Home Regioni Pagina 215

Regioni

FVG: WEST NILE, RICCARDI “INTENSIFICATA PREVENZIONE”

“ll riscontro positivo alla presenza del West Nile Virus in alcune zanzare catturate da una trappola posizionata nel comune di Pasiano di Pordenone ha attivato, già da questa mattina, l’introduzione del test Nat sui donatori di sangue ed emocomponenti della provincia di Pordenone”. Lo afferma il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, precisando che “si tratta di un’ulteriore misura preventiva che si attiva quando la rete di sorveglianza delle zanzare dà un riscontro positivo. A oggi – evidenzia – non ci sono riscontri sulla popolazione umana e i protocolli vengono attivati solo come misura prudenziale”.

“La sorveglianza sui bacini di possibile proliferazione delle zanzare infette – aggiunge Riccardi – mostra la sua efficacia attivando tutta una filiera di protocolli di controllo che vanno dall’estensione delle verifiche sugli animali a quelli, appunto, sulle donazioni”.

Nel caso di un primo ceppo positivo al West Nile Virus, infatti, si sottopongono a controlli i donatori della provincia interessata. “In ogni caso – sottolinea il vicegovernatore – la Regione è preparata a sottoporre a controllo tutti i donatori qualora venga riscontrata la positività sulle zanzare di un’altra provincia come previsto dal protocollo del centro nazionale sangue”.

“La sorveglianza attraverso le trappole sui pool di zanzare Culex pipiens (la zanzara comune) – precisa ancora Riccardi – proseguirà come stabilito fino a novembre in tutto il Friuli Venezia Giulia, coprendo così il ciclo di vita degli insetti.

Invito anche la popolazione a continuare a collaborare nell’azione di prevenzione, seguendo le indicazioni più volte diramate dalla Regione e dai Comuni”.

L’evidenza di un ceppo positivo a fine agosto conferma che la vasta opera di prevenzione effettuata tramite disinfestazione e i trattamenti larvicidi sta restituendo buoni risultati in quanto, nel 2018, i primi riscontri di West Nile nelle zanzare si erano manifestati già a giugno. Questa è invece la prima segnalazione di positività in un comune già interessato nel 2019.

Riccardi, infine, fa notare che nel corso dell’anno in Veneto, in altre regioni del nord e in provincia di Sassari, in Sardegna, si sono riscontrate positività al virus West Nile nelle zanzare già da tempo. Dopo questa segnalazione – spiega la Regione in una nota -, in ogni caso, le Aziende sanitarie rinforzeranno le attività larvicide interessando i Comuni delle operazioni.

DONAZZAN IN VISITA ALLA MAGLIERIA GZ DI VITTORIO VENETO

“Dobbiamo semplicemente dire ai giovani veneti che cercano un lavoro o che devono scegliere una scuola per la vita di guardare con attenzione all’ambito della moda. Nei primi giorni di settembre convocherò i dirigenti scolastici degli istituti afferenti all’ambito della moda per programmare le prossime iniziative in ambito formativo”. 

Con queste parole l’assessore al lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan ha annunciato un aggiornamento del tavolo della moda, che si è riunito l’ultima volta il 23 luglio scorso.

L’annuncio è stato fatto a margine della visita compiuta oggi dall’assessore Donazzan alla Maglieria GZ S.R.L. di Vittorio Veneto. Una realtà di 14 dipendenti diretti, un portafoglio clienti internazionale ed un prodotto artigianale di elevata qualità, frutto della collaborazione attiva e reciproca con una filiera articolata e composta da 24 aziende, che assicura occupazione ad un numero molto elevato di lavoratori.

“Il settore della moda – ha aggiunto l’Assessore – rappresenta per l’economia del Veneto un segmento di alta qualità ed alto valore, ricercato a livello internazionale soprattutto dal mondo del lusso. Realtà produttive apparentemente piccole intercettano commesse che permettono ad una filiera molto articolata di generare valore. È il caso della Maglieria GZ, della famiglia Zanchetta, un’azienda con un organico di dipendenti diretti che può apparire contenuto ma che genera un indotto di produzione, in una filiera molto corta e controllabile, che assicura lavoro e occupazione ad oltre 200 persone”.

E.ROMAGNA: APRE PRIMO TRATTO NODO RASTIGNANO

Taglio del nastro questa mattina a Bologna del primo tratto del nodo di Rastignano, il collegamento nella periferia sud-est della città tanto atteso dai cittadini. Lunga circa un chilometro, dalla rotatoria Mafalda di Savoia a quella nuova del Dazio e da qui a via Toscana, l’opera permette di alleggerire il traffico e riduce i tempi di attraversamento della zona fra i comuni di San Lazzaro e Pianoro. “Era atteso da decenni. E’ un lavoro molto importante fatto insieme alla Città Metropolitana che darà risultati visibili immediatamente”, ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini al taglio del nastro. L’inaugurazione giunge al termine di un lungo iter amministrativo iniziato negli anni Novanta e complicato anche dalle operazioni di bonifica di ordigni bellici, due bombe inesplose di 250 e 100 libbre risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Entro la fine dell’anno è previsto il completamento di questo primo lotto, ovvero il tratto che va dalla rotatoria del Dazio fino alla rotonda di Rastignano, da cui poi si diramerà la bretella di collegamento con via Madre Teresa di Calcutta, nel comune di San Lazzaro di Savena. 

Questo primo lotto ha un costo complessivo di quasi 28 milioni di euro, comprensivo degli oneri per gli espropri. In base ad un accordo siglato nel 2011 con gli enti locali, Rfi ha investito 16,3 milioni di euro per interventi di mitigazione dell’impatto socio-ambientale e sulla viabilità derivante dalla linea ferroviaria Alta Velocità Bologna-Firenze. Inoltre, Anas ha investito circa 9 milioni di euro e il Comune di Bologna oltre 2,5 milioni di euro. “Gran parte delle merci e delle persone – ha aggiunto Bonaccini – sono costrette a passare dal nodo bolognese sia su strada che su ferro. Per questo sono strategiche alcune poche decisive opere che realizzate garantiranno competitività al territorio. Bisogna dare soluzioni a problemi che da troppi decenni erano sul tappeto”. La realizzazione del secondo lotto del Nodo prevede 1,7 chilometri che dallo svincolo di Rastignano collegano all’altezza del Ponte delle Oche con la Fondovalle Savena. Quest’ultimo progetto è in corso di approvazione in Conferenza dei Servizi ed ha un costo stimato di 31 milioni di euro, un finanziamento a valere sulla programmazione 2014-2020 del Fondo di sviluppo e coesione assegnato alla Città metropolitana nell’ambito del Patto di Bologna.

“Col Governo Lega-Cinque Stelle e con il ministro Toninelli in particolare, dopo aver molto combattuto e dibattuto, abbiamo firmato per l’ampliamento del Passante centrale di Bologna, si tratta solo di attendere la convocazione della Conferenza dei servizi perché è tutto pronto per partire col cantiere. Abbiamo lavorato per la realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo nel territorio dove si produce oltre l’80% della ceramica italiana collegandola alla Brennero e tra poche settimane i lavori potranno partire, poi l’autostrada Cispadana che abbiamo fatto diventare regionale d’accordo anche col Governo e che quando sarà realizzata sgraverà solo quella del 20% il traffico che oggi passa su Bologna. Stiamo facendo un grande lavoro per alcuni miliardi di euro di investimenti”, ha aggiunto il presidente della Regione Emilia-Romagna. 

“Mi auguro – ha concluso Bonaccini – nasca presto un nuovo Governo perché abbiamo bisogno di interlocutori nei vari ministeri, abbiamo bisogno di un Ministro delle Infrastrutture e di un Presidente del Consiglio, di chi insieme a noi dà l’ultimo via libera ad opere che sono così importanti perché definitivamente per i prossimi decenni daranno competitività a questo territorio garantendo al mondo del lavoro e delle imprese e del turismo di essere competitivo come non mai. Non è un caso che chi ha interessi contrapposti, da un lato i sindacati Cgil, Cisl e Uil, dall’altro tutte le associazioni imprenditoriali hanno con noi sostenuto nel Patto per il lavoro la necessità di sbloccare queste opere”. Al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Donini, il consigliere delegato alla Mobilità sostenibile della Città Metropolitana, Marco Monesi, il sindaco di Bologna, Virginio Merola e l’assessora comunale alla Mobilità, Irene Priolo, insieme a Marco Torassa, direttore Investimenti Area Centro di Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs).

VENETO: AUMENTANO SAGRE PLASTIC FREE

0

“Va ogni giorno aumentando il livello di cultura verso azioni di tutela ambientale plastic free, anche in eventi di grande attrazione popolare come le sagre. Mi sembra un ottimo segnale.” A dirlo l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, riprendendo e commentando alcune dichiarazioni del presidente regionale dell’UNPLI, Giovanni Follador, che evidenzia una crescita di attenzione in tal senso. “E’ una cultura che non deve essere abbandonata, anzi va continuamente potenziata – sottolinea l’assessore – credo che anche il bando da me proposto alcuni mesi fa che prevedeva contributi fino a mille euro a chi organizzasse sagre e feste aperte al pubblico plastic free sia stato un ulteriore stimolo. In quel bando era espressa proprio la volonta’ di incentivare le stoviglie riutilizzabili, somministrando cibi e bevande sfusi e privi di imballaggio primario, distribuendoli con vuoti a rendere o utilizzando stoviglie biodegradabili e compostabili qualora non fosse possibile il ricorso a stoviglie riutilizzabili. Un bando a cui hanno, infatti, aderito quasi duecento manifestazioni, tutte finanziate dai fondi regionali.” Un impegno culturale che da tempo viene portato avanti, con diverse iniziative come la guida concordata tra l’Unpli e la Regione Veneto, utile per chi organizza eventi di questo tipo. “Non e’ un caso, d’altro canto, se il Veneto – conclude Bottacin – da anni mantiene la leadership nazionale per la raccolta differenziata con numeri sempre piu’ imponenti. Segno di una cultura in materia in cui la nostra Regione non e’ seconda a nessuno”.

FVG: CON SLOVENIA PER TURISMO SOSTENIBILE

0

“Il Friuli Venezia Giulia investe nello sviluppo sostenibile del sistema turistico: una sostenibilita’ intesa dal punto di vista ambientale ma anche economica per far crescere e portare ricadute positive per il territorio”. Lo ha affermato l’assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini. intervenendo oggi a Bled, in Slovenia, con il collega referente per la Difesa dell’Ambiente e lo Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, al convegno dedicato al turismo nell’ambito del Forum strategico durante il quale i relatori internazionali, fra cui il ministro sloveno per lo Sviluppo economico e la Tecnologia, Zdravko PocivalÜek, e Andrew Agius Muscat, segretario generale della Mediterranean Tourism Foundation di Malta, hanno contribuito a fornire strategie pratiche su come affrontare la crescita del turismo in Europa. Bini ha evidenziato, in particolare, l’importanza della cooperazione transfrontaliera e sostenibile. “Con la Slovenia – ha evidenziato – abbiamo molti aspetti in comune che vanno valorizzati; l’auspicio e’ di proseguire a rafforzare i gia’ positivi rapporti per sviluppare un turismo di nicchia”.

 

E.ROMAGNA: PROGETTO UE DA 20 MLN SU BIG DATA

0

Si chiama IoTwins, ed è un nuovo progetto europeo che sta per prendere casa nella Data Valley dell’Emilia-Romagna.  Sperimenterà nuove tecnologie per la digitalizzazione dei processi e dei prodotti industriali, con 12 piattaforme di test che realizzeranno “gemelli digitali”, cioè copie virtuali di processi industriali stessi che serviranno a testare in anticipo impianti e strumenti di gestione di infrastrutture.
Servirà a valutare prima, in una realtà virtuale, pregi e difetti dei processi industriali che saranno poi applicati alle produzioni. Prevista anche la possibilità di un utilizzo dello strumento per le piccole e medie imprese.  Il progetto è stato presentato questa mattina in Regione, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale alla Ricerca, Patrizio Bianchi, e dalla presidente del Gruppo Bonfiglioli, Sonia Bonfiglioli. Presenti il prorettore dell’Università di Bologna, Antonino Rotolo, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Antonio Zoccoli, il presidente di Art-Er, Giovanni Ancheschi, il Financial e Project Manager di Marposs, Stefano Minguzzi ed alcuni partner stranieri.E’ uno dei progetti europei più importanti di Horizon 2020, che è il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione.
Uno dei maggiori, quindi, per valore economico, competenze scientifiche e rilevanza dei soggetti coinvolti. Un progetto i cui contenuti scientifici e di ricerca applicata agli impianti di produzione in ambito manifatturiero saranno gestiti in partenariato da istituzioni di ricerca e imprese dell’Emilia-Romagna. Prevede un investimento totale di 20 milioni di euro, ed è coordinato da  Bonfiglioli Riduttori, azienda leader mondiale nella produzione di riduttori di potenza fra le più significative  in ambito europeo per innovazione e digitalizzazione applicata alla produzione, e può contare sul coordinamento scientifico dell’Università di Bologna, sulle infrastrutture di calcolo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Cineca e sul supporto della Regione Emilia-Romagna, attraverso Art-ER, la società regionale a sostegno dell’innovazione, dell’attrattività e dell’internazionalizzazione del sistema territoriale, per la valorizzazione e diffusione dei risultati del progetto a livello regionale, nazionale ed europeo.
Oltre ai partner locali, fra i quali figura anche Marposs, faranno parte del progetto imprese e istituzioni scientifiche di peso internazionale come Siemens, il Centro di supercalcolo di Barcellona e il Fraunhofer Institute di Monaco di Baviera. “L’avvio di progetti di questa portata dimostra la dinamicità e la competitività delle nostre imprese e della rete regionale dell’alta tecnologia e formazione, con un forte legame fra mondo produttivo e università, e conferma il peso delle politiche industriali che abbiamo portato avanti in questi anni grazie agli investimenti su Big Data, digitale e infrastrutture di calcolo- ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna-. Asset fondamentali per rendere attrattivo il nostro territorio e per guidare uno sviluppo basato sulle nuove tecnologie, la ricerca e le competenze, per generare posti di lavoro di qualità”. “La Data Valley dell’Emilia-Romagna si arricchisce di un nuovo progetto europeo diventando sempre più un centro di ricerca europeo a favore delle imprese, delle città e della qualità della vita delle persone- ha spiegato con soddisfazione l’assessore regionale all’Università e alla Ricerca, Patrizio Bianchi-. Il progetto guidato da Bonfiglioli Riduttori riunisce competenze da tutta Europa per la gestione di processi di innovazione fondamentali per le imprese e per le città, come anticipare le problematiche di funzionamento dei sistemi di produzione dell’energia, gestire grandi strutture come lo stadio di Barcellona o risolvere i grandi ingorghi del traffico. A questo servono i Big Data, a migliorare la qualità della vita delle persone, di chi lavora, di chi va allo stadio, di chi vuole vivere e invecchiare serenamente in città intelligenti e sostenibili”. “Essere capofila di questo progetto- ha sottolineato Sonia Bonfiglioli, presidente del Gruppo Bonfiglioli- rappresenta un motivo di orgoglio, ma anche un’assunzione di responsabilità. Abbiamo la possibilità di dimostrare, sul campo, quanto valore abbiano la capacità di operare in un team di aziende internazionali in cui la visione della digitalizzazione non dimentica di essere al servizio dell’uomo e del suo ambiente. Per noi, l’applicazione che migliorerà il rendimento dei nostri prodotti per lo sfruttamento dell’energia eolica, sottolinea l’attenzione di Bonfiglioli ad operare, fare ricerca e, più in generale, perseguire una crescita non fine a sé stessa o a qualunque condizione. Per Bonfiglioli la responsabilità sociale è sempre stato un valore e un riferimento indiscutibile in ogni attività. La scelta di questo settore di applicazione ha quindi un valore di innovazione digitale tanto quanto il contributo per un ambiente più sostenibile”. “Un grande risultato per l’Alma Mater e per l’ecosistema della ricerca e innovazione in Emilia Romagna: la forte sinergia espressa tra mondo dell’università e della ricerca, le imprese, e le infrastrutture di supercalcolo è il vero pilastro per lo sviluppo di nuove tecnologie per la digitalizzazione dei processi produttivi in Europa”, ha dichiarato infine il prorettore alla ricerca dell’Università di Bologna, Antonino Rotolo.

DAL 27 SETTEMBRE TORNA TRIESTE NEXT

0

Giunto alla sua ottava edizione, Trieste Next, festival della ricerca scientifica, avrà inizio il 27 settembre, giorno in cui si terrà anche La Notte Europea Dei Ricercatori. La manifestazione – presentata a Milano – è stata scelta dalla Commissione Europea come punto di riferimento in Italia per le iniziative legate alla divulgazione scientifica. Il festival durerà tre giorni e avrà tra gli ospiti e tra i relatori figure di spicco della ricerca e dell’innovazione.

Le due grandi tematiche affrontate in questa edizione saranno i Big Data e la Deep Science.

Il direttore Antonio Maconi sottolinea che “Trieste è la capitale della scienza in Italia. Ospita due università, un centro di ricerca e 35 istituti di ricerca internazionali. E’ dunque una città che esprime un patrimonio formidabile per la ricerca scientifica. Vogliamo riuscire a promuovere un nuovo approccio: da questa mole enorme di dati che tutti noi produciamo dobbiamo riuscire a trarre delle informazioni che siano utili alla ricerca e allo sviluppo, che aiutino la ricerca in ambito medico, ambientale, climatico e produttivo”.

Per Roberto Di Lenarda, rettore dell’Università degli Studi di Trieste, “Trieste Next e’ una manifestazione che unisce tutte le istituzioni scientifiche della città in un evento che ha la capacità di far vivere tra la cittadinanza le tematiche della scienza. L’argomento di quest’anno ha una grande rilevanza nella vita delle persone. Ogni ambito sarà interessato a breve dalla gestione dei Big Data. Vogliamo porre il focus anche sulle ricadute etiche, filosofiche e legali che hanno queste tematiche. Essere qui a Milano significa dare all’iniziativa un respiro nazionale”.

 

VENEZIA CAPITALE DELLA MOBILITA’ A IDROGENO

0

Venezia sperimenta la mobilità a idrogeno, il carburante che rilascia allo scarico esclusivamente vapore acqueo. Oggi pomeriggio a Mestre, nell’ambito degli eventi organizzati per la ‘Japan Week’ dalla Fondazione Italia Giappone, il Comune e la Città Metropolitana di Venezia, Eni e Toyota hanno firmato un accordo finalizzato a valutare la realizzazione di una stazione di rifornimento a idrogeno nel territorio della Comune di Venezia. L’accordo prevede che, in caso di conclusione positiva dello studio di fattibilità che sarà subito avviato, Eni renda operativa una stazione di rifornimento di idrogeno in una delle stazioni di servizio della società situate nel territorio comunale veneziano, che sarà individuata entro il 31 dicembre 2019, mentre Toyota metterà a disposizione una flotta di 10 Mirai che verrà rifornita nell’impianto di rifornimento di Eni. Questo accordo si inserisce nel quadro della collaborazione già avviata da tempo da Toyota, Eni, Comune e Città metropolitana di Venezia per la realizzazione di un progetto sperimentale finalizzato alla promozione della mobilità sostenibile e a basse emissioni nel territorio veneziano, e segna un passo concreto verso la realizzazione di una rete di distribuzione che permetta la circolazione di mezzi alimentati ad idrogeno. «A Venezia, una delle città più resilienti del mondo – ha esordito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – siamo partiti dal presupposto che la sostenibilità ambientale fa sempre il paio con il tema delle risorse economiche. Vogliamo dimostrare che l’attenzione all’ambiente, non deve essere percepita come un costo per la collettività, ma diventa volano per l’economia circolare. Un esempio per l’Italia e l’Europa che nasce nel cuore produttivo ed industriale di Porto Marghera. Con Eni e Toyota implementiamo una partnership pubblico-privata che punta alla ricerca ed innovazione a ricaduta produttiva».  «L’idrogeno è una molecola che già usiamo nelle nostre attività – dichiara Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni – in particolare nel ciclo bio della raffinazione, principalmente per rimuovere l’ossigeno dalle cariche vegetali, dagli oli usati di frittura, grassi animali e altri scarti con cui a Porto Marghera produciamo biocarburanti. Abbiamo inoltre iniziato a investire studiando tecnologie per la sua produzione a partire dai rifiuti solidi urbani e dalle plastiche non riciclabili, oltre che per la mobilità, di cui l’accordo sottoscritto oggi rappresenta un importante milestone per un futuro low carbon. L’idrogeno costituisce un tassello importante nel percorso di de-carbonizzazione di Eni per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Con le stazioni idrogeno, Eni intende rafforzare ulteriormente la sua offerta di carburanti a basso impatto ambientale: in una rete di 4.400 impianti, 3.500 erogano Eni Diesel+, il gasolio che contiene il biocarburante prodotto nella bioraffineria di Venezia e da poco anche da quella di Gela, mentre circa 200 impianti erogano metano (di cui 2 GNL) e presto anche bio-metano». «Oggi è un giorno molto importante per lo sviluppo dell’infrastruttura di rifornimento d’idrogeno in Italia e siamo orgogliosi di fare la nostra parte insieme con Venezia e con Eni, due partner d’eccellenza, che condividono con noi obiettivi ed ideali di sostenibilità – dichiara Mauro Caruccio, AD di Toyota Motor Italia. Siamo convinti del potenziale dell’idrogeno per favorire il processo di decarbonizzazione della nostra società. Nel percorso verso una mobilità a zero emissioni avrà un ruolo da protagonista e complementare con altre soluzioni tecnologiche elettrificate. Per questo motivo abbiamo iniziato ad investire nello sviluppo della tecnologia a celle a combustibile oltre 20 anni fa e nel 2014 abbiamo introdotto Mirai, prima berlina ad idrogeno prodotta in serie, frutto della continua evoluzione della piattaforma ibrida-elettrica di Toyota».