“Il piano Zamberletti 2.0 entra nel vivo dell’operatività, perseguendo un percorso di attivazione di 260 interventi che impegneranno, nel 2019, i primi 104 milioni di euro per ripristinare i danni causati dal maltempo. L’Unità operativa della Protezione civile è pronta: domani mattina inizieranno i contatti con i comuni per far partire le procedure relative ai cantieri”.
Lo ha dichiarato il vicepresidente, con delega alla Protezione Civile, Riccardo Riccardi, incontrando questo pomeriggio ad Arta Terme ottantasei dei novantuno sindaci dei Comuni interessati dal maltempo di ottobre. La Regione, per accelerare le opere di ripristino nelle zone del Friuli Venezia Giulia colpite dal maltempo dello scorso autunno, ha adottato un metodo che coniuga efficacia e innovazione, frutto delle esperienze di gestione delle crisi degli ultimi anni.
“Un metodo – ha detto Riccardi – figlio della storia che questa regione ha alle spalle, e che abbiamo sintetizzato con il nome di Zamberletti 2.0 perché coniuga velocità di intervento ed
efficacia, nell’ottica di arrivare prima possibile al risultato, ma con un contemporaneo grande lavoro di controllo dei procedimenti e della qualità, che stanno in capo alla Protezione civile”.
Il percorso prescelto per accelerare le risposte attese dai cittadini ai fini del ripristino dei danni del maltempo, prevede l’istituzione di un’Unità di supporto, che darà tutto l’appoggio ai Comuni per velocizzare per pratiche: il tempo per la verifica e la ‘liberazione’ di una pratica da parte della Protezione civile è stato infatti fissato in un massimo di sette giorni.
La novità di questo percorso sta nel fatto che i procedimenti di gestione degli appalti saranno lasciati in capo ai Comuni, semplificando le pratiche di affidamento delle opere, ma mantenendo in capo alla Protezione Civile la parte relativa alla gestione economica e la parte di controllo e validazione. Poiché si tratta di molti procedimenti di piccola entità, la modalità operativa scelta andrà ad alleggerire i Comuni di un importante numero di pratiche; e nel caso di piccoli Comuni di montagna, questo è un elemento sicuramente decisivo per non incidere sulla sostenibilità dell’intero piano. L’obiettivo che la Protezione civile regionale si è data, ha specificato il vicepresidente, è di avviare tutti i lavori finanziati entro il prossimo 30 settembre.
Si tratta di ultimare circa 260 procedimenti, per un valore complessivo di 104 milioni di euro, che oltre ai Comuni vedranno coinvolti nell’operatività anche FVG Strade, PromoTurismo FVG, le
Direzioni regionali delle Risorse agricole e forestali, dell’Ambiente e alla Protezione civile.
L’incontro, ha permesso a Riccardi di recepire dai sindaci e dai rappresentanti degli uffici tecnici dei Comuni suggerimenti e proposte, fornendo, assieme ai tecnici della direzione regionale
della Protezione civile, chiarimenti e delucidazioni in merito a “una partita complessa che ci vedrà impegnati nel fornire risposte adeguate che auspichiamo diventino modello per il futuro”.
FVG: MALTEMPO, AI COMUNI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI
E.ROMAGNA PRIMA PER INNOVAZIONE DIGITALE NELLE SCUOLE
Emilia-Romagna al top in italia per livelli di connettivita’ e “innovazione didattica” nelle scuole. E’ quanto emerge dal Report sullo stato di sviluppo digitale delle scuole in Italia, elaborato in base ai dati 2017 e pubblicato dall’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che con oltre il 30% delle scuole connesse a piu’ di 30 Mega, rispetto a una media nazionale dell’11,2%, colloca la Regione Emilia-Romagna in testa alla classifica davanti a Lombardia e Friuli Venezia-Giulia.
Un percorso di innovazione, quello messo in campo dalla Regione, che e’ proseguito fino ad oggi. A febbraio 2019, dei circa 1.900 plessi scolastici presenti sul territorio da Piacenza a Rimini, il
45% risulta infatti collegato in rete: il 15% in piu’ rispetto a 13 mesi fa. Non solo. Le scuole collegate possono ora contare sulla banda ultralarga con connettivita’ a 1Giga (cioe’ 1000
Mega), una infrastruttura digitale capace di garantire un uso funzionale per attivita’ didattiche fortemente innovative che prevedono l’utilizzo di contenuti multimediali anche per piu’
classi contemporaneamente.
“Il dato fotografato da Agicom e’ frutto di una scelta strategica della Regione e cioe’ collegare le scuole del territorio in banda ultralarga per garantire uguali opportunita’ di didattica
innovativa in pianura come in montagna, nei piccoli centri come in quelli grandi”, sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agenda digitale, Raffaele
Donini. “La Regione ha cofinanziato l’investimento agli enti locali al 50% e copre le spese di gestione annuali del servizio che cosi’ e’ a costo zero per le scuole, una soluzione strutturale
ad un problema fondamentale. Oggi- proseguono- siamo oltre il 45% delle scuole, circa 1000 plessi, collegate in fibra e quindi a 1000 mega (1 giga). Ma non ci fermeremo perche’ crediamo che le scuole debbano essere connesse tutte, in particolare quelle di montagna: oggi l’accesso alla rete e’ una condizione necessaria per fare didattica di qualita’ e per formare alle nuove competenze indispensabili per vivere e lavorare”.
Piu’ in dettaglio, nella situazione attuale sono connesse il 72% delle scuole superiori e il 48% delle scuole medie e il 61% degli studenti emiliano-romagnoli e’ messo in condizione di frequentare
scuole collegate in banda ultralarga. Sul territorio regionale, il 48% delle scuole di pianura sono in rete, mentre in montagna si raggiunge il 34%.
VENETO: ZAIA INAUGURA UNITA’ FARMACI ANTIBLASTICI A BELLUNO
“Con le schede ospedaliere che discenderanno dal Piano Socio Sanitario 2019-2023 in Veneto non ridimensioneremo, né tanto meno chiuderemo, nessun ospedale, nemmeno a Belluno, dove spesso circolano vere e proprie leggende metropolitane su tagli mai esistiti e che mai esisteranno. Il Veneto ha, e avrà, 68 ospedali, ognuno dei quali con qualità e alte professionalità, in un quadro di iperspecializzazione regionale nel quale rientra anche questo gioiello dell’Unità Farmaci Antiblastici di Belluno”.
Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, inaugurando oggi nel capoluogo dolomitico la nuova unità che autoprodurrà farmaci per le terapie antitumorali in una struttura ricavata all’interno dell’Ospedale San Martino, con una spesa di 553 mila euro, grazie alla donazione di un benefattore privato.
“Sono qui prima di tutto per rendere omaggio a questa persona – ha detto Zaia – la cui generosità ha permesso di realizzare una vera e propria eccellenza, che produrrà 15 mila allestimenti oncologici e 50 mila terapie di supporto all’anno con la centralizzazione delle terapie oncologiche e oncoematologiche orali per un valore di 8 milioni. Il tutto nella totale sicurezza e appropriatezza delle preparazioni, che scaturiscono dalla condivisione dei protocolli, grazie all’informatizzazione e al collegamento in rete di tutta la sanità veneta nella Rete Oncologica Regionale – ROV”.
“E’ il futuro dell’iperspecializzazione – ha aggiunto il Governatore – di cui Belluno è protagonista a pieno titolo. Anche qui non si chiudono ospedali, ma si passa oltre la vecchia e sorpassata strategia dei posti letto, e la si sostituisce con le alte specialità, le professionalità spiccate, le nuove tecnologie in tema di macchinari e farmaci, il concetto di rete, che annulla le distanze e migliora le performances ovunque”.
Zaia non ha mancato di fare riferimento alle polemiche che spesso coinvolgono la sanità bellunese: “chiedo alla gente – ha detto – di guardare ai fatti e non farsi condizionare dalle leggende metropolitane messe in giro dagli immancabili catastrofisti. Belluno trascurata dalla sanità regionale? Falso, come si dimostra anche oggi e come dimostrano gli investimenti presenti e futuri e la presenza della sanità bellunese in tutte le reti regionali d’eccellenza. Chiudiamo il Codivilla di Cortina? Falso. Abbiamo chiuso una collaborazione pubblico-privata come imponeva la legge e abbiamo assegnato, con gara pubblica, la gestione a un’entità di caratura internazionale con una progettualità da 207 milioni. A Belluno la Regione non assume medici? Falso. Si tratta di una situazione nazionale, con 56 mila medici in meno del necessario (1.300 nel solo Veneto), legata a cattive programmazioni degli anni passati, con il numero chiuso a medicina e la sottostima delle necessità delle borse di specialità. A Pieve di Cadore, tanto per fare un esempio, il direttore generale ha fatto sei scorrimenti di graduatoria, ma gli interessati non hanno risposto”.
AGRIFOOD E BIOTECH, IL PONTE TRA EMILIA ROMAGNA E BELGIO
Agrifood, meccanica, ricerca e innovazione, biotech e biomedicale. Sono alcuni dei settori nei quali sviluppare relazioni tra la Emilia-Romagna e le tre regioni belghe Vallonia, Fiandre e Bruxelles capitale. Dei rapporti economici e istituzionali tra le due realtà si è parlato nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi a Bologna in viale Aldo Moro tra il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’ambasciatore del Belgio in Italia, Frank Carruet. “Ci sentiamo una regione europea aperta all’Europa e al mondo”, ha affermato Bonaccini che ha ricordato i 60 miliardi di export registrati nel 2018 dall’Emilia-Romagna, dati che di fatto indicano la nostra regione come prima in Italia per quota pro capite e le numerose relazioni con Paesi extra europei ed europei. Al centro dell’incontro il sistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna: la rete Alta tecnologia, i Tecnopoli, Clust-ER e le opportunità di internazionalizzazione e di scambio con le reti tecnologiche e di servizi di Fiandre, Vallonia e Bruxelles. L’ambasciatore Carruet, alla sua prima visita ufficiale in Emilia-Romagna, ha sottolineato l’importanza dei rapporti tra i cluster (le concentrazioni di imprese, fornitori specializzati, servizi e settori collegati) comuni tra le Regioni e le specificità economiche e di mercato di ognuna delle regioni con cui l’Emilia-Romagna può avviare percorsi di collaborazione.Per un ulteriore sviluppo delle relazioni tra i territori, Bonaccini ha proposto un incontro presso l’ambasciata italiana a Bruxelles sui temi prioritari individuati oggi. Nel corso della missione in Emilia-Romagna, la delegazione – di cui fanno parte rappresentanti economici delle tre regioni belghe -, ha incontrato anche i vertici di Camera di Commercio di Bologna, Aster (agenzia regionale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico) e Confindustria.
ABRUZZO: MARSILIO “CAMBIO DI PASSO AL SERVIZIO INTERA REGIONE”
“Chiedo alla giunta di lavorare con umiltà, in sinergia e collaborazione. Non è importante la tessera di partito né la vicinanza ad un territorio ma spogliamoci dell’appartenenza cittadina o provinciale per garantire sempre equilibrio territoriale”. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha presentato ufficialmente ai giornalisti, a Palazzo Silone, nella sala stampa ‘Isolina Scarsella’ i componenti dell’Esecutivo regionale, riservandosi le competenze in materia di Ricostruzione, Protezione civile, Programmazione nazionale e comunitaria, Politiche europee, delegazione di Roma, Avvocatura regionale, Stampa, Affari della Giunta, Legislativo, Indirizzo e controllo AGIR, Trasporti pubblici locali, Mobilità, Lavori pubblici, Difesa del suolo, Infrastrutture.
A seguire Marsilio ha presieduto un incontro tra i nominati assessori per esaminare gli aspetti tecnici e burocratici più urgenti che porteranno nei prossimi giorni la giunta regionale ad essere pienamente operativa. Gli assessori come da decreto, firmato nella giornata di ieri, sono: Emanuele Imprudente, vicepresidente e assessore con delega all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Parchi e Riserve naturali, Sistema idrico, Ambiente; Piero Fioretti, assessore esterno con delega a Lavoro, Formazione professionale, Istruzione Ricerca e Università, Welfare, Enti locali e Polizia locale; Nicola Campitelli, assessore con delega a Urbanistica e territorio, Demanio marittimo, Paesaggi, Energia, Rifiuti; Nicoletta Verì, assessore con delega a Salute, Famiglia e Pari opportunità; Guido Quintino Liris, assessore con delega a Bilancio, Aree interne e del Cratere, Programmazione Restart, Sport e impiantistica sportiva, Ragioneria, Patrimonio, Erp, Informatica, Sistemi territoriali della conoscenza, Personale, Partecipate; Mauro Febbo, assessore con delega a Attività produttive (Industria, Commercio, Artigianato), Turismo, Beni culturali e Spettacolo. Il Presidente ha nominato Umberto D’Annuntiis, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale con le seguenti funzioni: Trasporti pubblici locali, Mobilità, Lavori pubblici, Infrastrutture, Difesa del Suolo.
“Un milione e 350mila abruzzesi – ha aggiunto il Presidente Marsilio – si attendono da noi risposte certe ed un cambio di passo necessario alla base del consistente successo elettorale ottenuto. Dobbiamo sentire addosso tutto il peso della responsabilità, in quanto rappresentanti di un’intera collettività regionale e ‘sindacalisti’ di tutto l’Abruzzo. Chiedo a tutti grande attenzione, umiltà e ascolto sul territorio, nei confronti di sindaci, associazioni, amministratori, presidenti delle Province e di tutto il reticolo di rappresentanze di cui è composta la nostra regione. Tutte le province abruzzesi devono essere ben rappresentate in questa squadra di governo”.
ZAIA “TAV E AUTONOMIA O GOVERNO SI FERMA”
“Tav e autonomia o il governo si ferma”. Cosi’ in un’intervista su La Repubblica il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale tuttavia non ci sarà una crisi di governo sulla Tav. “Sono convinto di no, se non si riuscisse a risolvere questo problema vorrebbe dire che non si ha a cuore ciò che riguarda i cittadini. Se la mettiamo sul piano del consenso è lampante che con la democrazia vincerebbe il sì. A questo punto, chi amministra può solo correggere il tiro. Se si dicesse no all’opera, da me in Veneto si direbbe che si è fuori dalla storia”.
“Salvini – aggiunge – ha sicuramente il termometro di quello che sta accadendo. Quello che è certo è che il dossier Tav è uno dei più importanti e una paralisi su questo rischia di essere una paralisi del governo. Salvini ha fatto bene a porre il tema fugando ogni dubbio sulla nostra posizione”.
“È inevitabile – dichiara Zaia – che se si va al muro contro muro non ci sono vie di uscita. Vorrà dire che la disponibilità a ragionare da parte dei ‘no tav’ sarà stata pari a zero”. Ed in merito al nuovo dialogo con la Francia suggerita dal premier, commenta: “Se al tavolo uno si siede partendo dal presupposto che non serve a niente diventa un’agonia”.
Per quanto riguarda l’Autonomia, “è nel contratto di Governo e non serve un interprete per leggerlo.
Ormai ci sono diciassette Regioni che la chiedono. Due hanno fatto pure un referendum. Non siamo dei barricaderi o degli scappati di casa. Siamo disponibili a qualsiasi confronto, ma adesso ho fiducia in una sola cosa”. “Il dossier – spiega – ora è in mano a Salvini e la partita si deve chiudere sul piano politico”.
FVG: RICCARDI “COLLABORAZIONE CON SINDACI COMUNITÀ COLLINARE”
“La Comunità collinare ha una lunga esperienza di cooperazione e sono certo che con i sindaci di questo territorio saremo in grado di compiere, assieme, un importante percorso all’interno della riforma sanitaria e nell’interesse dei cittadini”.
Lo ha detto, oggi, nella sede della Regione a Udine, il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante l’incontro con i primi cittadini della Comunità collinare ai quali ha illustrato il disegno complessivo della riforma sanitaria.
Nel confronto odierno, a cui ha partecipato anche il commissario dell’Ass 3 e dell’AsuiUd, Giuseppe Tonutti, è emersa la volontà di condurre insieme il percorso di riforma che “non mette in discussione la struttura dell’ospedale di San Daniele del Friuli – ha precisato Riccardi – e che punta ad una forte integrazione con il sistema territoriale”.
Uno dei temi affrontati ha riguardato i sistemi distrettuali di Codroipo e San Daniele del Friuli “che vantano un legame di cooperazione importante – ha rimarcato Riccardi – e per i quali non sono previsti accorpamenti con altre strutture”. Per sciogliere ogni dubbio il vicegovernatore ha sottolineato come “il distretto di Codroipo non sarà accorpato con quello di Latisana né San Daniele del Friuli con Gemona e Tolmezzo”.
E’ stato centrale nel dialogo con i primi cittadini anche il rapporto fra i due presidi ospedalieri di rete di San Daniele del Friuli e Tolmezzo e fra questi e l’hub.
“I due ospedali di rete – ha indicato Riccardi – devono farsi carico di una serie di casistiche per decongestionare l’hub dove insiste comunque la casistica più complessa; il loro ruolo è agganciato a quest’ultimo ma le strutture di rete devono riprendersi altre attività in modo da redistribuire meglio i servizi dell’ospedale maggiore”.
Riccardi ha sottolineato, dunque, la funzione dei distretti e la valorizzazione del ruolo dei Comuni nella nuova organizzazione della sanità con l’obiettivo di rivedere il modello della presa in carico, pensato per adeguare le risposte ai bisogni della popolazione.
“La sfida – ha indicato il vicegovernatore – è trasferire prestazioni che, all’interno dell’ospedale, oggi non hanno più senso di esistere, e modellarle nel sistema territoriale per fare un passo avanti rispetto ad una parte socio-sanitaria di rilievo: dalle disabilità, alle fragilità fino ad una cronicità frutto di una popolazione sempre più anziana”.
“Dall’incontro odierno, con sindaci responsabili che hanno dimostrato una conoscenza approfondita del proprio territorio e dei problemi che insistono sullo stesso, emerge la volontà e la fiducia per riuscire a realizzare l’importante sfida che abbiamo intrapreso” ha concluso Riccardi.
VENETO: LANZARIN “AL LAVORO SU RIFORMA SISTEMA NON AUTOSUFFICIENZA”
“La riforma delle Ipab rientra in un disegno più ampio di revisione complessiva del sistema veneto di assistenza per i non autosufficienti. L’assessorato alla Sanità e al Sociale sta lavorando con gruppi tecnici non solo per ridisegnare il nuovo assetto delle Ipab, ma per rivedere in maniera organica l’intera struttura degli interventi assistenziali, di cui i servizi residenziali sono un tassello importante, insieme ai centri diurni, ai servizi di domiciliarità e alla rete delle assistenti familiari”. E’ quanto ha ribadito l’assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, incontrando a palazzo balbi una delegazione dei rappresentanti sindacali dei lavoratori delle Ipab del Veneto, guidata da Paolo Righetti (segretario regionale Cgil), Elena Di Gregorio (Spi- Cgil) e Daniele Giordano (Cgil. Funzione pubblica). “Sono consapevole delle attese del territorio, degli enti e dei lavoratori, nonché delle famiglie degli assistiti – ha premesso l’assessore – verso una riforma annunciata e invocata da anni.
Ma affrontare il problema limitandosi ad una riduzione dell’Irap (l’imposta su dipendenti a carico dei bilanci degli delle impegnative di residenzialità, significherebbe mancare l’obiettivo e non riuscire dare una risposta lungimirante ai bisogni di una società che sta rapidamente invecchiando. Per questo abbiamo preferito superare il progetto di legge presentato dalla Giunta all’inizio della legislatura (Pdl 25) e disegnare un intervento più ampio e complessivo attraverso un nuovo testo che la Giunta intende presentare entro l’anno”.
Nel frattempo – ha spiegato l’assessore – il percorso verso il rilancio del ruolo assistenziale delle oltre 120 Ipab presenti in Veneto ha già preso avvio. “Le nuove norme sui Cda e sulle aggregazioni delle Ipab inserite nel collegato alla legge finanziaria 2017, il sistema di pagamento a budget previsto dal nuovo piano sociosanitario regionale 2019-2023 e le maggiori risorse stanziate dai riparti del Fondo per la non autosufficienza dell’ultimo biennio (800 impegnati di residenzialità in più nel 2018 e incremento di 10 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti nel 2019) sono già pezzi della futura riforma del sistema residenziale”.
“L’impegno della Regione sul fronte finanziario e normativo testimonia la volontà di affrontare in maniera strutturale e coordinata il crescente fabbisogno di servizi assistenziali per la terza e quarta età e la necessità di mantenere in equilibrio il sistema delle strutture residenziali – ha concluso l’assessore – Siamo al lavoro per ripensare l’intera ‘filiera’ dei servizi in modo organico, con una visione a 360 gradi, che tenga conto della sostenibilità del sistema, del fabbisogno dei singoli e delle famiglie, della qualità dei servizi e della serenità degli operatori dell’assistenza”.









