“La domenica tutto chiuso, restano aperte solo edicole, farmacie, parafarmacie. L’attivita’ motoria e’ consentita entro i 200 metri dalla propria abitazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa sull’emergenza coronavirus, illustrando l’ordinanza con misure piu’ restrittive firmata oggi.
“Siamo in uno stato di emergenza totale – aggiunge – per quanto
riguarda l’approvigionamento di famaci, mascherine e schermi”.
(ITALPRESS).
Il Veneto decide la chiusura dei negozi nei festivi
Coronavirus, nuove restrizioni in Emilia Romagna
Nuove restrizioni in Emilia-Romagna per quanto riguarda luoghi di aggregazione come parchi e giardini pubblici e lo spostamento delle persone. Lo prevede l’ordinanza firmata nella serata del 18 marzo dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, varata per contrastare con ancora maggiore decisione la diffusione del coronavirus. L’obiettivo e’ sempre quello di ridurre i contatti tra le persone, principale veicolo di trasmissione del virus. Il provvedimento vale in tutto il territorio regionale da oggi stesso fino al 3 aprile prossimo.
In base all’ordinanza, vengono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici.
Viene poi limitato l’uso della bicicletta, consentito esclusivamente “per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche”: quindi ragioni di lavoro, di salute o altre necessita’, come ad esempio gli acquisti di generi alimentari.
Identica limitazione per gli spostamenti a piedi. Un’unica deroga e’ possibile: se la motivazione e’ legata alla necessita’ di praticare attivita’ motoria – come ad esempio una passeggiata per ragioni di salute, oppure l’uscita con l’animale di compagnia per le sue esigenze fisiologiche – si e’ obbligati a restare in prossimita’ della propria abitazione.
Con l’ordinanza scattano altre prescrizioni. Si stabilisce infatti che l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che sono collocati nelle aree di servizio e di rifornimento carburante e’ consentita unicamente lungo la rete autostradale e lungo la rete delle strade extraurbane principali.
Se invece questi esercizi si trovano lungo le strade extraurbane secondarie, la loro apertura e’ consentita limitatamente alla fascia oraria che va dalle 6 alle 18, dal lunedi’ alla domenica.
Non e’ consentita, invece, la normale apertura per gli esercizi che si trovano nelle aree di servizio e rifornimento collocate nei tratti stradali interni ai centri abitati.
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Sardegna 134 casi di positività
Sono 134 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Diciassette in più rispetto a ieri. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 1135 test, 987 dei quali negativi e 14 ancora in corso d’accertamento. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 49, di cui 7 in terapia intensiva, mentre 83 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato dei casi positivi rilevati comprende i due decessi finora registrati in Sardegna. Il dato territoriale rileva 32 casi accertati Covid+ nella Città Metropolitana di Cagliari (+5 rispetto all’ultimo aggiornamento), 5 nel Sud Sardegna, 3 (+1) a Oristano, 20 a Nuoro e 74 (+11) a Sassari.
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Fvg, Roberti”2992 dipendenti a casa è grande sforzo Regione”
“La Regione Friuli Venezia Giulia conta un totale di 2992 dipendenti a casa, di cui metà in regime di smart working e l’altra metà in ferie o con permessi: è il risultato dello sforzo enorme dell’Amministrazione di preservare la salute del personale regionale e di tutti i cittadini garantendo nel contempo la funzionalità del servizio pubblico”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Funzione pubblica
Pierpaolo Roberti. “Stiamo cercando di limitare al massimo gli spostamenti – ha aggiunto Roberti – e i risultati raggiunti sono notevoli, se pensiamo che il 2 marzo erano solo cinque i lavoratori della Regione in smart working. Attualmente – ha concluso l’assessore alla Funzione pubblica – i dipendenti attivi nelle postazioni classiche, coloro che cioè hanno timbrato, sono 699: si tratta di
lavoratori che prestano servizi per i quali è ancora necessaria la presenza fisica in ufficio”.
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Coronavirus, in Veneto tamponi a tappeto: 11.330 al giorno
Sul fronte del rafforzamento dell’esecuzione dei tamponi per fronteggiare e limitare l’emergenza Coronavirus, la Regione del Veneto ha approntato un nuovo Piano specifico che, nel giro di una settimana, porterà l’effettuazione dagli attuali 3.210 al giorno a 11.330 al giorno, coinvolgendo, secondo le singole potenzialità, tutte le microbiologie della rete ospedaliera regionale. La novità è stata annunciata poco fa dal presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso del consueto appuntamento per fare il punto sulla situazione.
“Abbiamo già dato ai Direttori Generali delle Ullss – ha detto il Governatore – le indicazioni di predisporre i tamponi, partendo a tappeto, con priorità a tutti i 54 mila lavoratori della sanità, a quelli delle case di riposo, e ai medici di medicina generale. Subito dopo toccherà a tutte le persone che hanno dei sintomi ma che, oggi come oggi, dovrebbero attendere la fine del periodo di osservazione. La filosofia è semplice: più casi isoliamo, più sicurezza creiamo”.
Agli 11.330 tamponi al giorno vanno anche aggiunti i 10.000 che fanno parte del lavoro specifico del Professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che sta effettuando un lavoro di studio, supporto e approfondimento su alcune categorie dei servizi essenziali, come cassiere dei supermercati, e operatori dei vari servizi pubblici.
“La partita dei tamponi è per noi irrinunciabile – ha sostenuto con forza Zaia – a maggior ragione dopo il risultato di Vo’ Euganeo dove, criticati da più parti, facemmo il tampone a tutta la popolazione isolando 66 casi, con il risultato che oggi Vo’ è il territorio più sicuro d’Italia”.
“Mi spiace – ha proseguito il Governatore – che qualcuno continui a dire che sbagliamo ma a questo punto, sinceramente, ce ne freghiamo”.
“Sono gli stessi che ci dicevano che le mascherine non servivano, che non ci hanno detto che il warning erano i respiratori automatici, che non ci dissero che questi pazienti assorbono ossigeno 20-40 volte in più di un normale ricoverato in terapia intensiva e che poteva nascere il problema del congelamento delle condotte di ossigeno negli ospedali, che non ci dissero che respiratori, mascherine e ossigeno erano il cuore del lavoro da fare”, ha precisato Zaia.
“Tutti parlano delle posizioni dell’Oms – ha concluso il Governatore – ma noi non lo abbiamo visto qui, in trincea. Abbiamo il massimo rispetto delle idee di tutti ma anche il dovere di pensare prima di tutto ai nostri cittadini e a metterli in sicurezza”.
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Coronavirus, Rossi “Garantire a Sanità mascherine e forniture”
“Ieri, come nei giorni addietro, io e il mio staff siamo stati impegnati al massimo a cercare mascherine, camici e prodotti medicali. La nostra autonoma produzione di mascherine con tessuto non tessuto sta aumentando, e anche le forniture dalla Protezione civile di Roma sono diventate significative. Oggi e domani la distribuzione in Toscana comincerà a essere più consistente”. Lo ha scritto su facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
“Ma solo con gli inizi della prossima settimana pensiamo di poter arrivare a soddisfare le esigenze che crescono in continuazione. Abbiamo cercato anche gli occhiali e ordinato di costruire migliaia di visiere. Abbiamo ordinato anche duemila dispositivi per l’alimentazione dell’ossigeno a domicilio. Ma devono arrivare dagli Stati Uniti. Vedremo. La buona notizia è che la Cina, essendo entrata in overproduzione di mascherine, perché è uscita dall’emergenza, è pronta ad esportare in tutto il mondo. Ma il rischio è che, se la pandemia si aggrava in altri paesi e continenti, essa venderà e esporterà dove più gli conviene”, ha aggiunto Rossi.
“Voglio assicurare i lavoratori della sanità che il nostro impegno per dotarli di adeguate protezioni è totale e non esclude nessuna possibilità e nessuna via per raggiungere l’obiettivo. Sono consapevole che non si può chiedere ad un esercito di combattere se non è fornito degli strumenti per farlo e delle più elementari protezioni. Certo, una considerazione deve essere fatta: gli Stati dell’Europa che litigano per le mascherine, che non hanno un piano per forniture sanitarie in caso d’emergenza sono il segno drammatico di come sia stupido affidare tutto al mercato globale e alle sue regole del profitto che con la salute spesso non si conciliano”, ha scritto ancora il Governatore.
I” lavoratori dei comparti produttivi, degli alimentari e di altri settori sono giustamente preoccupati per la loro salute. Si sentono ‘carne da macello’. Nessuno ha pensato ad emanare direttive chiare per tutelare la salute di chi lavora. Finora si è evitato di rispondere alle domande legittime che pongono tanti lavoratori, come se non esistessero e come se da loro non dipendesse la ricchezza del Paese”, ha puntualizzato Rossi. “Solo alcune aziende in Toscana mi hanno segnalato di avere adottato iniziative per tutelare i loro dipendenti. Io ho posto il tema a livello nazionale. Oggi incontrerò i sindacati regionali dei lavoratori. Insieme, discuteremo del problema e cercheremo di individuare soluzioni e proposte. Nelle carceri sovraffollate i detenuti si rivoltano impauriti per il diffondersi dell’infezione. Ci vorrebbe un provvedimento che mettesse a domicilio e alle pene alternative tutti coloro la cui pericolosità sociale non è alta e facesse restare in carceri i mafiosi, gli assassini, i corrotti e tutti coloro che si sono macchiati di pene gravi”, ha spiegato il presidente della Regione.
“Ma il ministro grillino Bonafede è un giustizialista e assieme a Salvini ha cancellato la giusta riforma di Orlando. Figuriamoci se pensa di adottare un provvedimento razionale e umano. In assenza di giusti provvedimenti nazionali, anche qui la sanità toscana cercherà di fare tutto il possibile per alleviare sofferenze e tutelare la salute”, ha detto ancora Rossi. “Christine Lagarde ha fatto un disastro con le sue dichiarazioni facendo crollare le borse e aumentare lo spread di mezza Europa. Tutti hanno notato la differenza tra lei che dice che far calare lo spread non è il suo lavoro e Draghi che diceva che avrebbe usato tutto ciò che era necessario per raggiungere l’obiettivo. Non promette affatto bene la nuova guida ‘politica’ della BCE. Mattarella ha fatto bene a rispondere e a chiedere che l’Italia sia aiutata e non ostacolata”, ha concluso il presidente della Regione Toscana.
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Zaia “Tra 4 giorni sature le terapie intensive di base”
“Fra 4 giorni satureremo le terapie intensive di base. Abbiamo allestito altre postazioni, stiamo identificando più siti e centri per il Coronavirus, in ogni provincia abbiamo un rafforzamento delle terapie intensive e lo facciamo grazie alle persone eccezionali che abbiamo nella nostra sanità, volontari compresi”. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, intervistato da “Storie Italiane”, su Rai1.
“In Veneto abbiamo fatto più di 20 mila tamponi, mi criticavano ma alla fine questo ci ha consentito di scoprire pure gli asintomatici, che avrebbero potuto contagiare altre persone”, ha aggiunto Zaia.
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Coronavirus, in Toscana duemila assunzioni di infermieri e OSS
Duemila assunzioni a tempo indeterminato di infermieri e Oss (operatori socio sanitari) entro una decina di giorni. E pronte anche le graduatorie per l’assunzione a tempo determinato di 670 medici specialisti. Anche per essere preparati a un futuro incremento dei bisogni sanitari correlati all’attuale emergenza Coronavirus, la Regione Toscana, forte delle trecento graduatorie messe a disposizione da Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale), e in particolare delle due graduatorie di infermieri e Oss che contano al loro interno alcune migliaia di professionisti, ha avviato un ingente piano di assunzioni di personale sanitario, puntando soprattutto su contratti a tempo indeterminato (2.000 quelli previsti complessivamente), in modo da creare nel contempo una solida base di professionalità per il futuro.
Da ieri le Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie hanno iniziato a contattare infermieri e Oss presenti nelle due graduatorie, per arrivare nel giro di una decina di giorni a mettere 2.000 nuovi professionisti al fianco di quelli che stanno affrontando con sacrificio, ma con eccellenti risultati, la sfida al Coronavirus.
Nello stesso tempo, a fronte della ormai nota carenza di medici specialisti, Estar ha attivato una serie di selezioni in parallelo per le discipline di cui si teme di aver più bisogno nell’immediato futuro. Le graduatorie sono già pronte e 200 anestesisti, 300 medici internisti, 150 medici dell’emergenza, 20 infettivologi sono ora disponibili per il previsto rafforzamento di alcune centinaia di unità degli organici medici, e si continuerà nei prossimi giorni ad attivare nuove azioni di reclutamento per tutte le discipline mediche, a partire da pneumologi e microbiologi.
(ITALPRESS).









