Home Regioni Pagina 206

Regioni

RISCHIO IDROGEOLOGICO, NUOVA STRUTTURA REGIONE FVG

0

Una struttura regionale composta da dipendenti qualificati sarà in grado di attivare procedure snelle e celeri in caso di interventi per rischio idrogeologico sul territorio. È questo l’obiettivo di una delibera approvata dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, con la quale viene costituita un’unità specifica a supporto del Commissario straordinario per il rischio idrogeologico, composta da personale regionale.
“La figura del Commissario straordinario al rischio idrogeologico è nata nel 2011 ed era svolta da un ex Prefetto. Dal 2015 al funzionario di nomina ministeriale è subentrato il presidente della Regione al quale viene data la possibilità di avvalersi di personale dell’amministrazione regionale per lo svolgimento dei propri compiti”, ha spiegato l’assessore regionale.
Per Scoccimarro la nuova convenzione tra Commissario e Regione “consente di sburocratizzare la macchina regionale per accelerare gli interventi necessari quando c’è rischio idrogeologico e costituisce quindi un ulteriore passo per rendere celere la procedura d’intervento”.
Relativamente al territorio regionale di competenza, il presidente della Regione nella funzione di Commissario straordinario delegato agisce per la sollecita realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati negli Accordi di programma sottoscritti tra il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e le Regioni.
(ITALPRESS).

ZAIA “NON ABDICHIAMO ALLA SANITÀ PUBBLICA”

0

“La Regione Veneto non abdica alla sanità pubblica. Negli ultimi dieci anni, i finanziamenti della Regione ai privati sono diminuiti, così come è diminuito il numero delle prestazioni. Il Veneto è tra le regioni più virtuose a livello nazionale, con solo il 18 per cento di incidenza del privato. I medici del pubblico hanno possibilità di scegliere, in giorni e orari noti, di effettuare visite in libera professione, nella quali ovviamente si trova spazio prima, perché minori sono i pazienti in lista. È prerogativa di legge, che si sia d’accordo o meno. Dire che la sanità del Veneto viene ceduta al privato è falso”. Sono queste le parole del governatore Luca Zaia, che questa mattina nella sede della Regione, a palazzo Balbi, a Venezia, ha presentato un rapporto sulla sanità privata in Veneto. “Noi curiamo tutti, a prescindere. Non facciamo business incrementando l’immigrazione sanitaria”, ha aggiunto Zaia. Poi, per concludere, il presidente ha detto: “Da noi si curano casi complessi che altre regioni scartano. In ogni caso, non abbiamo dato avvio a nessun ospedale privato”.
(ITALPRESS).

DISAVANZO SICILIA, ACCORDO CON IL GOVERNO

0

Il Consiglio dei ministri ha accolto la proposta del governo regionale della Sicilia di spalmare in dieci anni il maggiore disavanzo di oltre due miliardi di euro. Il provvedimento è stato adottato dopo la decisione della Commissione paritetica che ha recepito, all’unanimità, la proposta della Giunta regionale.
Alla seduta di Palazzo Chigi ha preso parte anche il presidente della Regione Nello Musumeci, come previsto dallo Statuto siciliano.
«L’intesa col governo Conte – ha dichiarato il governatore dell’Isola – ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento. Anzi, abbiamo ridotto l’indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione».

Dal canto suo, l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha sottolineato che «entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale, ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale».
(ITALPRESS).

BONACCINI “RIPARTIAMO DALLE PERIFERIE”

Stefano Bonaccini ha scelto Borgo Panigale, alla periferia di Bologna, per la sede del “suo” comitato in vista delle elezioni regionali. “Abbiamo scelto di venire qui per stare in periferia. Si dice che il centrosinistra abbia abbandonato le periferie e per questo abbiamo voluto dare una risposta anche fisica”, ha detto il presidente uscente della Regione Emilia-Romagna, in corsa per il bis alle elezioni del 26 gennaio. L’odierno taglio del nastro del comitato – “sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19”, ha annunciato Bonaccini – è stata anche un’occasione per fare un primo bilancio della campagna elettorale, in vista del rush finale, dopo il periodo natalizio. “Dall’apertura della campagna elettorale dello scorso 7 dicembre ho visitato 43 comuni, con una media di 400 km al giorno”, ha aggiunto Bonaccini.
La previsione del candidato di centrosinistra è di arrivare a 150/200 comuni entro la conclusione della campagna elettorale.
Bonaccini, inoltre, ha annunciato che sono saliti a 209 i sindaci che sostengono la sua corsa per il bis: erano 204 lo scorso 13 novembre. “Sono partito dai sindaci – ha spiegato Bonaccini – perché il primo cittadino è più vicino alla gente. Sarò il sindaco dell’Emilia-Romagna”. Tornando, invece, ai temi caldi di questa campagna elettorale, Bonaccini ha ribadito: “Non ci interessa dare una spallata al governo Conte. Vogliamo parlare di scuola, ambiente, sport, cultura e delle questioni che tutti i giorni vivono gli emiliano-romagnoli”.
(ITALPRESS).

GIANI CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA IN TOSCANA

0

“Io sono innanzitutto contento che il Partito Democratico e con esso 14 partiti politici abbiano sottoscritto ieri, prima di mezzanotte, quello che secondo me è un atto di grande importanza e gratificazione per il sottoscritto, perché per la prima volta la coalizione di 14 partiti di centro-sinistra mi vede come candidato a governatore per la Toscana nelle elezioni che si terranno presumibilmente nel maggio del 2020”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, commentando la sottoscrizione, avvenuta ieri sera, di un documento, da parte di quattordici partiti del centrosinistra, che si sono detti d’accordo sul candidarlo alla guida della regione Toscana alle elezioni regionali che si terranno nella primavera del 2020. L’appoggio nei confronti della candidatura a governatore toscano di Eugenio Giani è avvenuto, secondo lo stesso presidente del Consiglio regionale toscano “supportato da un ampio, molto discusso ma alla fine sintetizzato documento programmatico, che io sicuramente rispetterò, a cui mi atterrò, salvo poi entrare su alcuni punti con una maggiore specificità e dettaglio”.
“E’ stato molto bello il clima – aggiunge – ieri sera sono andato poi alla fine in via Forlanini, dove ho potuto confrontarmi. E’ vero, ‘2020 a Sinistra’ non ha sottoscritto il documento, però anche immediatamente dopo la riunione, ho avuto modo anche con loro di confrontarmi, e per me oggi è molto importante che a fronte di questa coalizione che si è costituita ci sia non la porta aperta verso ‘2020 a Sinistra’, ma la volontà di continuare un confronto per poter arrivare a dirimere quegli aspetti che hanno impedito ieri la loro firma”.
Nella creazione delle linee guida del proprio programma di candidatura a governatore della regione Eugenio Giani ha sottolineato come partirà “dalla Toscana del lavoro. Questa è la priorità e l’impostazione con cui voglio affrontare questa campagna elettorale. Toscana del lavoro che si affianca naturalmente alla Toscana dell’ambiente, alla Toscana dei servizi, alla Toscana della cultura come aspetti che saranno al centro di un programma di coalizione per il buongoverno della Toscana dal 2020 al 2025”.
(ITALPRESS).

SARDEGNA, DA REGIONE QUASI 8 MLN PER RINASCITA ORATORI

0

“Luogo privilegiato di promozione umana dei nostri ragazzi, spazio di accompagnamento per la crescita sociale e spirituale delle giovani generazioni”. Con queste parole il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, commenta l’approvazione della delibera con la quale la Giunta favorisce la nascita di nove nuovi oratori, in forma interparrocchiale: 7 milioni e 800mila euro andranno alle Diocesi della Sardegna, che dovranno realizzare le strutture, ciascuna delle quali sarà a disposizione di almeno tre parrocchie.
“Nell’ambito del rapporto di amicizia e collaborazione tra la Regione e la Chiesa sarda, questo provvedimento assume per noi una particolare rilevanza. Si tratta di luoghi di elevata importanza sociale, centri di educazione, presidi per i territori e punti di riferimento per migliaia di ragazzi”, aggiunge il presidente Solinas.
I contributi (fino al 90% della spesa ammessa) sono stati così ripartiti: Diocesi di Lanusei, Diocesi di Tempio Ampurias e Arcidiocesi di Cagliari 1.350.000 euro ciascuna; Diocesi di Iglesias 900.000; Diocesi di Ozieri 792.225; Diocesi di Ales Terralba 772.200; Arcidiocesi di Sassari 628.650; Arcidiocesi di Oristano 459.000; Diocesi di Alghero Bosa 198.000. I lavori cominceranno nel 2020 con l’obiettivo di terminare entro il 2021.
“Gli oratori sono storicamente punti di condivisione e di aggregazione importanti per la formazione e l’educazione dei nostri giovani, in alcuni casi sopperiscono addirittura ad alcune carenze delle Istituzioni. Vanno sostenuti perché sono un vero e proprio investimento nei confronti delle famiglie e delle giovani generazioni”, sottolinea l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna.
“In particolari realtà sociali possono rappresentare anche un argine alle devianze giovanili ed alle situazioni di disagio e di emarginazione. Perciò, abbiamo deciso di incrementare lo stanziamento iniziale (5,4 milioni di euro), aumentandolo fino a 7,8 milioni, riuscendo così a finanziare tutti i progetti presentati”, aggiunge Quirico Sanna.
(ITALPRESS).

NASCE POLO DI ECCELLENZA AGROALIMENTARE IN VENETO

0

“L’accordo tra Unilever e Menz&Gasser è il miglior esempio negli ultimi anni di alleanza strategica tra grandi imprese. Due multinazionali, una con la testa all’estero e un management anche italiano (Unilever), l’altra totalmente italiana di impresa familiare (Menz&Gasser), apparentemente molto diverse, hanno però capito che l’unione fa la forza”. Così l’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha salutato la firma dell’accordo di partnership nello stabilimento di Sanguinetto (Verona) tra Unilever e Menz&Gasser. L’accordo, frutto del “piano di rilancio” del sito produttivo che ha fatto seguito alla decisione della multinazionale angloolandese Unilever di spostare la produzione del dado tradizionale Knorr in Portogallo, prevede l’acquisizione da parte di Menz&Gasser (eccellenza italiana nella produzione di marmellate e confetture) dello stabilimento di Sanguinetto.
Ciò avverrà attraverso una procedura di cessione di ramo d’azienda e con l’ampliamento delle produzioni, tramite un contratto di fornitura di lungo periodo garantito da Unilever a Menz&Gasser: si prevede l’arrivo di nuove produzioni e si garantisce il mantenimento sia dell’intero portafoglio di prodotti che dei volumi stabiliti per un periodo contrattuale di 8 anni, rinnovabili per ulteriori due anni.
Lo stabilimento di Sanguinetto potrà quindi ampliare le proprie produzioni: accanto alle attuali produzioni attive che includono i dadi in formato jelly (di cui lo stabilimento resta unico produttore al mondo), le confetture in vasetti, il dado in formato granulare e la linea risotteria, per un totale di 120 addetti impegnati, arriveranno nel 2020 anche la nuova linea produttiva legata al marchio Calvè e la nuova linea di zuppe disidratate Knorr vendute in Italia, ma attualmente confezionate in siti europei del gruppo.
A questo ampliamento garantito da Unilever, si sommeranno inoltre altri investimenti da parte di Menz&Gasser attraverso l’installazione di linee di lavorazione, trasformazione e confezionamento di frutta congelata, di produzione di creme per il mondo retail e professionale e di produzione e confezionamento di nuovi prodotti salati. Il gruppo Menz&Gasser, a seguito di questa operazione, arriverà a contare 550 dipendenti.
“Il ‘food’ è un settore in crescita, messo però sotto attacco da una straordinaria concorrenza. Ma nel ‘food’ continua a essere prevalente la qualità e quindi la reputazione dell’azienda. Il binomio qualità-reputazione è appunto è il minimo denominatore tra due realtà così diverse. Il tema della reputazione non riguarda solo i marchi ma anche le relazioni industriali e sindacali”, ha detto ancora la Donazzan.
“Per questo quella di Sanguinetto è una buona storia da raccontare: nella catena clienti-fornitori, vale in termini di credibilità, efficienza e sostenibilità economica”, ha aggiunto l’assessore regionale, che nel presentare alla stampa i termini dell’operazione ha messo in luce la valorizzazione dello stabilimento e il ruolo svolto dalla Regione. “Elemento qualificante è la rigenerazione di un impianto industriale dalle potenzialità produttive enormi che, se non saturate, generano costi. La partnership tra le due aziende contribuirà a valorizzarne tutte le potenzialità produttive, a renderlo ancora più efficiente e, quindi, più economico. Teniamo a mente che lo stabilimento di Sanguinetto, come tutti gli stabilimenti, necessita di grandi investimenti”, ha spiegato l’assessore Donazzan.
“Per la Regione Veneto il valore aggiunto dell’operazione sta nel ruolo di regìa nelle relazioni industriali e sindacali che l’istituzione, attraverso l’unità di crisi e l’assessorato al lavoro, ha esercitato nel momento di massima frizione per la crisi Unilever. La credibilità pubblica dell’unità regionale di crisi nei confronti della multinazionale anglo-olandese, che ha avuto il coraggio e la forza di rivedere le proprie scelte accogliendo le nostre richieste, e la reputazione e credibilità della Regione Veneto sono stati tra gli elementi utili per portare Menz&Gasser a investire, assorbendo anche in parte i lavoratori in esubero”, ha proseguito la Donazzan.
L’accordo tra Unilever e Menz&Gasser prevede il mantenimento dell’attuale situazione occupazionale e il prosieguo del rapporto di lavoro di tutte le persone attive nello stabilimento di Sanguinetto con Menz&Gasser e, in prospettiva, pone le basi per ulteriori opportunità professionali.
“Questa operazione di partnership – ha continuato l’assessore – diventa possibile anche grazie al ruolo fondamentale svolto dal sindacato, che ha dimostrato impegno e grande senso di responsabilità verso un piano di rilancio che ha due punti fermi: la tutela dei livelli occupazionali e lo sviluppo di nuove linee produttive, che porteranno nuovi posti di lavoro”.
“Nei prossimi anni – hanno annunciato Gianfranco Chimirri, direttore Risorse Umane Unilever Italia, e Matthias Gasser, Amministratore Delegato di Menz&Gasser – lo stabilimento di Sanguinetto sarà al centro di importanti investimenti che porteranno al pieno utilizzo della struttura, anche grazie alla riattivazione di nuovi spazi interni e all’ampliamento dei volumi di produzione derivanti dalle necessità manifatturiere dei due gruppi”.
“Il progetto di lungo periodo prevede, inoltre, la creazione a Sanguinetto di un vero e proprio centro di ricerca&sviluppo, nonchè di attrazione di start-up e talenti nel settore agroalimentare e di innovative collaborazioni con università e istituzioni, in un territorio con una particolare vocazione legata al mondo del food. Grazie alla collaborazione, lo stabilimento diventerà un hub con produzioni destinate all’Italia e all’estero e un centro di attrazione di talenti e innovazione in ambito food”, hanno concluso Chimirri e Gasser.
(ITALPRESS).

PORTO VECCHIO TRIESTE, FEDRIGA “INTESA FRA VARI ENTI”

0

“Oggi la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale stanno facendo sistema per rilanciare l’area del Porto vecchio di Trieste. Le istituzioni lavorano infatti fianco a fianco per guardare al futuro di Trieste e del Friuli Venezia Giulia in modo costruttivo e per creare opportunità di sviluppo. Lo ha dichiarato il governatore regionale Massimiliano Fedriga, a margine della firma del documento d’avvio dell’iter che porterà nelle primavera del 2020 alla definizione dell’Accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo del Porto vecchio di Trieste e successivamente alla costituzione del Consorzio di gestione da parte di Regione, Comune di Trieste e Autorità di sistema portuale.
“I brillanti risultati ottenuti sono dovuti all’attenta gestione da parte dell’Authority ma anche al fatto che tutte le realtà e gli enti operanti sul territorio si muovono in modo coordinato per raggiungere obiettivi comuni. In tale quadro il Porto vecchio rappresenta un’occasione fondamentale per l’intero Paese, perché grazie alla sua estensione è lo spazio ideale per l’insediamento di nuove attività economiche ad elevato valore aggiunto”, ha aggiunto Fedriga.
Il Governatore ha auspicato che “il Porto vecchio, una volta riqualificato, possa essere vocato alla ricerca, anche sull’onda positiva generata da Esof 2020, e al terziario avanzato perché gli assi portanti per lo sviluppo della nostra Regione passano per l’innovazione e la logistica”.
In merito alle attività che verranno svolte congiuntamente dagli enti pubblici sul territorio giuliano, il governatore ha evidenziato che “ovviamente il pubblico non si può sostituire agli investitori privati, ma si deve impegnare per rendere il sito più attrattivo e agevolare l’arrivo di ulteriori realtà produttive”.
“L’atto siglato oggi dà quindi il via a un percorso volto a sfruttare in modo coordinato le peculiarità del Friuli Venezia Giulia, tra cui il nostro sistema della ricerca scientifica che vanta eccellenze a livello internazionale, per produrre ricadute concrete sull’intero territorio regionale”, ha concluso Fedriga.
(ITALPRESS).