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Coronavirus, da Regione Fvg sostegni a imprese danneggiate

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Superamento del regime “de minimis” per sostenere gli aiuti alle aziende, quattro milioni di euro a Confidi per nuove garanzie a favore delle imprese aventi sede legale o operativa nel territorio regionale. Ma anche sospensione per un anno del pagamento della quota capitale delle rate in scadenza di qualsiasi finanziamento agevolato concesso a valere sui fondi di rotazione amministrati dal Comitato di gestione del Frie ed infine attenzione agli operatori culturali affinchè possano modificare progetti già programmati. Sono questi alcuni dei principali provvedimenti che la Giunta regionale, su proposta del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha approvato nella seduta di oggi per fronteggiare l’emergenza coronavirus venutasi a creare anche nel territorio regionale. Le decisioni assunte andranno a modificare alcuni articoli del testo di legge Sviluppoimpresa che l’Aula sarà chiamata a discutere e approvare nella seduta di Consiglio della prossima settimana. In quella sede, una volta che il provvedimento avrà ottenuto il via libera con le relative variazioni proposte dalla Giunta, le misure diventeranno immediatamente esecutive.
Innanzitutto l’Esecutivo regionale ha deciso che gli aiuti alle imprese non vengano concessi in applicazione – e con i limiti – della regola “de minimis”, superando quindi alcuni vincoli riguardanti le cifre massime concedibili alle singole aziende come regolamentato dalla legislazione europea.
In secondo luogo è stata prevista la possibilità di concedere, a valere sui Fondi di rotazione per gli interventi anticrisi a favore dei settori artigiano, manifatturiero, edile, commerciale, turistico e dei servizi, specifici finanziamenti agevolati per il consolidamento finanziario o il sostegno delle esigenze di credito a breve e medio termine conseguenti all’emergenza in atto. I sostegni potranno essere concessi anche senza l’acquisizione di garanzie reali o fideiussioni bancarie, assicurative o di garanzie rilasciate da Confidi o fondi pubblici di garanzia.
Un’altra misura prevista dalle decisioni della Giunta, permetterà alle imprese danneggiate dalla crisi economica conseguente all’emergenza epidemiologica da coronavirus che già beneficiano di finanziamenti agevolati concessi a valere sui fondi di rotazione, la sospensione del pagamento di una rata se annuale o per periodo analogo se la rata è commisurata su frazione d’anno.
Sempre l’Esecutivo ha deciso poi di assegnare 4 milioni di euro ai Confidi per la concessione di garanzia alle imprese che attualmente si trovano in situazioni di difficoltà legate al coronavirus.
Tale cifra va ad aggiungersi a ulteriori risorse stanziate in passato per fronteggiare le crisi creditizie e che saranno ora destinate anche a sostenere le imprese coinvolte nella crisi in corso.
Infine, un ulteriore provvedimento è stato adottato a favore degli operatori culturali che stanno risentendo, al pari delle imprese, dei disagi derivanti dalle limitazioni imposte per far fronte al contenimento dell’emergenza sanitaria in atto. In via d’urgenza l’Esecutivo ha deciso di consentire agli operatori culturali, beneficiari di finanziamenti regionali, di modificare il programma delle attività dei progetti finanziati e di rendicontare anche le spese sostenute o da sostenere in conseguenza dalla sospensione di eventi, manifestazioni e attività per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Zaia “Pandemia solo a livello mediatico”

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“Questa è una pandemia mediatica. In questa fase il coronavirus è più un problema mediatico che clinico. Ciò non toglie che dobbiamo essere pronti come sanità”. Lo dice il Governatore del Veneto, Luca Zaia. “La psicosi c’è ma è inevitabile visto le immagini e molti falsi video sulla Cina di cui siamo stati alimentati da un paio di mesi”, aggiunge Zaia.
“A livello internazionale si sta diffondendo una pandemia mediatica che peserà su tutti, non solo sull’Italia. Ieri il ministro della Salute tedesco ha detto che la Germania sarà soggetta a una grande epidemia da Coronavirus. Vedrete cosa accadrà anche in Germania, in Austria, in Svizzera e in tutti i Paesi dove ci sono e ci saranno contagiati”, prosegue il Governatore del Veneto.
“Chiedo che sul Coronavirus ci sia un lavoro di squadra e un’unica direzione sotto il profilo scientifico. Non abbiamo iniziative personali. Non ci sono Regioni che fanno proprie scelte. Tutto quello che viene fatto viene validato dal tavolo scientifico nazionale. Le ordinanze hanno la firma del ministro della Salute. Forse qualcuno si è perso qualche puntata. Da ieri sera sui tamponi su mia richiesta è stata modificata la direttiva e abbiamo una direttiva più restrittiva, che ha chiarito alcuni aspetti. I medici sanno a chi fare i tamponi e a chi non farli”, conclude Zaia.
(ITALPRESS).

Coronavirus, in Piemonte i casi scendono da tre a uno

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I test di conferma eseguiti su due dei tre casi di positività al coronavirus registrati in Piemonte, sono risultati negativi. Lo riporta l’assessore alla sanità Luigi Icardi, anticipando i risultati dei test dell’istituto superiore di sanità. Si tratta della coppia residente a Cumiana, la cui figlia è altresì rimasta sempre negativa. Resta quindi solo più un caso, che è in buone condizioni, ricoverato all’Amedeo di Savoia di Torino. Icardi anticipa che vengono ora a cadere anche gli eventuali controlli su conoscenti e parenti della coppia di Cumiana, e ciò determina anche il via libera all’apertura degli stabilimenti dell Italdesign dove l’uomo lavora, e che erano rimasti chiusi da domenica. “L’anomalia dei due falsi positivi – spiega Francesco De Rosa, direttore del reparto malattie infettive della Città della Salute di Torino – rientra nel normale iter di verifica”.
Dopo i tamponi iniziali, infatti, i pazienti positivi vengono sottoposto a degli approfondimenti epidemiologici e a nuovi tamponi, che vengono inviati al laboratorio di quarta classe dell’Istituto Superiore di Sanità. Qui i campioni vengono sottoposti a reazioni a catena di polimerati, che danno un risultato certo e definitivo. Quello piemontese non è il primo caso in Italia: succede nella catena fisiologica dei controlli.
(ITALPRESS).

Quattro bimbi tra i 259 contagiati in Lombardia

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Anche una bimba di 4 anni di Castiglione d’Adda, comune che si trova nella zona rossa, sarebbe stata contagiata dal coronavirus. La conferma è arrivata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ad Omnibus su La7.

Il governatore ha reso noto che è salito a 259 il numero di contagiati dal coronavirus nella regione e “per la prima volta sono coinvolti anche minori per cui l’infezione è più leggera”.

La Regione Lombardia in una nota ha sottolineato che tra le persone contagiate da Coronavirus ci sono anche 4 minori, di cui una bimba di 4 anni. Altri 2 hanno 10 anni e uno 15. Due sono già stati dimessi e gli altri due stanno effettuando gli accertamenti del caso.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Fedriga “Sostenere le attività produttive”

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“Mettere in campo delle misure economiche e di sostegno alle attività produttive è fondamentale, in particolare per il comparto del turismo in cui si riscontrano le maggiori criticità con disdette che arrivano all’80% in alcune aree”.
È quanto ha auspicato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga al termine dell’incontro con le categorie produttive e le organizzazioni sindacali dedicato all’impatto del coronavirus sull’economia del Friuli-Venezia Giulia.
“Utilizzeremo il fondo “sviluppo imprese” per dare le prime risposte – ha spiegato Fedriga -, ma è chiaro che serve un impegno di carattere nazionale e il governo si deve muovere in maniera urgente per rispondere alle difficoltà che stiamo vivendo”.

Fedriga si è poi impegnato a mandare una lettera al ministro degli esteri perché si faccia portavoce della situazione sui territori e al ministero del lavoro per richiedere gli interventi necessari in relazione alle difficoltà attuali delle imprese.
In merito a un possibile rinnovo dell’ordinanza emessa per l’emergenza coronavirus, che scade il primo maggio, il governatore ha dichiarato: “Non sappiamo ancora con certezza cosa accadrà. I nostri obiettivi sono la tutela della salute e tornare il più presto possibile alla normalità, ma non è detto che queste due cose vadano di pari passo”.
Il vicegovernatore con delega alla Sanità, Riccardo Riccardi, ha riferito che il numero dei controlli per i casi sospetti ha superato il centinaio di persone, ma finora non sono mai risultati positivi.
“Mi sento di poter dire che abbiamo messi in campo tutti gli sforzi possibili in questi giorni. Stiamo procedendo con grande determinazione e puntualità, continuando a dire che l’allarmismo non serve”, ha affermato Riccardi.

Coronavirus, si riunisce il Consiglio regionale toscano

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Il Consiglio regionale della Toscana torna a riunirsi martedì 25 febbraio alle 15.30 e mercoledì 26 in seduta antimeridiana (ore 9.30). Il primo punto all’ordine del giorno è la comunicazione della Giunta “sull’aggiornamento della situazione del Coronavirus e sulle azioni regionali di prevenzione e contrasto del rischio di contagio”. A questa sono collegati una serie di atti: l’interrogazione di Irene Galletti (M5S) riguardo l’impatto “dell’emergenza sanitaria da Ncov2019 sul turismo regionale”; quella di Maurizio Marchetti e Marco Stella (Fi) “Sulle risposte regionali contro il coronavirus”; l’interrogazione di Paolo Marcheschi (FdI) “In merito alla necessità di adottare misure precauzionali tempestive per gestire il ritorno dei cittadini cinesi in Toscana”.
Collegate alla comunicazione anche la mozione di Andrea Quartini (M5S) “Coronavirus 2019. Utilizzo ambulatorio Lilla (Via Lucchese 84/C, a Osmannoro). Diffusione informazioni su misure volontarie a tutta la cittadinanza” e quella di Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra) sugli “episodi di intolleranza e discriminazione nei confronti delle persone di nazionalità cinese e alle possibili ricadute economiche e occupazionali dello stato di emergenza generato dall’epidemia da coronavirus”.
All’ordine del giorno d’Aula, tra gli atti, la proposta di legge statutaria sulla Commissione politiche europee e relazioni internazionali (già approvata in prima lettura nella seduta del 18 dicembre ’19) e la proposta di legge sul riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche.
Iscritta anche la legge che detta “Misure di sostegno alle imprese start up innovative” e che andrà all’esame della II Commissione martedì mattina, mentre è già stata licenziata e sarà al voto la legge sulle misure di sostegno sulle associazioni e le manifestazioni di rievocazione e ricostruzione storica, così come il Bilancio di previsione 2020 e del Piano degli investimenti dell’Agenzia Toscana Promozione Turistica.
All’esame della commissione Sanità martedì mattina e inserite all’ordine del giorno d’aula le “Disposizioni per la promozione della figura dell’amministratore di sostegno di cui alla legge 9 gennaio 2004, n. 6”; la legge “per favorire la coesione e la solidarietà sociale mediante azioni a corrispettivo sociale”, cui è collegato un ordine del giorno di Andrea Quartini (M5S). Al voto la proposta di legge per la “Promozione della medicina di iniziativa”.
In agenda, tra gli atti, anche la proposta di delibera del Progetto di paesaggio “Le Leopoldine in Val di Chiana” e la deliberazione d’iniziativa dell’Ufficio di presidenza per la seonda variazione del Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2020-2021-2022.
Tra gli argomenti oggetto di interrogazioni a risposta immediata l’avviso pubblico “per la presentazione di progetti di integrazione e coesione sociale nelle comunità toscane e per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana sul territorio regionale, con data di scadenza presentazione domande 18 settembre 2019” (Jacopo Alberti, portavoce dell’opposizione); il “Riordino dei servizi idrici integrati” (Maurizio Marchetti, Fi); “La crisi di Moby S.p.A. e alle potenziali ripercussioni per la Toscana” (Serena Spinelli, gruppo Misto); l’approvazione del Piano regionale per la tutela dall’amianto, l.r. 51/2013 (Monica Pecori, gruppo Misto); l’attuazione della mozione n. 1021 dell’8/11/17 sulla domiciliazione bancaria del bollo auto (Lega) e l’interrogazione in merito allo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno (FI) e alla sua acquisizione da parte dei lavoratori riuniti in cooperativa (Tommaso Fattori e Paolo Sarti, Sì – Toscana a Sinistra).
(ITALPRESS).

Il Nord chiude le scuole e le università per il coronavirus

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In Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia scuole chiuse e sospensione di eventi pubblici. Le due Regioni hanno emesso le ordinanze per affrontare l’emergenza coronavirus, alla luce dei focolai nel Lodigiano e in provincia di Padova.

Tra i provvedimenti previsti in Lombardia dal governatore Attilio Fontana la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza.
Prevista anche la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. L’ordinanza, i cui contenuti puntuali saranno resi noti nelle prossime ore, sarà soggetta a modifiche al seguito dell’evolversi dello scenario epidemiologico. La Regione raccomanda inoltre a tutti i cittadini di rispettare le misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria quali: lavarsi spesso le mani con soluzioni idroalcoliche, evitare i contatti ravvicinati con le persone che soffrono di infezioni respiratorie, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce, non prendere antivirali o antibiotici se non prescritti, contattare il numero verde regionale solo per la zona di Codogno interessati dall’ordinanza 800.89.45.45 o il 112 se si ha febbre o tosse o se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.

Scuole chiuse anche in Veneto da lunedì 24 febbraio all’1 marzo, oltre al blocco del Carnevale di Venezia e di tutte le manifestazioni anche sportive. Ad annunciarlo il presidente della Regione Luca Zaia, parlando con i giornalisti a Marghera dopo un vertice alla Protezione Civile sul coronavirus Covid-19.
“Ci saranno dei disagi, ma non mi posso permettere che ci sia qualcuno che possa pensare che non abbiamo tentato l’impossibile. È un sacrificio ma anche un’investimento per la salute”, ha aggiunto.
“Abbiamo firmato con il ministro Speranza l’ordinanza con cui vengono bloccate tutte le manifestazioni pubbliche e private, Carnevale di Venezia compreso. E poi predisponiamo la chiusura delle scuole e dei musei fino al primo di marzo”, ha spiegato Zaia.

Anche il Piemonte si prepara a emanare un’ordinanza di chiusura per una settimana di scuole e università, oltre al divieto di organizzare eventi all’aperto in cui sia previsto assembramento di persone.

Sospensione delle attività delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Sono le misure che vengono adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del Coronavirus e che saranno valide fino al prossimo 1 marzo compreso. Sono previste nell’ordinanza che viene firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedimenti per far sì che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini- afferma il presidente Bonaccini -. E voglio davvero ringraziare tutti i professionisti della sanità, e parlo di medici, biologi, tecnici, infermieri e quanti sono al lavoro da giorni, per quanto stanno facendo, che è davvero straordinario”.

Scuole di ogni ordine e grado chiuse anche in Liguria per l’emergenza coronavirus. Lo dispone un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Giovanni Toti adottata “di concerto con il ministero della Salute”. Il provvedimento è valido dalla mezzanotte di lunedì fino alle 24 del 1° marzo. Al momento in Liguria non sono stati registrati episodi di contagio. L’ordinanza dispone anche la chiusura delle sedi universitarie, dei musei, delle biblioteche e di tutti i luoghi della cultura. Annullati i viaggi di istruzione, i concorsi pubblici e le manifestazioni all’aperto.

Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza; sospensione e rinvio di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico; sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Sono alcune delle misure più importanti, analoghe a quelle che saranno previste per le zone colpite dal coronavirus, e che il Friuli Venezia Giulia chiederà al Governo di poter adottare per il contenimento del rischio. Lo ha annunciato il governatore Massimiliano Fedriga subito dopo la videoconferenza con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Capo Dipartimento della Protezione civile e commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli.

Chiusura anche per l’attività didattica delle Università. “Il Consiglio dei Ministri, nella serata di ieri, sabato 22 febbraio 2020, ha definito apposite misure per evitare la diffusione del Covid – 19 e ulteriori misure di contenimento. Fra le previsioni adottate dal Governo c’è anche quella relativa alla possibile sospensione dalla frequenza delle attività di formazione superiore, fatte salve le attività formative svolte a distanza. In attesa dell’adozione formale dei provvedimenti consequenziali previsti dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali, si invitano le Istituzioni universitarie e quelle di Alta Formazione Artistico Musicale e Coreutica presenti nelle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a sospendere comunque, fino al 29 febbraio 2020, l’attività didattica”, Lo rende noto il ministero dell’Università e della Ricerca.
“Tale soluzione è in linea con le scelte già autonomamente assunte da alcune Istituzioni interessate e consegue da un confronto tra il Ministro e le stesse”, prosegue il dicastero.

Toscana, cala spesa farmaceutica ospedaliera

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Tra il 2015 e il 2016 la Toscana aveva avuto un importante incremento, classificandosi tra le Regioni con la spesa farmaceutica ospedaliera più alta. Poi il calo. Dai dati pubblicati da Aifa (Agenzia italiana del farmaco), sui monitoraggi della spesa farmaceutica, emerge che la Toscana è passata da una spesa complessiva in farmaci di 1.364.068.534 nel 2016 a 1.230.535.387 del 2018. Una riduzione di -133.533.147, in controtendenza con l’andamento della spesa farmaceutica pubblica in Italia negli ultimi anni.
Anche nell’ultimo monitoraggio Aifa, pubblicato a fine gennaio, sui primi nove mesi del 2019 (dati preliminari non consolidati) la Toscana è in linea con l’andamento della spesa del 2018. E nel confronto con le altre Regioni, si trova nella parte bassa della classifica, dove ci sono le Regioni con le migliori performance: da gennaio a settembre 2019 la spesa farmaceutica è stata il 16,35% del Fondo sanitario regionale (la media italiana è del 16,66%).
Questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno di tutti i professionisti coinvolti nei percorsi terapeutici, sull’uso dei farmaci a brevetto scaduto negli ospedali toscani. L’utilizzo dei farmaci biosimilari, molecole con identica efficacia e sicurezza dei farmaci cosiddetti “griffati”, ha permesso alla Toscana un recupero di circa 46 milioni di euro nel 2019, risorse che sono state reinvestite in terapie con maggior carattere di innovazione.
(ITALPRESS).