FIRENZE (ITALPRESS) – In Toscana sono 10.086 i casi di positività al Coronavirus, 4 in più rispetto a ieri. I nuovi casi sono lo 0,04% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono del 1,1% e raggiungono quota 7.677 (il 76,1% dei casi totali). I test eseguiti hanno raggiunto quota 242.687, 4.020 in più rispetto a ieri, quelli analizzati oggi sono 3.947. Gli attualmente positivi sono oggi 1.380, -5,5% rispetto a ieri. Si registrano 2 nuovi decessi: 1 uomo e 1 donna, con un’età media di 74,5 anni. Sono 3.457 i casi complessivi a oggi a Firenze (1 in più rispetto a ieri), 564 a Prato, 674 a Pistoia (1 in più), 1.046 a Massa Carrara (1 in più), 1.361 a Lucca, 891 a Pisa (1 in più), 554 a Livorno, 676 ad Arezzo, 438 a Siena, 425 a Grosseto. Sono 2 in più, quindi, i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 2 nella Nord Ovest, 0 nella Sud est. La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 270 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 383 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 537 casi x100.000 abitanti, Lucca con 351, Firenze con 342, la più bassa Siena con 164.
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Coronavirus, in Toscana 4 nuovi casi e 2 decessi
Elezioni, Zaia “Non viene rispettata la Costituzione”
ROMA (ITALPRESS) – “Noi come regioni crediamo che non sia rispettata la Costituzione che prevede di sospendere le elezioni solo in caso di guerra ed è la prima volta che inauguriamo questo articolo usando la contingenza del Coronavirus”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa di oggi. Parole che arrivano dopo la riunione di ieri che, continua il governatore “è stata tesa al punto che stiamo pensando di fare saltare il tavolo della conferenza Stato-Regioni. Il governo ci deve una risposta e non può trasformare un dibattito istituzionale in un dibattito politico. Io e altri presidenti di regione puntiamo su fine luglio come periodo ideale dato che stiamo aprendo tutto e per di più non ci sarebbe il rischio di assembramenti alle urne”.
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Dal Friuli Venezia Giulia dotazione dpi per missione in Afghanistan
TRIESTE (ITALPRESS) – Il governatore del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga ha incontrato oggi nel Palazzo della Regione
a Trieste il comandante della Brigata Alpina “Julia” Alberto
Vezzoli.
Il generale Vezzoli guida la Brigata da dicembre del 2018.
Dislocata in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige,
la Grande Unità, che ha sede a Udine, si compone di un reparto
comando, tre reggimenti d’arma base, uno d’artiglieria, un
reggimento genio guastatori e un reggimento logistico.
Nel corso del cordiale colloquio sono stati ripercorsi i fitti
impegni della “Julia” sul territorio regionale e a livello
internazionale, che vedranno in particolare da luglio i nostri
militari aggiungersi al contingente internazionale in
Afghanistan.
A tale proposito la Regione Friuli Venezia Giulia con la
Protezione civile darà un suo contributo alla missione della
Brigata con una dotazione di dispositivi di protezione
individuali e di derrate alimentari. I dpi in particolare, di cui
il Paese asiatico è largamente sprovvisto, si riveleranno utili
nei presidi sanitari e a favore del personale di supporto alla
missione, visto che la pandemia ha attualmente un forte impatto
sull’Afghanistan e rappresenta un’ulteriore minaccia alla
stabilità del Paese.
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In Toscana un progetto pilota per bambini di madri tossicodipendenti
FIRENZE (ITALPRESS) – Via libera allo sviluppo di un progetto pilota per bambini di madri tossicodipendenti, prese in carico dai Ser.T. delle aziende sanitarie e ospiti in comunità residenziali del territorio toscano, grazie all’approvazione di un atto integrativo all’Accordo di collaborazione 2019-2021 tra Regione Toscana e Istituto degli Innocenti di Firenze, che gestisce il Centro regionale infanzia e adolescenza. L’atto, deliberato nell’ultima seduta di Giunta su proposta dell’assessore per il diritto alla Salute, Stefania Saccardi, definisce anche la somma complessiva di 100 mila euro per la realizzazione delle attività previste dal progetto.
“Da anni la Regione si avvale dell’Istituto degli Innocenti nell’ambito delle politiche di intervento rivolte all’infanzia, all’adolescenza, alla famiglia e all’organizzazione dei relativi servizi tramite una collaborazione che abbiamo suggellato con un accordo sottoscritto un anno fa e che più recentemente abbiamo voluto rafforzare, aggiungendo un atto che ci consente di realizzare alcune attività del tutto nuove, dedicate ai bambini di madri tossicodipendenti, seguite dalle nostre strutture sanitarie – spiega Saccardi -. Siamo di fronte a fragilità umane che vanno aiutate nel loro percorso di recupero, per niente facile, offrendo tutto il supporto necessario, sanitario ma anche di tipo sociale. Nella maggior parte dei casi sono donne alla r icerca di un sostegno e di un percorso personale di recupero, che le aiuti a uscire dalla dipendenza e a prendersi cura dei loro figli, vittime di una situazione che può avere pesanti ricadute sulla loro salute, perchè rimasti all’improvviso soli, senza continuità affettiva e con mille domande”.
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Pesca, prorogata a metà luglio la scadenza dei bandi in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla pesca Giuseppe Pan, ha prorogato a metà luglio la scadenza dei bandi comunitari per iniziative di investimento e formazione professionale nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Si tratta di un pacchetto complessivo di misure del valore di oltre 10 milioni di euro di fondi Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), cofinanziati da Regione e Stato, a sostegno delle 652 aziende della ‘flottà peschereccia della regione (che rappresenta la prima marineria dell’Adriatico per numero di barche e di addetti) e della filiera dell’acquacoltura.
“L’emergenza COVID-19 ha messo a dura prova imprese, amministrazioni e istituzioni creando un clima di sospensione e di incertezza che grava pesantemente su progetti e investimenti futuri – premette Pan – Per questo, insieme ai funzionari della struttura regionale, abbiamo pensato di rinviare al 15 luglio la scadenza dei bandi per investimenti nel settore della pesca in modo di consentire ad imprenditori, progettisti e finanziatori di valutare meglio lo scenario socio-economico, i comportamenti dei consumatori, le esigenze del mercato, la sostenibilità dei progetti iniziali di ammodernamento e investimento. Specie nel settore della pesca e dell’acquacoltura c’è una incertezza di fondo che rende cauti, prudenti. E che richiede anche un diverso approccio, perchè un investimento ‘sbagliatò o non tarato alle potenzialità del mercato rischia di essere fatale”.
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Via libera a mozione per anticipare apertura centri estivi in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Valutare di “anticipare almeno all’8 giugno la data di avvio dei centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti dai 3 ai 17 anni” e che il governo, invece, fissa al 18 giugno; l’anticipo potrebbe cioè tenere conto “dell’andamento della situazione epidemiologica della Toscana”, secondo i necessari protocolli di sicurezza e le linee guida del Dpcm, così da “realizzare e riprendere al più presto opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti”. Lo chiede la mozione presentata dal consigliere Stefano Baccelli (Pd) per sollecitare interventi in merito alla necessità di anticipare l’avvio dei centri estivi e di attivarsi per la riapertura in piena sicurezza degli asili nido, per “garantire al massimo le esigenze educative e di socialità della fascia d’età 0-6 anni”. La mozione è stata approvata dal Consiglio regionale.
Proprio sulla necessità di riaprire, in piena sicurezza, gli asili nido insiste il secondo punto dell’impegnativa della mozione, “per salvaguardare al massimo la continuità dei servizi educativi per la fascia 0-3 anni, altrimenti esclusa, e favorire al massimo la conciliazione vita-lavoro dei genitori interessati”.
L’atto di indirizzo, infine, impegna la Giunta “a valutare la necessità” di eventuali azioni integrative rispetto alle misure previste dal governo, “per sostenere tutti quegli istituti (asili nido e scuole dell’infanzia paritarie) che in questi mesi hanno visto una drastica riduzione di attività e introiti da rette scolastiche, ma che rappresentano dei soggetti fondamentali all’interno dell’offerta educativa complessiva per la fascia 0-6 anni in Toscana”.
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Università, finanziate un centinaio di borse studio in più in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – La Regione Veneto aumenta le risorse per il diritto allo studio universitario e stanzia almeno un centinaio di borse di studio in più per gli studenti idonei.
“Data la particolare situazione creata dall’emergenza Covid, che ha visto la sospensione delle attività scolastiche di ogni ordine e grado e sta causando pesanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie – spiega l’assessore alla scuola e all’università del Veneto, Elena Donazzan – ho proposto alla Giunta di aumentare le risorse a sostegno del diritto allo studio universitario. Molti studenti degli atenei veneti e le loro famiglie faticano a sostenere le spese del corso di studio che, tra tasse di iscrizione, abbonamento per i trasporti e residenza fuori sede, sono rimaste immutate, nonostante la sospensione delle attività didattiche in presenza. Ho personalmente raccolto le esigenze manifestate dai loro rappresentanti, con solerzia e spirito costruttivo, al tavolo regionale per il diritto allo studio universitario, e ne ho discusso con i rettori delle quattro università venete che da tempo stanno attuando scelte di questo tipo”. Per le borse di studio e il diritto allo studio universitario la Regione ha aumentato quest’anno di 530 mila euro il capitolo di bilancio per l’anno accademico in corso.
“Potremo così finanziare circa un centinaio di borse di studio in più per gli studenti idonei, cioè capaci e meritevoli e a basso reddito familiare – sottolinea l’assessore – offrendo un aiuto concreto ad altrettante famiglie. Ci interessa contrastare eventuali fenomeni di abbandono degli studi e il paventato rischio di una flessione nelle immatricolazioni: l’investimento nello studio e nell’alta formazione è una delle misure strategiche per superare la crisi e rendere più competitivo l’intero sistema economico e sociale del Veneto”.
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