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AUTONOMIA, BOCCIA “SERVE CORNICE UNICA NAZIONALE”

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“Una cornice unica nazionale e poi diversi livelli regionali che saranno tutti sottoposti al voto del Parlamento, dopo trattative che mi auguro non con ogni singola Regione ma con il tavolo della Conferenza delle Regioni, perché il tema riguarda tutte le Regioni, per aver un via libera prima del Parlamento, cui toccherà l’ultima parola”. E’ la proposta del ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, alla Conferenza delle Regioni, sul percorso dell’Autonomia differenziata.
“La cornice che proponiamo per l’attuazione dell’autonomia differenziata che questo governo vuole fare è  molto chiara e solida: noi vogliamo che l’articolo 3 della Costituzione si attui ogni giorno e la Repubblica ci aiuti a migliorare le nostre condizioni di vita – ha aggiunto Boccia -, proporremo di mettere dentro tutte le regioni italiane, che avranno garanzie sul ritardo di sviluppo e questo serve a tutte, anche a quelle del nord dove ci sono aree interne che hanno bisogno di un maggiore impegno dello Stato”.

Soddisfatto dell’incontro il presidente della Conferenza delle Regioni e presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Con il ministro è stato un confronto  formale, siamo entrati nel merito di diverse questioni che attengono alle competenze delle regioni. Il ministro Boccia ha provato a tracciare con noi un quadro di lavoro comune e stiamo già definendo l’agenda dei lavori”. Per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi “la questione dell’autonomia regionale riparte in termini corretti, il ministro Boccia ha detto che occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni e questo va benissimo perché quando si parla di autonomia e di trasferimento delle risorse si tocca un tasto delicato, ossia la necessità che tutti i cittadini siano trattati allo stesso modo”.
Critici i governatori del centrodestra che sul tema hanno fatto una riunione prima dell’incontro con il ministro Boccia. “Oggi abbiamo fatto una pre-riunione dei governatori del centro destra, è stata positiva abbiamo parlato di molti argomenti, quello centrale è stato della sanità – ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia -. Il governo non ha ancora messo nero su bianco la sua idea di Autonomia, è come essere in un ristorante e ti viene chiesto a quale piatto sei pronto a rinunciare, prima fammi vedere il menù prima”.

Il presidente della Regione, Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ribadisce che “siamo favorevoli a una maggiore autonomia per le regioni a statuto ordinario e ovviamente anche a un potenziamento per le speciali, non ci rimette un euro lo Stato centrale e nessuna parte del Paese perché il modello del Friuli Venezia Giulia è semplicemente quello che se la competenza costa x, rimane sul territorio quella x”, mentre per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, “questo impianto non convince perché non è logico, vengono prospettati due argomenti che hanno la loro dignità ma che necessariamente non devono essere l’uno condizionato dall’altro”.

TOSCANA: VACCINI, MEDICI FAMIGLIA PIU’ COINVOLTI

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Medici di famiglia sempre più coinvolti nell’impegno vaccinale, per raggiungere in maniera capillare tutta la popolazione assistita e ottenere le coperture ottimali utili per diminuire l’incidenza delle malattie infettive prevenibili e delle loro complicanze. Lo prevede l’accordo firmato tra l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e le varie sigle sindacali che riuniscono i medici di medicina generale.
L’accordo, siglato nei mesi passati, e approvato dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, è stato presentato stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme ad Alessio Nastruzzi, segretario regionale Fimmg; gli altri firmatari sono: Intesa sindacale, Rino Foto; Smi, Nicola Marini; Snami, Alessio Lambardi.

“I medici di famiglia hanno avuto sempre un ruolo molto importante nel sistema sanitario toscano – dice l’assessore Stefania Saccardi -, affiancando la struttura pubblica e collaborando attivamente con le aziende sanitarie. Basti pensare a quanto fanno ogni anno per le vaccinazioni antinfluenzali, e al peso che hanno avuto nella campagna straordinaria di vaccinazione antimeningococcica. Con questo accordo, il loro ruolo diventa strategico: i medici di medicina generale divengono in questo modo protagonisti, soggetti attivi coinvolti in tutte le vaccinazioni previste dai Lea (Livelli essenziali di assistenza). La presenza capillare dei medici sul territorio ci consentirà di raggiungere così un maggior numero di cittadini, e aumentare le coperture vaccinali. Un accordo importante, questo, il primo a livello nazionale di questo tipo”.

“L’impegno, supportato dalla nostra Regione, con il quale i medici di medicina generale sono “scesi in campo” nella passata stagione influenzale – sottolinea Alessio Nastruzzi – è stato quello di aumentare i tassi di copertura vaccinale a livelli che competono a una regione ai vertici del sistema sanitario come è la Toscana. Il risultato è stato ottenuto insieme all’ulteriore impegno della registrazione, nel sistema informativo regionale, dei dati delle persone vaccinate, al fine di ottenere un dato certo. Questo modello operativo, che ha coinvolto la stragrande maggioranza dei medici di famiglia, era non solo per la vaccinazione antinfluenzale, ma anche per quella anti-pneumococcica e anti-Herpes Zoster”.
Si parla – è bene chiarirlo – non delle vaccinazioni pediatriche, ma di tutte le vaccinazioni che riguardano adolescenti e adulti (vedi più avanti l’elenco delle vaccinazioni, e i destinatari). Finora i medici di famiglia sono entrati in campo solo per le vaccinazioni antinfluenzale, antipneumococcica e antizoster (queste due, proposte assieme alla vaccinazione antinfluenzale), e antimeningococcica C. Per tutte le altre vaccinazioni, i cittadini dovevano rivolgersi ai distretti delle Asl. Con questo accordo, i medici di famiglia assumono l’impegno di eseguire nei propri ambulatori tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019; e l’impegno non si limita alla sola esecuzione della vaccinazione, ma prevede una partecipazione attiva del mmg in tutte le fasi, dalla promozione al monitoraggio. Il mmg è infatti una figura cruciale nella prevenzione vaccinale, che può efficacemente contribuire a ristabili re la fiducia dell’assistito, promuovendo una convinta adesione alle campagne e al calendario vaccinale.

L’impegno della registrazione da quest’anno diventa obbligatorio, ma il dato più saliente dell’accordo riguarda la possibilità dei medici di medicina generale, anche previo consulto online dello stato vaccinale di un proprio assistito, di effettuare le vaccinazioni previste nei Lea (Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-19) anche nel proprio ambulatorio, tramite accordi con le aziende sanitarie, che dovranno provvedere alla fornitura dei vaccini ai medici. Sono inoltre previsti corsi formativi per la categoria.
Questo accordo, di rilevanza nazionale è il primo in Italia che va in linea con quanto previsto nel preaccordo del nuovo Accordo collettivo nazionale della medicina generale.

EMILIA ROMAGNA, L’AGRICOLTURA DIVENTA SOCIALE

L’agricoltura diventa sociale. Non più solo attività economico-produttiva o presidio ambientale contro il dissesto del territorio, ma anche importante risorsa a disposizione delle comunità per assicurare la continuità dei servizi socio-assistenziali rivolti soprattutto alla popolazione anziana, in particolare nelle zone di montagna a rischio di abbandono. A Vitriola, piccola frazione del comune di Montefiorino, sull’Appenino modenese, nel primo pomeriggio di oggi è stata inaugurata la “Casa famiglia per la longevità attiva e l’abitare collettivo”, grazie a un innovativo progetto pubblico-privato di welfare socio-assistenziale (‘Fattoria sociale contadina’) che vede nascere nell’azienda agricola “Corte di Vitriola” una struttura residenziale destinata ad ospitare fino a sei persone, anziani autosufficienti o parzialmente autonomi, in convenzione con il Comune di Montefiorino e grazie a un contributo di 200 mila euro erogato dalla Regione Emilia-Romagna.

All’apertura, presente l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli, e il sindaco di Montefiorino, Maurizio Paladini, è seguita una tavola rotonda sul tema dell’agricoltura sociale, con altri amministratori locali.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, “non ha potuto partecipare – fa sapere la Regione – perché impegnato a Bologna per la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma ha voluto comunque esprimere la propria soddisfazione per un progetto così innovativo e importante per la comunità montana”.

“La casa famiglia di Vetriola è davvero un esempio virtuoso di agricoltura sociale al servizio della comunità – ha affermato Bonaccini -, una struttura che contribuisce al fatto che la nostra montagna sia un luogo di benessere e da vivere a tutte le età. La crescita del nostro Appennino è una delle priorità della Regione perché da qui passa anche il contrasto al cambiamento climatico e la lotta contro il dissesto idrogeologico. Dal 2016 ad oggi abbiamo attivato quasi un miliardo di euro di risorse – tra fondi regionali, nazionali ed europei – su progetti che abbracciano tutti i settori vitali per le comunità: dal territorio alla viabilità, dalle imprese al lavoro, dalle infrastrutture alla banda larga e dalla sanità al sociale. E vogliamo continuare a investire, come dimostra il dimezzamento dell’Irap per aziende, commercianti, artigiani e liberi professionisti dei comuni montani e il fondo da 10 milioni di euro per le giovani coppie che risiedono o che decidono di vivere in Appennino che potranno ottenere contributi fino a 30mila euro per l’acquisto e la ristrutturazione della casa”.

“Misure concrete – ha sottolineato – per sostenere zone vitali per l’intera Emilia-Romagna”.

Quello di Vitriola è uno dei 15 progetti di agricoltura sociale finanziati da Piacenza alla Romagna grazie a un bando del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 che ha messo a disposizione complessivamente oltre 1,8 milioni di euro di contributi, su un importo ammissibile pari a 3,5 milioni di euro. Un secondo bando, con una dotazione di 1,4 milioni di euro, è ancora aperto; la scadenza è fissata per il 15 novembre prossimo.

L’edificio, costruito per essere abitato anche da persone con ridotta capacità motoria, è strutturato su due piani, di cui quello superiore, di circa 200 metri quadrati, allestito per accogliere fino a sei ospiti, mentre il piano terra, una volta completato, sarà adibito a laboratorio per la preparazione di farine, pasta e torte artigianali con l’impiego di materie prime aziendali (cereali, frutta, orticole, uova, e così via).

Un immobile particolarmente connotato anche sul piano della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. Si tratta infatti di un prefabbricato con struttura in legno adeguatamente coibentata e dotata di una pompa di calore con pannelli solari e impianto di ventilazione meccanica controllata per fornire ad ogni ambiente la climatizzazione ideale sia d’estate, sia nel periodo invernale.

Il progetto della casa famiglia “Corte di Vitriola” è nato su iniziativa di Gino Facchini e Barbara Lanzotti, titolari dell’omonima azienda agricola, e ha come obiettivo quello di dotare il territorio di un nuovo strumento di welfare finalizzato a dare risposta alla crescente richiesta di cure e assistenza da parte delle fasce di popolazione più anziana e delle persone “fragili”: un bisogno avvertito soprattutto nei territori di montagna. Oltre a anziani autosufficienti o parzialmente autonomi la struttura potrebbe ospitare altri soggetti “deboli” come, ad esempio, ragazze madri.

VENETO: PORTO MARGHERA, MARCATO INCONTRA VERTICI VERSALIS

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Oggi l’assessore allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato insieme a Paolo Campaci, della Direzione Tutela ambientale e opere di bonifica a Marghera, a Loris Tomiato, Direttore del Dipartimento ARPAV di Venezia e a funzionari dei Vigili del Fuoco, ha incontrato una rappresentanza del vertice aziendale di Versalis spa (Eni), che gestisce l’impianto “cracking” di Porto Marghera
“Abbiamo chiesto questo incontro – sottolinea l’assessore Marcato – perché l’impianto Versalis è assolutamente strategico per il Veneto e per l’economia veneta. L’azienda ha confermato la volontà di rimanere a Porto Marghera e di investire nel suo upgrade tecnologico, offrendo garanzie di affidabilità. Abbiamo chiesto, inoltre, di relazionare in maniera puntuale sulle anomalie registrate negli ultimi mesi presso l’impianto”. 
“È stato un incontro molto proficuo, – chiarisce Marcato – abbiamo ottenuto le informazioni che chiedevamo e l’azienda ha presentato progetti precisi. Sono stati illustrati gli impegni di massima che prevedono investimenti per 50 milioni di euro nei prossimi due anni, la fermata dell’impianto nel 2021 con un upgrading completo dell’impianto, per un valore stimato di 168 milioni di euro nell’arco del piano quadriennale. Questo a garanzia, da un lato, della sicurezza di lavoratori e ambiente, dall’altro dell’efficientamento della produzione”.
“Un dato importante da ricordare – precisa ancora l’Assessore – è che nell’impianto complessivamente, tra forma diretta ed indiretta, ci sono circa 800 lavoratori. Ciò significa che l’impegno della società a garantire il futuro dell’attività ha un impatto non indifferente sul territorio anche a livello sociale”.
“Il forte impegno della Regione è quello di un monitoraggio costante, per avere garanzie sull’impianto, – conclude Roberto Marcato – per noi economia e sostenibilità ambientale sono la stessa cosa. Per questo il nostro impegno è verificare che la società segua gli impegni. Attendiamo il cronoprogramma che sarà valutato da tecnici Arpav e Vigili del Fuoco e rifaremo il punto della situazione a gennaio 2020”.

TOSCANA: BIBLIOTECA SCANDICCI APERTA ANCHE DI DOMENICA

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La Biblioteca di Scandicci apre anche la domenica nel solco del Patto per la Lettura promosso dalla Regione Toscana.

Seconda biblioteca dell’area metropolitana ad effettuare questo servizio insieme alla Biblioteca di Palagio di Parte Guelfa, la biblioteca di Sandicci inizierà ad aprire i battenti domenicali dal 29 settembre 2019 in orario 9,30-18,30 garantendo così l’apertura completa sette giorni su sette.

“L’iniziativa del Comune di Scandicci si inserisce in pieno in quelle attività che la Regione sta proponendo attraverso il patto per la lettura – ha detto la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni presentando l’iniziativa insieme al sindaco di Scandicci Sandro Fallani – E’ una proposta bellissima che si apre alla città, permettendo non solo di far frequentare la biblioteca a chi lavora durante la settimana ma di venire incontro anche al pubblico che abitualmente non legge. Nel nostro paese abbiamo un grosso problema culturale che è anche sociale e civile, la scarsa partecipazione alla vita culturale. Si legge poco e si perde l’abitudine alla lettura da giovanissimi. La Regione Toscana ha da tanti anni politiche molto forti sulle biblioteche che operano in rete con le istituzioni. Siamo consapevoli che tutti soggetti della filiera de l libro debbano lavorare insieme per portare avanti politiche di promozione della lettura e del libro con un’attenzione particolare alle nuove generazioni”.

L’apertura sette giorni su sette della Biblioteca di Scandicci è la misura strutturale decisa dall’amministrazione comunale per la campagna “Scandicci Legge”, di cui fanno parte tanti progetti e attività organizzati in città dal Comune nell’ambito del Patto della Lettura della Regione Toscana. Le attività di “Scandicci legge”, a cui partecipano migliaia di cittadini, sono: Il libro della vita, Libernauta (per lettori dai 14 ai 19 anni), Nati per leggere (0-6 anni), il Circolo di Lettura, Il porto delle storie (11-15 anni), l’offerta didattica della Biblioteca alle scuole (0-14 anni), la rassegna Un libro un film. “La Biblioteca è un luogo importantissimo nella vita cittadina di Scandicci – dice il Sindaco Sandro Fallani – ogni giorno è frequentata da circa seicento persone di tutte le età, da chi studia a chi prende un libro o un dvd per la serata, da chi frequenta le attività della sezione ragazzi a chi partecipa agli incontri sull’Opera al Maggio Musicale, da chi legge una rivista a chi assiste alle proiezioni e alle letture di Un libro un film. In Biblioteca ‘Scandicci legge’, legge tanto, e fa anche tanto di più. Aprire la domenica vuol dire arricchire ancora di più l’offerta culturale, ad esempio per le famiglie o per chi durante la settimana lavora, oltre che incrementare il servizio con il prolungamento dell’orario di apertura.

Organizzare il tempo libero nelle nostre città significa anche dare risposte certe e strutturate ai cittadini che sempre in maggior numero chiedono qualità e cultura”.

Oltre alle aperture domenicali della Biblioteca, la campagna ‘Scandicci legge’ riunisce i tanti progetti del Comune di Scandicci organizzati all’interno del Patto della Lettura della Regione Toscana.

FVG: ASILI NIDO, DALLE FAMIGLIE +41% DOMANDE FONDI REGIONALI

I 22 milioni di euro stanziati per l’abbattimento delle rette degli asili nido in Friuli Venezia Giulia hanno prodotto un aumento del 41% delle domande di fondi regionali, che sono passate dalle 2673 dell’anno educativo precedente alle 3775 di quello corrente. Questo è il dato più significativo emerso dalla presentazione odierna del report sulla suddetta misura regionale, che è stata esposta dal presidente Massimiliano Fedriga e dall’assessore al Lavoro e Istruzione, Alessia Rosolen.

Accanto a tali misure per contrastare il crollo demografico degli ultimi anni, il presidente Fedriga ha evidenziato la necessità di portare avanti anche un processo culturale per coniugare il tempo dedicato alla cura della famiglia con quello del lavoro. 

“La crisi demografica riguarda principalmente le famiglie italiane nella regione, per questo le misure si rivolgevano a quelle residenti qui da almeno 5 anni”, ha spiegato Fedriga.

In conseguenza di ciò, sul totale delle domande da parte dei nuclei familiari la percentuale raggiunge il 92,8% tra i cittadini italiani. 

“Continueremo in questa direzione e in tempi rapidi porteremo una legge quadro sulla famiglia – ha concluso Fedriga -, dove metteremo assieme queste misure e ne rivedremo alcune”.

“Anche se mancano posti nelle strutture – ha sottolineato l’assessore Rosolen -, la regione è una delle poche dove si arriva quasi al 33% di copertura dei servizi all’infanzia richiesti dall’unione europea, che vogliamo comunque continuare a incrementare”. 

L’assessore ha poi ricordato che è stato iniziato dopo 15 anni il percorso di accreditamento degli asili nido, in modo da garantire la qualità del progetto pedagogico e quella edilizia delle strutture. 

“Abbiamo anche aumentato a oltre 10 milioni il bonus bebè – ha aggiunto Rosolen -, di cui non solo continuiamo a garantire il sostegno ma pensiamo di modificarlo in modo da rendere omogeneo il contributo a tutte le famiglie”. 

Oltre a ciò, gli interventi sulle politiche del lavoro riguardano anche il bonus alle madri con bambini e i regolamenti ad hoc per i liberi professionisti che permettono di usufruire dei servizi all’infanzia.

AUTONOMIA, FEDRIGA “POTENZIARE SPECIALITA'”

Il Friuli Venezia Giulia è al fianco delle Regioni a Statuto ordinario che hanno avanzato allo Stato la richiesta di quote di autonomia ed è al contempo impegnata ad acquisire più competenze per sé. Lo ha sottolineato stamane il governatore Massimiliano Fedriga, intervenendo al panel “Le Regioni e l’autonomia differenziata” organizzato presso il 40° Meeting di Rimini: un dibattito al quale hanno preso parte anche i presidenti Attilio Fontana (Lombardia), Giovanni Toti (Liguria), Maurizio Fugatti (Provincia autonoma di Trento), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) e Nello Musumeci (Sicilia). 

“Parlare di autonomia – ha rimarcato Fedriga – significa in primo luogo parlare di responsabilità e di taglio agli sprechi, alimentando la collaborazione e il dialogo tra lo Stato e le Regioni al fine di alleggerire i processi e rispondere meglio, in ultima analisi, alle esigenze dei cittadini”.

Se molte Regioni a Statuto ordinario hanno manifestato l’intenzione di superare il modello centralista, lo stesso Friuli Venezia Giulia punta a guadagnare ulteriori quote di autonomia. 

“La regionalizzazione della scuola rappresenta infatti – secondo Fedriga – un obiettivo sul quale l’Amministrazione è già al lavoro nella prospettiva di risolvere, attraverso l’attribuzione diretta delle competenze in materia, i problemi di risorse e di organico che, oramai cronicamente, affliggono il nostro sistema educativo”.

Il tutto, ha concluso il governatore, “senza generare scontri tra le istituzioni, ma abbandonando logiche assistenzialiste e avviando invece una nuova stagione fondata sui principi di responsabilità, libertà ed efficienza”.

E.ROMAGNA: COLLABORAZIONE CON GIAPPONE

Una delegazione dell’Emilia Romagna coordinata dall’assessore al Coordinamento delle politiche europee, università e ricerca, Patrizio Bianchi, ha concluso un viaggio che si è svolto dal 19 al 22 agosto in Giappone. Obiettivo è stato lo sviluppo di progetti comuni con Tsukuba e Keihanna Science City, l’Artificial Intelligence Research Center di Tokyo e l’Associazione nipponica di imprese ad alto contenuto di ricerca (Irda). Un viaggio utile per rafforzare le relazioni con la Prefettura di Kyoto e la locale Università. Nuova tappa nel posizionamento internazionale dell’Emilia-Romagna a poche settimane dalla firma d ell’intesa di Bologna con Gauteng (Sudafrica), Guangdong (Cina), Pennsylvania e California (Usa), la francese Nouvelle Aquitaine e il Land tedesco dell’Assia. Lo ha raccontato in conferenza lo stesso assessore durante una conferenza stampa in regione. “Una collaborazione, quella con la prefettura di Ibaraki e l’Università di Tsukuba – ha voluto indicare l’assessore Bianchi – in grado di sviluppare nuove aree di ricerca, master e dottorati congiunti, oltre a progetti per imprese interessate a sviluppare relazioni in ambito internazionale e in grado di coinvolgere diversi attori del sistema Italia. Un percorso avviato che consentirà alla nostra Regione e all’Italia di giocare un ruolo sempre più importante a livello internazionale. Grazie anche alle ultime importanti acquisizioni, dal supercomputer Leonardo al Data center del Centro Meteo Europeo, Bologna e l’Emilia-Romagna sono sempre più punto di riferimento a livello nazionale ed europeo nel settore del calcolo ad alte prestazioni esnodo internazionale del sistema della conoscenza”

Si tratta di una nuova tappa per strutturare il posizionamento globale della Regione Emilia-Romagna. A poche settimane dalla sottoscrizione – nel giugno scorso a Bologna – della dichiarazione “Regions for global sustainable development”, con le Regioni partner di quattro continenti, tra le aree più innovative del Pianeta e a otto mesi dall’entrata in vigore (gennaio 2019) del Jefta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Giappone che apre nuove importanti opportunità  per il sistema imprenditoriale, in particolare quello ad alto contenuto tecnologico. L’accordo con la Prefettura di Ibaraki, al centro dell’incontro tra l’assessore Patrizio Bianchi e il governatore Kazuhiko Oigawa, permetterà di sviluppare attività di ricerca nei territori dove saranno ospitate molte manifestazioni dei prossimi giochi olimpici del 2020. Un’intesa che verrà formalizzata nei prossimi mesi, relativa a una realtà di 4 milioni di abitanti, ad alto tasso di sviluppo e innovazione e che si va affermando come una delle aree più attrattive del Paese del Sol Levante nel campo dell’industria e della ricerca. Un territorio con cui la Regione Emilia-Romagna ha rapporti dal 1986. Forte interesse a collaborare con le Università emiliano-romagnole e a partecipare quale ospite d’onore alla prossima edizione di Research to Business è stato espresso da Caroline Benton, vice presidente dell’Università di Tsukuba, particolarmente impegnata proprio nella ricerca sui Big data, l’intelligenza artificiale, l’ambiente e la nuova industria. Collaborazioni che potranno essere estese al mondo delle imprese anche grazie a IRDA, l’associazione nipponica di imprese ad alto contenuto di ricerca, che ha espresso grande interesse per la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e il sistema di laboratori e centri di formazione dei Cluster.

 

Le prospettive della medicina personalizzata e degli studi sull’ invecchiamento della popolazione sono stati affrontati con i rappresentanti dell’Advanced Telecommunication Research Institute  (ATR), all’interno di Keihanna Science City a Kyoto, un’altra realtà di primo piano in Giappone forte di oltre 140 strutture di ricerca nei settori delle scienze della vita e in campo culturale. Una collaborazione quella con l’ATR, impegnato nella ricerca avanzata sull’intelligenza artificiale applicata alle reti neurali e alla medicina, che potrà essere affiancata da quella con l’Università e la Prefettura di Kyoto, non solo nell’ambito della ricerca medica, ma anche in quello culturale. A ottobre infatti sarà in Italia e a Bologna il vice presidente dell’Assemblea della Prefettura di Kyoto, Shinji Ninoyu. Tra gli incontri di Bianchi quello con l’ambasciatore italiano in Giappone, Giorgio Starace, anche in vista del forum tecnologico Italia-Giappone previsto per il prossimo anno e con Yoshiki Seo, direttore della ricerca dell’Artificial Intelligence Research Center di Tokyo, che con i suoi 580 ricercatori è uno dei tre centri più importanti del paese sull’intelligenza artificiale applicata a industria, mobilità, scienze della vita e climatologia. Bianchi ha anche visitato la sede giapponese della IBM, sempre nella capitale, e incontrato Norishigo Morimoto, vice presidente Ricerca e sviluppo. “Abbiamo lavorato nell’interesse del Paese – ha concluso l’assessore Bianchi – per mettere in collegamento la grande infrastruttura che l’Europa sta costruendo a Bologna con le più avanzate realtà del mondo fra cui si collocano certamente le città della scienza di Tzukuba e Keihanna, anche in vista del forum tecnologico Italia Giappone del 2020. Un lavoro che consente nuove opportunità al sistema delle Università, della ricerca e delle imprese collocando l’Italia in prima linea sulla nuova frontiera tecnologica dei big data e dell’intelligenza artificiale”.