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Fvg, Fedriga “Nessuna certezza da test sierologici”

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“I test sierologici non servono a vedere se una persona è positiva o negativa, in più per quelli fatti a casa, quelli veloci, non c’è affidabilità; mentre c’è qualche speranza per quelli fatti in laboratorio. Servono a fare una indagine per sapere quante persone sono entrate in contatto con il virus ma non danno nessuna certezza, perché sappiamo che lo sviluppo degli anticorpi avviene alcuni giorni dopo la guarigione della persone. Quindi, rischieremmo di far andare in giro persone che i test indicano come negative ma che in realtà sono positive e possono contagiare”. Lo ha detto il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenuto a ‘Mattino 5’.
“In Friuli stiamo facendo un’indagine sui test sierologici più affidabili perché non è che tutti gli anticorpi vadano bene. I nostri clinici ci hanno segnalato gli anticorpi che sono quelli che possono garantire l’immunità dell’individuo. I tamponi certificano se una persona è positiva ma anche in questo caso non è la soluzione, perché hanno una affidabilità del 70%. A oggi l’unica certezza che abbiamo è usare i dispositivi sanitari e mantenere le distanza di sicurezza”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).

Dopo la Lombardia anche il Veneto pensa di riaprire dal 4 maggio

VENEZIA (ITALPRESS) – “Il tema di oggi e’ se tenere chiuso tutto fino all’ultimo caso di Coronavirus e far morire l’economia del Paese oppure convivere con il virus. Noi in Veneto abbiamo gia’ discusso il nostro masterplan con le regole per la riapertura e domani lo presenteremo alle parti sociali e alle associazioni datoriali per il loro contributo”. Lo ha detto il governatore Luca Zaia, definendo “legittima la proposta del presidente della Lombardia Fontana”, di riaprire il 4 maggio.
“I numeri dell’emergenza sono tutti in calo. La direzione e’ presa e ci fa ben sperare” ha aggiunto Zaia.
(ITALPRESS).

Intesa Sanpaolo dona indumenti intimi a ricoverati Covid

Undicimila indumenti intimi sono stati consegnati da parte di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Gruppo Calzedonia ad alcuni ospedali della Lombardia e del Veneto per essere distribuiti urgentemente e a titolo gratuito a pazienti Covid-19 ricoverati che non ricevono il ricambio necessario dalle famiglie ferme a causa della quarantena. Parte dei capi è stata acquistata da Intesa Sanpaolo, parte è donata dal Gruppo Calzedonia. Gli ospedali interessati sono: Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Spedali Civili di Brescia, Ospedale di Cremona, di Oglio Po e Nuovo Robbiani di Soresina in provincia di Cremona, Azienda Ospedale – Università di Padova.
In questo momento di emergenza sanitaria, Intesa Sanpaolo ha così deciso di orientare verso i pazienti Coronavirus il suo progetto “Golden Links: i legami sono oro” nato due anni fa per contrastare la necessità di indumenti intimi da parte di persone e famiglie indigenti attraverso il coinvolgimento di organizzazioni non profit e aziende clienti della Banca. Il progetto è sviluppato in collaborazione con Caritas Italiana e S-Nodi per rispondere ad un’esigenza spesso sottaciuta che tocca profondamente la dignità umana. In due anni ha permesso la distribuzione 114 mila indumenti e proseguirà nel 2020/21 per far fronte alle crescenti necessità di una fascia sempre più ampia di persone in difficoltà. L’iniziativa è nell’ambito dell’impegno di Intesa Sanpaolo per gli indigenti, uno degli obiettivi del Piano di Impresa, che ha visto distribuire dal 2018, oltre agli indumenti, anche 8,7 milioni di pasti, 131 mila farmaci e ad assicurare 519 mila posti letto.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha donato 100 milioni di euro per la sanità italiana attraverso la Protezione Civile, un milione per la ricerca sul Covid-19 da parte del Fondo di Beneficenza, effettua ulteriori donazioni per progetti puntali e promuove diverse raccolte fondi sulla sua piattaforma forfunding.it. Alle iniziative benefiche si aggiungono le imponenti risorse creditizie messe a disposizione di imprese e famiglie e la moratoria su prestiti e finanziamenti.
(ITALPRESS).

Toscana, assegnazione rapida aiuti per promotori spettacoli dal vivo

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Liquidità in tempi rapidi – si tratta di 750mila euro per il periodo 2020-2022 – per chi promuove in Toscana il sistema delle arti e degli istituti culturali. La giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore alla cultura, Monica Barni, ha deliberato di assegnare queste risorse, tramite attività di selezione mediante avviso pubblico, a soggetti pubblici e privati costituiti in qualsiasi forma giuridica (con esclusione delle persone fisiche) che sono parte del sistema regionale dello spettacolo dal vivo, nei settori della prosa, della danza, della musica, del teatro ragazzi e delle giovani formazioni.
Dati gli effetti dell’emergenza Covid-19 sull’intero sistema regionale dello spettacolo dal vivo, l’intervento, nelle modalità in cui è progettato, è finalizzato ad accellerare l’assegnazione del contributo regionale, a offrire una modalità di accesso semplificata e garantire liquidità nell’immediato così da permettere ai soggetti produttivi dello spettacolo dal vivo di poter continuare ad operare in modo da mantenere vivo e quindi ricostruire, finita l’emergenza, il tessuto culturale regionale.
“La proposta di deliberazione nasce per dare sostegno di soggetti del sistema regionale dello spettacolo dal vivo nei settori della prosa, della danza e della musica. Rispondendo anche all’appello congiunto che il settore ha rivolto alla Regione, abbiamo deciso mettere in campo un intervento rivolto proprio a chi ne fa parte, per accellerare l’assegnazione del contributo regionale e permettere di ripartire con più agilità”, ha detto la vicepresidente della Regione.
“Invito a cogliere la situazione che stiamo vivendo come un’occasione per costruire un nuovo rapporto con il pubblico così da favorire forme di fruizione anche a distanza, basate sull’uso delle nuove tecnologie e del digitale, modalità di cui tutto il settore può fare tesoro così da arricchire e potenziare l’offerta”, ha aggiunto la Barni.
(ITALPRESS).

Coronavirus, in Sardegna librerie e spiagge chiuse

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Prorogate le chiusure di porti e aeroporti fino al 3 maggio e no alla riapertura di librerie, cartolibrerie, negozi per bambini e studi professionali, come consentito dal Governo nazionale. Sono queste le misure contenute nell’ordinanza emessa dal presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, dopo aver accolto il parere del comitato tecnico scientifico. Il team di esperti di cui si avvale la Giunta ha raccomandato la massima cautela, pur mostrando ottimismo: “La situazione non è ancora abbastanza stabile da consentire una riapertura – ha detto ieri Pietro Cappuccinelli, intervenendo nel punto stampa – vedremo se tra qualche settimana ci saranno segnali significativi per allentare la presa”. Nell’ordinanza del presidente si fa anche riferimento alla chiusura delle spiagge, una novità ulteriore rispetto alle precedenti ordinanze, che si aggiunge alla chiusura di parchi e giardini pubblici. Inoltre, c’è l’obbligo delle mascherine all’ingresso degli edifici commerciali; mentre viene ordinata la chiusura totale per il 25 aprile e per il primo maggio. Consentita l’attività sportiva nelle vicinanze della propria abitazione, purché si mantengano le distanze e non si creino assembramenti di alcun tipo. Per quanto riguarda il trasporto, confermata la sola apertura dell’aeroporto di Cagliari e la limitazione del traffico passeggeri, anche su nave, alle sole “dimostrate e improrogabili esigenze”.
(ITALPRESS).

Zaia “Stop al limite dei 200 metri per le passeggiate”

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“Abbiamo lavorato in questi giorni per una nuova ordinanza. Abbiamo limato molto, cercando di fare una cosa ordinata e rispettosa dei cittadini. Aprire o chiudere le aziende non compete a noi, ma dal Decreto del Consiglio dei Ministri. La mia ordinanza non deve essere vissuta come la fine dell’emergenza”. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, nel corso del quotidiano summit sui dati del Coronavirus.
“L’ordinanza è stata fatta tenendo conto di un lockdown soft: si chiudono i Supermercati e le attività commerciali la domenica e nei festivi, le misure per i mercati a cielo aperto alimentari sono confermate, quindi potranno aprire ma con misure cautelative come distanza, mascherine e guanti”, ha aggiunto Zaia.
“Per gli spostamenti da casa bisogna usare le mascherine e devono essere individuali, a meno che non si accompagnino disabili o minori, e comunque è vietata l’uscita di casa a chi ha una temperatura corporea superiore ai 37°. Il 25 aprile e il 1° maggio è autorizzato un picnic solo nella propria proprietà e solo con il proprio nucleo famigliare. L’attività motoria è individuale ed è da svolgersi in prossimità della propria abitazione. Ho tolto il 200 metri di distanza da casa. Utilizziamo il buonsenso”, ha precisato il Governatore.
Zaia ha inoltre specificato che “si conferma la consegna a domicilio di alimentari e pasti e l’apertura di banche, poste, assicurazioni e professionisti, purché si vada su appuntamento e con le mascherine”.
“La vendita di vestiti per bambini, cartolerie e librerie è ammessa solo in negozi dedicati a queste merceologie e solo due volte la settimana. È ammesso il trasporto per portare i rifiuti nei punti di raccolta differenziata. Infine, è ammessa l’opera di pulizia delle spiagge. Confermate le norme sul trasporto pubblico locale”, ha concluso il presidente della Regione del Veneto.
(ITALPRESS).

Bonaccini “Per riaperture confronto tra parti sociali”

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“Proponiamo al Governo che sia possibile superare l’attuale sistema fatto di deroghe silenzio-assenso mediante il confronto tra le parti sociali nel territorio da consegnare all’intesa tra Prefetti e presidenti delle Regioni”. Lo scrive in una nota il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. “Premesso che abbiamo preso e che continueremo a prendere misure restrittive per contenere il coronavirus, in alcuni casi più severe rispetto a quelle nazionali, qui in Emilia-Romagna – spiega il governatore – siamo nelle condizioni di avviare un confronto con tutte le parti sociali – imprese e sindacati – per la definizione di criteri che tengano insieme la salute delle persone e l’attività produttiva e lavorativa in condizioni di massima sicurezza. E di farlo attraverso Tavoli provinciali per la sicurezza nei luoghi di lavoro, come quello che si è insediato nei giorni scorsi nella Città metropolitana di Bologna”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Da Intesa Sanpaolo 6,5 miioni in Veneto

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Intesa Sanpaolo impegnata nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus a sostegno degli ospedali italiani.
L’Istituto di Credito ha infatti effettuato due donazioni da 6 milioni e mezzo di euro ciascuno in Veneto e in Campania. Un gesto accolto con grande soddisfazione dai governatori delle due regioni in un momento di grande emergenza.
“Ringrazio Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo – ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso del consueto punto stampa – In totale abbiamo ricevuto 28mila donazioni per quasi 31,6 milioni di euro e questo fa particolarmente piacere in un periodo in cui il bilancio conta spese per 100 milioni di euro”.
Dello stesso tono le parole del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che su facebook ringrazia “le aziende, le associazioni i singoli privati cittadini, tutti quanti stanno dando prova di sensibilita’ e solidarieta’ in queste settimane con
le loro donazioni. E’ un gesto importante e sono fondi che daranno una grande mano soprattutto alle strutture sanitarie. A questo proposito desidero ringraziare particolarmente oggi Banca Intesa e l’amministratore delegato Carlo Messina, che hanno donato 6 milioni e 580mila euro all’ospedale Cotugno di Napoli,
consentendone la quasi completa ristrutturazione”.