La Regione sostiene in maniera importante la Barcolana perché è un evento in grado di rappresentare il Friuli Venezia Giulia non solo dal punto di vista sportivo ma anche turistico in Italia e nel mondo e costituisce un’occasione per confermare l’impegno regionale nella promozione di comportamenti ecocompatibili per preservare l’ambiente del mare e della terra.
È il messaggio che l’Amministrazione regionale, rappresentata dagli assessori al Turismo e all’Ambiente, ha portato alla presentazione della 51. edizione della Barcolana che oggi ha aperto ufficialmente le iscrizioni.
La gara che assegna la Coppa d’Autunno è in programma domenica 13 ottobre ma le manifestazioni collegate prenderanno il via già il 4 ottobre con un’importante novità annunciata dalla società velica organizzatrice, la Barcola e Grignano (Svbg): il tetto massimo di iscrizioni sarà di 2700 barche in modo da garantire una competizione all’insegna della qualità e della sicurezza per tutti i partecipanti (2689 il record delle iscrizioni della passata stagione).
L’impatto della manifestazione – è stato ricordato – è di 300mila visitatori e l’indotto vale 70 milioni, più altri 26 milioni di promozione del territorio che andrebbero messi in conto se la Barcolana non ci fosse.
Da parte dell’Amministrazione regionale, accogliendo una sollecitazione del Comune di Trieste, è stata manifestata la disponibilità a prendere in considerazione la revisione dei criteri previsti dalle norme regionali per la distribuzione dei proventi della tassa di soggiorno, in modo da premiare maggiormente e con più celerità gli sforzi organizzativi di eventi come la regata ottobrina.
Sotto il profilo ambientale, la Barcolana potrà beneficiare dei contributi regionali attribuiti alle società sportive che utilizzano materiali ecocompatibili, mediante una semplice autocertificazione, rappresentando quindi un potenziale nuovo esempio di festa plastic-free.
Testimonial della Barcolana sarà Dee Caffari, prima donna ad aver navigato in solitario intorno al mondo, a favore e contro vento, e skipper di Turn the Tide on Plastic nella Volvo Ocean Race 2017-18. Caffari è intervenuta alla conferenza stampa odierna per ricordare come gli sportivi possano costituire un veicolo particolarmente efficace per l’allerta ambientale.
Dal comandante della Capitaneria di Porto di Trieste, Luca Sancilio, è stata infine illustrata la priorità della sicurezza di una Barcolana ribattezzata del 50+1, laddove l’1 indica il protagonismo di ciascuno dei partecipanti alla regata certificata dal Guinness dei primati come la più grande del mondo.
BARCOLANA RAPPRESENTA FVG IN ITALIA E NEL MONDO
VENETO: AGRICOLTURA, OK BANDI PER 34.2 MLN
La Giunta regionale del Veneto ha approvato due provvedimenti di attuazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 sostenuto dal fondo europeo FEASR e cofinanziato dallo Stato e dalla Regione.
Il primo provvedimento attiva 26,2 milioni di euro per bandi di finanziamento a sostegno sia del settore agricolo e agroalimentare, che del settore forestale. Verranno finanziati interventi per a) strutture funzionali all’incremento e valorizzazione della biodiversità naturalistica, in particolare dotazioni necessarie al miglioramento della coesistenza tra le attività agricolo/zootecniche e fauna selvatica (500 mila euro); b) creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole mediante investimenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili negli allevamenti (5,7 milioni); c) creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali (7 milioni); e) imboschimento di terreni agricoli e non agricoli (500mila); f) risanamento e ripristino foreste danneggiate da calamità naturali, fitopatie, infestazioni parassitarie e eventi climatici (3 milioni); g) investimenti per aumentare la resilienza, il pregio ambientale e il potenziale di mitigazione delle foreste (5 milioni); h) investimenti in tecnologie forestali e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti forestali (4,5 milioni).
Con il secondo provvedimento la Giunta ha stanziato 8 milioni di euro per l’azione complementare del Psr alla Strategia nazionale aree interne (SNAI), prevista dall’Accordo di partenariato 2014-2020. Le aree individuate in Veneto per questo tipo di sostegno sono: l’Unione montana Agordina, l’Unione Montana Comelico, l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e il Contratto di foce Delta del Po. I richiedenti possono contare su aiuti per 2 milioni di euro, distribuiti tra i diversi tipi d’intervento scelti dalle strategie d’Area. Sono previsti dal bando a) investimenti a sostegno delle prestazioni e della sostenibilità delle aziende; b) investimenti per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli; c) infrastrutture viarie silvopastorali, ricomposizione e miglioramento fondiario e servizi in rete; e) creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole; f) creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali; g) investimenti in tecnologie forestali e nella trasformazione dei prodotti forestali.
I due provvedimenti passano ora all’esame della terza commissione del Consiglio regionale che avrà trenta giorni di tempo per formulare le proprie osservazioni. Una volta ottenuto il via libera, la Giunta approverà in via definitiva i testi dei bandi che saranno poi pubblicati nel Bollettino Ufficiale regionale.
FEDRIGA “STRATEGICO POTENZIAMENTO AUTONOMIE”
“La spinta al cambiamento impressa dalle elezioni europee è perfettamente coerente con il tema della riunione odierna dei rappresentanti parlamentari dell’Iniziativa Centro Europea (Ince): il potenziamento del ruolo delle autonomie locali quale elemento strategico per l’integrazione europea, affrontando e risolvendo i problemi dei cittadini, come il lavoro, l’economia e i trasporti, ispirandosi a una logica che parta dal basso verso l’alto: dalla vita reale delle persone ai centri decisionali della politica europea”. Lo ha detto oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine dell’apertura dei lavori del comitato costituito dai rappresentanti parlamentari degli stati aderenti all’Ince, la cui presidenza di turno è ricoperta dall’onorevole Marco Maggioni in rappresentanza dell’Italia. Presente, tra gli altri, anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha portato il saluto della città. Manifestando la propria soddisfazione per la scelta di Trieste quale sede il prossimo giugno (11 e 12) del vertice a cui prenderanno parte i 17 ministri degli esteri dei paesi Ince, il governatore ha ribadito la centralità del Friuli Venezia Giulia nello scenario europeo, e in particolare nei rapporti con gli stati dell’area centro-orientale del continente.
“Un ruolo – ha spiegato Fedriga – che ha radici storiche e che oggi viene confermato dai fatti, come ad esempio i rapporti di collaborazione tra il Porto di Trieste e l’Ungheria, a testimonianza della vocazione del Friuli Venezia Giulia quale crocevia internazionale nell’ambito della logistica in una dimensione sempre più intermodale”.
Sul tema al centro della riunione odierna del comitato parlamentare dell’Ince, Fedriga ha sottolineato l’importanza del ruolo assunto dalle istituzioni locali nel governo del territorio rimarcando in particolare l’operato della Regione Friuli Venezia Giulia, “che attraverso l’esercizio virtuoso della propria autonomia è riuscita nel corso degli anni, mantenendo un equilibrio di bilancio, a garantire una significativa qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
“Un’esperienza – ha continuato Fedriga – che, proprio grazie a questo tavolo di lavoro dell’Ince, può essere presentata come modello europeo in un’ottica di valorizzazione delle autonomie locali”. Sulla stessa linea di pensiero il presidente Maggioni, il quale ha ricordato come l’azione dell’Ince con i paesi in via di adesione alle Ue possa prendere slancio dagli enti locali, i quali, proprio per la loro vicinanza ai cittadini, offrono garanzie di efficienza e trasparenza.
Da parte sua, infine, il segretario generale dell’Ince, Roberto Antonione, ricordando anch’egli l’importanza del vertice internazionale del prossimo mese di giugno a Trieste, ha rimarcato come attraverso il dibattito odierno l’Ince possa allargare il proprio raggio d’azione a una nuova area – oltre a quelle dell’economia e delle relazioni istituzionali – dedicata specificamente alle autonomie locali, quali protagoniste e motore della cooperazione europea.
TOSCANA, AL VIA CODICE CELIACHIA
Da sabato 1° giugno, come già annunciato più volte, entra in vigore in Toscana il Codice Celiachia, che consentirà ai pazienti con morbo celiaco o dermatite erpetiforme di prendere i prodotti alimentari specifici semplicemente esibendo un codice abbinato alla tessera sanitaria. Da quella data, non saranno più validi i buoni cartacei in uso finora, che vanno dunque utilizzati entro venerdì 31 maggio.
Dagli uffici della Regione fanno sapere che finora il 70% dei celiaci si sono procurati il Codice Celiachia alla propria Asl di riferimento, mentre sono circa 4.000 le persone che ancora non hanno ritirato il proprio codice. Le istruzioni per i ritardatari.
Chi ancora non è in possesso del proprio Codice Celiachia può andare a ritirarlo al Servizio farmaceutico integrativo della propria Asl di appartenenza. Gli indirizzi degli sportelli e i relativi orari sono disponibili sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dedicate alla celiachia, e sui siti delle Aziende sanitarie toscane.
Cos’è il Codice Celiachia. Il Codice Celiachia è un codice numerico rilasciato dall’azienda sanitaria di riferimento, che il paziente celiaco potrà utilizzare per acquistare i prodotti alimentari specifici nei supermercati della grande distribuzione organizzata, le farmacie, parafarmacie e gli altri esercizi commerciali comunque convenzionati, su tutto il territorio regionale (in tutto 900 esercizi).
Il Codice Celiachia entrerà in funzione dal 1° giugno, ma già da tempo i pazienti possono andare alla Asl di riferimento per avere il Codice. Fino al 31 maggio saranno sempre validi i buoni cartacei, che però non saranno più spendibili dal 1° giugno.
Il Codice Celiachia rientra nel progetto regionale Cel@RT, che prevede la dematerializzazione dei buoni cartacei e l’introduzione di una piattaforma informatizzata per la gestione di tutto il processo. Per informazioni e aiuto: Il numero verde 800004477, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, il sabato dalle 9 alle 13.
VENETO, CAMPAGNA DONAZIONE MIDOLLO OSSEO
Forti di numeri da primato a livello nazionale, ma non per questo appagate, l’Associazione Donatori Cellule Staminali – Adoces e la Regione del Veneto hanno lanciato oggi da Venezia una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione per avvicinare le persone, soprattutto i giovani, alla donazione del midollo osseo che, contrariamente a quanto spesso si crede, è indolore e non comporta alcun rischio per il donatore, e le giovani coppie alla donazione del cordone ombelicale, che contiene un prezioso sangue ricchissimo di cellule staminali, e che, senza specifica autorizzazione, deve essere gettato via dopo il parto. A fare da testimonial alla presentazione della campagna, che sfrutterà opuscoli, materiali cartacei e i social, c’erano
l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, la responsabile di Adoces Alice Vendramin Bandiera, i direttori generali delle Ullss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, e 4 Veneto Orientale, Carlo Bramezza, il direttore del presidio ospedaliero dell’Ulss 5 Polesana Paolo De Pieri, la dottoressa Alessia Orsini del Centro Trapianti Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera di Verona, la Coordinatrice dei corsi di laurea di Ostetricia dell’Università di Padova, sede di Treviso, Patrizia Mussi, il Presidente dell’Associazione Italiana Leucemie di Treviso, Ernesto Bosa, la direttrice del dipartimento di medicina trasfusionale di Treviso, Arianna Veronesi.
La campagna sarà realizzata in collaborazione con le Ullss 1 Dolomiti, 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 5 Polesana, che distribuiranno materiali e diffonderanno informazioni attraverso tutte le loro strutture ospedaliere e territoriali. Il loro lavoro sarà anche
coadiuvato da una presenza sui social e sul web, dove si troverà anche un gioco, “StemCellsGame”, scaricabile collegandosi al sito www.adocesfederazione.it , che consentirà di partecipare anche a un concorso a premi. Per coinvolgere i media, è stato inoltre organizzato un corso di formazione in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Per la formazione dei volontari delle associazioni sono organizzati tre corsi di aggiornamento: ad Adria, a Rovigo e a Verona al Centro trapianti midollo osseo, che è anche centro di riferimento per i trapianti e i prelievi ai donatori veneti trovati compatibili. “Abbiamo finanziato e sostenuto con convinzione quetsa bella iniziativa – ha detto l’Assessore Lanzarin – perché “donazione” è una parola magica che, in sanità, significa vita, sia che si tratti di un organo, che di cellule come in questo caso, che di sangue. La grande generosità da sempre espressa dalla gente veneta ha anche bisogno di informazione e accompagnamento verso una scelta consapevole per accrescere, se ancora ciò fosse possibile, la propria incisività.
Le donazioni sono un settore straordinario, dove si compenetrano le grandi capacità cliniche
dei nostri sanitari e ricercatori, l’azione costante e mai doma delle Associazioni di volontariato, la generosità delle persone che donano e delle famiglie che acconsentono all’espianto nel caso
della donazione di organi. Si chiama integrazione socio sanitaria: quella caratteristica tutta veneta basata sulla capacità di organizzare un welfare a 360 gradi, dove aspetti sanitari e
sociali sono trattati come una cosa sola. Ogni adesione in più alla donazione è una vittoria. Per questo auguro ad Adoces e a questa campagna di raggiungere il risultato prefissato accrescendo numeri già molto significativi”.
MERCATONE UNO, BONACCINI “AL FIANCO DEI LAVORATORI”
“Non lasceremo soli i lavoratori e i sindaci delle citta’ interessate, ma trovo sconcertante che il Governo, dopo aver speso parole e impegni, lasci la situazione nella totale indeterminatezza. Per quanto ci riguarda, la Regione, valutera’ ogni iniziativa, anche economica, per tutelare le persone coinvolte in questa grave crisi”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, interviene sulla situazione della Mercatone Uno, conseguente al fallimento della Shernon holding: “Abbiamo verificato ieri con i fornitori che non e’ stata avviata alcuna procedura e che si stanno ancora valutando gli aspetti giuridici, che lunedi’ pareva invece fossero gia’ risolti o quantomeno chiariti”. “Il Governo- prosegue Bonaccini- non ha ancora dato alcuna risposta e attivato alcuna procedura, mentre i lavoratori, a oggi, sono senza stipendio, senza cassa integrazione, senza indennita’ di disoccupazione. In realta’ non sanno neanche in quale condizione giuridica tra queste debbano essere collocati”. A questo punto, “valuti il Governo se non adattare subito il reddito di cittadinanza, perche’ nelle condizioni attuali queste persone non possono nemmeno accedere a quello. Per quanto ci riguarda, la Regione e’ in contatto costante con sindaci e organizzazioni sindacali: li rivedremo gia’ all’inizio della prossima settimana, per monitorare la situazione e valutare quali iniziative assumere”. “Una cosa e’ certa- conclude il presidente Bonaccini-: come Regione non lasceremo soli ne’ i lavoratori ne’ i Comuni”. “Con i sindaci, in particolare, valuteremo quali iniziative assumere, anche di tipo economico, perche’ nessuno sia lasciato a reddito zero. E incontreremo subito anche le banche perche’ siano sospesi i mutui delle famiglie coinvolte e, nel momento in cui saranno attivati gli ammortizzatori sociali, si proceda con gli anticipi”.
FVG, DA SETTEMBRE DONAZIONI SANGUE ANCHE LA DOMENICA
“Dopo l’estate al centro trasfusionale di Udine sarà possibile donare plasma anche la domenica; i tempi sono inoltre maturi per istituire un Tavolo regionale per il sangue che coinvolga tutti i soggetti operanti in questo ambito, al fine di migliorare i servizi a favore dei donatori e, di conseguenza, alla comunità”. Lo ha annunciato il vicegovernatore della Regione Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, all’assemblea annuale dell’Associazione friulana donatori sangue (Afds), durante la quale sono stati premiati i donatori più assidui del sodalizio, al quale aderiscono oltre 50mila soci (suddivisi in 201 sezioni) che nel 2018 hanno garantito 36.275 donazioni complessive.
Evidenziando gli ottimi rapporti con la Regione, il presidente della Afds, Roberto Flora, ha espresso la volontà di rafforzare il dialogo con l’Amministrazione per implementare e migliorare i servizi ai donatori.
Una richiesta prontamente accolta dal vicegovernatore, il quale ha evidenziato che “la società è in continua evoluzione, quindi dobbiamo facilitare l’accesso alle strutture dove è possibile donare il sangue e favorire il dialogo con le scuole. Proprio per dare risposte concrete alle associazioni operanti in tale ambito – ha spiegato Riccardi – daremo vita a un tavolo di confronto istituzionale basato sul presupposto che sono i servizi pubblici a dover andare incontro alle persone e non viceversa, in particolare quando si parla della donazione di sangue. I volontari dell’Afds garantiscono un valore sociale e sanitario enorme, per cui cercheremo di dare riscontro alle richieste avanzate e di aumentare la giusta soddisfazione dei donatori”.
Il vicegovernatore ha poi rivolto “il ringraziamento della Giunta e dell’intera amministrazione regionale al popolo dei donatori di sangue, senza l’apporto dei quali alcuni importanti traguardi non sarebbero stati raggiunti. I risultati ottenuti grazie ai volontari dell’Afds non riguardano però solo la salute delle persone, perché le oltre 200 sezioni dell’associazione distribuite in tutto il Friuli Venezia Giulia rappresentano le sentinelle di un collante sociale che non deve mai venire meno”.
All’evento, svoltosi nell’auditorium della Regione, erano presenti i delegati di tutte le sezioni dell’Afds e, tra gli altri, anche il prefetto di Udine, Angelo Ciuni, e l’assessore alla Salute del Comune di Udine, Giovanni Barillari.
PEDEMONTANA, ZAIA “OPERA TRASFORMATA”
“Avevamo ereditato un’opera che non aveva futuro e l’abbiamo trasformata in realta’. Per farlo serviva forza, determinazione e anche un po’ di passione”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, all’inaugurazione del primo tratto della Superstrada Pedemontana Veneta. Sul palco con lui il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’interno, Matteo Salvini e il Presidente della concessionaria SPV Spa, Domenico Dogliani. A entrambi Zaia ha rivolto un ringraziamento: al primo per essere stato “l’unico del Governo a interessarsi di quest’opera”, al secondo per l’impegno che sta profondendo nella sfida di portare a termine entro il 2020 questa notevole iniziativa, “nel rispetto dell’accordo che abbiamo sottoscritto”. “Di questa infrastruttura si e’ cominciato a parlarne in Regione nei lontani anni ’90 – ha ricordato il presidente – e originariamente era prevista la realizzazione dell’autostrada Pedemontana Veneta. Molto, troppo tempo e’ passato da allora, ma adesso e’ finalmente qualcosa di concreto e questa infrastruttura vale oggi un punto e mezzo del Pil del Veneto, impegna nei cantieri 1.860 uomini e oltre mille mezzi d’opera. E’ una fabbrica nel territorio. E il 98% degli espropriati ha avuto il giusto ristoro”. “E’ l’unica opera in Italia della quale l’Ente pubblico incassera’ i pedaggi e quindi dobbiamo incentivarne l’utilizzo – ha aggiunto Zaia -. Ci aspettiamo un transito di 27 mila veicoli al giorno quando la superstrada sara’ terminata. Non esiste un’autorita’ nazionale che certifichi gli studi sul traffico, ma i grandi vantaggi in termini di sicurezza e di velocita’ nella percorrenza delle distanze, ci inducono a pensare che raggiungeremo l’obiettivo. Che poi, sia chiaro, e’ lo stesso voluto dal territorio: tutti i 36 sindaci dei Comuni attraversati dal percorso hanno detto si’ alla SPV e sono certo che se facessimo un referendum chiedendo alla gente se vuole quest’opera, si arrabbierebbe perche’ glielo chiediamo ancora”. Zaia si e’ poi levato, come lui stesso ha detto, qualche sassolino dalle scarpe (“ho dentro una cava di inerti”): “Non siamo una ‘Banda Bassotti’ che fa le cose di nascosto – ha ribadito, rispondendo alle recenti polemiche -, non siamo criminali che vanno a interrare e nascondere nottetempo i rifiuti nei cantieri. Anzi, lungo il tracciato della Pedemontana, mano a mano che procedono i cantieri, si provvede a bonificare le discariche, vecchie anche di sessant’anni, che vengono scoperte, come a Trissino e a Montecchio Maggiore. “Non siamo ammalati di feticismo infrastrutturale, non abbiamo l’ossessione di buttare calcestruzzo ovunque – ha aggiunto il presidente – ma abbiamo il dovere di portare a compimento un’opera strategica nazionale, di concludere quello che oggi e’ il piu’ grande cantiere aperto in Italia e che stiamo gestendo come se fosse un’opera pubblica normale, ordinaria, cercando di dare una veste di totale legalita’ a quest’impresa”. “La Superstrada Pedemontana Veneta – ha concluso Zaia – andra’ a servire l’area industriale piu’ importante e piu’ urbanizzata del Veneto, mettendo in sicurezza la mobilita’ nel territorio e realizzando collegamenti veloci tra le nostre citta’. Non e’ una partita della politica, e’ la partita della comunita’, del popolo”.









