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Covid, Bonaccini “Al momento no a blocco spostamenti”

RIMINI (ITALPRESS) – “In questo momento mi pare di no”. Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, in merito al rischio di un blocco degli spostamenti interregionali paventato dal governatore della Campania. “Dopodichè – commenta dal Meeting di Rimini – si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Insomma in questo momento mi pare di no. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perchè quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena”. Per il governatore “il virus c’è in tutto il mondo, in Europa, in Italia: dobbiamo aggredirlo, come in questa Regione dove stiamo facendo più di diecimila tamponi e migliaia di test sierologici per individuare le persone, tracciare con chi sono venute in contatto e isolarle il prima possibile. Se ci comporteremo così e rispetteremo tutte le restrizione ancora in corso – conclude – io credo che, in attesa del vaccino, si potrà cercare di arginare al meglio questa vera e propria pandemia e tragedia”.
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Scuola, in Toscana prima campanella 14 settembre

FIRENZE (ITALPRESS) – La scuola in Toscana ripartità lunedì 14 settembre. Come già annunciato a luglio, a seguito di una delibera approvata all’unanimità dalla Giunta regionale, la campanella tornerà a suonare nelle aule toscane con un giorno di anticipo rispetto al termine del 15 settembre indicato dalla Dgrt n.288 del marzo 2017. La scelta di ripartire il 14 settembre, di lunedì, è stata fatta al fine di garantire la didattica per l’intera settimana ed anche per allinearsi alle disposizioni nazionali date dal Ministero dell’Istruzione. Mancano dunque 23 giorni al ritorno in classe.
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Servizio civile, in Veneto aperto il bando per 192 giovani

VENEZIA (ITALPRESS) – La Regione Veneto offre a 192 giovani la possibilità di vivere un anno (o meno) di servizio civile, prestando la propria opera in associazioni, fondazioni, enti ed istituzioni che si occupano di assistenza, animazione sociale, educazione, protezione civile, integrazione, cultura, valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale o ambientale. Il bando, pubblicato oggi sul Bur, è rivolto ai giovani tra i 18 e i 28 anni, residenti o domiciliati in Veneto, anche extracomunitari purchè regolari, desiderosi di mettersi in gioco in una esperienza di formazione e di servizio sociale: gli interessati potranno scegliere, in base alle proprie aspettative, esperienze e competenze, uno dei 32 progetti presentati dai 17 enti che hanno superato il vaglio della Regione Veneto per organizzare forme strutturate di impegno sociale e civile. “Da 15 anni la Regione Veneto propone e finanzia in proprio esperienze di servizio civile regionale – ricorda l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin – complementari a quelle del Servizio civile nazionale. La peculiarità del Servizio civile regionale è il suo radicamento territoriale e lo stretto legame con il tessuto di volontari e di enti di promozione sociale di cui è ricca la storia e la tradizione dei veneti – prosegue Lanzarin – il Servizio civile regionale rappresenta quindi una risorsa in più per i giovani veneti, che possono mettersi alla prova in una palestra di formazione che spesso diventa anche una esperienza di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro”. I giovani interessati dovranno presentare domanda (il modulo è scaricabile dal sito https://www.regione.veneto.it/web/sociale/servizio-civile/bandi-e-avvisi) entro il prossimo 30 settembre direttamente ad uno dei 17 enti selezionati dalla Regione. “Le risorse stanziate serviranno per riconoscere una indennità pari a 12 euro l’ora ai 192 giovani del servizio civile per le 24 ore impegno settimanale previsto (l’indennità sarà inferiore nel caso di orari di servizio più contenuti), mentre le spese di formazione, assicurazione, vitto e alloggio sono a carico degli enti promotori dei progetti”, conclude Lanzarin.
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Quasi 7 milioni per i servizi sociali in Friuli Venezia Giulia

UDINE (ITALPRESS) – Con il secondo riparto del Fondo per l’Autonomia possibile (Fap) la Regione garantirà piena copertura ai fabbisogni dei servizi sociali e verranno raggiunte così altre 925 persone che a giugno risultavano in lista d’attesa.
Lo comunica il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, con delega alla Salute, specificando che questa settimana è stato approvato il secondo riparto del 2020 per un importo di 6,9 milioni di euro.
Queste risorse, derivanti da fondi nazionali e regionali, vanno ad aggiungersi ai 35,8 milioni di euro regionali ripartiti su base parametrica fra gli Ambiti socio-assistenziali all’inizio dell’anno. A marzo, grazie ad una recente modifica del regolamento del Fap, era stato possibile erogare un ulteriore importo aggiuntivo di circa 6 milioni di euro di fondi statali.
L’impegno complessivo di risorse per il 2020 destinato ai progetti di autonomia possibile viene pertanto elevato a 48,8 milioni, con un incremento di 4,6 milioni rispetto al 2019 e di 6,1 milioni rispetto al 2018.
Vengono così assegnate risorse sufficienti a garantire la continuità per tutto il 2020 del beneficio previsto a favore di circa 7mila persone già in carico ai servizi (erano circa 6mila nel 2019) e a riconoscere i benefici della misura del Fap anche ad ulteriori 925 persone che a fine giugno risultavano in lista d’attesa.
L’assegnazione finale delle risorse alle persone beneficiarie, tramite i servizi sociali dei Comuni, dovrebbe avvenire a partire dal mese di ottobre.
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Regioni, accordo tra Veneto e Fvg per tutelare le lingue minoritarie

VENEZIA (ITALPRESS) – Friuli Venezia Giulia e Veneto stringono un’alleanza per la tutela e lo sviluppo delle lingue minoritarie e delle reciproche varietà linguistiche. E’ quanto stabiliscono due delibere approvate dalle rispettive Giunte con cui le due Regioni hanno dato il via libera ad un “Accordo di collaborazione per la tutela e per lo sviluppo del patrimonio linguistico e culturale della componente friulanofona della Regione del Veneto e venetofona della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia”.
Presupposto dell’accordo – che attiva una collaborazione richiesta da anni dalle comunità locali – è l’uso della lingua friulana anche in aree circoscritte dei comuni veneti di Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro e Portogruaro, ma anche – come riconosciuto nel 2006 dal Consiglio Provinciale di Venezia – nei comuni di San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto e Cinto Caomaggiore. Allo stesso modo, in Friuli Venezia Giulia persiste l’uso di dialetti veneti (il triestino, il bisiaco, il gradese, il maranese, il muggesano, il liventino, il veneto dell’Istria e della Dalmazia, il veneto goriziano, pordenonese e udinese) che la Regione è impegnata a valorizzare in base alla legge regionale 5/2010. La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia si impegna ad estendere alcuni servizi erogati dall’Agenzia regionale per la Lingua Friulana (Arlef) anche agli organismi veneti riconosciuti, nonchè a consentire l’accesso ai finanziamenti regionali per la promozione della cultura e della lingua friulana ai Comuni veneti interessati. La Regione Veneto, a sua volta, si impegna a promuovere il finanziamento di progetti a sostegno della lingua friulana e a favorire le iniziative culturali volte all’approfondimento del friulano nell’area del portogruarese. Le due regioni potranno inoltre favorire la cooperazione per la salvaguardia del patrimonio linguistico e culturale della componente friulanofona in Veneto e venetofona in Friuli Venezia Giulia. Il friulano potrà essere proposto come attività integrativa nelle scuole dei comuni interessati, così da promuoverne la conoscenza e l’uso della sua grafia ufficiale. Per parte propria la Regione Veneto si impegna a sviluppare iniziative di sostegno delle minoranze linguistiche, della storia e della cultura veneta nel territorio friulano.
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Toscana, fiamme nella tenuta confiscata alla mafia a Suvignano

SIENA (ITALPRESS) – Fiamme nella tenuta di Suvignano, bene confiscato alla mafia, e attualmente gestito dalla Regione, a Monteroni d’Arbia in provincia di Siena. Un incendio divampato nella notte ha coinvolto circa 700 rotoballe di fieno e circa 250 quintali di seme di erba medica e trifoglio. L’incendio ha interessato un capannone di circa 2.000 metri quadri, con all’interno anche una macchina operatrice, un rimorchio e un pick-up. Le cause dell’incendio sono da accertare.
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Veneto, le Pmi artigiane vedono buio “perso il 25% di fatturato”

VERONA (ITALPRESS) – Per tornare ai livelli pre-Covid bisognerà aspettare la fine del 2021. Metà dei 1.500 imprenditori intervistati tra l’1 e il 5 agosto vede il ritorno ai livelli precedenti la crisi non prima di dicembre 2021, ma sono molti i numeri nel report di Confartigianato Imprese Veneto sulla recessione realizzato a due mesi e mezzo dall’uscita dal lockdown. Numeri che restituiscono una fotografia di un artigianato Veneto colpito al cuore (il 51,3% delle aziende ha perso più del 25% del fatturato), che vorrebbe ripartire ma che in questo momento è concentrato a resistere (il 76,2% dichiara che l’obiettivo principale è la continuità aziendale). Obiettivo da raggiungere con i propri collaboratori (solo il 10,8% vorrebbe poter licenziare). Difficile però fare previsioni e pertanto sono al palo gli investimenti: un imprenditore su due ha congelato quanto programmato o rinunciato definitivamente. Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Agostino Bonomo lancia l’appello: “Le nostre imprese mandano un messaggio chiaro al Governo: incentivare l’occupazione in questo momento non basta (il 63,2% afferma che non assumerà comunque, anche a fronte di incentivi)”. “E’ necessario sostenere gli investimenti (bloccati o non programmati per il 78,1% degli imprenditori) che, questi si, portano in dote nuova occupazione. Le risorse messe in campo dal Governo siano dedicate alle leve per favorire gli investimenti. Ne va del futuro delle prossime generazioni”, aggiunge Bonomo.
Promossa da 1 imprenditore su 2 la cassa integrazione allungata di 18 settimane, per tenere la forza lavoro legata all’azienda. “Il prolungamento della cassa – aggiunge Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona – risponde all’esigenza specifica delle Mpi di dare continuità alle loro imprese che, nella professionalità dei collaboratori fondano la gran parte del loro successo”. Rispetto alla possibilità di effettuare nuove assunzioni grazie agli sgravi sulle contribuzioni, pesa ovviamente l’incertezza. Il 63% non assumerà. Positivo però il fatto che oltre un terzo prenderà in considerazione la possibilità di assumere. Tra questi il settore delle costruzioni più di altri dichiara che certamente assumerà (13% rispetto al 6% del manifatturiero) reagendo positivamente all’attesa di una domanda in crescita spinta dalle detrazioni del 110%. L’incertezza pesa poi sugli investimenti. Oltre la metà delle imprese (36%) di quelle che avevano previsto investimenti (66% del totale) li ha sospesi e il 7,9%, vi ha rinunciato in via definitiva.
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Rossi “Bene i provvedimenti anti Covid ma servono controlli di polizia”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Con qualche ritardo, ma la decisione di chiudere le discoteche a livello nazionale, come anch’io avevo chiesto, e di mettere l’obbligo della mascherina, che da noi in Toscana senza limiti temporali era già introdotto, è stata giustamente presa. La prima preoccupazione deve essere la ripresa dell’anno scolastico per evitare quella ‘catastrofe generazionalè di cui parla l’Onu”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Tutte le misure e i provvedimenti che verranno presi, con i possibili conseguenti sacrifici, dovranno essere finalizzati a consentire ai nostri ragazzi di tornare a scuola – prosegue Rossi – Ma se non ci saranno i controlli da parte delle forze dell’ordine c’è il rischio che tutto resti a livello di buone intenzioni. Io rivolgo un appello al governo e al ministro degli interni affinchè garantiscano che i loro stessi provvedimenti siano rispettati”.
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