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Covid, 10.008 nuovi positivi e 32 decessi

MILANO (ITALPRESS) – Sono 10.008 i nuovi positivi al Coronavirus in Italia, su un totale di 65.697 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dai dati diffusi quotidianamente dal bollettino sulla pandemia del Ministero della Salute. Il tasso di positività è pari al 15,23%, mentre sono 32 i decessi, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a quota 176.912. A livello di ospedalizzazioni, sono 3.461 i ricoverati con sintomi (140 in più), tra i quali 130 in terapia intensiva, 5 in più rispetto a ieri.(ITALPRESS).

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San Raffaele, Superate le 1.000 pubblicazioni scientifiche sul Covid

MILANO (ITALPRESS) – 1.040 lavori scientifici peer-reviewed pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali. E’ questo il risultato dell’attività di ricerca dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato) sul Covid, a partire da marzo 2020 fino a settembre 2022. Un traguardo straordinario, raggiunto grazie al confronto continuo tra i 1.226 ricercatori e clinici impegnati sul fronte Covid. Dall’inizio della pandemia, l’ospedale si è preso cura di oltre 6.200 pazienti, di cui 4.400 ricoverati e 1.800 giunti in Pronto Soccorso, poi gestiti a domicilio. L’enorme numero di pazienti ha consentito l’avvio, a marzo 2020, di un maxi studio clinico osservazionale che ha raccolto sistematicamente informazioni cliniche e biologiche utili per valutare da un lato la patogenesi e i meccanismi della malattia e dall’altro l’efficacia dei farmaci e affrontare al meglio l’iter diagnostico terapeutico dei pazienti Covid-19. L’impegno è stato continuativo anche sul fronte della ricerca: comprendere la causa e la patogenesi della malattia e, contemporaneamente, implementare laboratori ad alta biosicurezza Bls3 con tecnologie d’avanguardia. Uno spazio in cui è stato possibile manipolare a livello preclinico il virus per portare avanti progetti volti allo sviluppo di nuove terapie contro il nuovo Coronavirus. Medici e ricercatori del San Raffaele hanno dato un contributo importante alla comunità scientifica internazionale in diverse aree di intervento: la diagnosi rapida e la predizione prognostica per personalizzare le cure, i farmaci antivirali che impattano sul virus e sulla sua crescita, le terapie anticoagulanti che riducono le complicanze trombotiche secondarie alla malattia, gli antinfiammatori in risposta all’esagerata reazione del sistema immunitario. Nei primi mesi di pandemia sono stati pubblicati anche numerosi lavori sull’organizzazione e gestione dei percorsi e dei pazienti Covid-19 in ospedale, studi che sono diventati un punto di riferimento sia in Italia sia all’estero. Successivamente, dall’osservazione dei pazienti guariti dalla malattia, nell’ambulatorio post Covid-19, sono emerse evidenze cliniche utili al trattamento delle conseguenze di questa malattia sia a livello organico che sul cervello (long Covid) e sugli strascichi che essa ha avuto sull’apparato muscolo-scheletrico. Oggi la ricerca di Irccs Ospedale San Raffaele su Covid-19 è concentrata sullo sviluppo di terapie antivirali assumibili per via orale, che siano sicure ed efficaci contro il virus e le sue varianti e che possano essere conservate a temperatura ambiente. “Sono molto fiero dello straordinario traguardo raggiunto dai nostri ricercatori e dai clinici. Il modello San Raffaele, che da sempre si poggia su tre pilastri – ricerca scientifica, clinica e didattica di altissimo livello – ha consentito uno scambio continuo e tempestivo di informazioni tra ospedale e laboratori di ricerca, contribuendo in modo significativo anche alla realizzazione di protocolli di cura essenziali nella lotta contro la pandemia da Covid-19. Se oggi possiamo celebrare questo risultato è grazie al grande lavoro di squadra che ha visto protagonista tutto il nostro personale, coeso e motivato, nei giorni bui dell’emergenza” afferma Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato. Sin da febbraio 2020 il Gruppo San Donato si è impegnato senza riserve nella battaglia contro il coronavirus trattando circa 19.000 pazienti. Grande l’impegno anche sul fronte della prevenzione della malattia con l’organizzazione di hub vaccinali dove sono stati somministrati quasi 1 milione di vaccini. L’Ospedale San Raffaele, riconosciuto Irccs nel 1972, è sin dalla sua origine motore della ricerca biomedica italiana e oggi collabora e compete con i più importanti centri di ricerca e università del mondo. E’ in cima alla classifica italiana degli Irccs e nel 2021 ha prodotto 2.306 lavori scientifici – con un impact factor medio di 6.8. Sono lavori destinati a lasciare il segno dato che il 40% di essi è stato pubblicato sulle più importanti riviste internazionali a maggior impatto scientifico Attualmente sono attivi più di mille studi clinici, nazionali e internazionali, volti a comprovare la sicurezza e l’efficacia di nuove terapie coinvolgendo più di 23.000 pazienti privi di terapie adeguate. La qualità della ricerca è comprovata anche dall’alto livello del trasferimento tecnologico: il San Raffaele detiene infatti 625 brevetti a livello mondiale e più di 600 accordi industriali. (ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Ospedale San Raffaele

Humanitas Catania, multiprofessionalità per la neurochirurgia oncologica

MISTERBIANCO (CATANIA) (ITALPRESS) – Puntare su tecnologie particolarmente avanzate, qualità della vita e un approccio multidisciplinare che abbraccia neurochirurghi, oncologi, radiologi, esperti di medicina nucleare, radioterapisti, neuropatologi e anestesisti al servizio dei pazienti: è la mission di Humanitas Istituto Clinico Catanese che ha riunito numerosi specialisti di neurochirurgia da tutta Italia per approfondire le nuove frontiere dei trattamenti delle neoplasie cerebrali e spinali.
“La neurochirurgia siciliana non ha nulla da invidiare al Nord – ha sottolineato il professore Francesco Tomasello, senior consultant Unità operativa di Neurochirugia dell’Humanitas Istituto Clinico Catanese e Presidente onorario della Federazione Mondiale di Neurochirurgia – c’è un livello tecnologico e un modello organizzativo eccellente e l’esperienza di Humanitas lo dimostra”.
Nell’isola il fenomeno delle migrazioni sanitarie è diminuito di molto grazie agli investimenti fatti e all’integrazione pubblico-privato. Le moderne tecniche di esecuzione di interventi al cervello e al sistema nervoso e le recenti acquisizioni scientifiche, come lo studio della connettività dei circuiti neurali, fondamentale conquista insieme al monitoraggio neurofisiologico per la preservazione del tessuto, sono in grado di migliorare il recupero nei pazienti affetti da tali patologie.
“Time is Brain (il tempo è cervello) è un concetto fondamentale in neurochirurgia – ha evidenziato il dottor Alberto Romano, responsabile Unità operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale di Contrada Cubba a Misterbianco – e fa ben comprendere quanto siano necessarie le giuste tempistiche d’intervento nelle neoplasie biologicamente più aggressive, sempre in una dimensione interdisciplinare che possa garantire una discreta qualità di vita al paziente nella fase post-operatoria. Nel caso dei meningiomi, ad esempio, questo è possibile perchè nella maggior parte delle volte sono benigni, dunque si può assicurare una guarigione o una remissione con buone aspettative a lungo termine. Meno probabile per i gliomi che al contrario risultano molto aggressivi”.
Quicktone nella neurochirurgia oncologica, nuova classificazione OMS dei tumori del SNC, ruolo della biopsia liquida e tecnica microchirurgica nei gliomi di alto grado, connettività cerebrale nella chirurgia asleep, sindrome dell’area motrice supplementare, chirurgia awake, gliosarcomi intracranici primitivi, TC intraoperatoria con approccio multimodale alcuni degli argomenti specifici trattati dai numerosi esperti presenti.
Del comitato organizzatore del convegno che si è svolto all’interno dell’Auditorium dell’Istituto, patrocinato dall’Università degli Studi di Messina e dalla Società Esperti Italiana di Neurochirurgia (SINch), la prima volta in presenza dopo la fase pandemica, fanno parte gli specialisti Humanitas Daniele Cafarella, Giuseppe Raudino e Dorotea Pugliese (quest’ultima specializzanda dell’Università Magna Graecia di Catanzaro). Tra gli ospiti intervenuti, il presidente della Società Italiana di Neurochirurgia Paolo Cappabianca, rappresentanti italiani di organizzazioni neurochirurgiche internazionali e della neurochirurgia siciliana.
Uno spazio è stato riservato alla Sezione Giovani della Società Italiana di Neurochirurgia che ha dato vita ad un dibattito inter-generazionale.
Il polo sanitario, trasferitosi nel 2020 nella nuova sede di contrada Cubba, ai piedi dell’Etna (località Misterbianco) grazie ad un investimento di 100 milioni, conta 178 posti letto, oltre 400 professionisti, 6 sale operatorie, 4 unità operative (oncologia, ortopedia, neurochirurgia e riabilitazione), una struttura all’avanguardia, realizzata rispettando le più recenti normative in ambito energetico, moderna, accogliente e sicura, con 159 isolatori sismici e 24mila mq di superficie verde. Solo nel primo anno di attività oltre 4mila interventi chirurgici e 8500 sono stati i pazienti che hanno fatto visite o esami. Humanitas vanta le certificazioni Eusoma (European Society of Breast Cancer Specialist) come centro di senologia e della prestigiosa Joint Commission International.

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Sale l’incidenza dei casi Covid, Rt stabile

ROMA (ITALPRESS) – Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi Covid: 215 ogni 100.000 abitanti a fronte di 186 ogni 100.000 abitanti. E’ quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia diffusi dall’Iss.
Nel periodo 31 agosto-13 settembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91, stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in leggero aumento ma sotto la soglia epidemica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4%. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 5,3% a fronte del 5,7%.
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Patologie della valvola mitrale, la robotica entra in sala operatoria

BERGAMO (ITALPRESS) – I nomi più conosciuti della cardiochirurgia da tutta Europa e da oltreoceano si sono riuniti a Bergamo durante un congresso internazionale, organizzato da Humanitas Gavazzeni e intitolato “The new age of mitral therapy”. Durante l’evento, tutti gli specialisti coinvolti nella cura del cuore (da medici e anestesisti a infermieri e operatori socio sanitari) si sono confrontati sulle nuove sfide della cura del cuore e in particolare hanno focalizzato la loro attenzione sulla valvola mitrale, una delle valvole cardiache più delicate.
I massimi esperti della patologia hanno discusso e si sono scambiati esperienze soprattutto rispetto alle possibilità che le nuove tecnologie offrono per una cura sempre più personalizzata del paziente. Fra quelle che si stanno sviluppando e affinando più di recente c’è la robotica, definitivamente entrata in sala operatoria: “La valvola mitrale – ha spiegato a Italpress il professor Alfonso Agnino, membro del comitato scientifico del Convegno e responsabile della Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni di Bergamo – è una valvola che è all’interno della parte sinistra del cuore, una sorta di porta a due ante che si aprono e si chiudono a ogni contrazione cardiaca. Quando esiste il prolasso significa che le due ante, nella fase finale della contrazione, entrano all’interno di un’altra camera, l’atrio. Quando questo tipo di problema, presente in 1 milione di persone solo in Italia, dà luogo a una insufficienza di grado importante allora compaiono una serie di sintomi: per esempio palpitazioni, difficoltà respiratoria durante uno sforzo o astenia. Ciò non è sempre vero, a volte esiste una forma asintomatica della patologia e in questo caso è fondamentale il ricorso all’ecocardiogramma. La cardiochirurgia come tutta la chirurgia è andata avanti negli ultimi anni, ci sono varie soluzioni da offrire al paziente, sempre a minor impatto possibile, una di queste è appunto la robotica. Il robot è un alleato cibernetico che potenzia la capacità del chirurgo rendendo il suo gesto più sicuro, fiducioso del risultato che può dare al paziente”.
Proprio l’equipe del dottor Agnino dell’Humanitas Gavazzeni, dopo aver avviato nel 2019 come primo ospedale in Italia un programma di cardiochirurgia robotica, ha portato a termine, nel 2021, il primo intervento europeo di telementoring in cardiochirurgia robotica. Un’operazione di riparazione della valvola mitrale con un innovativo sistema di telecamere collegate alla consolle del robot che ha consentito una nuova modalità di controllo del campo operatorio e la partecipazione in diretta degli specialisti del cuore dell’Università di Rennes.
Non solo, nel 2022 in sala operatoria sono entrati anche gli smart glasses, speciali device che permettono di sfruttare la realtà aumentata: “Gli smart glasses – ha raccontato il dottor Piersilvio Gerometta, cardiochirurgo Humanitas Gavazzeni e segretario SICCH, Società Italiana di Chirurgia Cardiaca oltre che membro del comitato scientifico del Congresso – permettono ad altri cardiochirurghi di entrare nell’intervento in corso, a distanza, e di essere coinvolti. Sono le base sulle quali si riuscirà in futuro a fare insegnamento ad altri cardiochirurghi e altri centri. E’ la base della chirurgia a distanza”.
“Le nuove tecnologie rendono possibile il fatto che sempre più pazienti possano essere trattati in cardiochirurgia, quindi anche pazienti molto anziani con co-patologie – ha raccontato Ottavio Alfieri, Senior consultant Cardiochirurgia dell’IRCCS San Raffaele – La chirurgia robotica è un esempio di mini invasività, il torace non viene aperto, ci sono solo fori nel torace, attraverso i quali viene inserito uno strumento in grado di effettuare le stesse procedure che venivano prima eseguite con l’apertura del torace”.
Le nuove tecnologie sono una possibilità importante a disposizione dei cardiochirurghi, ma un ruolo centrale riveste l’Heart Team ovvero un gruppo specializzato di professionisti che rende possibile il successo delle operazioni cardiochirurgiche: “L’equipe è fondamentale – ha testimoniato ancora Agnino – per poter dare la migliore soluzione al paziente”.
Fra i membri del comitato scientifico del congresso anche Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes (Francia). Tra i relatori che hanno partecipato, tutti di fama internazionale: Wouter Oosterlinck, cardiochirurgo a Leuven (Belgio) e referente europeo della chirurgia coronarica mininvasiva robotica; Stepan Cerny, cardiochirurgo e Head of Hybrid Operating Room dell’ospedale Na Homolce di Praga; Gilles Dreyfus professore di chirurgia cardiaca presso l’Institut Mutualiste Montsouris di Parigi; Gianluca Torregrossa, Director of Robotic Coronary Surgery and Coronary Revascularization del Main Line Health in Pennsylvania (USA) e Jean Philippe Verhoye, Head of Cardiac and Vascular Thoracic Surgery presso il Centre Hospitalier Universitaire di Rennes.

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Trapianto di polmone, esperti a confronto a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Esperti italiani e internazionali a confronto a Palermo per parlare di nuove tecniche relative al trapianto di polmone e all’insufficienza respiratoria terminale. Approda in Italia il primo “Lung Transplant and Lung Failure Symposium”, incontro tra decine di chirurghi, pneumologi e intensivisti, organizzato da Upmc (University of Pittsburgh Medical Center), tra le principali istituzioni a livello mondiale per i trapianti, e Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione), l’ospedale che il gruppo sanitario accademico statunitense gestisce a Palermo. Il convegno, in programma fino a sabato 24 nel capoluogo siciliano, è suddiviso tra didattica e formazione pratica. Parola chiave: l’interazione tra docenti e partecipanti. Tra i temi discussi il reperimento e la gestione degli organi e le tecniche DCD (donor after cardiac death), EVLP (Ex-Vivo Lung Perfusion), ECMO (extracorporeal membrane oxygenation) e il trapianto di polmone per Covid.
“Il trapianto di polmone è una delle pratiche cliniche moderne più impegnative, e allo stesso tempo gratificanti – spiega Alessandro Bertani, responsabile della chirurgia toracica e trapianto di polmone di ISMETT e direttore del Simposio – Richiede un approccio multidisciplinare, e spesso la disponibilità di donatori è estremamente limitata. L’eccellenza chirurgica, medica e amministrativa è cruciale per ottenere buoni risultati clinici. Siamo orgogliosi di avere a Palermo i migliori specialisti con cui confrontarci sulle criticità, ma anche sulle più recenti innovazioni, del trapianto di polmone. Abbiamo focalizzato tutto sul paziente e sulla possibilità di migliorare i risultati del paziente e diminuire i tempi di attesa del paziente grazie a diverse nuove tecniche”.
L’Ismett è stato recentemente certificato quale miglior centro in Italia per i risultati sul trapianto di polmone, come visibile dal report del Centro Nazionale Trapianti (CNT), che analizza i dati dal 2002 al 2019. Il rapporto ha evidenziato che i risultati di sopravvivenza dei pazienti dopo trapianto di polmone a Ismett primeggiano in tutte le categorie; in particolare, il programma di trapianto di polmone dell’Istituto è risultato il più performante a livello nazionale anche in base alla complessità della casistica.
Dall’avvio del programma, nel 2005, sono stati eseguiti in Ismett 207 trapianti, di cui 11 pediatrici. “Siamo contenti di poter essere il centro con le sopravvivenze post trapianto di polmone migliori a livello nazionale – ha aggiunto Bertani -. Il trapianto di polmone è un’attività ad alta complessità e questi risultati testimoniano l’impatto del lavoro d’equipe che viene fatto nel nostro istituto”.
Tra gli obiettivi del simposio anche quello di contribuire a sensibilizzare e promuovere la donazione degli organi e aggiornare la comunità scientifica sugli ultimi update della materia: “E’ un evento di cui si parlava da tempo, poi con l’esplosione del Covid abbiamo dovuto interrompere tutto, ma realizzare un convegno come questo è un’idea di cui parlavamo da tempo con il dottor Bertani – sottolinea il dottor Pablo Sanchez, professore associato di chirurgia presso l’Università di Pittsburgh e responsabile della divisione di trapianto polmonare e insufficienza polmonare -. Il nostro principale obiettivo era quello di armonizzare ancora di più i programmi di trapianto di polmone di Upmc e Ismett, a partire da una collaborazione scientifica come questa. Un’opportunità per riunire intorno a un tavolo professionisti da tutta Italia, e portare per la prima volta a Palermo alcune delle competenze dell’Upmc di Pittsburgh, per avviare una conversazione su aspetti molto importanti della donazione di organi, sul trapianto e sull’insufficienza polmonare acuta”.
Un momento di confronto, quindi, anche per capire come riuscire sempre più a progredire e ottenere risultati migliori, anche attraverso la comparazione con gli Usa: “Uno dei motivi di questo incontro era proprio quello di vedere quali differenze ci sono tra i protocolli che abbiamo negli Stati Uniti e quelli qui in Europa – ha spiegato Sanchez, con-direttore del convegno -. Credo sia utile per capire se alcune delle cose che facciamo negli Stati Uniti, o che fate qui in Europa, possano in qualche modo aiutarci a vicenda. Sicuramente, ci sono differenze per quanto riguarda l’assegnazione degli organi, o nella regolamentazione. Siamo qui anche per esplorare queste differenze”.

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Covid, 21.085 i nuovi positivi, 49 le vittime

MILANO (ITALPRESS) – Sono 21.085 i nuovi positivi al Coronavirus in Italia su un totale di 151.607 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dal quotidiano bollettino sull’emergenza pandemica diffuso dal Ministero della Salute. Sono 49 le vittime, che portano il totale dei decessi da inizio pandemia a quota 176.824. A livello di ospedalizzazioni, sono 3.313 i ricoverati con sintomi (37 in meno di ieri), dei quali 134 in terapia intensiva, quattro in meno di ieri.(ITALPRESS).

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Covid, 22.527 nuovi contagi e 60 decessi nelle ultime 24 ore

ROMA (ITALPRESS) – Sono 22.527 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore. E’ quanto emerge dai dati del ministero della Salute. Le vittime sono 60, in aumento rispetto a ieri (46). Il tasso è al 13,6%.
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