TRIESTE (ITALPRESS) – Limitare il cosiddetto “turismo del pieno”, dando l’opportunità ai residenti dei Comuni di confine rientranti nell’Area 1, di rifornirsi di carburante presso gli impianti di distribuzione del territorio a un costo ribassato e concorrenziale rispetto ai prezzi applicati dalla vicina Slovenia. E’ l’obiettivo che la Regione Friuli Venezia Giulia intende raggiungere con l’avvio, a partire da lunedì 31 agosto, di un periodo di sperimentazione nel corso del quale aumenteranno i contributi regionali per l’acquisto di carburante e contestualmente diminuirà di circa 5 centesimi al litro il prezzo fissato dalle compagnie petrolifere. Fino al 30 settembre nei Comuni interessati i contributi regionali saliranno a 29 centesimi al litro per la benzina (con un aumento quindi di 8 centesimi) e a 20 centesimi per il gasolio (aumento di 6 centesimi). Il contributo in tutti gli altri Comuni rimarrà di 14 centesimi al litro per la benzina e 9 per il gasolio e resta confermato lo sconto di 5 centesimi aggiuntivi per le auto ibride che salirà così a 34 centesimi per la benzina e a 25 centesimi per il gasolio. L’iniziativa, tesa a riorientare i consumi sul territorio regionale, è finalizzata a sostenere l’economia, i servizi e gli operatori locali anche in relazione alla delicata situazione emergenziale legata al Covid-19 e destinata a generare un risparmio per i cittadini stimato dalla Regione in circa 350mila euro considerato il solo sconto garantito dalle compagnie petrolifere rapportato alle medie di consumo di carburante. Nel 2019, come riferito dalla Regione, a Trieste sono stati venduti 1.775.000 litri di benzina senza piombo e 1.800.000 litri di gasolio, a Gorizia 1.700.000 litri di benzina e 1.400.000 di gasolio. I dati Insiel, riferiti dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, evidenziano come i contributi regionali in questo ambito non siano ancora sfruttati a pieno dalla comunità: a Trieste 40.879 su un totale di 104.797 tessere rilasciate ai cittadini risultano non utilizzate negli ultimi due anni, a Gorizia le tessere inattive sono 15.628 su un totale di 65.985. La Regione, una volta terminata la sperimentazione, ne valuterà gli effetti non escludendo sin d’ora la possibilità di reiterarla nel tempo.
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Stop ai “turisti del pieno”, Fvg incrementa il contributo-carburanti
Allarme incendi, prorogato in Toscana il divieto di accendere fuochi
FIRENZE (ITALPRESS) – La Toscana proroga al 13 settembre (la scadenza originaria era il 31 agosto) il divieto assoluto di bruciare residui vegetali sul territorio regionale, mentre la Sala operativa regionale raccomanda l’osservanza scrupolosa della normativa per scongiurare il rischio di incendi e le pesanti sanzioni previste. La proroga disposta dalla Regione è dovuta al mantenimento delle attuali condizioni di rischio, ed è legata alle previsioni di medio e lungo termine sul probabile ritorno dell’alta pressione dopo le perturbazioni attese per fine mese e inizio settembre. Nel periodo a rischio, oltre al “divieto di abbruciamento” di residui vegetali, il regolamento forestale della Toscana vieta qualsiasi accensione di fuochi in bosco, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue in abitazioni e all’interno delle aree attrezzate. Nei giorni scorsi si sono registrati sul territorio numerose violazioni del divieto.
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Zaia “Un positivo dopo Summer fest a Cortina, test per 600 persone”
VENEZIA (ITALPRESS) – Una persona che ha partecipato al Summer
fest a Cortina, il 20 agosto scorso, è risultata positiva. Ad
annunciarlo Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel corso
del punto stampa sul Covid-19 presso la sede della Protezione
Civile regionale di Marghera. Zaia ha spiegato che all’evento
“hanno partecipato 500-600 persone. Abbiamo trovato una persona
positiva – ha continuato – quindi con il contact tracing stiamo
risalendo a queste 500-600 persone. Avviso tutti coloro che hanno
partecipato di recarsi allo Stadio del ghiaccio di Cortina domani
dalle 14.30 alle 18.30, per un tampone in via precauzionale”.
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Scuola, dalle Regioni via libera al documento Iss-Ministeri-Inail
ROMA (ITALPRESS) – Via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alle “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, predisposte da Istituto Superiore di Sanità, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione e Inail.
“La Conferenza delle Regioni – ha spiegato il Presidente del Molise, Donato Toma, che oggi ha presieduto la riunione – prosegue con responsabilità istituzionale l’interlocuzione con il Governo in vista della riapertura della scuola ed oggi ha espresso un parere sostanzialmente favorevole al documento predisposto dai ministeri competenti e da ISS e INAIL. Un testo che è una sorta di guida operativa destinata agli istituti scolastici per la gestione dei casi di bambini con segni/sintomi Covid-19 correlati e per la preparazione, il monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da Covid-19 collegati all’ambito scolastico e dei servizi educativi dell’infanzia attraverso modalità basate su evidenze e buone pratiche di sanità pubblica. Insomma indicazioni operative condivise per evitare – come è scritto nel documento – ‘frammentazione e disomogeneità'”.
“Abbiamo solo chiesto che nei servizi educativi per l’infanzia la didattica possa svolgersi a gruppi stabili, rimettendo ai singoli istituti la valutazione sulla loro dimensione. Ed abbiamo presentato anche – ha concluso Toma – una raccomandazione sulla didattica a distanza, per classi e per plesso nel caso, in cui si dovessero verificare cluster che ne impongano la riattivazione”.
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Coronavirus, 24.300 test per il personale scolastico del Fvg
TRIESTE (ITALPRESS) – I 24.300 kit forniti al Friuli Venezia Giulia per l’esecuzione dei test sierologici per il Covid-19 al personale scolastico sono già stati distribuiti alle aziende sanitarie che ora provvederanno a darli in dotazione, assieme ai dispositivi di protezione individuale, ai medici di medicina generale che hanno aderito allo screening nazionale. Nello specifico l’Azienda sanitaria Friuli centrale ha una dotazione di 10.600 kit, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di 7.750 kit e l’Azienda sanitaria Friuli occidentale di 5.950 kit in modo da rispondere alle esigenze dei singoli territori di riferimento. L’esecuzione degli esami in Friuli Venezia Giulia da parte dei medici di base e delle aziende sanitarie partirà quindi a breve, ma le tempistiche d’esecuzione degli esami saranno influenzate dal numero di medici aderenti all’iniziativa. E’ questa, in sintesi, la posizione espressa dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi in merito alla campagna di screening avviata dal Governo per il personale scolastico. L’amministrazione regionale evidenzia che l’intero progetto di screening è stato definito a livello nazionale dal ministero delle Salute che ha affidato alla struttura guidata dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 l’incarico di fornire alle Regioni e alle Province autonome i dispositivi per l’esecuzione degli esami da parte dei medici di medicina generale aderenti alla campagna. In base alle indicazioni ministeriali lo screening, effettuato su base volontaria, è rivolto a tutto il personale docente e non docente delle scuole pubbliche e private e degli Istituti di istruzione e formazione e la finestra per la somministrazione dei test decorre dal 24 agosto fino ad una settimana prima dell’inizio delle attività didattiche. In caso di positività il medico di medicina generale comunicherà il nominativo al Dipartimento di prevenzione per sottoporre la persona a tampone entro 48 ore; in attesa della risposta del tampone la persona dovrà rimanere in isolamento fiduciario. Il personale scolastico privo di un medico di medicina generale o il cui medico non aderisce all’iniziativa ministeriale può rivolgersi alla propria azienda sanitaria. Al fine di consentire una adeguata organizzazione ed evitare assembramenti le persone che intendono sottoporsi al test sono invitate a prenotare l’appuntamento per la sua esecuzione.
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Veneto, per le case di riposo bonus anti-covid e contributi
VENEZIA (ITALPRESS) – Con due provvedimenti, la Giunta regionale del Veneto interviene in soccorso del sistema delle case di riposo e dei centri diurni per anziani, in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19. Su proposta dell’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, la Giunta veneta ha approvato in via straordinaria un contributo alle strutture residenziali e semiresidenziali per l’esercizio 2020, a parziale compensazione delle perdite di fatturato subite rispetto al 2019. E, nel contempo, ha istituto in via sperimentale una nuova quota sanitaria di accesso, del valore di 30 euro, per facilitare lo scorrimento delle graduatorie e rendere maggiormente sopportabili i costi alle famiglie che abbiano un congiunto non autosufficiente in attesa di accoglienza residenziale o già ospite, ma ancora privo di impegnativa sanitaria. Il primo intervento assume le caratteristiche di un ‘bonus’ straordinario per il Covid parametrato ai valori del fatturato 2019 e delle perdite registrate nel 2020. Se il fatturato delle quota sanitaria 2020 risulta compreso tra l’85% e il 95% di quello 2019, è riconosciuta una integrazione fino al 95% dei valori fatturati nel 2019. Mentre, per le strutture residenziali il cui il fatturato 2020 risultasse inferiore all’85 % di quello del 2019, la Regione riconosce un’integrazione del 10% sul fatturato sanitario 2020. Mensilmente le Ulss provvedono ad erogare a titolo di acconto ai centri di servizio un dodicesimo del fatturato 2019 relativo alle quote sanitarie, salvo conguagli. Il secondo intervento rappresenta una novità per il sistema sociosanitario veneto, anche se ricorda le ‘mini-quotè introdotte nel 2010 (e successivamente abolite) per aiutare le famiglie prive di impegnativa a sostenere l’onere della retta di una casa di riposo. In questo caso, si prevede una quota sanitaria “di accesso” di 30 euro al giorno, che si affiancherà alla quota della retta alberghiera a carico dell’ospite (e della famiglia o del Comune). “L’emergenza da virus Covid-19 ha richiesto uno straordinario sforzo di risorse e di organizzazione – spiega l’assessore Lanzarin – Quasi la metà delle strutture residenziali, sia pubbliche che private, avrà difficoltà a perseguire quest’anno il pareggio di bilancio, a causa della minori presenze, del blocco di nuovi ingressi e dei maggiori oneri sostenuti”.
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Disabili, in Regione Fvg un bando per sostenere l’attività sportiva
TRIESTE (ITALPRESS) – Un bando studiato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per supportare e sostenere l’attività sportiva praticata da persone con disabilità o disagio e che, in questa fase caratterizzata dall’emergenza Covid-19, introduce alcune novità significative mirate ad allargare la platea dei beneficiari, tra le quali l’estensione delle tipologie di spese ammissibili che comprendono per il 2020 anche i costi generali di funzionamento e la previsione, oltre a una percentuale variabile, di una quota fissa per tutti i soggetti che risulteranno ammissibili. E’ quanto sintetizzato dall’assessore regionale allo Sport Tiziana Gibelli nel corso della videoconferenza informativa organizzata dalla Regione per illustrare caratteristiche e modalità del bando per la concessione di contributi ad associazioni e società sportive che svolgono attività a favore delle persone con disabilità o disagio. Il bando, che dispone per l’anno in corso di risorse pari a 200mila euro, si rivolge alle associazioni e alle società sportive senza fini di lucro affiliate alle federazioni e alle discipline sportive paralimpiche iscritte al registro nazionale tenuto dal Coni e al Comitato paralimpico italiano (Cip), con sede in Friuli Venezia Giulia e operative da almeno due anni. L’attività di preparazione atletica, gli allenamenti e il numero di atleti disabili tesserati di interesse nazionale alla data del 31 dicembre 2019 sono gli elementi di cui la Regione terrà conto per l’erogazione dei contributi, mentre per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese il bando include i costi sostenuti dal primo gennaio al 31 dicembre 2020. La misura minima del contributo, pari a 5 mila euro, non potrà essere inferiore all’80% della spesa ammissibile minima di 6.250 euro, quella massima (20mila euro) non potrà superare l’80% della spesa ammissibile, cioè 25mila euro. Le domande dovranno pervenire entro giovedì 10 settembre alla direzione centrale Cultura e sport della Regione e dovranno essere compilate e inoltrate esclusivamente attraverso l’utilizzo del sistema informatico denominato ‘istanze on linè. Le informazioni relative a questa linea contributiva e la relativa modulistica sono a disposizione sul sito istituzionale della Regione nella sezione Sport.
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Maltempo, Zaia “Verona in ginocchio, Governo dichiari stato emergenza”
VERONA (ITALPRESS) – Sono decine di milioni di euro i danni provocati dall’uragano abbattutosi ieri su Verona, Padova e buona parte del Veneto. A confermarlo è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso di una conferenza stampa dal municipio di Verona, subito dopo aver fatto un sopralluogo nei luoghi del disastro. “Qui non ce la caviamo con poco. Verona è messa in ginocchio, così come molte altre zone del Veneto – ha commentato il governatore – Domani mattina in giunta e stanzieremo i finanziamenti per le opere più urgenti. Vogliamo dare un segnale iniziale, poi serviranno altre risorse. Spero che il governo a sua volta dichiari lo Stato di emergenza”. “Ci sono danni ingenti, ho visto tanti cittadini con le lacrime agli occhi ma con le maniche fatte sù per spalare e pulire. La risposta alle polemiche sono le palle dimostrate dai cittadini che stanno prendendo come sempre la situazione di petto – ha detto ancora Zaia – Ieri sera, dopo un’ora dalla tragedia, ho parlato con Angelo Borrelli, responsabile della Protezione Civile Nazionale e oltre a garantirmi il totale sostegno e aiuto su questo fronte, mi ha detto che aveva già informato il presidente del Consiglio.
Questo per dire che il governo è informato ai massimi livelli”. Zaia ha inoltre confermato che messaggi di vicinanza sono arrivati anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal presidente del Senato Elisabetta Casellati e da molti presidenti di regione.
(ITALPRESS).









