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E.ROMAGNA, 25 MLN PER LA SECONDA FASE DI GARANZIA GIOVANI

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BOLOGNA (ITALPRESS)- Interventi mirati per accompagnare al lavoro i giovani attraverso percorsi personalizzati che prevedono attivita’ orientative, esperienze di formazione in impresa e percorsi formativi professionalizzanti definiti in funzione di specifiche opportunita’ di lavoro e servizi per l’incrocio domanda offerta. E per i giovani che esprimono una propensione al lavoro autonomo, servizi di consulenza, tutoraggio e formazione e accesso al credito. E’ quanto ha deciso di mettere in campo la Regione Emilia-Romagna per la seconda fase di Garanzia Giovani, il programma dell’Unione europea che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunita’ per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato del lavoro. Per realizzare le proprie misure l’Emilia-Romagna ha a disposizione altri 25 milioni di euro, e potra’ coinvolgere circa 20mila giovani. “25 milioni per aiutare i giovani, anche i piu’ fragili, a trovare un proprio lavoro – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Patrizio Bianchi – E’ quanto mettiamo in campo con la seconda fase di Garanzia Giovani, programma che si inserisce in un progetto piu’ ampio, il Focus Giovani, che stiamo costruendo con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro per offrire opportunita’ concrete ai ragazzi che stanno costruendo il proprio progetto di vita e portare nuove competenze in un sistema economico-produttivo che, per competere a livello globale, ha bisogno delle ambizioni, della dinamicita’ e dell’energia delle giovani generazioni”.
L’Italia ha scelto di attuare il programma mettendo a punto una strategia unitaria, condivisa tra Stato e Regioni. Il Ministero del Lavoro, attraverso un Piano nazionale, ha delineato le azioni
che la Garanzia Giovani puo’ prevedere nel nostro Paese e quali sono le regole generali. Ogni Regione ha quindi definito una propria strategia, scegliendo quali interventi e opportunita’
mettere in campo sul proprio territorio e con quali modalita’. Cosa vuol dire Garanzia Giovani per l’Emilia-Romagna Garanzia Giovani in Emilia-Romagna si realizza con la collaborazione dell’Agenzia regionale per il lavoro, che garantira’ in primo luogo l’accoglienza dei giovani, e la Rete Attiva per il Lavoro, ovvero, oltre ai Centri per l’impiego, anche quelli accreditati per erogare servizi per il lavoro a persone e imprese. Saranno i Centri per l’impiego infatti prendere in carico i giovani e individuare, attraverso un Patto di servizio personalizzato, le misure piu’ efficaci, in funzione delle diverse condizioni di partenza e delle diverse aspettative. I giovani successivamente potranno scegliere il soggetto accreditato al lavoro al quale rivolgersi per fruire delle opportunita’ previste. Le prestazioni saranno garantite a tutti i giovani che aderiranno al Programma, il Patto di servizio
personalizzato, che dovra’ sempre prevedere la misura accompagnamento al lavoro o, in alternativa a questa, la misura del sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialita’. Nel caso di giovani tra 15 e i 18 anni privi di qualifica, e’ previsto il reinserimento in un percorso formativo o percorso di accompagnamento al lavoro anche attraverso l’attivazione di un contratto di apprendistato per la qualifica o per il diploma professionale.
Tra le misure previste nel percorso proposto ai giovani, l’orientamento specialistico e’ finalizzato a permettere ai giovani di intraprendere scelte consapevoli e acquisire maggiore autonomia nella ricerca attiva del lavoro, anche certificando loro le eventuali competenze di cui sono gia’ in possesso, maturate in seguito a un tirocinio o a processi di apprendimento informale. La
formazione mirata all’inserimento lavorativo prevede percorsi individuali o individualizzati (max 3 persone) progettati in coerenza con concrete opportunita’ di inserimento lavorativo. Si
tratta di un’offerta formativa complementare e aggiuntiva rispetto a quella gia’ resa disponibile nell’ambito delle proposte educative e formative regionali – finanziata con risorse del Fondo
sociale europeo e regionali e finalizzata, ad esempio, al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali (sistema regionale di IeFP), di diplomi di tecnico superiore (Rete Politecnica) – a disposizione di tutti i giovani iscritti al programma e di cui sara’ data loro ampia informazione.
I tirocini dovranno avere una durata minima pari o superiore a due mesi e una durata massima di sei mesi. I tirocini promossi a favore di giovani disabili o ragazzi svantaggiati ai sensi della
Legge 381/91 potranno avere una durata massima di 12 mesi e prevedono, oltre al servizio di formalizzazione delle competenze garantito a tutti, il finanziamento dell’indennita’ con risorse
pubbliche.
La misura dell’accompagnamento al lavoro (scouting per ogni giovane delle opportunita’; tutoring e matching rispetto a caratteristiche e propensioni individuali.) intende sostenere i giovani nella vera e propria fase di ricerca e di avvio delle esperienze di lavoro. Per sostenere i giovani nello sviluppo di specifiche idee imprenditoriali intercettando le propensioni individuali all’autoimprenditorialita’ e all’autoimpiego vengono realizzate azioni di accompagnamento all’impresa e supporto alle start up. Misure mirate e personalizzate di consulenza specialistica per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale, assistenza per la stesura del business plan,  accompagnamento per l’accesso al credito, servizi a sostegno della costituzione di
impresa. Per le idee di impresa ad alto contenuto tecnologico i servizi saranno messi a disposizione da Aster, la struttura in house della Regione Emilia-Romagna ASTER per l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Sono 84.319 i giovani Neet presi in carico dal 2014 ad oggi, dei quali 76.494 residenti in Emilia-Romagna e 7.825 residenti fuori Regione. Per il 51% sono maschi e il 49% femmine, mentre per quanto riguarda la cittadinanza l’81,8% sono italiani e il 18,2% sono stranieri. L’84% dei giovani che ha concluso una misura di politica attiva ha svolto un tirocinio formativo, il 14% ha ricevuto una misura formativa, l’1% ha effettuato il servizio civile e l’1% le misure per fare impresa.
Per quanto riguarda l’efficacia del Programma Garanzia giovani, il 60% dei giovani presi in carico ha stipulato un contratto di lavoro. Prevalgono i contratti a tempo determinato (51,7%),
seguiti dai contratti di apprendistato 31,1%), dai contratti a tempo indeterminato (10,4%) e da altri contratti di lavoro (6,8%)-
(ITALPRESS).

 

VENETO, VARATO PIANO STRAORDINARIO CONTRO WEST NILE

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VENEZIA (ITALPRESS)- E’ stato definito dai tecnici della Direzione Prevenzione dell’Area Sanita’ e Sociale della Regione Veneto il Piano straordinario di disinfestazione dalle zanzare legato al
diffondersi del virus West Nile. L’attuazione concreta e’ prevista a partire da martedi’ prossimo, a condizione che sia preceduta da un giorno senza precipitazioni meteorologiche. In caso contrario
il “via” slittera’ a seconda delle condizioni piu’ o meno favorevoli del tempo. Lo ha annunciato poco fa l’Assessore alla Sanita’ del Veneto, Luca Coletto. Il Piano prevede una lunga serie di interventi, sia adulticidi che larvicidi, per un costo di circa 500 mila euro, che partiranno dalle aree piu’ interessate, i territori corrispondenti alle Ullss 5 Polesana, 6 Euganea e 9 Scaligera, per poi estendersi in una seconda fase dove il fenomeno si e’ rivelato piu’ lieve. Attualmente, i casi confermati, probabili e delle positivita’ nei donatori di sangue sono complessivamente 214. Sulla base di questi dati, e della loro suddivisione territoriale, i primi a essere interessati dagli interventi saranno 75 Comuni delle Ullss 5,6 e 9. Entro due settimane la disinfestazione si estendera’ a tutti i Comuni in cui il virus si e’ palesato. Sono al momento esclusi quelli di Belluno, e gli altri dove non ci sono casi segnalati, che saranno immediatamente inseriti se dovesse presentarsi un primo caso di positivita’. Successivamente, in una terza fase, la disinfestazione potra’ estendersi, a prescindere, su tutto il territorio.
La numerosita’ dei Comuni, e il loro inserimento nelle fasi di priorita’, potra’ modificarsi a seguito di segnalazioni di altri casi e dei risultati della sorveglianza entomologica che individua
la positivita’ delle zanzare al virus. “Secondo l’impegno preso il 24 agosto – dice Coletto – gli interventi partono subito con atti dirigenziali, cui seguira’ una delibera formale che adotteremo nei
prossimi giorni. La Regione – aggiunge – si fa cosi’ carico prima di tutto della salvaguardia della salute della gente, e interviene a fronte delle richieste di aiuto espresse da molti Comuni che,
secondo la legge nazionale, devono accollarsi gli oneri della disinfestazione. E’ una disinfestazione straordinaria estesa che risponde allo scenario epidemiologico che si e’ via via palesato, anche a fronte della disomogeneita’ che i nostri tecnici hanno riscontrato dell’attuazione dei Piani di Disinfestazione da parte degli Enti Locali, circa 200 dei quali non li hanno elaborati e attuati per svariati motivi, tra i quali senza dubbio i tagli finanziari che da sette anni sono piovuti sugli Enti Locali e le Regioni. A questo intervento straordinario – prosegue Coletto – seguira’ una programmazione regionale complessiva, con la quale supporteremo i Comuni, mettendo anche a disposizione l’esperienza dell’Azienda Zero in materia di acquisti centralizzati per spuntare il prezzo migliore”.
Il trattamento sara’ sia larvicida che adulticida. Quello larvicida interessera’ i tombini stradali e i fossati, in particolare quelli situati nelle vicinanze di abitazioni e aree residenziali; quello adulticida si estendera’ ad aree sensibili, come ad esempio parchi pubblici, scuole, aree attrezzate, individuate da parte dei Comuni. Il Piano specifica che devono comunque continuare le azioni di informazione alla popolazione per la protezione individuale e per l’adozione di comportamenti che
non comportino la proliferazione di focolai larvali. Inoltre, il Sindaco potra’ attuare controlli a campione, anche “porta a porta”, con il sanzionamento dei comportamenti scorretti. E’ ritenuto importante anche il controllo dei territori in termini di manutenzione dei fossati, verde pubblico, raccolta di acque stagnanti.
(ITALPRESS)

 

 

FVG: GRANDE GUERRA. ROBERTI “INCONTRO PACE A TRIESTE”

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“A cent’anni dalla fine della Grande Guerra era giusto che avesse sede a Trieste l’Incontro Italo Austriaco della Pace per confermare l’amicizia che fortunatamente lega da tempo i due popoli e per commemorare i caduti di ambedue le parti”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Politiche comunitarie, Pierpaolo Roberti, presentando, insieme al vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, e al presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, la 27. edizione dell’Incontro che ricorda le vittime civili del primo conflitto mondiale e che si articolerà nel capoluogo regionale da venerdì 7 a domenica 9 settembre.
L’evento vedrà la partecipazione, nella giornata di sabato, accanto al governatore regionale Massimiliano Fedriga, del ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana e del ministro della Difesa austriaco Mario Kunasek, oltre a delegazioni provenienti da Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia, Polonia, Slovenia e Croazia e a rappresentanti della famiglia Asburgo Lorena. Con alpini, carristi, bersaglieri è attesa un’ampia presenza di rappresentanti di comunità locali di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino-Alto Adige e di associazioni di tutto il Triveneto.
“L’incontro per la Pace che la Regione sostiene convintamente – ha rilevato Roberti – riporterà ancora una volta al centro Trieste, capoluogo dall’identità multiculturale e multietnica, e vedrà presenti allo stesso tempo personalità della cultura di molti Paesi europei, associazioni combattentistiche e rappresentanti anche diplomatici di tanti popoli europei. A testimonianza di una grande visibilità internazionale, l’evento sarà documentato anche da una troupe televisiva giapponese”.
La necessità di una celebrazione che deve unire i popoli, nel rispetto di ogni sensibilità, è stata evidenziata sia da Polidori che da Lacota. Quest’ultimo ha sottolineato il ruolo propositivo degli istriani, che nelle loro famiglie ricordano moltissimi caduti nelle file austro-ungariche.
Il momento centrale della tre-giorni sarà la mattina di sabato 8 quando il governatore della Regione e i ministri prenderanno parte, alle 10 sul Colle di San Giusto, alla deposizione di corone sia al monumento ai Caduti italiani sia al monumento ai Caduti triestini in divisa austro-ungarica.
Nella giornata inaugurale di venerdì, dalle 15.30 è in programma la visita gratuita al Civico Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez, dove alle 17.30 verrà presentata la spilla ufficiale dell’incontro.
In serata la sala Piccola Fenice di via San Francesco sarà teatro del concerto del Coro Ana (Associazione nazionale Alpini) di Oderzo.
Nel pomeriggio di sabato gli epicentri della manifestazione saranno, dalle 16.30, il Santuario di Monte Grisa, per la scopertura di una targa ricordo seguita dalla messa officiata dall’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, e, dalle 20, il Politeama Rossetti, con il concerto della Banda Imperiale di Vienna in omaggio a tutti i caduti della Grande Guerra.
Domenica mattina, infine, partirà alle 10.30 da piazza San Giovanni la sfilata che percorrerà il centro di Trieste e si concluderà alle 14 in piazza Unità con un concerto della Banda Refolo.
Gli Incontri Italo Austriaci della Pace, che debuttarono al Passo del Tonale nel 1992 con gli allora ministri degli Esteri Emilio Colombo e Alois Mock, non avevano mai avuto sede a Trieste. La scorsa edizione si era tenuta a Trento e Rovereto. L’evento ha il patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri.

VENETO: EDILIZIA SCOLASTICA, ZAIA “BENE 7 MLD DA GOVERNO”

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“L’aver pensato di mettere a norma gli edifici frequentati dai nostri figli e di reperire subito nel bilancio statale 7 miliardi di euro è una buona notizia, il segno di un governo civile che mette al primo posto la sicurezza e il benessere delle nuove generazioni”. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ringrazia pubblicamente il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti per l’impegno di voler monitorare le condizioni edilizie delle oltre 40 mila strutture scolastiche esistenti in Italia e di mettere a disposizione di Comuni e Province 7 miliardi per la messa a norma degli edifici dedicati all’istruzione e formazione.
“Apprezziamo questo impegno – dichiara Zaia – perché scuole sicure, belle, funzionali e a norma dovrebbero essere il primo biglietto da visita di un paese civile: è sui banchi di scuola che si impara il senso dello Stato, l’appartenenza ad una comunità e il senso di rispetto verso la cosa pubblica”.

“Il Veneto non si fa trovare impreparato – conclude Zaia – perché si è dotato da tempo di una anagrafe regionale degli edifici scolastici, costruita in collaborazione con Comuni, Province e Città metropolitana, ed è abituato a pianificare, con piani triennali, le priorità di intervento, attivando tutte le risorse disponibili, compresi i fondi della banca europea per gli investimenti. Il piano regionale vigente (2018-2020)  contempla 216 interventi di adeguamento sismico, messa a norma, eliminazione del rischio e adeguamento alla normativa antincendio in altrettante scuole del territorio regionale, di ogni ordine e grado, per un valore complessivo di 314 milioni di euro, di cui 215 attesi dal Ministero per l’istruzione e la ricerca. Siamo quindi pronti, con progetti già approvati e cantierabili, ad impiegare al meglio le risorse che il ministero renderà disponibili”.

E.ROMAGNA: OLTRE 34 MILIONI PRESENZE IN RIVIERA

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Proiezioni positive per l’estate 2018 (maggio-agosto) per la Riviera nonostante il meteo non certo favorevole rispetto all’estate di pieno sole dello scorso anno. E dati in crescita anche nei primi 7 mesi dell’anno per tutti i comparti turistici dell’Emilia-Romagna sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze.
Secondo i dati provvisori dell’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere elaborati da Trademark Italia, il movimento turistico nella Riviera dell’Emilia-Romagna nel periodo maggio-agosto registra, infatti, un incremento degli arrivi del +1,8%, con oltre 5 milioni di turisti, e delle presenze del +1,5%, che salgono a oltre 34 milioni. In crescita sia la componente nazionale (+1,3% di arrivi e +0,9% di presenze) che quella internazionale (+4,1% di arrivi e +3,8% di presenze).

In generale l’industria turistica regionale chiude i primi sette mesi dell’anno con quasi 30,5 milioni di presenze, in aumento del +4,3% rispetto ai circa 29 milioni registrati nel 2017. Gli arrivi turistici sfiorano i 7,8 milioni, con un +5,9% rispetto ai circa 7,4 milioni dello scorso anno. Per quanto riguarda le provenienze, è positivo il saldo rispetto al 2017 (+5,9% di arrivi e +4,3% di presenze) con una crescita sia dei turisti italiani (+5,0% di arrivi e +3,4% di presenze) che stranieri (+8,4% di arrivi e +6,7% di presenze).
“Anche per quest’anno la Riviera registra ottimi risultati-afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-, nonostante il maltempo che quest’anno ha diminuito week end e giornate godibili, rispetto all’eccezionalità del bel tempo continuo che abbiamo avuto lo scorso. Al momento i dati previsionali sono buoni, ma potremo vedere più avanti, a inizio ottobre, com’è andata veramente e capire anche quanto hanno inciso gli importanti eventi sportivi che abbiamo ospitato e ospiteremo a breve. Siamo comunque di fronte a una ottima performance turistica- prosegue l’assessore-. Nel 2017 abbiamo raggiunto uno degli obiettivi strategici di questa legislatura, con l’industria turistica che ha superato la soglia del 10% del valore del pil regionale grazie anche agli investimenti e al sostegno che abbiamo dato a questo settore che rappresenta per noi una fondamentale opportunità di crescita e sviluppo di tutto il territorio regionale. La direzione è quella giusta- conclude Corsini- e continueremo a lavorare, insieme alle istituzioni, alle associazioni di categoria e ai privati, per consolidare e migliorare i risultati raggiunti e conquistare nuove fette di mercato”.

I primi sette mesi del 2018 comparto per comparto
Crescono i numeri della Riviera dell’Emilia-Romagna anche nel periodo gennaio-luglio 2018, con un +2,2% degli arrivi e un +1,9% delle presenze. Aumenta sia la componente nazionale (+1,7% di arrivi e +1,1% di presenze) che internazionale (+4,1% di arrivi e +4,3% di presenze) della domanda.
Il bilancio del periodo gennaio-luglio 2018 nelle maggiori Città d’arte e d’affari dell’Emilia-Romagna presenta un incremento del +11,2% degli arrivi e del +9,6% delle presenze. In crescita sia la clientela italiana (+11,4% degli arrivi e +8,8% delle presenze) che quella internazionale (+10,9% di arrivi e +10,8% di presenze). L’aeroporto Marconi di Bologna è tra i protagonisti della performance turistica internazionale nella regione, con 4.870.788 passeggeri alla fine di luglio, in crescita del +4,5% sul 2017.

Sette mesi positivi anche per l’Appennino, con una crescita del +3,5% degli arrivi e del +6,8% delle presenze. In aumento la clientela italiana (+1,2% di arrivi e +5,4% di presenze), ma ancor più quella internazionale (+14,7% di arrivi e +13,1% di presenze) a conferma di una crescente attrattività del territorio in chiave ambientale-naturale e sportiva.
Registra un buon incremento anche l’offerta termale dell’Emilia-Romagna, con gli arrivi al +16,7% e le presenze al +8,1% nelle strutture ricettive. Da un lato la clientela italiana conferma l’apprezzamento dell’offerta termale regionale (+16,9% di arrivi e +5,8% di presenze) soprattutto delle proposte di benessere e wellness, dall’altro tornano i turisti internazionali (+16,3% di arrivi e +18,5% di presenze) dopo la forte flessione registrata nel 2017.

Primi sette mesi del 2018 in crescita anche nel comparto altre località dell’Emilia-Romagna che registrano un incremento sia degli arrivi (+9,4%) sia delle presenze (+13,7%) nelle strutture ricettive. In aumento sia la clientela italiana (+7,9% di arrivi e +14,9% di presenze) che quella internazionale (+12,4% di arrivi e +10,7% di presenze).
La raccolta dei dati
Il movimento turistico nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere dell’Emilia-Romagna viene rilevato dall’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere ed elaborato da Trademark Italia. La metodologia prevede la rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali oltre che stime e proiezioni attraverso indicazioni fornite sia da un panel di oltre 1.300 operatori di tutti i comparti dell’offerta turistica regionale sia da riscontri indiretti, come le uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande per l’industria dell’ospitalità, i consumi di energia elettrica e acqua e la raccolta di rifiuti.

TOSCANA: BEKAERT, ROSSI “URGENTE RICONVOCAZIONE TAVOLO”

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Il presidente Enrico Rossi ha inviato una lettera al ministro Luigi Di Maio chiedendo la riconvocazione urgente del tavolo nazionale sulla vertenza della Bekaert di Figline Valdarno.
L’iniziativa fa seguito alla riunione del 3 settembre scorso presso l’ufficio regionale vertenze, nel corso della quale la stessa richiesta era stata avanzata dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori.

FVG: ENOGASTRONOMIA, BINI “SVILUPPARE POTENZIALITÀ”

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Il valore del brand del Collio conosciuto anche all’estero, le potenzialità del settore enogastronomico del Friuli Venezia Giulia e l’obiettivo strategico, in chiave turistica, di lavorare con il Veneto al fine di aggredire con più forza i mercati internazionali.  Questi i principali temi affrontati dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, nel corso del suo intervento oggi a Cormons in occasione della Festa dell’uva, una tre giorni che unisce enogastronomia e cultura a cui è intervenuto anche un altro esponente della Giunta Fedriga, l’assessore alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier. Come sottolineato da Bini, proprio l’enogastronomia in questa prima parte del 2018 ha registrato una significativa crescita rispetto all’anno precedente.
“Un dato – ha spiegato Bini – che conferma come il settore rappresenti un fattore di crescita primario per il territorio regionale, anche grazie a un nome ormai affermato a livello internazionale come quello del Collio”. “In quest’ottica – ha detto ancora l’assessore – uno degli obiettivi del nostro lavoro è quello di mettere a sistema tutte le nostre ricchezze, guardando oltre ai confini regionali e cercando alleanze territoriali con chi ci è più vicino, come il Veneto”.
Riferendosi a un dialogo avviato con l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner, Bini ha rimarcato la strategia comune di arrivare al risultato del marchio Alto Adriatico, che unisca un’offerta altamente competitiva in termini di strutture e di qualità dei servizi in campo turistico.
Concludendo, l’assessore ha ribadito la necessità di sviluppare le potenzialità del settore enogastronomico regionale, in virtù degli ampi spazi di crescita che offre il settore.  “Si può fare ancora molto, perché gli ingredienti per conseguire risultati e ricadute economiche importanti per il territorio – ha concluso – ci sono tutti”.

LA TOSCANA VARA PIANO ANTIPOVERTA’, 120 MLN DI INTERVENTI

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Varato dalla Regione Toscana il Piano regionale per la lotta alla povertà, per sostenere persone e famiglie in situazioni di disagio economico e contrastare i fenomeni di esclusione sociale. Il Piano, adottato dalla giunta con una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi, prevede un programma triennale (2018- 2020) volto a ridurre le cause dell’impoverimento e a sostenere le persone nel percorso di uscita dalle condizioni di marginalità ed esclusione sociale, mettendo a disposizione oltre 120 milioni, tra risorse statali e regionali, con l’obiettivo di promuovere un sistema regionale integrato finalizzato all’inclusione sociale. Il Piano è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore  Stefania Saccardi: “In Toscana, come nel resto d’Italia e in gran parte del mondo – ha detto Saccardi – la crisi economica ha colpito molte persone e molte famiglie, riducendo parecchio il loro potere d’acquisto. E anche se i dati toscani sono migliori di quelli di altre regioni e della media nazionale, e nell’ultimo triennio si intravedono segni di miglioramento, i numeri ci parlano di una situazione peggiore rispetto agli anni precedenti la crisi. In Toscana abbiamo messo in atto tante iniziative per prevenire e contrastare il fenomeno della povertà. Con il Piano varato ora, vogliamo dare una risposta strutturale e articolata al problema, sotto tutti i suoi aspetti, dall’inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate, alle politiche del lavoro, a quelle abitative, a quelle scolastiche”. L’assessore all’istruzione  Cristina Grieco ha specificato alcune misure di contrasto alla povertà che riguardano la scuola: “L’investimento più importante è quello sui progetti educativi zonali. Sui nidi 11 milioni e 8 milioni per la parte scolare. E’ un pacchetto rivolto al contemperamento della vita familiare con quella lavorativa, e anche a sostenere i Comuni nella gestione dei nidi. Siamo la Regione che investe in maniera più massiccia nella fascia 0-3. Inoltre abbiamo investito 3 milioni
nel diritto allo studio. Ancora, una sperimentazione unica in Italia: il Piano integrato per
l’occupazione, 30 milioni, destinato a disoccupati privi di qualsiasi sostegno al reddito. Sono stati raggiunti circa 7.000 disoccupati”. Il Piano regionale, in attuazione del Piano nazionale di contrasto alla povertà approvato dal Ministero del lavoro e politiche sociali, rappresenta anche l’atto di indirizzo delle azioni e dei servizi necessari per l’ attuazione del Reddito di inclusione (REI) la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà, che è anche il primo livello essenziale delle prestazioni sociali. Illustra, in particolare, gli obiettivi, gli strumenti attuativi e di contrasto alla povertà, i soggetti coinvolti nella governance regionale, individuando i principali interventi integrati per l’inclusione attiva. In coerenza con la legislazione nazionale, il Piano regionale è teso a favorire l’autonomia delle persone, promuovendo anche un cambiamento culturale nelle politiche di contrasto al fenomeno.  In Toscana il numero di possibili benficiari del REI potrebbe attestarsi intorno a 50.000 famiglie, corrispondente a circa 143.000 persone. Al 30 giugno 2018 hanno beneficiato delle misure SIA (Sostegno all’inclusione attiva) e REI 7.530 nuclei familiari. Dal 1° luglio al 31 agosto hanno già fatto domanda 2.020 nuclei familiari.