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Manovra, Aiop “Ignorate le esigenze della sanità”

ROMA (ITALPRESS) – “Quella che il Parlamento si appresta a varare, per quanto attiene l’attenzione alla sanità, è una legge di Bilancio deludente. Un settore che risponde alle esigenze reali degli italiani ma che sono state ignorate dagli articoli della Manovra. Tra le 3024 proposte emendative sono stati presentati in maniera trasversale tre emendamenti fondamentali, che non comportano oneri di spesa a carico della finanza pubblica – rispettivamente a firma Lucaselli, Cappellacci e Faraone – che hanno un solo obiettivo: abrogare il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni dalle strutture di diritto privato del SSN, che erogano prestazioni alla popolazione, previsto dalla “Spending review” del 2012. Proposte che hanno tale condivisione e ragione d’essere che sono rientrate tra gli emendamenti super segnalati per abrogare un tetto, nato in fase emergenziale, ma che oggi è datato, anacronistico, illogico e di dubbia costituzionalità”. Lo afferma in una nota Barbara Cittadini, Presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata.
“Un vincolo che blocca, ormai da dieci anni, la capacità programmatoria delle Regioni – continua Cittadini – e non utilizza le potenzialità della componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale, con un conseguente impoverimento quali-quantitativo nell’erogazione delle prestazioni. Non è un caso che, durante la crisi pandemica, il Governo abbia dovuto agire in deroga a questa norma con almeno tre distinti provvedimenti di legge, a dimostrazione che provoca un blocco delle prestazioni sanitarie a danno dei bisogni reali del Paese. Il suo superamento è stato chiesto, con determinazione, dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, vista l’impossibilità di rispondere alla domanda di salute della popolazione, e, non ultimo, dalla Cimop, la Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata. Nonostante il grande impegno profuso dai partiti, e la particolare attenzione del capogruppo di FdI in Commissione Bilancio, la volontà politica ha trovato ostacoli tecnico-burocratici, di dubbia fondatezza, che hanno portato ad esitare il parere contrario alle proposte emendative”.
“Mi chiedo, allora – commenta la presidente di Aiop – quale sia il valore della volontà popolare, espressa attraverso i rappresentanti in Parlamento, se poi a decidere sono alcuni alti burocrati che, da quello che appare, disconoscono le reali e concrete necessità della popolazione. E’ bene, quindi, rammentare i dati in merito alle liste d’attesa che aumentano sempre di più, della mobilità sanitaria non fisiologica, che crea significative diseguaglianze sociali e il drammatico fenomeno della rinuncia alle cure, che sta assumendo una dimensione allarmante. La componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale garantisce il 28% di tutte le prestazioni e di tutti i servizi ospedalieri resi alla popolazione, assorbendo il 14% della spesa ospedaliera pubblica. E potrebbe fare ancora di più, se non fosse penalizzata da vincoli che, ormai, non hanno più ragione di esistere. Insieme a scelte nel merito delle quali non desideriamo entrare ma non legate ad un diritto costituzionale, si sarebbe potuto garantire il diritto alla salute della popolazione che i padri costituenti hanno definito e, certamente, non a caso, fondamentale nella Costituzione”, conclude Cittadini.

– foto ufficio stampa Aiop –

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I denti nei bambini, intervenire presto per prevenire anomalie

MILANO (ITALPRESS) – La bocca è il fulcro dello sviluppo del viso del bambino, per questo è così importante prendersene cura presto. Le raccomandazioni più recenti indicano di portare i bambini dal dentista attorno ai 3 anni ma sono ancora pochi i genitori che lo fanno. Di solito si aspettano i 6 anni e soprattutto si portano i bambini dal dentista in seguito alla scoperta di una carie, quando il piccolo avverte dolore. Un confronto precoce con lo specialista è invece importante per approfondire le tecniche di igiene orale e la somministrazione del fluoro allo scopo di prevenire le carie. Soprattutto serve per intercettare subito l’eventuale presenza di anomalie. Problemi di affollamento o difficoltà nella respirazione e nella deglutizione, infatti, possono compromettere il corretto sviluppo della bocca e di conseguenza quello armonioso del volto.
Questo è uno dei temi affrontati da Maurizio Rosmarini, specialista in odontoiatria pediatrica, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, il nuovo format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“La bocca è importantissima – ha spiegato Rosmarini – perchè è l’epicentro attorno al quale tutte le forze muscolari si organizzano per creare una struttura che sia più possibile armonica. La bellezza soggettiva di ognuno è legata quasi esclusivamente all’armonia del viso che garantisce il rapporto tra tre altezze che dividono il viso. E’ soltanto iniziando in modo molto precoce che si riesce a garantire questo sviluppo”.
“L’odontoiatria – ha aggiunto – non è un evento imprevedibile. La patologia odontoiatrica è un evento che si riesce a evitare attraverso tre tipi di comportamenti: l’igiene orale, l’igiene alimentare e l’igiene funzionale. E’ fondamentale che sia sempre più diffuso questo tipo di approccio, legato alla manutenzione più che alla riparazione”.
Il ciuccio può essere utilizzato o si rischia di causare danni? Per lo specialista in odontoiatria pediatrica dipende da “quanto tempo viene utilizzato”. “Comunque – ha aggiunto – tutti gli oggetti transizionali fanno danno perchè interferiscono in questa azione di sviluppo regolare. Se tutto avviene secondo un’azione muscolare senza interferenze – ha affermato – lo sviluppo è molto più regolare”. Il fluoro può essere utile? “Il fluoro è sempre indicato. Le linee guida – ha sottolineato – consigliano adesso un’applicazione topica, attraverso i dentifrici. Però da solo non risolve i problemi”.
Per Rosmarini “ormai i trattamenti ortodontici vengono suddivisi in due grandi gruppi”. Ci sono le terapie con gli “educatori funzionali” che “sono gommotti – ha spiegato – che vengono utilizzati a seconda delle diverse anomalie e guidano la crescita in una direzione opposta” rispetto a “quella in cui stava andando”.
Possono essere usati finchè “la crescita è rapida e i bambini sono piccoli”. “Dopodichè – ha continuato – bisogna utilizzare sistemi che sono un pò più presenti. Rispetto a un tempo, ormai le terapie sono tutte molto più confortevoli e sono rappresentate quasi sempre dai trattamenti che vengono fatti con modalità sequenziali”.
Si sente spesso parlare delle mascherine trasparenti per i denti. “E’ la vera rivoluzione che c’è stata negli ultimi anni”, ha affermato Rosmarini. Vengono fuori, ha spiegato, “da un algoritmo che nasce dalla ricchezza della raccolta dei dati e dall’intelligenza artificiale. Ci sono alcune società, le più qualificate, che hanno un margine d’errore bassissimo. Utilizzando quei prodotti – ha concluso – abbiamo sicuramente risultati che una volta erano impensabili”.

– foto Italpress –
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Malattie cardiovascolari, in Italia impiantati 200 mila stent l’anno

MILANO (ITALPRESS) – Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro paese e sono responsabili del 44% di tutti i decessi. Tra queste patologie, la più grave è la cardiopatia ischemica, che si manifesta con un progressivo restringimento delle coronarie non più in grado di portare al cuore sangue e ossigeno. Soprattutto a causa dell’aumento della vita media, questa malattia è in crescita in Italia e nel mondo ma si può prevenire con lo stile di vita, cioè con l’alimentazione corretta e l’attività fisica, e nei casi più gravi con gli stent, dispositivi che vengono posizionati nelle arterie ostruite per consentire il corretto passaggio del sangue. Si calcola che ogni anno in Italia vengano impiantati 200 mila stent coronarici. La cardiopatia ischemica è uno dei temi affrontati da Piero Montorsi, direttore del dipartimento di Cardiologia interventistica del Centro Monzino di Milano, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, il nuovo format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Lo stent – ha spiegato Montorsi – è un tubicino di lega di metallo che viene inserito in un’arteria quando è bloccata dalla patologia coronarica e crea un’impalcatura per mantenere aperto il lume dell’arteria e fare passare il sangue in maniera corretta”.
Ne possono essere utilizzati anche più di uno. “Se ne possono mettere finchè se ne vuole – ha affermato – e quanto è necessario. Tutto dipende dall’entità della malattia”.
Per Montorsi “quando i pazienti sanno che il destino è quello di fare una coronarografia e mettere uno stent chiedono se possono uscire la sera perchè hanno un impegno da mantenere” però “di fatto è un intervento importante”. “Il paziente è sveglio – ha spiegato – perchè si fa solo un pò di anestesia locale nel punto dove entriamo con il tubicino per mandare gli stent fino al cuore”.
Il cambiamento della qualità della vita avviene rapidamente. Infatti, il “paziente classico” che “è arrivato dal medico perchè ha dolore al petto facendo una corsa” e a cui viene messo lo stent, “dal giorno dopo fa nuovamente la corsa senza avere disturbi”.
In quali situazioni a un paziente viene indicata l’ipotesi di fare un’angioplastica o stent oppure viene avviato al cardiochirurgo? “La decisione è semplice – ha spiegato – e si basa sulla nostra letteratura scientifica e sull’esperienza che ha l’operatore. Per decidere se un paziente diventa chirurgico oppure può risolvere il proprio problema con l’angioplastica bisogna vedere com’è il paziente, se ha sintomi, e vedere la sua funzione del cuore”.
Inoltre, secondo Montorsi, lo stent “è come un diamante: è per sempre”. “Però nel tempo – ha aggiunto – si può sporcare nel senso che la placca può riformarsi e ostruire il lume. In quel caso il paziente può avere ancora disturbi ma con palloncini speciali possiamo pulire lo stent, che però rimane in quel punto. Ormai da parecchio tempo esistono stent che sono riassorbibili. Svolgono il ruolo all’inizio, poi nel giro di 6/9 mesi si dissolvono: il paziente ha l’arteria dilatata e nulla di metallico dentro”.
Fondamentale il tema dello stile di vita. “La prima cosa importante – ha sottolineato Montorsi – è far capire al paziente che è entrato nella categoria di pazienti con la cardiopatia ischemica. Deve sapere che quello che è stato fatto è un salvavita. A parte i farmaci, tutti i fattori di rischio presenti in maniera più o meno importante devono essere perfetti. Quindi peso giusto e alimentazione giusta”.

– foto Italpress –

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Sanità, al via collaborazione Gruppo San Donato-Ministero Salute Iraq

MILANO (ITALPRESS) – Si è appena conclusa la missione in Iraq guidata da Kamel Ghribi, vice presidente del Gruppo San Donato e presidente di Gksd. Durante la missione si è tenuto un incontro al vertice con il Primo Ministro iracheno, Mohammed Shia Al-Sudani e altri esponenti del suo governo. Durante l’incontro è stato firmato un Memorandum of Understanding tra il Ministero della Salute iracheno, Gruppo San Donato, Gksd e Università Vita-Salute San Raffaele. Il memorandum prevede la collaborazione tra le parti in una serie di ambiti che riguardano la sanità: dalla gestione di ospedali pubblici, alla consulenza strategica e supporto all’implementazione di alcuni ambiti fondamentali per la trasformazione del sistema sanitario iracheno, quali l’introduzione dell’assicurazione sociale sanitaria, l’apertura di nuove strutture sanitarie e la digitalizzazione. Il Memorandum contempla anche l’avvio di un programma di formazione rivolto ai professionisti sanitari, medici, infermieri, manager e tecnici, con possibilità di scambio tra i due Paesi, con l’obiettivo di rafforzare la qualità delle cure e l’innovazione tecnologica, con particolare attenzione all’alta complessità clinica. La missione irachena rientra nel programma di diplomazia sanitaria che Kamel Ghribi, insieme al Gruppo San Donato e Gksd, persegue nella convinzione che questo canale di collaborazione tra i Paesi, anche tramite protagonisti privati, possa contribuire strategicamente a posizionare le imprese italiane in modo ancor più efficace a livello globale. Si tratta di un processo che, proprio nell’ambito sanitario, ha ricevuto uno straordinario impulso: in Iraq l’impegno tra le parti si è tradotto anche nella decisione di avviare rapidamente una task force per realizzare quanto concordato. Il Primo Ministro ha dato il suo pieno avvallo e sostegno a questa task-force e alla volontà di rafforzare i rapporti con l’Italia, a partire da e attraverso la sanità, dove l’eccellenza italiana rimane un esempio unico a livello internazionale. “L’incontro con il Primo Ministro iracheno ha rafforzato in me la convinzione di quanto la sanità sia parte essenziale nell’avviare o consolidare le relazioni tra gli Stati – ha commentato Kamel Ghribi -. Le potenzialità di questo straordinario Paese, che ha saputo resistere a momenti difficilissimi e che adesso guarda al futuro con rinnovato ottimismo puntando sulla stabilità e la sicurezza, sono anche potenzialità per le imprese italiane che possono avere un ruolo cruciale nella ricostruzione e nel rilancio dell’Iraq. La qualità e la varietà del tessuto produttivo italiano è in grado di cogliere pienamente le innumerevoli opportunità che si presentano oggi e che saranno durevoli nel tempo”. Durante la missione la delegazione italiana composta da manager, medici, ricercatori e professionisti di Gksd, del Gruppo San Donato e dell’Università Vita-Salute San Raffaele, ha incontrato oltre al Ministro della Salute, Saleh Mahdi Al-Hasnaoui, anche il Ministro dell’Elettricità, Ziad Ali Fadhil e il Ministro del Petrolio, Hayan Abdul-Ghani.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Gksd

Ernia del disco, stili di vita corretti per prevenirla

MILANO (ITALPRESS) – Sollevare una borsa pesante, raddrizzare il busto, fare una rotazione con la schiena: gesti semplici che possono determinare un dolore acuto e difficoltà a muoversi. Si manifesta così l’ernia del disco, provocata dalla rottura dei dischi ammortizzanti che si trovano tra una vertebra e l’altra. In seguito alla rottura, il nucleo gelatinoso va nel canale spinale dove la compressione delle strutture nervose determina il dolore. L’ernia si manifesta soprattutto nel tratto basso della colonna, tra le vertebre lombari, e colpisce soprattutto gli uomini. Secondo la Società italiana di neurochirurgia ne soffrono da una a tre persone su cento nel corso della vita. Solo in rari casi richiede l’intervento chirurgico, ma non è una buona ragione per non occuparsene, considerando che si può fare moltissimo per prevenirla. L’ernia del disco è uno dei temi affrontati da Maurizio Fornari, responsabile della Neurochirurgia di Humanitas, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, il nuovo format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
Come si fa ad accorgersi di un’ernia? “E’ piuttosto facile perchè il sintomo dominante è il dolore”, spiega Fornari.
“Per quanto riguarda la colonna spinale – prosegue Fornari – i segnali di allarme sono addirittura esagerati rispetto alla gravità del problema. Circa il 30% degli esseri umani prima o poi nel corso della vita sperimenta un mal di schiena più o meno importante. Si ha mal di schiena – continua – perchè scatta un segnale di allarme legato alla presenza del legamento longitudinale posteriore che ha più fibre dolorifiche della cornea. Basta che il disco si sposti di un millimetro che sembra di essere stati segati a metà con dolori lancinanti che bloccano. Come mai? Per proteggere la possibilità di mantenere la stazione eretta nella maniera più accurata possibile. La stazione eretta rappresenta per l’essere umano il principio di ogni possibilità di vita e di difesa dall’ambiente e da tutti i possibili aggressori”.
Se un paziente dice di avere avuto il colpo della strega, vuol dire che ha un’ernia? “Esistono solo due possibilità di un dolore acuto nella schiena: il disco che si è spostato o qualcosa che si è fratturato. Nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto nei soggetti giovani, si tratta di dischi che si sono spostati oppure, in persone più avanti negli anni, purtroppo può trattarsi di una frattura”.
Lo stile di vita influisce nella protezione? “Assolutamente sì”, spiega il responsabile di neurochirurgia di Humanitas. “La colonna – sottolinea – è una tensostruttura. Ci sono tiranti che, in maniera armonica e quasi magica, riescono a tenerti dritto contro la forza di gravità”.
Il fumo è considerato un fattore di rischio? “Il fumo – spiega Fornari – è un fattore molto negativo per il metabolismo delle ossa. Per quanto riguarda la prevenzione dei problemi della colonna, tutto è legato alla manutenzione di questi tiranti”. Occorre, quindi, “fare pochi ma giusti esercizi che mantengano questa tensostruttura in uno stato di protezione”.
Se c’è un danno al disco, c’è la possibilità di una riparazione spontanea? “In molti casi ci pensa Madre Natura che dà il dolore e obbliga a stare a riposo – sottolinea Fornari – e il disco anche da solo può tornare al suo posto. Se non ce la fa da solo, può aiutare un manipolatore, l’osteopata, possono aiutare i farmaci e anche altre procedure che non siano necessariamente quella chirurgica”. Per Fornari bisogna “sospettare un’ernia del disco o qualcosa di equivalente quando c’è anche la sciatica”.
Per un paziente in sovrappeso il suggerimento è perdere peso? “Non ne sono così convinto”, afferma. “I grandi obesi – aggiunge – non hanno mal di schiena e l’ernia del disco, che viene se hai uno scarso tono muscolare”.
Secondo Fornari, prima dell’intervento chirurgico occorre “il mancato risultato da parte delle altre terapie”. “Ci sono tante altre condizioni – spiega – che generano mal di schiena o sciatica” e “l’intervento c’è se c’è un interessamento anche degli arti inferiori, sia di tipo doloroso che di tipo deficitario”. Poi “l’intervento chirurgico è una cosa di grande successo perchè è una chirurgia mininvasiva”.
Fornari si occupa anche di chirurgia spinale informatizzata. “Siamo partiti moltissimi anni fa”, spiega, è come “se vedessimo dentro il corpo umano anche in profondità pur non avendo una visione diretta”. “Di recente – prosegue – si è aggiunta la chirurgia robotizzata che è un ulteriore avanzamento. Adesso la prossima frontiera dovrebbe essere quella di cui tutti parlano: il metaverso, cioè la realtà aumentata. Certamente – conclude – è qualcosa che rende la chirurgia meno invasiva e più sicura”.

– foto Italpress –
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Nasce Medicina Top, format tv dell’Italpress dedicato alla salute

MILANO (ITALPRESS) – Si arricchisce ulteriormente la produzione video e multimediale dell’agenzia di stampa Italpress, con un nuovo format dedicato al mondo della salute e della medicina. Nasce “Medicina Top”, la rubrica video quindicinale targata Italpress che andrà in onda su tutto il network dell’agenzia di stampa diretta da Gaspare Borsellino.
Negli studi di Milano, in Corso di Porta Vittoria, il chirurgo Marco Klinger, ordinario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell’Università degli Studi di Milano e responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, intervista i più famosi esperti di medicina. I segreti e i consigli di una vita sana spiegati con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
“Con Claudio Brachino – afferma il prof. Klinger – abbiamo parlato per anni del bisogno di un’informazione televisiva e video sulla medicina che fosse chiara, semplice e autorevole: un prodotto che in Italia non c’era. E poi, nell’incontro con Italpress e con la sensibilità di Gaspare Borsellino, questa intuizione, questa idea, è diventata realtà. Medicina Top è un progetto nel quale credo moltissimo e che mi appassiona. Dopo aver visitato e operato per tutto il giorno – conclude Klinger – tolgo il camice ed entro in studio con i miei ospiti: un assaggio di un’altra vita nel quale sento però di portare tutta la mia formazione e la mia esperienza”.
“Medicina Top – dice il direttore responsabile dell’Italpress, Gaspare Borsellino – rappresenta un ulteriore tassello della nostra crescita nell’ambito della multimedialità, sulla quale stiamo puntando molto con produzioni video e programmi di qualità. Questo è il quarto format dedicato al mondo della salute e del benessere e va ad affiancarsi al Tg Salute, e alle rubriche settimanali “La Salute Vien Mangiando” di Rosanna Lambertucci e “Sorsi di Benessere” di Angelica Amodei, condotti dagli studi di via Piemonte, a Roma. Ringrazio Marco Klinger – conclude Borsellino – per aver messo a nostra disposizione la sua autorevolezza e passione in questo nuovo format che spiegherà in maniera chiara, semplice e diretta i temi più importanti della salute e della medicina con gli esperti più famosi del mondo medico”.
Anche Medicina Top, come tutte le altre produzioni video dell’Italpress, andrà in onda oltre che sulle piattaforme multimediali dell’agenzia su un network di oltre 400 siti, portali e testate on line e circa 120 tv di tutta Italia.
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Sclerosi multipla, a Palermo incontro e confronto tra medici e pazienti

PALERMO (ITALPRESS) – Solo in Sicilia le persone con sclerosi multipla sono 11.000 e ogni anno nell’isola si registrano 290 nuove diagnosi. E’ la fascia d’età compresa tra i 25 e i 40 anni ad essere maggiormente esposta ad una delle patologie neurodegenerative più impattanti sulla quotidianità, a doverci imparare a convivere e a dover rimodulare i propri progetti e sogni futuri. Nonostante una diagnosi di SM sia sicuramente temibile, oggi però, grazie ai passi avanti fatti dalla ricerca è possibile mantenerla sotto controllo e conquistare una buona qualità di vita, non dissimile da chi non ne è colpito.
Per incoraggiare i giovani che iniziano la loro convivenza con la sclerosi multipla a reagire, a non arrendersi mai ai limiti imposti dalla malattia, dare riscontro ai dubbi ancora in attesa di una risposta e favorire una corretta informazione, Novartis in collaborazione con la sede di Palermo di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus, ha organizzato Scacco Matto Talk, un incontro tra giovani neo diagnosticati, clinici e associazione in cui tutti hanno voce.
La sclerosi multipla è infatti una patologia complessa e progressiva, il cui decorso varia da caso a caso e che nel tempo porta ad un accumulo di disabilità.
Nell’individuazione e costruzione di una strategia terapeutica efficace, finalizzata al controllo della progressione, il ruolo della persona con SM diventa quindi centrale. Solo grazie ad un dialogo aperto e costruttivo, libero da tabù, tra medico e
paziente, il neurologo potrà definire l’approccio più idoneo e personalizzato sulla base delle esigenze, cliniche e non, della persona.
“Oggi con gli enormi progressi nella ricerca scientifica diciamo ai giovani di non aver paura della diagnosi di sclerosi multipla. E’ importante instaurare un buon rapporto con il proprio neurologo e condividere sia le informazioni cliniche riguardanti la sintomatologia della malattia ma anche i propri dubbi e paure non solo con il neurologo ma con tutta l’equipe multidisciplinare, composta da diversi specialisti che ruotano attorno alla malattia – commenta Angela Martino past president di AISM e Commissario di Palermo – Oggi non si è soli davanti alla malattia e attraverso l’aiuto di tutti medici, una Associazione come AISM e un approccio terapeutico personalizzato si può andare oltre la sclerosi multipla e progettare il proprio futuro”.
Scacco Matto Talk è un’iniziativa, che vive nell’ambito della Campagna Scacco Matto, un progetto di Novartis realizzato in collaborazione con AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus, che attraverso il sito LivingLikeYou e la pagina Instagram @scaccomattoallasm vuole sia favorire una corretta informazione sulla sclerosi multipla, fornire gli strumenti utili per monitorarla nel tempo come il questionario di autovalutazione YourMsQuestionnaire, ma anche raccontare storie positive di rivincita di persone vere con SM.
Proprio per sottolineare che un futuro libero dai limiti della malattia è possibile, durante Scacco Matto Talk presente anche The Willchair, la sedia di design nata dal riciclo di una sedia a rotelle, simbolo dei progressi della ricerca e innovazione terapeutica ma anche della volontà di chi convive con la sclerosi multipla di non rinunciare ai propri sogni. Insieme a lei, ad animare il dibattito, Sabrina Realmuto degli Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo, Paolo Ragonese del Policlinico Giaccone di Palermo, Sebastiano Bucello dell’Ospedale Muscatello di Augusta, Margherita Russo dell’Ospedale Papardo di Messina, Vincenzo Rizzo del Policlinico Universitario di Messina, Vincenzo La Bua dell’Ospedale ARNAS Civico di Palermo e Barbara Palmeri dell’Ospedale San Raffele di Cefalù. Il punto di vista di AISM Palermo rappresentato da Angela Martino, Past President AISM e commissario Palermo, Deborah Chillemi Presidente Sede Regionale AISM, Valentina Enea, Rappresentante Gruppo Giovani AISM Sicilia.
Tanti gli argomenti affrontati dato che la sclerosi multipla incide su tutti gli aspetti della vita di una persona: relazionale, famigliare, professionale, scolastica.
Tra gli argomenti quindi alimentazione, viaggi, sessualità, genitorialità, lavoro oltre che degli indirizzi della ricerca, della personalizzazione della cura e dell’importanza di un approccio multidisciplinare alla malattia.

– foto xd6/Italpress –
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Adolescenza, dal convegno “Ore12sanità” i focus per orientare le dinamiche educative

ROMA (ITALPRESS) – Riflettere sulle problematiche dell’adolescenza, fornendo strumenti utili e risposte concrete secondo un approccio multidisciplinare, necessario in considerazione dei cambiamenti sociali e culturali del mondo occidentale, alla luce delle nuove tecnologie e della multimedialità che ha rivoluzionato i processi educativi.
E’ il messaggio lanciato dai relatori al convegno “Adolescenza: un viaggio bellissimo e pieno di insidie” tenutosi nella Sala Capitolare del Senato su iniziativa del mensile “Ore12Sanità” e della Regione Lazio.
A dibattere dei problemi di questa fase tanto delicata della vita, e a proporre soluzioni, sono stati ecclesiastici, psicologi, imprenditori, docenti universitari, educatori, operatori sociali, medici, politici.
“La necessità che i ragazzi siano ascoltati ma allo stesso tempo indirizzati, in un viaggio, l’adolescenza, che deve avere un inizio e una fine. Un viaggio nel quale il digitale rappresenta un’opportunità e spesso viene ingiustamente demonizzato. Da qui l’opportunità di un’adeguata educazione al web e l’importanza che i ragazzi non siano lasciati soli. La solitudine rappresenta il nuovo disagio adolescenziale, parole come hikikomori e quaranteenegers sono purtroppo diventate di uso comune”, ha dichiarato Katrin Bove, editore di “Ore12Sanità”, riassumendo il leit motiv che ha segnato i lavori, moderati dai giornalisti Emma Evangelista e Pietro Romano.
“La necessità di riunire esperti e giovani per affrontare questi argomenti nasce anche da un’emergenza reale: i dati diffusi dall’Unicef registrano che un ragazzo ogni undici minuti nel mondo si suicida – ha raccontato Bove introducendo i lavori – e la maggior parte degli adolescenti si sente triste e angosciato e vorrebbe sentir parlare più spesso di salute mentale e di benessere psicosociale dalle istituzioni, dalle scuole, dalle famiglie e dai media”.
Durante l’assise sono intervenuti l’onorevole Roberto Morassut, che ha testimoniato con la sua esperienza di padre la necessità di un confronto reale e proficuo sul tema, proposta accolta e rilanciata dal consigliere regionale del Lazio, Pasquale Ciacciarelli, che ha assunto un impegno ufficiale per sostenere interventi in materia. A riassumere il dibattito Walter Rodinò, advisor di “Ore12Group” che ha posto l’attenzione sulla necessità di un concreto sostegno istituzionale per il miglioramento della qualità dei servizi per i giovani: “lo Stato – ha detto Rodinò riassumendo le necessità espresse dai relatori – dovrebbe intervenire in maniera massiccia a sostegno dei ragazzi che sono il nostro patrimonio più prezioso. La necessità emersa dal dibattito è relativa alla creazione di una sinergia educativa e programmatica per la quale che istituzioni e politica devono necessariamente adoperarsi per fare sistema in una rete virtuosa che da un lato sostenga l’individuo nella sua crescita integrale e dall’altro le agenzie educative e le strutture che si preoccupano di offrire il sostegno ai ragazzi”.
Al convegno hanno partecipato don Andrea Ciucci (della Pontificia Accademia per la Vita) esperto di intelligenza artificiale che ha argomentato sull’importanza di relazionarsi con i ragazzi che utilizzano i new media per spiegare ed accogliere le richieste, la psicologa Maddalena Cialdella che si è soffermata sulle caratteristiche e l’importanza della genitorialità nel processo educativo, l’imprenditrice cinematografica Manuela Cacciamani, che ha presentato il progetto “La Galassia Digitale al servizio della scuola” e presentato il contest “la realtà che non esiste” che ogni anno alla Mostra di Venezia fa emergere un problema dell’età adolescenziale attraverso i linguaggi e i testimonial preferiti dai ragazzi; il professor Ranieri Razzante, esperto di Cyber security che ha parlato delle insidie della rete, lo psicologo Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace, che ha sostenuto l’importanza del confronto tra pari per una esperienza di integrazione e crescita, il rettore del Convitto Nazionale di Roma, Paolo Maria Reale, che ha testimoniato come sia necessario coinvolgere i ragazzi in progettualità che li formino attraverso una collaborazione tra scuola e famiglia che non sia autoritaria ma autorevole e utile allo sviluppo integrale della persona, Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa Auxilium ha ricordato il messaggio di Don Bosco sostenendo che nell’età evolutiva più delicata i giovano hanno bisogno di stimoli che li portino ad essere impegnati in attività educative, nello sport e nel volontariato e che lo Stato deve investire per sostenere queste attività. sInfine il professor Alberto Villani (responsabile Pediatria generale dell’ospedale Bambin Gesù di Roma) ha ricordato l’importanza di modelli educativi di riferimento che sappiano veicolare messaggi sani, e Donatella Possemato (direttore della clinica Santa Famiglia e presidente dell’associazione Impresa per la vita) che ha raccontato dei gravi problemi legati allo sviluppo, soprattutto femminile, evidenziando la carenza di informazioni sulle patologia come obesità, bulimia, anoressia e sindromi depressive che sono i segnali del disagio giovanile su cui intervenire tempestivamente; insieme a Stefano De Lillo, vice presidente Omceo che ha posto l’accento sui danni da abuso di sostanze stupefacenti e cannabis durante l’adolescenza, che da uno studio condotto dall’osservatorio regionale, risultano condizionare con patologie come la schizzofrenia l’età adulta.
Un viaggio, quello proposto in Senato grazie al convegno di Ore12Sanità, tra insidie e opportunità per i ragazzi che i relatori hanno affrontato in modo propositivo portando contributi d’eccezione al dibattito articolato nelle tre sezioni dedicate agli strumenti digitali, alle agenzie educative e al confronto con il mondo sanitario.

– foto: agenziafotogramma.it

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