FIRENZE (ITALPRESS) – In Toscana sono 10.394 i casi di positività al Coronavirus, 4 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,04% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,09% e raggiungono quota 8.935 (l’86% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 401.479, 2.786 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono oggi 328, -1,2% rispetto a ieri. Oggi non si registrano nuovi decessi.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione: 3.242 i casi complessivi ad oggi a Firenze, 551 a Prato, 750 a Pistoia (1 in più), 1.056 a Massa, 1.371 a Lucca, 944 a Pisa, 483 a Livorno (1 in più), 690 ad Arezzo, 429 a Siena, 407 a Grosseto (2 in più). Sono 471 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. 1 in più quindi i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 1 nella Nord Ovest, 2 nella Sud est.
La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 279 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 406 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 542 casi x100.000 abitanti, Lucca con 353, Firenze con 321, la più bassa Livorno con 144. Complessivamente, 313 persone sono in isolamento a casa, poichè presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (6 in meno rispetto a ieri, meno 1,9%). Sono 882 (più 107 rispetto a ieri, più 13,8%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perchè hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 554, Nord Ovest 269, Sud Est 59). Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 15 (2 in più rispetto a ieri, più 15,4%), di cui 1 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite sono 8.935 (8 in più rispetto a ieri, più 0,09%): 141 persone “clinicamente guarite” (meno 2 rispetto a ieri, meno 1,4%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 8.794 (più 10 rispetto a ieri, più 0,11%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.
Oggi non si registrano nuovi decessi. Restano quindi 1.131 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 416 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 173 a Massa Carrara, 143 a Lucca, 90 a Pisa, 61 a Livorno, 50 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 30,3 x100.000 residenti contro il 58,1 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (88,8 x100.000), Firenze (41,1 x100.000) e Lucca (36,9 x100.000), il più basso a Grosseto (10,8 x100.000).
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Coronavirus, in Toscana 4 nuovi casi e nessun decesso
Coronavirus, contributi agli affitti per 18 mila famiglie in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Aiuti sui canoni di locazione. E risorse aggiuntive per nuovi alloggi di edilizia residenziale popolare. Diciottomila famiglie avranno diritto a ricevere un contributo straordinario sull’affitto. Si tratta di chi per l’emergenza Covid-19 (e la crisi economica che l’epidemia e il lockdown hanno innescato) ha subito un tracollo nelle finanze familiari. La Regione Toscana, con l’assessore Vincenzo Ceccarelli, ha presentato gli esiti del bando straordinario deciso nei mesi scorsi dalla giunta, nel pieno dell’emergenza sanitaria, e che tutti i Comuni toscani hanno pubblicato. Il provvedimento interessa nello specifico chi nei mesi di aprile, maggio e giugno ha visto il proprio reddito ridotto di almeno il 30 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il paletto d’accesso ulteriore richiesto era un Isee, il parametro che misura i redditi e patrimoni delle famiglie in rapporto alla loro numerosità, non superiore a 28.684 euro. Chi rientrava in ambedue i parametri potrà richiedere un contributo pari a metà canone di locazione per tre mensilità, fino ad un massimo di 300 euro al mese nei comuni capoluogo e ad alta tensione abitativa (44 in tutta la regione) e 250 euro per gli altri. Gli uffici della Regione stimano che la spesa potrebbe arrivare fino a 13 milioni di euro, ma alla fine potrebbe essere anche inferiore visto che non tutti hanno subito tagli allo stipendio per tre mesi. La Regione trasferirà con un prossimo decreto 1 milione e 900 mila euro ai Comuni che non sono capoluogo nè possono essere considerati ad alta tensione abitativa: si tratta di 189 amministrazioni, oltre ad otto unioni comunali. Gli altri, i comuni capoluogo od Ata, possono fin da ora contare su una disponibilità di 7 milioni di euro che deriva dai residui dei contributi di morosità incolpevole non utilizzati e che potranno essere usati per il contributo straordinario. Alle amministrazioni comunali inoltre è già stata ripartita una prima tranche di 3,9 milioni del fondo affitto nazionale. “In questo modo – spiega l’assessore – potrà essere da subito coperto il fabbisogno dell’82 per cento della domande del secondo elenco, quelli dei comuni capoluogo o ad alta tensione abitativa, e il 70 per cento degli altri comuni”.
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Mobilità e turismo, completata la mappa delle ciclovie del Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – Conoscere lo stato delle piste ciclabili del Veneto e ottimizzare la pianificazione di nuovi interventi: sono questi gli obiettivi dello studio avviato a dicembre 2017 dalla Regione Veneto in collaborazione con le Province e la Citta Metropolitana di Venezia, grazie all’istituzione di un Tavolo tecnico permanente in materia di mobilità ciclistica regionale, della cui attività vengono resi note oggi i primi risultati.
Dall’analisi emerge che su 7.857 chilometri di percorsi censiti, 2.563 km sono ad uso ciclabile e si trovano su sedi riservate, proprie o su fondo non asfaltato. I percorsi censiti sono stati distinti principalmente in base alle loro caratteristiche (strada, argine, pista ciclabile), specificandone la tipologia (a uso promiscuo veicolare, a uso promiscuo pedonale, corsia riservata, sede propria), la gerarchia (di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale) oltre che in base al fondo del tracciato (asfalto, ghiaia, terra battuta). “Questi elementi di conoscenza – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa De Berti – rappresentano un punto di partenza fondamentale per la futura programmazione del cosiddetto traffico lento e dello sviluppo dell’intermodalità dei trasporti, componenti essenziali del sistema di mobilità nei nostri territori. Dal lavoro svolto – prosegue – è emerso che la maggior parte di questi itinerari corre ancora in maniera promiscua al traffico veicolare rendendo alcuni tratti meno appettibili per lo spostamento in bicicletta. Grazie a tale attività di censimento degli itinerari ciclabili, e agli incontri con i rappresentanti del tavolo tecnico e con le associazioni, si è vista la volontà di concentrare gli sforzi per risolvere queste problematiche”. Attraversano il Veneto cinque delle dieci ciclovie di interesse nazionale: quella del Sole (Verona-Firenze), del Garda, VenTo (Venezia-Torino), Adriatica, Venezia-Trieste. I dati cartografici ciclabili, una volta inseriti nel geoportale, entreranno a far parte di un “sistema organizzato” costituito da tutti i dati territoriali in possesso della Regione, accessibile a chiunque abbia la necessità di fruire di tali informazioni in modalità open data.
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Regione Fvg approva assestamento “30mln per lavoro, scuola e famiglie”
TRIESTE (ITALPRESS) – Sostegno al mondo del lavoro, alle famiglie e alle scuole: sono le priorità dell’assestamento di bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia che conta su 30 milioni di euro e il cui disegno di legge è stato approvato dalla Giunta nella seduta di oggi a Trieste. La posta più cospicua dei 30 milioni è indirizzata al lavoro e all’istruzione, con 9 milioni complessivi, 2 dei quali dedicati a una nuova misura voluta dal governatore della Regione e destinata a finanziare agevolazioni alle aziende insediate in Friuli Venezia Giulia che assumono dipendenti, con incentivi a fondo perduto stimati in 10mila euro a lavoratore, secondo un regime compatibile con l’attuale sistema degli aiuti di Stato. Un milione dei 9 dedicati alle politiche del lavoro e istruzione va all’utilizzo dei disoccupati nei cantieri, mentre 700mila euro irrobustiscono il contenimento delle rette per i servizi della prima infanzia. Al sostegno delle spese degli studenti per il trasporto pubblico locale la manovra estiva regionale destina 3 milioni, con la novità di estendere il beneficio anche alle tratte urbane dal prossimo settembre. Il Friuli Venezia Giulia ospiterà l’Eyof invernale 2023, il Festival olimpico della gioventù europea, per il quale l’assestamento stanzia 7 milioni di euro. Accanto 2,6 milioni per la viabilità, l’economia viene supportata con 2 milioni alle Camere di commercio, confermando così il rifinanziamento della legge 30 voluto dall’attuale Amministrazione regionale, con 2 milioni all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale per spese di funzionamento e infrastrutture e con 500mila euro riservati allo scorrimento delle graduatorie su infissi e fotovoltaico. La Regione investe nell’assestamento, con il ddl approvato oggi, 1,4 milioni per la ripresa in sicurezza dell’attività teatrale ai fini di garantire il distanziamento sociale nelle sale. Infine, 1,5 milioni vanno al finanziamento dell’accordo di programma per la realizzazione del parco dei dinosauri di Duino-Aurisina. (ITALPRESS).
Smog, Regione Toscana stanzia 5mln “Limitazioni per le auto a Firenze”
FIRENZE (ITALPRESS) – Nuove azioni e nuovi accordi per migliorare la qualità dell’aria a Firenze, nella Piana lucchese e in quella di Prato-Pistoia. Due le direttrici con relative misure urgenti sulle quali la Regione interviene: il biossido di azoto (NO2) prodotto dal traffico veicolare e le polveri sottili, il PM10, proveniente soprattutto dai riscaldamenti domestici. Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), la Giunta regionale della Toscana ha appena approvato uno schema di accordo con il Comune di Firenze che prevede limitazioni per i veicoli fino a diesel Euro 4, cioè quelli più inquinanti, a partire dal primo marzo 2021, e fino a Euro 5, a partire da novembre 2025. Lo scopo è quello di contrastare la principale sorgente emissiva di NO2. Sarà dunque istituita nella città di Firenze un’area comprendente la zona a traffico limitato – ztl e il viale di circonvallazione (da piazza Beccaria a piazza della Libertà), in cui sarà limitata la circolazione a partire dal 1° novembre 2020 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 18,30, fatte salve le deroghe indispensabili) alle autovetture ed ai veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad “Euro 4”. La limitazione sarà estesa alla categoria “Euro 5” a partire dal 1° novembre 2025. Per dare corso a questa limitazione la Regione assegna al Comune 3,5 milioni di euro (risorse statali e regionali derivanti dall’accordo con il Ministero dell’Ambiente) per avviare un programma di incentivazione rivolto ai cittadini residenti a Firenze perchè sostituiscano le auto particolarmente inquinanti con veicoli a basso impatto ambientale. Per quanto riguarda le polveri sottili, (PM10), la Giunta ha approvato due accordi con i comuni della “Piana lucchese” e “Piana Prato – Pistoia” in base ai quali si prevede l’assegnazione rispettivamente di 900.000 euro e di 600.000 euro per la sostituzione degli impianti di riscaldamento civile a biomassa con impianti di condizionamento degli edifici, quali le pompe di calore e, prioritariamente, quelle servite da pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici; e di contributi alle piccole aziende agricole e ai cittadini per l’acquisto di biotrituratori come alternativa agli abbrucciamenti all’aperto dei residui vegetali delle coltivazioni. “Una delibera importante che darà benefici e che risponde a tematiche di estrema attualità come quella della qualità dell’aria che respiriamo”, ha commentato l’assessore Federica Fratoni.
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Migranti, Fedriga “Dichiarare caserma Cavarzerani di Udine zona rossa”
TRIESTE (ITALPRESS) – “Dichiarare la caserma Cavarzerani zona rossa per contenere, fin da subito e con la massima efficacia, la diffusione dei contagi”. Lo chiede il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla luce dei casi positivi individuati tra i migranti ospitati nella struttura udinese. “In un contesto dominato ancora da forti incertezze rispetto all’evoluzione della pandemia – sottolinea Fedriga – è infatti fondamentale che le istituzioni si muovano con tempestività e sincronia per arginare ogni possibile nuovo focolaio e che, a tal fine, vengano disposte misure contenitive capaci di isolare le persone risultate positive a Covid-19”.
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Toscana, al via cantieri banda ultra larga a Bucine e Poppi
FIRENZE (ITALPRESS) – Anche a Bucine e a Poppi sono iniziati i lavori per portare la banda ultra larga fino alla porta di case e aziende. E l’aretino si conferma come l’area più avanti nella commercializzazione di questi servizi: a Castelfocognano, Castel Niccolò e Talla i lavori sono già conclusi e la fibra è in vendita. Anche a Monte San Savino e a Lucignano i lavori sono già ultimati e dopo l’estate partirà la vendita. La fibra ottica permetterà di navigare in internet fino a mille megabit al secondo. Un connessione ultra veloce dunque, in una zona – montana nel caso di Poppi e molto frazionata nel caso di Bucine – che per gli operatori privati della telefonia non aveva interesse economico. Per questo è intervenuta la Regione attraverso il Piano Banda Ultra Larga che prevede di portare la fibra ottica anche in questi luoghi definiti ‘aree bianchè. A Bucine i cantieri inaugurati alla presenza dell’assessore alla presidenza Vittorio Bugli e del sindaco Nicola Benini cableranno 4069 abitazioni e aziende, ma anche edifici di interesse pubblico.
Saranno posati 110 chilometri di fibra, dei quali 65 sfrutteranno infrastrutture già esistenti, ma in ogni caso gli scavi saranno fatto con tecniche davvero poco invasive come mini-trincee scavate a bordo carreggiata, larghe e profonde poche decine di centimetri. In 604 giorni la fibra ottica sarà portata davanti alla porta delle case e delle aziende, con la tecnologica Ftth (Fiber to The Home) in 26 località e frazioni diverse. Il costo dei lavori, finanziati dalla Regione, è di 1 milione 604 mila euro. L’altro intervento inaugurato riguarda Poppi (cinque località fra cui le frazioni di Moggiona, Badia Prataglia, San Martino Tremoleto e Porrena, era presente anche il sindaco Carlo Toni): qui saranno 525 gli edifici che verranno cablati in 411 giorni di lavoro, grazie a una ‘stradà di 15 chilometri di fibra. Anche in questo caso l’intervento sarà davvero poco invasivo anche perchè sfrutterà 12 chilometri infrastrutture già esistenti. Il costo dell’intervento è di 382.203 euro. In entrambi i casi i lavori sono affidati a Open Fiber, l’azienda che ha vinto il bando nazionale per realizzare l’intera infrastruttura e che avrà la rete in concessione per venti anni, offrendone l’accesso agli operatori interessati.
“Complessivamente a Bucine e a Poppi abbiamo investito 2 milioni per portare la fibra ottica – spiega l’assessore Bugli – Ma è solo una piccola parte del nostro intervento che riguarda le aree bianche di tutta la Toscana. Ci siamo presi l’impegno di realizzare l’infrastruttura più importante per la vita delle persone e delle imprese: un’opera sulla quale abbiamo investito 80 milioni di euro dall’inizio della legislatura, ma che ne vale almeno 200. Da qui a qualche anno la connessione cambierà totalmente pelle, e proprio per questo è importante avere pronta l’autostrada per viaggiare a grandissima velocità”. “Con la fibra ottica – aggiunge – le aziende possono attrezzarsi per essere davvero competitive nel mercato europeo, e le città possono offrire servizi degni di una smart city. Inoltre il periodo di lockdown causato da Covid ha mostrato a tutti quanto è importante poter contare sulla rete per continuare a lavorare e a comunicare anche nei periodi di grandi emergenze. Per questo in Toscana cerchiamo di sfruttare il vantaggio che abbiamo grazie al fatto di essere stata tra le prime Regioni in Italia a partire per cablare i territori”.
La rete in fibra ottica a cui sta lavorando Regione Toscana è in linea con la “Strategia Italiana per la banda ultra larga” e ha come obiettivi quelli fissati dall’Agenda Digitale Europea. La Regione si è mossa sfruttando le risorse della programmazione comunitaria 2014-2020 (Programma Operativo Fesr, Piano di sviluppo rurale Feasr, fondi regionali e ministeriali). Complessivamente è prevista la copertura in banda ultra larga di oltre 640 mila unità immobiliari (abitazioni ed imprese) in 268 Comuni. Il progetto procede per lotti. Vista la quantità degli enti coinvolti, per velocizzare l’iter delle autorizzazioni la Regione ha promosso la sottoscrizione di diversi Accordi di Programma tra i soggetti chiamati al rilascio di autorizzazioni, pareri e nulla-osta. Sono stati sottoscritti complessivamente 6 Accordi di programma. A questo punto il progetto può dirsi dunque avviato in tutti i territori. Molti sono già avanti tanto che a fine settembre 2019 è partita la commercializzazione in via sperimentale del servizio in fibra nei primi tre comuni dove è intervenuto il concessionario Open Fiber: Buonconvento (SI), Chianciano Terme (SI), e San Vincenzo (LI).
Ad oggi sono attivabili i servizi Ftth nelle aree bianche di altri nove comuni toscani: Castel Focognano, Castel San Niccolò, Fauglia, Firenzuola, Grosseto, Montescudaio, Palazzuolo sul Senio, San Casciano dei Bagni, Talla. E sabato inizierà la vendita nei servizi in altri tre territori, stavolta nel grossetano: Roccalbegna, Santa Fiora e Semproniano.
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Veneto, nasce la Carta dell’Accoglienza e dell’Ospitalità
VENEZIA (ITALPRESS) – “Da un lavoro di impegnativa analisi ed elaborazione, realizzato con passione dai nostri uffici insieme a numerosi rappresentanti del sistema dell’ospitalità veneta, è scaturito uno strumento di grande semplicità e immediatezza, una guida comportamentale per tutti, in primis per gli innumerevoli attori del settore turistico, ma utile anche per chi vive in una terra interamente vocata al turismo come la nostra”. Così l’assessore al turismo della Regione del Veneto ha presentato a Venezia la Carta fondamentale dell’Accoglienza e dell’Ospitalità, una delle dodici azioni di lancio del Piano Strategico del Turismo, uno strumento che riassume in un vero e proprio decalogo, declinato per le diverse tipologie d’accoglienza, i valori fondanti per un turismo di qualità in Veneto, frutto di un ampio percorso partecipativo, attuato attraverso il Tavolo Tematico Accoglienza e Capitale Umano coordinato da Massimiliano Schiavon.
“Il turismo siamo noi – ha aggiunto l’assessore – e siamo noi a decretare il successo o meno di una destinazione. La qualità dell’accoglienza è data dal comportamento di tutti noi, da chi sorride al cliente in un qualsiasi desk o biglietteria, da chi cura con attenzione i luoghi in cui vive, da chi è bendisposto a fornire indicazioni all’ospite. Dobbiamo creare le condizioni affinchè il turismo sia vissuto come un bene comune, ma perchè lo si consideri tale deve concretamente essere una fonte di benessere, di crescita, di occupazione, di ricchezza economica e culturale diffusa, non per pochi ma per l’intera comunità”.
“La vera sfida è quella di mettere ora in pratica coralmente i preziosi suggerimenti della Carta – ha proseguito l’assessore -, sapendo che i turisti vivono la loro esperienza di viaggio e di soggiorno percependo la destinazione come un’esperienza completa, unica e indivisibile. Di fatto è l’insieme di tanti elementi, che talvolta possono apparire banali ma non lo sono e dare qualità a tutti questi elementi significa contribuire a migliorare l’immagine complessiva della destinazione”.
La Carta parte dal riconoscimento di dieci qualità del Veneto, che lo raccontano come una destinazione “Per tutti”, “Affidabile”, “Autentica”, “Competente”, “Connessa”, “Bella”, “Informata”, “Sicura”, “Rispettosa” e “Sostenibile”, e si sviluppa attraverso altrettante sezioni che presentano i valori e le linee guida cui devono ispirarsi gli attori del sistema, gli operatori del multiforme mosaico dell’offerta turistica veneta.
La Carta, pertanto, si rivolge a: 1. Musei, siti archeologici, ville, borghi, castelli, centri storici, parchi e riserve naturali, parchi a tema e divertimento 2. Enti locali e Organizzazioni di gestione della destinazione (OGD) 3. Agenzie di viaggio 4. Strutture ricettive e locazioni turistiche 5. Guide turistiche, accompagnatori turistici, guide naturalistico-ambientali, guide alpine, accompagnatori di media montagna, maestri di sci 6. Attività commerciali, artigianali ed agricole 7. Pubblici esercizi, agriturismi, malghe e cantine 8. Impianti a fune, impianti sciistici, bike park e stabilimenti balneari 9. Trasporti pubblici e privati 10. Organizzatori di eventi pubblici e privati.
“Il Covid ci ha fatto e ci sta facendo tanto male – ha concluso l’assessore – ma almeno ha rafforzato alcune fondamentali consapevolezze: le persone hanno necessità di muoversi, di scoprire, di conoscere e di conoscersi e i luoghi nei quali è radicata la cultura dell’accoglienza sono e saranno quelli maggiormente capaci di soddisfare questa domanda”.
La Carta dell’Accoglienza sarà nei prossimi mesi illustrata tecnicamente agli staff delle 16 OGD venete, ai tecnici delle associazioni di categoria, agli operatori di ciascuna destinazione, al sistema camerale.
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