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#IOSTOCOLPARMIGIANO, L’EMILIA ROMAGNA IN EUROPA CONTRO I DAZI

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L’Emilia-Romagna va in Europa per difendere i propri prodotti dalla minaccia dei dazi americani, Parmigiano Reggiano in primis, e le risorse della prossima Pac (politica agricola comunitaria) dai tagli ipotizzati. E lo fa avanzando tre richieste precise: “La prima- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- è l’integrazione del fondo di riserva per le crisi da destinare al supporto dei produttori colpiti da dazi, già avanzata e che dobbiamo assolutamente sostenere. La seconda è prevedere una quota di risorse a favore dei consorzi delle indicazioni geografiche (IG) Dop e Igp per la tutela legale bei Paesi non coperti da trattati bilaterali. Infine, occorre prevedere dei punteggi di priorità nell’ambito dei bandi del Regolamento Ue 1144/2014, per progetti ed azioni promozionali delle IG colpite dai dazi proprio su quei mercati in cui sono stati imposti.
Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre a Bruxelles, l’assessore Caselli incontrerà i deputati della Commissione Politiche Agricole del Parlamento europeo e interverrà all’Assemblea generale di Arepo, l’associazione delle Regioni europee per i prodotti d’origine. I temi in discussione vanno dalle misure per contrastare gli eventuali dazi contro i prodotti europei annunciati dal presidente Trump, alla difesa del budget della Pac per mantenere forte il ruolo delle Regioni nella gestione delle risorse a vantaggio di una agricoltura di qualità.
“Il momento è delicato e abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme per raggiungere un obiettivo- prosegue Caselli-: difendere i nostri prodotti in ogni sede, insieme al lavoro delle persone che da sempre si impegnano a mantenere alta la qualità del ‘Made in ER’ agroalimentare. Oggi ho partecipato all’assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ho portato in Giunta le preoccupazioni e le richieste degli imprenditori e ho trovato pieno appoggio, a partire dal presidente Bonaccini e da tutti i colleghi”.
“Voglio rassicurare tutti gli agricoltori- chiude l’assessore-: l’Emilia-Romagna c’è ed è al loro fianco per promuovere e valorizzare i nostri migliori prodotti, conosciuti e amati in tutto il mondo. Anche per tutti noi #iostocolparmigiano non è uno slogan, ma un impegno che porteremo avanti orgogliosamente insieme, in tutte le sedi possibili. Dazi e muri sono inaccettabili perché non hanno mai portato niente di positivo nella storia, siamo un’economia aperta, grazie alla quale il nostro agroalimentare è arrivato ad esportare (dati aggiornati a giugno 2019) 7,7 miliardi di euro”.

AL VENETO IL PREMIO “ITALIA DESTINAZIONE DIGITALE”

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Il premio “Italia Destinazione Digitale” come Regione italiana più amata dai turisti stranieri nel 2019 è stato assegnato al Veneto nel corso della manifestazione fieristica TTG Travel Experience in corso a Rimini.
“È un riconoscimento che ci rende felici e che conferma la forte vocazione turistica internazionale della nostra terra – è il commento dell’assessore regionale al turismo, Federico Caner -. Un primato sancito dai numeri e avvalorato anche dal notevole gradimento di iniziative come quella del ‘Buy Veneto’, il workshop più importante del nostro Paese svoltosi pochi giorni fa a Mestre, che ha visto crescere di anno in anno la partecipazione di tour operator esteri”.
Le statistiche descrivono in modo evidente questa parabola quasi costantemente ascendente: dai circa 10 milioni di arrivi turistici totali nel 1997 si è giunti quasi 20 milioni nel 2018, registrando un aumento dell’88,9% nel ventennio, pari a una crescita media annua del 3,1%. Le presenze turistiche totali sono passate dai 51 milioni del 1997 ai circa 70 milioni del 2018, +35,3%, pari ad una crescita media annua dell’1,5% (vedi grafico allegato).
“Questa attitudine del turismo veneto a essere competitivo sui mercati mondiali – prosegue l’assessore – non è di oggi, è un elemento positivo costante e soprattutto è attribuibile a numerosi fattori, tra i quali la straordinaria ricchezza di beni culturali, artistici e ambientali, la varietà di comprensori in grado di rispondere alle più diverse esigenze di vacanza e di visita, la tradizione all’ospitalità dei veneti, la capacità degli operatori di rinnovare la propria offerta attualizzandola a una domanda turistica in continuo mutamento. Ma proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto, la sfida continua e, pur accogliendo il premio con grande soddisfazione, sappiamo che i competitor sui mercati sono sempre più agguerriti e che il Veneto dei primati deve cancellare una parola dal vocabolario: accontentarsi”.

FVG, DAL 23 OTTOBRE JAZZ&WINE A CORMONS

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“Un festival molto apprezzato dove l’abbinamento fra jazz e vini del Collio è quanto mai riuscito, come attesta l’ampia partecipazione di pubblico”.
Lo ha detto oggi a Cormons (Gorizia) l’assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, in occasione della conferenza stampa di presentazione della 22. edizione di Jazz&Wine of peace 2019 festival, manifestazione ideata dal Circolo Controtempo, che si terrà dal 23 al 27 ottobre prossimi tra il Collio friulano e sloveno.
Secondo Gibelli, infatti, il jazz è un genere musicale che possiede una pluralità di atmosfere e colori che si sposano bene con i tanti sapori dei vini del Collio “attraverso le sfumature di una Ribolla – ha commentato – piuttosto che di una Malvasia”.

“Il festival – ha proseguito l’assessore – è cresciuto negli anni grazie alla qualità delle sue proposte e a un connubio vino-musica molto apprezzato. Sono certa che il successo della manifestazione verrà confermato anche quest’anno”.
Ad entrare nel vivo della presentazione, a cui hanno partecipato anche il consigliere regionale Diego Bernardis e il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro, sono stati la presidente e il vicepresidente del circolo Controtempo, Paola Martini e Pierluigi Pintar.
Martini ha ricordato il significato del festival, definito “unico nel suo genere in quanto coniuga le eccellenze enogastronomiche del territorio, dove nascono vini tra i più apprezzati al mondo, con un programma musicale che vede protagonisti le grandi stelle del jazz internazionale e i giovani talenti. Un’accoppiata vincente per un festival che fa del turismo culturale di qualità la propria cifra stilistica, che nel 2018 ha richiamato in 5 giorni oltre 7.500 persone, per il 60 per cento in arrivo da Austria, Slovenia e altri Paesi europei; anche con un concerto si può far conoscere un territorio”.

Gli appuntamenti in cartellone, oltre 25 tra anteprime, concerti ed eventi enogastronomici illustrati da Pintar, rivelano una presenza di grandi stelle del jazz del panorama musicale contemporaneo fra cui il chitarrista statunitense Bill Frisell, la cantante Dianne Reeves, una delle più importanti interpreti femminili del jazz del nostro tempo vincitrice di 5 Grammy Awards, il guru della chitarra John McLaughlin & the 4th dimension, il Cross Current Trio che annovera tra i suoi membri il leggendario bassista Dave Holland e il brasiliano Renato Borghetti. Diverse le proposte provenienti da oltre la Manica, a testimonianza del vivace periodo musicale che sta vivendo la scena jazzistica inglese: tra i vari nomi, la sassofonista Nubya Garcia e il trio The Comet is Coming, esponenti di una fresca generazione di musicisti, difficilmente etichettabile.
I concerti si svolgeranno in luoghi diversi: dal teatro di Cormòns, cuore pulsante del festival, alle cantine vinicole, le aziende agricole, le dimore storiche del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia. Numerosi gli eventi enogastronomici in programma e le degustazioni abbinate ai concerti, secondo l’apprezzata formula Jazz&Taste oltre ad tanti altri eventi a corollario, fra i quali i percorsi di Round Midnight con ben 13 concerti e jam session attorno a mezzanotte nei locali di Cormons.
(ITALPRESS).

TOSCANA: APPROVATO IL PIANO SANITARIO REGIONALE 2018-2020

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L’aula ha approvato, dopo una lunga discussione, il Piano sanitario e sociale integrato (Pssir) 2018-2020. La proposta di delibera è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza.
Presentati, discussi e votati anche una serie di emendamenti. Quelli del gruppo Pd, primo firmatario il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli, sono stati approvati a maggioranza dal Consiglio. Il primo chiedeva di specificare, nella premessa del Piano, “le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative chiamate a confrontarsi in materia di atti esecutivi del Piano”. Il secondo, riferito all’obiettivo 4 (“vivere la cronicità”), si propone “come fine quello di implementare il numero degli ospedali di comunità in qualità di strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e quella ospedaliera”.  Il terzo, riferito al Focus 3 (salute mentale), individua la finalità di “prestare la massima attenzione al lavoro con pazienti non collaboranti, alla prevenzione del ‘drop-out’ e al contrasto nei riguardi di inserimenti in strutture residenziali non coerenti con le linee di indirizzo regionale”. Il quarto, ancora relativo al Focus 3 (e firmato anche dai consiglieri di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, dopo che è stato riscritto di comune accordo avendo ritirato un loro emendamento simile), ha la finalità di ribadire il concetto che i sistemi di contenzione rappresentano una violazione dei diritti fondamentali della persona, ma che si è consapevoli che la giurisprudenza prevede eccezioni connesse a presupposti di necessità e urgenza proporzionate al pericolo, e che la Toscana si pone l’obiettivo di essere un modello a livello nazionale per il superamento definitivo di ogni forma di contenzione. Il quinto e ultimo emendamento, riferito all’Obiettivo 9 (Sostenibilità), “si propone di inserire anche la ARRR – agenzia regionale recupero risorse – tra i soggetti individuati con i quali sviluppare il confronto in tema di efficientamento energetico delle strutture del Servizio sanitario regionale”.

Approvati anche alcuni emendamenti presentati da Tommaso Fattori e Paolo Sarti del gruppo Sì-Toscana a Sinistra e da Monica Pecori (Gruppo  misto-Tpt). Uno, riguardante la prevenzione, promuove, anche all’interno del piano sanitario e sociale integrato regionale, strategie e obiettivi che favoriscano la lotta ai cambiamenti climatici in considerazione del loro impatto sulla salute, dimostrato da autorevoli studi della comunità scientifica internazionale. Ancora, approvato un emendamento che, per quanto riguarda l’obiettivo “disuguaglianze di salute e sociali”, introduce nel piano la specifica questione delle persone che nascono con variazioni nelle caratteristiche di sesso, così come, sempre nell’ambito dello stesso obiettivo, un altro emendamento approvato rileva l’uso del concetto dell’identità di genere, diverso dal solo concetto di genere. Nel capitolo dedicato ai bambini, le integrazioni proposte da un emendamento di Sì-Toscana a sinistra danno particolare attenzione, così come previsto dalla legislazione regionale, non solo alla promozione del benessere e del diritto alla salute dei bambini, ma anche alla loro integrità fisica. Infine, nel focus dedicato alla salute mentale, un emendamento approvato promuove un monitoraggio circa il funzionamento dei servizi psichiatrici, con un’attenzione particolare a quelle pratiche che limitano la libertà del paziente.

Tra gli emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle, il Consiglio regionale ne ha approvato uno sugli animali di affezione, presentato da Andrea Quartini, per progetti di sostegno alla cosiddetta pet therapy, da inquadrare in un percorso dinamico e non limitato ai soli bambini o ai soli pazienti in ospedale. La “simbiosi” tra uomo e animale va favorita, secondo il consigliere, attraverso misure da studiare attentamente, anche all’interno dello spazio dedicato alla salute mentale.

(ITALPRESS)

E.ROMAGNA E FRANCIA INSIEME PER CITTA’ SOSTENIBILI

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Le “città come soluzione”, piacevoli da vivere, inclusive, in grado di rispondere al cambiamento climatico e di dialogare in modo positivo con gli spazi rurali e naturali che le circondano e le nutrono. Passa anche attraverso la trasformazione dei centri urbani e delle periferie, la capacità di coniugare crescita e sostenibilità, una delle sfide più importanti del prossimo futuro.
Un tema occasione di incontro tra Francia ed Emilia-Romagna che per due giorni metterà a confronto esperienze e conoscenze tra professionisti e tecnici dei due territori.
Al centro la legge urbanistica regionale approvata alla fine dello scorso anno con l’obiettivo di dare un nuovo volto alle città e alle periferie, da Piacenza a Rimini, attraverso la rigenerazione e il consumo zero di suolo.
Questa mattina il presidente della Regione, Stefano Bonaccini e il vicepresidente, Raffaele Donini, hanno incontrato nella sede di viale Aldo Moro, una delegazione di rappresentanti politici della “Federation nationale des Agencese d’urbanisme” guidata da Emmauel Couet, presidente dell’Agenzia e della Città metropolitana di Rennes, e domani, sempre a Bologna, un seminario con gli ordini e i collegi professionali, farà il punto sulle sfide innescate dalla rigenerazione urbana.
“Abbiamo accolto volentieri l’interesse della Federazione nazionale delle agenzie urbane francesi per la nostra legge sulla rigenerazione e il consumo zero di suolo insieme alla richiesta di condividere informazioni e conoscenze, idee, buone pratiche e progetti- afferma Bonaccini-. Solo se saremo in grado di lavorare insieme a livello sovranazionale, mettendoci in rete, riusciremo infatti a rispondere meglio alle sfide del cambiamento climatico perché, come sappiamo ormai bene, le risorse sulla terra non sono infinite e non abbiamo un Pianeta B. Su questo tema scontiamo un ritardo che non è più giustificabile, come ci ricordano i giovani dei Fridays for Future e come abbiamo ribadito nella nostra dichiarazione di emergenza climatica e ambientale. È importante quindi questo scambio tra politici e professionisti- chiude il presidente- con l’auspicio che possa diventare un appuntamento fisso e strutturato capace di mettere insieme le nostre migliori conoscenze per condividere e capitalizzare un nuovo progetto di città più accogliente e sostenibile”.

FVG: MINORANZE, OK DDL DA COMMISSIONI TEDESCA E SLOVENA

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 La Commissione regionale per la minoranza di lingua tedesca e quella per la minoranza di lingua slovena hanno dato parere favorevole al disegno di legge, proposto dalla Giunta Fedriga, per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia. È questo l’esito delle due riunioni che si sono susseguite oggi a Udine, durante le quali l’assessore Fvg alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, ha recepito le osservazioni delle Commissioni al testo che, pertanto, sarà approvato quanto prima dall’Esecutivo regionale. Lo rende noto la Regione Friuli Venezia Giulia.
“Questo primo ddl – ha spiegato Roberti – fa ordine e introduce prevalentemente delle modifiche di carattere tecnico. L’obiettivo è arrivare a uniformare le normative sulle tre minoranze linguistiche negli aspetti procedurali”.
Il testo, nello specifico, introduce la Conferenza della lingua minoritaria tedesca e prevede che la convocazione della stessa avvenga entro il primo semestre 2020, ovvero entro i 24 mesi dall’inizio della legislatura, coerentemente con i medesimi termini di convocazione della Conferenza slovena e friulana.

“In questo modo – ha precisato l’assessore – saremo in grado di raggiungere il vero obiettivo della norma che è l’avvio di un percorso partecipato per la stesura di un successivo testo di riforma complessivo per la tutela delle lingue minoritarie che – ha sottolineato – prenderà spunto proprio dalle risultanze delle tre Conferenze”.
Per la Conferenza tedesca è già disponibile un finanziamento di 20mila euro. Gli ulteriori stanziamenti di risorse e i riparti, in virtù della nuova proposta di legge, potranno godere di una procedura accelerata con approvazione di una delibera di Giunta in sostituzione dell’inserimento di una specifica norma in assestamento di bilancio. “In questo modo – ha commentato Roberti – saremo in grado di procedere all’assegnazione delle risorse già all’inizio della primavera, senza dover attendere l’effettiva entrata in vigore dell’assestamento che, normalmente, avviene i primi giorni di agosto”.
L’assessore si è inoltre reso disponibile a implementare e rendere maggiormente efficienti le risorse messe a disposizione degli istituti scolastici bilingue per ampliare l’utilizzo della lingua minoritaria anche agli atti amministrativi di derivazione statale che, attualmente, sono estesi esclusivamente in italiano.

Su questo punto, Roberti ha assicurato l’avvio di un confronto con l’assessore regionale Alessia Rosolen, competente per l’Istruzione, con la quale ha già condiviso la possibilità di una revisione della norma inerente gli istituti scolastici.
Infine, viene risolta la querelle sulle modalità di erogazione dei contributi per interventi a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, prevedendo che possano essere finanziati programmi di attività e iniziative presentate dai Comuni, nonché da enti e associazioni anche non iscritte all’Albo regionale delle organizzazioni della minoranza linguistica slovena aventi sede legale e operanti nei medesimi territori.
“Questa modifica alla legge regionale 26/2007 – ha evidenziato Roberti – è un punto di equilibrio che consente di porre fine a molte delle polemiche sorte nel corso dell’ultimo anno. Un risultato che ritengo possa soddisfare tutti, eliminando ogni possibile disparità di trattamento – ha concluso – tra chi pratica e tiene viva la lingua slovena nella nostra regione”.

“BUY VENETO”, ZAIA “OCCASIONE PER IL TURISMO”

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Duecento buyer internazionali provenienti da 56 mercati strategici per l’offerta veneta, 468 operatori della regione in rappresentanza di oltre 260 imprese turistiche (strutture ricettive, agenzie immobiliari, agenzie viaggio specializzate in incoming, aziende di servizi, ecc.), 5.300 incontri b2b già previsti, 10 educational tour, organizzati in collaborazione con i consorzi di promozione turistica locali e le OGD, per far scoprire il fascino e l’attrattività dei territori ai “compratori” esteri. Sono questi i numeri del “Buy Veneto”, in corso di svolgimento al Centro Congressi dell’Hotel NH Laguna Palace di Mestre (Ve), il principale evento di marketing turistico territoriale organizzato dalla Regione Veneto, che in questa edizione del 2019 taglia l’ambizioso traguardo dei 18 anni di età, a conferma del successo di un workshop internazionale, cresciuto in quantità e qualità, che permette alle aziende venete di commercializzare concretamente i propri prodotti negli incontri d’affari con tour operator provenienti da ogni continente.

 

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia e l’assessore al turismo e alla promozione, Federico Caner, alla tradizionale conferenza stampa di presentazione del “Buy Veneto”, hanno sottolineato come questo sia “il più importante workshop regionale d’Italia, un appuntamento irrinunciabile per la prima industria del Veneto, che crea un fatturato tra i 17 e i 18 miliardi di euro e produce grandi benefici sul piano occupazionale”.

“Il ’Buy Veneto’ è l’occasione per fare il punto sull’andamento del nostro turismo e la prima considerazione è che sia un settore in salute – ha detto Zaia -. I dati del 2018 parlano di un’offerta altamente competitiva, con una crescita degli arrivi del 2%, e quelli parziali del 2019 confermano, nonostante gli enormi problemi causati dal maltempo nella prima parte dell’estate, che la nostra regione sta rafforzando ulteriormente la sua capacità attrattiva, soprattutto nei confronti della clientela estera, sia essa continentale o extra europea, che con 47 milioni di presenze rappresenta ben il 70 per cento delle presenze complessive annue del Veneto, costituendo da sempre un traino fondamentale per la nostra economia”.

“Gli operatori del settore sono i primi artefici di questo successo – ha aggiunto Zaia – e a loro va il merito di riuscire ad adeguare un’offerta concorrenziale a una domanda che comunque è in continua trasformazione”.

 

“Con 70 milioni di presenze e 20 di arrivi il Veneto – ha detto – continua a essere la prima regione turistica d’Italia, ma i dati ci indicano anche che i soggiorni si stanno accorciando, perché si fanno vacanze più brevi ma più frequenti, come dimostra l’aumento di arrivi. Inoltre sono sempre più gettonate le strutture extralberghiere, di pari passo con l’affermarsi del cosiddetto turismo emozionale, cioè di quella proposta che punta fortemente alla scoperta e alla conoscenza del territorio.

L’ospitalità negli alberghi, professionale, qualitativa e strutturata, continua a svolgere un ruolo insostituibile e non può esistere un’offerta turistica senza l’alberghiero. Ma è pur vero che l’extralberghiero, grazie anche alla possibilità di costruirsi una visita, un’escursione e un soggiorno su misura attraverso il web, sta crescendo, ancor prima che per una questione di prezzo, per una dimensione diversa di vacanza che piace sempre di più perché capace di creare emozione”.

“Il riconoscimento delle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene patrimonio dell’Umanità Unesco contribuirà a rendere questa terra un polo prima di attrazione e poi di distribuzione di molti turisti – ha continuato Zaia -, un nuovo mercato per gli ospiti di tutto il mondo che intendono visitare il Veneto partendo da lì”.

 

“L’obiettivo – ha aggiunto – è che tra dieci anni quest’area, l’unico paesaggio viticolo a essere riconosciuto a livello internazionale, raggiunga il milione e mezzo di presenze turistiche, ma non daremo mai l’autorizzazione nei quindici Comuni interessati a costruire nuovi hotel, puntando invece sul recupero di manufatti per realizzare il cosiddetto albergo diffuso”.

“Facendo anche tesoro delle indicazioni pervenuteci dai nostri operatori – ha sottolineato l’assessore Caner -, in questo ‘Buy Veneto’ abbiamo dedicato particolare attenzione ai mercati americano, russo e cinese che nel 2018 sono stati tra quelli che hanno fatto registrare un consenso maggiore, con una crescita di presenze rispetto all’anno precedente rispettivamente del 14,1%, del 7,9% e del 5,2%. Ma abbiamo anche registrato, con grande soddisfazione, una crescente richiesta di partecipazione da buyer provenienti dai classici e consolidati mercati del Nord Europa, oltre che da Germania, Francia e Austria”.

 

“Questo evento si sta sempre più indirizzando verso la tematizzazione dell’offerta per comprensori turistici, dalla montagna al mare, dal lago alle terme, e così via – ha spiegato l’assessore -. Intanto già da due anni organizziamo a Longarone Fiere il ‘Buy Veneto Montagna’, alla cui ultima edizione, svoltasi la settimana scorsa, hanno partecipato 40 buyer, ed è previsto per la metà di marzo del 2020 il ‘Buy Alto Adriatico’, che realizzeremo in collaborazione con il Friuli Venezia Giulia, commercializzando insieme l’offerta costiera delle due regioni”.

Caner, in conclusione, ha ricordato l’importanza e l’efficacia nell’utilizzo dei fondi comunitari del POR FESR destinati al turismo, compresi quelli destinati alla riqualificazione delle strutture ricettive, che hanno generato cento milioni di euro di investimenti nell’area montana e altrettanti in pianura.

 

INTERNET PISA FESTIVAL, FOCUS AMBIENTE E GIOVANI

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Tecnologia, rete ed informatica per difendere il pianeta, a sostegno di uno sviluppo sostenibile. Come, ad esempio, il brevetto di una start up toscana che ha inventato un apparecchio, ad emissioni peraltro zero, in grado di raccogliere le plastiche sospinte dalle correnti dei fiumi e portarle sull’argine per poi essere smaltite, ventiquattro ore su ventiquattro. Se ne parlerà ad IF2019, l’Internet Festival di Pisa, giunto alla nona edizione e che prova, ogni anno, a dare una forma al futuro e a raccontare il mondo che sarà.
L’apparecchio per raccogliere plastiche dai fiumi a ciclo continuo è comunque solo una delle invenzioni ed esperienze positive che già esistono e che basterebbe solo diffondere per migliorare la salute del pianeta. Per questo la Regione Toscana, impegnata da mesi in più progetti per ridurre l’uso della plastica monouso e recuperare quella dispersa in mare o sulle spiagge, dal progetto Arcipelago Pulito alla campagna Spiagge Pulite, ha deciso di approfittare dei quattro giorni dell’Internet Festival, che animerà Pisa dal 10 ottobre, per chiamare a raccolta le start up che già operano sul campo ed illustrare le idee a cui stanno lavorando.

“Per liberarci dalle plastiche servono cinque azioni – spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – E’ necessario pulire, cioè raccogliere quelle oggi abbandonate in fondo al mare, in un fiume o nei boschi magari. Una volta raccolte, è importante anche imparare a riciclare e su questo lo sviluppo di nuove tecnologie è essenziale. Ma chiaramente occorre anche educare i cittadini e poi naturalmente creare e innovare”.
L’appuntamento è sabato 12 ottobre, nel pomeriggio, al Centro congressi “Le Benedettine”: lo stesso luogo dove la mattina invece l’assessore Bugli incontrerà, dopo la prima riunione che si è svolta nelle settimane scorse, cittadini e rappresentanti delle associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente. Sarà quella l’occasione per raccogliere idee, buone pratiche da esportare ma anche sinergie da stringere e costruire insieme un percorso di collaborazione, firmando un patto. “Sfide difficilissime come quella ambientale si giocano infatti tutti insieme o si perde” ricorda l’assessore.

Dall’acqua all’aria che respiriamo. Nell’aula Bianchi della scuola Normale venerdì 11ottobre dalle 14 alle 15.15 Regione Toscana e le università di Modena e Reggio Emilia e di Firenze racconteranno il progetto Trafair e come la comprensione dei flussi del traffico possa aiutare a migliorare la qualità dell’aria. A seguire sarà la volta dei big ed open data, utili per la gestione sostenibile del patrimonio e il contrasto dunque degli effetti negativi del turismo di massa. Domenica 13 ottobre, sempre alla Normale di Pisa, Legambiente propone un panel sul clima. Come ai precedenti eventi la Regione sarà rappresentata dall’assessore Bugli. Venerdì mattina, dalle 10 alle 13.30, sarà invece presentato il progetto di riuso InterPa, che vede più Regioni collaborare (la Toscana è capofila) nella messa a disposiz ione di codici sorgente di programmi informatici per la loro riutilizzazione: un modo per risparmiare tempo e risorse, ma anche permettere il loro sviluppo grazie alla collaborazione di più informatici.

Quest’anno il festival propone un’intera area tematica, “Ecommunity”, dedicata all’ecologia. SI parlerà delle tante opportunità che la rete offre per riavvicinare l’uomo alla natura. Ne “La posta in gioco” si analizzeranno le tematiche dell’economia circolare, motore di uno sviluppo che salvaguardi occupazione ed ecostisitema. Si racconterà, a proposito di innovazione green e buone pratiche ambientali, anche quello che in Toscana già succede, a partire dal distretto della pelletteria di Santa Croce, San MIniato e Pontedera per quello che riguarda la concia.
Per tornare agli eventi che vedono protagonista la Regione, l’assessore Bugli parteciperà pure all’appuntamento, giovedì 10 ottobre mattina alle 11, sempre alla Scuola Normale di Pisa, dedicato al progetto “Cyber InterregEu” e al taglio ufficiale dell’edizione 2019 del festival alle 15 nel pomeriggio. La Regione Toscana sarà infine presente, anche quest’anno, sotto la Loggia dei Banchi, nel centro della città, per illustrare le opportunità e i servizi disponibili on line sul portale “Open Toscana” e per richiamare l’attenzione sulla campagna “Plastic free”.

All’Internet Festival, frequentato da numerosi adolescenti, ventenni e trentenni, si parlerà anche delle politiche della Regione Toscana per i giovani e la loro autonomia, quindicesima tappa di un tour nelle dieci province per illustrare il progetto Giovanisì che compie nove anni. L’appuntamento, venerdì 11 dalle 11 alle 12.30 al Centro Congressi Le Benedettine, sarà nell’ambito dei T-tour, i percorsi orientativi ed educativi dedicati in particolare alle scuole superiori. Protagoniste dell’evento saranno le storie possibili di alcuni degli oltre 300 mila beneficiari di questi anni: in particolare di chi ha scelto di utilizzare le molteplici opportunità del progetto Giovanisì per investire o crearsi un futuro nel mondo dell’innovazione e del digitale.

E poi c’è il tema della regole del gioco e della sicurezza. “Le regole si scrivono tutti assieme: all’Internet Festival parleremo anche di partecipazione dunque – conclude Bugli durante la presentazione a Firenze del festival oramai prossimo -. Ma le regole richiamano anche il tema della sicurezza sulla rete, che riguarda i cittadini come le aziende ma anche la pubblica amministrazione. L’attività del centro regionale sulla cybersecurity e gli investimenti della Regione sul cloud regionale, dove ospitare servizi e custodire i dati di più settori della pubblica amministrazione, va in questa direzione, perché è evidente che un Comune piccolo con mille abitanti non può farcela da solo”.