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Broncopneumopatia cronica ostruttiva, nuove speranze dalle terapie Gsk

MILANO (ITALPRESS) – La BPCO, malattia respiratoria cronica che provoca tosse, catarro e difficoltà respiratoria e che può portare alla morte, è raramente sotto i riflettori ma in Italia colpisce, in media, l’8% della popolazione, in particolare i fumatori. La casa farmaceutica GSK ha presentato una metanalisi a rete sull’efficacia e la sicurezza dei trattamenti per la malattia. La ricerca, targata proprio GSK, ha dimostrato che le terapie della casa farmaceutica aumentano la funzionalità polmonare e diminuiscono le riacutizzazioni.
Proprio l’efficacia delle terapie è la notizia migliore per chi è affetto da BPCO, un acronimo che sta per broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il malato di BPCO vede spesso notevolmente abbassarsi la qualità della vita e, purtroppo, secondo i dati riportati dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali è, nel mondo, al quarto posto fra le cause di morte. “Si percepisce la malattia come auto-inflitta, per via del fatto che colpisce soprattutto i fumatori, ma non va sottovalutata. E’ sicuramente una malattia importante – ha detto Francesco Blasi, pneumologo Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, durante una conferenza stampa – e la letteratura ha dimostrato che, con la terapia, si può cambiare la storia e cambiarne la mortalità. Un messaggio che va indirizzato non solo ai pazienti ma anche alla classe medica. Va presa coscienza che è una malattia cronica gestibile”.
Fondamentale per potere trattare la BPCO è diagnosticarla il prima possibile, fra le problematiche da risolvere c’è poi la bassa aderenza alle terapie dei pazienti e il fatto che vanno abbassate le riacutizzazioni, momenti nei quali il paziente viene ricoverato per la severità dei sintomi: “Quello che sappiamo – ha aggiunto ancora Blasi – è che il paziente BPCO ha un decadimento della respirazione. La riacutizzazione è un momento critico. Il dato che emerge chiaramente da diversi studi scientifici è che la riacutizzazione è un momento fondamentale, c’è un effetto sulla qualità della vita, sulla funzione respirazione e sulla mortalità. Il paziente deve quindi essere educato a riconoscere la riacutizzazione, quanto prima si interviene quanto meglio andrà, anche perchè riacutizzazione chiama riacutizzazione. E’ molto importante quindi trattare correttamente il paziente”.
“E’ chiaro che la terapia è un punto cardine della gestione del paziente – ha detto Donato Cinquepalmi, direttore medico area respiratoria GSK Italia presentando lo studio dell’azienda – oggi abbiamo tanti farmaci a disposizione, il paziente può essere curato in maniera ottimale. Non c’è solo un tema di quale farmaco ma il tema è dare possibilità di arrivare il prima possibile alla terapia ottimale”. “Si è visto – ha confermato all’Italpress Claudio Micheletto, direttore pneumologia Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona – che, con la possibilità di associare categorie farmacologiche in un unico inalatore si può incidere sulla storia naturale della malattia. Il dato consistente è che si riducono le riacutizzazioni e con una triplice terapia, un inalatore che abbia tre farmaci quindi, si riesce a migliorare il dato di mortalità”.
Le cosiddette meta-analisi a rete, come quella prodotta da GSK sulla BPCO, sono analisi statistiche di dati aggregati prodotti da più studi comparativi, utilizzate per confrontare, in mancanza di studi diretti, l’efficacia e la sicurezza di tre o più trattamenti destinati alla medesima indicazione clinica. L’indagine, denominata NMA, presentata alcune settimane fa al congresso della Società Europea di Pneumologia a Barcellona e in precedenza, a maggio, all’American Thoracic Society di San Francisco, conferma il maggior valore delle due terapie di GSK, sia la triplice composta da fluticasone furorato, umeclidinio e vilanterolo (ICS+LABA+LAMA), che la doppia broncodilatazione umeclidinio e vilanterolo (LABA+LAMA), rispetto ad altri farmaci attualmente a disposizione.
In particolare, dalla meta-analisi si vede che la triplice di GSK mostra esiti clinici favorevoli in termini di miglioramento della funzionalità polmonare e riduzione delle riacutizzazioni. Per arrivare a questo risultato sono stati analizzati circa 10mila studi nel corso di tre anni e mezzo. Per quanto riguarda invece la meta-analisi a rete sulla doppia broncodilatazione, la revisione sistemica della letteratura ha preso in esame 8.171 studi.
“Io cerco di essere ottimista nei confronti di questa malattia cronica – ha concluso Micheletto – La mortalità sta flettendo, abbiamo tante molecole, ci sono segnali di miglioramento e non sempre c’è il declino della respirazione. Certo ci sono tante sfide cui rispondere, ma gestendo il paziente possiamo ripartire con ottimi risultati”.

– foto Italpress –
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Dal Parlamento Ue via libera a nuove norme per l’Unione della Salute

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato nuove misure per rafforzare la capacità dell’Unione di prevenire e controllare l’insorgenza di malattie trasmissibili e affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere.
I deputati hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio sulla proroga del mandato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) con 542 voti favorevoli, 43 contrari e 9 astensioni. La nuova normativa mira a rafforzare la capacità dell’UE di prevenire le epidemie di malattie trasmissibili, prepararvisi e gestirle.
L’ECDC collaborerà con la Commissione europea, le autorità nazionali, gli organi dell’UE e le organizzazioni internazionali per garantire la coerenza e l’integrazione di tutte le misure adottate. Per generare dati tempestivi e comparabili, il Centro coordinerà anche la standardizzazione delle procedure di raccolta, convalida, analisi e diffusione dei dati a livello dell’UE.
L’ECDC sarà inoltre incaricato di monitorare la capacità dei sistemi sanitari nazionali di individuare e prevenire i focolai di malattie trasmissibili e rispondervi, individuare le lacune e formulare raccomandazioni basate su dati scientifici.
Con 544 voti favorevoli, 50 contrari e 10 astensioni, il Parlamento ha anche adottato un altro accordo su una serie di misure che consentiranno all’UE di prevenire più efficacemente le minacce sanitarie transfrontaliere gravi e reagire in maniera più incisiva.
Le nuove norme si prefiggono di migliorare la pianificazione della prevenzione, della preparazione e della risposta a livello UE e nazionale. Consentiranno alla Commissione di dichiarare formalmente un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione e favoriranno una maggiore cooperazione all’interno dell’UE, rendendo possibile lo sviluppo tempestivo e la costituzione di una riserva di contromisure mediche.
La normativa chiarisce infine le procedure per l’acquisto congiunto di medicinali e dispositivi medici e prevede la possibilità di limitare le attività parallele di acquisto e negoziazione da parte dei paesi partecipanti, nel caso di prodotti acquistati congiuntamente a livello dell’UE.
Dopo le votazioni definitive in plenaria, i testi devono ora essere formalmente approvati anche dal Consiglio, prima della loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e la conseguente entrata in vigore.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Tumore al seno metastatico, al via la campagna “Una voce per tutte”

MILANO (ITALPRESS) – Oltre 45.000 donne in Italia convivono con un tumore al seno metastatico, ma solo un italiano su 10 si ritiene informato sulla malattia e su ciò che comporta, anche a livello sociale. ‘Una voce per tuttè è la campagna pubblicitaria con cui ‘Europa Donna Italià vuole farsi messaggera delle richieste specifiche di cura e tutela dei diritti delle donne con tumore al seno metastatico e di chi le affianca quotidianamente. Al via da domani, la presentazione si è tenuta oggi alla Fondazione Catella di Milano e accompagna verso la seconda edizione della giornata nazionale dedicata a questo stadio tumorale, che cade il 13 ottobre. La campagna pubblicitaria è anche l’occasione per lanciare un nuovo “Manifesto”, cinque punti con le richieste alle istituzioni di chi convive con un tumore al seno metastatico.
Un percorso specifico per ogni donna e ridurre al minimo le attese; avere un database accessibile che riporti tutti gli studi clinici presenti in Italia, validato dal Ministero della Salute oltre che canali di informazione specifici e la partecipazione attiva dei medici; avere un accesso agevolato ai farmaci innovativi, non ancora disponibili in Italia, e quindi la richiesta ad Aifa di accelerare il processo di approvazione dei nuovi farmaci; ottenere il supporto di uno psico-oncologo all’interno delle Breast Unit; infine, accelerare l’iter di accertamento dell’invalidità civile per le persone affette da patologie oncologiche. Nonostante il numero di donne che ci convivono, spiegano da Europa Donna Italia, di tumore al seno metastatico si sa ancora molto poco, com’è emerso da una ricerca realizzata da Iqvia per l’associazione. Dati alla mano, infatti, solo l’11% della popolazione si ritiene ben informato. Un dato sconcertante, che ha fatto riflettere l’associazione, spingendola a ideare una vera e propria campagna pubblicitaria multimedia per sensibilizzare su questa tematica e, soprattutto, per rendere concrete le richieste delle donne con questa patologia.
‘Solo un italiano su 10 – ha spiegato Isabella Cecchina di Invia durante la conferenza stampa – si ritiene ben informato sul tumore al seno metastatico e oltre la metà non ne sa quasi nulla. Sono meno informati gli italiani over 54, gli uomini e chi non ha mai avuto esperienze prossimali in famiglia o persone vicine. Ma anche chi ha avuto esperienza della malattia, nel 37% dei casi, dichiara di non saperne molto. Questi i risultati dell’indagine realizzata da Iqvia su un campione di 800 persone, rappresentativo della popolazione italiana adulta, finalizzata a fare il punto sullo stato delle conoscenze sul tumore al seno metastatico in Italia. L’indagine è stata arricchita attraverso un’analisi delle conversazioni sul web, per comprendere in profondità i temi di discussione e i bisogni dei pazienti e dei loro familiari. Ancora più bassa la conoscenza su familiarità e fattori predisponenti: solo il 20% degli italiani ha sentito parlare della mutazione genetica Brca, fattore di rischio che aumenta la possibilità di contrarre la malattia. Tutto questo malgrado il fatto che il 40% degli italiani ha avuto in famiglia, o fra le persone vicine, un’esperienza di tumore al seno e metà di queste un’esperienza di tumore al seno metastatico.
Dichiara Isabella Cecchini, senior principal di Iqvia, responsabile del progetto: “E’ fondamentale aumentare la conoscenza della malattia e delle possibilità di cura per rafforzare la prevenzione. Inoltre, è importante che le persone che affrontano con coraggio tutti i giorni la malattia siano sempre più consapevoli delle nuove possibilità di cura e possano sentirsi più ascoltate e meno sole. Sarebbe anche indispensabile che l’accesso alle visite e agli esami fosse più semplice e celere ed è fondamentale garantire supporto e servizi ai pazienti e ai caregiver”. A partire dal 5 ottobre, la campagna verrà ripresa attraverso i principali canali di comunicazione, tv, radio, cinema, stampa e affissioni, con l’obiettivo di sensibilizzare il numero più alto di persone. La particolarità di “Una voce per tutte” è che le protagoniste sono pazienti, metastatiche e non.
L’immagine che caratterizza la campagna è quella di un vero e proprio muro di donne. Alcune guardano in camera, altre voltano le spalle, ma tutte hanno un desiderio in comune: vogliono farsi ascoltare. A parlare è solo una voce fuori campo, che rappresenta il pensiero di ognuna di loro, dei loro caregiver e delle associazioni alle quali appartengono. La stessa immagine è declinata anche sugli altri mezzi con il claim “Esserci è importante, essere ascoltate è fondamentale”. La campagna, che ha ricevuto il patrocinio di Pubblicità Progresso, è promossa da Europa Donna Italia ed altre reti associative come “A.n.d.o.s.”, “IncontraDonna”, “Favo Donna” e “Oltre il Nastro Rosa”. E’ stata una vera e propria campagna corale – ha racontato la presidente Rosanna D’Antona – soprattutto per lo spirito che ha animato tutti quelli che vi hanno lavorato, offrendo tempo, passione, disponibilità e soprattutto grande professionalità pro bono:
“Siamo molto soddisfatte di aver dato voce a queste donne e di permettere all’opinione pubblica di scoprire che cos’è il tumore al seno metastatico, ancora circondato da false convinzioni. Rispetto a un tempo, infatti, oggi, grazie ai progressi della medicina, per molte di loro è possibile guardare al futuro. Vogliamo dare voce proprio a queste donne e alle loro richieste, per migliorare sensibilmente la qualità della loro vita e delle loro cure”. La campagna pubblicitaria “Una voce per tutte” è stata creata e prodotta a titolo gratuito da Coòee Italia, realizzata dalla fotografa Carolina Amoretti, pianificata e distribuita da Havas Media Italia. Sarà pianificata su Rai, Mediaset, Sky, La7 e Discovery che hanno concesso gratuitamente gli spazi, così come su carta stampata, per un totale di programmazione di 500.000 €. Completeranno la diffusione anche gli spazi di affissione, in posizioni centrali di Milano e Roma, e una programmazione dedicata nei cinema italiani.
“Una voce per tutti” rimanda alla pagina europadonna.it/manifestotsm. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna, le richieste delle donne con tumore al seno metastatico sono state supportate da illustri pareri scientifici. Giuseppe Curigliano, direttore sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative allo Ieo, commenta così il progetto, soffermandosi in particolare sui trial clinici: “Non c’è cosa più bella, per un ricercatore, che vedere uno studio che dimostra un impatto sulle le richieste più importanti per una donna con tumore al seno metastatico: “Voglio vivere più a lungo, con una qualità della vita migliore.” Noi ricercatori abbiamo avuto la fortuna, negli ultimi tre anni, di vedere sempre più studi che hanno dimostrato un vantaggio enorme di sopravvivenza. Quindi, supporto in pieno la richiesta di Europa Donna a costituire un database nazionale, dove la paziente possa accedere autonomamente e identificare tutti i trial clinici in corso e, che, possa avere il diritto di parteciparvi. Un trial clinico non è qualcosa d’èlite, ma un diritto di ogni paziente”
A commentare il manifesto e le richieste delle pazienti, anche Giampaolo Bianchini, responsabile di “Patologia oncologia della Mammella” nel dipartimento di Oncologia medica Irccs San Raffaele Milano, che si sofferma anche sull’aspetto di ascolto e comprensione: “La diagnosi di carcinoma metastatico della mammella genera un misto di emozioni, tra cui paura, ansia, preoccupazione per sè e i propri cari, incertezza e confusione. L’ascolto e la comprensione di queste emozioni e delle domande che ne derivano è fondamentale, perchè ogni donna è una storia a sè. Il medico deve rassicurare la paziente spiegando l’enorme progresso in termini di ricerca e disponibilità di nuovi farmaci che ha significativamente migliorato non solo la qualità, ma anche l’aspettativa di vita. Ma questo beneficio si ottiene soltanto con le migliori cure possibili, accessibili a tutti e in tempi rapidi, nonchè la possibilità di accesso a opzioni terapeutiche innovative. Questa è una richiesta delle pazienti, e un dovere dei medici”.
Il 13 ottobre, le 184 associazioni della rete organizzeranno attività nei principali comuni italiani: le iniziative saranno gestite a livello locale dalle singole associazioni, ma coordinate a livello centrale da Europa Donna Italia e inserite nella cornice generale della campagna “Una voce per tutte”. Dopo questa giornata, Europa Donna Italia proseguirà con un percorso di advocacy presso i decisori istituzionali per portare alla loro attenzione i 5 punti del manifesto, così da proseguire anche oltre questo appuntamento annuale.

– toto: xa1/Italpress

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Prevenzione senologica, torna il festival di Humanitas “Sorrisi in Rosa”

CATANIA (ITALPRESS) – Parte da Humanitas Istituto Clinico Catanese, a Misterbianco (Catania), l’onda della prevenzione senologica che ogni ottobre tinge di rosa gli ospedali Humanitas e i centri Humanitas Medical Care di Rozzano, Milano, Torino, Bergamo, Varese e del capoluogo siciliano. Portavoce dell’importante messaggio sono le 100 donne che hanno affrontato il percorso oncologico e fanno parte della squadra di Sorrisi in Rosa, progetto fotografico-narrativo di supporto e di sensibilizzazione sull’importanza degli screening e dei controlli periodici, ideato dalla fotografa Luisa Morniroli e la scrittrice Cristina Barberis Negra.
La conduttrice Diletta Leotta, in visita all’ospedale di Catania insieme alle testimonial Sorrisi in Rosa 2022, le donne dell’Associazione Pazienti Il Filo della Vita, svela la mostra: tanti nuovi volti di donne, avvolte nelle iconiche sciarpe rosa simbolo di vicinanza e rete, con le loro storie di coraggio e di rinascita.
Negli anni, Sorrisi in Rosa è diventato un vero e proprio festival ricco di eventi, visite e consulti gratuiti in Lombardia, Piemonte e Sicilia. Senza dimenticare la Ricerca: questa mattina, Diletta Leotta è ospite di Fondazione Humanitas per la Ricerca e di Rinascente Catania per raccontare un futuro di speranza grazie al lavoro dei ricercatori impegnati nel migliorare i metodi di diagnosi e cura delle patologie femminili.
Allo svelamento della mostra in ospedale prende parte anche Salvo Filetti, founder e creative director di Compagnia della Bellezza, per accendere i riflettori sull’ultimo miglio della cura: la percezione del proprio corpo e della propria immagine cambiata dalle terapie, un tema molto sentito dalle donne che affrontano un tumore.
Nel 2020 sono state oltre 3300 le donne ricoverate in Sicilia per un tumore del seno che necessitava di intervento. Oltre 10.300 quelle in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia e Sardegna.
I dati PASSI- 2020-2021 mostrano che in Italia il 70% delle donne fra i 50 e i 69 anni si è sottoposto allo screening mammografico a scopo preventivo, all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale, secondo quanto raccomandato dalle linee guida nazionali e internazionali. La copertura dello screening mammografico disegna un chiaro gradiente Nord-Sud: la percentuale di popolazione target che si sottopone allo screening mammografico al Settentrione è dell’80% e del 60% nelle Regioni meridionali.
“Benchè sia ormai risaputo che la diagnosi precoce consente una sopravvivenza dell’80% – racconta Francesco Caruso, direttore del Dipartimento Oncologico e responsabile della Breast Unit di Humanitas Istituto Clinico Catanese – l’accesso agli screening e alla diagnosi precoce in Sicilia deve ancora raggiungere un livello di adesione ottimale. Con circa 60mila nuovi casi all’anno, il tumore della mammella si conferma la neoplasia più frequente a tutte le età. Insieme a Diletta Leotta e alle donne di Sorrisi in Rosa vogliamo sensibilizzare le giovani a partire dai 30 anni a sottoporsi a una visita senologica annuale e a una ecografia mammaria indipendentemente dalla familiarità, e diffondere l’importanza delle Breast Unit. Questi centri costruiti attorno alle esigenze delle pazienti garantiscono approcci multidisciplinari e personalizzati, capaci di ridurre la mortalità per tumore al seno del 18%”.
“La nostra battaglia per sensibilizzare tutte le donne a effettuare regolarmente gli screening per prevenire il tumore al seno, non si ferma mai – aggiunge Enza Marchica, presidente dell’Associazione Il Filo della Vita -. Purtroppo, i numeri registrati al Sud indicano che la strada è ancora lunga: per questo il mese di ottobre e l’iniziativa Sorrisi in Rosa diventano momenti fondamentali per raggiungere più donne e comunicare all’universo femminile l’importanza della prevenzione, dell’azione tempestiva e dell’ascolto del corpo”.
Sorrisi in Rosa 2022 ha il patrocinio di aBRCAdaBRA, Amiche per Mano, Europa Donna, Il filo della vita, LILT Milano e Bergamo, Mettiamoci le tette, Fondazione ONDA, Pink Amazon e WALCE.
Sorrisi in Rosa è parte di Pink Union di Fondazione Humanitas per la Ricerca, il progetto a sostegno della salute femminile. Rappresenta l’impegno di medici e ricercatori che ogni giorno lavorano per aprire nuove strade alla cura delle patologie tipicamente femminili.
“L’ospedale catanese è impegnato in attività di ricerca ad alto impatto tecnologico, in collaborazione con centri nazionali e internazionali, e in corsi di formazione specialistica medica post Laurea – dichiara Alessandro Repici, Direttore scientifico di Humanitas Istituto Clinico Catanese -. Tutte attività che favoriscono, al contempo, il rientro in Sicilia di ricercatori di talento. In questo ospedale, ad esempio, sono stati condotti i primi studi di Molecular Pathology e Precision Medicine sul tumore della mammella, malattia ad elevata diffusione sull’isola. E di recente, sempre in ambito oncologico, abbiamo attuato percorsi terapeutici fortemente innovativi, già sperimentati con successo negli Stati Uniti, per la cura del cancro al colon retto. Sul fronte della prevenzione, Humanitas è impegnata sul territorio con un programma di sensibilizzazione e diffusione di prevenzione e screening”.
Come ogni anno, il calendario di iniziative di Sorrisi in Rosa in Lombardia, Piemonte e Sicilia prevede oltre 300 consulti e visite senologiche, radiologiche, ginecologiche, cardiologiche, psicologiche e di nutrizione gratuite negli Humanitas Medical Care e negli ospedali. A questi si aggiungono incontri divulgativi, camminate di beneficenza e mostre fotografiche. Il calendario è online su www.sorrisinrosa.it
In particolare, i consulti previsti a Catania si svolgeranno anche presso la sede di Rinascente per portare la prevenzione ancora più vicino alle donne.

– foto ufficio stampa Humanitas Istituto Clinico Catanese –
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Le professioni sociosanitarie alle celebrazioni di San Francesco

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il riconoscimento avuto per la prima volta con la partecipazione alla parata del 2 giugno, gli operatori sanitari, sociosanitari e sociali, accanto alle istituzioni civili e militari, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali sono in prima fila nelle celebrazioni per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
I rappresentanti di oltre 1,5 milioni di professionisti – medici, odontoiatri, medici veterinari, infermieri, farmacisti, ostetriche, tecnici sanitari, professioni della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi, psicologi, assistenti sociali – sono stati coinvolti dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) nelle celebrazioni di Assisi come forma di ringraziamento del loro valoroso impegno nel combattere un virus che altrimenti sarebbe stato difficile contenere.
A caratterizzare questa particolare edizione è anche la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente per accendere la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia” a nome di tutto il popolo italiano e per rivolgere un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.
Presi alla sprovvista dalla pandemia, non si sono mai tirati indietro: dall’inizio del 2020 a oggi hanno salvato milioni di vite e aiutato milioni di persone. Sono rimasti sempre accanto a tutti, anche a chi non ce l’ha fatta: ogni professione ha perso decine, centinaia di colleghi che hanno contratto il virus per non lasciare mai soli i cittadini.
La decisione della CEI rappresenta un gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia che oggi saranno riuniti durante la Messa del 4 ottobre per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace.
Anche in questa occasione, tutte le professioni sociosanitarie, per la loro parte e le loro competenze, hanno ribadito la volontà di non far mai venire meno il contributo, la capacità di relazione, la disciplina, l’abnegazione agli assistiti, al Servizio sanitario e in tutti gli ambiti di prevenzione legati a prodotti ed ambiente.
“Ringraziamo il presidente della CEI, Cardinal Zuppi e tutta la Conferenza Episcopale Italiana per il riconoscimento e per l’invito a queste importanti celebrazioni e guardiamo ai prossimi anni – affermano le professioni sanitarie – dal punto di vista della salute con serenità e con l’auspicio di poterci lasciare alle spalle un problema che ha toccato tutti noi, ma nella consapevolezza che tutti abbiamo imparato molto da quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora, purtroppo, vivendo, anche se nelle sue battute, si spera, finali”.

– foto ufficio stampa Fnopi –

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Covid, In italia 13.316 nuovi positivi e 47 vittime

MILANO (ITALPRESS) – Sono 13.316 i nuovi positivi al Coronavirus in Italia, su un totale di 85.693 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza pandemica diffuso dal Ministero della Salute. Sono 47 le vittime, che portano il totale delle persone decedute da inizio pandemia a quota 177.197. A livello di ospedalizzazioni, sono 4,520 (228 in più di ieri) i ricoverati con sintomi, dei quali 140 in terapia intensiva, sette in più di ieri. (ITALPRESS).

Photo credits: www.agenziafotogramma.it

CMR Surgical, il robot Versius entra nelle sale operatorie lombarde

MILANO (ITALPRESS) – Negli ultimi anni la Regione Lombardia ha dimostrato grande interesse verso l’utilizzo e l’introduzione delle piattaforme robotiche per la chirurgia mini-invasiva che permettono di ridurre le complicanze e il tempo di degenza post-operatorio.
La Regione, infatti, ha dato chiare indicazioni per lo sviluppo e la formazione in Chirurgia Robotica, aprendo la possibilità di integrare nuove piattaforme robotiche e identificando due centri di formazione per la chirurgia robotica sul territorio, l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e nell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, sulla base dei volumi di attività e delle competenze specialistiche acquisite.
Adesso il progetto si concretizza: l’ASST Santi Paolo e Carlo ha avviato la procedura di valutazione dell’utilizzo dell’innovativo sistema robotico Versius di CMR Surgical (CMR). Nei primi giorni di settembre si è infatti tenuta una approfondita sessione di formazione, sia dal vivo sia virtuale, che ha permesso alle èquipe chirurgiche del nosocomio milanese di inserire Versius nella pratica chirurgica già il 7 settembre, offrendo una nuova opportunità di trattamento ai loro pazienti.
Una tappa importante per la sanità lombarda che, per la prima volta dopo molti anni, ha dato la possibilità ai chirurghi di mettere in pratica le proprie capacità attraverso una nuova piattaforma robotica.
L’obiettivo della sperimentazione è infatti quello di sviluppare un percorso altamente innovativo sia per la formazione dei chirurghi sia a livello assistenziale per i pazienti, introducendo il robot modulare nelle èquipe mediche di tutte le chirurgie specialistiche, al fianco del sistema già in uso in Chirurgia Generale, Urologica e Ginecologica.
“La notizia che la Regione Lombardia abbia dimostrato questa apertura nei confronti di nuove tecnologie per la chirurgia robotica, ci rende fiduciosi – ha commentato Franz Mazzone, General Manager Italiadi CMR Surgical -. Versius è un sistema modulare che, grazie alla sua versatilità, può essere utilizzato in qualsiasi sala operatoria, ed è già ampiamente adottato in altri ospedali nel mondo con risultati eccellenti. Ci auguriamo che queste nuove introduzioni e sperimentazioni da parte di ospedali pubblici, permettano di aumentare il numero di pazienti che beneficeranno di un trattamento in chirurgia robotica mininvasiva con il Sistema Sanitario Regionale o Nazionale”.
Il design piccolo, leggero e modulare di Versius consente di spostarlo facilmente da un reparto all’altro, aiutando gli ospedali a massimizzarne l’utilizzo.
Versius è uno strumento chirurgico prezioso, utilizzato negli ospedali di Europa, India, Australia, Asia e Medio Oriente, dove viene utilizzato per eseguire numerose procedure di chirurgia ginecologica, generale, toracica, colorettale e urologica.

– foto ufficio stampa CMR Surgical –
(ITALPRESS).

Covid, In Italia 28.509 nuovi positivi e 20 vittime

MILANO (ITALPRESS) – Sono 28.509 i nuovi positivi al Coronavirus in Italia (in calo rispetto a ieri), su un totale di 147.359 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza pandemica, diffuso dal Ministero della Salute. Il rapporto tra positivi e i tamponi effettuati è del 19,3%, mentre il numero delle vittime nelle ultime 24 ore è di 20, con il totale delle vittime da inizio pandemia che raggiunge quota 177.150. A livello di ospedalizzazioni sono 4.292 (111 in più di ieri) i ricoverati con sintomi, dei quali 133 (cinque in meno) in terapia intensiva. (ITALPRESS).

Photo credits: www.agenziafotogramma.it