VENEZIA (ITALPRESS) – “Alla luce di questa situazione di profondissima crisi in cui si dibattono migliaia e migliaia di imprese dei nostri territori, siamo pertanto con la presente a chiedere che il Governo ci fornisca doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della loro quantificazione, onde evitare ulteriori penalizzazioni a queste categorie e affinchè venga scongiurato il rischio, assai concreto, che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni”. Con queste parole si conclude la lettera che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha inviato – insieme ai colleghi di Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia – al presidente del Consiglio Conte e ai ministri della Salute, dell’Economia e Finanze, per gli Affari regionali e Autonomie, per i Rapporti con il Parlamento. Una lettera in cui, all’indomani dell’inserimento delle rispettive regioni in “zona arancione”, i cinque governatori non nascondono la grande preoccupazione che condividono con molti cittadini. “Nel prendere atto di questa decisione – sottolineano – abbiamo piena consapevolezza che la stessa è stata adottata in base ai dati elaborati dalle Autorità scientifiche e alle indicazioni della Cabina di Regia che si è riunita l’8 gennaio, a fronte della preoccupante diffusione del virus Covid-19. Nel farlo, tuttavia, non si può fare a meno di rimarcare quale ricaduta drammatica il provvedimento abbia su imprenditori e operatori impegnati in attività produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative”. Nel sollecitare il rapido intervento del Governo con i ristori, Zaia, insieme agli altri Governatori, sottolinea: “Il provvedimento dell’inserimento in zona arancione, impone, infatti, ulteriori restrizioni alla mobilità dei cittadini e alla normale conduzione delle attività economiche dei tessuti produttivi, già duramente messi alla prova e segnati da un punto di vista finanziario, economico e operativo da precedenti provvedimenti restrittivi e dal lungo lockdown primaverile”.
(ITALPRESS).
Regioni arancione a Conte “Subito ristori, economia a rischio”
Covid, da domenica cinque regioni in zona arancione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
(ITALPRESS).
Coronavirus, Zaia “Già somministrato 24,7% nuove dosi vaccino”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Ieri sono arrivate le nuove dosi di vaccino, si tratta di 48.520 e ne abbiamo già somministrate il 24,7%, ovvero un quarto. Quindi complimenti alla macchina dei vaccini. Noi iniziamo ad accantonare le dosi che non faremo subito perchè ci serviranno per i richiami”. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, in conferenza stampa. “Noi siamo pronti a vaccinare anche h24 ma ci servono i vaccini, se si dovesse sbloccare AstraZeneca ci saranno tanti vaccini e ci saranno sessioni a tutte le ore per poterli inoculare”, ha aggiunto. “I positivi delle ultime 24 ore sono 3.388, sono stati effettuati 50.235 tamponi con un’incidenza del 6,74%. Sono -20 i ricoveri nelle aree non critiche e -2 in terapia intensiva, è quindi il terzo giorno di calo, ciò non significa che possiamo stare tranquilli, dobbiamo avere sempre massima attenzione. Purtroppo registriamo 106 decessi” ha riferito il governatore. “Da tre giorni è indubbio che si sta calando, ma non ci sentiamo di dire che questa è una direzione – ha aggiunto – se comunque è una direzione questa va mantenuta”.
(ITALPRESS).
FVG, Fedriga “Obiettivo vaccinare presto tutti ospiti case di riposo”
“TRIESTE (ITALPRESS) – Con il decreto del Governo che ha permesso di superare i problemi legati al consenso informato possiamo finalmente avviare la vasta e sistematica operazione di vaccinazione degli ospiti delle strutture per anziani che consentirà di mettere al sicuro quella fascia della popolazione che ha subito in modo più drammatico gli effetti della pandemia.
Il nostro obiettivo è quindi quello di entrare nell’arco delle prossime settimane in modo capillare in tutte le case di riposo del Friuli Venezia Giulia e di vaccinarne nel minor tempo possibile tutti gli ospiti. Per riuscirci, oltre allo sforzo che il sistema sanitario sta compiendo, serve la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e mi auguro che il personale aggiuntivo previsto dal Governo arrivi in tempi brevi. Oltre ai vaccini servono infatti i medici e gli infermieri per somministrarli”. E’ questo il messaggio lanciato dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la vaccinazione dei 21 ospiti di Villa Iris a San Dorligo della Valle (Trieste), la prima struttura residenziale per anziani nella quale tutti gli ospiti e i 13 operatori sanitari sono stati vaccinati per il coronavirus.
La campagna vaccinale proseguirà quindi in tutto il Friuli Venezia Giulia e l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina punta a vaccinare tutti gli ospiti delle strutture Covid free entro il 20 gennaio. Il governatore ha spiegato che “la vaccinazione è un passaggio fondamentale nella battaglia contro il Covid-19, quindi la Regione vuole imprimere una forte accelerazione alla campagna vaccinale per tutelare sia gli operatori socio sanitari, i quali ogni giorno si trovano in prima linea per curare gli ammalati, sia gli anziani, che sono i soggetti più a rischio”. Toccando il tema della scuola ha spiegato che, “pur conoscendo le difficoltà che stanno avendo gli studenti, terminare il quadrimestre con la didattica a distanza è una scelta di responsabilità, che è stata accolta favorevolmente dalla maggior parte del mondo scolastico. Chiedere il ritorno alle lezioni in presenza è legittimo, ma è necessario avere ancora un pò di pazienza per tutelare la salute dei ragazzi, dei docenti e delle loro famiglie. Il Covid è ancora molto diffuso in Friuli Venezia Giulia e non possiamo permetterci passi falsi: riaprire le scuole per poi doverle richiudere subito dopo sarebbe un danno ancora più grave”.
(ITALPRESS).
Altri 500 mila euro per la didattica digitale in Friuli Venezia Giulia
TRIESTE (ITALPRESS) – Un altro mezzo milione di euro è stato messo a disposizione della Didattica digitale integrata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Dall’inizio della pandemia, sono stati investiti 4,8 milioni di euro per adeguare la strumentazione digitale (pc portatili, tablet, chiavette usb) per le famiglie del Friuli Venezia Giulia, attingendo al Fondo sociale europeo e avvalendosi di risorse regionali e ministeriali.
Ne ha dato notizia l’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen, rilevando che “questi 500mila euro, provenienti dal Fondo sociale europeo, sono destinati alle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie per l’acquisto di dispositivi digitali per la didattica digitale integrata a favore degli studenti, per l’acquisto di monitor e altre piattaforme digitali”. Sono ammissibili le spese sostenute dal 13 novembre 2020. Le scuole beneficiarie sono 70, tra statali e paritarie.
“Abbiamo effettuato una serie di interventi successivi e complementari per migliorare il servizio in un momento molto delicato e molto complicato per tutti”, ha evidenziato Rosolen.
“Regione e Ufficio scolastico regionale effettuano monitoraggi presso gli istituti scolatici per capire quali siano i disagi legati alla connettività e alla mancanza di strumenti adeguati: sondano le famiglie che, a loro volta, segnalano le necessità cui stiamo cercando di dare risposta. In questi mesi – ha aggiunto l’assessore -, oltre ai quasi 5 milioni investiti per la Didattica digitale integrata, stiamo portando avanti lavori molto rilevanti per migliorare la connettività negli istituti scolastici: l’obiettivo è superare il gap digitale che ci trasciniamo da troppo tempo e posizionare finalmente il comparto della scuola in una dimensione adeguata al 2021 sotto il profilo delle infrastrutture”. L’assessore si è detta “convinta sostenitrice della didattica in presenza, per motivi didattici, psicologici, culturali e sociali.
Ma in questo momento la cosa peggiore è la schizofrenia organizzativa: forzare i tempi per un rientro a scuola oggi avrebbe prodotto una serie di conseguenze molto pericolose.
Contiamo di riportare i ragazzi delle superiori in aula il prima possibile, ma in sicurezza”.
Rosolen ha infine rivolto un appello. “Mi rivolgo alle famiglie che ci scrivono: siamo consapevoli di quanto i ragazzi stiano soffrendo questa situazione, ma non possiamo esporre loro, le famiglie e tutta la comunità a rischi che il sistema sanitario non riuscirebbe a reggere. Monitoriamo la situazione costantemente e restiamo a disposizione per ogni chiarimento”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Toscana 411 nuovi casi, 27 decessi
FIRENZE (ITALPRESS) – In Toscana sono 122.831 i casi di positività al Coronavirus, 411 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,5% e raggiungono quota 109.593 (89,2% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.929.121, 11.162 in più rispetto a ieri, di cui il 3,7% positivo. Sono invece 4.118 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 10% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 5.106 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.449, -2,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 961 (38 in meno rispetto a ieri), di cui 146 in terapia intensiva (7 in più).
Oggi si registrano 27 nuovi decessi: 13 uomini e 14 donne con un’età media di 80,9 anni.
Sono 34.266 i casi complessivi ad oggi a Firenze (146 in più rispetto a ieri), 10.549 a Prato (17 in più), 10.568 a Pistoia (13 in più), 7.786 a Massa (15 in più), 12.848 a Lucca (47 in più), 17.020 a Pisa (50 in più), 8.930 a Livorno (44 in più), 10.881 ad Arezzo (41 in più), 5.173 a Siena (29 in più), 4.255 a Grosseto (9 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.
(ITALPRESS).
In Toscana bando verde urbano e piste ciclabili, presentati 54 progetti
FIRENZE (ITALPRESS) – Sono stati in tutto 54 i progetti presentati nell’ambito del bando per la promozione di interventi di piantumazione di alberature e aree verdi nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici. “Abbiamo registrato una grande adesione da parte dei Comuni -ha commentato l’assessore Monia Monni -, sintomo della loro condivisione del nostro obiettivo di neutralità carbonica”. Il bando, uscito lo scorso anno e che fa parte della strategia regionale ‘Toscana Carbon Neutral’ che punta a raggiungere l’obiettivo della neutralità di emissioni climalteranti entro il 2050, ha messo a disposizione 5 milioni di euro per la realizzazione di progetti integrati di abbattimento dell’inquinamento. In primo luogo attraverso l’aumento del verde nelle aree urbane, ma anche la realizzazione di piste ciclabli o interventi destinati a ridurre le emissioni.
Su 63 Comuni che potevano partecipare – ha aggiunto l’assessore – hanno aderito in 52, l’82,5% del totale. 54 i progetti presentati con una richiesta di contributi che ha superato 11 milioni di euro. Con questo bando incentiviamo i Comuni, che si trovano nelle aree più critiche dal punto di vista della qualità dell’aria, a portare alberi in città e costruire piste ciclabili aumentando così le loro aree verdi, riducendo la concentrazione di CO2 e contrastando il cambiamenti climatici anche attraverso l’incentivazione all’uso di mezzi non inquinanti”. La Toscana è la prima amministrazione in Italia che ha emanato un bando così innovativo di contrasto ai cambiamenti climatici muovendosi contemporaneamente in 2 direzioni, “perchè dobbiamo sempre tener presente – ha detto ancora Monni – che l’anidride carbonica si contrasta in due modi: o non producendola, preferendo la bicicletta all’auto, o ricatturandola attraverso la piantumazione di alberi. I prossimi passi prevedono anzitutto la nomina della commissione interna per la selezione delle domande, per anticipare la pubblicazione della graduatoria rispetto alla scadenza del 31/03/2021”.
“Successivamente mi impegnerò per la possibile attivazione di nuovi finanziamenti per assicurare la realizzazione anche dei progetti che per il momento non potranno essere finanziati con la dotazione iniziale. In tal senso ricordo che il tema delle piantumazioni è già compreso nel quadro strategico regionale per i fondi comunitari 2021-2027 ed è stato oggetto di un progetto specifico nel PNRR previsto nell’ambito del Next Generation EU”.
(ITALPRESS).
Scuola, Friuli e Veneto rinviano l’apertura al 31 gennaio
Mancano ancora le disposizioni governative sui prossimi provvedimenti che serviranno a scongiurare l’arrivo della terza ondata di Covid. Ma alcune regioni hanno già pronte delle ordinanze per chiudere le scuole anche a gennaio. E’ il caso di Veneto e Friuli che confermano la Dad al 100% per le superiori anche per il mese di gennaio. Una decisione non facile che però per il governatore del Veneto Luca Zaia “è necessaria. Non ci sembra prudente riprendere la didattica in presenza con una situazione epidemiologica in pieno sviluppo”. Le tempistiche dei documenti sono legate alle situazioni delle famiglie: “Dobbiamo dare dei tempi certi sulle scuole. Volevamo avvisare le famiglie nel più breve lasso di tempo possibile e allo stesso tempo garantire continuità sia in classe che a distanza. Riaprire adesso significherebbe probabilmente fermarsi di nuovo in poco tempo”.
Le scuole secondarie in Friuli Venezia Giulia “rimarranno chiuse fino al 31 gennaio adottando al cento per cento la didattica digitale integrata. Una scelta di responsabilita’, che tiene conto dell’andamento dei dati epidemiologici e assunta mantenendo un senso di lealta’ istituzionale nei confronti del Governo, dal momento che e’ facolta’ delle Regioni intraprendere misure piu’ ristrettive rispetto a quelle nazionali”, affermano il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e gli assessori Alessia Rosolen (Istruzione) e Graziano Pizzimenti (Infrastrutture) annunciando un’ordinanza a firma del governatore Massimiliano Fedriga.
Nel frattempo, il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina tira dritto sul ritorno in classe previsto per il 7 gennaio.
(ITALPRESS).









