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La postura del nostro corpo è in grado di influenzare salute e umore

MILANO (ITALPRESS) – La postura è la posizione del corpo umano nello spazio in relazione ai diversi segmenti corporei quali busto, arti superiori e arti inferiori. Secondo la definizione generale, la postura è corretta quanto il nostro corpo assume nello spazio la posizione più idonea per compiere, sia da fermi, sia in movimento, tutte le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico. La postura è determinata da fattori neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali e cambia nel tempo anche a causa di cattive abitudini e del lavoro svolto. Quando è scorretta può dar luogo a modificazioni della struttura scheletrica quali scoliosi, iperlordosi e ipercifosi. La posizione del nostro corpo nello spazio dice molto di noi ma allo stesso tempo è in grado di influenzare la nostra salute, il nostro umore e la nostra efficienza. La postura è uno dei temi affrontati da Jean-Pierre Meersseman, chiropratico, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
La chiropratica “è un approccio sulla salute di una persona che tiene conto di fattori chimici, strutturali e anche emotivi”, ha spiegato Meersseman. “Il sistema nervoso – ha continuato – controlla il nostro corpo. Gli impulsi del cervello vengono trasmessi lungo il midollo spinale e i vari nervi. Se c’è un’interferenza nella trasmissione di questi impulsi il muscolo può fare due cose: o reagisce normalmente o diventa estremamente indebolito o ipertonico. Si tratta di trovare questi punti di interferenza lungo la colonna vertebrale. In realtà, poi, sull’equilibrio della colonna vertebrale incidono tanti fattori”.
Per Meersseman la postura “è migliorabile”. “La prima cosa da fare – ha sottolineato – è una visita ortopedica adeguata o con qualcuno che se ne intende di postura e ha la qualifica per farlo. Poi si può decidere quale indirizzo terapeutico prendere. Può essere fare ginnastica posturale o correttiva o portare un busto. In realtà, la postura – ha aggiunto – non è soltanto la parte statica. Qualsiasi posizione nello spazio è postura. Parliamo anche di spazialità e di equilibrio”.
Ci sono anche benefici psichici. “Per esempio – ha detto -, per qualcuno che sta con le spalle in avanti e leggermente incurvato è difficile sorridere. Quando qualcuno si stente giù di corda e prova a raddrizzarsi davanti allo specchio, quasi immediatamente ha un sorriso sulle labbra e si sente meglio”.
Qual è, quindi, la raccomandazione da dare? “Se la persona è sana e non ha problemi apparenti – ha affermato il chiropratico – direi soprattutto di fare regolarmente un’attività fisica adeguata”. Per Meersseman è necessario fare “sport moderato, preferibilmente non di contatto o ginnastica regolare. Può anche essere – ha concluso – una camminata tutti i giorni di venti minuti o mezz’ora in modo intenso, correre con moderazione”.

– foto Italpress –
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Malattie rare, Sanofi lancia la campagna #ilvaloredeltempo

MILANO (ITALPRESS) – Prende il via la campagna “Il valore del tempo”, promossa da Sanofi in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare 2023, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di aiutare chi soffre di una malattia rara a riappropriarsi del tempo da dedicare alla propria vita.
Il tempo rappresenta un elemento prezioso per tutti, ma lo è ancora di più per gli oltre 2 milioni di italiani che convivono con una malattia rara. Queste patologie spesso richiedono tempi molto lunghi per la diagnosi e la gestione delle terapie, oltre che per la ricerca scientifica che conduce alla scoperta e alla disponibilità di nuove molecole. La vita dei malati rari è quindi scandita da lunghe attese, incertezze o paure per risposte che tardano ad arrivare e una malattia che non si conosce.
“La campagna si avvale di un video emozionale che racconta un valore unico – quello del tempo – attraverso un linguaggio semplice e immediato”, spiega Sanofi. Un ulteriore strumento della campagna è la landing page dedicata www.diamovalorealtempo.it che presenta il manifesto della Giornata per Sanofi e il proprio impegno nell’ambito delle malattie rare.
“Per le persone che convivono con una malattia rara il tempo è fondamentale. Per questo – come Sanofi – ci impegniamo a trasformare il tempo in vita – sottolinea Marcello Cattani, presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia e Malta -. Da oltre 40 anni la nostra ricerca per lo sviluppo di terapie e servizi si propone di permettere a chi vive con una malattia rara di vivere appieno ogni momento. Quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale, diamo il nostro contributo all’importante attività di sensibilizzazione portata avanti da associazioni e istituzioni, attraverso una campagna che pone l’accento proprio sul valore del tempo, fattore determinante nel decorso di queste patologie e per la qualità della vita dei malati rari e delle loro famiglie. Continueremo a sostenere i pazienti e le Associazioni che li rappresentano, mettendo al servizio le nostre competenze, le nostre attività e i nostri mezzi di comunicazione, per far sì che questo messaggio viva ben oltre la Giornata”.
Dai 4 ai 7 anni è il tempo medio di attesa per una diagnosi di malattia rara. Per le persone affette da una malattia rara il tempo trascorso nei Centri di cura è 5 volte maggiore rispetto ad altre persone: i pazienti infatti spesso affrontano lunghe odissee, vedendo più specialisti, facendo innumerevoli test diagnostici e subendo numerose diagnosi errate, e rimangono, talvolta a lungo, senza una diagnosi. Ottenere una diagnosi precoce può essere determinante per l’avvio di una terapia adeguata, per la qualità di vita e, a volte, per la vita stessa dei pazienti.
Le malattie rare ad oggi conosciute sono tra le 7.000 e le 8.000. Tra queste le malattie da accumulo lisosomiale, patologie metaboliche ereditarie di origine genetica che si manifestano principalmente nei primi anni di vita. Se non vengono adeguatamente trattate, possono portare a danni progressivi e irreparabili a diversi organi e apparati.
“Nonostante la tempestività della diagnosi sia fondamentale per iniziare al più presto le necessarie terapie, le malattie da accumulo lisosomiale non rientrano ancora nella lista nazionale dello screening neonatale esteso, strumento essenziale per una diagnosi precoce, al fine di salvare la vita e la salute di decine di neonati ogni anno – spiega Sanofi -. Per questo, benchè l’Italia sia attualmente – insieme agli Stati Uniti – il Paese dove si ricercano più patologie, ben 48, l’auspicio è quello di un rapido aggiornamento del panel di screening neonatale da parte del Ministero della Salute per includere più patologie possibili”.
Tra le malattie rare rientrano anche quelle ematologiche rare, tra le quali, in particolare, la porpora trombotica trombocitopenica acquisita (aTTP), una malattia autoimmune della coagulazione del sangue che si manifesta con eventi acuti e imprevedibili a danno di organi vitali come cuore, cervello e reni che la rendono potenzialmente fatale: l’attuale tasso di mortalità arriva fino al 90% se la persona non viene messa in terapia a seguito di un evento acuto.
“Dato il rischio di mortalità elevato dell’aTTP, la diagnosi precoce è essenziale per poter intervenire velocemente. Oltre alla corretta individuazione di segni e sintomi, sono necessari esami di laboratorio per la conferma diagnostica quali conta piastrinica e misurazione dei livelli di un particolare enzima, l’ADAMTS13 – prosegue Sanofi -. Attualmente la prestazione del dosaggio dell’ADAMTS13, essenziale anche durante la fase di follow up, non rientra però ancora nei Livelli Essenziali di Assistenza e non viene rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale in maniera uniforme sul territorio, con conseguenti disparità nell’accesso tra i pazienti”.
I tempi non sono critici per i malati rari solo relativamente alla diagnosi, ma anche per le terapie. Per alcuni tipi di malattie rare, come ad esempio quelle lisosomiali, l’unico trattamento è la terapia enzimatica sostitutiva, un’infusione endovenosa dell’enzima che il corpo non produce. Questa infusione viene somministrata ogni una o due settimane in una struttura ospedaliera, con una durata media d’infusione di 3-4 ore. Il paziente con malattia da accumulo lisosomiale è costretto a sacrificare buona parte del proprio tempo lavorativo e libero per raggiungere gli ospedali specializzati così da poterle ricevere. Non solo, anche il caregiver che accompagna il paziente deve ricorrere a ferie o permessi lavorativi.
“Consentire al paziente di effettuare terapie domiciliari va a beneficio della qualità di vita e della dimensione sociale, scolastica o lavorativa anche eliminando i tempi destinati ai continui spostamenti per raggiungere il centro. Oltre ad assicurare la continuità assistenziale e l’aderenza alla terapia, fondamentali per queste persone fragili per non compromettere gli eventuali progressi e portare a un aggravamento della patologia. Da considerare, inoltre, l’enorme vantaggio economico per il Servizio Sanitario Nazionale, rappresentato dall’azzeramento dei costi di day-hospital o day-service, con la possibilità di disporre del personale infermieristico per altre funzioni o situazioni di emergenzà, sottolinea Sanofi, che per questo è impegnata a offrire ai pazienti ‘un servizio professionale e certificato, attivo sul territorio nazionale, per la somministrazione della terapia a domicilio per quattro patologie rare: la malattia di Gaucher, la malattia di Anderson-Fabry, la Mucopolisaccaridosi di tipo I e la malattia di Pompe”. Il servizio viene attivato su richiesta del medico curante per i pazienti clinicamente stabili e ritenuti idonei alla terapia domiciliare, in trattamento con le terapie infusionali di Sanofi.
Le malattie da accumulo lisosomiale complessivamente sono oltre 50 e colpiscono circa un neonato su 7.700. Tutte sono caratterizzate dall’accumulo di sostanze di ‘scartò (metaboliti) all’interno dei lisosomi, ovvero specifiche strutture cellulari. Questo provoca la perdita delle funzioni cellulari e problemi che possono coinvolgere più organi e apparati.
Tra le principali patologie appartenenti a questo gruppo ci sono: malattia di Gaucher, malattia di Anderson-Fabry, malattia di Pompe, Mucopolisaccaridosi di tipo I e ASMD (deficit di sfingomielinasi acida, comunemente conosciuta come malattia di Niemann Pick di tipo A e AB).
Tra le malattie ematologiche rare la porpora trombotica trombocitopenica (TTP), una malattia autoimmune acuta della coagulazione, una patologia ultra-rara e potenzialmente fatale. La patologia può essere di due tipi: la forma ereditaria, che colpisce circa il 5% dei pazienti, e la forma acquisita, la più comune, che riguarda il restante 95%. La forma acquisita (aTTP) non è presente fin dalla nascita e si manifesta più avanti nel corso della vita, con un’incidenza di 1-6 casi su un milione all’anno. E’ causata da una ridotta attività dell’enzima ADAMTS13, una proteina importante per la regolazione della coagulazione del sangue.
L’anemia emolitica da agglutinine fredde (CAD) è una rara forma di anemia emolitica autoimmune, causata da anticorpi chiamati agglutinine fredde che attaccano erroneamente i globuli rossi sani causando la loro rottura (emolisi). Poichè i globuli rossi hanno il compito vitale di trasportare l’ossigeno in tutto il corpo, i pazienti con CAD sviluppano una grave anemia che determina stanchezza, debolezza, mancanza di respiro, dolore al petto, battito cardiaco irregolare e altre potenziali complicazioni. La CAD è una malattia cronica e rara del sangue che in Italia coinvolge poco più di 1.000 pazienti.

– foto ufficio stampa Sanofi –

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Malattie rare, Mattarella “Priorità diagnosi rapida e terapie efficaci”

ROMA (ITALPRESS) – “Il tema scelto a livello internazionale per celebrare la Giornata odierna è quello del “viaggio” che le persone con malattia rara devono sostenere prima di ricevere una diagnosi. Si tratta di viaggi della speranza che possono durare anche diversi anni, in diversi luoghi, nel corso dei quali i pazienti e le loro famiglie intraprendono un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale carico di aspettative che, molto spesso, vanno deluse. Anche quando la diagnosi viene formulata, la probabilità che non ci siano terapie specifiche per curare la patologia resta purtroppo ancora elevata”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare.
“Il dettato costituzionale relativo alla tutela della salute non consente eccezioni. Diagnosi rapida e terapie efficaci rappresentano priorità su cui concentrarsi per assicurare alle persone con malattia rara il diritto alle cure e a una assistenza socio-sanitaria che permetta loro di convivere il più serenamente possibile con la propria patologia, vincendo l’isolamento e partecipando in maniera significativa alla vita della società”, prosegue il capo dello Stato.
“In questo viaggio teso all’affermazione di diritti troppo spesso non realizzati, fondamentale è la ricerca scientifica: le innovative tecniche di sequenziamento del DNA stanno tracciando nuove vie rispetto alla capacità di fare diagnosi di precisione e personalizzate. In ambito nazionale il recente insediamento del Comitato nazionale per le malattie rare, che avrà il compito di definire le linee strategiche delle politiche nazionali e regionali sul tema, suona da incoraggiamento verso la piena tutela del diritto alla salute di chi convive ogni giorno con una malattia rara”, conclude Mattarella.

– foto ufficio stampa Quirinale –

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Giornata mondiale malattie rare, importante contributo Fno Tsrm e Pstrp

ROMA (ITALPRESS) – La Giornata delle Malattie rare è stata istituita nel 2008 dall’European rare diseases organisation (Eurordis), allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni alle esigenze di milioni di persone in tutto il mondo affette da una malattia rara. Secondo l’Osservatorio Malattie rare (OMAR) in Italia le persone affette da malattie rare sono circa 2 milioni, di questi il 70% si trova in età pediatrica.
La Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP) è attenta ai bisogni delle persone che convivono con patologie rare e lavora costantemente per assicurare loro processi assistenziali finalizzati a rispondere a specifici bisogni di salute, con l’obiettivo di migliorarne la qualità di vita.
In tal senso la FNO TSRM e PSTRP ha promosso l’istituzione del Gruppo di lavoro “Malattie rare” (GLMR), che ha preso il via circa un mese fa. Composto da 18 membri, ciascuno referente per la propria professione, i componenti del gruppo operano nel campo specifico delle malattie rare. Con lo slogan, scelto per la giornata delle Malattie rare di quest’anno, “Nelle nostre mani come perle, rare e meravigliose” il gruppo di lavoro vuole evidenziare la complessità intrinseca dell’argomento, indicando un approccio attento dei professionisti sanitari nei confronti dei malati rari.
Il gruppo è nato per fornire il più qualificato e multiprofessionale contributo al Comitato nazionale Malattie rare (CoNaMR), di cui fa parte il componente del Comitato centrale della FNO Giovanni De Biasi.
Lo scorso 21 febbraio il CoNaMR ha approvato il testo finale del Piano nazionale delle Malattie rare (PNMR) 2023-2025, un traguardo atteso da molti anni dalle associazioni delle persone con malattia rara, oltre che dai loro caregiver: “L’approvazione del Piano nazionale delle Malattie rare rappresenta il primo atto del Comitato nazionale Malattie rare, dopo anni di attesa, milioni di persone, insieme ai loro famigliari, riceveranno risposte concrete” è quanto afferma Giovanni De Biasi, che plaude al sostegno ricevuto dal gruppo di lavoro sulle Malattie rare della FNO “Il supporto del Gruppo di lavoro Malattie rare della Federazione si è rilevato sostanziale al fine di vagliare i contributi pervenuti, merito delle competenze delle singole professioni intervenute, capaci di fare sintesi per la tutela della salute pubblica” conclude De Biasi.
Tra le varie iniziative in cantiere il GLMR, sta organizzando, per il prossimo 29 giugno in occasione della Giornata mondiale della Sclerodermia, un evento formativo, in collaborazione con l’Associazione Malattia rara Sclerodermia e altre Malattie rare (AsMaRa). Il corso avrà lo scopo di mettere a confronto i portatori di questo particolare bisogno sanitario con i professionisti afferenti agli Ordini TSRM e PSTRP.
-foto agenziafotogramma.it-
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Inaugurata la nuova Area di emergenza del Policlinico di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Nel trentennale dell’apertura del primo pronto soccorso al Policlinico, questa mattina, a Palermo, è stata inaugurata la nuova area di emergenza dell’Azienda ospedaliera universitaria. Un unico monoblocco, di quasi quattromila metri quadrati, dotato di nuova tecnologia e con una suddivisione degli spazi concepita per assicurare rapidamente al paziente tutte le cure e i trattamenti di alta specialità. Dal nuovo pronto soccorso sarà, infatti, possibile accedere subito a reparti dedicati a interventi e trattamenti salvavita, dalla rianimazione alla cardiologia alle sale operatorie, direttamente collegate alla terapia intensiva.
“Finalmente il Policlinico di Palermo si dota di un pronto soccorso accogliente e completo di sale operatorie e di degenza chirurgica post-operatoria. Un’area di emergenza-urgenza nuova e all’avanguardia – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. Siamo riusciti a dare un’accelerata e una spinta decisiva al completamento dei lavori, grazie alla proficua collaborazione tra Università degli studi di Palermo e impresa esecutrice. Un particolare ringraziamento va rivolto al commissario Salvatore Iacolino per il grande impulso dato in questi mesi per l’accelerazione nel completamento dei lavori. Pronto soccorso e aree di emergenza, luoghi molto delicati e sensibili dell’assistenza sanitaria – conclude il Presidente- devono essere a misura della persona sofferente che ha bisogno di cure immediate e di attenzione. Sulla sanità il governo regionale, fin dal suo insediamento, ha prestato il massimo impegno affinchè anche in questo settore si possa voltare pagina”.
I lavori della nuova area di emergenza, iniziati nel marzo 2021 con una durata prevista di 4 mesi, sono stati appaltati dalla struttura commissariale regionale per l’emergenza Covid. Dopo i ripetuti rinvii, che rischiavano di creare l’ennesima incompiuta, nel dicembre scorso le opere sono riprese a ritmo serrato consentendo l’apertura di oggi.
“Abbiamo raggiunto un obiettivo importante per il quale devo ringraziare tutti coloro che in questi mesi si sono impegnati con grande dedizione e abnegazione – commenta il Commissario Straordinario dell’Azienda ospedaliera universitaria, Salvatore Iacolino -. Esprimo la mia gratitudine alla struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera siciliana, al RUP dei lavori, il direttore del genio Civile Giuseppe Nogara, al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, ai Dipartimenti di Emergenza, Chirurgia, e Amministrativo del Policlinico, e ancora al presidente della Scuola Medicina, all’Amministrazione comunale, al Rettore, con il quale c’è una totale sintonia sugli obiettivi da raggiungere, e a tutti i professionisti e al personale del Policlinico che con grande spirito di sacrificio hanno reso possibile questa inaugurazione. Ringrazio il Presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, per la fiducia riposta nella mia persona e il quotidiano supporto che ha consentito il raggiungimento di questo obiettivo epocale per l’Azienda ospedaliera Policlinico di Palermo”.
“La nuova area di emergenza – aggiunge – potrà dare una risposta appropriata ai bisogni di salute della nostra regione. Con questi spazi superiamo la difficoltà strutturale che fin qui ha caratterizzato l’area di emergenza con il pronto soccorso e la rianimazione dislocati in edifici distanti, criticità che è risultata particolarmente evidente nel periodo cruciale della pandemia. La nuova struttura ha un assetto più funzionale con un unico monoblocco che consentirà a regime di ridurre gli spostamenti di ambulanze tra le strutture dell’area dell’emergenza, concentrando le risorse umane e tecnologiche”.
Il costo per il completamento del plesso dell’Area di Emergenza affrontato dalla Regione Sicilia con la sua Struttura Commissariale per l’emergenza Covid è complessivamente di circa sei milioni di euro, è stato sottolineato. L’Azienda ha impegnato altri 500 mila euro del proprio bilancio per ulteriori opere complementari.
Il plesso è realizzato su isolatori sismici e di impianti che garantiscono la continuità di esercizio anche sotto sollecitazioni sismiche. Tra le innovazioni, anche un sistema ad aria compressa che in pochi secondi trasporta, attraverso un tubo di 25 millimetri di diametro, le provette con i campioni ematici da analizzare dal pronto soccorso al laboratorio di analisi, distanti 600 metri.
Il pronto soccorso ha spazi ampi, con area di triage binario, di valutazione e trattamento clinico con 3 sale codici verdi e gialli e 2 sale codici rossi, e un’area di osservazione breve intensiva dotata di 10 postazioni ad alta tecnologia di monitoraggio e supporto emodinamico e respiratorio.
Al primo piano sono già operativi 24 posti letto di terapia intensiva polivalente, postoperatoria e neurorianimazione ad alta tecnologia e informatizzazione: è attiva anche la cartella digitale full data.
Nell’ala sinistra dello stesso piano, dove sono già presenti due sale operatorie dedicate all’emergenza urgenza chirurgica generale con 28 posti letto, sono state realizzate le 4 nuove sale operatorie, dotate di strumentazioni di ultima generazione, e 26 nuovi posti di degenza chirurgica ad alta complessità che si aggiungono ai dieci posti letto di chirurgia vascolare già presenti.
Le strutture sono tutte interconnesse dal punto di vista logistico e degli impianti. Il monoblocco dell’emergenza è infatti collegato pure alla Cardiochirurgia, dotata di altri 7 posti letto di terapia intensiva, che accoglie i pazienti di tutta la Sicilia occidentale, sia in elezione che in emergenza.
L’Area radiologica è dotata di diagnostica avanzata di imaging di ultima generazione. Entro il 18 marzo sarà attivata la nuova Tac 128 slices, mentre il telecomandato per gli esami di radiodiagnostica entrerà in funzione il 7 marzo. Nel frattempo, Iacolino ha ottenuto dalla società “Heart Life”, incaricata del trasporto degli utenti ricoverati, la disponibilità a fornire, a titolo gratuito, sin da oggi, un’ulteriore ambulanza con autista soccorritore a disposizione dell’area di emergenza esclusivamente per trasportare i pazienti dal pronto soccorso alla struttura centrale di radiologia del Policlinico per l’esecuzione degli accertamenti radiodiagnostici.
Esiste, inoltre, è stato spiegato nel corso della cerimonia di inaugurazione, il finanziamento necessario per realizzare la terapia intensiva cardiologica e la nuova Emodinamica attrezzata per l’attività dell’Heart Team, con un’equipe composta da cardiochirurghi, cardiologi, emodinamisti, anestesisti rianimatori e radiologi interventisti.
All’esterno è stata realizzata una zona coperta per il comfort dei familiari dei pazienti attrezzata con panchine, un tavolo, e distributori di bevande e snack.
L’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo aggiunge: “E’ con la massima soddisfazione che oggi inauguriamo questa nuova area di emergenza del Policlinico di Palermo. Si tratta di un pronto soccorso con locali adeguati e attrezzato con tutto quello che può essere necessario per dare le giuste risposte ai bisogni dei cittadini. Un risultato importante che è frutto – afferma l’assessore – anche del grande interesse e dell’impegno che questo governo regionale ha messo già nei primi giorni dopo l’insediamento, lavorando assiduamente affinchè venissero risolte nel più breve tempo possibile tutte le difficoltà di natura operativa e burocratica. Significativo anche l’impegno del commissario Salvatore Iacolino che ha permesso di arrivare a questo momento con la massima puntualità. Un obiettivo importante anche per il ruolo strategico che questo centro svolgerà nel coordinamento generale delle strutture ospedaliere dell’area metropolitana di Palermo nei mesi a venire”.
Per il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, “l’inaugurazione della nuova aerea di Emergenza-Urgenza è un risultato di rilevanza assoluta per tutto il territorio. Viene così rafforzato il ruolo strategico e sanitario del Policlinico Universitario Giaccone, che è sia un ospedale di formazione dei futuri medici, sia una struttura importantissima che offre assistenza ad una popolazione molto ampia a cui è in grado di assicurare i trattamenti e le cure di cui può avere bisogno con prestazioni di eccellenza. Si tratta di un primo e fondamentale traguardo raggiunto grazie ad una rinnovata e proficua sinergia tra le figure istituzionali di riferimento che ha conferito un netto cambio di marcia al potenziamento del Policlinico con precisi obiettivi programmatici che porteranno sicuramente ad ulteriori sviluppi futuri. Ringrazio sentitamente – aggiunge Massimo Midiri – il Presidente della Regione Schifani, l’Assessore Volo, il commissario Iacolino, oltre a tutto il personale coinvolto, per l’impegno prezioso, concreto e determinante”.
“Con l’inaugurazione della nuova area di emergenza del Policlinico, finalmente siamo qui per festeggiare un punto di arrivo e auspicabilmente uno di partenza. Oggi raccontiamo una storia il cui bottone di accensione è stato spinto nel 1995. Oggi abbiamo un’opportunità, dopo che questa area di emergenza è stata bloccata per anni. Il nuovo pronto soccorso è stato oggetto di una brillante accelerazione finale che consegna alla città e ai palermitani un’area di emergenza degna di questo nome che, però, costituisce anche l’inizio di una nuova fase di ripensamento complessivo dell’assistenza palermitana nell’interesse della città e con il concorso di lavoro, di impegno e realizzazione di tutte le istituzioni, a cominciare dal governo regionale, che ha dimostrato la sua capacità di impegno, dall’amministrazione comunale, dall’università e dalla sanità nel complesso delle sue competenze e delle sue articolazioni”, dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, a margine della cerimonia di inaugurazione della nuova area di emergenza del Policlinico.
foto ufficio stampa Policlinico Palermo

Tumori, in due anni in Italia 14 mila nuove diagnosi in più

MILANO (ITALPRESS) – In Italia nel 2022 ci sono state 390.700 nuove diagnosi di cancro, con un incremento di oltre 14 mila casi rispetto al 2020. Il tumore più frequentemente diagnosticato è stato quello al seno, seguito da quello al colon-retto, al polmone, alla prostata e alla vescica. Sono i dati de “I numeri del cancro in Italia 2022”, censimento ufficiale realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, dall’Associazione Italiana Registri Tumori e da altre importanti realtà nazionali. Nel 2020 c’è stato un calo delle nuove diagnosi, soprattutto dovuto all’interruzione degli screening oncologici e al rallentamento delle diagnosi a causa dell’emergenza portata dalla pandemia.
La ripresa dei casi di cancro che si riscontra oggi in Italia è simile a quella degli altri paesi europei ma va fermata. Per fermarla è fondamentale modificare gli stili di vita scorretti. In Italia tre adulti su dieci sono in sovrappeso, uno su dieci è obeso e uno su cinque fuma. In aumento anche i sedentari, passati dal 23% del 2008 al 31% del 2021. Il cancro è ancora la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ma chi sopravvive a cinque anni dalla diagnosi ha generalmente prospettive di sopravvivenza vicine a quelle di chi non ha avuto un tumore. E’ uno dei temi affrontati da Armando Santoro, direttore Cancer Center dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Le patologie oncologiche sono in aumento” ma “aumenta anche l’età media della popolazione”, ha sottolineato Santoro. “La popolazione anziana – ha spiegato – è più soggetta a tumori. Quindi in assoluto, per fasce d’età, non c’è poi questo grande aumento”.
“Se guardiamo i numeri del cancro in Italia – ha continuato -, nell’anno del Covid abbiamo avuto 20 mila casi in meno” che in realtà “sono 20 mila diagnosi in meno che pagheremo negli anni a venire con patologie più avanzate perchè sono ritardi diagnostici. Sono ancora tanti i tumori che si sviluppano e questo è bilanciato dalla possibilità di cura. Mi riferisco – ha proseguito – alla guarigione definitiva dalla malattia che è sempre più elevata prevalentemente grazie alla diagnosi precoce e agli screening ma anche a nuove armi terapeutiche”.
“La cura – ha evidenziato il direttore del Cancer Center – è sempre più personalizzata. Oggi abbiamo molecole che potremmo definire sempre più ‘intelligentì e in grado di andare a colpire alcune caratteristiche biologiche del tumore, perchè non tutti sono uguali”.
Alla domanda se gli stili di vita siano peggiorati, Santoro ha risposto: “Sì, e questo è un grosso problema. Potremmo ridurre il numero di patologie oncologiche e anche cardiologiche e respiratorie ma dovremmo tenere stili di vita adeguati”.
Partecipare agli screening è importante. “E’ civile”, ha affermato. “Screening – ha proseguito – non significa evitare il tumore ma diagnosticarlo in maniera precoce e questo significa avere una chirurgia meno aggressiva, non avere la necessità di fare terapie pesanti e avere un’alta percentuale di guarigione”. Per Santoro “non partecipare allo screening è un atto di ‘non civiltà’ e di autolesionismo, non ha un senso logico”.
Partecipare, invece, è utile per la diagnosi precoce. “E’ uno strumento fondamentale”, ha sottolineato. “La vera battaglia per vincere il tumore, per ottenere una percentuale di guarigione più alta – ha aggiunto – è costituita da stile di vita e screening, che consente diagnosi precoci”.
Nei prossimi anni cosa potrebbe cambiare in positivo nella cura dei tumori? “C’è un dato concreto: la prognosi delle patologie oncologiche è migliorata progressivamente grazie all’impegno di tutte le figure coinvolte. Oggi abbiamo una quantità di armi a disposizione che è sempre più ampia. E’ un mondo in rivoluzione con tante cose positive e anche qualcuna negativa, una spinta verso il mercato forse anche eccessiva. Però alla fine – ha concluso Santoro – emerge più l’aspetto positivo rispetto a quello negativo”.

– foto Italpress –

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Covid, 29.433 nuovi positivi e 244 decessi nell’ultima settimana

ROMA (ITALPRESS) – Sono 29.443 i nuovi positivi al Coronavirus, nella settimana tra il 17 e il 23 febbraio 2023 in Italia, con una variazione del +3,8% rispetto alla settimana precedente, quando furono 28.354. E’ quanto emerge dal bollettino settimanale diffuso dal Ministero della Salute. Sono stati 506.295 i tamponi effettuati, il 5,6% in meno rispetto alla settimana precedente, quando furono 536.080. Nell’ultima settimana sono 244 i deceduti, il 18,4% in meno rispetto alla settimana precedente, quando furono 299. Il tasso di positività è del 5,8% con una variazione di +0,5% rispetto alla settimana precedente (5,3%).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Tumori, a Messina una Pet di ultima generazione per le diagnosi

MESSINA (ITALPRESS) – Per le diagnosi e terapie di tumori e metastasi arriva a Messina una Pet digitale di ultima generazione, l’unica di questo tipo in Sicilia e tra le poche nel Meridione, che sarà in funzione a Villa Salus, clinica cittadina convenzionata con il Sistema sanitario nazionale.
L’iniziativa è stata presentata nei locali della casa di cura in una conferenza stampa, alla presenza di Gustavo Barresi, amministratore di Villa Salus, dei direttori generale e sanitario dell’ASP di Messina Bernardo Alagna e Domenico Sindoni, del presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo, del vicepresidente dell’Associazione nazionale di Medicina Nucleare Massimo Ippolito, e del presidente di Aiop Sicilia, Carmelo Tropea.
“L’attivazione della nuova Pet/Ct Biograph Vision 450, prodotta da Siemens – ha spiegato Barresi – ha rappresentato un investimento di grande impatto per la struttura, sia sul piano finanziario sia sotto il profilo strettamente sanitario e organizzativo nell’ambito di un percorso per offrire ai pazienti prestazioni di qualità e al passo con il progresso tecnologico in medicina”.
L’apparecchiatura ha elevate capacità diagnostiche in ambito oncologico e sarà al servizio di una larga fetta di abitanti delle regioni del Sud consentendo anche vantaggi in termini di riduzione della cosiddetta mobilità sanitaria.
“Un investimento che sicuramente arricchisce l’offerta sanitaria in Sicilia e nel Mezzogiorno a beneficio della domanda di salute dei cittadini – ha aggiunto Caudo – e che contribuirà a diminuire il trend di migrazioni verso il Nord da parte di pazienti talvolta insoddisfatti delle apparecchiature tecnologiche presenti nella nostra isola”.
Per il presidente dell’Aiop Sicilia Tropea “le imprese della nostra regione vivono un piano di rientro perenne dunque il valore degli investimenti che le aziende riescono a fare va apprezzato ancora di più”.
La PET/CT è una metodica diagnostica
che prevede la somministrazione per via endovenosa di un radiofarmaco (cosiddetto racciante), in grado di fornire informazioni significative sulla malattia, se presente. Le immagini PET/CT vengono analizzate e refertate dal medico nucleare, che mette a disposizione dell’oncologo informazioni imprescindibili per la definizione del più adeguato approccio terapeutico.
“In un ambiente in cui si doveva mantenere l’operatività della struttura – ha sottolineato l’architetto Daniela Siracusano che ha curato la direzione e coordinamento del progetto – abbiamo lavorato senza sosta e collaborato con 20 tecnici, 15 imprese e 60 operai nell’arco di cinque mesi con l’obiettivo di rispettare i tempi di consegna. Un impegno ambizioso di cui andiamo orgogliosi”. La Pet consente una visione più ampia, massimizzando la capacità diagnostica e permettendo una più precoce ed approfondita valutazione della malattia. Con cristalli da 3,2 mm, la nuova macchina offre un’elevata risoluzione per ridurre l’impatto dell’effetto di volume parziale (PVE) e un tempo di volo più rapido, per consentire l’identificazione precoce di lesioni di piccole o piccolissime dimensioni.
“L’acquisto di questa macchina proietta Villa Salus in una dimensione ancora più importante per il nostro territorio e non solo – ha aggiunto Alagna -. E’ una giornata importante per Messina e per la sua offerta rivolta ai pazienti oncologici che da oggi potranno usufruire una tecnologia ancora più avanzata”.

– foto xd9/Italpress –

(ITALPRESS).