“Sulla carenza di medici circolano una verità e una grossa bugia. La verità è che ne mancano, solo nel Veneto 1.300, con una proiezione di 56.000 in Italia. La grossa bugia è che mancano perché la Regione non vuole assumerli. Nessuno si permetta di dirlo, e chi lo fa indichi chiaramente dove e come questo succede e noi verificheremo con i direttori generali. Il vero motivo di questa situazione è una programmazione nazionale sbagliata, a partire dal numero chiuso nelle università, passando per la carenza di borse di specialità, il mancato utilizzo negli ospedali dei giovani specializzandi da formare in corsia sotto la guida dei loro colleghi esperti in veste di tutor, l’assurdità di non poter trovare forme per trattenere i tanti medici che vanno in pensione a 65 anni, nel pieno della loro preparazione ed esperienza, e che rimarrebbero volentieri”. Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, lo ha detto oggi, cogliendo l’occasione della sua presenza all’inaugurazione dell’Ospedale di Comunità di Bovolone, in Provincia di Verona, alla presenza, tra gli altri, del Sottosegretario allaSalute Luca Coletto, del Vescovo di Verona Zenti, del Sindaco Emilietto Mirandola, di Parlamentari, consiglieri regionali e Sindaci dell’area. “Le soluzioni a questa situazione ci sono – ha aggiunto Zaia – a cominciare dall’abolizione del numero chiuso nelle Università, dall’inserimento negli ospedali deigiovani laureati in medicina specializzandi affiancandoli ai colleghi più esperti,dall’accensione di contratti di tipo privatistico con i medici in pensione per riportarli all’interno del sistema, anche come tutors dei più giovani; dall’assegnazione ai Pronto Soccorso anche di giovani medici non specializzati in medicina d’urgenza, che possano imparare, sempre seguiti da un tutor, iniziando a curare i casi meno complessi”. Sull’ospedale di Comunità di Bovolone (24 posti letto ricavati all’interno della struttura sanitaria del San Biagio), Zaia ha tenuto a sottolineare che “si tratta di un intervento importante, da vedere nel più ampio quadro di un’organizzazione complessiva, nella quale ogni esigenza delle persone viene trattata al meglio a seconda dell’intensità del bisogno assistenziale”.
FVG: TERZO SETTORE, +35% ISTITUZIONI NO PROFIT DAL 2011
“Un esercito straordinario che è riuscito a far fronte a questioni sociali spesso rimaste nascoste, il cui ruolo deve restare forte per vincere la sfida dell’integrazione socio-sanitaria”. Questo il concetto espresso dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso della presentazione del rapporto 2018 del Terzo Settore in Fvg. Scorrendo i dati che fotografano l’incidenza economico-sociale del comparto, Riccardi ha evidenziato che “questi numeri, se raffrontati con gli stessi indicatori a livello nazionale, sono ben al di sopra del peso che normalmente viene attribuito alla nostra regione, a dimostrazione che qui il volontariato sociale trova radici in una sensibilità tipica e nella storia stessa di questi territori”. Riccardi è poi tornato sul tema del rapporto tra pubblico e privato nell’erogazione dei servizi alla salute del cittadino, rimarcando ancora una volta che “l’organizzazione del sistema socio-sanitario regionale non può trovare risposte esclusivamente all’interno delle aziende sanitarie pubbliche, ma deve necessariamente guardare anche al privato e comprendere il sistema della cooperazione e dell’impresa sociale, elemento irrinunciabile per le risposte che già fornisce”. Alla presentazione, che si è svolta a Udine nella sede della Regione, ha preso parte Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore nazionale la quale ha rivolto un plauso alla
pubblicazione per la profondità di analisi e per la semplicità di linguaggio, che la rende strumento fruibile a tutti. Fiaschi ha poi sottolineato come il Friuli Venezia Giulia sia “dotato di una solida rete di soggetti del terzo settore che investono molto nei rapporti con la Regione e le istituzioni, ma anche di una consapevolezza del proprio ruolo che deve trovare occasione di maturità ulteriore nella riforma nazionale, soprattutto cogliendo quegli strumenti nuovi capaci di incidere sulla qualità di vita delle persone”. Assente, per concomitanti impegni istituzionali, l’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, competente per le politiche sul volontariato, che ha comunque reso noto il suo messaggio: “il terzo settore rappresenta una spina dorsale irrinunciabile per una regione come la nostra, dove non soltanto il volontariato è estremamente diffuso, ma dove spesso associazioni ed imprese sociali risultano fondamentali per l’erogazione di alcuni servizi”. “A breve – ha aggiunto Roberti – partirà il tavolo di lavoro con i rappresentanti delle diverse categorie dal quale emergeranno gli elementi utili per ridefinire la normativa regionale di settore alla luce della riforma nazionale, con il fine di rendere più agevole il lavoro ai volontari e consentire a questo nostro patrimonio di esprimere tutto il suo potenziale”. Il rapporto, a cura di Paolo Tomasin e Giorgio Volpe, è stato introdotto da Franco Bagnarol, portavoce del forum del Terzo Settore del Fvg, e da Marco Iob, presidente del Centro servizi volontariato del Fvg (Csv), i due enti che ne hanno reso possibile la pubblicazione assieme al contributo dell’amministrazione regionale. Scorrendo i dati principali del rapporto, emerge il costante aumento del numero di istituzioni non profit (+35% dal 2011 secondo il censimento Istat) che oggi sfiorano le 10.500 unità, ponendo il Friuli Venezia Giulia tra le regioni a maggior incidenza rispetto alla popolazione (una ogni 116 abitanti). Il mondo non profit impegna 168.916 volontari (+43%) e dà lavoro a oltre 18.200 occupati, pari al 3% degli occupati complessivi, con un aumento in 5 anni di 71 lavoratori ogni 100. Fanno parte del Terzo settore regionale anche 1251 associazioni di volontariato e 856 associazioni di promozione sociale iscritte ai registri regionali. Vi sono poi 211 cooperative sociali che occupano oltre 12 mila persone, dando lavoro anche a quasi 800 persone svantaggiate. In Friuli Venezia Giulia operano inoltre 127 fondazioni. Al centro del rapporto anche la prospettiva di cambiamento derivante dalla riforma del Terzo Settore nazionale, con uno sguardo al nuovo ruolo della Regione, al sistema degli incentivi e del sostegno per obiettivi locali, nonché al sistema di collaborazione con gli enti locali nell’ambito delle attività socio-assistenziali.
TOSCANA: 1.3 MLN PER I 16 AMBITI TURISTICI OMOGENEI
Un milione e 360 mila euro già ‘prenotati’ dai Comuni per l’avvio degli Ambiti turistici omogenei (Ato) previsti dalla Legge regionale in materia di turismo: 85 mila ciascuno per i 16 che, ad oggi, ne hanno fatto richiesta. Toscana Promozione Turistica sta provvedendo ad erogare l’anticipo di tale somma mentre il saldo sarà versato dopo la rendicontazione del progetto. La legge, si ricorderà, ha suddiviso la Toscana in 28 ambiti territoriali omogenei in base alle specifiche caratteristiche di ogni zona, rispettando i poli di attrattività per i quali sono più famosi o visitati, al fine di far gestire in maniera associata fra i comuni accoglienza, informazione e promozione del proprio territorio. Fino ad ora, su 28, la costituzione in Ambito è avvenuta per 20.
Toscana Promozione Turistica ha fatto un apposito bando per dare un contributo per l’avvio degli Ato Turismo, mettendo a disposizione di ognuno 85 mila euro. Ad oggi hanno presentato un progetto e ottenuto il finanziamento i seguenti Ato: Costa degli Etruschi, Maremma Toscana Area Nord, Terre di Siena, Terre di Valdelsa e dell’Etruria Volterrana, Valdorcia, Valdichiana Senese, Vadichiana Aretina, Amiata, Area Pratese, Empolese Val d’Elsa e Montalbano, Firenze e Area Fiorentina, Chianti, Lunigiana, Maremma Toscana Area Sud, Mugello, Valdarno Aretino, Casentino, Valtiberina Toscana.
“Siamo soddisfatti – ha spiegato l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – perché è tangibile che l’introduzione nella normativa di questa innovazione ha risposto a una esigenza sentita dai territori i quali, con il superamento di Apt e province, avevano bisogno di meglio focalizzare e organizzare le funzioni relative al turismo e alle forme di promozione e marketing territoriale, secondo le proprie specificità. La Toscana è grande e ricca di motivazioni di viaggio e aspetti che rendono ogni luogo qualcosa di importante e che merita attenzione specifica, in questo modo riusciamo a far parlare le tante toscane presenti esaltandole tutte. Ad oggi, a sei mesi dall’introduzione normativa, è avvenuta la costituzione in Ato di 20 territori, e altri cinque Ato hanno avviato l’iter amministrativo portando l’approvazione dell’atto nei vari Consigli comunali”.
FVG: ROBERTI “GOVERNO E REGIONE PER AUMENTO FORZE ORDINE”
“Il Friuli Venezia Giulia, territorio di confine e punto nodale della cosiddetta ‘rotta balcanica’, ha bisogno degli investimenti del Governo sulla sicurezza e sul presidio dei confini. Quello odierno è dunque un segnale molto positivo per la nostra regione e per le sue comunità, perché rimarca la difesa di valori fondamentali che devono essere garantiti ai cittadini”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, a margine della cerimonia di giuramento dei 290 agenti di Polizia in prova del 202esimo corso di istruzione, al quale ha partecipato, assieme alle autorità civili e militari, il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni.
Dopo aver incontrato il questore di Trieste Giuseppe Petronzi, l’assessore ha rimarcato che “la presenza di Molteni nel capoluogo regionale conferma l’attenzione dell’Esecutivo sul tema delle
nuove assunzioni in Polizia, che verranno programmate nel prossimo futuro e per le quali sono già stati stanziati i fondi necessari”. Analizzati i dati dell’attività di contrasto all’immigrazione
clandestina effettuata dalle Forze dell’Ordine, congiuntamente al personale dell’Esercito nell’ambito dell’operazione Strade sicure, Roberti ha inoltre confermato che “l’aumento dei
controlli sui confini, ottenuto grazie al dialogo tra la Regione e il Ministero, ha permesso di raggiungere risultati immediati, con il rintracciamento nel 2018 di 1.507 migranti illegali, 154
dei quali sono stati subito riammessi in Slovenia. A questi numeri si aggiungono a gennaio di quest’anno 75 fermi, che hanno prodotto 6 riammissioni in Slovenia e 4 arresti di passeur”.
“Dobbiamo quindi essere grati agli uomini e alle donne delle Forze dell’Ordine per l’impegno che profondono nello svolgimento del proprio dovere: una dedizione che ha portato a triplicare in pochi mesi il numero di irregolari rintracciati – ha concluso Roberti – e a raddoppiare quello dei favoreggiatori arrestati.
FVG: PIANO STRATEGICO, FEDRIGA “REGIONE AL LAVORO”
“Il Piano strategico 2018-23 declina il Programma di governo guardando al futuro e trasmettendo certezze sulle attività avviate e su quelle pianificate dalla Regione in tutti i settori fornendo a cittadini, amministratori pubblici e imprese un quadro preciso del prossimo quinquennio”.
È questo il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a seguito dell’approvazione da parte della Giunta del Piano strategico 2018-2023 della Regione, attraverso cui è possibile conoscere in maniera dettagliata le linee guida dell’azione di governo e comprendere il contesto nel quale queste decisioni trovano attuazione.
Come ha rimarcato il governatore “il Friuli Venezia Giulia è l’unica Regione italiana ad adottare il Piano strategico di legislatura e a distinguere la pianificazione strategica dalla programmazione, riservando ad entrambe un documento che ne illustra gli intenti”.
Il documento si articola in 8 linee strategiche: Famiglia e benessere delle persone; Sicurezza; Identità e autonomie locali;
Competitività e occupazione; Grandi infrastrutture e piano unitario del territorio; Mondo agricolo e ambiente; Cultura e turismo di qualità; Semplificazione, fiscalità e autonomia. Il Piano è inoltre integrato agli altri strumenti di programmazione adottati dalla Regione, tra cui il Piano della prestazione 2019, approvato anch’esso dalla Giunta, del quale costituisce la naturale premessa.
Quest’ultimo ridefinisce, infatti, i traguardi che le Direzioni regionali devono raggiungere per il 2019 e introduce per la prima volta obiettivi trasversali tra le diverse strutture, al fine di favorire la collaborazione e ottimizzare le risorse. Adottando questo documento, che definisce gli obiettivi di performance dell’Amministrazione regionale per quest’anno, la Giunta ha rivisto la filosofia dei traguardi fissati per la pubblica amministrazione e previsto interventi differenziati per le diverse strutture direzionali per favorire la collaborazione tra settori differenti.
Il Piano della prestazione è strutturato in 4 sezioni. Nella prima viene presentata l’organizzazione dell’Amministrazione regionale, mentre nella seconda viene illustrata la strategia della Regione. L’analisi dettagliata della prestazione regionale è argomento della terza parte e l’ultima sezione espone la metodologia seguita per la redazione del documento, la gestione dei dati attraverso l’uso di un applicativo informatico e le fasi della rendicontazione.
Nel testo sono identificati 1.334 obiettivi complessivi attraverso 328 strutture organizzative coinvolte e 296 responsabili e tra gli allegati sono inseriti: le schede obiettivi e i 4 piani degli enti che fanno parte del sistema complessivo della performance regionale.
Il Piano strategico 2018-2023 è consultabile e scaricabile tramite il sito web della Regione (http://bit.ly/Pianostrategico).
TOSCANA, APPROVATO MASTERPLAN PER AEROPORTO PERETOLA
“Abbiamo fatto bene ad avere pazienza, a tornare tante volte, ad accogliere le opinioni di tutti. Finalmente il Masterplan dell’aeroporto Vespucci e’ approvato. E’ dal 2011 che lavoriamo per questo risultato, perche’ la Toscana e’ una regione che basa la sua economia sul manifatturiero, sull’export, sulla ricerca universitaria. Ha bisogno di essere connessa con il mondo ed il potenziamento degli aeroporti di Pisa e Firenze, che adesso stanno in un’unica societa’ e quindi sono strettamente legati, e’ una condizione fondamentale per lo sviluppo”. Il presidente della Toscana Enrico Rossi commenta cosi’ l’esito della Conferenza dei servizi sul Masterplan dell’aeroporto di Peretola, conclusa con parere positivo alla quarta seduta. “Sono serenissimo dal punto di vista dell’impatto ambientale -prosegue Rossi- sono certo che ci saranno miglioramenti rispetto alla situazione attuale”. Ai giornalisti che chiedevano quali saranno i prossimi passi, Rossi ha risposto: “Anzitutto mi aspetto che non ci siano sorprese sui 150 milioni stanziati dal Governo. Questi soldi possono andare solo a Firenze, non hanno senso le ipotesi di dirottarli su Pisa, in quanto la normativa europea non consente contributi pubblici di sostegno per aeroporti che superino i 5 milioni di passeggeri, una soglia che il Galilei di Pisa gia’ supera. E poi voglio ricordare che i 150 milioni del Governo dovrebbero essere destinati soprattutto alle compensazioni ambientali e paesaggistiche”. “Sottrarre alla Toscana 150 milioni di questi tempi sarebbe davvero una grossa penalizzazione, perche’ tutto il Paese sta vivendo una fase di recessione e c’e’ bisogno di fare nuovi investimenti, non di cancellare quelli gia’ fatti”.
E.ROMAGNA: BONACCINI RICEVE AMBASCIATORE AUSTRALIA IN ITALIA
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha ricevuto questa mattina negli uffici della Giunta l’ambasciatore australiano in Italia, Greg French. Al centro dell’incontro, le opportunità di collaborazione fra l’Australia, Paese in costante crescita economica da ormai tre decenni, e l’Emilia-Romagna, prima per crescita ed export pro-capite da quattro anni e territorio nel quale numerosi Gruppi italiani e stranieri hanno deciso di insediarsi o potenziare le loro sedi produttive. Rapporti che potrebbero consolidarsi nei settori industriale, commerciale, tecnologico e della ricerca, agroalimentare, fino alla cultura e al turismo. Su quest’ultimo punto, l’ambasciatore ha sottolineato come nel 2018 per la prima volta si sia registrata la presenza in Italia di oltre 1 milione di turisti australiani, con una crescita del 28% nella città di Bologna. “Cittadini e imprese australiane sono alla ricerca della qualità- ha sottolineato l’ambasciatore French- e sappiamo come nel vostro Paese e in Emilia-Romagna la qualità ci sia, per questo potrebbero essere sviluppate le possibilità di investimento che abbiamo in Australia”. D’accordo il presidente Bonaccini, che ha ricordato la legge regionale sull’attrattività di investimenti, provvedimento che attraverso bandi pubblici mette a disposizione fondi regionali per chi decide di fare impresa in Emilia-Romagna, opportunità già colta da multinazionali come Ibm Italia, Eon Reality e Philip Morris. Comune, poi, il riconoscimento nella cooperazione e nel dialogo fra Paesi quale forza dell’Unione europea. Il presidente Bonaccini e l’ambasciatore French hanno infine deciso l’avvio di una verifica concreta sui possibili progetti che contribuiscano alla crescita, in termini di sviluppo
e occupazione, dei rispettivi territori a partire da un prossimo, ravvicinato incontro che coinvolga gli assessorati regionali competenti.
FVG: FEDRIGA “CON NUOVI PATTI FINANZIARI RISPARMIO DI 843 MLN”
“L’intesa tra la Regione e il Governo permetterà alla nostra comunita’ di risparmiare, rispetto a quanto previsto nei primi tre anni del patto Padoan-Serracchiani, 834 milioni di euro sul periodo 2019-2021”. Lo ha annunciato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso della sua relazione al Consiglio regionale sullo stato di avanzamento delle trattative per il rinnovo degli accordi finanziari tra la Regione e Roma. “Un risultato importante – ha sottolineato Fedriga – che abbiamo raggiunto lavorando su tre fronti: la parte corrente, che consentira’ alla Regione di trattenere ulteriori 260 milioni di qui al 2021, la quota in conto capitale, che produrra’ investimenti sul triennio pari a 190 milioni, e il blocco del rinnovo di ulteriori contributi per un ammontare annuo di circa 144 milioni”. Il contributo di finanza pubblica scende dunque, dagli 858 milioni previsti per il 2018, a 671 milioni sul prossimo biennio che, nel 2021, si ridurranno ulteriormente fino a toccare quota 596 milioni. “In sostanza – cosi’ ancora Fedriga – i nuovi accordi con l’Esecutivo garantiranno alla Regione, nel prossimo triennio, un risparmio del 30% rispetto a quanto corrispondevamo a Roma nel medesimo arco di mandato di Serracchiani: soldi che potranno essere impiegati per rispondere in modo sempre piu’ puntuale alle esigenze di cittadini e imprese del territorio”. Oltre che di una parte finanziaria, l’intesa si compone di una ordinamentale che prevede, nelle parole di Fedriga, “l’attribuzione di competenze tributarie al Friuli Venezia Giulia sugli immobili, l’apertura della concertazione per riportare in capo alla Regione il trattenimento dei 9/10 sull’Iva e il blocco consensuale di iniziative unilaterali sull’incremento dei contributi alla finanza pubblica. Elementi chiave – secondo il governatore – per potenziare la nostra specialita’”. In attesa di ricevere dal Consiglio il mandato per chiudere gli accordi, il governatore ha voluto infine porre l’accento sul lavoro svolto dall’assessore Zilli e dalla Direzione Finanze “che hanno contribuito – ha concluso Fedriga – al raggiungimento di un traguardo storico per la nostra regione”.









