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VENETO: ZAIA RICEVE GENERALE GDF ANTONINO MAGGIORE

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Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha incontrato oggi a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, il Generale della Guardia di Finanza Antonino Maggiore.
Maggiore ha lasciato il Comando del Reparto Regionale del Veneto per assumere l’incarico di Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Zaia e Maggiore si sono intrattenuti a colloquio sui principali temi di attualità.
Il Governatore ha ringraziato l’Alto Ufficiale per il lavoro svolto nel Veneto e gli ha rivolto i suoi auguri per il nuovo, importante, incarico a livello nazionale.

ABRUZZO: RIFIUTI, MAZZOCCA “OK UE AL NUOVO PIANO”

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“Accogliamo in maniera estremamente positiva la decisione della Commissione Europea sul nostro Piano di Gestione Integrata dei Rifiuti; è la riprova della bontà dell’operato di questa Regione negli ultimi anni sul tema della programmazione del proprio sistema ecologico, che, fin dal novembre 2014, è stato conformato agli indirizzi politici dell’esecutivo regionale, ovvero ‘economia circolare’ e assenza di ogni tipo di impianti di incenerimento”. Così in una nota il Sottosegretario regionale con delega ad Ambiente ed Ecologia, Mario Mazzocca, interviene nuovamente su di un tema di pressante attualità. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha recentemente comunicato alla Regione Abruzzo l’archiviazione della Procedura di Infrazione “UE 2015 – 2065” relativa al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Nei confronti dell’Abruzzo, come per altre regioni in Italia, a causa dei ritardi per l’approvazione del documento di adeguamento del Piano Rifiuti, che doveva avvenire entro il 2013, era stata aperta una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

“In realtà” continua il Sottosegretario, “non solo il documento programmatic ma anche lo stesso Piano erano già stati redatti nel novembre 2014, ma nella fase di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il Ministero dell’Ambiente chiese alla Regione Abruzzo di aggiornare tutti i dati gestionali dello strumento di pianificazione”. “Tale richiesta impose alla Regione la completa realizzazione di un nuovo documento di Piano, per altro resasi necessaria anche alla luce della pubblicazione del Decreto Inceneritori del 2016 ed al fine di chiarire la posizione della Regione Abruzzo assolutamente contraria alla realizzazione di un impianto dedicato di incenerimento dei rifiuti urbani di 120.000 tonnellate/anno, come invece ancora previsto dallo stesso”. “Il nostro Piano Rifiuti, infatti, dimostrava come il complessivo fabbisogno teorico di incenerimento era pari a 58mila tonnellate annue, oltre il 50% in meno rispetto alle stime del Decreto”. “Con tali quantitativi non è assolutamente giustificata la costruzione di un impianto di incenerimento in regione Abruzzo; tant’è che anche nel corrente anno abbiamo ribadito la nostra decisione, originariamente assunta con la delibera n° 316 del 26 giugno 2017, circa il nostro NO alla costruzione di un impianto di incenerimento di rifiuti nel territorio abruzzese”. “A tal proposito si accolgono favorevolmente le dichiarazioni dell’attuale Ministro all’Ambiente Costa di non volere realizzare inceneritori e di voler modificare il DPCM; pertanto ci aspettiamo una valutazione positiva del nostro Piano Regionale dei Rifiuti da parte del Ministero competente, valutazione che sarà ulteriormente rafforzata dalla costante crescita delle raccolte differenziate dei Comuni che hanno raggiunto nel 2017 l’obiettivo del 56% (oltre il 4% in più rispetto al 2016 e circa il 10% in più sul dato 2014) e su cui non sarà difficile migliorarsi ulteriormente alla luce della avanzata realizzazione della Rete Regionale del Riciclo costituita da oltre un centinaio di impianti pubblici (fra centri di raccolta, piattaforme ecologiche, centri del riuso, ecc.) dislocati sull’intero territorio regionale e completamente finanziati dalla Regione Abruzzo con un investimento complessivo di 36 milioni di euro”.

“Ora” conclude Mazzocca, “sarà necessario superare l’eccezione di costituzionalità sollevata dal Consiglio dei Ministri sulla L.R. 5/2018, per la quale è stato presentato un apposito disegno di legge regionale al fine di dare corso al documento di Piano approvato dal Consiglio regionale, uno strumento che intende procedere convintamente verso una economia circolare e diffondere le buone pratiche ambientali dei cittadini e delle imprese”.

E.ROMAGNA: MUNER PUNTA ALLA SILICON VALLEY

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Muner cresce. La Motorvehicle University of Emilia-Romagna, il corso di laurea internazionale sull’automotive avviato nel 2017 per la formazione dei super ingegneri di domani, registra per il nuovo anno accademico richieste di iscrizioni da numerosi Paesi europei, oltre all’immatricolazione già avvenuta di 15 ragazzi al di fuori del Vecchio Continente.  E adesso punta anche agli Stati Uniti, in particolare alla California, dove il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme ad Andrea Pontremoli, Ceo di Dallara e presidente dell’Associazione Muner, l’hanno presentata alla Silicon Valley. In un incontro organizzato nella sede del Consolato italiano a San Francisco, grazie alla collaborazione con il Console generale Lorenzo Ortona, erano presenti una delegazione dell’Unione europea, invitati selezionati fra le università della Bay Area, a partire dalla prestigiosa Stanford, imprese innovative, investitori, oltre a professori e ricercatori universitari italiani d’America della ISSNAF, l’associazione che affianca università e centri di ricerca dell’Emilia-Romagna nel tenere i contatti e stringere accordi con i principali partner americani.

A intervenire anche il professor Alberto Broggi, dell’Università di Parma, sul caso di VisLab, l’azienda parmense che ha progettato il veicolo con guida autonoma acquistata nel 2015 dal Gruppo statunitense Ambarella.
Promossa dalla Regione, l’Associazione Muner vede insieme marchi emiliano-romagnoli celebri nel mondo come Ferrari, Lamborghini, Dallara, Ducati, HaasF1Team, HPE COXA, Magneti Marelli, Maserati, Pagani, Scuderia Toro Rosso e le quattro Università regionali (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma). Davvero un corso di laurea unico al mondo, in grado di mettere insieme teoria e pratica in anni di studio nei quali alternare le aule universitarie con l’esperienza diretta all’interno di case motoristiche perno della Motor Valley dell’Emilia-Romagna e ai vertici dei mercati e delle competizioni internazionali.
“Siamo orgogliosi di far conoscere una realtà d’eccellenza come Muner, che rappresenta la punta di diamante del sistema formativo regionale per l’automotive- sottolinea il presidente Bonaccini-.

Tutte e quattro le università regionali e imprese leader indiscusse al mondo insieme per chiamare giovani preparati e motivati a studiare in Emilia-Romagna. Ancora una volta, una Regione che fa gioco di squadra per aumentare competenze e saperi al servizio di un sistema produttivo e dei territori davvero in grado di competere con le aree più avanzate a livello europeo e internazionale. Perché i giovani che entrano a Muner sono chiamati non solo a misurarsi sulla progettazione delle supercar e delle super moto del futuro, ma su motori a basso impatto ambientale, per un modello di sviluppo che vogliamo sostenibile”.

Il percorso e gli iscritti
La partenza ravvicinata ha portato lo scorso anno, il primo, a 65 studenti iscritti italiani. Da subito si sono contraddistinti per la loro forte motivazione. Tutti hanno portato a termine il primo anno di studi in modo eccellente, superando a pieno gli esami previsti e dimostrando interesse anche per le attività extracurriculari intraprese, prima fra tutte “Il Motore Ferrari”, attività laboratoriale svolta allo stabilimento Ferrari di Maranello.
I 6 Master che compongono il programma Muner offrono allo studente l’opportunità di trasformare il sapere accademico in sapere industriale passando dai banchi universitari alle officine meccaniche e ai centri del design industriale e dell’arredo di lusso.

Per questo nuovo anno accademico 2018/2019 è previsto un incremento degli studenti iscritti. Sono già arrivate oltre 90 domande di candidati europei, 80 provenienti dall’Italia e le altre da Repubblica Ceca, Belgio, Bulgaria, Polonia, Romania, Spagna, Germania, Malta e Grecia. Accanto ai candidati europei, risultano già immatricolati altri 15 studenti provenienti da India (5), Colombia (2), Egitto (2), Iran (2), Malesia, Turchia, Pakistan, Cina. E i numeri complessivi sono destinati a salire, perché nelle prossime settimane sarà pubblicato un secondo bando d’ammissione che permetterà a tutti gli interessati di candidarsi entro la fine di dicembre 2018.

Le attività di promozione all’estero
La Regione, nell’ambito della sua promozione internazionale, ha organizzato eventi di presentazione di Muner a Bruxelles, New York e Tel Aviv, a cui ora si aggiunge San Francisco e la Silicon Valley, dove nascono molte delle principali innovazioni dell’automotive.

Della delegazione presente in California, oltre al presidente Bonaccini, all’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, e al presidente Pontremoli, fanno parte Umberto Tossini, capo delle risorse umane di Lamborghini, Rosa Grimaldi, delegata all’Imprenditorialità dell’Università di Bologna, Beatrice Fraboni, delegata alle Relazioni internazionali con gli Usa dell’Università di Bologna, Enrico Sangiorgi, Prorettore alla didattica – Università di Bologna, e Francesco Leali, docente di Metodi di progettazione per l’ingegneria industriale all’Università di Modena e Reggio Emilia.

CROLLO PONTE: TOTI “VERITA’ E GIUSTIZIA PER LE VITTIME”

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“Io giuro che questa città riavrà il suo ponte, costi quello che costi, perché non è solo un ponte ma è il simbolo di una città di una regione e di un paese che guardano al futuro con coraggio. Lo meritano quelle 43 persone che saranno ricordate sempre e le molte centinaia di migliaia di genovesi che ci credono: ricostruiremo un ponte bellissimo e sarà il risultato di tutti, prima di tutto di tutti voi che siete qui stasera. Grazie Genova”.  Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questa sera dal palco della commemorazione per le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, in una piazza De Ferrari gremita di persone.

“Abbiamo iniziato con 43 nomi di persone che non ci sono più – ha detto il presidente Toti iniziando il suo intervento – e siamo in questa piazza per chiedere per loro verità e giustizia. Ma c’è un altro nome che vorrei fosse presente in questa piazza, si chiama Pietro, è nato ieri e quando ho conosciuto suo papà Gianluca stava in una camera dove sta ancora al San Martino per le ferite riportate. Ai soccorritori e ai medici che lo hanno estratto dalle macerie e curato ha continuato a dire: ‘Devo vivere per veder nascere Pietro’. E questo, oggi, deve essere il grido di questa piazza: Genova deve vivere per i tanti Pietro che sono nati ieri, che nascono oggi e nasceranno domani e hanno diritto a vivere in una città sicura e prospera. Dobbiamo essere orgogliosi di tutte le cose fatte fino ad oggi, in questo mese dalla tragedia: ci siamo rimboccati tutti le maniche, abbiamo costruito strade, consegnato case a tutti coloro che ne avevano bisogno, rimosso le macerie dal torrente Polcevera, passo dopo passo, con la concretezza e la determinazione dei liguri, della gente che va per mare e sa bene quanto può essere pericoloso essere velleitari, sbagliare vento e rotta. Vi ho sentito vicini e vorrei ringraziarvi tutti, non solo chi è salito sul palco: i vigili del fuoco, le forze di sicurezza, i volontari, i medici e gli infermieri degli ospedali”.

“Tutti – aggiunge – si sono messi a disposizione chiedendo come potevano dare una mano per ripartire. Genova – ha proseguito il governatore – ha già imboccato la rotta giusta. Questa è per Genova la piazza degli eventi solenni, di quelli allegri e di quelli tristi. Quando vogliamo stare insieme ed essere una sola famiglia. È la piazza dei giuramenti e delle grandi battaglie. È la piazza in cui nel 1979 vennero celebrati i funerali di Guido Rossa e la città giurò che il terrorismo non avrebbe vinto. Oggi siamo qui per ripetere un giuramento: io giuro, e voi lo giurate con me, che questa città riavrà il suo ponte, costi quello che costi, perché non è solo un ponte ma è il simbolo di una città di una regione e di un paese che guardano al futuro con coraggio. Lo meritano quelle 43 persone che saranno ricordate da quel ponte e le molte centinaia di migliaia di genovesi che ci credono: ricostruiremo un ponte bellissimo – ha concluso – e sarà il risultato del lavoro di tutti. Grazie Genova”. 

 

VENETO: ZAIA INAUGURA IMPIANTO EROGAZIONE BIOMETANO

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“Siamo di fronte a uno strepitoso esempio di economia circolare a valenza ambientale: un camion va a raccogliere il rifiuto verde e da quello riceve l’80% del carburante necessario per andare a raccoglierne ancora. La mobilità del futuro è questa”.
Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, inaugurando oggi a Vittorio Veneto (Treviso) il moderno impianto di erogazione di biometano, realizzato su iniziativa del Consiglio di Bacino Sinistra Piave e di Savno (Servizi Ambientali veneto Orientale).
“Facendo in questo modo – ha aggiunto il Governatore – si inquina di meno, si ricicla il rifiuto e si diventa virtuosi economicamente, perché si risparmiano 300 mila euro l’anno. La Regione è pronta a sostenere la diffusione di questo modello in tutto il territorio”.

“Il Veneto e i suoi abitanti – ha proseguito – hanno una lunga storia di civiltà ambientale: abbiamo chiuso in tempi non sospetti tante discariche, siamo la prima Regione italiana per percentuale di raccolta differenziata. E’ l’ennesima dimostrazione di civiltà dei veneti”.
L’impianto è stato progettato e realizzato utilizzando il meglio disponibile in termini di scienza e alta tecnologia. Il combustibile prodotto consente un risparmio di circa dieci tonnellate di CO2 all’anno per ogni mezzo rispetto a un veicolo con trazione a gasolio e coprirà una percorrenza di circa un milione e 110 mila chilometri l’anno.

E.ROMAGNA: GIRO D’ITALIA, BONACCINI “FESTA PER REGIONE”

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Il Giro d’Italia 2019 partirà, sabato 11 maggio, dall’Emilia-Romagna e in particolare dal suo capoluogo Bologna dove prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione Emilia-Romagna, che coinvolgerà buona parte del territorio regionale e nello specifico altre città di partenza e arrivo come Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. La Corsa Rosa, in programma dall’11 maggio al 2 giugno, organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport è giunta alla sua 102^ edizione.
Il via da Bologna e le altre tappe emiliano-romagnole sono state presentate nel primo pomeriggio di oggi nella sede della Regione Emilia-Romagna, dal presidente Stefano Bonaccini insieme a Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di RCS Sport, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia,e dal direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. Presenti, fra gli altri, i rappresentanti delle città toccate dalla Corsa Rosa 2019: l’assessore Marilena Pillati in rappresentanza del sindaco di Bologna, Virginio Merola, la sindaca di Riccione, Renata Tosi, e quello di Carpi, Alberto Bellelli, gli assessori comunali allo Sport di Ravenna, Roberto Giovanni Fagnani, e Modena, Giulio Guerzoni.  Con loro, per la Repubblica di San Marino, Augusto Michelotti, segretario di Stato con delega al Turismo.

“Sarà una festa, per l’intera Emilia-Romagna- afferma il presidente Bonaccini-. Un’emozione e un sogno che s’avvera. Il suggestivo palcoscenico per una regione come la nostra, che custodisce la propria storia e le proprie storie ma che guarda al futuro innovando ogni giorno. Tutto questo è il Giro d’Italia che per la sua grande partenza, dopo gli ultimi via dati all’estero, nel 2019 ha scelto Bologna. Una crono con l’ascesa verso il santuario della Madonna di San Luca, simbolo di una città e simbolo universale, con il suo Portico, il più lungo al mondo. E nei giorni a seguire altre due tappe interamente sul nostro territorio, dalla Romagna all’Emilia, oltre a due partenze da Bologna e Carpi per un itinerario fatto di borghi e città, di arte e cultura”.

“Con l’ospitalità e il tifo della nostra gente a far da cornice al passaggio degli atleti. Ci presentiamo a questo straordinario appuntamento- prosegue il presidente della Regione- avendo fatto dello sport una priorità, fattore di coesione sociale, portatore di valori, soprattutto per i più giovani, prima ancora che per il fatto agonistico. Basta pensare al piano per l’impiantistica sportiva per il quale abbiamo stanziato 35 milioni di euro, un investimento che permetterà a 120 Comuni, da Piacenza a Rimini, di ristrutturare o realizzare nuovi campi da gioco, palestre, piscine, spazi per tutte le discipline, compreso il ciclismo, in una terra pazza per le due ruote. E poi l’aver puntato sui grandi eventi sportivi come fattore di sviluppo e attrattività per i nostri territori, in un binomio, col turismo, che ha portato al record di 57 milioni di presenze nel 2017, confermato nei primi sei mesi di quest’anno con un ulteriore aumento del 7%. Scelta che ben si sintetizza nel ruolo di Davide Cassani, campione e Ct della nazionale di ciclismo che abbiamo voluto alla guida dell’Azienda di promozione turistica regionale. Ringrazio quindi l’organizzazione del Giro, RCS e tutti coloro che renderanno possibile l’arrivo della carovana rosa. L’Emilia-Romagna, scelta dalla Lonely Planet come Best in Europe 2018, prima destinazione continentale da visitare, aspetta con entusiasmo il Giro- chiude Bonaccini- la corsa più amata nell’intero Paese”.

INCENDIO NEL PISANO, CENTINAIA DI SFOLLATI

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Paura nella notte per un incendio che ha colpito una vasta area in provincia di Pisa, sul monte Serra.

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha raggiunto Calci, sul cui territorio sta divampando un vasto incendio boschivo, alimentato da forti venti di tramontana, che sta interessando la zona dei monti Pisani alle porte di Pisa.
Sul posto anche gli assessori regionali Federica Fratoni e Marco Remaschi. La Protezione civile regionale, assieme al Comune di Calci, ha provveduto all’evacuazione e alla messa in sicurezza di numerose abitazioni minacciate dalle fiamme.
Al momento sono state evacuate le frazioni di Montemagno, Fontana Diana, San Lorenzo, Nicosia e Crespignana per un totale di 70 famglie cioè 500 sfollati.
Da questa notte, inviate dalla Protezione civile regionale, stanno operando 180 squadre antincendio, 50 uomini del volontariato e operai forestali, coordinate dal Comune di Vicopisano. Presenti sul posto anche numerose squadre dei Vigili del Fuoco.
Sono stati attivati tre punti di accoglienza alla palestra della parrocchia di Calci, al circolo ricreativo di Campo e alla palestra di Vicopisano. Il vento soffia fortissimo, in media a circa 30 chilometri orari, con raffiche che superano i 40 all’ora.
Due Canadair sono già operativi, mentre 4 elicotteri antincendio della Regione non possono decollare al momento a causa del troppo vento.
Inoltre dall’aeroporto di Napoli Capodichino è in partenza un elicottero S64 in dotazione alla Forestale, si tratta del mezzo aereo con la massima capienza d’acqua.

MARCHE, SBLOCCATI FONDI CONTRO BARRIERE ARCHITETTONICHE

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Sbloccati i fondi per abbattere le barriere architettoniche negli edifici privati finanziando al 100 per cento i disabili totali: lo ha stabilito la Giunta, riunita in seduta settimanale, che ha richiesto parere al Consiglio delle Autonomie locali sullo schema di deliberazione. Si tratta di oltre 11 milioni di euro (11.344.181,07 euro) da ripartire tra i Comuni per gli anni 2018-2019-2020.

“Un atto opportuno e giusto per superare quegli ostacoli che non permettono alle persone con disabilità di compiere autonomamente qualsiasi attività sociale, civile e lavorativa e per ridurre quelle barriere che mantengono l’emarginazione dei soggetti disabili”, rileva la vicepresidente Anna Casini.

Con questa misura vengono attribuite ai Comuni le risorse necessarie per soddisfare tutte le domande presentate entro il primo marzo 2016 dai cittadini con invalidità totale residenti nei Comuni che hanno comunicato il fabbisogno dei contributi per un importo quantificato in 10,17 milioni di euro e una parte delle domande con invalidità parziale per un importo di 1,17 milioni di euro presentate entro la medesima data, come risulta dai dati trasmessi dai Comuni con fabbisogno aggiornato all’anno 2018.

“Con questo finanziamento significativo – aggiunge Anna Casini – si riesce a dare risposta a richieste arretrate sin dal 2000 dando così copertura a gran parte del fabbisogno complessivo”.