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Solinas “Salvaguardare patrimonio boschivo”

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“Il forte impegno per l’emergenza Covid-19 non può far trascurare la programmazione delle azioni della Regione su altri fronti, come quello dell’antincendio che da anni la vede impegnata per salvaguardare il patrimonio boschivo isolano, grazie all’impegno di lavoratori e volontari che con forte senso di responsabilità costituiscono la fondamentale organizzazione che affronta questa terribile piaga”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, annunciando l’approvazione delle prescrizioni regionali antincendio per il triennio 2020-2022”. “Anche questa estate la Regione sarà in prima fila nella lotta agli incendi per conservare e difendere il patrimonio ambientale sardo, bene insostituibile per la qualità della vita dei cittadini” ha evidenziato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, con delega alla Protezione civile.

“Nonostante il periodo emergenziale, abbiamo voluto anticipare i tempi di approvazione delle prescrizioni rispetto agli anni precedenti (9 maggio nel 2019; 4 maggio nel 2018) a riprova dell’impegno quotidiano dell’Assessorato che pone al primo posto la sicurezza dei Sardi e il futuro della Sardegna. Nel piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi sono inserite le prescrizioni indispensabili per contrastare le azioni che possono determinare l’innesco di incendi e per disciplinare l’uso del fuoco. La macchina organizzativa regionale prevede come sempre la partecipazione di donne e uomini della Protezione civile, del Corpo forestale, dell’agenzia regionale Forestas e dei Vigili del fuoco. Inoltre, i Comuni, provvisti di piano comunale di protezione civile per il rischio incendi, potranno avvalersi del personale e dei mezzi delle organizzazioni di volontariato di protezione civile e delle Compagnie barracellari”.

“Infine, per favorire le attività di prevenzione e lo sviluppo di una coscienza ambientale sarà organizzata una capillare attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione, che coinvolgerà enti locali, scuole, associazioni di categoria, strutture turistico-ricettive, porti ed aeroporti”, ha concluso l’assessore Lampis.
(ITALPRESS).

Zaia “Se potessi fare ordinanze, aziende sarebbero già aperte”

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“Noi l’abbiamo detto più volte che siamo pronti alle aperture delle aziende già il 27. Se potessi fare ordinanze in questo senso le aziende sarebbero già aperte”. Lo ha detto il governatore della Regione Veneto Luca Zaia nel corso della quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus dalla sede della Protezione Civile di Marghera.

“Ieri sera c’è stata una cabina di regia con il governo, alle tre avremo un incontro con tutti i governatori e piano piano capiremo l’indicazione definitiva del governo sulla riapertura. I nostri dati ci dicono che siamo in grado di affrontare l’apertura grazie alla risposta dei nostri cittadini, della nostra risposta sanitaria e dei risultati ottenuti”. Ha aggiunto il governatore.

“Il tema delle aperture non può essere disgiunto da quello della tutela dei minori e della loro sorveglianza. L’ho già scritto anche a Conte. Per me le scuole paritarie non dovranno in questo periodo un ruolo educativo, ma ricreativo, insieme ai centri estivi se potranno riaprire. Sarebbe un ammortizzatore sociale a favore delle famiglie” afferma Zaia. “Poi c’è il problema della scuola. Il governo dovrebbe pensare a qualche altra modalità di utilizzo degli edifici scolastici per dare un aiuto le famiglie”.
(ITALPRESS).

Veneto, i lavori del Consiglio regionale consultabili on line

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I lavori del Consiglio regionale del Veneto, i singoli interventi saranno consultabili on line anche per i cittadini. Il nuovo servizio “Digital4Democracy” è stato illustrato dal presidente Roberto Ciambetti con il supporto di Enrico Giannotti, direttore generale della società Cedat 85 che ha fornito le basi tecniche del servizio. Ora le sedute del Consiglio regionale non saranno più un segreto con questo nuovo sito che “è un’innovazione importante – ha osservato Ciambetti – ed un utile strumento per il mondo politico e per i media”. Per i giornalisti accreditati, che avranno accesso alla piattaforma, le funzionalità saranno molto più articolate rispetto al semplice accesso garantito ai cittadini. Per esempio, a questi ultimi, è preclusa la possibilità di ritagliare un intervento, accedere ad un Pdf di un testo per poi trasferirlo attraverso un social. Cosa che potranno fare sia giornalisti che consiglieri. La piattaforma “permette – ha spiegato Ciambetti – di cercare con una parola sia i testi, che gli interventi audio-video che la contengono. E’ una cosa semplice e intuitiva, basta un minimo di dimestichezza con il digitale”. I servizi proposti sono lo ‘sharing on demand’, la verbalizzazione immediata, la sottotitolazione automatica, il Pdf multimediale del testo/audio e video, il social sharing e il ritaglio/editing audio e video. Il ‘mondo’ del Consiglio regionale sta nella piattaforma grazie a questo archivio che, per il momento, include tutti i lavori a partire dallo scorso dicembre.

In Italia servizi e soluzioni tecnologiche abilitanti per esercitare la “democrazia digitale” di Cedat 85 vengono adottati ormai da oltre 250 comuni, da 5 consigli regionali e dalla Camera dei Deputati dove, dal 2015, è in uso un sistema di resocontazione basato proprio sul riconoscimento automatico della voce. “La nostra soluzione adottata dal Consiglio regionale del Veneto – spiega Enrico Giannotti, direttore generale del gruppo Cedat 85 – consente di rendere più “partecipata” l’intera gestione della seduta consiliare, con notevole risparmio di tempi e costi. In effetti, il resoconto stenografico è stato fino a poco più di un decennio fa l’unico modo per riassumere l’andamento di un consiglio, e ha sempre avuto un impatto importante dal punto di vista della macchina amministrativa. L’evoluzione di Digital4Democracy adottata dal Consiglio regionale del Veneto – conclude Enrico Giannotti – conferma la nostra visione su come la trasformazione digitale con l’associazione del testo al video, può rendere sempre più effettiva e diffusa la democrazia verso i cittadini, oltre a migliorare e rendere vivo il dibattito sotteso alla formazione delle decisioni e, di conseguenza, l’efficienza delle amministrazioni pubbliche”.

(ITALPRESS).

320 milioni alle Regioni per l’edilizia scolastica

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In arrivo ulteriori risorse per l’edilizia scolastica. Sono stati infatti messi a disposizione altri 320 milioni di euro nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 che consentiranno alle Regioni di effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori. “Sono risorse attese – spiega la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina – che si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo. Dobbiamo continuare a lavorare sul fronte dell’edilizia scolastica e della messa in sicurezza, guardando al futuro. Abbiamo bisogno di strutture che possano accogliere al meglio i nostri studenti”. “Si tratta di fondi – aggiunge la vice ministra Anna Ascani – che andranno in erogazione diretta agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle Regioni nell’ambito della Programmazione nazionale, nello specifico per il 2019. Questo ci consentirà di agire in maniera rapida e mirata. Anche in una fase delicata come questa stiamo mettendo al centro la sicurezza degli studenti, lavorando in sinergia con i territori e tutte le istituzioni coinvolte”.

Le Regioni avranno tempo fino al prossimo 29 maggio per inviare al ministero dell’Istruzione gli elenchi degli interventi da finanziare. Domani, intanto, si riunirà al ministero dell’Istruzione la Cabina di regia sull’edilizia scolastica, per fare il punto su fondi e interventi. Ecco la ripartizione regionale delle risorse: Abruzzo 11.032.723,63 euro; Basilicata 6.104.688,36 euro, Calabria 17.318.854,84 euro; Campania 32.190.459,87 euro; Emilia-Romagna 20.387.478,91 euro; Friuli-Venezia Giulia 7.928.822,04 euro; Lazio 26.385.648,73 euro; Liguria 7.126.559,83 euro; Lombardia 41.989.804,22 euro; Marche 10.008.774,78 euro; Molise 3.391.512,46 euro; Piemonte 21.513.653,32 euro; Puglia 21.174.884,04 euro; Sardegna 11.003.081,24 euro; Sicilia 29.459.756,29 euro; Toscana 19.515.775,86 euro; Umbria 7.106.115,90 euro; Valle d’Aosta 1.715.804,16 euro; Veneto 24.645.601,52 euro. Totale 320.000.000,00 euro. (ITALPRESS).

Zaia “Nuovo Policlinico Padova regalo per il territorio”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Penso che oggi sia una giornata storica. Ricordo che quando siamo partiti mi dicevano: non ce la farai mai”. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, parlando di “regalo per il territorio” e di “gioco di squadra” in merito al nuovo Polo della Salute-Ospedale Policlinico di Padova, che è pronto a passare alla fase progettuale e realizzativa, attraverso una maxi operazione di infrastrutturazione sanitaria che comporta la realizzazione di un nuovo Ospedale da 900 posti letto nell’area denominata “Padova Est-San Lazzaro”. L’opera completa riqualificazione dell’attuale Ospedale Giustinianeo, con ulteriori 900 posti letto, con la valorizzazione delle strutture sanitarie esistenti e la futura realizzazione del “Parco delle Mura” di Padova.
“Nel luglio 2018 – ha spiegato Zaia – abbiamo firmato il primo accordo di programma. La variante urbanistica di oggi è importante. Immaginiamo un ospedale nuovo, legato a un progetto di rigenerazione urbana. La sanità è un’emergenza e questa è una soluzione all’emergenza”.
“Il tema dell’emergenza è già previsto nel progetto originario. Sarà un Policlinico performante sotto tutti i profili sanitari. Il Covid-19 ha penalizzato, non velocizzato, l’opera, perchè potevamo presentarlo anche prima”, ha concluso Zaia.
(ITALPRESS).

Fase 2, Cirio “Procedere per aree omogenee”

“Credo che si debba andare avanti per aree omogenee, credo che il governo non debba fare l’errore che purtroppo è stato fatto all’inizio quando si facevano misure per contenere il virus che differiva da provincia a provincia”. Lo ha detto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, a “Centocittà”, su Rai Radio1, parlando della fase 2. “Noi non siamo stati fermi, guardiamo al 4 maggio con speranza, con il Politecnico di Torino abbiamo predisposto un documento scientifico che mostra come si possa lavorare in sicurezza. Ora lo stiamo declinando nelle aziende, è un lavoro che ci sta dando soddisfazioni. Dall’altra parte guardiamo a sburocratizzazione perchè il modello Morandi deve essere quello che il Governo attua in tutte le regioni d’Italia. Riaprire i nidi a giugno? Noi non possiamo non pensare alle famiglie che se tornano a lavorare non sanno dove mettere i bambini, non possiamo pensare che ripartano le aziende senza che riparta qualcosa predisposto dalle regioni o dallo Stato per assistere i bambini”.
(ITALPRESS).

Toscana, Rossi “Kit per test sierologici in tutti i laboratori”

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Test sierologici, in Toscana si parte. “Ma calma e gesso”, invoca il presidente della Regione, Enrico Rossi. Sono 240 mila i nuovi kit che Estar, l’ente che per la Regione si occupa degli acquisti in sanità, ha ordinato. Si sommano a 140 mila destinati ad operatori sanitari, volontariato, forze dell’ordine ed ospiti delle Rsa. “E entro domani mattina – tranquillizza il presidente – i 240 mila nuovi kit saranno consegnati a tutti e quaranta i laboratori che effettueranno gli esami alle categorie individuate dall’ordinanza che ho firmato ieri”.
Sono kit sufficienti per almeno venti giorni, se non di più, in base al numero di esami che ogni laboratorio potrà organizzare in una giornata. La campagna sarà dunque distribuita nell’arco di almeno tre settimane. Se poi di kit ne servissero di più, fanno sapere da Estar, ne saranno acquistati altri, magari allargando ulteriormente la platea.
La scelta di sottoporsi all’esame è volontaria e sono stati stabiliti con l’ordinanza di ieri un perimetro e priorità precise, individuando una lista di lavoratori più esposti al contatto con altre persone. Il costo del test sarà a carico del servizio sanitario regionale.
I contratti con i quaranta laboratori individuati e distribuiti in tutta la regione (l’elenco nell’ordinanza) saranno formalizzati a partire da oggi. “Estar ha comunque già comunicato alle strutture – precisa Rossi – che, pur in assenza della formalizzazione, potranno fin da oggi raccogliere le prenotazioni e da domani iniziare ad erogare i servizi”.
“I lavoratori (o le aziende, qualora se ne vorranno fare carico) possono contattare la struttura più vicina al loro luogo di lavoro o residenza per prenotare il test. In caso di esito positivo o dubbio, sarà obbligatorio a quel punto sottoporsi a tampone: nell’attesa a quel punto ognuno dovrà adottare adeguate misure di cautela e isolamento a tutela della salute propria e della collettività, informando anche il proprio medico”, spiegano dalla Regione.
I primi 140 mila test erano stati riservati dalla Regione a tutti gli operatori sanitari – pubblici privati e servizi in appalto – ospiti delle Rsa e residenze per disabili, personale del volontariato impegnato nell’emergenza sanitaria e di protezione sociale, lavoratori delle farmacie, personale degli istituti penitenziari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e chiunque fosse impegnato nell’assistenza alla popolazione anziana e fragile.
L’elenco è stato ampliato con l’ordinanza numero 30 di ieri. Una platea potenziale di 240 mila lavoratori. Si sono aggiunti gli agenti della Polizia municipale e della Polizia provinciale, chi lavora negli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita alimentare e chi è addetto al trasporto delle merci, i lavoratori di aziende pubbliche o private di smaltimento e raccolta dei rifiuti la cui attività implica il contatto con rifiuti potenzialmente infetti e tutta una serie di altri lavoratori che hanno contatti con il pubblico: dipendenti pubblici, dipendenti degli uffici postali, dipendenti dei servizi bancari, finanziari e assicurativi, lavoratori dei servizi a domicilio, lavoratori della editoria e della emittenza radiotelevisiva, edicolanti e librai, operatori del trasporto pubblico locale, tassisti, operatori della logistica, personale dei porti e degli aeroporti.
“Sono compresi anche gli operatori delle imprese o delle agenzie di onoranze funebri, il personale dei porti e degli aeroporti e i lavoratori, infine, del distretto cartario, che potrà essere un caso pilota di valutazione per i successivi distretti industriali toscani”, concludono dalla Regione.
(ITALPRESS).

Zaia “Si potrebbe allentare ora senza attendere 4 maggio”

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“Il Dpcm scade il 3 maggio e la nostra posizione è che il 4 maggio si possa aprire con tutte le regole e garanzie. Se si volesse fare un passo in più si potrebbe allentare da subito, in modo razionale, prudente e ragionato, in modo che ci possa essere più consapevolezza, lavorare piano piano, scaldare ai motori e andare a regime”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nella quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus dalla sede della Protezione civile di Marghera.
“Nelle ultime ore stanne uscendo bozze dell’Istituto Superiore alla Sanità rispetto a raccomandazioni da adottare in tutti i comparti. Noi pensiamo che alla base di tutto ci sia la messa in sicurezza con la mascherina”, ha aggiunto Zaia.
“Con questi numeri positivi, ma che ci dicono che il virus c’è, il vero tema sarà il ritorno in autunno. Quindi, abbiamo fatto una lunghissima videoconferenza con i direttori generali delle aziende sanitarie del Veneto, facendo una proiezione su settembre, ottobre, in cui dovremo farci trovare pronti a una ondata di infezioni”, ha detto ancora il governatore del Veneto.
“In questa nuova fase acuta dovremo agire come una macchina da guerra con i tamponi”, ha concluso Zaia.
(ITALPRESS).