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Toscana, Giani firma un’ordinanza che velocizza le assunzioni in sanità

FIRENZE (ITALPRESS) – E’ la numero 108 e si propone di semplificare le procedure per le assunzioni, di qualunque tipologia, nel Sistema sanitario regionale. E’ l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha per oggetto il “Quadro regolatorio sulle diverse tipologie di reclutamento di personale per le Aziende e gli Enti del Sistema Sanitario Regionale della Toscana”.
Si comincia dalle assunzioni a tempo indeterminato. Per questa tipologia sarà possibile attingere dalla graduatorie in vigore, e con procedura di emergenza, compreso il doppio scorrimento di tutti gli idonei, garantendo agli aventi diritto il massimo di possibilità di scelta tra sedi di destinazione.
“Il nostro intento – spiega il presidente Giani – è quello di velocizzare il più possibile le procedure che portino a quello che si configura a tutti gli effetti come un inderogabile incremento del numero del personale sanitario in attività. Lo abbiamo già fatto in un recente passato, ma adesso si impone, e nei tempi più brevi possibili, un nuovo aumento del personale in servizio. Lo richiede una seconda ondata, attesa, ma dalle dimensioni ben più ampie rispetto a ciò che speravamo, e soprattutto il personale in servizio, da mesi sottoposto ad un notevole stress e che necessita del massimo riposo possibile e di essere affiancato da nuovi colleghi, che permettano di ridurre il carico di lavoro che grava sulle loro spalle, senza per questo ridurre la qualità e l’intensità del nostro sistema di cure. Con questa ordinanza cerchiamo di raggiungere questo obiettivo. Desidero infine ringraziare tutti gli operatori, sanitari e non, per lo sforzo che hanno fin qui prodotto, che continuano a produrre in questa davvero difficile situazione e che – ne sono sicuro – continueranno a garantire”.
Anche per le assunzioni a tempo determinato verranno prese decisioni analoghe a quelle adottate per i tempi indeterminati. In entrambi i casi l’obiettivo e quello di garantire l’ingresso in servizio entro una settimana dalla chiamata del personale contattato.
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Nuove strette in Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna

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Nuove misure restrittive in tre regioni d’Italia. In Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha chiuso i negozi la domenica, con le eccezioni di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole. Restano aperti invece bar e ristoranti con le limitazioni già imposte dall’ultimo Dpcm, che prevede la chiusura alle 18.
In Veneto invece l’ordinanza che prevede la chiusura di grandi e medie strutture di vendita, sia a esercizio unico che con più negozi, compresi i parchi commerciali (outlet), nei giorni prefestivi.
In Friuli Venezia Giulia l’ordinanza anti-Covid “garantisce sotto forma di raccomandazione l’accesso agli esercizi commerciali di grandi e medie strutture di vendita nelle prime due ore della giornata agli anziani”, ha spiegato il governatore Massimiliano Fedriga.
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Mazzeo “Carta geografica della Toscana in ogni scuola”

FIRENZE (ITALPRESS) – Una cartina geografica della Toscana in ogni scuola. E’ l’idea del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, nata nel corso del colloquio con il comandante dell’Istituto geografico militare Pietro Tornabene.
L’incontro e lo scambio di opinioni avuto questa mattina, culminato col dono da parte del comandante proprio di una cartina della Toscana realizzata dall’Istituto, ha convinto il presidente dell’opportunità di “accompagnare il percorso di studi degli studenti toscani donando loro la rappresentazione grafica del territorio che abitano”. “Come ben osservato da Tornabene, spazio e tempo sono strettamente legati e connessi. Il primo è la geografia, il secondo la storia. Entrambi devono essere basi fondanti di cultura e conoscenza”.
Il colloquio è stato anche l’occasione per una riflessione sul difficile periodo che tutto il Paese sta attraversando alla luce dell’emergenza Coronavirus. “Quello che stiamo vivendo – ha proseguito Mazzeo – è un periodo drammatico tanto dal punto di vista sanitario che economico. Vedere ristoranti e bar chiusi, interi settori produttivi in sofferenza, fa male e fa ancora più male sapere di non avere risposte certe da dare. Ma laddove possiamo incidere anche in minima parte, ad esempio pensando a un contributo di cultura e conoscenza per i ragazzi delle nostre scuole, credo che sia doveroso da parte delle istituzioni provare a farlo”. “Doveri e diritti devono viaggiare di pari passo, restare legati, e compresi nel loro significato più profondo” ha continuato Mazzeo incontrando la piena condivisione di Tornabene: “Occorre parlare alla gente, limitare i litigi e lavorare allo sviluppo della società”. Questa, a detta del comandante, è una “base fondamentale da consolidare”. “La serietà, quella che mette al centro il dovere e il rispetto dell’altro, così come il dialogo competente” sono stati altri punti toccati dal comandante.
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Coronavirus, Zaia “Si è perso lo spirito di marzo”

ROMA (ITALPRESS) – “Si è perso lo spirito della sfida comune, quello che ha segnato l’emergenza di marzo e aprile. Sul fronte ospedaliero stiamo tenendo, almeno in Veneto. E’ sul piano sociale che la situazione mi preoccupa, perchè è lì che si consuma la vera battaglia”. Lo dice in un’intervista al quotidiano La Repubblica Luca Zaia.
“E’ cambiato tutto rispetto alla prima ondata di primavera: il Covid non sembra più un problema della comunità, ma del singolo che viene contagiato, del paziente che finisce ricoverato. Siamo passati dal noi all’io. E così rischiamo di perdere la guerra all’epidemia”, aggiunge.
“Gli assembramenti dello scorso fine settimana nelle nostre città fanno riflettere. E scoraggiano. Bisogna convincere i cittadini a rinunciare allo struscio – prosegue -. E contro gli assembramenti bisogna lavorare tutti insieme, a livello nazionale”.
Per Zaia “se tutti facessimo ricorso, in maniera direi ossessiva, alla mascherina, se curassimo l’igiene delle mani ed evitassimo uscite e scampagnate, potremmo vivere senza restrizioni”. E prosegue: “Il lockdown sarebbe una sconfitta, la conferma che non siamo stati capaci di rispettare regole basilari. Ma sarebbe una tragedia immane sotto l’aspetto economico”.
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Giani “Vaccino antinfluenzale coprirà 1.450.000 toscani”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Alla fine della campagna per il vaccino
antinfluenzale avremmo coperto 1,45 milioni di toscani, ben
650.000 in più dello scorso anno”. Lo ha scritto su Facebook il
presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Fino ad oggi
abbiamo distribuito quasi 1,1 milioni di vaccini e sono in
distribuzione altre 177.000 dosi – ha spiegato Giani – L’azienda
aggiudicataria ha comunicato di non riuscire più a soddisfare
l’intera fornitura richiesta. Estar, la Centrale acquisti unica
della Regione, ha avviato un contenzioso per farsi consegnare
anche l’ultimo lotto di 200mila dosi. Non lasceremo senza
prevenzione le persone più fragili”.
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L’Alto Adige diventa zona rossa

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L’Alto Adige diventerà zona rossa da mezzanotte. “La situazione è molto critica – dice Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano, intervento ai microfoni di Sky Tg24 – abbiamo un peggioramento dei dati negli ultimi giorni con i posti letto nelle terapie intensive oltre la metà e la crescita continua dei positivi, questo ha reso necessario un intervento. Il Decreto legge prevede che i presidenti di regione delle province autonome possano adottare misure più restrittive quando la situazione epidemiologica lo richiede. Cosa cambia? Valgono le stesse disposizioni che valgono per le zone rosse. Sono chiusi tutti i bar e ristoranti ma anche attività commerciali tranne alimentari e i beni di prima necessità. Oltre a questo per gli spostamenti ci sono limitazioni; ci si muove solo per motivi di lavoro, scuola e salute”.
“La maggiore criticità nei nostri ospedali – aggiunge – è nei posti letti e nella mancanza dei medici. Stiamo già rinviando interventi programmati ma il sistema può reggere fino a un certo punto. Per questo si è reso necessario questo intervento per piegare la curva e abbattere l’onda. Se avessimo avuti questi numeri a pranzo il nostro sistema sarebbe già andato in tilt. Ora siamo molto più preparati, ma dobbiamo intervenire per non rischiare una situazione non più gestibile – ha proseguito Kompatscher -. Differenze nella percezione dei cittadini? Il problema riguarda tutte le regioni italiane. Il tema a marzo era più sentito, ora il problema è preso alla leggera e speriamo che passi anche il messaggio che siamo in una situazione critica perché tutte le regole non servono a niente se la gente non osserva le misure fondamentali. Non dobbiamo rincorrere la pandemia, dobbiamo intervenire per uscirne il più presto possibile” ha concluso il presidente della provincia autonoma di Bolzano.
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Bonaccini incontra Speranza “Serve esame congiunto dati”

ROMA (ITALPRESS) – “Ringrazio il Ministro Speranza per l’attenzione e per la pronta disponibilità all’incontro”, ribadisce il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro della Conferenza delle Regioni con il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Siamo tutti consapevoli – afferma Bonaccini – dell’importanza fondamentale della leale collaborazione istituzionale, soprattutto in un momento così grave. Abbiamo sempre lavorato in tal senso, come dimostra quanto fatto in questi mesi condividendo tutte le scelte, anche quelle più difficili e dolorose, assumendoci ciascuno le proprie responsabilità.
Come detto dal Presidente Mattarella tutte le Istituzioni devono fare scelte unitarie, ispirate alla massima collaborazione per il bene del Paese. Siamo tutti impegnati da un lato a combattere l’epidemia e dall’altro a dare risposte immediate alle categorie e ai cittadini che sono in grande difficoltà.
Nel corso della riunione abbiamo condiviso con il Ministro la necessità che vi possa essere un esame congiunto dei dati, utile a favorire le decisioni finali.
Siamo preoccupati – aggiunge Bonaccini – del dibattito apparso in questi giorni sugli organi di stampa su un possibile conflitto e sulle sue conseguenze che potrebbero portare a delle spinte centraliste che a nostro avviso non sono la risposta in questa grave crisi sanitaria. Occorre viceversa una più stretta collaborazione istituzionale e una più forte condivisione, come è emerso oggi nell’incontro”.
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Al via progetto Eunomia in Veneto per l’efficienza della giustizia

VENEZIA (ITALPRESS) – “La Commissione Europea indica nell’efficienza della giustizia uno degli ostacoli alla competitività dei territori. Per questo la Regione Veneto ha deciso di prestare massima attenzione a tutto ciò che riguarda lo sviluppo delle competenze, del capitale umano e del modello organizzativo del sistema giustizia in territorio regionale. Ciò dimostra che il contributo al progetto sperimentale Eunomia non è estemporaneo, così come non lo è aver messo a disposizione 30.000 euro per lo svolgimento dei tirocini previsti. Azioni che si pongono in continuità con le altre attività promosse e finanziate dalla Regione a sostegno di azioni di innovazione e di semplificazione del sistema giustizia in Veneto”.
Così l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro del Veneto Elena Donazzan interviene a margine della presentazione di Eunomia, progetto sperimentale nato dalla partnership di Regione del Veneto con Ordine degli Avvocati di Vicenza, Università di Padova e Tribunale di Vicenza per un Protocollo di Intesa che avvicina la giustizia al cittadino. Nell’occasione sono intervenuti Rita De Marco, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, responsabile Organismo di Mediazione Forense e coordinatrice/responsabile del progetto Eunomia per il COA, Gabriele Colla, mediatore civile e commerciale e responsabile del progetto per l’Università di Padova. Con loro anche il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza Alessandro Moscatelli, il Presidente del Tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, il direttore del Master di Mediazione dell’Università di Padova Gian Piero Turchi e il direttore del Dipartimento FISPPA dell’Università di Padova Egidio Robusto.
Dal Presidente del Tribunale di Vicenza e dai rappresentanti del mondo accademico è arrivato un unanime plauso all’iniziativa che ha l’obiettivo di promuovere la mediazione come strumento a disposizione della comunità per incrementarne la coesione, attraverso il coinvolgimento degli snodi istituzionali fondamentali, nell’ottica di aumentare l’assunzione di responsabilità da parte del cittadino, rispetto alla gestione dei conflitti e delle controversie che lo coinvolgono.
Il giudice, grazie a questo progetto, avrà ulteriori strumenti a disposizione per valutare se la risoluzione del caso possa arrivare non più da una sentenza ma da una mediazione da lui demandata. Una vera rivoluzione nella gestione delle controversie, che vede diverse istituzioni impegnate assieme in un lavoro di sinergia. Il risultato sarà quello di snellire il lavoro dei Tribunali, producendo un vantaggio sia in termini di efficienza dell’amministrazione della Giustizia che in termini di promozione della coesione della Comunità.
Nell’ottica di migliorare l’efficienza e la qualità delle prestazioni degli uffici giudiziari del proprio territorio – e promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile della propria comunità – la Regione del Veneto sta sostenendo molteplici progettualità che si caratterizzano per innovatività dei modelli organizzativi, riproducibilità, sostenibilità e trasferibilità degli stessi, nonchè prossimità ai cittadini ed ai territori.
(ITALPRESS).