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CROLLO PONTE, IN ARRIVO CASE PER SFOLLATI

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“A meno di una settimana dal tragico crollo del ponte Morandi di Genova domani consegneremo le prime case alle famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Stiamo lavorando giorno e notte per dare a tutti rapidamente una sistemazione confortevole”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

“Entro il 20 settembre daremo altre 40 case grazie al contributo di Cassa depositi e prestiti. Entro settembre saranno ristrutturati altri 100 appartamenti i cui lavori inizieranno già in settimana. E poi ne arriveranno altri 150. Entro otto settimane al massimo ci sarà una casa per tutti. Nessuno deve restare indietro!”, conclude Toti.

 

CROLLO PONTE, ENTRO NOVEMBRE 350 CASE PER SFOLLATI

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GENOVA (ITALPRESS)- Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci hanno consegnato nel pomeriggio i primi alloggi agli sfollati del crollo di Ponte Morandi. Alla consegna hanno partecipato anche gli assessori di Regione Liguria Marco Scajola e Ilaria Cavo e del Comune di Genova Francesca Fassio. La consegna, nella zona di San Biagio, ha riguardato i primi 5 alloggi pubblici alle famiglie sfollate a seguito del collo. “Siamo qua – ha detto il presidente della Regione Toti- per consegnare le prime case di una serie di lotti che verranno consegnate di qua alla meta’ di novembre. Per la verita’ stando alla ricognizione fatta con il sindaco, probabilmente riusciremo a chiudere prima questa operazione. Si tratta di case abitabili dove le persone resteranno fino a quando la situazione relativa alla sicurezza delle loro abitazioni non sara’ completamente chiarita”. Entro questa settimana saranno consegnati 11 alloggi a San Biagio: 5 alloggi consegnati oggi, altri 6 alloggi entro domenica 26 agosto. E’ quanto si legge nel comunicato della Regione Liguria. Entro 3 settembre altre 33 case: 18 alloggi situati (tra Voltri, Pegli, Bolzaneto, Molassana, Cornigliano, Sampierdarena), 6 alloggi in zona San Biagio (ora in fase di ristrutturazione), 9 alloggi in zone diverse della citta’ (6 in piazzale Adriatico). Entro fine settembre: 60 alloggi (ora in fase di ristrutturazione). Entro fine ottobre: 100 alloggi (ora in fase
di ristrutturazione).Entro fine novembre: 150 alloggi (ora in fase di ristrutturazione). Entro fine settembre Cassa Depositi e Prestiti mettera’ a disposizione una palazzina di 40 alloggi gia’ arredati a Quarto. Data l’impossibilita’ per motivi di sicurezza di accedere agli alloggi situati in zona rossa per effettuare i traslochi, Regione Liguria e Comune di Genova hanno raggiunto un
accordo con Autostrade per l’Italia che provvedera’ al pagamento dell’arredo fino ad un massimo di 10mila euro attraverso due modalita’: in anticipo (presentando il contratto di affitto o il documento di assegnazione dell’alloggio pubblico) oppure con rimborso a pie’ di lista. Da questa sera, chi non volesse attendere l’assegnazione dell’alloggio pubblico, in base all’ordinanza nazionale di Protezione Civile puo’ provvedere autonomamente ad affittare un alloggio, chiedendo un contributo fino ad un massimo di 900 euro mensili. Anche in questo caso, si puo’ chiedere il contributo (in anticipo o rimborso a pie’ di lista) per l’acquisto dell’arredo presentando il contratto di affitto sottoscritto. Due sportelli di informazione di Arte (Regione Liguria) e Comune
di Genova: uno e’ stato allestito al Centro civico Buranello, il secondo al Point Certosa (da domani, martedi’ 21 agosto, in via Valter Fillak 188), in prossimita’ del circolo Amici di Certosa.
Nei due punti informativi saranno presenti anche tecnici di Protezione Civile (per informazioni relative al contributo fino a 900 euro mensili per l’autosistemazione in affitto) e personale
dedicato per la procedura relativa al rimborso degli arredi.

(ITALPRESS).

 

 

 

(ITALPRESS).

WEST NILE IN VENETO, 105 CASI E 5 MORTI

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VENEZIA (ITALPRESS)- I casi confermati di infezione nell’uomo dal virus West Nile, trasmesso dalla zanzara Culex Pipiens, in Veneto sono ad oggi 105, dei quali 34 evoluti nella forma neuroinvasiva, con 5 decessi, tutti avvenuti in persone anziane o con gravi patologie pregresse. Lo evidenzia il quinto Bollettino sulle Arbovirosi, redatto e diffuso oggi dalla Direzione Prevenzione
della Regione del Veneto. “Siamo di fronte a una situazione impegnativa ma che non deve destare allarme – sottolinea l’Assessore alla Sanita’ Luca Coletto – con un centinaio di casi confermati su una popolazione di circa cinque milioni di abitanti. Gli scienziati fanno notare che si tratta in realta’ di un virus dalle conseguenze limitate, tanto da essere asintomatico nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% capace di evolvere nella forma neuroinvasiva. E’ in questo quadro che vanno collocati, con dolore, i decessi purtroppo avvenuti in soggetti in eta’ molto avanzata o con condizioni cliniche pregresse gravi”. Sul piano del lavoro in atto, Coletto fa notare che “Continuiamo le disinfestazioni straordinarie soprattutto nelle aree a maggior concentrazione di persone, in stretta collaborazione tra le Ullss e i Comuni, mentre nei Pronto Soccorso e negli Ospedali riusciamo ad avere diagnosi precise e tempestive e cure efficaci. Stiamo inoltre rafforzando le attivita’ di prevenzione per tutte le strutture che ospitano anziani o ricoverano malati”. “Peraltro – aggiunge Coletto – le raccomandazioni dell’ECDC (European Center For Disease Prevention and Control) confermano in pieno la correttezza di quello che stiamo facendo. Le piu’ rilevanti sono: 1) l’attuazione di disinfestazioni straordinarie per l’abbattimento della densita’ di vettori 2) la particolare attenzione in fase di diagnosi per gli operatori sanitari a considerare in modo tempestivo la possibilita’ di infezione da West Nile 3) la diffusione della raccomandazione a tutta la popolazione di proteggersi attraverso l’utilizzo di zanzariere a
porte e finestre e l’utilizzo di repellenti, soprattutto negli anziani e nelle persone immunodepresse poiche’ a maggior rischio di sviluppare forme neuro-invasive 4) sensibilizzare la popolazione affinche’ si adoperi a non lasciare in nessun caso zone umide stagnanti o raccolte d’acqua”. Dal punto di vista statistico, la provincia con piu’ casi e’ Padova (43 totali, con 34 forme febbrili e 9 neuroinvasive), seguita da Rovigo (24 totali, 16-8), Verona (17 totali, 9-8), Venezia (15 totali, 8-7), Treviso (3 totali, 2-1) e Vicenza (3 totali, 2-1).
(ITALPRESS).

FVG: MORTI SUL LAVORO, UN PIANO PER LA SICUREZZA

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TRIESTE  (ITALPRESS)- “Letteralmente raggelanti i numeri dei morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2018 in Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, evidenziando che “gia’ lo scorso 12 luglio le sigle sindacali avevano offerto un quadro esaustivo della situazione. Al termine di quel confronto avevo annunciato la realizzazione di un piano complessivo per la sicurezza sul lavoro. Ora posso confermare che il prossimo venerdi’ (24 agosto, ndr) portero’ all’attenzione della Giunta regionale la prima bozza del testo, tappa propedeutica alla sottoscrizione di un protocollo integrato, completo e, per molti aspetti, precursore a livello nazionale per il comparto, che dovra’ essere condiviso da tutte le parti sociali e datoriali e dalle categorie economiche, oltre che dall’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro”. “Come promesso – aggiunge Rosolen – in poche settimane abbiamo incontrato i vertici regionali di Inail, Inps e l’ispettorato territoriale del Lavoro di Trieste e Gorizia. Abbiamo sottoposto alla loro attenzione alcune valutazioni emerse nel corso del confronto con le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e, da quelle basi, abbiamo intrapreso un percorso che punta a restituire ai lavoratori condizioni di impiego adeguate e compatibili con il concetto di civilta’”.
“Il piano, strutturato e organico, prevede – spiega l’assessore – il potenziamento della formazione per prevenire gli infortuni sul lavoro, il rafforzamento delle misure per il reinserimento lavorativo di chi ha subito danni permanenti dopo un trauma e la definizione di un codice per la sicurezza negli appalti. Sulla sicurezza, interverremo anche con risorse specifiche attinte dal Fse, il fondo sociale europeo”. Rosolen anticipa inoltre che “ci saranno misure di contrasto al dumping sociale dei lavoratori stranieri sul nostro territorio. Questo fenomeno, strettamente connesso all’immigrazione sregolata, ha contribuito a smantellare un sistema di diritti acquisiti nel corso dei decenni e abbiamo il dovere di invertire immediatamente la tendenza”. “Infine – sottolinea – il piano prevede l’effettuazione di controlli coordinati e incrociati nei cantieri grazie alla collaborazione con Inail, Inps e ispettorato territoriale del Lavoro, con particolare attenzione alle situazioni piu’ a rischio quali commesse subappaltate e ricorso a contratti precari e scarsamente tutelati”. “Sono in prima fila – evidenzia l’assessore regionale – nel condannare l’inerzia e l’incapacita’ della politica di dare risposte ai problemi sulla sicurezza sul lavoro. In poche settimane stiamo cercando di colmare il vuoto dell’assenza di azioni di prevenzione e controllo degli ultimi
anni, coordinandoci con tutti i soggetti operanti nel settore”. “Sappiamo che – conclude Rosolen – non sempre le belle idee sulla carta diventano azioni concrete nei cantieri ma garantiamo che, anche su questo fronte, stiamo lavorando con tutti i soggetti per creare una rete a maglie strette e forti. Venerdi’ facciamo il primo passo verso una condizione moderna e, auspicabilmente,
sicura del lavoro”.
(ITALPRESS).

 

FONDI UE 2018, IL VENETO AL TOP PER L’UTILIZZO

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VENEZIA (ITALPRESS)- “Ancora una volta il Veneto e’ una delle pochissime Regioni che stanno dimostrando efficienza. Sono orgogliosa dei nostri risultati, che dimostrano come sia utile
alle imprese e al mondo del lavoro la capacita’ del Veneto e dei tecnici regionali di gestire con efficacia la partita dei fondi europei. I numeri e le statistiche non mentono: siamo al livello
dei Paesi europei piu’ evoluti e sul podio nazionale, dove si evidenziano ancora velocita’ molto diverse tra le Regioni”. Con queste parole, l’Assessore al Lavoro della Regione del Veneto,
Elena Donazzan, commenta, “con soddisfazione per i risultati raggiunti e un rinnovato impegno per il futuro”, il bilancio di meta’ 2018 per quanto concerne la capacita’ di utilizzo dei fondi comunitari da parte delle Regioni italiane, tra le quali il Veneto si colloca sul podio per l’utilizzo dei Programmi Operativi Regionali del Fondo Sociale Europeo, essendo tra le pochissime ad aver gia’ raggiunto e superato l’obbiettivo del pieno utilizzo delle risorse in scadenza il 31 dicembre prossimo, con una
percentuale di avanzamento della spesa gia’ superiore al 50% (50,9) sul periodo del Fse 2014-2020. “E’ una partita da 764 milioni di euro – fa notare la Donazzan – che ci stiamo giocando
al meglio e nella quale saremmo in grado di fare anche di piu’ se esistesse un sistema di premialita’ per le Regioni che dimostrano efficienza, in un quadro generale in cui, non va dimenticato,
l’Italia e’ contribuente attivo dell’Europa, cioe’ versiamo piu’ di quello che riceviamo di ritorno”. “L’uso corretto e tempestivo dei fondi pubblici di qualsiasi provenienza – conclude l’Assessore
Donazzan – e’ uno dei fattori grazie ai quali in Veneto possiamo parlare di ripresa economica e di buoni tassi di occupazione”.
(ITALPRESS).

TOSCANA: BANDO PER RIQUALIFICAZIONE CENTRI COMMERCIALI NATURALI

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Apriranno il prossimo 10 settembre (e fino al 9 novembre 2018) i termini per la presentazione da parte dei Comuni delle domande per la concessione di contributi a sostegno di investimenti destinati a riqualificare le infrastrutture dei centri commerciali naturali (esistenti o in via di realizzazione) dei Comuni con mendo di 10 mila abitanti. La dotazione complessiva ammonta a 2,5 milioni di euro.
“Con questo Bando – spiega l’assessore regionale alle attività produttive e al commercio Stefano Ciuoffo – abbiamo l’obiettivo di aiutare i centri commerciali naturali dei piccoli comuni a rinnovare e riqualificare le proprie infrastrutture e migliorare l’offerta. Quindi uno stimolo a modernizzare arredi urbani, allestire spazi comuni, mettere a disposizione posteggi per biciclette, superare barriere architettoniche e molto altro ancora. Mettiamo a disposizione una cifra importante che consentirà a molte piccole realtà di potenziare e ottimizzare le proprie strutture con un occhio ad una miglior fruibilità e sicurezza delle stesse. Questo Bando si affianca all’altro previsto in uscita sempre a settembre per dare cofinanziamenti regionali per progetti di promozione e animazione dei Ccn stessi con 350mila euro”.

Il bando si rivolge ai Comuni con una popolazione residente non superiore a 10 mila abitanti e gli interventi ammissibili riguardano la riqualificazione delle infrastrutture per il turismo ed il commercio sulla base della proposta progettuale presentata dal Comune dove è già stato costituito un Centro Commerciale Naturale o dove, pur non presente, ne viene riconosciuta l’esistenza attraverso una deliberazione dell’Ente pubblico che individua un’area o più aree, potenzialmente atte ad accoglierlo.
La proposta (una sola per ogni Comune) dovrà indicare le varie fasi del progetto di investimento e il risultato finale da conseguire, le modalità di realizzazione, finanziarie e gestionali, e la capacità del progetto stesso di migliorare gli standard di offerta e fruizione del Centro. Le domande di contributo dei Comuni fino a 5.000 abitanti potranno riferirsi a investimenti con costi fino a 20 mila euro; quelli provenienti dai Comuni con popolazione compresa fra 5.001 abitanti e 10.000 abitanti non potranno superare i 25 mila euro. In ogni caso l’importo massimo del contributo concedibile è di 20 mila euro. I progetti dovranno concludersi entro 15 mesi dalla data di pubblicazione sul BURT del provvedimento di concessione; un’eventuale proroga, adeguatamente motivata, non potrà superare i 3 mesi.

Spese ammissibili. Acquisto di elementi per l’arredo e il decoro urbano (compresa l’installazione di opere d’arte), allestimento di spazi comuni, riqualificazione e valorizzazione del contesto urbano, allestimento di punti informativi, di accoglienza o desk informatizzati, contenitori per la raccolta dei rifiuti, fontanelle, dissuasori, aree e posteggi biciclette, fioriere, sedute, impianti di illuminazione secondaria, pedane per abbattimento barriere architettoniche, realizzazione cartellonistica, targhe e insegne identificative, allestimento di parchi giochi, installazione di superfici antitrauma, tettoie e allestimenti aree di sosta, segnapassi, rinnovo del verde pubblico, ripristino spazi blu (ruscelli, piccoli corsi d’acqua), altri interventi finalizzati all’obiettivo che seppur non ricompresi in questo elenco realizzino le finalità del Bando.
Le domande potranno essere presentate sul portale di Sviluppo Toscana.

E.ROMAGNA: NIDI, DALLA REGIONE 7,2 MLN PER GESTIONE SERVIZI EDUCATIVI

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Nidi d’infanzia di qualita’, capaci di garantire il benessere, la massima tutela e un adeguato percorso di crescita pedagogica ai piu’ piccoli, e al tempo stesso di assicurare al personale che opera a stretto contatto con i bambini una formazione costante. A questo obiettivo guarda lo stanziamento di 7 milioni e 250mila euro approvato dalla Giunta regionale per finanziare, nel 2018, il sistema educativo emiliano-romagnolo nella fascia di eta’ 0-3 anni. I contributi saranno assegnati dalla Regione direttamente ai Comuni ed Unioni e ripartiti in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi. Larga parte delle risorse (6 milioni 525mila euro) e’ finalizzata alla gestione e al consolidamento dei servizi per la prima infanzia: nell’ambito di questa cifra, e’ previsto un incremento di 182.700 euro per i bambini iscritti ai servizi educativi di Comuni montani, e una quota aggiuntiva di 137.000 euro assegnati sulla base del numero di bambini con disabilita’. La quota di 725.000 euro e’ destinata a sostenere la qualificazione dei servizi educativi, attraverso il coordinamento pedagogico territoriale (300 mila euro) e la formazione permanente del personale (425 mila euro). A livello territoriale, le risorse saranno cosi’ suddivise: Bologna (2.054.757 euro); Modena (1.170.389,82); Reggio Emilia (1.016.297 euro); Parma (736.503 euro); Piacenza (289.901 euro); Ferrara (436.576 euro); Ravenna (642.217 euro); Forli’-Cesena (538.392 euro); Rimini (364.962 euro).

“Nei mesi scorsi abbiamo approvato il nuovo programma triennale per la prima infanzia, con il preciso obiettivo di aumentare il numero dei bambini iscritti ai nidie ai servizi educativi, attraverso lariduzione delle liste d’attesa e del costo delle rette- sottolinea la vicepresidente e assessore regionale al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Ora procediamo con l’assegnazione delle risorse, con cui diamo certezza ai Comuni sull’organizzazione dei servizi. Abbiamo sempre detto che le famiglie e i bambini sono al centro delle nostre politiche di welfare, e i nidi rappresentano, per molti genitori con figli piccoli, un pilastro nell’organizzazione della vita quotidiana. Continuiamo quindi a lavorare, assieme al territorio- chiude la vicepresidente- per servizi educativi di qualita’, dove ai bambini sia garantito il benessere e la possibilita’ di sviluppare al meglio le proprie capacita’ e potenzialita’”. Il nuovo programma triennale del sistema socio-educativo 0-6 anni. Il nuovo programma triennale (2018-2020)regionale, varato dalla Giunta e poi approvato dall’Assemblea legislativa, finanzia e qualifica il sistema socio-educativo dell’Emilia-Romagna per la fascia d’eta’ 0-6. Con uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l’anno(quelli relativi al 2018 gia’ messi in bilancio), la Regione si impegna a sostenere concretamente gli Enti locali e le loro forme associative nella gestione dei servizi educativi per la prima infanzia.

I fondi, regionali e statali, saranno ripartiti a livello territoriale in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi (nidi d’infanzia, spazio bambini, centri per bambini e famiglie, servizi domiciliari e sperimentali) presenti nei singoli Comuni. Le risorse dovranno essere utilizzate anche per contenere i costi delle rette a carico delle famiglie e ridurre le liste d’attesa per le iscrizioni; serviranno a garantire il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali e la
formazione degli operatori dei servizi educativi; e, inoltre, a valorizzare nel suo insieme il sistema pubblico-privato dei servizi per l’infanzia, tramite la promozione dello strumento delle convenzioni. Ma gli indirizzi di programmazione prevedono un’altra novita’: la graduale promozione sul territorio regionale dei “Poli per l’infanzia”, che riuniscono in un unico o piu’ edifici vicini gli asili nido e le scuole per l’infanzia con l’obiettivo di assicurare la continuita’ educativa ai bambini
dalla nascita fino a 6 anni. Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna e’ rappresentato da: nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in eta’ 3 – 36 mesi,
sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalita’ diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettivita’; servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; servizi integrativi, come lo Spazio bambini e i Centri per bambini e famiglie.

Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza riferiti all’anno educativo 2016-2017, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.225 servizi educativi erano oltre 33 mila, il 30,6% dei bambini di questa fascia d’eta’ residenti in regione (107.737). Nell’area
metropolitana di Bologna i servizi sono 297 e gli iscritti 8.988. Nelle altre Province: Modena (186 servizi, 5.261 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.303 iscritti), Ravenna (134 servizi, 2.951
iscritti), Parma (126 servizi, 3.474 iscritti), Forli’- Cesena (111 servizi, 2.518 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.290 iscritti), Piacenza (70 servizi, 1.436 iscritti), Rimini (62 servizi, 1.823 iscritti).
(ITALPRESS).

 

VENETO, FONDI PER SOSTENERE IMPRESE ALLE FIERE INTERNAZIONALI

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VENEZIA (ITALPRESS)- L’assessore regionale al turismo, alla promozione e al commercio estero, Federico Caner, ha firmato oggi a Palazzo Balbi a Venezia una convenzione tra la Regione del
Veneto e le Camere di Commercio di Venezia-Rovigo e Treviso-Belluno, con l’adesione dell’Ente Bilaterale Artigianato Veneto (EBAV), per il sostegno delle PMI e imprese artigiane nell’ambito del progetto “Bando per la partecipazione a fiere internazionali”, inserito nel programma degli interventi di promozione economica e internazionalizzazione per l’anno 2018. Hanno sottoscritto l’accordo i presidenti delle due Camere di Commercio, Giuseppe Fedalto per quella di Venezia-Rovigo e Mario Pozza per quella di Treviso-Belluno e il presidente dell’EBAV, Rinaldo Pellizzari. “Il supporto della Regione alle attivita’ e ai programmi di promozione dell’export – spiega Caner – e’ finalizzato a consolidare il ruolo gia’ rilevante delle piccole e medie imprese venete che operano nel mercato globale, espandendo le quote di commercio internazionale e incrementando l’esplorazione di nuovi mercati e nuove opportunita’ commerciali all’estero”. Sono la Regione del Veneto e l’EBAV a cofinanziare con 300 mila euro ciascuno il progetto, la cui attuazione e’ stata affidata alla Camera di Commercio di Venezia-Rovigo. “E’ il primo accordo pubblico-privato che mette in campo ben 600 mila euro per l’internazionalizzazione”, hanno detto i rappresentanti dell’EBAV e delle Camere di Commercio, sottolineando anche l’importanza del “fare sistema” per evitare la
dispersione di risorse. Le domande di partecipazione al bando, che saranno presentate
dalle imprese o dalle loro aggregazioni al fine di ottenere un contributo per la copertura parziale delle spese relative agli allestimenti e all’acquisizione degli spazi fieristici a eventi
internazionali in Italia e all’estero, saranno sottoposte alla verifica dei requisiti di ammissibilita’ e alla valutazione da parte di una commissione appositamente nominata. “Offriamo un’importante opportunita’ di farsi conoscere e di promuovere i propri prodotti  soprattutto alle aziende di piu’ piccole dimensioni – ha concluso Caner -, che grazie a questo aiuto economico saranno incentivate a presentarsi e a proporsi in nuovi mercati”.
(ITALPRESS).