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E.ROMAGNA, BUS GRATIS PER CHI HA L’ABBONAMENTO DEL TRENO

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Bus gratis anche per chi l’abbonamento al treno lo ha gia’, avendolo rinnovato in questi mesi. La notizia arriva dall’assessore regionale ai Trasporti dell’Emilia- Romagna, Raffaele Donini, nel corso della diretta Facebook organizzatadalla Regione nella quale ha  risposto alle domande dei cittadini sull’integrazione tariffaria treno-bus che entrera’ in vigore dal prossimo 1 settembre: a partire da quella data, infatti, chi si abbonera’ al servizio ferroviario regionale (annuale o mensile che sia) potra’ viaggiare gratuitamente sugli autobus di 13 citta’ dell’Emilia-Romagna (i 9 capoluogo di provincia piu’ Carpi, Imola e Faenza). Un beneficio per i pendolari, in gran parte lavoratori e studenti, che verra’ esteso, allargandosi anche a chi l’abbonamento lo ha gia’ fatto. “Le persone che in questi mesi hanno rinnovato l’abbonamento possono stare tranquille- ha spiegato Donini- anche per loro il bus sara’ gratis. Nelle prossime settimane spiegheremo con esattezza le modalita’ di rimborso ma posso gia’ anticipare che le quote mensili dell’abbonamento fatto prima del 1^ settembre saranno restituite.E’ un provvedimento che riguarda circa mille persone, per il quale abbiamo gia’ la copertura finanziaria. Dobbiamo solo mettere a punto la procedura tecnica. In questo modo- prosegue- abbiamo cercato di non penalizzare nessuno, proprio perche’ riteniamo indispensabile premiare la mobilita’ sostenibile puntando sul trasporto pubblico locale e venire incontro alle esigenze dei cittadini che ogni giorno, sempre di piu’, in Emilia-Romagna scelgono di muoversi coi mezzi pubblici e non con l’auto privata”. Dunque, chi dal 1^ settembre validera’ l’abbonamento potra’ viaggiare gratuitamente sugli autobus urbani della citta’ sia di partenza che di destinazione grazie a “Mi muovo anche in citta’”, l’integrazione tariffaria tra treno e bus destinata a chi possiede un abbonamento ferroviario annuale o mensile. Da segnalare che l’integrazione tariffaria e’ valida anche per gli abbonamenti con destinazione o partenza da una delle 13 citta’ indicate e arrivo o partenza da fuori regione (ad esempio Piacenza-Milano) a condizione di avere la residenza in Emilia-Romagna. Nel corso della diretta e’ stato ricordato che l’abbonamento andra’ validato ogni volta che il titolare salira’ sul bus per mantenere la tracciabilita’ e per rispettare la norma che ha carattere nazionale. Nonostante l’estensione della misura a chi ha gia’ rinnovato l’abbonamento, per chi ha abbonamenti in scadenza in luglio e agosto e’ consigliabile farne uno mensile in questi due mesi e comunque far partire quello annuale o mensile dal prossimo 1^ settembre. Ma come funziona “Mi muovo in citta’”?Chi possiede un abbonamento ferroviario annuale e mensile sopra i 10 chilometri, validato dal prossimo 1^ settembre e con partenza e/o destinazione da una delle 13 citta’ dell’Emilia-Romagna con piu’ di 50mila abitanti, potra’ viaggiare gratuitamente sui bus urbani delle stesse citta’. Si tratta di: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forli’, Rimini, Carpi, Faenza, Imola.  In totale sono 58mila gli abbonati che godranno dell’integrazione tariffaria treno/bus urbano. In gran parte si tratta di abbonamenti ferroviari con partenza e/o destinazione da una delle 13 citta’, ai quali si aggiungono circa 8mila abbonamenti al servizio ferroviario che usufruiscono dell’integrazione al servizio urbano (oggi a pagamento) che risparmieranno fino a 180 euro all’anno a seconda della citta’ su cui usufruiscono dell’integrazione. Gli abbonamenti annuali e mensili dovranno essere caricati sulla tessera “Mi muovo” emessa dalle aziende del trasporto pubblico locale oppure sulla tessera “Unica” emessa da Trenitalia. (ITALPRESS).

VENETO, CANTIERI OPEN FIBER A CONCAMARISE

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La fibra ultraveloce di Open Fiber sta arrivando a Concamarise. Alla presenza dell’assessore all’Economia e allo Sviluppo della banda larga della Regione Veneto, Roberto Marcato, del sindaco Cristiano Zuliani, e del Regional Manager Veneto Cluster C&D di Open Fiber, Federico Cariali, sono stati inaugurati ufficialmente i cantieri per realizzare una nuova rete in modalità FTTH (Fiber To The Home), che consentirà di beneficiare di una connessione fino a 1 Gigabit al secondo. Era presente anche il presidente della prima commissione del Consiglio regionale, Alessandro Montagnoli. Concamarise è il primo comune del veronese in cui partirà il piano lavori di Open Fiber, che consegnerà alla città un’infrastruttura strategica per il territorio, capace di aumentare la competitività delle imprese e di migliorare la vita dei cittadini.

Questo progetto si è reso possibile grazie alla convenzione firmata tra il ministero per lo Sviluppo Economico, la Regione Veneto, i Comuni interessati e Infratel Italia, società “in house” del ministero. La convenzione ha permesso l’emissione da parte di Infratel del primo bando di gara per la costruzione e la gestione di una rete a banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche” o “a fallimento di mercato”, vinto da Open Fiber, la società attiva in tutto il territorio nazionale per costruire e gestire un’infrastruttura in fibra ottica. La rete sarà data in concessione per 20 anni a Open Fiber, che ne curerà anche la manutenzione, e rimarrà di proprietà pubblica. Il primo bando Infratel interessa 3043 comuni di Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Toscana e Veneto. Open Fiber si è aggiudicata anche il secondo bando Infratel per il cablaggio di altre dieci Regioni e della Provincia autonoma di Trento.

Il valore complessivo del bando per la copertura delle aree a fallimento di mercato del Veneto è di circa 400 milioni di euro. “Una cifra importante – ha detto l’assessore Marcato – con la quale nel 2020 l’intero Veneto sarà coperto con la Banda Ultra Larga e colmerà il gap esistente con le altre regioni. Non c’è sviluppo senza infrastrutturazione tecnologica”. Grazie a 180mila euro di fondi FESR, nel corso del 2018 circa 560 unità immobiliari del comune di Concamarise saranno cablate in FTTH attraverso una rete in fibra ottica di circa 7 km, che garantisce performance non raggiungibili con le attuali infrastrutture in rame o miste fibra/rame. Un’altra quarantina di edifici sarà invece connessa alla banda ultra larga con tecnologia FWA (fixed wireless access).

“Siamo soddisfatti di aprire il primo cantiere del veronese a Concamarise – ha detto Federico Cariali per Open Fiber – qui infatti, al confine con Sanguinetto, realizzeremo anche il Pop, ossia la centrale da cui partirà la rete in fibra ottica ultraveloce per raggiungere tutte le abitazioni, le attività commerciali e gli edifici pubblici sul territorio, nello specifico il Comune e la Scuola. Ringraziamo il Sindaco Zuliani e tutta l’amministrazione comunale perché, col riutilizzo delle infrastrutture esistenti, gli interventi di Open Fiber saranno poco invasivi”.

FVG, GARANTE “IN SCUOLE DI MONFALCONE VIOLATA PARITÀ”

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TRIESTE (ITALPRESS) – Walter Citti, Garante regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per le persone a rischio di discriminazione, interviene in merito all’accordo di programma sottoscritto tra il Comune di Monfalcone e gli istituti scolastici “Giacich” e “Randaccio” che fissa, per le iscrizioni riferite all’anno scolastico 2018-2019, il tetto del 45% di alunni stranieri in classe. L’attuale formulazione dell’accordo – fa sapere Citti – porterebbe all’esclusione dall’iscrizione alle scuole dell’infanzia di una sessantina di bambini di origine
straniera, che conseguentemente dovrebbe fare riferimento a istituti di Comuni limitrofi. Sebbene sia opinione del Garante che la previsione di un tetto percentuale massimo di alunni di origine straniera nelle classi delle scuole per l’infanzia, astrattamente, possa rispondere a un obiettivo legittimo di evitare classi con elevate concentrazioni di alunni provenienti da un medesimo gruppo etnico-linguistico, con possibili conseguenze di una maggiore difficolta’ nel favorire la trasmissione delle competenze linguistiche e l’integrazione sociale (si veda, a tale proposito, anche la circolare n. 2 di gennaio 2010 del ministero dell’Istruzione), tale quota dovrebbe rispondere a criteri di proporzionalita’ e stretta necessita’, per evitare possibili e gravi effetti discriminatori. Inoltre – rimarca Citti -, si deve avere cura di evitare la diffusione di messaggi di esclusione sociale, con ricadute sul principio di parita’ di trattamento e in conflitto con il diritto inalienabile all’educazione e all’istruzione per tutti i bambini, riconosciuto a livello internazionale”. “Principi di proporzionalita’ e stretta necessita’ che – si legge – nel caso concreto, non parrebbero soddisfatti, sia in quanto non appaiono chiari i motivi per cui non sia stata accettata la creazione di due sezioni aggiuntive, sia in quanto non ci sarebbe stata alla base una progettazione concordata e condivisa a livello territoriale con tutti gli attori coinvolti, comprese le famiglie e le loro comunita’. Walter Citti aggiunge che la  previsione, pure contenuta nell’accordo di programma, di “istituire classi ponte in cui inserire gli alunni stranieri e consentire la conoscenza di base della lingua per poi poter frequentare la classe di competenza”, suscita ulteriori perplessita’ in quanto, cosi’ come indicata, non corrisponderebbe a una effettiva azione positiva, volta a compensare la situazione di svantaggio in cui si
trovino i minori con un’insufficiente livello di conoscenza iniziale della lingua italiana, nel momento in cui tali classi venissero  costituite e svolte esclusivamente o prevalentemente in
alternativa, e dunque in sottrazione, all’orario scolastico previsto per gli altrialunni e non in aggiunta al medesimo. Anche per evitare processi di stigmatizzazione sociale nei confronti
della popolazione straniera in generale, il Garante raccomanda che azioni positive siano rivolte a ogni alunno che abbia obiettive necessita’ di rafforzare le proprie competenze linguistiche, a
prescindere dalla nazionalita’. (ITALPRESS).

 

TOSCANA, UN CONTRIBUTO PER L’AFFITTO GRAZIE A GIOVANISÌ

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FIRENZE (ITALPRESS) –  Per un single e’ il primo deciso passo verso l’autonomia. Per una giovane coppia il primo spazio di indipendenza. La possibilita’ di una casa in affitto diventa da
oggi una realta’ concreta per 681 giovani single e coppie. Tante sono infatti le domande ammesse e finanziate nell’ambito del bando per il contributo affitto promosso dalla Regione Toscana. La misura, finanziata con 6 milioni di euro, e’ inserita nell’ambito di Giovanisi’, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani. I destinatari riceveranno un contributo significativo: da un minimo di 150 ad un massimo di 350 euro al mese per tre anni, a
seconda delle fasce di reddito e tenendo conto della presenza e del numero di figli. Si trattera’ di un aiuto fondamentale per abbattere gli oneri dell’affitto: un aiuto di cui in passato hanno
gia’ fruito altri cinquemila giovani tra i 18 e i 34 anni, le cui domande sono state finanziate nell’ambito dei cinque bandi precedenti. L’ultimo bando e’ stato promosso nel 2018. Alla scadenza del 31 marzo, sono state 1.703 le domande presentate: di queste, 1.463 sono quelle risultate valide. In base alle priorita’ indicate dal bando, sono state immediatamente ammesse a finanziamento 661 domande: e’ stato infatti possibile finanziare tutte quelle ammissibili che riguardano i giovani (single o in coppia) tra i 30 e i 34 anni, mentre tra i 18 e i 29, tutti quelli
con figli e tutte le coppie senza figli. Le risorse messe a disposizione, permetteranno di finanziare altre 20 domande tra quelle presentate dai giovani single che si trovano
a parita’ di condizioni. Infatti dalla posizione 662 alla 783 figurano 122 giovani che hanno una situazione analoga: singolo richiedente, eta’ compresa fra 18 e 29 anni, senza figli, reddito
“zero”. Le operazioni di sorteggio (secondo la procedura prevista nel bando) di queste ulteriori 20 domande sono previste per il 19 settembre all’auditorium del Consiglio Regionale e saranno in forma pubblica, con la partecipazione diretta dei giovani e con la gestione del personale del Servizio politiche abitative. I primi 20 nominativi estratti saranno ammessi a finanziamento e quindi si aggiungeranno ai 661 gia’ ammessi al finanziamento. Gli altri 102 risulteranno di conseguenza gia’ ordinati in graduatoria: potranno rientrare nel finanziamento in caso dello “scorrimento” previsto dal bando, eventualita’ quest’ultima legata alla mancata presentazione delle richieste di pagamento e dei contratti di locazione nel termine di 180 giorni da parte degli assegnatari del finanziamento. (ITALPRESS).

ABRUZZO: EMERGENZA CINGHIALI, INSEDIATO TAVOLO TECNICO

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“Occorre strutturare percorsi condivisi che consentano di mettere in campo metodologie di intervento efficaci e risolutive sia all’interno delle aree protette che nel resto del territorio regionale”. Con queste parole l’assessore ai Parchi e alle riserve della Regione Abruzzo Lorenzo Berardinetti ha insediato a L’Aquila il tavolo tecnico regionale per la protezione delle colture e degli allevamenti dalla fauna selvatica per una programmazione ed opportune strategie di intervento. In questa prima riunione sono state esaminate le esigenze specifiche del territorio della provincia di L’Aquila. Il gruppo di lavoro ha una funzione consuntiva e propositiva attraverso studi e approfondimenti tematici, proposte di metodologia di intervento e di modifica di leggi e regolamenti. Ne fanno parte, oltre all’assessore, Berardinetti in qualità di Presidente, il presidente della commissione consiliare Agricoltura, Antonio Innaurato, il direttore generale Vincenzo Rivera, il capo dipartimento Politiche agricole e pesca Antonio Di Paolo, i dirigenti regionali Bruno Celupica e Giovanna Andreola, il direttore del parco Velino Sirente Oremo Di Nino. “Tra le ipotesi di intervento discusse – ha proseguito l’assessore Berardinetti – quella della filiera delle carni del cinghiale, può rappresentare una soluzione ottimale. Nei prossimi giorni torneremo a riunirci coinvolgendo nella discussione ulteriori portatori di interessi, analizzando tutti i contenuti utili da inserire in uno specifico protocollo di intesa, al quale stanno già lavorando gli uffici della Regione e che sarà sottoscritto a breve.
Sono certo che le aree protette, che per l’Abruzzo rappresentano un valore inestimabile, saranno protagoniste di questa fase nuova. Discorso specifico merita invece il ruolo delle Polizie provinciali dobbiamo consentire a questi agenti di avere specifica competenza sull’intero territorio regionale senza più le limitazioni relative ai singoli territori provinciali”. Il presidente della commissione agricoltura Antonio Innaurato ha rimarcato come il problema della gestione del cinghiale è molto sentito tra la popolazione abruzzese, in particolare degli agricoltori. Nonostante gli sforzi profusi e le azioni messe in campo da parte degli enti preposti l’emergenza resta attuale e per tanto bisogna dare più impulso alle azioni di contenimento. Per tanto risulterà utile analizzare nelle prossime sedute le peculiarità per singoli territori provinciali adottando misure e provvedimenti omogenei di carattere regionale. Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha apprezzato l’iniziativa di raccordo della Regione dichiarandosi sempre disponibile a dare il contributo dell’Ente Provincia ad una tematica così importante che sta avendo connotati anche di carattere sociale. Ha inoltre annunciato che la Provincia sta lavorando al recupero di somme importanti destinate agli indennizzi per i danni fino ad ora non utilizzate.

VENETO: COMMEMORAZIONI PER CENTENARIO BATTAGLIA SOLSTIZIO

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Cento anni dalla battaglia del Solstizio, entrano nel vivo le commemorazioni per celebrare la vittoria che cambiò il volto della Grande Guerra nel giugno 1918. Giovedì mattina, presso Palazzo Balbi sede della Giunta Regionale, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, il sindaco di Bassano del Grappa Riccardo Poletto, il sindaco di Solagna Daniele Nervo, la vicesindaco di Pove del Grappa Giovanna Donazzan e il presidente del Comitato celebrazioni storiche nel nome del Grappa Nino Balestra hanno presentato il programma della quattro-giorni in memoria degli eventi bellici che videro l’esercito italiano fermare quello austro-ungarico nello scontro chiave dell’evento bellico. Le cerimonie, che hanno vissuto un prologo a inizio mese a Romano d’Ezzelino con l’inaugurazione della mostra «La canzone del Grappa», da giovedì coinvolgeranno Bassano del Grappa con la conferenza storica presso il Museo Civico sulla Grande Guerra e proseguiranno a Solagna, Col Moschin, Col della Berretta fino alla rievocazione storica «Pove nel 1918» a Pove del Grappa di domenica 24 giugno. L’evento clou sarà sabato 23 mattina (ore 9.30) con la cerimonia aperta alla cittadinanza a Col Moschin – dal monte nel comune di Solagna prende il nome il 9° Reggimento d’assalto paracadutisti dell’Esercito Italiano che custodisce la bandiera del 10° Reggimento arditi – alla quale prenderanno parte anche il ministro agli Affari regionali e delle autonomie Erika Stefani, originaria di Vicenza, e il Generale Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. Venerdì 22, al concerto del centenario a Solagna, sarà presente l’astronauta Paolo Nespoli, che nel 1980 entrò nelle Forze speciali italiane proprio con la qualifica di incursore paracadutista presso il 9° Reggimento Col Moschin.
«Ci prepariamo a rivivere un appuntamento con la storia. Quegli arditi che combatterono a Col Moschin provenivano da tutte le armi e i paesi d’Italia. Per questo la battaglia del Solstizio è realmente un evento nazionale ed è giusto che siano presenti le massime cariche militari e civili» ha sottolineato l’assessore regionale Donazzan ricordando che la Regione ha stanziato complessivamente 20mila euro (destinati principalmente all’ospitalità delle due delegazioni austriache e ungheresi), ai quali si somma il contributo di 10mila da parte del comune di Pove del Grappa. «La Regione Veneto ha deciso di investire molto anche a livello scolastico, abbiamo lanciato dei concorsi per diffondere fra i più giovani la conoscenza di quella guerra che cambiò le sorti del primo conflitto mondiale e fece l’Italia». Se Bassano del Grappa è la città simbolo della Prima Guerra Mondiale, un ruolo cruciale in quegli eventi lo ricoprì Pove del Grappa, comune vicentino oggi poco più di 3.000 cittadini, che fu il quartier generale degli arditi, i quali qui riposavano di giorno per combattere di notte. E a Pove si rivivrà la storia con la rievocazione in abiti d’epoca e gli arditi fra le vie del centro. «La battaglia del Solstizio fu la cerniera la volta della Grande Guerra – ricorda il presidente del Comitato celebrazioni Balestra -, fu l’ultimo tentativo dell’esercito austro-ungarico per rompere il fronte ma furono bloccati dall’esercito italiano». Il programma completo su www.montegrappa100.eu.

TOSCANA, ROSSI: “INSIEME CONTRO RAZZISMO”

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Si svolgerà mercoledì prossimo 27 giugno, a partire dalle 18, in piazza Ognissanti a Firenze la manifestazione pubblica “Insieme contro il razzismo”, lanciata con un appello in difesa della democrazia e dei diritti umani dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

In poche ore sono già centinaia le adesioni di singoli cittadini, associazioni, partiti, istituzioni che sono giunte all’indirizzo mail [email protected]. “Un flusso continuo di messaggi che testimonia l’urgenza e la rilevanza di quest’iniziativa – spiega la Regione Toscana in una nota -. La propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica sta danneggiando l’Italia e la sua reputazione mondiale. L’uso irresponsabile di messaggi che negano i diritti universali è entrato nel lessico istituzionale con effetti imprevedibili e mette a rischio il patrimonio costituzionale e democratico del paese. L’appello ‘Insiemecontroilrazzismo’ è rivolto al presidente della Repubblica, ai cittadini e al mondo dell’informazione per una grande mobilitazione popolare”.

TOSCANA: PAC, 661 MILIONI GIÀ IMPEGNATI

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Sono 41 i bandi finora pubblicati in Toscana, per 661 milioni di euro già impegnati: il 70 per cento di tutte le risorse del programma rurale di sviluppo a disposizione fino al 2020, ovvero 950 milioni. Stamani si è riunito a Firenze il Comitato di sorveglianza del programma per l’approvazione del Rapporto annuale di attuazione 2017 e l’esame di alcune modifiche da apportare, presenti i tecnici della Commissione europea. Si tratta di un buon risultato, tenuto conto della complessità di una programmazione che opera su più misure e in modo integrato lungo nella filiera agricola, una caratteristica a cui la Toscana non vuol rinunciare. E nell’occasione il presidente della Toscana Enrico Rossi, presente ai lavori per tutta la mattina assieme all’assessore all’agricoltura Marco Remaschi, traccia la tabella di marcia per i prossimi mesi. “Dobbiamo impegnarci – dice – per pubblicare quasi tutti i bandi che mancano entro la fine del 2018 e gli ultimi nei primi sei mesi del 2019”. Soppesa l’importanza del settore per l’economia toscana. “L’agricoltura nel 2016 ha ripreso a crescere – aggiunge – e si tratta di un’area fondamentale per lo sviluppo per la regione”. Indica anche le priorità. “Continueremo a puntare sull’innovazione e i progetti integrati di filiera, sul ricambio generazionale del pacchetto Giovanisì ma anche a monitorare i cambiamenti climatici e contrastarli per quanto possiamo”. Poi lo sguardo si allunga a dopo il 2020 e si fa più preoccupato. 

Il tema è quello del paventato taglio delle risorse a disposizione del fondo sociale e delle politiche agricole, con possibili sforbiciate dal 5 al 15 per cento e forse anche più, ma anche della rinazionalizzazione della Pac, con le Regioni relegate ad un ruolo marginale. “C’è comunque ancora tempo perché si recuperi”, confida Rossi. “Le nuove politiche europee potrebbero infatti essere finanziate senza tagliare i fondi per la coesione e senza pesare sulle tasche dei cittadini”. Il presidente della Toscana pensa alle proposte fatte in questi mesi e anche da lui sostenute: la tassa sulla plastica non riciclabile ad esempio e sulle emissioni di Co2, accolta, ma anche quella sulle grandi piattaforme digitali o sulla transazioni e speculazioni finanziare. Quanto alla rinazionalizzazione delle politiche agricole, per Rossi sarebbe un errore. Nella proposta di regolamento illustrata a Bruxelles si prevede per il futuro che ogni Stato membro dovrà individuare la propria autorità di gestione per il piano strategico nazionale, che riguarderà sia il primo che il secondo pilastro. Ogni piano nazionale dovrà indicare come raggiungere i nove obiettivi comuni della Pac e in nome delle semplificazione sarà ridotta l’autonomia delle Regioni, “titolari per Costituzione e per legge – annota il presidente toscano – delle funzioni in materia di agricoltura, ma di fatto in questo modo chiamate a svolgere unicamente il ruolo marginale di organismo intermedio”. 

Tra i numeri al centro della riunione del comitato di sorveglianza di stamani ci sono stati anche quelli relativi ai pagamenti. L’80 per cento delle risorse a disposizione in Toscana è destinata a bandi multi misura: una scelta strategica per una regione, tra le poche in Italia, che favorisce percorsi di aggregazione e integrazione tra più attori della filiera agro alimentare e tra più tipologie di investimenti nell’ambito della stessa azienda agricola. Questo rende le procedure più complesse. Nonostante questo 23 mila domande, per 589 milioni, sono già risultate finanziabili e già sono stati fatti pagamenti, al 31 maggio scorso, per 182 milioni: una soglia che già oggi consente alla Toscana di superare il rischio del disimpegno automatico delle risorse, oltre a guadagnarsi la riserva di performance pari a 57 milioni già conteggiata nei 950 milioni a disposizione ma che sarebbe venuta meno nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.