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SARDEGNA: CANZONE “UMPARE” PER 70° STATUTO

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In occasione delle celebrazioni per i settant’anni dello Statuto sardo, promulgato con la legge costituzionale n. 3 durante una delle ultime sedute dell’Assemblea costituente, il Consiglio regionale e la Regione Sardegna hanno deciso di lanciare una campagna di comunicazione istituzionale, realizzata per festeggiare insieme a tutti i sardi l’Autonomia sarda, i suoi valori, la sua storia.
La comunicazione istituzionale, avviata il 26 febbraio, giornata in cui il Consiglio regionale ha celebrato il momento fondante della storia autonomista della Sardegna alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnerà tutti gli eventi promossi nel 2018. Le nuove azioni della campagna sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
«La conquista dell’Autonomia settant’anni fa ha cambiato il rapporto tra lo Stato e la Regione Sardegna – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda –  definendo un percorso diverso e dando modo ai sardi di governarsi in maniera autonoma in diversi ambiti. Settant’anni fa alla Sardegna veniva riconosciuta la dignità di Regione a statuto speciale, veniva data autonomia nel governo della propria vita comunitaria. Per decenni la Sardegna è cresciuta anche grazie a questo strumento. Abbiamo scelto la musica come strumento per coinvolgere tutti, in grado di raggiungere anche i più giovani – ha aggiunto – una canzone che è fortemente identitaria e che esprime sentimenti di appartenenza ad una terra unica e aspettative di apertura ed accoglienza per un futuro migliore. Specifico che non si tratta e non vuole essere un inno – ha chiarito –   ma un dono che noi facciamo ai sardi, spero che nella seduta del 28 aprile, in occasione de Sa die de Sa Sardigna, il Consiglio regionale approvi in forma definitiva il riconoscimento di “Procurade ‘e moderare” come inno ufficiale della Sardegna, compiendo quel percorso che nella coscienza dei sardi è già in essere. L’auspicio della presidenza del Consiglio regionale è che i sardi si riconoscano con partecipazione e slancio ideale, fondamentali per le nuove sfide che spettano ancora alla Sardegna».

“Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata”, recita lo slogan della campagna istituzionale, realizzata dall’agenzia Quom3 che ha curato la strategia, l’ideazione e la direzione creativa e strategica delle attività di comunicazione dedicate al settantesimo anniversario dell’autonomia sarda.
«La nostra autonomia è stata ed è uno strumento essenziale, lo spazio concreto in cui possiamo dimostrare, come sardi, la nostra capacità di disegnare politiche per migliorare la vita dei cittadini, per dare le risposte che non possono arrivare da uno Stato centralista – ha sottolineato il presidente Pigliaru –  E queste celebrazioni ci offrono un’opportunità preziosa per valutare quanto, in questi 70 anni, siamo stati in grado di usarla bene e come possiamo migliorare la nostra capacità di attuazione per ottenere gli spazi più ampi di sovranità di cui abbiamo bisogno. Spesso pur ottenendo le risorse – ha aggiunto –  facciamo fatica ad utilizzarle nel modo in cui noi riteniamo giusto, perché le regole dentro le quali dobbiamo muoverci non ci danno sufficiente potere nella risoluzione di problemi come, per fare un solo esempio, il nostro diritto alla mobilità. Questo deve cambiare: l’autonomia è il mezzo più importante che possediamo e rafforzarla significa rafforzare la Sardegna e le nostre richieste a Roma e a Bruxelles, a partire dall’insularità».

LA CANZONE “UMPARE” – C’è un legame speciale tra il popolo sardo e la musica. Umpare è la canzone che celebra i 70 anni dell’autonomia sarda. È una canzone popolare che racchiude dentro più linguaggi, esprime sentimenti di appartenenza a una terra unica, di apertura e accoglienza verso il mondo e il futuro.
È composta da diversi stili musicali interpretati in lingua sarda, italiano e inglese. I testi e la musica sono di Luigi Marielli, l’arrangiamento di Gabriele Oggiano.
«È una pop song che ho scritto di getto – ha sottolineato Marielli – che è cresciuta grazie all’intervento di tutti gli artisti che hanno collaborato gratuitamente perché convinti del progetto. È una canzone viva e scalciante – ha aggiunto – e Umpare va contro quello che ci dicono da sempre che siamo pochi e disuniti, è un suggerimento, una presa di coscienza».
I Tazenda, Claudia Crabuzza, Maria Giovanna Cherchi e Aurora Lecis sono gli artisti che l’hanno interpretata. Nella canzone è presente la voce inconfondibile di Andrea Parodi che canta una breve strofa di Procurade ‘e moderare, reinterpretata per l’album “Fortza paris” del 1995.
Umpare è un pensiero rivolto ai sardi e sarà scaricabile gratuitamente dalla pagina dedicata www.sardegna70.it e dai siti del Consiglio regionale e della Regione Sardegna dal 28 aprile, Sa die de sa Sardigna, giornata simbolica dell’orgoglio sardo.

 

IL VIDEOCLIP DI “UMPARE” – La canzone è sostenuta da un videoclip che racconta la presa di coscienza, da parte dei sardi, della loro identità. Il video, realizzato da tre giovani registi sardi, Michele Gagliani, Chiara Mela e Giovanni Saturno, ospiti in conferenza stampa racconta metaforicamente una presa di coscienza: la Sardegna è oggi una terra libera e accogliente, il suo popolo è speciale, vivo e ha voglia di gridarlo al mondo con una unica voce, quella dei sardi. L’immagine che costruisce il racconto è quella di una giovane donna che si risveglia dalle ceneri e danzando prende vita e rinasce. Il videoclip “Umpare” ha coinvolto una serie di professionalità e giovani talenti che lavorano attivamente nella produzione cinematografica sarda. Nel video, oltre ai cantanti, musicisti, coreografi e il coro di voci bianche della corale Luigi Canepa. La produzione del video ha coinvolto più di cento persone tra professionisti, tecnici e protagonisti.
LA CAMPAGNA MULTISOGGETTO – «A giugno partirà la campagna multisoggetto – ha sottolineato Alberto Deiana dell’agenzia Quom3 – una comunicazione corale resa attraverso una serie di ritratti fotografici in bianco e nero di giovani, bambini e adulti per sottolineare che l’autonomia appartiene a ognuno di noi. Un concetto ribadito anche nel titolo dove, graficamente, è stata evidenziata la parola “Mia”».
La campagna sarà pianificata in tutta la Sardegna attraverso medie e grandi affissioni e cartelli autobus. Gli scatti sono stati realizzati da Michele Secchi, giovane talento sardo della fotografia che da alcuni anni vive e lavora ad Amsterdam.
IL LOGO PER IL 70°ANNIVERSARIO – Il logo riprende in sintesi e in chiave moderna i due elementi che compongono lo stemma della Regione Sardegna: una parte della croce forma il numero sette, mentre il profilo del moro è il numero zero per comporre insieme il numero degli anni. Il testo che completa il logo è in lingua sarda per comunicare e affermare l’identità unica dell’isola.

LA COMUNICAZIONE DI APERTURA DEL 70° ANNIVERSARIO – L’immagine della comunicazione, un neonato avvolto dalla bandiera sarda, vuole far riflettere su un aspetto ben preciso: la giovane età del governo sardo rispetto alla lunga storia della Sardegna. Settant’anni sono solo l’inizio del cammino dell’autonomia, gli stessi principi che hanno ispirato la sua nascita sono ancora attuali e importanti. Ci permettono di migliorare, crescere e scegliere insieme. Perché l’autonomia è una conquista, è una ricchezza, è nostra.
«La campagna istituzionale del bambino, lanciata sui principali quotidiani il 26 febbraio – ha aggiunto Paola Governatori dell’agenzia Quom3 –  verrà veicolata attraverso la distribuzione presso tutti i comuni della Sardegna e i dipartimenti delle due università sarde di poster 100×70 e di cartoline».

 

TOSCANA: LE 42 ECCELLENZE DELL’OLIO EXTRAVERGINE

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Sono 42 gli oli extravergini di oliva che rappresentano l’eccellenza in Toscana e che da oggi diventeranno ambasciatori della nostra produzione olearia. I 42 oli sono stati scelti fra i campioni presentati alla “Selezione regionale degli oli extravergini di oliva 2018” promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione di Promo Firenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze. Ecco il dettaglio dei premiati.
La selezione è stata ufficialmente presentata oggi a Firenze presso la presidenza della Regione con una cerimonia cui è seguita una degustazione. Tutti gli oli selezionati sono stati premiati con un attestato dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.
“La Selezione – ha evidenziato l’assessore – ha dimostrato ancora una volta il livello di eccellenza delle nostre produzioni anche in un anno, il 2017, fortemente condizionato dalla siccità. Le produzioni hanno risentito delle avversità atmosferiche, ma la qualità è stata comunque salvaguardata e il fatto che ben 42 oli abbiano superato la prova della selezione lo dimostra”. “Ora – ha aggiunto Remaschi – questi oli avranno due compiti importanti: quello di rappresentare al massimo livello tutta la nostra produzione sui mercati mondiali da una parte e di stimolare lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto dall’altra.”
Olio extravergine Dop e Igp: la selezione
Alla selezione hanno potuto partecipare tutti i produttori toscani di oli extravergini di oliva certificati in una delle 5 Dop e Igp registrate per la Toscana. Ogni impresa aveva la possibilità di partecipare con un massimo di 2 oli. Per effettuare l’analisi sensoriale sui campioni, necessaria alla realizzazione della selezione, è stata costituita un’apposita Commissione regionale di assaggio che ha valutato gli oli.
I 42 oli selezionati rappresentano dunque il meglio della produzione regionale per l’ultima campagna olearia, ottenuta attraverso una particolare attenzione dedicata dalle aziende alle fasi di coltivazione, raccolta, trasformazione, conservazione e confezionamento del prodotto.
Il positivo lavoro svolto ha consentito la pubblicazione del relativo catalogo, sia in lingua italiana che in lingua inglese, che raccoglie tutte le schede descrittive di ogni olio selezionato e che rappresenta uno strumento di valorizzazione per tutte le aziende produttrici che hanno superato la selezione, ma anche un canale prezioso per diffondere, sia in Italia che all’estero, la corretta conoscenza dell’olio d’eccellenza toscano.
L’esordio internazionale della selezione è previsto alla Fiera “Cibus 2018”, che si svolgerà a Parma dal 7 al 10 maggio prossimi, dove la Regione Toscana sarà presente con un proprio spazio espositivo.

Olio extravergine Dop e Igp: le caratteristiche
Il patrimonio olivicolo regionale è formato da oltre 15 milioni di piante, delle quali più del 90% è costituito da poche varietà: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, e Pendolino. Negli oliveti toscani sono comunque presenti anche numerose altre varietà minori che sono state censite e studiate attraverso approfondite indagini. Si tratta di un immenso patrimonio genetico, selezionato e riprodotto localmente nel corso dei secoli, che forma con l’ambiente naturale un insieme inscindibile. In questo contesto in Toscana nasce l’olio extravergine di oliva, con il suo gusto inconfondibile.

Olio extravergine: la produzione
In Toscana sono oltre 50.000 le aziende produttrici di olio extravergine di oliva, su oltre 91.900 ettari, delle quali il 3,7% applica il metodo di produzione biologica distribuita su oltre 8.300 ettari. La produzione 2017 si è attestata attorno ai 140.000 di quintali, con un valore della produzione regionale di circa 132 milioni di euro (4,9% sul valore della produzione agricola regionale), dati che possono subire forti variazioni di anno in anno in base alle condizioni climatiche che si riflettono poi sul prezzo di mercato.
Tra i numeri del mondo olivicolo occorre ricordare anche i frantoi in attività (sono circa 350), gli assaggiatori d’olio (oltre 700) e il vivaismo olivicolo (quest’ultimo, concentrato prevalentemente a Pescia, rappresenta una quota rilevante della produzione nazionale.
Consistente anche la quota di olio biologico: circa 7.000 quintali prodotti da 1.860 aziende su una superficie di 8.338 ettari.

 

TOSCANA: AFERPI, ROSSI “AVANTI VERSO PIANO INDUSTRIALE”

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L’incontro di oggi al Mise con i rappresentanti del gruppo Jsw e il ministro Calenda, al quale la Regione Toscana ha partecipato con il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini e il responsabile della segreteria del presidente Paolo Tedeschi, è stato salutato positivamente dal presidente della Regione Enrico Rossi.
“Apprezzo l’impegno ribadito anche oggi da Jindal – afferma Rossi – di andare avanti con gli investimenti. Ricordo che la Regione continua ad essere disponibile con tutte le azioni e gli strumenti necessari a supportare la predisposizione di un piano industriale e a seguire da vicino tutti gli incontri istituzionali che si susseguiranno nei prossimi giorni”.
Il presidente ha auspicato che si arrivi in tempi brevi alla “formalizzazione di una proposta complessiva che, oltre alla fase iniziale concentrata sull’attività dei laminatoi, preveda il ritorno alla produzione di acciaio a Piombino, che è il principale obiettivo verso il quale tutti stiamo da sempre lavorando”.

LIGURIA: TURISMO, BANDO 5 MLN PER FORMAZIONE

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Aperto il bando da 5 milioni di euro del programma operativo Fse-Fondo sociale europeo 2014-2020 rivolto alla formazione nel settore turistico. Due le linee di intervento, presentate questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dagli assessori regionali alla Formazione Ilaria Cavo e alle Politiche attive del Lavoro e Turismo Gianni Berrino. La linea 1 del bando ha una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro ed è destinata all’inserimento lavorativo di giovani e adulti disoccupati attraverso un percorso formativo che comprenda sia le tradizionali professioni legate al turismo sia le nuove figure di recente inserite nel repertorio regionale delle professioni  – professioniweb.regione.liguria.it -. La linea 2, con una dotazione di 1 milione di euro, è finalizzata alla formazione continua e all’aggiornamento professionale degli occupati, per implementarne le professionalità, in linea con le nuove richieste del mercato turistico-ricettivo.
“Puntiamo sul turismo e su tutto quello che può creare occupazione – dichiara il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – la novità è riuscire a fare sinergia tra i corsi di formazione professionale e gli aiuti che daremo alle imprese che assumono e legare il risultato di questi corsi al finanziamento degli stessi in modo che la formazione si orienti sempre più sui bisogni delle imprese e non su esperimenti che non hanno futuro. Questo è il risultato della nostra riforma della formazione professionale, delle nostre politiche attive del lavoro, l’occupazione resta la prima emergenza del Paese e della Liguria, ma qualcosa si muove i dati pubblicati sulla stampa ci dicono di un buon risultato dei nostri corsi e della formazione professionale per troppo tempo inchiodata a vecchi schemi , proseguiamo dunque su questa formula di integrazione sempre più stretta tra chi il lavoro lo dà e chi lo cerca”.
“La scelta di stanziare 5 milioni di euro per la formazione nel settore turistico, quindi di emanare un bando settoriale, è una diretta conseguenza del patto per il turismo siglato da questa giunta regionale – spiega l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo –  Il restyling delle strutture turistiche non poteva non andare di pari passo con un restyling delle risorse umane del settore, e quindi dell’impostazione dei corsi di formazione. Questo bando, permette a enti, in accordo con le aziende, di presentare progetti formativi sia legati alle figure tradizionali, sia legati alle nuove figure che abbiamo inserito nel laboratorio regionale delle professioni dopo un approfondito confronto con le parti sociali e gli enti datoriali “.  “Le nuove professioni segnalate dal comparto sono cinque – continua Cavo –  accompagnatore cicloturistico, accompagnatorie dei turisti con esigenze speciali, chef, governante ai piani, manutentore delle strutture ricettive. I progetti formativi che toccheranno queste figure avranno una priorità ovvero un punteggio aggiuntivo nell’assegnazione del bando. L’altra grande novità deriva da un’azione congiunta e inedita con l’assessorato al lavoro. Per la prima volta nel settore turistico si metterà in atto un meccanismo virtuoso: le aziende che assumeranno i ragazzi usciti da questi corsi avranno un bonus occupazionale: si tratta di un incentivo in più e di uno strumento aggiuntivo per far trovare occupazione ai ragazzi oltre all’obbligatorietà del 30% di occupazione garantita richiesta agli enti per accedere al bando”.
“La formazione – commenta l’assessore regionale alle Politiche attive del Lavoro e al Turismo Gianni Berrino – è un tassello fondamentale nella filiera occupazionale, in particolare del settore turistico, in continua evoluzione, al passo con le richieste della clientela. Con il bando per i bonus occupazionali da 3 a 6 mila euro per contratti a tempo indeterminato, abbiamo colto nel segno: in dieci giorni dall’apertura del bando del Patto per il lavoro, sono circa 440 i contratti stipulati. Un segnale importante di vivacità del comparto turistico e delle imprese che vogliamo sostenere anche dando una sempre maggiore qualità nella formazione dei lavoratori”.
Possono presentare domanda di accesso ai finanziamenti del bando gli enti formativi accreditati e le associazioni temporanee di impresa, che comprendano almeno anche un organismo formativo accreditato. L’ente formativo e Ati può presentare un solo progetto: una seconda domanda è ammessa nel caso in cui sia del 30% la previsione occupazionale garantita dei partecipanti al corso.

PIEMONTE: CONSIGLIO REGIONALE, BOETI PRESIDENTE

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Cambio al vertice di Palazzo Lascaris. Il Consiglio regionale, nella seduta di martedì 10 aprile, ha eletto Nino Boeti presidente dell’Aula con 46 voti.
Boeti, 65 anni, già vicepresidente da inizio legislatura e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, è consigliere regionale dal 2005, fa parte del gruppo Partito democratico. Chirurgo ortopedico, ha tra le sue esperienze due mandati da sindaco di Rivoli.
“Ringrazio i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, che oggi hanno voluto eleggermi alla presidenza dell’assemblea legislativa regionale. Un incarico che assumo con orgoglio e con responsabilità. In questo scorcio di legislatura mi impegno ad essere il garante dei diritti di tutte le forze politiche qui rappresentate, che hanno tutte pari dignità. Quella che si avvia alla conclusione è stata una buona legislatura perché si è lavorato in un clima positivo, fatto di rispetto reciproco e all’insegna della trasparenza. Non sono mancati momenti anche aspri di confronto, ma senza mai superare i limiti di decoro che devono contraddistinguere un’istituzione. Sono sicuro che tutto ciò non verrà meno nel lavoro che ci attende”, le sue prime parole.
 Variano anche altri componenti dell’Ufficio di presidenza. Angela Motta (Pd) è stata eletta vicepresidente di maggioranza e Franco Graglia (Fi) vicepresidente di minoranza.
 Confermati Giorgio Bertola (M5S) e Gabriele Molinari (Pd) e a cui si aggiunge Walter Ottria (Mdp).

 In seguito alle elezioni politiche, il Consiglio ha effettuato anche le sostituzioni di otto consiglieri regionali eletti in Parlamento:
 – Giuseppe Antonio Policaro subentra al posto di Diego Sozzani
 – Benito Sinatora al posto di Alessandro Benvenuto
 – Luca Cassiani al posto di Davide Gariglio
 – Andrea Tronzano al posto di Daniela Ruffino
 – Angelo Luca Bona al posto di Gilberto Pichetto Fratin
 – Luca Angelo Rossi al posto di Vittorio Berutti
 – Andrea Fluttero al posto di Claudia Porchietto
 – Celestina Olivetti al posto di Mauro Laus

E.ROMAGNA: VIABILITA’, PIANO DA OLTRE 5 MLN

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Un Piano straordinario da 5 milioni e 250mila euro per la manutenzione straordinaria delle strade della Romagna, deciso dalla Regione per dare una risposta concreta, sia nelle aree di pianura sia in quelle di montagna, di fronte ai notevoli danni alla rete viaria provinciale e a quella dei Comuni provocati in questi mesi dal prolungato maltempo. Un aiuto concreto che segue l’ascolto di sindaci e amministratori locali, che hanno dovuto sostenere sforzi economici ingenti per gestire la fase dell’emergenza, a cominciare dalla pulizia dei tratti stradali dalla neve per garantire l’accesso negli spazi urbani e nei centri abitati.
Il dettaglio degli investimenti in Romagna è stato presentato oggi a Cesenatico (Fc) dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un incontro a cui hanno partecipato Davide Drei, presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, Andrea Gnassi, presidente della Provincia di Rimini. Oltre al sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, al sindaco di Cesena e presidente dell’Unione Comuni Valle Savio, Paolo Lucchi. Con loro, gli esponenti delle Unioni dei Comuni del territorio romagnolo: i presidenti Marcello Fattori (Unione Comuni Valmarecchia), Riziero Santi (Unione Comuni Valconca), Giorgio Frassineti (Unione dei Comuni della Romagna forlivese) e Filippo Giovannini (Unione Rubicone mare); i componenti le Giunte dell’Unione Comuni Bassa Romagna, Paola Pula, e dell’Unione Comuni della Romagna Faentina, Davide Meluzzi.

“Nei territori è stato fatto uno sforzo straordinario per limitare al massimo i disagi dei cittadini e delle comunità locali- ha affermato il presidente Bonaccini- e noi, come avevamo promesso, non intendiamo certo lasciarli soli, intervenendo per risolvere un problema che ha un impatto immediato sulla vita quotidiana delle persone e sull’attività delle imprese. Insieme ai sindaci abbiamo deciso di agire subito con un Piano straordinario da oltre 5 milioni di euro per risistemare le strade e ripristinare la piena viabilità, un Piano importante che però non esaurisce la nostra azione. Oltre alla richiesta dello stato di emergenza nazionale, che abbiamo inviato al Governo nelle settimane scorse, stiamo mettendo a punto un Piano straordinario anche contro il dissesto del territorio, a partire dalle frane, perché è con la prevenzione- ha concluso- che possiamo e dobbiamo rispondere alla legittima domanda di sicurezza delle nostre comunità locali”.  

“Apprezziamo il buon lavoro che la Regione e, da quest’anno anche il Governo, stanno realizzando su una questione fondamentale per la quotidianità di tutti che è la manutenzione delle strade- ha commentato Andrea Gnassi-. Con questo piano della Regione, insieme alle risorse già arrivate lo scorso anno e alla recente programmazione nazionale, le province riescono per la prima volta da anni a pianificare interventi triennali. È un lavoro di sistema in itinere che finalmente dà respiro ai singoli territori e, più in generale, alla Romagna che su turismo e servizi essenziali da tempo sta ragionando strategicamente in termini di area vasta”.

“A differenza dello Stato che, depauperando le province, le ha messe nella difficile condizione di non disporre delle risorse necessarie per provvedere adeguatamente alla manutenzione delle strade- ha dichiarato Michele de Pascale-, la Regione Emilia-Romagna, approvando questo piano di manutenzione straordinaria, dimostra di essere vicina ai territori, sostenendo uno sforzo importante per migliorare la condizione delle strade profondamente danneggiate dal maltempo degli ultimi mesi. Purtroppo, nonostante l’impegno massimo degli enti locali, siamo ancora molto lontani dalla risoluzione del problema, la condizione delle nostre strade resta grave e richiede trasferimenti considerevoli di risorse da parte dello Stato”.

“Esprimo soddisfazione per l’impegno della Regione a favore di un servizio essenziale e di primaria importanza per le comunità- ha sottolineato Davide Drei-. I finanziamenti regionali inseriti nel Piano straordinario consentiranno di fare fronte alle criticità delle nostre strade e di mettere in cantiere interventi di messa in sicurezza urgenti e non più procrastinabili. Oltre alle risorse regionali, la Provincia stessa contribuirà con fondi propri, destinati ad interventi di messa in sicurezza della rete stradale provinciale. L’auspicio è che, congiuntamente allo sforzo di enti locali e Regione, l’intervento sostanziale dello Stato consenta di fare fronte ad opere strutturali, sia sotto il profilo della prevenzione e della difesa del territorio, sia in chiave di promozione turistica”.

2,23 milioni per le strade provinciali
Per le strade provinciali della Romagna sono previsti interventi per un ammontare complessivo di 2 milioni e 230 mila, così suddivisi: 1.105.688 euro sui 209 chilometri della provincia di Forlì-Cesena; 863.480 euro per i 163 chilometri di quella di Ravenna; 256.917 euro per 49 chilometri di strade provinciali di quella di Rimini.

3,02 milioni per quelle comunali
Per gli interventi nelle strade comunali della Romagna vengono stanziati oltre 3 milioni di euro (3.020.054), così ripartiti: in provincia di Ravenna, 446.666 euro per i 367 chilometri di strade comunali della Romagna Faentina; nel riminese, 679.272 euro per 569 chilometri nei Comuni della Valmarecchia. In provincia di Forlì-Cesena, sono previsti fondi per 1.894.116 euro per 1.001 chilometri complessivi così suddivisi: 1.036.153 euro per 508 chilometri della rete viaria comunale nella Romagna Forlivese, 619.200 euro per 302 chilometri della Valle del Savio e 238.763 euro per 190 chilometri dell’area Rubicone e Mare. Stanziamenti previsti dal riparto approvato dalla Giunta regionale dei fondi per la manutenzione straordinaria di strade delle Unioni e Comuni di montagna, stanziati nell’ambito del Piano operativo del Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020. Si aggiungono alle risorse del Fondo regionale per la montagna per 23 fusioni o Unioni di Comuni montani, sempre per il territorio regionale.

VENETO: TURISMO 2017 RECORD, VENEZIA REGINA

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Veneto, la regione dei record sul versante turismo. Si è chiuso con il segno più per tutti gli indicatori il rapporto 2017 del turismo in Veneto, presentato stamane a Palazzo Balbi. Un 2017 da primato per arrivi con 19.172.576, pari al +7,4% sul 2016, e presenze con 69.184.082, +5,8% sull’anno precedente. Cresce soprattutto la componente straniera (+8,6% per 12.511.960 arrivi e +7,1% con 47.100.163 presenze) ma anche la presenza italiana contribuisce a consolidare l’appeal della regione. Negli ultimi dieci anni l’escalation è stata continua: +43,3% arrivi stranieri e +22,8% italiani, unico segno meno quello relativo alle presenze nostrane che hanno registrato un -11,9% dovuto alla crisi economica nel periodo 2011-2014. Sul podio delle regioni più visitate d’Italia, il Veneto consolida la leadership davanti a Trentino Alto Adige e Toscana, mentre a livello provinciale – tutte e sette record ad eccezione di Belluno che, col -4,2% di presenze, ha risentito della scarsa nevosità nella stagione 2016-2017 – Venezia continua ad essere «cannibale»: 9,5 milioni di arrivi e 37 milioni di presenza, in crescita rispettivamente del +8% e +7,6%. Ma a salire maggiormente in termini di arrivi percentuali è Vicenza (+14,4%) e di presenze Treviso (+12,3%). A livello di comprensori crescono gli arrivi nelle città d’arte col +9,3%, ripartono termale (+6,9%) e mare (+6,4%) mentre montagna e laghi mettono a segno un +3,6%. L’albergo resta la struttura ricettiva più scelta (+4,6% per gli arrivi, ben +6,6% la tipologia a quattro stelle) e per le presenze (+2,7%) ma salgono agriturismi, campeggi, locazioni turistiche.

Il Paese di prima provenienza si conferma la Germania (16,5 milioni), seguita da Austria (3,8) e Regno Unito (2,6). La spesa dei turisti stranieri nel 2017 è stata di 5,8 miliardi di euro, +5,7% sul 2016. «Parlare di turismo in Veneto significa riferirsi abitualmente a record. Siamo soddisfatti ed orgogliosi dei risultati, ma anche attenti a non considerare i primati come una normalità. In questo settore bisogna costantemente lavorare, innovare, promuovere come abbiamo fatto col nuovo marchio «The Land of Venice» che sta avendo grande successo» sottolinea Federico Caner, assessore al Turismo ed Attività promozionali regionale. L’unico neo in una mappa di segni positivi sono le presenze in montagna: -3,2% per la flessione in primis degli italiani (-5,9%) mentre continua a crescere la componente straniera (+4,1%). Per rimettersi al passo la Regione ha già una strategia: «Dobbiamo puntare sui canali interni perché sono stufo di vedere la promozione solo delle Dolomiti di altre regioni e non di quelle venete, che invece sono oltre il 50%. I Mondiali di sci Cortina 2021 e la candidatura alle Olimpiadi invernali 2026 possono essere un grande veicolo. Per questo a ottobre realizzeremo un «Buy Veneto» specifico sulla montagna» anticipa Caner. Intanto le stime del turismo nei primi mesi 2018 lasciano intuire che i record saranno ritoccati ancora: nel bimestre gennaio-febbraio +6,3% arrivi (+2,8% italiani e +9,7% stranieri) e +3,3% presenze (+2% italiani e +4,5% stranieri), ancor meglio nella trimestrale a marzo grazie alla festività pasquale col +9,3% di arrivi e il +7,4% delle presenze.

 

PIEMONTE: A RIVOLI 3° PUNTO “FAMILY FRIENDLY”

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Un luogo dedicato ai bebè, con un fasciatoio, un set per l’igiene, uno scalda-biberon e un’area gioco allestita per i fratellini e le sorelline più grandi. Tutto questo è il Piemonte Family Friendly, un progetto del Consiglio regionale del Piemonte che oggi ha aperto il suo terzo punto nel territorio, all’interno del Palazzo comunale di Rivoli, alle Porte di Torino.
Il primo aveva inaugurato lo scorso 10 novembre a Palazzo Lascaris, a Torino, il secondo al Comune di Alpignano. “Il nostro obiettivo – ha spiegato una delle promotrici dell’iniziativa, la consigliera regionale e presidente della Consulta delle elette, Stefania Batzella – è di allestire, entro il 2018, 30 punti ‘Piemonte Family Friendly’ in luoghi pubblici, uffici comunali, biblioteche e ludoteche del territorio”.
All’inaugurazione era presente anche il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, che proprio a Rivoli è stato sindaco dal 1995 al 2004. “Credo che nulla capiti per caso – ha detto Boeti – e proprio per questo sono sicuro che se la maternità è stata affidata alle donne e non agli uomini un motivo c’è. Ed è che le donne sono più forti, hanno maggiori capacità di sopportare il dolore, sono più sensibili. Questo spazio è dunque dedicato soprattutto a loro. Quando sono diventato medico, proprio qui a Rivoli, nel 1978, solo l’1% delle donne allattava. Oggi sono quasi il 100%. Anche per questo allestire uno spazio dove loro possono sentirsi a loro agio con i loro bebè, dove possono trovare qualche minuto di relax e intrattenere anche i bambini più grandi, è un segno di grande attenzione e sensibilità nei confronti di tutta la cittadinanza”. “L’altra cosa che vorrei sottolineare – ha concluso Boeti – è che ormai gli uffici pubblici, gli stessi palazzi comunali, sono diventati davvero la casa dei cittadini. Un tempo c’era più distacco, sembravano luoghi inaccessibili. Oggi devono essere un luogo di aggregazione dove si può entrare liberamente trovando anche servizi come il punto Family”. “D’altra parte – ha ribadito ancora Batzella – porre le esigenze delle famiglie e in particolare dei bambini al centro dell’attività politica è un segno di grande civiltà”.
Ad allargare il discorso è stata poi l’assessore alla pari opportunità del Comune di Rivoli, Katja Agate, che ha spiegato come “il punto Family Friendly sia pensato per le mamme che allattano, e che hanno bisogno di uno spazio privato, ma anche per quelle che non allattano, e che mentre sono in giro magari non possono avere dietro uno scalda biberon o tutto il necessario per nutrire i loro bebè. Ma è anche uno spazio per i papà, dove poter cambiare il pannolino ai bambini in comodità, grazie alla zona fasciatoio. E, in ultimo, è anche una zona per i fratellini e le sorelline più grandi, che possono intrattenersi con giochi e giocattoli in un’area a loro dedicata”.
Tutta l’attrezzatura del punto family Friendly è stata fornita dal Consiglio regionale del Piemonte, mentre per i giocattoli, l’arredamento e l’allestimento della stanza è stato fondamentale il contributo dei dipendenti comunali di Rivoli, dei consiglieri, della stessa Consulta delle elette, così come era stato importante il contributo dei consiglieri e delle consigliere regionali nell’allestimento dello spazio dedicato all’interno di Palazzo Lascaris.