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DA REGIONE VENETO 4 MILIONI A IMPRENDITORIA FEMMINILE

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Grazie allo stanziamento di 4 milioni di euro dello scorso novembre, su proposta dell’assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato, la Giunta del Veneto ha approvato lo scorrimento delle domande di partecipazione al bando per l’erogazione di contributi all’imprenditoria femminile, deliberato lo scorso 8 marzo, nel giorno della Festa della Donna. “Con questo provvedimento manteniamo la nostra attenzione verso il mondo femminile e all’imprenditoria che lo rappresenta. Il bando ha registrato un successo impensabile con 405 imprese che hanno presentato domanda per una richiesta di contributo superiore ai nove milioni”, sottolinea l’assessore Marcato.
“Le risorse a disposizione nella fase iniziale, 3 milioni 192.881, avevano permesso di finanziare solo le prime 146 imprese su 197 domande istruite. Un vero peccato perché meritavano attenzione in molte di più; le protagoniste erano dei veri simboli di quell’imprenditoria veneta, del saper fare e della creatività tipica del nostro tessuto sociale e produttivo”, aggiunge Marcato.
“Con il collegato alla legge di stabilità 2020 – prosegue l’assessore del Veneto – la Regione è riuscita a stanziare ulteriori 4 milioni di risorse. Questo, ora, consente alla Direzione Industria e Artigianato di scorrere l’elenco con le domande di partecipazione al bando rimanenti e procedere al finanziamento di quelle che erano rimaste escluse ma risulteranno concluderanno un’istruttoria positiva”.
“Essere riusciti ad allargare questi contributi – conclude Marcato – è un segnale importante con il quale la regione intende rafforzare il tessuto imprenditoriale veneto e arricchire le sue potenzialità anche in momenti non facili. L’imprenditoriale femminile veneta con questa operazione sta dimostrando di saper cogliere le occasioni strategicamente importanti e utili a fare impresa, sfruttando un sostegno concreto e sostanzioso per le loro imprese”.
(ITALPRESS).

SARDEGNA, PAIS “FUNZIONI CORECOM FONDAMENTALI”

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Collaborare con il Consiglio regionale per organizzare la prima Conferenza regionale sull’informazione ma anche analizzare con grande attenzione il rapporto tra i giovani e il mondo digitale, combattere il cyber bullismo, incentivare le conciliazioni tra utenti ed enti gestori telefonici, pianificare visite sui territori. Gli obiettivi per il 2020 del nuovo Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), insediato a dicembre, sono stati illustrati questa mattina al presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.
E’ stato un incontro molto cordiale in cui il Presidente Pais ha fatto gli auguri di buon lavoro al nuovo Comitato: “Le vostre funzioni sono fondamentali nel sistema delle comunicazioni. Avete un compito delicato che, sono certo, porterete avanti con grande determinazione e competenza”. La presidente Luisa Anna Ronchi e i componenti Alessandro Balzani, Graziano Cesaraccio, Maria Stella Locci e Sergio Nuvoli hanno annunciato al presidente Pais che è in via di definizione il Programma del Corecom, che sarà presentato entro fine gennaio.
Tra le priorità del nuovo Corecom c’è anche quella di collaborare con il Consiglio regionale nell’organizzare la Prima conferenza regionale sull’informazione, prevista dalla legge istitutiva del Corecom con cadenza biennale ma mai attuata.
Un altro progetto da portare avanti è il premio Gianni Massa, giunto alla seconda edizione. Un premio che quest’anno avrà come argomento principale tutte le tematiche legate al cyber bullismo e al linguaggio dell’odio. “Educare i giovani all’uso corretto e consapevole dei new media e dei social è essenziale. I giovani devono essere coscienti che la vita digitale non è altra cosa rispetto alla vita quotidiana”, ha detto la Presidente del Corecom, Luisa Anna Ronchi.
(ITALPRESS).

INDUSTRIA 4.0 IN TOSCANA, RICERCA SU SETTORE PELLAMI

“Questo settore è una delle locomotive dell’economia toscana che per molti aspetti è stato precursore di modelli e soluzioni invidiati in tutto il mondo che ne fatto un distretto capace di competere a livello internazionale senza temere rivali”. Lo ha detto l’assessore alle Attività produttive della regione Toscana Stefano Ciuoffo, riguardo la ricerca per capire l’impatto dell’applicazione delle tecnologie “Industria 4.0” nei processi produttivi delle filiere toscane della concia e della pelle, della pelletteria e delle calzature con particolare riferimento al distretto industriale di Santa Croce e nell’area fiorentina. L’indagine è stata svolta nel periodo novembre 2018 – novembre 2019 da un gruppo di ricerca interdipartimentale delle Università di Firenze, Pisa e Siena. Il lavoro, svolto con questionari di assessment strutturato e semplificato (pre-assessment) ad un campione di 80 aziende e con focus group e interviste ad imprese e associazioni di categoria, è stato presentato oggi presso l’Auditorium Assoconciatori a Santa Croce Sull’Arno (PI). “La capacità di produrre, organizzarsi e trovare soluzioni a quelle che di volta in volta venivano a essere considerate barriere da superare dimostra la capacità e la duttilità di questo territorio che con i suoi imprenditori ha saputo dare, ad esempio, una risposta alle richieste di sostenibilità ambientale” ha detto Ciuoffo.

“Antesignano e auto didatta – ha continuato l’assessore Ciuoffo – – questo settore in Toscana ha saputo dotarsi di centri di ricerca e strutture per migliorarsi sempre di più senza aspettare che le novità li cogliessero impreparati. La ricerca presentata oggi ci fotografa un tessuto produttivo non ancora proiettato alle opportunità che le innovazioni tecnologiche stanno portando nell’industria. C’è quindi una potenzialità enorme per questo distretto che una volta imboccata in maniera omogenea la strada della riconversione al ‘paradigma i4.0’ saprà coglierne i benefici all’ennesima potenza. Ci sono tutte le competenze e l’esperienza per adattare in questo campo le modalità di innovazione di prodotto o del processo produttivo che renderanno ancora più forte questo comparto economico regionale”. Il rapporto restituisce l’immagine di un sistema industriale toscano in movimento di fronte al cambiamento, “a macchia di leopardo” (alcune aziende sono più attrezzate a fronteggiare la sfida della nuova rivoluzione tecnologica) e con una velocità che dovrebbe in alcuni ambiti adeguarsi alle sfide sempre più complesse della competizione internazionale. Per esempio, a fronte di alcuni investimenti “puntuali” in macchinari e nuove tecnologie digitali, permangono ancora alcuni “colli di bottiglia” su alcune componenti dell’organizzazione aziendale, per esempio nella assunzione di figure specialistiche, o nella presenza di attività formative che spesso non si associano a processi di job rotation.

Comune ad altri settori dell’economia toscana dei ritardi culturali nell’individuazione e definizione puntuale di quali siano le competenze critiche nel nuovo scenario competitivo. Tanti spunti di riflessione non solo per le imprese, ma anche per il sistema della ricerca toscano circa la sua attuale e reale capacità di accompagnare il processo di evoluzione tecnologica in uno scenario di rapidi cambiamenti di mercato e di crescente digitalizzazione dei processi. Solo 1 impresa su 5 tra quelle intervistate ha attivato collaborazioni con centri di ricerca. Il valore medio di maturità tecnologica 4.0 delle aziende intervistate è pari a 2,46 (su una scala che va da 1 a 6), posizionandole ad uno stadio tra Beginner (l’azienda ha cambiato orientamento strategico e sta sviluppando una strategia di I4.0) e Intermediate (l’azienda ha formulato una sua strategia su I4.0). Pelletteria e meccanica presentano i valori medi più elevati, rispettivamente 2,63 e 2,57, calzature e concia quelli più bassi, 2,38 e 2,15. Pur trattandosi di un campione limitato, la linea di tendenza è da considerarsi positiva, tenuto conto anche delle particolarità di alcune componenti della filiera, in cui la componente della lavorazione manuale ed artigianale è predominante rispetto ad una componente meccanica.
Un percorso avviato verso il passaggio al digitale e per di più in una fase di incertezza è un segnale da registrare con particolare attenzione per sostenere il continuo miglioramento competitivo che questo comparto è in grado di mettere in campo, e ne sono prova i dati sull’export degli ultimi mesi. Adozione di soluzioni ICT a supporto dei principali processi di business. Il risultato medio è 2.86, un punteggio tecnologico che dimostra come la maggior parte delle aziende faccia ancora affidamento a strumenti cartacei o tradizionali (Excel, email, supporti cartacei) piuttosto che software specifici per le varie funzioni. Altro motivo è una attenzione non ancora sufficiente alla integrazione dei sistemi informativi locali, che potrebbe apparire quindi parzialmente efficaci per la gestione globale dell’impresa. Vi è da considerare comunque che lo stato di maturità delle tecnologie 4.0 può essere influenzato principalmente dalle caratteristiche della produzione e in particolare dalla presenza di elevati volumi produttivi, anche in presenza di alta varietà di articoli. Si registrano situazioni che spingono le singole aziende a muoversi verso l’automazione industriale integrando alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

Competenze maturate all’interno delle Pmi, ovvero quelle che possono influenzare il livello di maturità delle imprese in termini di I 4.0. Le imprese del settore sono consapevoli di operare in un contesto labour-intensive, nel quale le competenze degli operatori sono critiche per garantire un adeguato livello di qualità del prodotto. Quasi 1 su 5 ritiene che tali attività possano essere automatizzate; oltre il 35% ritiene di svolgere attività di natura prettamente artigiana. Buona parte non sembra essere cosciente di questo mutamento di paradigma o, quantomeno, non sembra ancora in grado di rispondere in maniera adeguata. Nel 36% dei casi gli operai si limitano a eseguire decisioni prese da altri, nel 25% prendono decisioni basate esclusivamente su loro osservazion i personali. Solamente in 1 su 5 gli operai si avvalgono della conoscenza appresa attraverso i dati collezionati nella catena produttiva, uno dei cardini I 4.0. L’uso dei dati a supporto delle decisioni manageriali appare più diffuso a livello strategico: oltre il 40% delle imprese affermano di prendere decisioni sulla base di analisi quantitativa di dati registrati internamente, mentre quasi il 34% si affida alla valutazione di dati non registrati e il 17.5% a una valutazione del contesto non basata su dati. Anche a livello di top management l’approccio data-driven è quindi diffuso in meno della metà delle imprese intervistate.
(ITALPRESS).

FVG, ROBERTI “POLIZIA LOCALE RISORSA STRATEGICA”

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“La Polizia locale rappresenta un tassello fondamentale del complesso mosaico della sicurezza a tutela delle comunità del Friuli Venezia Giulia, sul quale vengono a ricadere sempre maggiori competenze e responsabilità ed è proprio per questo che la Regione continuerà a supportare concretamente l’attività di questo Corpo, che spesso svolge funzioni pari a quelle delle Forze dell’ordine”. È questo il messaggio lanciato dall’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, durante l’undicesima Festa della Polizia locale, celebrata per la prima volta a Udine, in occasione della ricorrenza di San Sebastiano, santo patrono del corpo, nel corso della quale sono stati consegnati numerosi encomi agli agenti distintisi durante il servizio.
L’esponente della Giunta Fedriga ha evidenziato che “le migliaia di interventi svolti, le decine di arresti e le centinaia di denunce per abusi edilizi rendono evidente la dimensione del lavoro svolto dagli agenti della Polizia locale”.
“Il calo dei reati, per il quale dobbiamo ringraziare tutti gli operatori di polizia, conferma che stiamo andando nella direzione corretta, ma dobbiamo continuare a investire sul presidio del territorio sia attraverso la presenza di agenti nelle vie e sulle strade, per aumentare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini che hanno il diritto di sentirsi al sicuro, sia tramite i sistemi di video sorveglianza, che puntiamo a rendere interconnessi e accessibili alle Forze dell’ordine e alla Protezione civile”, ha aggiunto Roberti. Un intervento che sarà attuato tramite la rete informatica Ermes, al quale sarà affiancata l’attivazione del catasto automatizzato aggiornato in tempo reale delle telecamere presenti sul territorio.
Roberti ha poi rimarcato che “in attesa di interventi normativi nazionali, sui quali non ho grandi aspettative, dobbiamo rivedere la legge regionale sulla Polizia locale che, nonostante fosse una norma valida, è stata progressivamente spogliata delle sue funzioni ed è ormai datata”.
“L’obiettivo è quindi avviare quanto prima i tavoli di confronto con i comandanti, i sindaci, i prefetti e le Forze dell’ordine per arrivare entro primavera a stilare una bozza che rappresenti la giusta sintesi delle diverse necessità e preveda la centralità del concetto di sicurezza integrata”, ha concluso l’assessore regionale.
(ITALPRESS).

MALTEMPO, DAL GOVERNO 40 MILIONI PER IL VENETO

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“Il sistema ‘Protezione Civile’ conferma ancora una volta tutta la sua efficienza. Ringrazio il capodipartimento Angelo Borrelli che, dopo aver garantito la sua presenza sul campo nei giorni più duri, come già per Vaia, ha creato tutte le condizioni affinché il Veneto sia sostenuto nella ripresa, dopo i gravi danni del maltempo e delle mareggiate, di quest’autunno con stanziamenti governativi”. Con queste parole il presidente della Regione, Luca Zaia, commissario straordinario per il maltempo del novembre scorso, accoglie la notizia che 40 milioni di euro dei 208 stanziati dal Governo sono destinati al Veneto.
“È proprio di noi veneti non perdersi d’animo e reagire subito alle disgrazie rimboccandosi le maniche, senza sapere quale sarà il contributo a livello centrale – aggiunge il Governatore – ma quando questo arriva sappiamo essere grati e dimostrare da subito che non va sprecato”.
“Questo finanziamento, infatti, ci trova già al lavoro su un’estensione di aree danneggiate che ha pochi altri precedenti storici. Lo testimoniano i cantieri avviati tempestivamente e che si susseguono dai confini col Friuli sul Tagliamento fino al Delta del Po, praticamente lungo tutto il nostro litorale ma anche su alcune zone dell’interno e della fascia montana”, prosegue Zaia.
“Questo finanziamento riguarda specificatamente i danni fuori dei confini del comune di Venezia che sono affidati a un altro commissario, il sindaco di Venezia Brugnaro. Questo significa che sarà impiegato per le opere sulla laguna fuori del capoluogo e su quelle che in questo momento sono in corso, in particolare, sulle foci dei nostri fiumi Piave, Livenza, Adige, Sile, Tagliamento. Penso che questa sia ancora una prova di come i vertici della Protezione Civile hanno dato risposte corrette sulla base di quanto hanno preso coscienza, intervenendo sul campo”, conclude il Governatore del Veneto.
(ITALPRESS).

CARO TRAGHETTI, LODDE “URGE INTERVENTO GOVERNO”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – “Questo incontro nasce dalla volontà di trovare una soluzione al caro trasporti. Abbiamo ben presente la necessità di tutelare l’ambiente mettendo in atto ogni buona pratica che possa abbattere le emissioni e contribuire alla lotta all’inquinamento globale, ma non possiamo accettare che questi costi ricadano sui cittadini sardi così come paventato dalle Compagnie di navigazione. È necessario un intervento di carattere ministeriale, che abbiamo già chiesto e che solleciteremo in queste ore”. Lo ha detto l’assessore della Regione Sardegna ai Trasporti, Giorgio Todde, nel corso del tavolo di confronto con le compagnie di navigazione e le associazioni di categoria convocato nella sede dell’Assessorato. All’incontro, chiesto dall’esponente della Giunta Solinas, con l’obiettivo di individuare ogni soluzione utile per scongiurare gli aumenti tariffari del 25% che interverranno a seguito dell’entrata in vigore della Direttiva Ue relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili, hanno partecipato i rappresentanti di Moby, Tirrenia, Sardinia Ferries, Grimaldi e Grandi Navi Veloci, oltre ai rappresentanti della Logistica del gruppo Nieddu.
“Considerata l’esigenza di trovare una soluzione prima che il costo delle merci venga spalmato sui sardi abbiamo chiesto una proroga all’Unione Europea ma non ci è stata concessa. Siamo in attesa di una risposta da parte del Ministro dei Trasporti a cui abbiamo chiesto un incontro urgente e siamo pronti a qualsiasi interlocuzione utile a chiarire la situazione di svantaggio che grava sulla nostra Isola”, ha continuato l’assessore regionale.
In merito alla continuità territoriale marittima, l’assessore Todde ha espresso preoccupazione sui tempi: “Il ministero ha in mano tutti i dati di traffico. Siamo in attesa che venga attivato l’iter per il bando della continuità territoriale, che deve partire con l’indagine di mercato”.
(ITALPRESS).

ROSSI RICORDA CIAMPI “GRAN TOSCANO ED EUROPEISTA”

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“Un grande livornese, un grande toscano, un grande italiano, un grande europeista: Carlo Azeglio Ciampi metteva insieme molte identità non in conflitto tra loro. Voglio complimentarmi con il Comune di Livorno e con il sindaco Salvetti perché hanno giustamente dato a lui qui, nella sua città, il riconoscimento che merita”. Fuori dal Teatro Goldoni, al termine dell’iniziativa per ricordare l’ex presidente della Repubblica, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sottolinea così il senso della giornata in ricordo della figura di Carlo Azeglio Ciampi.
“Di lui – aggiunge Enrico Rossi – mi hanno sempre colpito lo sforzo per mantenere l’unità del Paese, la sua serietà, l’impegno, così come il rigore e la serenità con i quali ha affrontato i momenti difficili della storia del Paese, dando fiducia agli italiani e suscitando la reazione positiva delle nostre forze migliori”.
Il presidente Rossi ricorda infine come da Ciampi e dalla sua vita ci arrivi anche un’altra grande lezione: “Chi vuol impegnarsi in politica deve prima studiare”.
(ITALPRESS).

CAVIGLIA RICOSTRUITA IN 3D AL RIZZOLI DI BOLOGNA

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una tecnica innovativa che permette di ricostruire la caviglia grazie a una protesi su misura in stampa 3D. A metterla a punto chirurghi ortopedici e ingegneri dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Università di Bologna.
Per la prima volta al mondo, un paziente di 57 anni, che aveva perso la funzionalità articolare della caviglia a causa di un incidente stradale, è stato sottoposto a un intervento da un’equipe coordinata dal professore Cesare Faldini, direttore della Clinica Ortopedica 1. Oggi grazie all’intervento il 57enne cammina. Da una ricostruzione 3D è stato ricavato un modello tridimensionale della gamba e del piede del paziente, tramite software e procedure sviluppati al Laboratorio di Analisi del Movimento del Rizzoli dal gruppo di ricerca dell’ingegnere Alberto Leardini. Poi chirurghi ortopedici e ingegneri biomedici hanno simulato l’intervento chirurgico al computer, lavorando su forma e dimensione di ogni componente protesica per venire incontro alle caratteristiche anatomiche specifiche del paziente, fino a trovare la combinazione ottimale delle componenti di astragalo e tibia, le due ossa che compongono la caviglia. Poi è stato prodotto un corrispondente modello osseo e protesico in stampa 3D in materiale plastico, per le prove manuali finali. Infine, la protesi vera e propria per l’impianto finale è stata infine stampata in una lega di Cromo-Cobalto-Molibdeno con la tecnologia EBM (un fascio di elettroni fonde strato per strato la polvere metallica in base al file fornito dal Rizzoli). Anche il protocollo post operatorio è stato personalizzato grazie alla collaborazione con l’Unità di Medicina Fisica e Riabilitativa del Rizzoli diretta dalla professoressa Maria Grazia Benedetti.
(ITALPRESS).