La Regione Toscana dal 7 aprile ad oggi ha distribuito gratuitamente oltre 25 milioni di mascherine alla popolazione, mentre altri 4 milioni di pezzi sono in distribuzione, per un totale di circa 30 milioni di mascherine. Un risultato straordinario raggiunto grazie alla collaborazione di Comuni, protezione civile, associazioni di volontariato, grande distribuzione e farmacie. In Toscana, come è noto, l’uso delle mascherine è obbligatorio in spazi chiusi, pubblici e privati, aperti al pubblico, quando in presenza di più persone è necessario il mantenimento della distanza sociale.
“La mascherina – sottolinea il presidente della Regione Enrico Rossi – è un presidio di prevenzione, per questo noi in Toscana l’abbiamo resa obbligatoria e continueremo a distribuirla gratuitamente ai cittadini. Un doveroso ringraziamento va alle farmacie che con grande professionalità stanno assicurando questa distribuzione”.
Da lunedì 4 maggio Estar, l’ente strumentale per gli acquisti in sanità della Regione Toscana, garantirà un rifornimento quotidiano di 1,8 milioni di mascherine ai magazzini delle farmacie, così da rendere ancora più capillare la distribuzione. In tutto alla fine di maggio saranno quasi settanta milioni le mascherine consegnate gratuitamente dalla Regione, un dato unico a livello nazionale.
Adesso la distribuzione delle mascherine prosegue in tutte le farmacie della regione: ogni cittadino, già a partire dai primi giorni di maggio, potrà ritirate 10 mascherine presentando semplicemente la tessera sanitaria.
(ITALPRESS).
La Regione Toscana ha distribuito 25 milioni di mascherine
Zaia “Fare in modo che non ripartano focolai”
“Abbiamo una grande sfida: fare in modo che non ripartano focolai”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa sui numeri dell’emergenza coronavirus. “Invoco sempre – ha continuato – il senso di responsabilità. Molti ragazzi mi segnalano casi isolati di chi ancora non ha capito che la mascherina non è un obbligo di legge ma una salvezza. È fondamentale. Stiamo lavorando per cercare di fissare due dati sui ricoverati e le terapie intensive. Raggiunto un certo numero si torna a chiudere. Non vorrei che qualcuno si sia fatto l’idea che sia finito. Dobbiamo convivere con il virus. Per non innescare una guerra tra poveri investiamo sulla sicurezza dei cittadini”. Per Zaia, “la mascherina mette in sicurezza la tua salute, quella degli altri e se non la metti avremo ricadute e dovremo riprendere la partita della restrizione. Non siamo convinti che il virus se ne sia andato. Il pericolo è reale”. “Il lockdown non esiste più ma non è colpa dei cittadini. Le strade – ha affermato il governatore veneto – sono piene di camion, furgoni e lavoratori che si spostano. Sono lì perché il governo ha permesso, secondo me bene, l’apertura. Non è che fai il decreto e poi dici che in Veneto ci sono macchine in strada perché Zaia le ha liberate”. In regione, secondo Zaia, “l’asporto viene interpretato nella maniera giusta. È un bel segnale. È da esaltare – ha poi aggiunto – la creatività dei veneti”.
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Regioni centrodestra “Ora flessibilità, cambiare Dpcm”
“Adesso inizia la Fase 2. E’ una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell’emergenza”. E’ quanto si legge in una lettera dei presidenti delle Regioni governate dal centrodestra – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto – e dal presidente leghista della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia e ai presidenti di Camera e Senato. I governatori ritengono “essenziale che si ritorni progressivamente ad un piu’ pieno rispetto dell’assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, sempre in applicazione dei principi di sussidiarieta’ e leale collaborazione”.
“E’ necessario – si chiede – giungere progressivamente ad una ‘normalizzazione dell’emergenza’, che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione”. “Pare assolutamente necessario – si legge nella lettera – che l’attuale struttura del Dpcm 26 aprile 2020, imperniato su regole previste rigidamente in funzione della sola tipologia di attivita’ economica svolta e con la possibilita’ di adottare, nelle singole regioni, solamente misure piu’ restrittive, venga riformata in quanto non dotata della necessaria flessibilita’ capace di riconoscere alle Regioni, laddove la situazione epidemiologica risulti migliorata e i modelli previsionali di contagio in sostenuta decrescita, la possibilita’ di applicare nei loro territori regole meno stringenti di quelle previste a livello nazionale, con una compressione delle liberta’ costituzionali strettamente proporzionata all’esigenza di tutela della salute collettiva”.
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Zaia “Pronti a richiudere in Veneto se i casi salgono”
“Abbiamo una grande sfida: fare in modo che non ripartano focolai”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa sui numeri dell’emergenza coronavirus. “Invoco sempre – ha continuato – il senso di responsabilita’. Molti ragazzi mi segnalano casi isolati di chi ancora non ha capito che la mascherina non e’ un obbligo di legge ma una salvezza. E’ fondamentale. Stiamo lavorando per cercare di fissare due dati sui ricoverati e le terapie intensive. Raggiunto un certo numero si torna a chiudere. Non vorrei che qualcuno si sia fatto l’idea che sia finito. Dobbiamo convivere con il virus. Per non innescare una guerra tra poveri investiamo sulla sicurezza dei cittadini”. Per Zaia, “la mascherina mette in sicurezza la tua salute, quella degli altri e se non la metti avremo ricadute e dovremo riprendere la partita della restrizione. Non siamo convinti che il virus se ne sia andato. Il pericolo e’ reale”. “Il lockdown non esiste piu’ ma non e’ colpa dei cittadini. Le strade – ha affermato il governatore veneto – sono piene di camion, furgoni e lavoratori che si spostano. Sono li’ perche’ il governo ha permesso, secondo me bene, l’apertura. Non e’ che fai il decreto e poi dici che in Veneto ci sono macchine in strada perche’ Zaia le ha liberate”. In regione, secondo Zaia, “l’asporto viene interpretato nella maniera giusta. E’ un bel segnale. E’ da esaltare – ha poi aggiunto – la creativita’ dei veneti”.
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Sardegna, termocamere in Regione per accesso in uffici
La Regione Sardegna si sta attrezzando per affrontare adeguatamente la ‘fase 2’ all’interno delle proprie strutture e da ieri, nell’Assessorato regionale degli Affari generali in viale Trieste, è in funzione una termocamera bispectrum con software di riconoscimento facciale, efficace anche in presenza di mascherine, che rileva la temperatura corporea.
“Per primi stiamo realizzando un progetto pilota con l’obiettivo di garantire la totale sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che dovranno accedere agli uffici regionali”, ha detto l’assessore regionale agli Affari generali, Valeria Satta.
“Tutti saranno sottoposti al controllo della temperatura corporea prima dell’accesso, in totale sicurezza e nel pieno rispetto della privacy. Se la temperatura dovesse risultare superiore o uguale ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso agli uffici, secondo quanto prescritto nel protocollo. Garantiremo supporto e consulenza sull’innovazione tecnologica a tutto il sistema Regione”, ha aggiunto la Satta.
“In queste settimane, sono numerose le azioni messe in campo per la sicurezza ed abbiamo utilizzato l’importante esperienza maturata nel progetto sulla videosorveglianza, che nei prossimi giorni rilanceremo, sottoscrivendo la convenzione operativa con le Prefetture ed integrando le telecamere in dotazione coi sensori per il rilevamento della temperatura a distanza di sicurezza”, ha concluso l’assessore della Regione Sardegna.
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Zaia “Produzione italiana muore con mascherine a 50 centesimi”
“Se il Governo fissa a 50 centesimi il prezzo per una mascherina tutta la produzione nazionale sparisce, perché quello è il prezzo alla produzione delle mascherine italiane. Noi per equilibrare il mercato abbiamo comprato mascherine chirurgiche fatte in Veneto e il prezzo era a un euro. Bisogna dare un aiuto alle imprese nazionali per permetere loro di stare sul mercato”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso della quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus, dalla sede della Protezione civile di Marghera.
“Ho ancora speranza che il Governo possa dare un’aggiustata. Se si confrontasse con le Regioni si potrebbe trovare una soluzione, anche perché la gente è in difficoltà e si rischia la disperazione. Sto facendo molto il ‘pompiere’ in questo momento”, ha aggiunto Zaia.
Infine, il Governatore ha parlato della data delle elezioni: “Non capisco. Non possiamo far votare la gente dal 15 luglio in poi ma dal primo giugno avremo bar e ristoranti aperti. Mi sembra un mondo irriconoscibile. Non è possibile questa lettura”.
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Toti “Questa settimana verrà completato il Ponte di Genova”
“Questa settimana verrà completata la struttura del nuovo Ponte per Genova. Nelle prossime ore salirà l’ultimo impalcato. Il cantiere non si è mai fermato, nemmeno un minuto, manco nelle ore più buie. È diventato ancora di più il simbolo di un Paese che non si ferma davanti alle avversità e sa reagire con coraggio e capacità. Spero diventi un esempio di come deve ripartire tutta l’Italia, con regole nuove, semplici, con coraggio e voglia di assumersi responsabilità”. Così, su facebook, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.
“Prima che cominci una settimana cruciale per la nostra regione, con la fine dell’impalcato del Ponte e le riaperture di molte attività, voglio ringraziare tutti, il sindaco di Genova, Marco Bucci, la sua struttura commissariale, le donne e gli uomini delle tante aziende impegnate nel cantiere, i professionisti e tutte le persone che non si sono mai fermate e hanno dimostrato che si può vincere il Covid-19, la cattiva sorte, la cattiva amministrazione e che ogni avversità può diventare una opportunità. Questa è la Liguria per la quale lavoriamo”, aggiunge Toti.
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Bonaccini “Già da lunedì i cantieri potrebbero riaprire”
“A mio parere già da domani o da martedì i cantieri, visto che c’è un protocollo molto affinato tra sindacati e imprese, potrebbero riaprire”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Per il Governatore, infatti, che fa l’esempio dell’edilizia scolastica e dei cantieri stradali, questo “è un buon momento per far lavorare le imprese e prepararsi per quando si riaprirà”.
“Molte imprese, come quelle dell’agroalimentare, non hanno mai chiuso. Alcune di queste imprese – aggiunge Bonaccini – hanno migliaia di lavoratori in giro per il Paese. Ci sono casi dove i contagiati lievi si contano sulle dita d’una mano. Per questo ci possono essere luoghi di lavoro più sicuri di quanto non lo sia fare la fila davanti al supermercato”.
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