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Autonomia, Zaia “I veneti hanno diritto a una risposta”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Credo nella buona fede di tutte le forze politiche che hanno votato a favore dell’autonomia. Entro febbraio 2019 chiuderò la partita autonomia, a luglio Di Maio dice che daremo vita a commissione accademici napoletani per studiarla. Di lì a pochi giorni è crollato il governo”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia intervistato da Antennatre a mille giorni dal referendum. “Loro sanno benissimo che siamo in linea con l’autonomia e non siamo contro la legge costituzionale – ha spiegato – I veneti hanno diritto ad avere una risposta. Un nuovo referendum non ha senso, abbiamo fatto ciò che dovevamo fare”.
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Tsunami covid economia, in Toscana il punto sui fondi Ue

FIRENZE (ITALPRESS) – Un quadro per comprendere “in tempo reale” cifre, prerogative e passaggi che attendono l’Europa e la Toscana sul versante fondamentale dell’economia e della crisi post covid. E’ quello che questa mattina ha impegnato la commissione regionale Ue della Toscana, presieduta da Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), con l’audizione di Enrico Mayrhofer, responsabile dell’Ufficio di collegamento della Regione con le istituzioni comunitarie a Bruxelles; Andrea Mogni, con oltre trent’anni di esperienza nella Commissione Europea; e il direttore di Irpet, Stefano Casini Benvenuti. “Si sta abbattendo uno Tsunami sulla nostra regione e agli effetti del covid19 si sommeranno gli impatti della Brexit, spesso dimenticata, ma anche la Toscana dovrà capire meglio come poter commerciare con britannici” ha commentato il presidente Fattori. Facendo riferimento al programma “Next generation Eu”, Fattori ha parlato di uno “scenario rivoluzionario”, perchè “per la prima volta abbiamo dinanzi strumenti europei di politica fiscale: si prevedono infatti trasferimenti di risorse tra paesi e obbligazioni a lunga scadenza che in parte saranno acquistati dalla Banca Europea”. Il quadro finanziario complesso è nelle cifre che si prospettano – il Consiglio europeo è in corso proprio oggi – in coincidenza con la fine del settennato (2014-2020) della programmazione europea, come chiarito da Enrico Mayrhofer. La Commissione ha proposto un nuovo quadro finanziario pluriennale, pari a 1100 miliardi per i 7 anni (2021-2027), “cifre che sono quasi uguali a quelle del settennato precedente”. La politica di coesione, che nel nostro paese corrisponde a circa 40 miliardi di euro che sono poi i fondi gestiti dalle regioni, rientra nei 1100 miliardi che comprendono tutto (la Pac, l’Herasmus, cooperazione internazionale, etc..). In Toscana la quota per le politiche di coesione si traduce in circa 1miliardo e mezzo, cui si aggiungono i cofinanziamenti nazionali e in minor parte regionali. Ma in aggiunta a questi fondi, e nel quadro comunque di ulteriori misure, ci sarà appunto il Next generation Eu, strumento temporaneo per il rilancio che, secondo la proposta della Commissione, corrisponde a 500 miliardi a fondo perduto (che vuol dire investito per progetti, opere sul territorio) e 250 miliardi per prestiti a lungo termine a favore dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia.
Per l’Italia, ha spiegato Mayrhofer, si prospetta così un passaggio da 40 a 170 miliardi di fondi finalizzati agli investimenti e per la Toscana, a caduta, il miliardo e mezzo ‘attualè dovrebbe essere moltiplicato per 4. I criteri di distribuzione di questi fondi saranno lasciati agli stati nazionali.
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Alzheimer,tavolo confronto Regione-associazioni in Friuli Venezia Giulia

UDINE (ITALPRESS) – “La Regione convocherà un tavolo di confronto con le associazioni che operano nell’assistenza alle persone affette da Alzheimer e le loro famiglie per definire gli interventi che potranno essere attuati nell’ambito della tutela alle persone fragili, al fine di migliorare i servizi offerti nella nostra regione”. Lo ha confermato il vicegovernatore della Regione Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante l’incontro con il Coordinamento delle associazioni che si occupano di Alzheimer e altre forme di demenza avvenuto a Palmanova.
Dopo aver evidenziato l’importanza dell’opera svolta delle associazioni e dai caregiver nell’ambito dell’Alzheimer e ricordando che il ‘budget di salutè introdotto in Friuli Venezia Giulia sostiene e supporta forme di co-housing integrando risorse del fondo sanitario con quello per l’assistenza, il vicegovernatore ha spiegato che “tutti gli indicatori evidenziano che il fenomeno della demenza continuerà a crescere nei prossimi anni, quindi dobbiamo attuare misure che diano risposte concrete alle necessità di pazienti e famiglie”. “Il Friuli Venezia Giulia – ha concluso – punta a strutturare un nuovo modello di gestione della fragilità che necessità di competenze e risorse distribuite sul territorio in base all’effettivo bisogno di salute delle persone. Per poter impostare questo nuovo welfare è necessario che venga attuata una vera e propria riforma culturale, la quale porti alla concretizzazione di una forma di assistenza alla persona che si regge sul sistema territoriale e si colloca tra il domicilio della persona assistita e l’ospedale”.
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Coronavirus, Rossi “in Toscana quarantena per gli arrivi non-Schengen”

FIRENZE (ITALPRESS) – Obbligo di quarantena per chi arriva in Toscana, attraverso gli aeroporti di Firenze e Pisa, proveniente da paesi extra Schengen. Lo ha deciso “autonomamente” la Regione, che ha siglato un’intesa con Toscana Aeroporti e Polaria. “Coloro che provengono da Paesi non Schengen – ha spiegato il presidente della Regione, Enrico Rossi – avranno l’obbligo di stare in quarantena, cioè 15 giorni in isolamento”. Una decisione che arriva dopo i casi di alcune persone provenienti dell’Albania, arrivate con dei voli di linea a Pisa, risultate positive al Coronavirus. “Chi arriva” in Toscana da paesi non Schengen “deve essere ovviamente preso e trasportato, non attraverso i mezzi pubblici, in un albergo sanitario, o in una casa”, ha aggiunto. Questo “consentirà anche di effettuare un controllo, per sapere chi sono e dove stanno”, spiega Rossi. “Non si vuole mettere assolutamente nessuno all’indice – ha detto Rossi – ma non è da ieri che abbiamo detto che il problema non è più tanto interno al nostro Paese, quanto per i collegamenti con gli altri paesi, soprattutto con l’area non Schengen, ma anche coi rimbalzi aerei fra Paesi Schengen e città europee attraverso i quali si bypassano le nostre disposizioni nazionali e i nostri controlli”. In Toscana “avevamo individuato un primo focolaio nella comunità peruviana, poi un secondo nella comunità bengalese – ha aggiunto Enrico Rossi – Adesso abbiamo individuato attraverso il lavoro che fanno bene i nostri dipartimenti di prevenzione un focolaio all’interno della comunità albanese legati ad alcuni voli che sono arrivati in Toscana qualche giorno fa”.
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Trasporti, dalle ferrovie alle strade il nuovo piano regionale Veneto

VENEZIA (ITALPRESS) – Il Veneto ha un nuovo piano regionale dei trasporti (Prt) per il prossimo decennio 2020-2030. Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio regionale al termine di un percorso durato due anni. “Sono tempi da record, frutto di un intenso lavoro di pianificazione che continuerà anche in futuro, attraverso un costante monitoraggio dei cambiamenti sociali ed economici, dei bisogni e delle abitudini della popolazione, dell’evoluzione organizzativa e dell’innovazione tecnologica in materia di mobilità”, hanno commentato il governatore Luca Zaia e l’assessore ai trasporti, Elisa De Berti. Il Prt prevede investimenti, fino al 2030, per oltre 20 miliardi di euro, di cui oltre la metà già disponibili. Di questi, il 62% sono dedicati alla mobilità e al trasporto su ferro e il 35% all’adeguamento e manutenzione stradale. Sintetizzando, sono otto gli obiettivi fondamentali del Prt: connettere il Veneto ai mercati nazionali e internazionali per la crescita sostenibile dell’economia regionale; potenziare la mobilità regionale per un Veneto di cittadini equamente connessi riducendo le disparità territoriali anche per contrastare lo spopolamento dei centri periferici; promuovere la mobilità in funzione dello sviluppo dell’offerta turistica, migliorando la connessione intermodale tra offerta pubblica, privata e mobilità debole (percorsi pedonali, cicloturismo, escursionismo) e lo sviluppo aeroportuale. Poi ancora: sviluppare un sistema di trasporti orientato alla tutela dell’ambiente e del territorio; accrescere funzionalità e sicurezza delle infrastrutture e dei servizi di trasporto; promuovere il Veneto come laboratorio per nuove tecnologie e paradigmi di mobilità, specie per l’accesso da parte dell’utenza ai servizi pubblici di trasporto; completare ed efficientare la spesa pubblica per i trasporti e promuovere forme di finanziamento in grado di attrarre capitali privati; sviluppare una nuova governance integrata della mobilità regionale. Rientrano in questo contesto il sistema delle concessioni autostradali e della rete stradale ordinaria, la gestione della rete ferroviaria, il coordinamento del sistema degli interporti, il riordino nelle competenze del Tpl.
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Scuola, Fedriga “Governo verifichi risorse per i test al personale”

TRIESTE (ITALPRESS) – Una verifica in ordine alle risorse disponibili, se già messe a preventivo, per quei medici di medicina generale che verranno coinvolti nelle analisi sierologiche previste sul personale scolastico in vista dell’apertura delle lezioni il prossimo settembre. Questo l’approfondimento richiesto oggi, nel corso della riunione in videoconferenza tra le Regioni e i ministri Boccia (Affari regionali e autonomie), Azzolina (Istruzione) e Speranza (Salute), dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervendo sul punto all’ordine del giorno dedicato alle misure anti Covid programmate per il nuovo anno scolastico. Il governatore ha manifestato la sua preoccupazione per la copertura finanziaria a livello nazionale che dovrebbe sostenere i test sierologici rapidi in base ai quali, secondo una stima citata dal commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, potrebbe rendersi successivamente necessario un approfondimento diagnostico con il tampone su circa il 5 per cento del personale scolastico. Proprio per organizzare e mettere a punto tutti i passaggi di questa operazione il Governo ha annunciato che verrà istituito un tavolo tecnico Stato-Regioni. “Se pensiamo alla data di settembre – ha osservato il governatore Fedriga – rischiamo di essere già in ritardo. E proprio per questo siamo pronti a fornire al Governo tutta la collaborazione della nostra organizzazione, all’interno però di un quadro economico chiaro, che preveda le coperture adeguate – ha concluso – per tutte quelle misure di protezione che l’esecutivo deciderà di adottare”.
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Coronavirus, Zaia: “Abbiamo testato un tampone rapido, risultati in 7 minuti”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il tampone è ancora l’unica modalità diagnostica, però davanti a una pandemia è inevitabile che tutte le case farmaceutiche cerchino di produrre qualcosa che sia più veloce. Abbiamo testato ormai mille tamponi rapidi che vengono dalla Corea in doppio, cioè tampone normale e rapido. C’è stato un solo errore di falso positivo. In sette minuti abbiamo il risultato”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa sulla situazione della pandemia in regione, nella sede della Protezione civile regionale di Marghera, presentando, con Roberto Rigoli, direttore delle Microbiologie del Veneto, un test rapido per il coronavirus. Zaia ha specificato che si stanno “muovendo per la validazione”. Zaia ha parlato anche dei casi di Coronavirus d’importazione. “Quando ho visto la questione della Serbia ho fatto sequenziare il virus serbo”, ha detto. “Abbiamo focolai domestici autoctoni che non ci preoccupano – ha aggiunto – Ad oggi possiamo definire la situazione sotto controllo e anche ordinaria. Siamo in una fase di stabilità. Ci preoccupano un pò di più ceppi di virus portati da fuori per i quali abbiamo intensificato i controlli”. “Il virus che entra – ha detto – è molto più contagioso e non c’entra niente con il nostro, ha una mutazione sua. E’ stato fondamentale isolarlo”, ha aggiunto Zaia spiegando che “questo va ancora una volta va a suffragare il fatto che il virus migratorio, non di casa, è più aggressivo, ha mutazioni e la sua storia”.
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Incontro Mattarella e Pahor a Trieste, mano nella mano davanti a foiba

TRIESTE (ITALPRESS) – E’ la prima volta che il più alto rappresentante di una nazione nata dalla ex Jugoslavia rende omaggio alle vittime italiane delle foibe. Per questo l’incontro di stamattina a Trieste tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Capo dello Stato della Slovenia Borut Pahor non è come gli altri avvenuti in passato, ma ha un valore storico per la storia di entrambi i paesi. Un momento che si potrebbe riassumere con l’immagine dei due presidenti che si tengono mano nella mano davanti alla foiba di Basovizza dove è stata deposta una corona: qui nel 1945 i partigiani jugoslavi scaraventarono duemila connazionali. In cambio di questo gesto durante la giornata verrà firmato il protocollo che sancirà il passaggio di proprietà del Narodni Dom, luogo simbolo della cultura slovena, che cento anni fa, il 13 luglio 1920, fu incendiato dai fascisti.
A metà della visita verrà fissata una corona anche nel cippo di Basovizza che ricorda la morte di quattro giovani antifascisti della minoranza slava fucilati dopo la condanna del Tribunale speciale nel 1930. Mentre in Prefettura Mattarella e Pahor consegneranno allo scrittore Boris Pahor l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica.
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