TRIESTE (ITALPRESS) – “I dati dell’andamento della pandemia in Friuli Venezia Giulia evidenziano un aumento lineare della richiesta di posti nei reparti Covid e in quelli di terapia intensiva e i parametri fissati dal Governo nel nuovo Dpcm posizionano la nostra regione tra quelle identificate come ‘giallè per l’attuazione delle misure di contenimento del virus”. Lo ha dichiarato il governatore Massimiliano Fedriga durante l’incontro con i capigruppo in Consiglio regionale in merito all’andamento dell’epidemia in Friuli Venezia Giulia, vertice al quale hanno partecipato anche il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin. “Anche se siamo una delle regioni italiane ad aver raggiunto gli obiettivi fissati dal ministero della Salute con una disponibilità di 175 posti letto di terapia intensiva – aggiunge -, il nostro sforzo è volto da un lato ad aumentare ulteriormente la disponibilità dei reparti Covid attraverso un riassetto delle strutture ospedaliere e, dall’altro, ad attuare misure di tracciamento e contenimento del contagio per ridurre il più possibile la pressione sul sistema sanitario regionale. In tale contesto, oltre all’assunzione di personale sanitario per cui abbiamo chiesto al Governo di ricorrere a procedure agevolate, giocherà un ruolo fondamentale l’assistenza domiciliare nell’ambito della quale i medici di medicina generale e i pediatri di libera saranno importanti per favorire l’assistenza alle persone colpite dal coronavirus che non necessitano di cure ospedaliere”.
Fedriga ha chiarito che “rispetto alla prima ondata pandemica, in Friuli Venezia Giulia la diffusione del virus non è più limitata a comunità chiuse ma è maggiormente diffuso, con una prevalenza dei contagi nell’ambito familiare. Dato che non pare essere prossima la messa a disposizione dei cittadini di un vaccino, la nostra è la prima Regione a condurre un’analisi per individuare nuove tecnologie in grado di ridurre il rischio d’infezione nei luoghi di lavoro, in modo da tutelare la salute ma anche garantire la prosecuzione delle attività produttive”.
Il governatore ha quindi rimarcato che “la Regione continuerà, come ha sempre fatto, a dialogare e collaborare in modo responsabile con il Governo, puntando al raggiungimento di una sintesi delle proposte avanzate al fine di ottenere risultati concreti per il nostro territorio”.
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Fedriga”Potenziare terapie intensive e reparti in Friuli Venezia Giulia”
Vaia, due anni fa la tempesta perfetta. Il punto sulla ricostruzione in Veneto
Nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 ottobre 2018, l’intera Penisola viene flagellata da una ondata di maltempo. Venti fortissimi e piogge alluvionali martellarono soprattutto l’arco alpino, provocando danni quantificati in quasi 3 miliardi di euro. Resta indelebile l’immagine di milioni di alberi, soprattutto abeti rossi delle valli alpine di Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, spezzati come grissini e sdraiati in terra come in una gigantesca partita di Shanghai.
In Veneto la terribile ondata di maltempo, colpi’ particolarmente le aree montane, creando distruzione e paura. Da allora “Vaia” e’ simbolo di devastazione a causa di elementi meteorologici eccezionali, incontrollabili. Due anni dopo, per la ricostruzione avviata sin dalle prime ore dagli stessi abitanti delle zone colpite con le proprie forze e i propri mezzi, è tempo di bilanci. Nel Veneto, l’anniversario della “tempesta pefetta” è stata l’occasione per fare il punto sugli interventi messi in atto e sulla situazione attuale. Come ha rilevato il presidente della Regione, Luca Zaia, commissario delegato dello Stato per gli interventi urgenti, “dalla distruzione di quei giorni sono stati fatti passi avanti enormi, grazie al lavoro di una squadra di tecnici preparati e tenaci e al grande cuore di tutta la popolazione colpita che subito dopo, mentre piangeva, gia’ impugnava una pala per ripartire”.
I risultati stanno nei numeri: ad oggi sono stati assegnati e totalmente impegnati circa 682 milioni di euro, con 931 cantieri ultimati o in corso per l’annualita’ 2019, e con altri 480 cantieri per l’annualita’ 2020, pari a 240,5 milioni di importo. “La gravita’ della tragedia – ha ricordato Zaia – richiedeva una risposta all’altezza, che c’e’ stata fin dalle prime ore con i primi interventi emergenziali per 15 milioni di euro e poi con un immenso lavoro di progettazione, di assegnazione delle opere, di realizzazione dei cantieri. Pancia a terra e lavorare era il nostro motto il primo giorno, e tale e’ rimasto, basti pensare che, dei 931 cantieri a valere sul 2019, 467 sono gia’ ultimati e 426 con i lavori in corso. Per il 2020 abbiamo stipulato 464 nuovi contratti per un importo di circa 240 milioni e ci sono gia’ 7 lavori ultimati per 303 mila euro e 9 lavori in corso per 885 mila euro”.
Interventi che fortunatamente non sono stati messi “in quarantena” dal Covid. “La grave emergenza – ha detto Zaia – non ci ha fermato. Si continua a fare tutto cio’ che e’ necessario, ad aprire cantieri e utilizzare fondi. Cosi’ sara’ fino a che le nostre montagne non torneranno a splendere come prima, per quanto possibile perche’ purtroppo i milioni di alberi abbattuti non li possiamo far ricrescere con la bacchetta magica ne’, come d’incanto, farli sparire tutti dal terreno”. Tra i nodi da sciogliere, quello dell’immensa quantità di legname a terra dopo la caduta degli alberi. Circa l’85% del maateriale e’ stato venduto, e di questo il 50% è stato portato via fisicamente. Ma la strada è lunga. Si stima che ci sarà bisogno di almeno 50 milioni di spesa per recuperare il legname, che non ha mercato e non e’ vendibile senza costi. Sul fronte dei fondi, lo scorso 29 settembre sono stati imputati con Ordinanza Commissariale i 68 milioni di euro del Fondo di Solidarieta’ assegnato dall’Unione europea.
I cantieri gia’ realizzati ed in corso di verifica e rendicontazione sono 118. Ad oggi sono stati liquidati 6 milioni di euro nel 2018, 65 milioni di euro nel 2019 e 89 milioni di euro nel 2020, per un totale complessivo 160 milioni di euro, un aiuto all’economia dell’intera regione tenuto conto che il liquidato e’ solo una parte delle opere gia’ realizzate ed in corso di contabilizzazione. “Tra i molti interventi finanziati ed avviati – ha sottolineato Zaia – vanno evidenziate le opere di ripristino e messa in sicurezza delle sorgenti degli acquedotti, cui sono stati assegnati 5 milioni di euro e che abbiamo denominato ‘Operazione Sorgenti Sicure’. Si tratta di una grande operazione di ammodernamento delle opere acquedottistiche del bellunese, per aumentare la resilienza delle sorgenti, in caso si verifichino condizioni simili a quelle che si sono create in occasione di Vaia. Sono stati coinvolti i soggetti gestori del sistema idrico integrato dell’intera regione”.
Tra i simboli della devastazione i meravigliosi Serrai di Sottoguda nel Comune di Rocca Pietore nel bellunese. Per rendere nuovamente fruibile, nel rispetto delle peculiarita’ dell’area patrimonio dell’Unesco, l’intera valle, sono stati avviati lavori per 9,1 milioni di euro, che comprendono anche il rifacimento e la messa in sicurezza di tutti i sottoservizi (acquedotto, reti elettriche, fognature) con l’obiettivo di rendere la zona sicura nel caso “Vaia” decidesse di fare nuovamente irruzione nelle valli delle Dolomiti.
Mazzeo “Investire in opere strategiche è puntare sul futuro in Toscana”
FIRENZE (ITALPRESS) – “Il 4 novembre è una data che tocca il cuore di tutti i toscani. Allo straripamento dell’Arno, le vittime e il dramma che ne seguì, si aggiungono la piena di altri affluenti, e penso all’Ombrone, che hanno devastato la nostra regione e che ci hanno consegnato un’eredità pesante: difendere il nostro territorio. A quanto già fatto nel corso degli anni e nell’ultima legislatura, occorre sommare altre importanti iniziative su dissesto idrogeologico e salvaguardia della Toscana tutta. Sono convinto che investire su queste opere sia investire sul nostro futuro”.
Così il presidente del Consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo, celebra il 54esimo dell’alluvione che nella notte tra il 3 e il 4 novembre del 1966 investì Firenze e tutta la Toscana provocando la morte di 35 persone. L’attenzione di Mazzeo alle opere strategiche di messa in sicurezza del territorio è frutto anche della consapevolezza di quanto è stato fatto in questi 54 anni: “Stiamo vivendo un’epoca di profondi cambiamenti climatici e non è un caso se la Toscana, negli ultimi dieci anni, ha investito 100milioni di euro l’anno su questo tema”. Proprio grazie a questi investimenti, e citando lo Scolmatore o il Lago di Roffia, il presidente ricorda: “Qualche mese fa abbiamo scongiurato il rischio di una nuova alluvione a Pisa ed altre città di quella provincia”. “L’impegno è fare ancora di più anche grazie a cantieri, progetti in corso e già finanziati per un totale di oltre 500milioni cui potremo aggiungerne altri 534 da finanziare con il Recovery Fund relativi a interventi già proposti al Ministero e da realizzare entro il 2026”, conclude Mazzeo.
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Coronavirus, in Friuli Venezia Giulia 366 nuovi contagiati e 8 decessi
TRIESTE (ITALPRESS) – Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 366 nuovi contagi (5.233 tamponi eseguiti) e 8 decessi da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 11.828, di cui: 3.887 a Trieste, 4.415 a Udine, 2.146 a Pordenone e 1.251 a Gorizia, alle quali si aggiungono 129 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 5.836. Salgono a 39 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 205 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 411, con la seguente suddivisione territoriale: 211 a Trieste, 98 a Udine, 91 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 5.581, i clinicamente guariti 78 e le persone in isolamento 5.514.
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Giani “Polizia regionale per far rispettare le ordinanze di chiusura”
FIRENZE (ITALPRESS) – “Io quando varo un’ordinanza chi ho per andare a farla rispettare? Nessuno. Per questo io chiedo una riflessione che ci porti ad avere una polizia regionale, che può partire dalle polizie provinciali, che diventano polizia regionale, e che mi aiutano a far attuare i provvedimenti”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di una iniziativa svoltasi quest’oggi alla Fortezza da Basso a Firenze. “Io devo sempre chiedere con grazia e cortesia che la polizia municipale o le forze dell’ordine pubbliche mi aiutino a far rispettare le ordinanze che faccio – ha aggiunto Giani – Il governo a mio giudizio in questi Dpcm deve consentire che il presidente della regione se avrà l’alta responsabilità che alcuni territori della sua regione debbano essere chiusi, abbia anche delle persone che lo aiutino a far rispettare quello che noi scriveremo nelle ordinanze”. “Io però sarò molto rispettoso dell’intervento del governo e che esso sia sempre coerente a creare una strategia di equilibrio fra quello che è il livello dei contagi e quelle che sono le restrizioni che non devono essere assolute ma graduate agli obiettivi che si perseguono”, ha concluso Giani.
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Coronavirus, Zaia “Per Halloween niente dolcetto o scherzetto”
VENEZIA (ITALPRESS) – “Speriamo che dolcetto e scherzetto non funzioni. Invito i genitori a evitare di mandare i bambini a suonare ai campanelli, non è il caso, anche se si tratta di vicini di casa. Evitiamo, non si sa mai, magari passandosi una caramella passa anche il virus”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luza Zaia durante il punto stampa sull’emergenza virus, in riferimento alla festa di Halloween. “L’invito ai cittadini è di fare qualche sacrificio, di evitare magari le frequentazioni non indispensabili, e a portate la mascherina, lavarsis le mani e mantenere il distanziamento – ha aggiunto Zaia – Ma il problema sono anche le infezioni familiari, non parlo di conviventi, ma spesso di rimpatriate che poi finiscono nei servizi di epidiomologia. Facciamo con gli estranei solo incontri indispensabili, organizzatevi per andare una volta sola al supermecato. Non facciamo che i ritrovi di bar e ristoranti si trasferiscono in salotto. Lo dico perchè l’infezione c’è, la preoccupazione che abbiamo è quella di riuscire a rispondere ai ricoveri”.
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In FVG 505 nuovi casi, 6.017 tamponi e sette decessi
TRIESTE (ITALPRESS) – In Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati oggi 505 nuovi contagi (6.017 tamponi eseguiti) e sette decessi da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 10.115, di cui: 3.318 a Trieste, 3.788 a Udine, 1.866 a Pordenone e 1.042 a Gorizia, alle quali si aggiungono 101 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 4.594. Salgono a 35 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 161 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 394, con la seguente suddivisione territoriale: 207 a Trieste, 90 a Udine, 86 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 5.127, i clinicamente guariti 59 e le persone in isolamento 4.339.
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Mazzeo “Valutiamo azioni sostegno lavoratori spettacoli in Toscana”
FIRENZE (ITALPRESS) – Destinare una parte dell’avanzo di bilancio del Consiglio regionale a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, colpiti dai provvedimenti dell’ultimo Dpcm del governo che per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha disposto la chiusura dei teatri, e promuovere una legge consiliare per la tutela professionale dei rider. Sono gli impegni presi dal presidente dell’Assemblea toscana, Antonio Mazzeo, incontrando questa mattina a Firenze i lavoratori dello spettacolo, che in piazza Santissima Annunziata hanno tenuto una manifestazione di protesta contro le misure del Dpcm del governo, e i rider, che invece hanno manifestato in piazza Santa Croce per chiedere più diritti, ora che, più che mai, rappresentano un anello fondamentale della consegna del cibo a domicilio.
Ai lavoratori dello spettacolo Mazzeo ha detto che “l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale valuterà la possibilità di utilizzare parte dell’avanzo di bilancio a sostegno della vostra categoria, così duramente colpita dalle disposizioni sanitarie resesi necessarie a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria”. “La politica ha il dovere di porsi al fianco delle persone e specialmente di categorie di lavoratori come voi rider – ha invece affermato il presidente Mazzeo durante l’incontro in Santa Croce. E ha aggiunto: – Sarà un mio impegno preciso promuovere una legge di iniziativa consiliare per affermare il diritto a una tutela professionale adeguata per la vostra categoria di lavoratori. Il nostro obiettivo, oggi più che mai, deve essere quello di dare diritti a chi non ne ha e un salario che sia dignitoso e rispettoso del lavoro di ciascuno”.
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