VENEZIA (ITALPRESS) – Economia, turismo, promozione integrata dei territori: in vista delle Olimpiadi Invernali 2026, l’asse Venezia-Belluno riceve nuovo impulso e guarda al futuro. È questo l’obiettivo dell’accordo che hanno sottoscritto il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese e la Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton.
Con la firma del documento, gli Industriali si impegnano a definire congiuntamente un programma di iniziative strategiche per attrarre turisti, investimenti e residenzialità. Intendono farsi promotori del rafforzamento degli asset infrastrutturali già presenti (aeroporto, rete ferroviaria, trasporti privati), incentivare la nascita di nuovi collegamenti su rotaia e la realizzazione dello “sbocco a Nord”. Un territorio più interconnesso, del resto, potrebbe favorire un prolungamento del tempo di permanenza dei visitatori.
Venezia e le Dolomiti, Patrimoni dell’Umanità accomunati da una forte vocazione turistica, sono caratterizzate da intensi legami socio-economici e culturali. Non è un caso se nel 2019 la Destination Management Organization (DMO) Dolomiti ha lanciato il marchio “Dolomiti, the mountains of Venice”. In quest’ottica, sono già attivi diversi progetti congiunti che offrono nuovi prodotti esperienziali accostando il fascino di Venezia a quello delle sue montagne.
L'”effetto Olimpiade” è significativo sul turismo. Secondo una recente pubblicazione della Banca d’Italia sull’impatto economico di Torino 2006, il grande evento avrebbe portato alla provincia un incremento medio annuo di quasi 116mila visitatori dal 2005. L’influsso sul numero di notti trascorse sarebbe stato ancora più importante. I Giochi, infatti, avrebbero favorito un incremento dei pernottamenti di quasi 700 mila unità in media ogni anno.
“L’accordo sottoscritto oggi è il primo segnale di come gli Industriali siano molto interessati alle Olimpiadi.
Non solo per Milano e Cortina con le sue straordinarie montagne Patrimonio dell’Umanità ma per il Paese intero – dichiara il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese -. Sarà anche un’opportunità per realizzare alcuni interventi infrastrutturali strategici per la nostra Regione. La nomina del Commissario straordinario Luigi Valerio Sant’Andrea è un segnale che il Governo ha dato a tutto il territorio. Non possiamo ospitare una manifestazione importante come le Olimpiadi Invernali perdendo l’occasione per creare una rete logistica che vada oltre il 2026 e connetta sempre più le province. Siamo spinti da due vocazioni comuni a tutto il Veneto: quella industriale e quella turistica – aggiunge -. Questa regione è meta di milioni di visitatori da tutto il mondo. È una grande fortuna, pertanto dobbiamo essere ancora più preparati e all’altezza delle sfide future. Siamo chiamati a progettare il meglio per la nostra società. La collaborazione tra le varie sezioni merceologiche di Confindustria diventa quindi fondamentale per individuare le azioni da mettere in atto – prosegue -. Le firme sono rilevanti in presenza di intenti univoci, di una struttura in grado di dialogare, di una profonda conoscenza del territorio. Vogliamo essere un partner operativo, un interlocutore autorevole dal punto di vista della pianificazione e della contaminazione culturale”.
“L’obiettivo – conclude – non è soltanto quello di connettere due realtà diverse, ma anche di farle diventare solide in futuro attraverso una adeguata programmazione turistica e una efficace strategia industriale. In questo contesto, Belluno potrebbe essere un fondamentale corridoio per l’Europa anche dal punto di vista delle relazioni commerciali con gli altri Paesi.
Siamo una vetrina virtuosa e con le nostre imprese vogliamo giocare in attacco” conclude Marinese.
“È arrivato il momento di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e programmare un futuro di vero sviluppo partendo dalle nostre unicità” afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e coordinatrice nazionale del Tavolo Sport e Grandi Eventi voluto da Confindustria. “Venezia e Dolomiti hanno un legame profondo ma non sono solo la storia e i paesaggi patrimonio dell’Umanità ad accomunarci: i nostri territori, proprio perché straordinariamente unici, sono fragili e hanno bisogno di essere messi in sicurezza. Vaia nel 2018 e l’Acqua Grande del 2019 sono due eventi – che ancora prima della pandemia – hanno segnato i nostri territori, dimostrando però la resilienza di imprenditori e lavoratori prima che questa parola diventasse di moda”. L’altra sfida, per Berton, consiste nella lotta allo spopolamento: “È un fenomeno che accomuna tante zone delle nostre terre alte a quelle della Laguna più profonda, delle Isole, dei paesi della costa. Per evitare l’effetto Disneyland dobbiamo favorire la residenzialità di nuove famiglie. Abbiamo in comune tante problematiche ma sono molte di più le opportunità, che tocca a noi imprenditori sviluppare, responsabilizzandoci anche rispetto a una politica spesso latitante: su tutto la necessità di nuove infrastrutture. Ringrazio il collega Marinese nel ribadire la necessità di uno sbocco a nord, verso il cuore dell’Europa. Di questo corridoio non ha bisogno solo il Bellunese, ma l’intero Veneto. Venezia e Belluno – conclude Berton – hanno tante eccellenze da difendere e promuovere anche nel campo manifatturiero: insieme saremo più forti e potremo guardare con fiducia alle Olimpiadi del 2026, che – per i nostri territori – dovranno essere non un fine ma il mezzo per creare le condizioni di rimanere e crescere. A chi ci governa chiediamo solo di metterci nelle condizioni di lavorare, meno burocrazia e più ascolto” conclude la Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton.
“Il settore del turismo, colpito profondamente dalla pandemia, si sta preparando ad affrontare una delicata fase di ripartenza. Servono nuove progettualità, grandi eventi con particolare attenzione alla sostenibilità. Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 saranno un’ulteriore leva di attrazione per i visitatori provenienti da tutto il mondo. Un’enorme opportunità non solo di sviluppo ma anche di visibilità e di marketing del nostro territorio, con ricadute positive nel corso dei prossimi anni sull’intero comparto” dichiara il Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia Salvatore Pisani.
“Venezia, Cortina e Dolomiti sono marchi eccezionali, insieme sono una potenza, che dobbiamo valorizzare al meglio in vista delle Olimpiadi. Per questo il dialogo tra imprese – appartenenti a settori diversi – è fondamentale. Abbiamo quattro anni davanti per mettere in campo le migliori sinergie, massimizzando le ricadute dell’evento sull’intero territorio e fidelizzando la nuova clientela. Non vogliamo un turismo mordi e fuggi, ma intercettare nuovi visitatori in grado di assaporare ogni lato del nostro immenso patrimonio” afferma il Presidente Sezione Industrie del Turismo di Confindustria Belluno Dolomiti Federico Mattioli.
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Milano-Cortina, nuovi progetti turistici per l’asse Venezia-Belluno
Salute, Fedriga-Riccardi “Circa 18 mln di investimenti nel gemonese”
GEMONA DEL FRIULI (ITALPRESS) – “Sfiorano i 18 milioni di euro gli investimenti in sanità che abbiamo scelto di progettare sul territorio del Gemonese, Val Canale, Canale del Ferro, in parte da realizzare con fondi del Pnrr e in parte con risorse regionali. Riattiviamo servizi, potenziamo e specializziamo in quest’area del Friuli Venezia Giulia il presidio di Gemona e realizziamo le Case di comunità anche a Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese. Con le scelte che mettiamo in campo vogliamo offrire un servizio di diritto alla salute, diffuso su tutto il territorio, senza promettere misure che comporterebbero la non sostenibilità dell’ospedale ma impegnandoci a valorizzare i presidi garantendo il miglior servizio sanitario possibile ai nostri cittadini”. Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi all’incontro con i sindaci dell’Ambito territoriale del Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale a Gemona del Friuli durante il quale sono state presentate, con il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli e Denis Caporale direttore generale Asufc, le linee di intervento per l’area.
I punti salienti dell’incontro hanno riguardato le progettualità dedicate ad una parte dell’Alto Friuli (Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro): dall’aumento dei posti letto che dagli attuali 53 raggiungeranno i 106, alla realizzazione della Casa della comunità hub e dell’ospedale della comunità con 20 posti letto al secondo piano dell’ospedale di Gemona. Programmate anche le case di comunità di Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese.
“Si aggiungono, inoltre, gli investimenti in telemedicina che garantiranno assistenza e servizi ai cittadini soprattutto quelli nelle aree marginali – ha indicato Fedriga -. Un cambiamento nell’approccio che permette una presa in carico della persona evitando in molti casi l’ospedalizzazione”.
Il governatore ha ricordato come “con la riforma sulla sanità abbiamo deciso di specializzare i presidi ospedalieri per non chiuderli e per attrarre professionisti che sono incentivati a lavorare nei poli in cui è maggiore la casistica. A Gemona abbiamo dedicato la parte riabilitativa per dare stabilità al presidio. Una scelta compiuta tenendo conto delle necessità di salute dell’intero territorio regionale”.
“Su queste scelte abbiamo strutturato il piano per quest’area – ha rimarcato Fedriga -, che per vastità e, in alcune zone, per marginalità necessita di risposte che in passato non sono state date. Potenziamo in quest’ottica anche il sistema delle ambulanze che va rafforzato soprattutto in area montana”. “Gli investimenti si concretizzano nel rafforzamento dell’ospedale di Gemona con la sua riqualificazione nella riabilitazione neurologica e cardiologica e nella sanità territoriale che inizia ad aver corpose strutture per intercettare il paziente nella logica dell’appropriatezza”, ha indicato Riccardi ricordando come in questa legislatura siano messi a disposizione 750 milioni di euro contro i 200 milioni della precedente di cui 450 milioni sono risorse del bilancio regionale. “Molti degli interventi presentati oggi erano già stati inseriti nella riforma sanitaria del 2019 – ha proseguito Riccardi -, ma sono stati rallentati a causa dell’emergenza pandemia. Ora dobbiamo dare corpo alle opere ma anche fare grandi passi avanti nella formazione del personale che è uno dei grandi problemi del Paese”.
Riccardi si è poi soffermato a spiegare le motivazioni a cui sottende il piano, le riflessioni sulle criticità e sul percorso complessivo da attuare. “E’ un lavoro – ha riferito – che ha alla base una strategia e una progettualità che tiene conto della necessità di investire nel capitale umano e che deve essere compatibile con la sostenibilità per dare quei benefici al cittadino all’interno di un sistema che si deve trasformare”.
Nel dettaglio il progetto prevede una Casa della comunità con la riorganizzazione e implementazione degli spazi ambulatoriali e assistenziali all’interno del presidio di Gemona e di un modulo di ospedale di comunità e degenze per le cure intermedie al secondo piano con 20 posti letto. Fra gli obiettivi di programmazione regionale anche la riqualificazione del terzo piano con attivazione, sempre nel presidio ospedaliero specializzato, della riabilitazione dell’Istituto di medicina fisica e riabilitativa Gervasutta dove sono previsti 17 posti letto di riabilitazione cardiologica e altrettanti per la neurologica.
E’ stata già realizzata, invece, l’integrazione dell’offerta dell’attività motoria e riabilitativa anche in funzione delle future attività del Gervasutta con la riqualificazione di un’area verde all’esterno del presidio gemonese. In programma vi è anche l’acquisizione dell’edificio dell’ex Agenzia delle entrate in via Liruti a Gemona per trasferirvi le attività aziendali del dipartimento di prevenzione e dei servizi sociali ospitate ora nelle ex scuole di via Baldissera. Il finanziamento degli interventi su Gemona prevede un totale complessivo di 14.944.584 euro di cui 1.489.395 euro del Pnrr per la Casa della comunità e 13.455.189 euro con risorse regionali per l’ospedale di Comunità e degenze cure intermedie, la riqualificazione con attivazione ‘Gervasuttà, la riorganizzazione dell’area ecologica e l’acquisizione dell’edifico dell’Agenzia delle entrate. Si aggiungono gli investimenti in apparecchiature, tecnologia, ambulanze e la realizzazione delle Casa della comunità di Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese (oltre 2 milioni di euro).
L’assessore Zilli a margine della riunione ha ribadito l’importanza dell’incontro odierno per il territorio: “Rappresenta un segnale concreto dell’Amministrazione regionale per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.
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Toscana, il governo finanzia la riqualificazione degli alberghi
FIRENZE (ITALPRESS) – Un’opportunità, importante, per rendere più accogliente e competitivo il sistema alberghiero (e non solo). Anche in Toscana. “Mi auguro – commenta l’assessore regionale al turismo, Leonardo Marras – che ne approfittino il massimo delle strutture turistiche toscane. In questo modo potremo ulteriomente migliorare la nostra offerta”.
Scatta oggi il click day degli incentivi statali per riqualificare alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperto, imprese del comparto ricreativo, fieritico e congressuale, stabilimenti balnerari, complessi termali, porti turistici e parchi a tema. A disposizione ci sono 600 milioni in quattro anni, per tutta Italia. Due sono i possibili incentivi: il credito di imposta fino all’80 per cento delle spese (anche cedibile) e un contributo a fondo perduto fino al 50 per cento delle spese per un importo massimo di 40 mila euro (elevabile in alcuni casi fino a 100 mila). L’incentivo potrà essere utilizzato per il miglioramento dell’efficienza energetica, la riqualificazione antisismica, l’eliminazione di barriere architettoniche, la manutenzione straordinaria, restauri e ristrutturazioni, l’installazione di manufatti e prefabbricati, l’installazioni (per i complessi termali) di nuove piscine, la digitalizzazione e l’acquisto di mobili.
Le domande possono essere presentate dal 28 febbraio fino al 30 marzo 2022, dal sito di Invitalia. Le richieste saranno esaminate in ordine cronologico rispetto alla loro presentazione.
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Venezia, le Marie del Carnevale in cucina con gli studenti
VENEZIA (ITALPRESS) – Le Marie del Carnevale di Venezia svestono gli abiti cinquecenteschi della tradizione e indossano quello da cuoche per una mattinata all’insegna della cucina al fianco degli studenti della Scuola Andrea Barbarigo. L’iniziativa è andata in scena oggi, protagoniste le 12 finaliste che si sono cimentate tra i fornelli per preparare alcuni piatti in occasione di un pranzo speciale. Presente l’assessore comunale alle Attività produttive Sebastiano Costalonga che ha sottolineato l’importanza del momento: “Per due anni, a causa della pandemia, la scuola non ha ospitato eventi: oggi finalmente l’istituto riapre le sue porte anche alla cittadinanza. Quello tra le Marie e gli studenti che si preparano a un futuro lavorativo nel settore turistico è un connubio fantastico. E’ un messaggio di allegria e di speranza per i giovani che negli ultimi due anni hanno attraversato un periodo di sofferenza e difficoltà”.
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Fedriga “Anche il Sud chiede l’autonomia”
MILANO (ITALPRESS) – «La fase è cambiata. La guerra che arriva in Europa mentre tentiamo di uscire da un periodo difficile come quello che abbiamo attraversato, credo richieda la responsabilità di tutti. E le Regioni ci sono». Così Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia, a Expo Dubai, in una intervista al Corriere della Sera
«Stiamo tutti lavorando insieme alla ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini per portare a casa quello che sarà un risultato storico. Perchè la grande novità è che oggi ci sono parecchie Regioni del Mezzogiorno che chiedono l’autonomia. Che è quindi diventata una battaglia anzi, un’opportunità nazionale».
«La tragedia immane che è stata la pandemia ha però offerto l’opportunità di valorizzare il lavoro dei territori. La collaborazione vera tra parti diverse della Repubblica ci ha consentito di affrontare la pandemia in maniera efficace, e io credo che ci permetterà di far fronte anche il dopo. Dare modo ai territori di esprimere al meglio le loro possibilità e potenzialità sarebbe, e sarà, un aiuto al sistema Paese, non una gratificazione per i presidenti».
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Expo Dubai, Fedriga: “Il porto di Trieste è una grande opportunità europea”
TRIESTE (ITALPRESS) – “Un territorio che ha tra i suoi grandi
punti di forza il sistema della ricerca e che può contare su un
porto prima in Italia per traffico ma con grandi potenzialità
verso l’estero”.
Sono queste due delle chiavi che il governatore della Regione
Massimiliano Fedriga ha esposto oggi all’Expo di Dubai nel corso
del Regional day dedicato al Friuli Venezia Giulia.
In prima battuta il governatore ha illustrato ai presenti le
peculiarità in chiave turistica che il territorio regionale può
offrire ai visitatori. “La nostra – ha detto Fedriga – è una
piccola regione che però è in grado di offrire grandi opportunità
grazie sia alle località balneari e montane ma anche per le sue
numerose città d’arte. Inoltre sotto il profilo enogastronomico
da noi è possibile assaporare peculiarità e specificità tipiche
della grande esperienza e tradizione italiana”.
Quindi Fedriga si è soffermato sugli aspetti legati alle
infrastrutture e alla logistica, che collocano il Friuli Venezia
Giulia ai vertici in Italia per la sua capacità di guardare non
solo al mercato domestico ma anche a quello internazionale. “Il
grande sforzo che il porto di Trieste sta compiendo con
l’Autorità di sistema è quello di far comprendere le potenzialità
di crescita che ci sono qui da noi. Il porto di Trieste è
un’opportunità italiana ed europea, siamo il primo scalo del
nostro Paese ma ancora con grandi potenzialità di crescita:
infatti non guardiamo solo al traffico italiano, poichè già ora
il 90 per cento dell’attività è rivolta all’estero. Siamo una
piattaforma logista naturale per il centro e sud Europa; abbiamo
deciso di investire nel sistema degli interporti non solo a
livello nazionale ma, con il supporto del sistema portuale, anche
in Austria e Ungheria. Per cui chi sceglie il nostro porto
sceglie un sistema che si muove a livello internazionale”.
Infine, un passaggio del governatore è stato dedicato alla
ricerca. “Trieste – ha detto Fedriga – è la città che ha il più
alto numero di ricercatori rispetto al numero di abitanti di
tutta l’Europa. Stiamo facendo norme di legge e investendo
ingenti risorse per fare in modo che la ricerca di base sul
territorio possa trasformarsi in ricerca applicata. Una comunità
che può contare sulla ricerca di base – ha concluso il
governatore – non guarda a prossimi anni ma ai prossimi decenni.
Questa è la vera forza che possiamo proporre a chi vuole lavorare
e collaborare con il Friuli Venezia Giulia”.
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L’Abruzzo punta al raddoppio della superstrada Avezzano-Sora e della ferrovia Roma-Pescara
PESCARA (ITALPRESS) – Il raddoppio della superstrada Avezzano Sora e della linea ferroviaria Roma-Pescara sono i due progetti presentati a distanza di 24 ore dalla Regione Abruzzo.
Il progetto di fattibilità tecnico-economica realizzato dall’Anas per il raddoppio della strada statale 690 che collega Avezzano a Sora, la ex superstrada del Liri, è stato al centro della conferenza preliminare dei servizi che si è svolta a Pescara, in Regione, alla presenza del presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e del sottosegretario con delega alle Infrastrutture, Umberto D’Annuntiis. All’incontro hanno partecipato il responsabile territoriale per l’Abruzzo e Molise di Anas, Antonio Marasco, alcuni sindaci della Valle Roveto oltre a a dirigenti, tecnici e funzionari del Dipartimento regionale Infrastrutture e Trasporti.
“Il lavoro importante comincia adesso – ha dichiarato Marsilio –. Del resto, il grande consenso registrato in occasione della prima assemblea sul territorio e la spinta da sempre proveniente dall’intera Valle Roveto per risolvere il problema della viabilità in quella zona – ha aggiunto – mi auguro finiscano per prevalere sulle questioni di dettaglio. A tal proposito, – ha affermato Marsilio – chiedo ai sindaci un approccio collaborativo nell’ottica della soluzione dei problemi comprendendo che un qualche impatto inevitabilmente ci sarà. Tuttavia, – ha sottolineato il Presidente – l’impatto positivo sarà quello di avere una doppia carreggiata in entrambi i sensi di marcia come nei primi 5-6 chilometri di superstrada. Oggi apriamo la conferenza dei servizi e avviamo questa prima fase della progettazione che arriva al confine della regione ma non ho dubbi – ha spiegato – che se cominciamo a realizzarla anche sul versante laziale fino a Sora e poi fino a Cassino, proseguirà lungo questa direttrice. Così, la Val Roveto, da sempre lontana dalle grandi direttrici di sviluppo, potrà diventare l’anello di congiunzione naturale tra l’Appennino centrale, e quindi L’Aquila, ed il sud del Lazio e quindi il sud d’Italia considerando anche la collocazione strategica rispetto ai grandi mercati ortofrutticoli dell’area pontina”.
L’intervento previsto, per un importo complessivo di 960 milioni di euro, interesserà i Comuni di Avezzano, Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Civita d’Antino, San Vincenzo Valle Roveto e Balsorano. Nello specifico, si tratta dei lavori di raddoppio della carreggiata con adeguamento della piattaforma stradale della statale 690 Avezzano-Sora nel tratto compreso tra il km 0+000 ed il km 39+350 ricadente nel territorio della regione Abruzzo. La superstrada in questione ha origine alle pendici del monte Salviano, in territorio avezzanese, per poi entrare, nella valle del fiume Liri, in cui procede, collegando i Comuni abruzzesi fino al confine con la regione Lazio.
Il tratto di competenza regionale parte dal km 0+000 ad innesto con il casello di Avezzano della A25 e termina al confine tra Abruzzo e Lazio nel territorio di Balsorano.
“Stiamo parlando di un’opera strategica fondamentale – ha ripreso Marsilio – la cui realizzazione, solo per il versante abruzzese, ha un costo vicino al miliardo di euro. Riguardo all’urgenza di arrivare al progetto esecutivo per poi giungere alla gara d’appalto, soprattutto alla luce dell’estrema pericolosità di questa arteria, ho sollecitato personalmente il Ministro Giovannini. Un aspetto oggettivo, quello dell’elevato rischio di incidenti sull’attuale tracciato stradale, – ha concluso – che avrà indubbiamente un peso importante anche in relazione all’assegnazione delle risorse”.
Il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara diventa intanto un progetto concreto. “Esprimo soddisfazione e grande speranza per la realizzazione di quest’opera”, ha detto il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, partecipando all’Aurum di Pescara alla conferenza stampa di presentazione del Dibattito Pubblico sul progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Pescara per le tratte Interporto-Manoppello (I lotto) e Manoppello-Scafa (II lotto). “In questo percorso – ha aggiunto il presidente – non posso che ringraziare gli uffici regionali, il direttore del Dipartimento Trasporti, Emidio Primavera, che ha seguito con la Regione Lazio l’iter amministrativo terminato con il protocollo d’intesa con il Ministero delle infrastrutture, e la direttrice Barbara Morgante, che tra poche ore lascerà, tra l’altro, gli impegni regionali per tornare a lavorare nel privato. L’avvio del dibattito pubblico è il momento principale in cui tutti, dal singolo cittadino alle realtà associative e amministrazioni pubbliche possono e devono fare le loro proposte per migliorare il progetto. Mi auguro che quest’opera si faccia. Qui non ci saranno le cartelle del no. Queste prime decine di chilometri da Pescara fino a Scafa – ha spiegato Marsilio – sono la prima parte di un progetto complessivo che si svilupperà lungo tutti i 210 km della linea ferroviaria che permetteranno alla fine di questo percorso di avere una linea che da Roma a Pescara collegata in meno di due ore. La Regione, come tutti gli altri enti e come ogni singolo cittadino può fare, farà appunto delle proposte che siano, però, tecnicamente supportate e che non siano fantasie che avrebbero come unico risultato quello di bloccare l’opera o di moltiplicarne i costi a livello tale da renderne impossibile la realizzazione. Vogliamo che i soldi stanziati e che abbiamo reperito, i progetti che siamo riusciti a far condividere e le priorità che abbiamo imposto al Governo nazionale, ministro delle Infrastrutture, a Rfi, vengano rispettate perché per troppi decenni l’Abruzzo non è stato una priorità nelle politiche nazionali. Noi abbiamo ottenuto questo importante risultato e l’Abruzzo è rientrato nei corridoi europei e sta entrando nelle priorità nazionali per il cosiddetto programma Italia Veloce. Quindi noi lavoreremo con lo spirito giusto per fare in modo che questa opera si faccia e si faccia bene. La stella polare – ha concluso Marsilio – è quella di ascoltare un milione di abruzzesi che hanno diritto di avere un treno veloce e un collegamento efficiente”. Alla conferenza stampa tra gli altri hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza con delega ai trasporti Umberto D’Annuntiis, il commissario straordinario Vincenzo Macello e la coordinatrice del dibattito pubblico Iolanda Romano. E’ intervenuto, in videoconferenza, anche il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, per sostenere l’importanza dell’opera pubblica.
(ITALPRESS)
Covid, contagi in diminuzione, ma ancora 27 morti in Veneto
VENEZIA (ITALPRESS) – Anche le province che di solito fanno
segnare il maggior numero di positivi sono sotto la soglia dei
1000 contagi. Sono 4593 i nuovi positivi registrati in Veneto
nelle ultime 24 ore, con Venezia e Padova in testa, per un totale
di 64405 persone attualmente positive.In diminuzione anche i
ricoveri per Covid nei normali reparti (1899) e quelli in terapia
intensiva, 101.
(ITALPRESS).









