FIRENZE (ITALPRESS) – Il nuovo ospedale di Livorno sorgerà nell’area ex-Pirelli, e occuperà una superficie di oltre 66.000 metri quadrati, per un volume complessivo di circa 285.000 metri cubi, con un piano interrato e quattro fuori terra. L’accordo di programma per la sua realizzazione è stato siglato stamani a Livorno, al Cisternino di Città, dai rappresentanti degli enti sottoscrittori: per la Regione Toscana il presidente Enrico Rossi, per la Provincia di Livorno la presidente Maria Ida Bessi, per il Comune di Livorno il sindaco Luca Salvetti, per la Asl Toscana nord ovest il direttore generale Maria Letizia Casani, per la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno il soprintendente Andrea Muzzi; alla presenza dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.
L’accordo di programma siglato stamani formalizza il consenso tra le parti sulla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Livorno, rappresenta l’atto sostanziale per la realizzazione stessa e definisce i rapporti, gli impegni e le azioni coordinate fra le parti per garantire la partecipazione degli enti sottoscrittori a tutti gli interventi necessari.
Nell’accordo si ricorda che l’attuale presidio ospedaliero di Livorno è stato ed è tuttora oggetto di numerosi interventi di ristrutturazione finalizzati al suo adeguamento strutturale e impiantistico e si sottolinea la vetustà dei contenitori edilizi che lo compongono. Di contro, il nuovo ospedale dovrà garantire l’applicazione dei moderni processi di diagnosi e cura dei pazienti, indispensabili per raggiungere il grado di efficienza ed efficacia delle procedure mediche applicate, anche in condizioni di particolare emergenza e criticità tali da richiedere il ricorso ad una maggiore flessibilità organizzativa. L’obiettivo che si persegue, si specifica nell’accordo, è quello di disegnare un ospedale in grado di facilitare il lavoro degli operatori e rendere più sicuro, efficiente e accogliente il percorso per i pazienti.
Per la rilevanza dell’intervento, che riguarda non solo la previsione del nuovo presidio ospedaliero, ma anche la riconversione funzionale del complesso ospedaliero esistente e i potenziali effetti/interazioni con il tessuto urbano cittadino, la progettazione del nuovo plesso ospedaliero verrà elaborata e contestualizzata di concerto con l’amministrazione comunale, mediante la redazione di un masterplan esteso a un ambito urbano più ampio.
Il nuovo presidio ospedaliero sarà realizzato nell’area denominata ex-Pirelli (circa 31.400 metri quadrati), già individuata dal “Documento di fattibilità delle alternative progettuali approvato dalla Asl Toscana nord ovest e dal Comune di Livorno nel maggio 2020. Avrà una superficie utile complessiva di circa 66.300 metri quadrati, per un volume complessivo di circa 285.000 metri cubi, oltre a circa 9.600 mq che saranno dedicati ad area di parcheggio per il personale dipendente. L’edificio avrà un piano interrato e 4 piani fuori terra.
Per la sua tipologia, il nuovo presidio ospedaliero consentirà l’attuazione di un modello organizzativo sanitario flessibile, che mette al centro le esigenze dei pazienti e in cui l’articolazione funzionale scaturisce dai percorsi di cura erogati in regime ambulatoriale e ordinario, per massimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare il lavoro degli operatori sanitari.
Le risorse finanziarie per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Livorno sono stimate dalla Regione in 245.000.000 di euro. Di questa cifra 750.000 euro sono già stati assegnati alla Asl Toscana nord ovest per la copertura di parte dei costi relativi alle indagini preliminari per lo studio di fattibilità tecnico-economica; 19.000.000 necessari per la progettazione definitiva ed esecutiva sono già stati assegnati nel gennaio 2020; 225.250.000 sono stimati per il completamento dell’investimento complessivo. Di questi: 171.000.000 per la costruzione del nuovo edificio e la realizzazione dei relativi impianti sono stati assegnati dalla Regione alla Asl Toscana nord ovest con la delibera approvata dalla giunta nella seduta di lunedì 8 giugno scorso; altri 54.250.000 euro (una stima prudenziale che dovrà essere aggiornata, pesumibilmente, al ribasso, una volta che saranno state effettuate le gare per la progettazione esecutiva e per l’appalto dei lavori), per la dotazione degli arredi e di attrezzature sanitarie, verranno assegnati alla Asl nord ovest dal 2022 in poi, nel periodo antecedente al completamento della costruzione, in coerenza con il cronoprogramma di realizzazione dell’opera.
L’accordo di programma è in vigore fino al 31 dicembre 2027, e comunque fino alla completa attuazione del nuovo presidio.
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Nuovo ospedale di Livorno, firmato l’accordo di programma
Intesa Regione Fvg-Agenzia Dogane per facilitare la distribuzione di dpi
UDINE (ITALPRESS) – Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha firmato oggi un protocollo d’intesa con il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) Marcello Minenna per consentire alle imprese aderenti alle associazioni di categoria di effettuare per conto e nell’interesse della Regione ordini in esenzione di Iva e dazi doganali di mascherine generiche, chirurgiche e dpi da distribuire gratuitamente ai dipendenti e ai clienti.
“Il protocollo ha il fine – spiega Fedriga – di semplificare e rendere più efficiente la filiera di distribuzione di mascherine e strumenti per il contrasto alla diffusione del Covid-19 , aventi i requisiti di legge ai fini dello sdoganamento, snellendo il sistema dei controlli e assicurando una capillare distribuzione per consentire che la fase di allentamento degli obblighi di distanziamento sociale e di ripresa delle attività economiche avvenga garantendo la tutela della salute delle persone”.
Per parte sua Adm provvederà a garantire che gli ordini effettuati in base al protocollo siano sdoganati con le procedure più celeri a disposizione e in esenzione di iva e dazi doganali, fornendo la necessaria assistenza amministrativa.
“L’accordo con la Regione Fvg conferma – commenta Minenna – il costante impegno di Adm sul fronte della lotta al Covid-19. In questa fase delicata è fondamentale la sinergia tra le istituzioni per garantire un necessario contenimento dei rischi”.
In particolare, grazie al protocollo le emanazioni territoriali delle associazioni di categoria, anche per il tramite di soggetti incaricati, ordineranno i prodotti con la dicitura “Per conto e nell’interesse della Regione del Friuli Venezia Giulia”, utilizzando per ogni ordine un unico modulo di svincolo diretto su cui indicheranno il diritto a beneficiare del regime di esenzione fiscale.
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In Toscana un solo caso in più di Covid e 3 decessi
ROMA (ITALPRESS) – In Toscana sono 10.145 i casi di positività al Coronavirus, uno in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,01 per cento in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono del 1,1 per cento e raggiungono quota 8.440 (l’83,2 per cento dei casi totali).
I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 277.092, 3.386 in più rispetto a ieri, quelli analizzati oggi sono 3.095. Gli attualmente positivi sono oggi 628, -12,9 per cento rispetto a ieri. Si registrano 3 nuovi decessi: 3 donne, con un’età media di 89,3 anni. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Sono 3.486 i casi complessivi a oggi a Firenze (1 in più rispetto a ieri), 568 a Prato, 678 a Pistoia, 1.050 a Massa Carrara, 1.364 a Lucca, 896 a Pisa, 557 a Livorno, 678 ad Arezzo, 441 a Siena, 427 a Grosseto. Uno in più, quindi, il caso riscontrato oggi nell’Asl Centro. Nessuno nelle Asl Nord Ovest e Sud est.
La Toscana – prosegue la nota della giunta regionale – si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 272 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 390 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 539 casi x100.000 abitanti, Lucca con 352, Firenze con 345, la più bassa Siena con 165.
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Coronavirus, in Veneto 4 nuovi positivi e nessuno in terapia intensiva
VENEZIA (ITALPRESS) – In Veneto i tamponi effettuati complessivamente sono 762.098, 11.850 nelle ultime 24 ore. I casi positivi sono 19.191, quattro in più rispetto a ieri. In isolamento ci sono 858 persone, 162 in meno, i ricoverati sono 305 (-14), di cui 67 positivi. In terapia intensiva ci sono 15 pazienti, di cui nessun positivo. I morti sono 1.961 (+6), in ospedale 1.404. I dimessi sono 3.459 (+12). Sono i dati resi noti dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa sui numeri del Coronavirus. “Non abbiamo più malati Covid in terapia intensiva – ha sottolineato Zaia – Con questo bollettino si cala il sipario sulla vicenda terapie intensive Covid, non esistono più. Esistono solo – ha spiegato – 15 pazienti ex coronavirus che si sono negativizzati”.
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Coronavirus, Riccardi “Confronto con il territorio sulla Rsa di Sacile”
PORDENONE (ITALPRESS) – “Monitorando con attenzione l’andamento della curva dei contagi, dobbiamo costruire un percorso capace di conciliare una scelta strategica di cura al Covid con una domanda di prestazioni sanitarie le quali devono continuare a essere garantite”. Lo ha detto oggi a Pordenone il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso dell’incontro con i sindaci del Sacilese e i vertici dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale (Asfo). All’ordine del giorno l’eventuale destinazione della Rsa di Sacile a struttura per malati Covid a media intensità.
Come ha spiegato Riccardi, l’Azienda si trova davanti a una relazione tecnica che, esaminando determinati requisiti logistici e funzionali, tra le Rsa presenti sul territorio ha individuato quella di Sacile come la più idonea a ospitare persone positive al coronavirus, asintomatiche o paucisintomatiche, che non possono essere curate a domicilio o in altre strutture.
“Certe preoccupazioni da parte del territorio sono legittime – ha osservato Riccardi -, ma va ribadito che siamo in presenza di un documento del Dipartimento di prevenzione che da un punto di vista amministrativo e della responsabilità non può essere ignorato”.
L’attivazione di questa soluzione, come ha affermato il vicegovernatore, “nella temporaneità dell’emergenza” deve essere parallela a un progetto che dia continuità ai servizi attualmente offerti dalla Rsa di Sacile e, in prospettiva, alla redazione da parte dell’Asfo di un piano per il ritorno alla normalità che punti alla valorizzazione del ruolo del presidio ospedaliero sacilese.
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Coronavirus, Rossi “In Toscana grande capacità di intervento”
ROMA (ITALPRESS) – “Il dato migliore per la Toscana è che la mortalità da noi è bassa, significa che c’è stata una capacità di intervento nel sistema sanitario di cura per le persone malate. Il fatto che noi riusciamo a intercettare positivi, molti dei quali asintomatici, dipende anche dalla grande campagna di uso dei test sierologici”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante il suo intervento a Tagadà in onda su La7.
La consegna delle mascherine gratuite “è stato un modo per stare vicini ai cittadini come istituzioni. Ha un significato di cura, ma nella cura c’è anche la vicinanza. La sanità se fatta bene è la cosa più politica che ci possa essere di tutto ciò che è politica”, ha sottolineato Rossi.
“Da un lato anche la sanità ha bisogno di grandi competenze e del confronto tra le grandi competenze – ha spiegato – dall’altro la politica deve ascoltare bene e deve sentire i bisogni del popolo per poi scegliere una linea”.
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Export, Bonaccini “Made in Italy valore per il Paese”
“Il made in Italy è un valore straordinario per il nostro Paese: è giusto investire in questa direzione come soggetto corale, poi ciascuno farà ciò che deve nel rispetto della propria autonomia. Ma occorre tenere insieme questo livello di investimenti con quello sempre più importante relativo a ricerca e innovazione”. Lo ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, intervenendo alla presentazione del “Patto per l’export” che si è tenuta oggi alla Farnesina. “Già durante il lockdown – ha aggiunto – abbiamo compreso la strategicità del settore manifatturiero con forte vocazione all’export anticipando la ripartenza al 27 aprile, proprio per evitare un possibile ‘massacro’ nella competizione internazionale quando altri Paesi andavano acquisendo quote di mercato”. Bonaccini ha poi spiegato che “questo settore presenta in questa fase un indubbio vantaggio giacché esporta merci e non importa persone”. Pur apprezzando la capacità di riconversione di molte aziende alla produzione di dispositivi di protezione individuali, noi – ha sottolineato Bonaccini – “non potremmo essere un Paese che produce mascherine, ma dobbiamo continuare a produrre manufatti che hanno un costo del lavoro molto più alto che in altre parti del mondo, ma che per qualità spesso sono irraggiungibili o difficilmente imitabili. È questo il nostro vero valore aggiunto”.
“Come Regioni – ha proseguito Bonaccini – dunque ringraziamo il ministro Di Maio per la volontà e la velocità con cui si è voluto fare questo accordo, che dovrà poi passare alla prova dei fatti, ma che è comunque un fatto rilevante in un momento così difficile. L’Italia rimane uno dei primi Paesi manifatturieri non solo in Europa, ma anche nel mondo, e ora più che mai occorrono investimenti”. La richiesta avanzata al Governo è di “una maggiore velocizzazione sulla messa a terra della banda ultra larga e della fibra ottica, perché potrebbero esserci imprese, come ci sono, che vorrebbero investire ma non sono messe nelle condizioni di farlo”. Infine, ha concluso Bonaccini, “c’è un sistema fiere di cui si è parlato troppo poco in queste settimane: la Conferenza delle Regioni ha chiesto un fondo straordinario di 800 milioni di euro e il Governo ha fornito oggi rassicurazione che ci saranno importanti e nuove azioni a favore di quel settore. Ci confronteremo nelle prossime ore e verificheremo. Sono convinto – ha concluso Bonaccini che se sapremo mettere insieme questi tasselli – dall’export alla ricerca e all’innovazione, dal digitale alle fiere – l’Italia possa guardare al futuro con minore preoccupazione”.
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Maltempo in Veneto, Zaia dichiara lo stato di emergenza
VENEZIA (ITALPRESS) – “Ho dichiarato lo stato di emergenza, lo terrò aperto fino alla fine di questa ondata”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa sui numeri del coronavirus, annunciando lo stato di emergenza per il maltempo.
“Abbiamo avuto tanti danni, grandinate, allagamenti, smottamenti, frane”, ha aggiunto Zaia, che ha affermato: “Ringrazio l’assessore Bottacin e tutta la squadra della Protezione Civile perchè ieri hanno fatto 157 interventi in provincia di Treviso e 164 in provincia di Verona”.
(ITALPRESS).









