblica, Laboratorio di riferimento regionale per Sars CoV-2 di Asugi, il Laboratorio di Genomica ed Epigenomica sistema Argo di Area Science Park ed il Laboratorio di Virologia molecolare di Icgeb di Trieste. Dall’analisi è emerso che il virus sequenziato rappresenta la variante inglese del Coronavirus. La persona, residente a Trieste – conclude Riccardi – al momento è asintomatica ed era stata subito sottoposta ad isolamento non appena atterrata in quanto positiva al test”.
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Agricoltura, Zannier “Fondo garanzia sosterrà oneri rate sospese in Friuli”

TRIESTE (ITALPRESS) – “Il Fondo di rotazione per interventi nel settore agricolo si farà carico dei costi spettanti alle banche per il versamento delle rate dei finanziamenti sospesi, su richiesta delle imprese, per effetto dei provvedimenti regionali e nazioni volti a sostenere le aziende in difficoltà a causa del Covid-19”. Lo ha confermato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Stefano Zannier, dopo l’approvazione da parte della Giunta del provvedimento che affida all’amministrazione del Fondo la sigla di uno specifico accordo in materia, come avvenuto per le prime fasi della pandemia.
Attraverso questo provvedimento il Fondo sosterrà i costi spettanti alle banche per il versamento, alle scadenze stabilite dagli originali piani di ammortamento, delle rate oggetto delle operazioni di sospensione concordate con le imprese e per questo non incassate per la durata della sospensione, considerandolo come un compenso aggiuntivo a carico del Fondo stesso in base alle convenzioni in essere nella stessa misura concordata per la sospensione delle rate scadute il 30 giugno 2020 ed il 31 dicembre 2020 (0,15% annuo sul debito residuo della quota regionale dei finanziamenti).
“Con quest’azione, che rientra negli interventi straordinari del piano ‘Anticrisi Covid-19’, sosteniamo ulteriormente le aziende regionali dei comparti agricolo e agroalimentare in difficoltà a causa della pandemia – ha spiegato Zannier -. Attraverso la sospensione delle rate dei finanziamenti è stata infatti compiuta una mossa strategica che consente alle aziende agricole di non restituire alle banche le rate oggetto dei finanziamenti in essere, differendone la restituzione in un momento successivo alla situazione di emergenza causata dal Covid-19, e di far sì che il sistema bancario restituisca gli importi al Fondo in cambio del riconoscimento di un compenso aggiuntivo a quello ordinariamente spettante. In tal modo è possibile per il Fondo rientrare in possesso di fondi da riutilizzare per finanziamenti, sempre garantiti dalle banche, a favore di altre imprese agricole nel momento in cui il bisogno di liquidità è maggiore”.
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Toscana ed Emilia Romagna, alleanza strategica a tutto campo

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’alleanza strategica tra Emilia-Romagna e Toscana, insieme alle loro due Città Metropolitane, per un presente e un futuro di collaborazione, nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione in tutti i settori. E’ questo il risultato dell’incontro che si è tenuto oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, dove si sono incontrati i presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini e Eugenio Giani. Incontro preceduto, in Comune a Bologna, da quello fra i sindaci delle Città Metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella.
Tutti e quattro hanno deciso che l’attuale protocollo di collaborazione che lega le due Città Metropolitane, in scadenza, venga superato da una nuova intesa a quattro, più ampia, che veda insieme le due aree metropolitane e le due Regioni.
«Un passaggio di grande rilievo, che rafforza la collaborazione già avviata in questi anni ed estende il lavoro comune ad altri settori e iniziative – sottolinea il presidente Giani – In alcuni campi avremo risultati concreti a breve, altri si dispiegheranno nei prossimi anni, ma soprattutto Emilia e Toscana insieme potranno esercitare un ruolo ancora più incisivo su tante questioni».
Un percorso condiviso che da subito avrà effetti concreti rispetto alla valorizzazione dei territori e alla crescita delle comunità locali in un’ottica di sostenibilità economica e sociale, dalle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante fino al progetto delle Olimpiadi 2032 in Emilia-Romagna e Toscana.
In mezzo tanti ambiti nei quali sviluppare sinergie strutturali e strategiche: cultura, turismo, Appennino, i due mari, Adriatico e Tirreno, e le Città d’arte; saperi e alta formazione, con le università e i centri di ricerca; le infrastrutture, con opere a cavallo fra le due regioni di importanza fondamentale per la mobilità delle persone e la competitività dei territori come la Pontremolese, o la Ciclovia del Sole, così come assi stradali e autostradali fondamentali per l’intero Paese.
Ancora: la sanità e i sistemi di welfare; l’innovazione, il digitale e le nuove tecnologie. Quindi una fortissima attenzione per le aree montane; i servizi, a partire dalla gestione dei rifiuti. Fino allo sport, altrettanto importante: con l’obiettivo confermato di avere il Tour de France nel 2024 fra Firenze e Bologna e, appunto, il traguardo più suggestivo, le Olimpiadi 2032.
I presidenti Bonaccini e Giani, d’intesa con i sindaci Merola e Nardella, hanno quindi dato mandato ai rispettivi uffici di definire il nuovo protocollo di collaborazione allargato. Un’alleanza fra Emilia-Romagna e Toscana, per un sistema territoriale coeso in grado di uscire meglio di ogni altro dalla crisi attuale e di gettare le basi per una ripartenza partecipata, che guardi prima di ogni altra cosa alle persone.
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Coronavirus, Zaia “In arrivo test a campione sugli istituti scolastici”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Stiamo valutando dei test a campione sugli istituti scolastici per capire come gira il virus” Lo annuncia il governatore del Veneto Luca Zaia, durante il punto stampa quotidiano sull’emergenza Coronavirus: “Stiamo per rientrare nella fase 3 e vogliamo tenere sotto controllo la situazione”. “L’incidenza dei positivi è scesa a 1,75% e questo dipende molto dagli asintomatici. In più i ricoveri sono 2369 con un calo importante in area non critica, -99 nelle ultime 24 ore” ha aggiunto Zaia. “Ci sono stati cali anche in terapia intensiva: abbiamo -7 pazienti rispetto a ieri”.
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Fedriga “Friuli punta su piattaforma centroeuropea e ricerca”

TRIESTE (ITALPRESS) – “Con i nostri porti, interporti e lo scalo aereo multimodale lavoriamo insieme a Austria, Ungheria e Centro Europa per dare vita a una piattaforma logistica di livello mondiale, mentre sull’innovazione l’obiettivo è che le grandi realtà di ricerca presenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia si traducano sempre più in impresa e lavoro”.
Sono le due traiettorie di sviluppo indicate dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in occasione della presentazione a Trieste dello studio “Venezia Giulia 2025. Strategia e azioni per la competitività” commissionato a The European House-Ambrosetti dall’Ente camerale che raccoglie le ex province di Trieste e di Gorizia.
Per quanto riguarda la piattaforma logistica centroeuropea Fedriga ha rilevato che “il Far East è la sponda fondamentale, ma non c’è solo la Cina, bensì anche l’India e il suo importantissimo mercato a cui guardare”. Sul versante della ricerca, così il governatore, “stiamo lavorando per specializzare tutti i parchi avendo però una regia unica e attribuendo alla nascente Fondazione pubblico-privata l’attività di marketing che è necessaria. Il punto di forza del nostro territorio è la formazione, che è possibile qui come non lo è da nessun’altra parte, e vogliamo sfruttarlo per richiamare i grandi nomi del terziario avanzato”.
Un terzo aspetto rilevante su cui si è soffermato il governatore è la brandizzazione della regione. “Siamo partiti con ‘Io Sono Friuli Venezia Giulià – ha ricordato Fedriga – e puntiamo a fare una promozione del territorio con un marchio unico diversificato per ogni settore, dall’agroalimentare e il turismo alla ricerca”.
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Fondi Ue, Donazzan “In Veneto oltre 119 mln per lavoratori e famiglie”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Quello appena trascorso è stato un anno che ricorderemo a lungo. Lo scardinamento della quotidianità ha avuto risvolti pesanti a tutti i livelli ma nessuno può negare che la Regione del Veneto si è mossa per tempo. E nell’ambito della politica di coesione, nonostante la situazione straordinaria, ci siamo attivati tempestivamente e con grande impegno per far fronte alla crisi e trovare le risposte più adeguate e più efficaci, trasferendo i fondi del POR FSE a misure di risposta all’emergenza “Covid-19″. Una modifica del Programma che ha ricevuto l’approvazione della Commissione europea a riprova dell’ottimo lavoro svolto”. Così l’Assessore al lavoro e all’istruzione Elena Donazzan introduce la presentazione del bilancio dell’anno appena trascorso per quanto riguarda l’attuazione del programma POR FSE Veneto 2014-2020. “Abbiamo cercato di rispondere all’emergenza con misure straordinarie – continua Donazzan – e allo stesso tempo di dare continuità ad attività ordinarie consolidate di grande efficacia, come ad esempio le Work Experience e l’iniziativa Outplacement.
Alcune delle attività già in programma sono state completamente riprogettate per rispondere alla nuova condizione emergenziale, che ha impedito la presenza alle attività formative, che costituisce il fondamento di ogni processo di sviluppo delle competenze”. Ad aprile 2020 la Regione ha pubblicato un bando innovativo, “Il Veneto delle donne”, che introduce alcuni strumenti indispensabili, come il voucher di connessione, e ne innova profondamente quelli già attivi, come il voucher di conciliazione. Nello stesso mese è stato approvato anche un nuovo bando, “Percorsi”, finalizzato ad aumentare o a ricostruire le competenze delle persone in cerca di lavoro. Successivamente, in seguito ad una serie di incontri con il Ministero per la coesione territoriale, la Regione del Veneto ha stipulato un patto con il Ministro Provenzano, firmato il 10 luglio, con il quale tenuto conto dei dati disponibili sugli impatti della pandemia, è stato definito un piano degli interventi emergenziali e l’ammontare delle risorse trasferibili dal POR FSE 2014-2020. Sono stati, quindi, trasferiti 119,7 milioni di euro su 764 complessivi del POR FSE, a misure emergenziali in risposta all’emergenza “COVID-19” a vantaggio del territorio veneto. Grazie all’Accordo concluso con il Governo sarà comunque possibile proseguire gli interventi a suo tempo programmati, con corrispondenti risorse del Fondo Sviluppo e Coesione che verranno restituite al Veneto.
Di questi 11 milioni di euro sono stati riprogrammati per progetti di rilancio dedicati ai settori più colpiti (turismo, cultura e spettacolo), 18 milioni alle famiglie per l’accesso a servizi educativi e socioassistenziali per minori e non autosufficienti, attività scolastiche ed extrascolastiche e 90,7 milioni di euro per misure dedicate ai che sono state redistribuite come segue: 42 milioni di euro a copertura delle spese nazionali per la CIG in deroga; 34,7 milioni di euro di contributi salariali per il reintegro dei lavoratori cassaintegrati (in attuazione dell’art. 60 DL Rilancio): 8.179 lavoratori coinvolti; 10 milioni di euro a sostegno alle imprese venete che assumono giovani: il bonus occupazionale per i giovani è erogato sia in caso di instaurazione di nuovi rapporti di lavoro che in caso di trasformazione di rapporti di lavoro a termine. La Regione ha aggiunto ulteriori risorse regionali per alcune misure (7,1 milioni di euro) come – ad esempio – il sostegno al reddito per dipendenti delle Ipab, il Bonus una tantum per persone con disabilità impegnate in tirocinio, per la continuità delle attività formative degli studenti delle scuole della formazione professionale.
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Recovery Fund, Fedriga “Necessaria sintesi tra Nord e Sud”

TRIESTE (ITALPRESS) – “L’opportunità offerta dal Recovery Fund non deve diventare un terreno di scontro tra Nord e Sud, ma l’occasione per raggiungere in maniera condivisa due obiettivi: il rilancio delle Regioni, in particolare quelle settentrionali in quanto area del Paese più colpita dal Covid, e il recupero del gap infrastrutturale del Meridione”. Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso della riunione in via telematica della Conferenza della Regioni e delle Province autonome – a cui ha partecipato anche l’assessore alle Finanze Barbara Zilli – convocata in preparazione dell’incontro di domani con il Governo sul piano straordinario per la ripresa finanziato dall’Unione europea.
Come ha spiegato Fedriga, lo stanziamento di Bruxelles è mirato in primo luogo a rimettere in moto lo sviluppo economico dei territori che hanno subito in maniera più pesante la pandemia.
“In quest’ottica – ha concluso il governatore – le legittime necessità di tutte le Regioni devono trovare una sintesi, dimostrando quella coesione necessaria a rendere autorevoli e credibili le proposte”.
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Toscana, altri 3,1 mln per efficientamento energetico edifici pubblici

FIRENZE (ITALPRESS) – Ancora risorse statali per far scorrere ulteriormente la graduatoria relativa al bando per l’efficientamento energetico di edifici pubblici in Toscana. La Regione ha infatti adottato il relativo decreto a fine 2020 mettendo a disposizione altri 3,1 mln di euro che consentiranno di finanziare altri 10 progetti. Il bando, pubblicato nel 2017, è cofinanziato dal POR FESR 2014-2020 ed è nato con lo scopo di incentivare la realizzazione di progetti di miglioramento dell’efficienza energetica di immobili pubblici. “Abbiamo finora fatto un grande lavoro in questo senso – ha commentato l’assessora all’ambiente Monia Monni – e continuiamo a farlo cercando di reperire risorse per scorrere tutta la graduatoria che comprende 266 progetti ammissibili. Un investimento importante anche da parte delle amministrazioni e degli enti coinvolti, che devono anche loro cofinanziare le proposte. Impegnarci sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici permette da un lato di migliorare l’accoglienza di chi ci vive o lavora e dall’altro di risparmiare risorse da impiegare in altro modo.
Senza poi trascurare l’abbattimento di emissioni climalteranti”.
La forte risposta che ha ricevuto il bando sul territorio ha prodotto una graduatoria di 266 progetti ammissibili (243 progetti ammissibili presentati dagli Enti Locali e 23 progetti dalle ASL e dalle Aziende Ospedaliere) su 295 domande presentate.
Il totale di contributi ammissibili dunque di 97 milioni e 700 mila euro su un investimento ammissibile pari a 136 milioni di euro. In particolare sono stati finanziati 150 progetti degli Enti Locali su 243 progetti ammessi per un importo complessivo pari a 53,26 milioni di euro.
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