VENEZIA (ITALPRESS) – Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e leader di Coraggio Italia è stato colto da un malore la sera del 24 marzo e ricoverato all’ospedale di Padova. Il primo cittadino si trovava a una cena con amici, a Borgoricco (Padova). E’ stato ricoverato al pronto soccorso del policlinico di Padova, in osservazione.
“Il paziente è giunto in Pronto Soccorso alle ore 23.02, in codice rosso – scrive l’azienda Ospedale-Università di Padova nel bollettino medico -. All’arrivo risultava cosciente, seppur provato da un evento acuto. Dopo approfondimenti presso le strutture d’urgenza, una volta stabilizzatesi le condizioni cliniche, il dott. Brugnaro è stato trasferito poco prima delle 4 del mattino presso il reparto di Terapia Intensiva, per motivi prudenziali. Sono in corso una serie di accertamenti ed esami per appurare la natura del malore”.
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Brugnaro ricoverato in ospedale per un malore
Friuli V.Giulia, Fedriga “La riforma della sanità ha anticipato il Pnrr”
GORIZIA (ITALPRESS) – “L’organizzazione che abbiamo in mente è
finalizzata a favorire la domiciliarità, affinchè i cittadini
ricevano le cure più appropriate. In questo la riforma sanitaria
regionale iniziata nel 2019, che ha puntato fortemente sui
servizi territoriali, è stata antesignana delle linee di
indirizzo del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Lo ha detto a Gorizia il governatore del Friuli Venezia
Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso dell’illustrazione degli
interventi sulla sanità previsti nell’Ambito territoriale
Collio-Alto Isonzo.
Affiancato dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, Fedriga ha sottolineato come le opere previste
rappresentino una visione di medio periodo in quanto la loro
realizzazione sarà raggiunta dopo la conclusione della
legislatura.
“Si tratta di scelte – ha spiegato il governatore – che guardano
alla qualità dei servizi erogati ai cittadini e che consegneranno
loro una sanità efficiente capillarmente presente sul territorio.
Una decisione che abbiamo intrapreso senza essere condizionati
dal pensiero di chi sarà a tagliare il nastro inaugurale”.
Da parte sua Riccardi è entrato nel dettaglio dei progetti,
partendo da un dato complessivo. Quello della somma delle risorse
previste per gli interventi edili ed impiantistici: 43.103.858
euro su Gorizia e 8.154.584 su Cormons, per un valore totale di
51.258.442 che è suddiviso per tipologia di intervento (Pnrr,
Programmazione regionale e Piano di riorganizzazione della rete
ospedaliera).
Relativamente al Pnrr è previsto il recupero dell’edificio del
Distretto sanitario che a Cormons ospiterà la Casa di comunità e
l’Ospedale di comunità (20 posti letto). Su Gorizia l’intervento
verrà effettuato nell’ex Pneumologico dove troveranno sede: la
Casa di comunità, la Centrale operativa territoriale e l’Ospedale
di comunità. Come ha ricordato Riccardi questo significherà la
presenza di medici di medicina generale, pediatri di libera
scelta, i servizi specialistici territoriali, l’hospice (con 10
posti letto), i post acuti (15 posti letto), Cup, palestra per la
riabilitazione e Usca.
A conferma che la visione dell’Amministrazione mira a una sanità
del territorio che curi in un regime domiciliarità, quando
possibile, i pazienti, il vicegovernatore ha ricordato i 222
milioni investiti sotto questa voce dall’attuale Giunta, di cui
oltre 75 di fondi regionali. “Che rappresentano – ha aggiunto –
un deciso cambio di rotta rispetto ai 22 investiti nella
legislatura precedente”.
Strategico anche l’obiettivo della telemedicina, in un’ottica di
costante monitoraggio delle cronicità per prevenire gli
aggravamenti e gli eventi avversi.
Da rilevare, infine, sull’Ospedale di Gorizia: le opere per
l’allargamento del Pronto Soccorso e il potenziamento dell’area
di Terapia intensiva cardiologica.
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Al via un bando per favorire l’inclusione sociale dei detenuti in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Favorire l’accesso dei detenuti ai diritti e alle tutele sociali, e supportarli nel percorso di re-inserimento nella società. E’ questo il duplice obiettivo del bando pubblicato dalla Regione Toscana e per il quale potranno presentare progetti le imprese e le cooperative sociali e i soggetti pubblici e privati che operano nel recupero socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
L’intervento, da 1 milione di euro complessivi, è destinato a favorire l’inclusione sociale delle persone detenute in tutte le zone della Toscana in cui sono presenti istituti penitenziari.
“Il rapporto con la società esterna – spiega l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – è sempre molto delicato per le persone detenute: rafforzare questo legame, garantendo al detenuto tutte le tutele sociali di cui ha diritto è un fattore molto importante per favorire il suo graduale ed effettivo reinserimento. Perchè un detenuto possa tornare a essere parte integrante di una società, infatti, serve che si attivi una rete di sostegni e di collaborazioni all’interno e soprattutto all’esterno del carcere, anche per coloro che si trovano a fine pena affinchè possano essere presi in carico in continuità da parte dei servizi territoriali”.
Con questo bando, in scadenza il prossimo 19 aprile, la Regione Toscana intende dare continuità alle azioni di inclusione sociale rivolte alle persone detenute ed ex-detenute già avviate con il finanziamento di precedenti progetti a valere sul POR FSE 2014-2020 e favorirne l’estensione sul territorio regionale.
I progetti che dovranno essere presentati in risposta al bando dovranno prevedere due tipologie di servizi: Uno sportello per le tutele sociali, e un servizio ponte di collegamento con i servizi pubblici territoriali.
Lo sportello dovrà essere finalizzato alla preparazione delle pratiche necessarie per l’accesso a tutti i benefici sociali di cui le persone detenute hanno diritto: si va dai documenti per l’accesso ai servizi socio-sanitari alle pratiche per la pensione sino alle problematiche relative al permesso di soggiorno e all’accesso al lavoro.
Il servizio -ponte dovrà invece diventare un punto di riferimento per i detenuti che stanno concludendo il periodo penale per favorire il reinserimento sociale. L’operatore di questo servizio potrà aiutare il detenuto o l’ex detenuto in tante necessità: per esempio supportarlo nelle problematiche legali o agevolarne il collegamento con i servizi per l’impiego, e comunque assisterlo nelle necessità connesse al reinserimento.
Il bando “Servizi di inclusione sociale per persone detenute” sarà al centro di un webinar in programma martedì 29 marzo. Un appuntamento prezioso per tutti coloro che sono interessati a partecipare al bando. A questo appuntamento (inizio ore 14.30), parteciperanno oltre all’assessora Spinelli, Pierpaolo D’Andria, Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Toscane l’Umbria, Simone Gheri, direttore di Anci Toscana e Giuseppe Fanfani, Garante regionale dei diritti dei detenuti. Il bando regionale sarà illustrato da Alessandro Salvi e Lucia Bani del settore Welfare e Innovazione sociale della Regione Toscana.
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Salute, Fedriga “Per la riqualificazione di Codroipo oltre 14 milioni”
CODROIPO (ITALPRESS) – “Gli interventi programmati a Codroipo grazie ai fondi regionali, ai quali si aggiungono le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, porteranno nei prossimi anni alla nascita di una vera e propria cittadella della salute, al servizio in particolare degli abitanti del Medio Friuli. Si tratta di un investimento importante sia dal punto di vista infrastrutturale sia da quello organizzativo e di personale, che consentirà di sviluppare una progettualità a medio termine per il potenziamento della medicina territoriale”.
E’ questo il messaggio lanciato questa mattina dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga durante la presentazione ai sindaci del Medio Friuli, effettuata assieme al vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi e ai vertici dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), del progetto di rinnovo del distretto sanitario di Codroipo da parte dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, che prevede il potenziamento dell’offerta di assistenza sanitaria sul territorio e l’integrazione di nuove attività con quelle esistenti, mettendo così a disposizione 10 posti letto per unità residenziali di accoglienza protratta, 12 posti letto per l’Hospice, 30 posti letto con l’Ospedale di Comunità, 12 posti per la cura di pazienti post acuti e numerosi servizi ambulatoriali. Fedriga ha spiegato che “per la buona riuscita di questo progetto, del valore complessivo di oltre 14 milioni di euro, sarà fondamentale la forte alleanza tra la Regione, l’Azienda sanitaria, i Comuni, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, i quali opereranno anche all’interno delle strutture che verranno allestite in raccordo con gli specialisti, così da fornire un servizio efficiente e il più vicino possibile ai cittadini”. Per il primo lotto dell’intervento sono già stati stanziati 6,17 milioni di euro, mentre il secondo sarà finanziato con 8 milioni, di cui 3,5 milioni di provenienza regionale e quasi 4,5 milioni del Pnrr, ai quali si aggiungono 102mila euro del centro territoriale di Mortegliano e 500mila euro per realizzazione di una nuova residenza protetta per anziani disabili.
Riccardi ha precisato che “quelli attuati dalla Giunta sulla salute sono gli investimenti più rilevanti mai effettuati in Friuli Venezia Giulia e sicuramente produrranno benefici rilevanti per i cittadini. Oggi però il problema più contingente è quello delle competenze professionali, il quale non può essere risolto dalle Regioni, dato che serve un intervento dello Stato per modificare i processi di accesso, abilitazione e affermazione in merito alle professioni sanitarie, modificando anche il rapporto con l’università. La pandemia ha messo in evidenza che servono regole nuove nel reclutamento del personale, oltre a una revisione del rapporto tra la medicina generale e la sanità pubblica, che è un pilastro importante di un sistema che deve guardare principalmente al territorio e all’ospedale solo nei casi di maggiore criticità”.
Il progetto prevede la costruzione di un ulteriore padiglione all’interno del distretto sanitario codroipese per ospitare il nuovo ospedale di comunità unitamente al Suap e l’hospice in modo da poter trasferire prioritariamente gli attuali ospiti della Rsa. Le future strutture andranno così a potenziare l’offerta di assistenza sanitaria sul territorio integrandosi con quella esistente. La struttura sarà divisa in tre aree. L’ingresso sarà posizionato nel corpo centrale dell’edificio, assieme agli spazi di accoglienza, collettivi e specialistici come la sala da pranzo e per le attività comuni, la cucina con la relativa dispensa, il soggiorno fruibile dagli ospiti e dai familiari e la palestra per la riabilitazione. Nell’area riservata all’Hospice, oltre a questo, saranno allestiti gli spogliatoi per il personale, gli spazi a servizio del 118, gli ambulatori con i vani di servizio e l’area per il commiato e la preparazione delle salme. La restante parte dell’immobile ospiterà l’Ospedale di Comunità e il Suap, con stanze doppie di degenza con bagno autonomo, i blocchi servizi per i pazienti e gli assistiti, oltre agli spazi per il personale infermieristico e la farmacia. Il cronoprogramma dei lavori prevede l’ultimazione della progettazione entro la metà di quest’anno, la partenza dei lavori all’inizio del 2023, l’attivazione dell’ospedale di comunità nel primo semestre del 2024 e degli spazi dedicati alle cure intermedie entro la fine del 2024.
Contestualmente sarà realizzata anche una casa della comunità, per edificare la quale verranno abbattuti l’ex sanatorio e le sue pertinenze. Nel nuovo edificio troveranno spazio le Associazioni e tutte le attività territoriali, comprese quelle socioassistenziali. La fase progettuale sarà ultimata entro quest’anno e l’avvio dei lavori è previsto per la seconda metà del 2023, con una previsione di ultimazione a metà del 2024 ed entrata in funzione entro la fine dello stesso anno.
L’intervento prevede poi l’adeguamento sismico dell’attuale Rsa e la creazione di 12 posti letto per post acuti con il completamento del terzo piano, attualmente al grezzo, e la demolizione della “piastra” che ora ospita i servizi ambulatoriali.
Sarà quindi realizzata una residenza protetta per anziani disabili, che verrà allestita in un immobile di nuova costruzione totalmente organizzato su un unico piano per consentirne la piena fruibilità a tutti gli ospiti. A ciò si aggiungerà infine l’adeguamento funzionale e la messa norma del centro territoriale di Mortegliano.
Il progetto ha riscontrato il generale apprezzamento dei sindaci presenti e anche dei vertici della Fondazione La Pannocchia, che hanno espresso particolare soddisfazione per la prossima realizzazione della struttura dedicata ai disabili anziani.
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Toscana, i ristori Covid alle Rsa saranno mantenuti anche dopo la fine dell’emergenza
FIRENZE (ITALPRESS) – I ristori per le spese di prevenzione e sanificazione nelle Rsa non verranno interrotti con la fine dell’emergenza Covid ma saranno mantenuti fino al 30 giugno 2022. E’ quanto stabilisce una delibera della giunta regionale approvata su proposta dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
Con il termine della fase di emergenza, stabilito al 31 marzo, sarebbe decaduta di fatto la delibera con la quale erano state istituite queste misure, giustificate dallo stato di necessità connesso alla pandemia. Il provvedimento assunto dalla giunta consentirà invece di dare sostanziale continuità a queste misure affinchè anche nei prossimi mesi vengano mantenute nelle strutture azioni e misure di vigilanza rispetto al contagio.
“Sappiamo bene quanto siano stati duri gli ultimi due anni per le nostre Rsa, in prima linea nella lotta alla pandemia” evidenzia Serena Spinelli. “Le misure di ristoro – prosegue – hanno rappresentato una risposta parziale ma, spero significativa, che siamo contenti di poter continuare a erogare anche nella prima fase della post-emergenza. Vogliamo infatti sostenere concretamente le Rsa affinchè possano continuare a tenere ben alta la guardia di fronte al virus: la fine dell’emergenza, non significa infatti la fine dell’epidemia anche perchè, lo vediamo bene in questi giorni, i casi di positività sono ancora molto alti”. Così come era avvenuto nel periodo dell’emergenza, anche tra aprile e giugno 2022 le Residenze sanitarie assistite riceveranno una somma aggiuntiva di 3 euro per posto letto al giorno per i maggiori costi sostenuti a causa delle misure di prevenzione e la sicurezza, e una quota giornaliera pari al 40% dell’importo della quota sanitaria per i posti non occupati a causa del Covid. Per questa spesa aggiuntiva la giunta attingerà al bilancio nel quale era già stata inserita una quota complessiva di 10 milioni di euro per il periodo gennaio-giugno.
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Pnrr, Venezia e il Veneto un esempio di modello pubblico-privato
VENEZIA (ITALPRESS) – Ha fatto tappa a Venezia ‘Italia Domani – Dialoghi sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienzà, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ad ospitare l’evento l’Auditorium The Human Safety Net in piazza San Marco, alle procuratie Nuove. Presenti tre ministri: all’economia e Finanze, Daniele Franco, Maria Cristina Messa per Università e Ricerca e il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, nominato recentemente presidente della Fondazione Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità. Insieme al sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro e al presidente della Regione Luca Zaia, hanno spiegato i progetti per la città, i vantaggi per il territorio, il ruolo degli enti locali nell’attuazione del Pnrr e le modalità per accedere alle risorse, in un dialogo con i cittadini, le associazioni di categoria e le imprese.
Il ministro Brunetta ha ricordato che le risorse “saranno pressochè raddoppiate dalla capacità di attrarre investimenti privati sul solco degli interventi pubblici. E’ la cosa più importante – ha dichiarato – aver costruito un modello Venezia-Veneto che possa essere di esempio per tutta l’Italia”.
“Due miliardi 719 milioni di euro è quanto riceveremo e abbiamo già un progetto di investimento – ha affermato Luca Zaia – ma siamo andati oltre con un tavolo di partenariato in cui abbiamo raccolto 150 progetti con 60 interlocutori, per un progetto di fattibilità da 7 miliardi e 8, in grado di movimentare 22 miliardi di PIL nazionale e creare occupazione per 110 mila persone, delle 43mila delle quali in Veneto”. “A Venezia si va bene – ha confermato il sindaco Luigi Brugnaro – perchè abbiamo già iniziato molti progetti. Le persone vogliono progetti concreti, non carte e parole. Abbiamo già iniziato con i pullman elettrici al Lido, con le ricariche, tra qualche mese verrà attivato il distributore di idrogeno al Lido. Tra qualche mese Eni toglierà il cracking a Marghera con il fosgene. E ancora vedremo stadio, palasport, una Marghera diversa, non tutto realizzato con i soldi del Pnrr.
L’importante che le persone entro il 2026 vedano una città nuova”.
“Dobbiamo aiutare i giovani ad iscriversi all’università e a pagare le spese dei fuori sede – ha aggiunto la ministra Maria Cristina Messa- soprattutto se il progetto è quello di rendere Venezia città universitaria. L’altro filone è dotato i 11 miliardi sulla ricerca, per riportare in Italia ricercatori e creare grandi filiere per creare spin-off e start-app e fare attività innovativa di cui ha molto bisogno la nostra impresa”.
Dal canto suo il ministro Daniele Franco ha ribadito, a chi obbietta che il piano andrebbe cambiato visto il caro energia e la guerra, che i motivi per cui l’Europa si è data questo piano non sono cambiati. “L’obiettivo del Piano – ha spiegato – era quello di uscire dalla recessione, affrontare la questione climatica per la manifattura, cambiare i prodotti, il modo di viaggiare e consumare. Poi la rivoluzione tecnologica e l’inclusione. Quindi dobbiamo avere chiari questi obiettivi e semmai bisogna accelerare. In alcuni casi – ha aggiungo – può darsi che dovremo rivedere le valutazioni su alcune opere e troveremo risorse europee o nazionali, ma l’importante è che ogni intervento sia selettivo, che vada a trovare i problemi e risolverli”, ha detto facendo riferimento alla crescita dell’inflazione e del costo di alcune materie prime, oltre alla loro indisponibilità. “Non credo – ha concluso – sia il caso di rimettere in discussione tutto quanto, anzi, quanto sta accadendo dovrebbe indurci a procedere rapidamente”.
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Toscana, giornata vittime di mafie, Mazzeo “Mai restare indifferenti”
FIRENZE (ITALPRESS) – “Ogni giorno è il 21 marzo. Non fermiamoci ad oggi, non restiamo indifferenti, non voltiamoci mai dall’altra parte. La lotta alle mafie è una grande battaglia di civiltà che possiamo vincere tutti insieme impegnandoci nelle Istituzioni e in associazioni come Libera. Siate protagonisti della storia che difende tutti i diritti”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, si è rivolto ai tanti studenti presenti al Teatro La Compagnia di Firenze per celebrare la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera Toscana. Rilevando come la “mafia, in forma differente, è entrata anche nelle nostre vite”, Mazzeo ha citato il progetto ‘Polis’ del Consiglio regionale “nato proprio per essere portatori di una grande battaglia culturale”. Poi ha lanciato l’idea di un “Patto sociale da stringere tutti insieme: istituzioni, forze dell’ordine, scuole, ragazze e ragazzi. E’ una sfida collettiva quella che dobbiamo raccogliere. Un cambio culturale che dobbiamo proporre”.
Il presidente ha poi ricordato la strage di Capaci, il 23 maggio 1992, l’esplosione dell’autostrada che provocò la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e della scorta. “Era una giornata come questa, piena di sole. Avevo 15 anni ed ero con tanti miei coetanei a Policoro. Quando i nostri animatori del Centro sportivo italiano ci hanno chiamato e radunati in una sala per raccontarci quanto successo, tutto è cambiato. Abbiamo compreso, in un attimo, il colpo al cuore inferto allo Stato. Per me fu l’inizio dell’impegno in politica e nelle istituzioni e da allora mando lo stesso messaggio: per non dimenticare occorre non restare indifferenti, ogni giorno”. Rivolgendosi ancora agli studenti, Mazzeo li ha esortati a “stare dalla parte giusta della storia. Fatevi sentire impegnandovi attivamente. Le istituzioni e le associazioni sono veicoli forti per garantire diritti. Se ognuno di noi fa la sua piccola parte, riusciremo a sconfiggere le mafie”.
Mazzeo ha ricordato anche il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine, “sempre in prima linea. Il loro contributo è prezioso. Senza il loro aiuto questa grande battaglia di civiltà che deve coinvolgerci tutti non sarebbe possibile”. Poi ha rivolto ringraziamenti a don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera Toscana, Giuseppe Creazzo procuratore della Repubblica di Firenze, Maurizio Auriemma questore di Firenze e gli altri ospiti presenti.
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FVG, Zilli “Special Olympics promuove solidarietà senza differenze”
UDINE (ITALPRESS) – “E’ un messaggio importante quello che gli atleti Special Olympics porteranno in tour con la fiaccola accesa oggi a Udine in tutta Italia, con la loro energia e con il loro esempio saranno messaggeri di fiducia e sorrisi. Viviamo un periodo difficile: abbiamo bisogno di segnali positivi, della passione e dell’entusiasmo che solo lo sport sa trasmettere con così tanta gioia ed energia. La solidarietà e il “fare assieme” rimangono sempre i nostri valori fondamentali: durante la pandemia abbiamo dovuto sacrificare la socialità, ma ora i valori fondanti della nostra terra, delle nostre comunità e delle nostre radici devono risbocciare, essere più forti di prima, non solo per l’emergenza bellica, che ci vede uniti a favore delle persone che fuggono dal conflitto, ma anche per migliorare la qualità della vita di noi tutti. Special Olympics sono un esempio concreto di come dobbiamo guardare allo sport, che porta e promuove il valore dello stare insieme, senza differenze. Anche nella vita se giochiamo come squadra, se ci passiamo il testimone, possiamo vincere tutti”.
Sono le parole dell’assessore regionale Barbara Zilli che questa mattina è intervenuta a Udine, in piazza Libertà, alla cerimonia dell’accensione della torcia per i XXXVII Giochi nazionali estivi Special Olympics in programma a Torino dal 4 al 9 giugno 2022.
Assieme agli atleti, che hanno portato la fiaccola, già sulla strada per Venezia, seconda tappa del tour, c’erano anche gli studenti dell’istituto Volta, gli organizzatori e il sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini. I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics rappresentano un grande evento nazionale dedicato alle persone con disabilità intellettive, sia per il numero di atleti coinvolti (oltre 3000, provenienti da tutta Italia) che per le discipline sportive proposte (che sono 20). Dopo questa prima tappa friulana, la “Torch run” proseguirà il suo viaggio in tutta Italia.
(ITALPRESS).









