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Alta velocità ferroviaria Verona-Padova, lavori per 2,5 miliardi

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È stato firmato il contratto da 2,5 miliardi di euro per l’avvio dei lavori del primo lotto funzionale della linea ad alta velocità e alta capacità Verona-Padova, nella tratta Verona-Bivio di Vicenza. Commissionato da Rete Ferroviaria Italiana, sarà realizzato dal consorzio Iricav Due, costituito per circa l’83% dal Gruppo Webuild (45,44% Webuild e 37,49% Astaldi) e per il 17% da Hitachi Rail STS, nell’ambito della strategia industriale di Progetto Italia, l’operazione di consolidamento promossa da Webuild per il rafforzamento delle infrastrutture nel Paese. L’investimento da parte di RFI è superiore a 2,7 miliardi, la consegna è prevista entro il 2027. Il tracciato, di 44,2 km, attraverserà 13 comuni. “Questo progetto rappresenta un altro passo avanti nell’ambito di Progetto Italia. A pochi giorni dalla consegna del Ponte di Genova, siamo molto soddisfatti di avviare un nuovo progetto strategico, questa volta per la mobilità del Veneto, un’ulteriore infrastruttura da avviare con una ampia catena di fornitura che correrà da Nord a Sud, e che segue nel giro di poche settimane l’avvio dei lavori per la strada statale Jonica in Calabria e i lavori del Nodo Ferroviario di Genova – dice Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild -. L’Italia, da Sud a Nord, sta ripartendo, e lo sta facendo dalle infrastrutture, dal lavoro e dal territorio: siamo orgogliosi di poter mettere al servizio le nostre competenze per questo progetto di rilancio del Paese in cui abbiamo le nostre radici”. Il Gruppo occupa complessivamente in Italia circa 11.000 persone tra lavoratori diretti e indiretti, che diventeranno oltre 15.000 nel 2022. L’opera, con un valore complessivo commissionato a Iricav Due di 2.470 milioni di euro, prevede l’avvio immediato dei lavori di un primo lotto costruttivo per 874 milioni di euro, e un secondo lotto di 1.596 milioni di euro da finanziare entro 12 mesi. L’investimento per l’intera tratta Verona-Padova è stimato in 4,8 miliardi di euro, di cui 4,2 miliardi la quota disponibile per il Contraente Generale. Prevista la creazione di circa 4.000 posti di lavoro tra diretti ed indiretti. L’opera, parte della linea ad alta velocità Milano-Venezia, si inserisce nel Corridoio Mediterraneo, che dalla Spagna arriva alla frontiera Ucraina: uno dei corridoi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network). “Il modello Genova ha dimostrato concretamente che abbiamo a disposizione una grande opportunità, perché, grazie a competenza, efficienza tecnica e collaborazione costruttiva tra istituzioni/clienti e imprese private, possiamo finalmente affrontare al meglio le sfide infrastrutturali del Paese rimaste per tanto, troppo tempo in stand-by, dando nuove opportunità anche ai giovani. Speriamo che questo nuovo progetto segua la lezione imparata con il Ponte di Genova e permetta la realizzazione di un progetto altrettanto veloce e di qualità”, ha concluso Pietro Salini.

(ITALPRESS).

Intercettati nel porto di Livorno 7 carichi di agrumi infetti

FIRENZE (ITALPRESS) – Sette carichi di agrumi infetti sono stati intercettati da gennaio ad oggi al Porto di Livorno. A comunicarlo è il Servizio Fitosanitario regionale della Toscana che prosegue la sua attività di ispezione per evitare il rischio di introduzione di organismi nocivi per le piante nel territorio dell’Unione Europea e minacciare gravemente il patrimonio agricolo e ambientale toscano e nazionale. Attività mai interrotta neppure durante l’emergenza sanitaria da Covid. Sette intercettazioni che hanno riguardato la cosiddetta “macchia nera degli agrumi” e il “cancro batterico degli agrumi”, gli organismi nocivi più frequentemente individuati: una loro accidentale introduzione e diffusione comporterebbe un notevole danno alle regioni agrumicole (Italia meridionale e Spagna) dato che entrambi i patogeni rendono i frutti non più commercializzabili. La frutta, che proveniva da Argentina, Uruguay, Brasile e Cina, non è quindi entrata in Ue ed è stata rispedita al mittente o distrutta oppure inviata a un paese terzo extra Ue. Attraverso il Porto di Livorno, uno dei più importanti nel Mar Mediterraneo e tra i principali punti di ingresso di vegetali e prodotti vegetali provenienti da Paesi extra UE, vengono importate diverse tipologie di prodotti (soprattutto frutta fresca, sementi e legname) tutti sottoposti a controllo fitosanitario. Tra maggio e ottobre arrivano considerevoli quantitativi di agrumi che vengono scrupolosamente ispezionati, soprattutto per il rischio di introduzione di mosche e farfalle della frutta, nonchè di batteri e funghi la cui presenza nella Ue non è stata ancora segnalata ed in grado di danneggiare gravemente le produzioni agricole. Gli agrumi provengono sopratutto da Sud Africa, Argentina, Uruguay e Brasile. Per procedere celermente nell’attività di controllo, i frutti con una sintomatologia riconducibile rispettivamente al ‘cancro batterico degli agrumì ed alla ‘macchia nera degli agrumì vengono campionati e sottoposti ad analisi di biologia molecolare presso il laboratorio del Servizio Fitosanitario della sede di Livorno, all’Inteporto Toscano ‘Amerigo Vespuccì. Le analisi vengono effettuate nel più breve tempo possibile, in genere già in due ore si riesce a capire se la merce può essere importata o meno.
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Importavano droga dal Marocco, 7 arresti tra Emilia Romagna e Toscana

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sette persone sono state arrestate dai carabinieri dei comandi provinciali di Bologna, Reggio Emilia, Pistoia, Pisa e dei nuclei cinoficli nell’ambito di un’operazione contro l’importazione e lo spaccio di droga. L’indagine ha preso il via lo scorso 30 aprile, quando la Compagnia Carabinieri di Vergato ha proceduto all’arresto di un uomo residente nell’alta valle del Reno trovato in possesso di 101 chili di hashish, confezionati in ovuli e occultati all’interno di un capannone ubicato in una zona isolata dell’appennino bolognese. Lo stupefacente sequestrato, analizzato, è risultato avere una purezza del 37% ed utile al confezionamento di oltre 1.500.000 dosi. Fin da subito è emerso come l’uomo arrestato facesse parte di un più ampio gruppo organizzato e che la sua funzione principale fosse quello di depositario dell’ingente quantitativo di stupefacente. Da qui il proseguo delle indagini che, attraverso la verifica di molteplici riscontri telematici e lo studio delle immagini degli impianti di video sorveglianza dei Comuni dell’Emilia Romagna e Toscana, ha permesso di individuare tutti i soggetti coinvolti nel traffico. I membri del gruppo provvedevano a procurarsi autovetture usate, alimentate a metano, e dopo avervi fatto installare il numero massimo di bombole, organizzavano viaggi turistici in Marocco, dove si rifornivano di ingenti quantitativi di stupefacente, importandoli in Italia via mare, occultandoli nei recipienti dell’impianto a metano di cui l’autovettura era dotata, cosi rendendo più improbabile la scoperta del carico durante i controlli effettuati alle frontiere. Lo stupefacente, portato in Italia, veniva immediatamente occultato presso locali anonimi ubicati in zone isolate e nascoste, dove poi provvedevano al confezionamento secondo le varie esigenze di vendita. Durante le attività di perquisizioni sono stati rinvenuti ulteriori 2,5 chili di marijuana, 20 grammi di cocaina e 15 grammi di hashish ed è stato tratto in arresto un altro uomo per la coltivazione di circa 50 piante di cannabis.
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Scuola, in Friuli Venezia Giulia un progetto contro la dislessia

TRIESTE (ITALPRESS) – Una didattica dedicata ai bambini con difficoltà di apprendimento, con particolare attenzione alla dislessia. Un’attività finalizzata a riconoscere e identificare precocemente sintomi riconducibili ai Dsa (disturbi specifici nell’apprendimento), per mettere in campo correttivi specifici e interventi personalizzati. E’ quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen. Si tratta di un progetto mirato che la Regione ha condiviso con l’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) “Burlo Garofolo” di Trieste e una scuola individuata dall’Ufficio scolastico regionale appartenente ai centri territoriali di supporto (Cts) – nel caso specifico, è l’Istituto comprensivo “Roiano Gretta” di Trieste – con il progetto finalizzato all’identificazione precoce dei problemi nelle sfere dell’apprendimento e per supportare l’attività di prevenzione dei disturbi specifici dell’apprendimento. Il budget assegnato al progetto supera gli 89mila euro, di cui 40mila euro di fondi regionali. Come ha illustrato l’assessore regionale all’Istruzione, l’iniziativa pilota è inizialmente destinata alle sole classi seconde delle scuole primarie; prevede l’uso di programmi e dispositivi innovativi e una formazione specifica per gli insegnanti. I Dsa rappresentano gravi difficoltà nell’apprendimento della lettura (dislessia), della scrittura (disortografia) e/o del calcolo (discalculia). Sono stati quindi identificati dei percorsi finalizzati a individuare le criticità e a inquadrarle con precisione per mettere in campo azioni volte al potenziamento didattico, tramite prove individuali supportate da programmi e dispositivi specifici somministrati, a loro volta, da un personale docente formato per queste attività.
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Università, in Veneto premi di laurea per le tesi sui bilanci pubblici

VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale ha adottato un provvedimento che approva lo schema di Convenzione tra la Regione del Veneto e l’Università degli studi di Padova per l’istituzione di borse di studio/premi di laurea nell’ambito delle attività legate al Progetto dei conti pubblici territoriali (Cpt) per un importo complessivo di 10.000 euro. “L’accordo previsto con l’Università di Padova – sottolinea il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin, che ha competenza sul bilancio regionale – è solo una delle numerose iniziative messe in campo dalla Regione per promuovere, in accordo anche con il mondo accademico, la cultura della corretta gestione dei bilanci degli enti pubblici. In questo caso mettiamo 10.000 euro per borse di studio e premi di laurea su tesi legate al progetto dei Conti Pubblici Territoriali”. Il progetto si colloca all’interno del quadro generale delle iniziative e degli interventi previsti dall’Agenzia per la Coesione Territoriale volto a misurare i flussi finanziari di entrata e di spesa delle amministrazioni pubbliche e di tutti gli enti appartenenti alla componente allargata del settore pubblico sul proprio territorio, attraverso una rete di 21 nuclei territoriali regionali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Attraverso l’azione combinata del team Conti Pubblici territoriali della Regione e l’Università di Padova – Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali (Spgi), lo sviluppo di tesi che utilizzano i dati messi a disposizione dal Sistema conti pubblici territoriali nazionale potrà apportare un ulteriore valore aggiunto all’analisi, alla valorizzazione e alla diffusione dei dati economico/statistici delle diverse realtà produttive presenti nel Veneto. La realizzazione del progetto permetterà di migliorare il lavoro di analisi e di elaborazione dei dati dei bilanci presenti a livello regionale, aumentando il grado di approfondimento e conoscenza dell’andamento dei settori economici e produttivi, oltrechè rafforzare e ampliare le informazioni che a tal fine confluiscono nel Sistan (Sistema statistico nazionale).
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Agricoltura e Green New Deal, in un atto gli impegni della Toscana

FIRENZE (ITALPRESS) – Sviluppare l’agricoltura di precisione, favorire la digitalizzazione del settore agricolo, sostenere l’agrobiodiversità. Sono questi alcuni degli obiettivi delineati nella decisione della giunta Toscana, approvata, con delibera dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura.
Nella decisione vengono indicati anche gli strumenti per realizzare queste linee programmatiche: le Comunità della Pratica, i Centri delle conoscenze e delle competenze e le Comunità del cibo. Si tratta di un atto che riassume in sè la politica di rispetto e sostenibilità ambientale che da tempo caratterizza le scelte della Regione e che rispecchia e si inserisce appieno nel solco tracciato recentemente dall’UE attraverso il Green New Deal – un patto per il sorgere di una nuova Europa all’avanguardia nelle politiche ambientali.
Di qui l’atto programmatico della giunta con il quale la Regione si impegna a sostenere lo sviluppo di Comunità della Pratica sull’agricoltura di precisione e la digitalizzazione del settore agricolo e agroalimentare; a creare le condizioni per la nascita e lo sviluppo di Centri delle conoscenze e competenze per i prodotti agroalimentari tradizionali toscani e per l’agrobiodiversità; e infine incentivare il confronto con le amministrazioni locali, i distretti rurali e biologici, i distretti del cibo. In tutti questi ambiti la Regione è impegnata da tempo. La Toscana, ad esempio, è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una propria legge sulla tutela delle risorse genetiche autoctone a rischio di estinzione, e a istituire un sistema di tutela delle risorse genetiche locali di interesse agrario, zootecnico e forestale. Inoltre in Toscana diversi territori (Garfagnana, Valdichiana senese e aretina, Arezzo e le sue vallate, Monte Amiata e Crinale tosco emiliano) hanno costituito o stanno costituendo anche grazie al sostegno di Ente Terre Regionali Toscane la costituzione di Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Un Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscana è in programma venga realizzato all’interno della Tenuta di Alberese, nell’area di Rispescia.
E ancora Terre Regionali Toscane ha da tempo avviato un percorso per potenziare le attività di agricoltura di precisione presso le proprie Demofarm (Tenuta di Cesa e Tenuta di Alberese), aziende agricole dimostrative, con funzione pubblica, che mostrano modelli innovativi realmente applicati, al fine di promuovere e facilitare l’adozione di pratiche innovative da parte degli agricoltori. Il testo approvato dalla giunta prevede, inoltre, di sostenere il processo di nascita e sviluppo del Centro per la sicurezza in agricoltura presso la Tenuta di Cesa di proprietà di Ente Terre Regionali Toscane che prenderà avvio nell’ambito di un percorso che vede come promotore l’assessorato all’agricoltura.
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Nuova scoperta nel parco dei dinosauri di Duino Aurisina in Fvg

TRIESTE (ITALPRESS) – A settembre il parco paleontologico del Villaggio del Pescatore di Duino Aurisina sarà al centro dell’attenzione scientifica mondiale per una possibile nuova scoperta. Affioramenti nella roccia infatti, fanno ragionevolmente pensare a un promettente ulteriore rinvenimento, dopo quelli dei dinosauri “Antonio” e “Bruno”. Le importanti scoperte degli ultimi anni e le operazioni in corso per il recupero dei nuovi reperti saranno raccontate in un documentario che sarà girato proprio alla Cava del Villaggio dopo l’estate. E’ quanto ha reso noto il geologo e coordinatore delle attività del sito, Flavio Bacchia, all’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo del Friuli Venezia Giulia durante una visita, compiuta oggi da Regione e Comune di Duino Aurisina, che ha toccato alcuni luoghi di significativa attrattività artistica e scientifica del territorio municipale. Tra questi, il sito del Villaggio del Pescatore – recentemente oggetto di un finanziamento regionale di 1 milione e 500mila euro dell’assessorato alla Cultura per consentire l’esproprio e la valorizzazione dell’area – che ha alte potenzialità di attrazione di visitatori, ma necessita di un piano di sviluppo pubblico-privato mirato alla sostenibilità.
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Veneto, Lanzarin “Nessun ridimensionamento per l’ospedale di Asiago”

VENEZIA (ITALPRESS) – Nessun progetto di ridimensionamento per l’ospedale di Asiago (Vc). Ad assicurarlo, l’assessore regionale Manuela Lanzarin dopo i timori espressi da sindaci e abitanti dell’area. “Nessuno mette in discussione l’importanza dell’Ospedale di Asiago, nè oggi, nè domani – afferma Lanzarin – Lo provano le schede ospedaliere regionali vigenti, l’atto aziendale dell’Ulss, e il fatto che a breve sarà ultimata la nuova struttura, realizzata con un investimento di 30 milioni di euro”. Riguardo al punto nascite, che, come ha spiegato l’assessore, ha vissuto alcune vicissitudini legate alla carenza di specialisti, segnatamente ginecologi, pediatri e anestesisti, la Regione non intende rinunciarvi. “Proprio in luglio – ricorda Lanzarin – abbiamo inviato al Ministero della Salute la relazione sulla base del quale chiediamo la deroga per mantenerlo in attività nonostante sia al di sotto del livello minimo di 500 parti l’anno”. Dal 25 luglio al 23 agosto – fa notare l’assessore – è stato previsto un secondo medico in ‘raddoppiò. Un secondo medico del Pronto Soccorso (di Asiago o di Bassano) garantisce la sua presenza dalle 10.00 alle 19.00 in aggiunta al medico di Pronto Soccorso presente H24. Inoltre è prevista la presenza del radiologo dalle 9.00 alle 17.00 nelle giornate di domenica e festivi, è anche previsto il potenziamento con una seconda ambulanza per il 118 con l’assunzione degli infermieri necessari. E’ stata ampliata l’area di osservazione breve intensiva con ulteriori tre posti letto. Dal primo agosto è stata ripristinata la guardia notturna anestesiologica. In area medica sia la Medicina che la Riabilitazione funzionale stanno lavorando con la loro dotazione, rispettivamente di 37 e 21 posti letto, e la nuova programmazione prevede 40 posti letto per entrambi, che saranno attivati nel nuovo ospedale. Per la riabilitazione è inoltre in corso l’assunzione di 4 fisioterapisti. In area chirurgica, è ripresa l’attività programmata già da giugno con otto sedute operatorie effettuate. Da sabato 8 agosto è inoltre programmata l’apertura del reparto di degenza chirurgica anche nei fine settimana, così da garantire il ricovero di eventuali emergenze ortopediche o da pronto soccorso. L’ortopedia, conclude Lanzarin, già da luglio garantisce l’operatività fino alle ore tardo pomeridiane. E’ ripresa anche l’attività di endoscopia.
(ITALPRESS).