“Il Friuli Venezia Giulia sarà capofila nazionale di un innovativo progetto avviato in collaborazione con il Ministero dell’Interno, che favorirà il rimpatrio volontario dei migranti presenti sul suo territorio. L’iniziativa, che gode di un finanziamento di 5 milioni di euro da parte dell’Unione europea, consentirà agli stranieri legalmente presenti nella nostra regione di fruire di un aiuto economico per fare ritorno al proprio Paese d’origine e, tramite il sistema del microcredito, avviare un’attività imprenditoriale. Attraverso questa iniziativa ridurremo quindi i costi a carico dei Comuni e potremo disinnescare un problema sociale che rischiava di assumere dimensioni eccessive, dato l’alto numero di migranti accolti in Friuli Venezia Giulia in passato”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, presentando il Protocollo d’intesa tra Regione e Ministero per il rimpatrio volontario assistito assieme al Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, il prefetto Michele Di Bari, e alla sua vice, il prefetto Daniela Parisi, alla presenza dei quattro prefetti della nostra Regione: Valerio Valenti (Trieste), Massimo Marchesiello (Gorizia), Angelo Ciuni (Udine) e Maria Rosaria Maiorino (Pordenone). Come ha spiegato il prefetto Valenti, quest’azione è rivolta ai migranti regolari che non hanno trovato in Italia quanto speravano e quindi decidono di ritornare nel proprio Paese di provenienza per tentare di realizzare lì le proprie aspirazioni. Grazie all’innovativa collaborazione con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e Microcredito, che sono gli altri due partner del progetto, i migranti saranno infatti aiutati nell’avvio di attività lavorative o imprenditoriali nelle nazioni di provenienza. In merito, Roberti ha spiegato come “questa iniziativa si inserisce nella strategia complessiva varata dal Ministero dell’Interno che, anche grazie ai buoni rapporti con la Giunta, vede il Friuli Venezia Giulia come una regione di vitale importanza sul fronte dell’immigrazione. Un’attenzione dimostrata dalle molte attività messe in campo nell’ultimo anno, tra cui l’implementazione dei controlli sui confini, il rafforzamento delle Forze dell’Ordine, l’invio dei militari avvenuto in aprile e anche il recente avvio dell’attività di pattugliamento transfrontaliero congiunto tra polizia italiana e della Slovenia, che consente di identificare e bloccare i migranti in suolo sloveno”. L’assessore ha rimarcato che “dopo aver rafforzato i controlli sui confini, lavoriamo per dare risposte agli immigrati regolari che sono giunti nel nostro Paese pensando di trovare l’America e invece vivono in condizioni difficili, prima che si crei un problema sociale grave. Con questo progetto, che amplia le possibilità già messe in campo dalla Regione in tale ambito, offriamo loro la possibilità di tornare in patria e iniziare una nuova vita piuttosto che vivere a carico dei servizi sociali dei Comuni”. Roberti ha quindi chiarito che “la rilevanza dell’iniziativa non è data solo dal forte impatto economico, ma anche dalla rete di comunicazione messa in campo dal volontariato, che gode di contatti in tutto il mondo e può quindi predisporre progetti concreti che favoriscano il rientro di queste persone. In tale modo si valorizzano infatti i rapporti economici tra l’Italia e i Paesi d’origine dei migranti, con un auspicato ritorno positivo anche per la nostra nazione”.
E.ROMAGNA, 56 MLN PER COSTRUIRE NUOVI OSPEDALI
BOLOGNA (ITALPRESS)- Con un pacchetto di interventi da 56 milioni di euro, la Regione continua a investire nella sanita’ dell’Emilia-Romagna per rafforzare e innovare un sistema, pubblico e universalistico, con l’obiettivo di migliorare sempre di piu’ i servizi a beneficio di cittadini e territori. Cioe’ per costruire nuovi ospedali, riqualificare le sedi esistenti, acquistare macchinari che sono all’avanguardia nel trattamento delle patologie tumorali. Risorse stanziate nell’ultima seduta dalla Giunta regionale attingendo da quelle accantonate sulla cosiddetta “Gestione sanitaria accentrata”: 46 milioni sono destinati alla ristrutturazione del Pronto soccorso dell’Ospedale del Delta (Fe), alla riqualificazione di quattro padiglioni del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, alla progettazione del nuovo Ospedale di Cesena e all’acquisto degli “acceleratori lineari” da parte di due aziende ospedaliero-universitarie, Parma e Bologna, e quattro Ausl, Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Romagna. Altri 10,5 milioni vanno a sostenere i piani di investimento delle Aziende Usl di Piacenza, Reggio Emilia, Imola, Ferrara, Bologna e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Bologna. “Continuiamo ad investire per una sanita’ all’avanguardia, fatta di strutture e servizi che siano in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini- commentano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. E lo facciamo destinando consistenti risorse alla realizzazione di nuovi ospedali, all’ammodernamento di quelli esistenti, all’acquisto di apparecchiature molto utili per il
trattamento di patologie anche gravi”. “Grazie all’uso appropriato e razionale delle risorse, che ci ha permesso di risparmiare nell’ultimo triennio 445 milioni attraverso la centrale unica per gli acquisti nella pubblica amministrazione, abbiamo potuto assumere nuovo personale, che rappresenta la forza principale del nostro sistema sanitario, e decidere di eliminare, dal prossimo anno, il superticket su farmaci e prestazioni specialistiche, che rimarranno solo per i
redditi alti, superiori ai 100mila euro annui, per finanziare anche l’abolizione del ticket base da 23 euro per le famiglie numerose. Razionalizzare la spesa- aggiungono Bonaccini e Venturi- significa anche questo: poter utilizzare le risorse liberate a vantaggio dei cittadini, destinandole a nuovi investimenti; oggi provvediamo dunque ad assegnare queste risorse, rispettando gli
impegni assunti con le Aziende”. Gli interventi. Con 2 milioni di euro viene finanziata la ristrutturazione del Pronto soccorso della struttura ospedaliera del Delta (Azienda Usl di Ferrara),
situata in localita’ Lagosanto. Nel corso degli anni questo Pronto soccorso ha assunto un ruolo sempre piu’ rilevante nella gestione dell’emergenza nel territorio del Distretto sud est; inoltre, a
causa della sua collocazione, svolge un’attivita’ stagionale rilevante, con un numero di accessi nei mesi estivi superiore del 30% rispetto agli altri periodi dell’anno. La ristrutturazione interessera’ i 900 metri quadrati di superficie del Pronto soccorso, con la razionalizzazione dei percorsi e l’ammodernamento degli ambienti. Riqualificazione funzionale e messa a norma di alcuni piani dei
padiglioni 5, 25, 27 e 28 del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Gli interventi, finanziati per 16,9 milioni, sono propedeutici a ulteriori lavori che verranno realizzati successivamente, per un importo complessivo di 80 milioni di euro (che si aggiungono agli oltre 41 gia’ stanziati per finanziare la riqualificazione del Polo Materno-infantile). I lavori del primo stralcio funzionale riguardano la riqualificazione degli ambulatori (padiglione 5, Ala E, piano primo) per la creazione del nuovo centro di riferimento regionale per le Malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) e delle degenze (Ala B, piani P2, P3 e P4); la riqualificazione funzionale-architettonica, strutturale e impiantistico-prestazionale afferente ai padiglioni 25-27-28 (Ala B e Ala H) e al padiglione 5 (seconda fase). Viene finanziata tutta la progettazione (progetto di fattibilita’ tecnico-economica II fase, progetto definitivo e progetto esecutivo) del nuovo ospedale, per 12 milioni. Verra’ fatta la gara per l’aggiudicazione dell’incarico complessivo. Il costo previsto per l’opera, in base al quadro economico di massima, e’ di circa 156 milioni di euro, al netto delle tecnologie e degli
arredi. La concezione del Nuovo Ospedale di Cesena, progettato per garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria sempre piu’ qualificata, e’ improntata alla flessibilita’, a partire dall’aspetto strutturale per arrivare a quello gestionale. Acquisto di acceleratori lineari. Strumenti di ultima generazione, che superano la classica radioterapia, consentendo di attuare trattamenti complessi e precisi nel caso di neoplasie, per un investimento complessivo da 15 milioni. A ciascuna delle Aziende ospedaliero-universitarie di Parma e Bologna, alle Aziende Usl di Piacenza, Reggio Emilia, Bologna e all’Ausl della Romagna vengono assegnati infatti 2,5 milioni per acquistare, tramite convenzione con Intercenter, nuovi acceleratori lineari per sostituire tecnologie analoghe piu’ vecchie di oltre 10 anni. Con i rimanenti 10,5 milioni di euro la Giunta regionale contribuisce per il 2018 alla copertura finanziaria dei piani di investimento delle Aziende Usl di Piacenza, Reggio milia, Imola, Ferrara, Bologna e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Bologna. Tra gli interventi gia’ definiti, figurano quelli dell’Ausl di Piacenza, che destinera’ 500mila euro al
completamento del blocco B dell’Ospedale di Fiorenzuola Val d’Arda, mentre l’Azienda Usl di Reggio Emilia utilizzera’ le risorse (1,5 milioni di euro) per il completamento del primo e del
secondo lotto del nuovo padiglione Materno Infantile di Reggio Emilia (Mire). (ITALPRESS)
PIEMONTE: KIT PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Pettine, asciugamano, una trousse di prodotti e un pigiama: sono alcuni degli oggetti che si trovano nel “kit” di prima necessità che la polizia municipale di Torino potrà mettere a disposizione delle donne che denunciano una violenza domestica, e che quindi, spesso, dopo aver denunciato non possono far ritorno nella propria casa per motivi di sicurezza. Lo ha presentato oggi a Palazzo Lasciars l’associazione femminile Soroptimist International (club di Torino), con il patrocinio della Consulta femminile del Consiglio regionale del Piemonte.
Il kit, che in futuro sarà dato in dotazione alle forze dell’ordine e sarà a disposizione in tutte e quattro le sedi cittadine delle cosiddette “stanze di ascolto protetto” del progetto ”Una stanza tutta per sé”, è stato oggi consegnato in via sperimentale a solo una di esse: quella del Nucleo di prossimità della Polizia Municipale (in via Bologna 74).
“C’è la necessità di luoghi dove le donne possano sentirsi a loro agio, dove possano confidarsi. Come le 4 stanze allestite da Soroptimist. E il kit può dare loro un ulteriore aiuto a farle sentire a casa, a far capire che c’è qualcuno che tiene a loro”, afferma la presidente della Consulta femminile regionale, Cinzia Pecchio. “Nel kit ci sono poche cose ma utili – spiega – ma l’importante è il messaggio che veicolano: nessuna donna che trova il coraggio di denunciare verrà mai lasciata sola”.
“Questa nostra iniziativa – aggiunge Angiola Maria Moschetti, presidente del club torinese di Soroptimist International – è un seme, che speriamo possa germogliare in iniziative analoghe e sempre migliorative. Per esempio si potrebbe studiare anche un kit dedicato ai bambini”.
Al momento, nel kit – che Moschetti definisce “di sopravvivenza” – ci sono generi di prima necessità: un pigiama, una canottiera, calze, slip, un paio di pantofole, un set di asciugamani, un accappatoio e una trousse con spazzolino e dentifricio, shampoo, sapone, bagnoschiuma, un pettine, creme, un deodorante.
“Denunciare una violenza è un atto coraggioso che deve essere assolutamente sostenuto in tutti i modi possibili”, aggiunge ancora la vicepresidente del Consiglio e delegata alla Consulta, Angela Motta, “perché la violenza è un fatto trasversale, che non conosce età né ceto sociale e che va combattuta sul piano culturale”.
“Credo che aiutare le donne in questioni anche molto banali, pratiche, possa dare un ulteriore stimolo ad abbattere questo muro di omertà che ancora c’è per quanto riguarda le violenze domestiche”, conclude infine l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Monica Cerutti.
FVG: FEDRIGA “LAVORO VALORE FONDAMENTALE”
“Questo riconoscimento testimonia il valore del lavoro non solo dal punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto sociale, ed è perfettamente in linea con le strategie e le azioni che la Regione vuole attuare nei casi di crisi occupazionale”. Lo ha dichiarato il governatore del Friuli
Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante il Premio della fedeltà al lavoro e del progresso economico, la manifestazione organizzata a Trieste dalla Camera di commercio della Venezia
Giulia, nell’ambito della quale sono stati consegnati 63 riconoscimenti a lavoratori distintisi per abnegazione e impegno e ad aziende e realtà che hanno saputo dare lustro ai territori
giuliano e isontino. Prima di consegnare personalmente tre dei prestigiosi attestati, alla presenza di numerose autorità e di un folto pubblico, il governatore ha ribadito che “la Regione vuole investire sul rilancio dell’occupazione e, nei casi di perdita dell’impiego, aiutando le persone non solo attraverso l’assistenza economica e gli ammortizzatori sociali, ma puntando sulla loro riprofessionalizzazione. Un esempio di questo è il protocollo firmato per il settore della navalmeccanica, che mira in primo luogo, come previsto dalla Costituzione, a ridare dignità ai
lavoratori attraverso la capacità di mantenere con le proprie forze se stessi e le loro famiglie”.
Fedriga ha quindi rivolto un ringraziamento ai premiati, ma anche ai numerosi imprenditori presenti, perché con il loro esempio e la loro attività quotidiana “testimoniano che, nonostante le
difficoltà attraversate dal nostro territorio e dal nostro Paese in questi anni, c’è chi riesce nel difficile intento di dare un futuro alla nostra comunità”. Ricordando che quella odierna è la prima edizione dell’evento organizzata dopo la fusione degli enti camerali di Trieste e Gorizia, il governatore ha infine rimarcato quanto “la collaborazione tra l’isontino e l’area giuliana, con le proprie peculiarità e tipicità, sia un elemento cardine per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia”.
VDA: NICOLETTA SPELGATTI NUOVO PRESIDENTE REGIONE
Nel corso della prima seduta della 15esima Legislatura del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, è stata eletta la nuova Giunta regionale che sarà presieduta da Nicoletta Spelgatti, prima donna Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta.
La nuova Giunta regionale della Presidente Nicoletta Spelgatti risulta così composta: Presidente della Regione: Nicoletta Spelgatti (Lega Vallée d’Aoste); Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura e Ambiente: Elso Gerandin (MOUV’); Assessore alle Finanze, Attività produttive, Artigianato e Politiche del lavoro: Stefano Aggravi (Lega Vallée d’Aoste); Assessore all’Istruzione e Cultura: Paolo Sammaritani (Lega Vallée d’Aoste); Assessore alle Opere pubbliche, Territorio ed Edilizia residenziale pubblica: Stefano Borrello (Area civica – Stella Alpina – Pour notre Vallée); Assessore alla Sanità, Salute, Politiche sociali e della Formazione: Chantal Certan (ALPE); Assessore al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti: Claudio Restano (Area civica – Stella Alpina – Pour notre Vallée).
PIEMONTE: APPROVATI 283 MLN DI NUOVI INVESTIMENTI
Oltre 283 milioni per investimenti sono stati approvati oggi dall’Assemblea di Palazzo Lascaris con le “Disposizioni urgenti in materia di Bilancio di previsione finanziario 2018-2020” (23 voti favorevoli della maggioranza, 10 astensioni del centrodestra e 7 non votanti del gruppo M5s). La nuova legge prevede anche 40 milioni, di origine statale, per un contributo straordinario destinato a far fronte alla situazione finanziaria di Gtt Spa (l’azienda di trasporto pubblico locale della Città di Torino) e il trasferimento delle funzioni dell’Arai (Agenzia regionale per le adozioni internazionali – Regione Piemonte) in capo alla direzione della Giunta regionale competente per le adozioni internazionali, allo scopo di non disperderne le competenze e le professionalità. Inoltre, in base ad un accordo con le Organizzazioni sindacali, l’articolato disciplina la riforma dei Centri per l’impiego individuando l’Agenzia Piemonte Lavoro come soggetto pubblico per la gestione delle politiche che mettono in corrispondenza domanda e offerta di lavoro. I 283 milioni per investimenti derivano dai 200 milioni di euro conseguenti dalla decapitalizzazione di Finpiemonte Spa che dalla forma bancaria torna a quella di finanziaria regionale: in particolare per lo sviluppo economico e la competitività ci sono più di 141 milioni che dovrebbero rilanciare il sistema industriale, le Pmi e l’artigianato, il commercio sia nella distribuzione sia nelle tutele dei consumatori e la ricerca e l’innovazione (con 11 milioni).
Ci sono anche 8 milioni e mezzo per la cultura, oltre 18 per il turismo, 5,2 per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente, 8,3 per le politiche sociali e della famiglia, quasi 14 per le politiche del lavoro e la formazione professionale e 5 milioni per l’energia e la diversificazione delle fonti energetiche. Su questo punto particolarmente qualificante della nuova legge, pur senza esprimere una netta contrarietà al provvedimento, le opposizioni hanno sollevato perplessità in merito alle leggi di riferimento sulle quali queste somme risultano allocate. Strumenti, quindi, non considerati più adeguati alla nuova realtà economica. In risposta alle richieste provenienti dai banchi dei gruppi M5s e del centrodestra, la maggioranza e la Giunta regionale hanno aperto alla disponibilità di specifici emendamenti di adattamento delle leggi per l’investimento da presentare con il cosiddetto disegno di legge “Omnibus” che si spera di approvare prima della pausa estiva. Come rilevato negli interventi per le dichiarazione di voto dei gruppi di maggioranza, rimangono però nel capitale di Finpiemonte ancora 158 milioni di euro che sono disponibili per il sistema economico piemontese. Tuttavia nel biennio 2018/19, a causa degli spazi finanziari resisi disponibili attraverso un accordo Stato Regioni, saranno disponibili ulteriori 83 milioni di euro di investimenti diretti o attraverso gli enti locali sul tema principale del dissesto idrogeologico con 61 milioni per interventi di messa in sicurezza del territorio e 2 milioni per quelli di ripristino ambientale.
Altre linee di intervento sono previste per l’edilizia generale e scolastica, 12 milioni e, con 8 milioni, per l’ambito culturale e turistico. Collegati al testo sono stati approvati alcuni atti d’indirizzo in diversi ambiti: la salvaguardia delle attività dell’Arai, primo firmatario Mauro Campo (M5s); la continuità del servizio di adozioni internazionali, Valter Ottria (Art. 1); la distribuzione sperimentale self-service del metano da autotrazione, Davide Bono (M5s); la sostituzione degli autoveicoli più inquinanti e l’incentivazione dell’acquisto delle bici elettriche, Federico Valetti (M5s); l’istituzione del cosiddetto “reddito energetico regionale”, Valetti; l’esame preventivo in Commissione Bilancio del Programma degli investimenti sullo sviluppo economico e la competitività 2018-2020, Daniele Valle (Pd).
E.ROMAGNA: INCENDI BOSCHIVI, ATTIVA FASE ATTENZIONE
Scatta dal 30 giugno in Emilia-Romagna la fase di attenzione per gli incendi boschivi, così come previsto dal Piano regionale antincendio boschivo e dalla stessa data apre anche la Soup, la Sala operativa unificata permanente con sede presso l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile (viale Silvani 6, Bologna). La Sala, che in base alle condizioni meteo-forestali dovrebbe restare aperta fino ai primi di settembre, sarà operativa tutti i giorni dalle 8 alle 20 e in orario notturno con servizio di reperibilità. Lo ha stabilito il direttore dell’Agenzia, Maurizio Mainetti, dopo la riunione di coordinamento che si è svolta il 21 giugno in viale Silvani, presenti la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, il Comando Regione Carabinieri Forestale, Arpae-Simc centro funzionale, rappresentanti di Anci e Uncem. I Servizi territoriali dell’Agenzia provvederanno a informare i Comuni e le Unioni dei Comuni, affinché attivino sul territorio le opportune azioni in materia di prevenzione e di informazione sui fattori di rischio per gli incendi boschivi, il che potrà avvenire anche mediante interventi mirati alla salvaguardia del patrimonio boschivo e alla manutenzione delle aree limitrofe. Nel mese di luglio, in data da stabilire – anche in questo caso, dipenderà dalle condizioni climatiche e forestali – l’Agenzia stabilirà l’inizio dello “stato di grave pericolosità” per gli incendi boschivi, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
In quel periodo, all’interno delle aree forestali, vi sarà il divieto assoluto di accendere fuochi o strumenti che producano fiamme, e le sanzioni a carico dei trasgressori saranno notevolmente elevate. I numeri da contattare per segnalare incendi sono il 115 (pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile) e il 1515 (pronto intervento dei Carabinieri Forestale). La telefonata è gratuita. In accordo con tutti i soggetti istituzionali interessati, l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha realizzato un filmato, volantini e manifesti per fare conoscere ai cittadini come si sviluppano gli incendi nei boschi, come evitarli, cosa ogni cittadino può fare se vede un incendio.
FVG: SALUTE, FEDRIGA “CONFERMATA EREDITÀ PESANTE”
“Le ombre evidenziate dalla Corte dei Conti sulla sanità in Friuli Venezia Giulia rappresentano una pesante eredità che questa Amministrazione regionale si impegna ad affrontare con tempestività”. Lo dichiara il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a commento della relazione “Controllo sulla gestione afferente al settore della sanità regionale, anni 2014-17” della magistratura contabile. “Le preziose osservazioni della Corte dei Conti – commenta ancora Fedriga – illumineranno la strada a una maggior trasparenza e alla piena applicazione di quei principi di efficacia, efficienza ed economicità cui, secondo gli stessi magistrati, chi ci ha preceduto pare non avere ottemperato”. Concetti che Riccardo Riccardi, vicegovernatore con delega alla Salute, sottolinea e approfondisce. “Al di là delle polemiche politiche – afferma – il nostro lavoro si sta concentrando proprio sui punti di maggior criticità evidenziati dalla Corte: le risorse finanziarie, il modello organizzativo, il ritardo tecnologico sono i nodi principali sui quali programmare ogni azione”. “Solo incidendo su questi fattori strutturali – conclude Riccardi- sarà possibile migliorare la qualità del servizio al cittadino. Forti di questa consapevolezza, su tali premesse e obiettivi abbiamo cominciato a lavorare”.









